prof. tonino cantelmi dirigente responsabile servizio psichiatria- istituto regina elena, roma. ...
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Prof. Tonino Cantelmi Dirigente Responsabile Servizio Psichiatria- Istituto Regina Elena, Roma. Professore di Psicopatologia, Università Gregoriana, Roma. Professore di Psicologia dello Sviluppo e dell’Educazione, Lumsa, Roma. Professore di Psicologia, Università Pontificia “Regina Apostolorum”, Roma. Direttore S.C.INT. Scuola di Specializzazione in Psicoterapia Cognitivo-
Interpersonale (MIUR).
COS'E' il BULLISMO ?COS'E' il BULLISMO ?
Il termine BULLISMO è la traduzione italiana dell'inglese "bullying" :
è utilizzato per designare un insieme di comportamenti in cui qualcuno
ripetutamente fa o dice cose per prevaricare, avere potere su un'altra persona o
dominarla.
Un individuo è oggetto di azioni di bullismo, cioè è prevaricato o vittimizzato,
se è esposto ripetutamente nel corso del tempo alle azioni offensive messe in atto da uno o più compagni
(Dan Olweus, 2007, Bullismo a scuola. Ragazzi oppressi, ragazzi che opprimono)
Fattori che caratterizzano il bullismo
Intenzione di fare del male e mancanza di compassione:
il "persecutore" prova piacere nell'insultare, nel picchiare o nel cercare di dominare la
"vittima“; continua anche quando è evidente che la
vittima sta molto male ed è angosciata
Il bullismo:Un fenomeno trasversale
Classi sociali, Genere, Età Un solo fenomeno, tante manifestazioni
Quasi una sanzione del gruppo verso la diversitàUna risposta ad un contesto anonimoFattore di rischio verso illegalità / rinuncia Può essere reato
In realtà, in ogni storia di bullismo non c’è mai un vincitore e nemmeno un vinto: c’è solo un soggetto debole che se la prende con uno ancora più debole e approfitta dell’incompetenza e dell’analfabetismo emotivo che domina l’ambiente in cui
entrambi vivono e si muovono per affermare un potere fittizio.
Intensità e durata:
Gli episodi di bullismo continuano per un lungo periodo di tempo.
La quantità di prepotenze fa diminuire la stima di sé della vittima.
I protagonisti:I protagonisti:
Il bullo
Protagonisti del bullismoProtagonisti del bullismo
I ruoli in gioco si direbbero il bullo e la vittima,ma è già abbastanza chiaro che le cose
non sono così semplici.Tra gli attori di prepotenze si distinguono :
Il bullo leaderI gregariI sostenitori
Gli attori delle prepotenzeGli attori delle prepotenze
Il bullo leader è l’ideatore delle prepotenze (non sempre il perpetratore).
I gregari partecipano alle prepotenze sotto la guida del bullo.
I sostenitori sono coloro che assistono senza prendere parte all’azione sostenendola con incitamenti, risolini e via di seguito. Essi contribuiscono a determinare il fenomeno, aggravando la situazione della vittima e costruendo aspettative di ruolo verso i bulli.
Il “potere” del bullo: il bullo ha maggior potere della vittima a
causa dell'età, della forza, della grandezza, del genere (ad es. maschio più forte della femmina), o per la sua
popolarità nel gruppo di coetanei ma anche perché spesso ci sono
“osservatori passivi”
• Il bullo cerca di usare la violenza per avere quello che vuole, cercando una "vittima" che non riesce a difendersi da solo o che considera "inferiore" a lui.
• Il bullo può anche essere qualcuno che sembra innocuo, o qualcuno che viene considerato un amico dai coetanei.
• L' intenzione del bullo è quella di spaventare, perché in questo modo si sente forte, vuole che gli altri pensino che è potente, che ha successo, che può tenere tutto e tutti sotto controllo. In realtà spesso è una persona che non ha nessuna di queste "qualità", anzi cerca di nascondere i suoi "difetti".
LE CONSEGUENZE per i BULLI
A BREVE TERMINE
Basso rendimento scolastico
_______________________
Disturbi della condotta per incapacità di
rispettare le regole_______________________
Difficoltà relazionali
A LUNGO TERMINE
Comportamenti devianti e antisociali: crimini, furti, vandalismi, abuso di droghe e alcol_______________________
Violenze in famiglia e aggressività
I ProtagonistiI Protagonisti
La vittima
Le vittime del bullismoLe vittime del bullismo
Tra le vittime si parla di :Vittima passiva, che subisce le prepotenze
senza riuscire a reagire;La vittima provocatrice, che ingaggia duelli
serrati con il bullo, stuzzicandolo, fino a che questo non risponde con un’azione di prepotenza.
Vulnerabilità della vittima:
la vittima è più sensibile degli altri coetanei alle prese in giro, non sa o non
può (o non vuole?) difendersi adeguatamente;
ha delle caratteristiche fisiche o psicologiche che la rendono più incline
(o bersaglio più facile?) alla vittimizzazione
Mancanza di sostegno:
La vittima si sente isolata ed esposta, spesso ha molta paura, o ha vergogna, di
riferire gli episodi di bullismo perché teme rappresaglie e vendette
ma anche perché si ritiene “in colpa”per il non saper reagire.
GLI EFFETTI DEL BULLISMO SULLA VITTIMA
• Sensazione di valere poco o niente• Sovente è triste o arrabbiata• Senza voglia di giocare o di stare in relazione con gli
altri o di uscire• Ha poco appetito o molto appetito• Si sente male come se avesse la nausea• Accusa mal di testa e mal di stomaco• Ha scarso desiderio di andare a scuola
Chi diviene vittima?
Da sempre il bullismo condanna l’elemento che è portatore di una differenza (l’omosessuale, il portatore di handicap, l’obeso, il mingherlino
etc..), non intendendo la diversità come risorsa, ma come elemento da stigmatizzare e di cui ribadire l’estraneità al comune bisogno
di normalità e di normalizzazione
Ruolo delle relazioni famigliari Bulli e vittime: famiglie aggressive, con alto livello di
conflitto, criteri educativi incoerenti, controllo povero, assenza di affettività positiva e di calore, figli maschi in lotta per la dominanza. Sono maggiormente le femmine a diventare vittime
Bulli: disciplina rigida, membri distanti e poco coinvolti, genitori bulli
Maggiori difficoltà famigliari i maschi bulli e le femmine vittime (ruolo padre ostile e madre iperprotettiva per i maschi e madre ostile per le femmine). Porta alla formazione di modelli operativi interni che ricalcano i vissuti nel ruolo del carnefice e della vittima
Caratteristiche intrapersonali
• Vittime: chi ha particolari caratteristiche fisiche o problemi (goffaggine, balbuzie, vista debole, disturbi di apprendimento, difficoltà particolari), hanno meno forza fisica, caratteristiche di temperamento (ansia o debolezza), appartenenza ad un’etnia.
Vittime :bambini con esigenze speciali
• Il disadattamento è il pretesto per gli atti di bullismo
• I bambini non si integrano da un punto di vista sociale
• Alcuni diventano essi stessi bulli (vittima aggressiva)
Bulli vs vittime: i fattori interpersonali
• Vittime sono poco popolari e molto rifiutate, si sentono sole a scuola e dichiarano di avere pochi amici. Ruolo protettivo dello status sociale degli amici
• Bulli : popolarità media coesistenza di punteggi di rifiuto e di accettazione (controversi). I rinforzi sono molto popolari
• I bulli tendono ad aggregarsi tra loro, le vittime tendono ad aggregarsi ad un difensore
Conseguenze:
il danno per l'autostima della vittima si mantiene nel tempo;
induce la persona ad un considerevole disinvestimento dalla scuola, con calo del
profitto;ansia per l’andare a scuola, eventuale
“evitamento”; alcune vittime diventano a loro volta aggressori
I protagonistiI protagonisti
Gli osservatori
Gli osservatori:Gli osservatori:
• Gli spettatori neutrali che non prendono una posizione di fronte alle prepotenze o che non sono mai presenti agli episodi;
• I difensori della vittima, gli unici ad assumersi il rischio di andare contro corrente di fronte all’autorità del più forte e a vivere la scuola in modo non schizofrenico, con una coerenza di fondo tra ciò che si mostra nel rapporto con gli adulti e ciò che si incarna nella relazione con i compagni.
Il tema dall’omertà: l’omertà del Il tema dall’omertà: l’omertà del bullobullo
Non ci sono le parole del “bullo”, che utilizza la violenza verbale e fisica perché non sa
raccontare in altro modo la sua paura di vivere ai margini, la sua vulnerabilità che è spesso il
risultato di storie di vita dall’avvio problematico e dalle poche risorse educative
ed emotive.
L’omertà della vittimaL’omertà della vittima
Omertà appunto :Nelle storie di bullismo mancano sempre le
parole da dire.Non ci sono le parole della “vittima” che subisce
in silenzio, si percepisce impotente e si arrende a quel facile potere che diventa
sopraffazione.
L’omertà degli adultiL’omertà degli adulti
Non ci sono nemmeno le parole degli adulti, di coloro che dovrebbero presidiare il campo della crescita e
dell’educazione, osservando,promovendo, monitorando, regolando.
Gli adulti preferiscono non “immischiarsi” nelle storie di bullismo, considerandole sciocche questioni di poco conto oppure necessari esercizi di sopravvivenza per
diventare un adulto “capace”.
Tre Tre formeforme principali di bullismo: principali di bullismo:
diretto fisico: (preval. maschi)colpire con pugni o calci, sottrarre o rovinare oggetti di proprietà, ecc.;diretto verbale: (maschi e femmine) deridere,
insultare, prendere ripetutamente in giro, sottolineare aspetti razziali, ecc.;
Indiretto: (preval. femmine)isolamento sociale e intenzionale,
esclusione dal gruppo, diffusione di pettegolezzi fastidiosi o storie offensive
ALTRE FORME DI BULLISMOALTRE FORME DI BULLISMO
•SEXUAL HARASSMENT•BULLISMO RAZZISTA•BULLISMO OMOFOBICO•NONNISMO•MOBBING•CYBER BULLING
Diffusione del fenomenoDiffusione del fenomeno
Come in tutti i paesi in cui sono state condotte ricerche approfondite
anche in Italia la diffusione è piuttosto rilevante:campione di 1000 studenti delle scuole superiori
italiane tra i 14 e i 18 anni(Manners Ardi Srl, 2006, Quando il bullismo
entra in classe, G. D’Anna ed.)
• Il 33%, soprattutto maschi, i più piccoli, negli Istituti Tecnici e Professionali, è vittima di episodi di bullismo
• Il 45% ne è spettatore• Tra prepotenze subite, cui si è assistito o di cui
si è sentito parlare il valore è del 75% per insulti e scherzi, del 48% per prepotenze fisiche, del 21% per pressioni o minacce per avere soldi o favori
Percezione della gravità degli episodi:Percezione della gravità degli episodi:
• per il 76% (di più le ragazze con il crescere dell’età) le forme più gravi sono le violenze fisiche
• seguite (50%) da quelle verbali
Reazioni e soluzioni:Reazioni e soluzioni:
• secondo il 59% di chi assiste è preferibile chiedere l’intervento degli adulti mentre per il 41% è meglio risolvere da soli;
• per il 61% delle vittime è preferibile chiedere l’intervento degli adulti mentre per il 39% è meglio risolvere da soli
• il 17% mostra accettazione o comprensione nei confronti del bullismo
Presenza di bullismo nelle scuole italianePresenza di bullismo nelle scuole italiane
* I dati delle scuole superiori fanno riferimento a ricerche svolte tra il 2002 e il 2004 in modo autonomo, ma con lo stesso strumento
d’indagine, in sei città: Cuneo, Lodi, Bergamo, Ferrara, Piacenza e Messina, per un totale di 3.244 studenti contattati (52% maschi, 48%
femmine).
6,6--Bulli-Vittime
11,420,028,0Bulli
14,826,441,6Vittime
3244complessivamente
5.000 studenti(Fonzi, 1997)
Campionealunni
Medie sup.
%*
Medie inf.Dati
nazionali%
ElementariDati
nazionali%
Tipo di scuola
di scuola
GLI INTERVENTI GLI INTERVENTI
IL POTERE DELLA IL POTERE DELLA COMUNICAZIONE EFFICACECOMUNICAZIONE EFFICACE
Società paradossale: “Dovete parlare di più con i figli”
Interrogarsi sul COME parlare piuttosto che sul COSA dire
PER COMUNICARE PER COMUNICARE EFFICACEMENTE:EFFICACEMENTE:
Linguaggio dell’accettazione
Comunicazione autentica
Modalità semplice di comunicazione e tramite metafora calzante
Le regole importanti:Le regole importanti:
1. Porsi in una posizione di ascolto2. Costruire la propria autorevolezza (dal
latino augeo “aggiungere”)3. Scegliere la sanzione appropriata4. Insegnare a difendere, a difendersi e a
denunciare
- METTERSI IN DISCUSSIONE “Io non sono perfetto”
- EVITARE DI VERGOGNARSI NELLA RICERCA DEL CONFRONTO CON ESPERTI E PROFESSIONISTI
ESTERNI ALLA SCUOLA
- NON AVERE FRETTA DI PARLARE CON I RAGAZZI
Tutto chiaro?
• Quali caratteristiche predispongono gli individui ad essere vittime di bullismo?
• Chi sono i gregari e che funziona hanno?• Che cosa si intende per bullismo indiretto?
BibliografiaBibliografia
•Dan Olweus, Bullismo a scuola. Bambini oppressi e bambini che opprimono, Guinti Ed., 2001.
•E.Valsecchi, Emergenza Bullismo, Ancora Ed., Milano 2007.
•M.Maggi e Buccoliero, Progetto Bullismo. L’esperienza e il confronto di quattro progetti di
prevenzione, Berti Ed., 2006.
GRAZIE PER GRAZIE PER L’ATTENZIONE!L’ATTENZIONE!
“ Se esiste un uomo non violento, perché non può esistere una famiglia non
violenta? E perché non un villaggio, una città, un paese, un mondo non violento?”
(Ghandi)(Ghandi)