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25 L'orario in cui ci trovi mattino: 8.45 - 13.00 dal lunedì a l venerdì pomeriggio: 15.00 - 16.30 lunedì e mercole dì Capo Ufficio: Antonio Biasi Sito:www.tv.camcom.gov.it Kit D igitale CSR: www.csrtreviso.it Speciale CSR e Ambiente RESPONSABILITÀ SOCIALE DIMPRESA E AMBIENTE ATTIVITÀ CAMERALE - 5^ EDIZIONE DI OPEN DAY CSR SPORTELLO CSR E AMBIENTE Lo Sportello CSR e Ambiente è attivo presso la Camera di Commercio in Piazza Borsa, 3/B - 31100 Treviso, 3° piano. Telefono 0422 595288 - Fax CSR: 0422 412625, Fax Amb iente 0422 59 5459 e-m ail per il ser vizio CSR: [email protected] e-m ail per MUD - RA: a mbie [email protected] un mese dal primo incontro in azienda. Tutte le vis ite s i so no dunque svolte con un tutto esaurito di pa rtecipanti. Rin grazia mo gli imp rend itor i c he c i hanno segu i- to persona lmente nel corso delle visite illustran- doci la storia dell’azie nda, i prodotti e, accompa- gnandoc i nei settori di produzio ne, ci hanno illustra to tutte le fasi della produzione, cos ì la rete dis tributiva e la parte pro mozionale. Ci è stata offerta un’accoglienza dedicata e cura ta nei minimi particolari. In questo numero di EMT riportiamo le esperienze e le f oto de lle vis ite a : Pastificio Jolly Sg amb aro srl, Da Re spa (Bib anesi) Nel pross imo numero la visita a Perenzin Latteria srl. www.tv.camcom.gov.it - www.csrtreviso.it Titolo: La 5^ edizione di Open Day CSR in azienda raggiunge il tutto esaurito pri- ma dell’inizio. Ogni anno un te ma diverso ed un unico f ilo conduttore: presentare, riscoprire o approfon- dire la conoscenza di alcune realtà azienda li locali, innovative e competitive, che adotta- no strumenti di responsabilità sociale d’impresa. 4 successi per 4 edizioni. La Camera di Com- mercio di Treviso, in colla boraz ione con l’Azie nda Specia le Treviso Tecnologia e le Associazioni di Categoria che partecipano al Tavolo Tecnico loca le sulla CSR, ha progettato un nuovo c iclo di inco ntri in azie nda c he, a partire dal mese di sette mbre, ha dato l’op port un ità di conoscere tre interessanti esperienze impre nditoriali nel settore a groali- mentare: le aziende ospiti sono state: Pastific io Jolly Sgambaro s rl, Da Re spa (Bibanes i) Perenzin Latteria srl. L’iniziativa ha riscosso negli anni un crescente interesse e, pe r questa 5^ edizione, le isc rizio- ni sono state chiuse antic ipatamente già ad WWW.TV.CAMCOM.GOV.IT WWW.CSRT REVISO.IT

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L'orario in cui ci trovi mattino: 8.45 - 13.00 dal lunedì a l venerdì pomeriggio: 15.00 - 16.30 lunedì e mercoledì

Capo Ufficio: Antonio Biasi Sito:www.tv.camcom.gov.it Kit D igitale CSR:www.csrtreviso.it

Speciale CSR e Ambiente

RESPONSABILITÀ SOCIALE D’IMPRESA E AMBIENTE ATTIVITÀ CAMERALE - 5^ EDIZIONE DI OPEN DAY CSR

SPORTELLO CSR E AMBIENTE Lo Sportello CSR e Ambiente è attivo presso la Camera di Commercio in Piazza Borsa, 3/B - 31100 Treviso, 3° piano. Telefono 0422 595288 - Fax CSR: 0422 412625, Fax Ambiente 0422 595459

e-mail per il servizio CSR: [email protected] e-mail per MUD - RA: [email protected]

un mese dal primo incontro in azienda. Tutte le vis ite s i sono dunque svolte con un tutto esaurito di pa rtecipanti. Ringraziamo gli imprenditori che c i hanno segui-to persona lmente nel corso delle visite illustran-doci la storia dell’azienda, i prodotti e, accompa-gnandoc i nei settori di produzione, ci hanno illustra to tutte le fasi della produzione, cos ì la rete dis tributiva e la parte promozionale. Ci è stata offerta un’accoglienza dedicata e cura ta nei minimi particolari. In questo numero di EMT riportiamo le esperienze e le foto de lle vis ite a : Pastificio Jolly Sgambaro srl, Da Re spa (Bibanesi) Nel pross imo numero la visita a

Perenzin Latteria srl. www.tv.camcom.gov.it - www.csrtreviso.it

Titolo: La 5^ edizione di Open Day CSR in azienda raggiunge il tutto esaurito pri-ma dell ’inizio. Ogni anno un tema diverso ed un unico f ilo conduttore: presentare, riscoprire o approfon-dire la conoscenza di alcune realtà azienda li

locali, innovative e competitive, che adotta-no strumenti di responsabilità sociale d’impresa. 4 successi pe r 4 ediz ioni. La Camera di Com-mercio di Treviso, in collaborazione con l’Azienda Specia le Treviso Tecnologia e le Associazioni di Categoria che partecipano al Tavolo Tecnico loca le sulla CSR, ha progettato

un nuovo c iclo di incontri in azienda che, a partire dal mese di settembre, ha dato l’opportunità di conoscere tre interessanti esperienze imprenditoriali nel settore agroali-mentare: le aziende ospiti sono s tate: Pastific io Jolly Sgambaro s rl, Da Re spa (Bibanes i) Perenzin Latteria srl. L’iniz iativa ha riscosso negli anni un crescente interesse e, pe r questa 5^ ediz ione, le isc riz io-ni sono state chiuse antic ipatamente già ad

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Lo Sportello CSR e Ambiente della Camera di Commercio di Treviso, avvalendosi della co lla-borazione delle Associazioni di Categoria che partecipano a l locale Tavolo Tecnico sulla CSR, organizza ormai da 5 anni gli incontri denomi-nati “Open Day CSR”, presso alcune aziende locali. Il tema sce lto ne l 2013 è stato “Quando la CSR germoglia ne l Settore Agroalimenta re”, con l’obiettivo di vis itare aziende considerate best practice ne l Settore Agroalimentare, uno dei fiori all’occhiello de lla nostra imprenditori-a.A soli 15 giorni da ll’apertura de lle iscrizioni per gli Open Day CSR – ediz ione 2013, si è raggiunto il limite massimo di partec ipanti consentito per tutti e tre le visite in program-ma: un successo mai raggiunto prima, che è maturato con gli anni, grazie anche alla con-vinzione di portare avanti questa iniz iativa ed alla passione dimostrata da tutte le aziende che fin’ora hanno ospitato le precedenti edi-zioni. Altro successo raggiunto riguarda la composiz ione de l gruppo di v isita tori, infatti oltre alla fidelizzazione di alcuni, presenti a quasi tutte le precedenti ediz ioni, il presente ciclo di incontri in azienda ha vis to la pa rteci-pazione di nuovi interessati, ampliando così il numero degli utenti che s i interfacc iano con lo Sportello CSR e Ambiente. Come di consueto, al termine del primo incontro, organizzato per il 26 settembre 2013, si riassume a seguire il pomeriggio passato in compagnia di Jo lly Sgambaro spa, azienda storica che nasce con il primo molino ne l 1937 e che negli anni passa da “piccolo artigiano” a “medio imprenditore” giungendo così a lla terza generazione e che negli ultimi anni s i è fa tta conoscere grazie anche alle nuove confezioni di prodotto “pasta a km 0”.Un giro rapido di presentazioni per capire chi siamo e se conosc iamo il loro pro-dotto e Pierantonio e Sandra Sgambaro fanno vedere ai presenti un video introduttivo che fornisce a lcune indicazioni sulla storia del pastific io ed approfondisce molti aspetti de lla selezione e lavorazione de l grano. Il video è lo stesso che viene fornito agli insegnanti quan-do vengono in visita con le classi di s tudenti. Jolly Sgambaro infatti apre le porte de l pro-prio s tabilimento e del molino, alle vis ite

didattiche già da molti anni e, come s i scoprirà più tardi, in questi giorni i proprietari stanno proprio rinnovando anche il percorso didattico che dal molino porta a lle linee produttive del pastific io. La prima cosa che colpisce è quindi l’organizzazione semplice, lineare e puntua le, che ci accompagna già da questi primi minuti

in azienda. E col procedere del f ilmato intro-duttivo si scopre che l’azienda utilizza per la produzione, acqua di sorgente certificata che sgorga da 3 pozzi a 150 metri di profondità; la selezione de l grano avviene chicco per chicco, grazie all’utilizzo di un selettore ottico che scarta i chicchi non conformi; il grano di Jo lly Sgambaro è denominato Marco Aurelio ed ha una propria certificazione; la pasta Sgambaro ha un valore prote ico minimo che corrisponde al valore massimo proteico di a ltre paste

concorrenti. Al termine del contributo audiovi-sivo, i visitatori indossano camice e cuff ia e si iniz ia la vis ita dal molino ne l quale giungono i chicchi presenti ne lle 30 celle, da 6 quinta li

l’una, del granaio adiacente (un a ltro granaio è inoltre presente ne l Tavoliere delle Puglie ). Nonostante sia sta to più volte sottolineato che i macchina ri presenti, selettore ottico compre-so, non siano di ultima generazione, la tecno-logia presente è affascinante: il grano qui corre attraverso tubi che lo spos tano da un

piano a ll’a ltro de ll’edificio e che lo “accompagnano” fino alla separazione di ciascun chicco nelle varie tipologie di semole. Di qui passa anche il “prezioso” Kamut, uno dei prodotti di più elevata qua lità a marchio Sgambaro. Diversamente da a ltri pas tif ici, l’azienda utiliz-za direttamente la semola prodotta, senza ulteriori spostamenti; il prodotto che entra in lavorazione è quindi sempre f resco e mantiene tutte le caratteris tiche organole ttiche, senza alterazioni. Si vedono macchinari a lti come

5° CICLO DI INCONTRI IN AZIENDA “QUANDO LA CSR GERMOGLIA NEL SETTORE AGROALIMENTARE”: SI COMINCIA DAL PASTIFICIO JOLLY SGAMBARO

Federica A limede e Antonio Biasi

Speciale Open day CSR: visita al Pastificio Jolly Sgambaro srl

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piccole torri, dove la pasta rimane per lunghi tempi di essicazione e dove viene lavorata e trafilata nei vari formati: pasta corta, pasta lunga, grano duro, fa rro, kamut, ecc… Si procede quindi lungo la linea dedica ta al confezionamento, dove un a ltro selettore scarta i pacchi che non raggiungono il peso stabilito, per giungere poi all’ordina ta impila-tura sui pallet, ad ope ra di due differenti linee e macchinari, e attraversare il magazzino dove, coloratissimi ed allinea ti, c i aspettano tutti i formati di pasta che viene poi venduta con due differenti marchi: “Jo lly”, il primo marchio storico e “Sgambaro”, il marchio presente e su cui i proprie tari puntano gli obiettivi per il futuro. Si torna infine in sala e, dismessi i camic i, Pierantonio dà altre inte res-santi informazioni sull’azienda: Jo lly Sgamba-ro è uno dei soli 3 pas tif ici ita liani attualmente

certif icati; la pasta prodotta dall’azienda ha residui di pesticidi con valori “pari a zero” e al di sotto de lla pasta bio, la pas ta Sgambaro si può dare anche ai bambini. Tale garanzia giunge anche dal fatto che l’azienda stipula contratti ben def initi con alcune cooperative locali che si impegnano a stare al di sotto dei limiti imposti dalla legge. Inoltre il pas tif icio è l’unico, a livello naziona-le, che ha ca lcola to la propria Carbon footprint, in sintesi ha quindi ca lcola to il proprio impa tto in termini ci produzione di CO2. Sembra bana-le, ma è uno studio articola to e costoso, che però ha portato all’azienda già alcuni benef ici

e che sul lungo pe riodo produrrà di certo altri effetti a suo vantaggio e poi, come dice lo stesso Sgambaro “il ritorno non è immediato, ma è la soddisfazione di farlo per primo è unica”. Mettere nero su bianco i propri consu-mi ha porta to l’azienda ad una maggiore consapevolezza di quanto l’attività produttiva impatta a livello economico – ambienta le – sociale; con i da ti prodotti dallo studio de lla propria Carbon footprint si viene a conoscenza

che: 1 kg di pasta Sgamba ro impatta de l 40-50 % in meno rispe tto ad altri concorrenti e che è la pasta meno inquinante al mondo; i consumi di energia ele ttrica sono diminuiti del 30 % grazie all’utilizzo di motori ad alta effi-cienza e il molino adiacente allo stabilimento consente di abbattere le emissioni relative al trasporto de lle semole. Inoltre, per a lcuni spostamenti vengono utilizzate a lcune auto elettriche. Attua lmente l’azienda si sta atti-

Speciale Open day CSR: visita al Pastificio Jolly Sgambaro srl

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vando per acquisire quote di biogas per abbas-sare ulteriormente la propria quota di CO2 prodotta. Gli sforzi fin qui fa tti, sono s tati tradotti in una nuova etichetta che s igilla le confezioni di pasta: un piede verde, che sta a significare l’impronta leggera della pasta Sgambaro, rispetto ai concorrenti. Nonostante il lavoro fin qui fatto, l’az ienda non riesce a quantificare l’impa tto che ha sui clienti, ma vengono fornite a ta l propos ito alcune informazioni che possono essere signi-ficative, forse più di un dato numerico: l’azienda ha infa tti “partecipato” ad un Panel Test in G iappone, dove sono state assaggiate oltre 30 tipi di etichette di differenti paste prodotte a livello naziona le ed ora Sgambaro è

presente con orgoglio in 300 ristoranti giap-ponesi. Questo indica che la qualità v ince e non tanto il marketing che s i fa. In 7 anni il marchio Sgambaro è passato dallo 0 al 70% di fatturato, grazie anche alla filoso-fia “low cost every day”, per cui si mantiene un prezzo concorrenzia le, garantendo comun-

que un prodotto di qualità. Questo introduce un ultimo interessante aspetto legato alla gestione de l persona le, l’altro costo di gestione elevato de ll’azienda, oltre a quello de lla materia prima (che inc ide da solo per il 70%): l’az ienda ha ridotto negli anni il proprio personale, ma non ha mai applicato politiche di licenziamento particola-ri. La riduzione è avvenuta per il raggiungi-mento dell’età pensionabile. A seguito de lla riduzione è stata quindi gradualmente intro-dotta la meccanizzazione. L’attenzione a l personale s i esplica anche nel fatto che Jo lly Sgambaro è uno dei pochi pastific i che può permettersi di non lavora re al sabato e alla domenica e nel riconoscimento

di premia lità per il lavoro dei collaboratori che porta cos ì ad un’ulte riore f ide lizzazione dei dipendenti e ad un turn over ridotto veramen-te “ai minimi termini”.Degustando a lcuni prodotti biologici loca li ed un calice di vino, i partecipanti hanno riflettuto poi sui seguenti principi: diventa imprenditore di successo colui che per primo intraprende un ce rto

percorso, anche se inizia lmente i benef ici non sono chiari o garantiti; la co llaborazione e consapevolezza dei dipendenti è fondamenta-le per la riuscita di un progetto di successo; il territorio circos tante per chi produce pas ta è un fattore che assicura la bontà e l’unicità del prodotto. Si ringraziano Pierantonio e Sandra

per l’accoglienza e per il tempo che hanno dedicato a questo primo incontro del 5° cic lo di Open Day CSR in azienda.

Speciale Open day CSR: visita al Pastificio Jolly Sgambaro srl

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Il 24 ottobre scorso, con il secondo appunta-mento in programma per il 5° cic lo di Open Day sulla CSR – ediz ione 2013, la famiglia Da Re, ha aperto le porte del regno de i Bibanesi, croccanti panetti tirati a mano, presenti su moltissime tavole ita liane. La prima novità è quella che non si sta per visitare la sede storica di Bibano, bensì lo stabilimento di Zoppè di San Vendemiano, nato da lla riconvers ione de l precedente ma-gazzino in unità produttiva secondaria. La curios ità cresce ed il f ragrante profumo anche. Il secondo aspetto si nota quando c i invitano a prendere posto nella saletta in ingresso: siamo tantissimi! L’azienda ha infatti acconsentito ad accogliere 30 partec ipanti invece dei 20 origi-nariamente previsti. Benché s tretti s ulle no-stre sedie, l’accoglienza è ta le da farc i sentire quasi come a casa; in compagnia prima del figlio A rmando e poi de l padre e fondatore dell’azienda, Giuseppe Da Re, i presenti ven-gono quindi divis i in due gruppi che a turno varcheranno una singolare porta sulla qua le è dipinto un quadro in stile egizio che divide la parte amministrativa di questo stabilimento e l’ingresso a lla linea di produzione riservata al kamut. La div isione in due differenti gruppi segna inevitabilmente l’esperienza che ogni pa rteci-pante vivrà; il nostro gruppo è affida to ad Armando, che spiega in modo particola reggia-to la tecnologia che sta dietro a i Bibanesi: snoccio la numeri, fa apprezzare i macchinari e con orgoglio fa notare tutti que i de ttagli che fanno la differenza tra un prodotto industriale ed il loro prodotto artigianale, capace di co-niuga re tecnologia e tradizione; a f ine vis ita ci confrontiamo poi con alcuni partecipanti del gruppo affidato a l “papà” dei Bibanesi, Giu-seppe Da Re, e constatiamo che “gli a ltri” hanno potuto apprezzare l’aspetto de i Bibane-si legato alla storia de lla loro nascita, a quello che si potrebbe quindi rico llega re ad un aspet-to più sensoria le, di ciò che sta dietro a questa gustosa mate ria: alla passione, alla mente, ai valori di chi li ha crea ti. Sarebbe stato bello poter sentire tutto, ma per ragioni di spazio e al numero dei presenti era inevitabile, ma va

bene così, perché si sono potute accogliere tutte le richieste di iscriz ione. Ma torniamo alla porta egiz ia e a quello che si ce la dietro. La prima cosa che cattura l’attenzione è la fragranza del pane. Un prodotto di qua lità che sull’etichetta può vanta re il fregio di: “prodotto a mano” e “con o lio extravergine di oliva 100% italiano”.E’ un messaggio che padre e figlio ripetono spesso: qui la tecnolo-gia incontra la tradiz ione. Ciò che s i può affi-dare ad una macchina per evitare errori o per replica re un’operazione in modo snello evitan-do attività pesanti ai dipendenti lo si fa, a patto pe rò che non influisca sull’aspetto de lla tradizione, ovvero de l “tirare a mano l’impasto”. Proviamo allora a sinte tizza re con queste parole la stra tegia azienda le dei Bibanesi: qualità, innovazione, tradiz ione.

QUALITA’: a partire da lle materie prime con l’o lio e xtravergine che arriva da frantoi puglie-si. Costa di più anche per altri aspetti, ma

assicura all’azienda una costante qualità nel prodotto. L’azienda ne consuma circa 1.900 litri a l giorno nei due stabilimenti. Anche le farine provengono da fornitori ai qua li la ditta si affida da anni. Non si utilizzano acceleratori enzimatici, né additivi chimici, la pasta madre infatti assicura l’autoconservazione del pro-dotto. E la qualità la si ritrova poi anche nel lavoro dei dipendenti addetti, che ogni 2 ore circa si turnano lungo la catena di produzione, si passa così da chi unisce capo-coda i blocchi di pasta lievitata, fino a chi pre leva le bus te per procedere con l’imballaggio finale. La qualità dei Bibanes i non s ta solo nel pane, ma anche ne l contesto dove nasce: basta guardare gli spazi che attraversiamo pe r se-guire la linea produttiva, pochi chicchi di sesamo ai lati del nastro trasportatore, ma fatta eccezione per que lli il pavimento è puli-

to; tutto è in ordine e lungo il percorso si trovano anche orchidee che danno colore; è un bel contrasto tra la sensazione di tranquillità

2° APPUNTAMENTO DEL CICLO DI INCONTRI IN AZIENDA (EDIZIONE 2013) SULLA CSR NEL SETTORE AGROALIMENTARE. È PROPRIO IL CASO DI DIRE: ACCOGLIENZA DA RE.

Federica A limede e Antonio Biasi.

Speciale Open day CSR: visita a Da Re spa

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che trasmette il f iore ed il rumore in sottofon-do. Ma i fiori non sono l’unico elemento di arredo, sulle pareti e sui pannelli sono appesi i quadri che rappresentano i singoli disegni che negli anni hanno arricchito le ediz ioni specia li delle confezioni di Bibanesi: biboca, bibasso tuba e molti altri, disegna ti da Forattini, Altan, Giannelli, Beppe Mora, Mordillo, ecc… INNOVAZIONE: la si percepisce subito guardan-do, impastatrice, celle frigorifere, forni. L’accia io splendente non è solo sinonimo di pulizia, si vede già a l primo colpo d’occhio che qui la tecnologia è un elemento fondamenta-le. I macchinari costano in media il 40% in più rispetto ad a ltre ditte, ma sono praticamente perfetti. E se c’è un guasto? La produzione si fermerebbe per pochissimi minuti, il tempo di mettere in funzione la macchina sostituta, sempre pronta in stand by. Nei punti critici della linea produttiva infatti i macchina ri sono tutti doppi. Da Re previene così il fattore di

rischio che potrebbe portare un danno all’azienda. Ma l’innovazione più affascinante è il tempo che sta dietro ad una manc iata di ricette. A partire dal kamut s i scopre che ci sono volute 76 mattine per trovare il modo ideale pe r lavora rlo e circa 6 mesi di studio per arrivare a cuoce re in maniera omogenea il Bibanese più piccolo e quello più grande ne lla stessa infornata. E se fino a poco tempo fa sugli scaffali si trovavano solo i Bibanesi al sesamo, seguiti poi da quelli a l kamut, ora la produzione si differenzia anche con la linea pizza, rosmarino, peperoncino, cipolla, olive e quella latte e mie le. TRADIZIONE: mani che strizzano e compatta-no, mani che torcono ed allungano. I Bibanesi

sono anche questo. È il loro aspetto peculiare e che li diffe renzia da i prodotti che cercano di imitarli. Le “pade lle” con i pezzi di pasta si spostano veloci, mentre le mani delle ragazze lavorano svelte. Sono quelle mani che forma-no ogni singolo pane tto e che lo rendono unico. La tradiz ione si trova di nuovo negli elementi che compongono questo prodotto, pochi e di qualità. E “tradizione” è anche il fatto che questa rimane, a tutti gli effe tti, un’azienda familiare. Oltre a questi, più ca ratterizzanti, ci sono altri aspetti che non si possono evitare di menzio-nare, quali l’attenzione al personale che viene coinvolto con riunioni mensili e che per primo testa il prodotto, portandolo a casa e fornendo poi alla direzione le proprie evidenze. I prodotti di scarto vengono dati ad un’azienda agrico la della zona, dotata di impianto a biogas. A lcune edizioni specia li delle confezioni promuovono mostre d’arte,

altre invece iniz iative come que lla di Save the Children è a favore dei bambini etiopi. Si scopre poi che l’azienda ha regalato una pa-netteria ne l Benin e che periodicamente Giu-seppe Da Re si reca in Africa per consentire a chi c i lavora di essere aggiornato sulle tecni-

che di lavorazione. Si conclude questa interessante esperienza con un momento emozionante, quando il nostro ospite ci racconta un pe rsonale aned-

doto su come ha conosciuto il premio Nobel Dario Fo e su come è nata un’amic izia ed un nuovo progetto, che presto tutti potranno vedere sulle confezioni. Ma non vogliamo svelare di più, quindi a ttenzione agli scaffa li che ospite ranno le prossime ediz ioni specia li de I Bibanesi.

Speciale Open day CSR: visita a Da Re spa

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Giovani trevigiani all’estero

In questo numero di EMT abbiamo il piacere d i

incontrare il dott . Michele Mestrinaro nato a

Treviso che ora vive e studia a Boston e presto s i

trasferirà a New York per l’ iniz io del suo nuovo

lavoro .

Ho deciso di studiare a ll’es tero, fisica prima ed amministrazione d’impresa poi, per utilizzare al meglio gli anni universita ri allargando i mie i orizzonti non so ltanto da l punto di vista accade-

mico e professiona le, ma soprattutto umano. Il college che ho frequentato a Filadelf ia, e Har-vard ancora di più, attrae studenti da tutto il mondo e ci mette nella condizione di confrontar-ci in un ambiente sicuro. Indipendentemente dal corso di laurea, quando i tuoi compagni di corso sono cresc iuti da ll’altra parte de l mondo, pa rlando una lingua diversa e in un sistema di valori diverso, gran parte di quello che impari é vivere nel mondo e non fis ica quantistica o finanza. Da questo punto di vista non é facile bilanc iare gli studi con le re lazioni umane, ma questa non é una diff ico ltà che incontrano solo gli studenti stranieri e l’univers ità é sempre pronta a facili-tare la trans izione con una serie figure profes-sionali di supporto. L’univers ità inoltre si concentra sulla “preparazione alla vita” anche dal punto di vis ta lavorativo, lasciando tre mesi liberi agli studenti ogni estate pe rché possano cominc iare a lavorare da stagis ti (pagati regolarmente ) presso le azien-de che preferiscono. In questo modo nessuno si laurea senza aver

accumula to esperienza ne l settore dove vuole lavorare e il tasso di disoccupazione a tre mes i dalla laurea é meno de l 5% con una differenza di salario significativa rispe tto a chi non ha frequen-tato l’università. L’alternanza studio- lavoro negli Stati Uniti, ma anche in Inghilterra e Australia, viene consider-ata come il modo migliore di crescere ne lla pro-pria professionalità ed é una scelta ovvia, non un punto di scontro. Vista la diffe renza rispetto a lle università italiane nella qua lità della preparazione alla vita che uno studente riceve negli S tati Uniti, Inghilterra o Australia, mi sento di cons igliare questo percorso senza dubbio non solo alla maggior parte degli studenti del liceo, ma anche agli studenti che hanno completato la laurea trienna le e che (gius tamente ) ora si chiedono se la specia listica possa servire davvero alla loro crescita professio-nale. Questo percorso non é per tutti – bisogna vole r lavorare sodo e rispe ttare i tempi senza scuse. Qui se sei più di sei mesi fuori corso vieni accom-

UN TREVIGIANO A BOSTON,MASSACHUSETTS

INTERVISTA A MICHELE MESTRINARO

Laurea: in Fis ica presso Saint Joseph’s Univer-sity a Filade lfia; “Erasmus” di 1 anno presso University of Mel-bourne, Australia Ha lavorato da IMS Health a Londra (compagnia di consulenza ) e pre sso l’Organizzazione Mondia le de lla Sanità a Ginevra Master in corso: Amministrazione di Impresa presso Harvard Business School a Boston

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pagnato a ll’uscita senza troppi convenevoli, perché un ambiente di studio come questo é un privilegio che bisogna meritars i giorno per gior-no.

Dal tuo punto di vista quali possono essere le professioni di cui non si parla, cui un giovane non pensa quando sceglie il pro -prio indirizzo di studi? Professioni che non rappresentano le mansioni abituali ma che potrebbero rappresentare lo strumento per innovare? Secondo la mia esperienza la differenza fra man-sioni abitua li e innovazione non é né ne l titolo di lavoro sul contratto né nel tipo di datore di lavo-ro, ma nell’attitudine sul posto di lavoro. Ci sono lavoratori a Apple o Google, due delle compagnie cons iderate come le più ambite e innovative al mondo, che non vedono l’ora di timbrare il ca rtellino pe r smettere di lavorare alle 17.00 e non lavorano con passione. Per quanto innovative siano queste aziende il lavoro fatto da questi lavoratori abituali non può che essere abituale e il r isultato non può che essere prevedibile. L’innovazione sta nella passione per il proprio lavoro, senza pensare al tito lo di studio acquisito o se il da tore di lavoro é una macelleria o un aeroporto o una compagnia multimilionaria. L’unico consiglio che mi sento di offrire é di non cercare un lavoro con un tito lo innovativo per poi lavorare in modo abitua le, ma di cercare un lavoro abituale e farlo con passione per produrre vera innovazione. Solo questo tipo di innovazione non può essere copiata fac ilmente, ed é una fonte di vantaggio competitive che non si esaurisce non solo pe r l’individuo, ma anche per il nostro paese.

www.trev isosystem.com

Giovani trevigiani all’estero

La redazione ringrazia il dott. Michele Mestrinaro per aver condiviso con il territorio trevigiano la sua esperienza di studio.. I nostri complimenti per gli importanti risultati raggiunti .

Riportiamo il comunicato pubblicato sul sito economico della Camera di Commerc io quando ne l 2009 Michele Mestrinaro fu seleziona to dalla National Society of Collegia te Scholars fra i migliori studenti universitari s tatunitensi pe r essere presenti, presso la Casa Bianca, da l 17 a l 21 Gennaio 2009, all' insedia-mento de l futuro Presidente degli Stati Uniti Barack Obama.

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Partecipate camerali: Treviso Glocal

TREVISO GLOCAL ACCOMPAGNA LA PICCOLA IMPRESA NEL MONDO

Sono molti gli eventi internazionali che hanno visto impegnata Treviso Glocal ne ll’ accompa-gnare le piccole imprese a nuove occasioni di business .

La dire ttrice Rossella Bianchi ci risponde dall’estero comunicandoci le tappe de i

progetti di internazionalizzazione. che hanno visto le imprese trevigiane presenti a fiere e missioni in Europa e in diversi sta ti extraeuro-pei. Crediamo sia importante sapere che, anche una piccola impresa può affrontare i mercati

esteri grazie alla consulenza di Treviso Glocal. Le foto riportano gli stand della re te camera le in cui le aziende trevigiane,accompagnate da Treviso Glocal, hanno esposto i propri prodot-ti.

ANUGA 2013 COLONIA, 5 - 9 OTTOBRE 2013 Anuga è una de lle princ ipali f iere agro-a limentari a cara ttere inte rnazionale che s i svolge con cadenza biennale (in alternanza al Sia l di Parigi) a Colonia, secondo polo f ieristico mondiale per dimensioni. Circa 155.000 opera tori provenienti da 187 paesi sono aff luiti in fiera nelle cinque giornate de l salone pe r visitare gli stand dei 6.777 espositori. Con una partec ipazione estera pari circa al 65 per cento Anuga ha dimostra to nuovamente di essere la piazza internazionale de l food & beverage. Nel 2013, come per la precedente edizione, l'Ita lia è il paese leader per numero di espositori, ben 1.700 aziende, con-

tro le 800 tedesche. Treviso Glocal ha partecipato all'interno della collettiva regionale gestita da Veneto Promozione, suddivisa fra il padiglione 11.2 (Fine Food) e 3.2 (prodotti da forno e bevande calde).

TUTTO FOOD 2013 MILANO, 19 - 22 MAGGIO 2013 I quattro giorni di manifestazione di Tutto Food M ilano World Food Exhibition hanno registrato un'affluenza record di visitatori, che si attesta a 50.210 opera tori professionali certificati, con un incremento degli es teri del 40% (provenienti da 122 Paesi) e del 20% di quelli ita liani. Oltre 2.000 gli espositori che hanno occupato 6 padiglioni e 120mila me tri quadri ne lla sede di Rho di Fie ra Milano. La

prossima edizione si svolgerà nel 2015, in contemporanea con l'avvio de ll'E xpo. Nel padiglione 13 dedicato alle partecipazioni istituzionali era presente anche la collettiva di Treviso Glocal / Camera di Commercio di Treviso, con 3 aziende e 5 consorzi partecipanti.

VINITALY 2013 VERONA, 7 - 10 APRILE 2013 Con 148.000 presenze, de lle qua li 53.000 este re, Vinitaly 2013 rafforza la sua posiz ione di leader internaziona le tra le fiere de l vino dedicate al business. Di qualità gli operatori, che nella quattro-giorni veronese hanno avuto contatti con oltre 4.200 aziende espositric i da più di 20 Paesi. Efficace il lavoro di incoming mirato realizzato da Veronaf iere, con aumento dei buyer dai più importanti merca ti euro-pei (G ran Bretagna, Germania, Svizzera, Centro ed Est Europa ) e da quelli più promettenti, tra i qua li Cina, Russia, Giappone, Singapore, Thailandia, Kazakistan, Ucraina. In aumento anche le presenze di giornalisti che salgono a 2.643 da 47 Paesi, contro le 2.494 da 42 nazioni del 2012.

PROWEIN 2013 DÜSSELDORF, 24 - 26 MARZO 2013 Più di 44.000 visitatori professiona li sono giunti a Düsseldorf per la fiera leader per il settore del vino e degli alcolici. In aumento le presenze dal Regno Unito, Scandinavia e Benelux, ma anche da Franc ia, Spagna, Ita lia, Nord America e Asia. Si è tra ttato in maggioranza di grossisti, dettaglianti e addetti del commerc io spec ializzato, ma anche del settore horeca. Nell'ediz ione 2013 è stata riv ista la suddivis ione dei padiglioni per Paese e sono stati aggiunti 2 nuovi padiglioni, per un totale di 4.783 espositori provenienti da 48 diversi Paesi. Per tutte le nazioni rappresentate c'è sta to un aumento nelle presenze, oltre a diverse nuove partecipazioni co llettive da Cina, Regno Unito, Tunisia e Libano, che si sono affiancate a quelle tradizionali europee. Nel padiglione 7.1 è stato inoltre dedicato uno spazio ai vini bio logici. Presenti anche 400 espositori de l settore alco lic i. Nel padiglione 3 dedicato a ll'Italia era presente anche la collettiva di T reviso Gloca l / Came-ra di Commercio di Treviso, con 3 aziende e 2 consorzi pa rtecipanti. Durante le 3 giorna te di manifestazione sono stati

organizzati dei seminari di degustazione de i vini delle aziende e del Consorzio Prosecco DOC e delle grappe dell'Istituto Grappa Veneta. Hanno partecipato impor-tatori, grossisti, dis tributori, ristora tori giorna listi provenienti da Germania, Austria e Be lgio.

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FIERA SUMMER FANCY FOOD – NEW YORK, 29 GIUGNO – 1 LUGLIO 2014

Partecipate camerali: Treviso Glocal

WA & OUTDOOR CLASSICS 2013 -NORIMBERGA, 8 - 11 MARZO 2013 La 40esima ediz ione de lla fiera IWA & OUTDOOR CLASSICS - Salone Internazionale armi da caccia e da tiro, attività ou-tdoor e dotazioni di sicurezza - si è svolta dall'8 all'11 marzo 2013 presso il centro espositivo di Norimbe rga. Oltre 38.000 visitatori professionali (2.000 in più dell'edizione precedente) da più di 100 nazioni diverse hanno potuto trovare le ultime novità del settore di o ltre 1.200 espos itori da 50 nazioni. Tre espositori su qua ttro e 2 v isita tori su 3 provenivano da fuori Germania, confermando l'internazionalità di questa manifesta zione. Gli espositori stranie ri provenivano prevalentemente dagli Stati Uniti, Italia, Regno Unito e Turchia, mentre i visitatori stranieri da lla Repubblica Ceca, Austria, Francia, Italia e Russia. La partec ipazione de ll'Italia a questa f iera è da tempo molto numerosa, nel 2013 erano 126 gli espositori italiani.

Tra questi, 5 aziende della provincia di Treviso hanno partecipato con il coordinamento di Treviso Glocal e il contributo della Camera di Commer-cio di Treviso.

Treviso Glocal prevede di organizza re una partec ipazione di aziende e consorzi trevigiani a lla Summer Fancy Food 2014 a ll’interno del Padiglione I taliano, in colla-borazione con l’Agenzia pe r la Promozione a ll’estero e l’internazionalizzazione de lle imprese italiane (ICE). Il Summer Fancy Food Show costituisce l’evento di riferimento de l settore agroalimentare della east coast s tatunitense, avendo anche una rilevanza s ignificativa all’interno del c ircuito fieristico alimentare mondia le. La f iera richiama i responsabili degli acquisti, della grande distribuzione, de l commercio e dei servizi di ris to-razione nonché una pluralità di specia listi de l settore food & beverage. L’edizione 2013 ha registrato la presenza di c irca 2.300 espositori provenienti da 80 paesi e quasi 26.000 ingressi di visitatori registrati. Le partecipazioni uffic iali naziona li sono state numerose tra cui: Italia, India, USA, UK, Germania, Giappone, Franc ia, Spagna, Grecia e Canada. È già stata approvata la richies ta di contributo alla Camera di Commerc io di Treviso per l’abbattimento dei costi ( in regime de minimis ) fino ad un massimo del 50% per le aziende e per la partecipazione gratuita dei consorzi di tutela e associazioni di produttori. La collettiva verrà organizzata con un minimo di tre imprese aderenti.

La quota di partec ipazione azienda le, calco lata su una base di 5 aziende, ammonterà a circa € 3.600,00 + I VA, comprensiva di iscriz ione, area espositiva allestita di ca. 9,29 mq, servizi tecnici, montaggio de llo s tand, promozione, costi di organizzazione e segreteria e assistenza del personale di Treviso Glocal. Il costo non comprende i serv izi accessori quali la spedizione della merce, di assicurazioni e tutto quanto non espressamente menzionato. E’ possibile tuttavia richiedere infor-mazioni a riguardo. Nel sito di Treviso Gloca l è possibile trovare un resoconto de lla passata partec ipazione all’edizione 2009: http://www.trevisogloca l.it/iniziative/fiere-concluse/summer-fancy-food-2009.aspx Qualora interessati a partecipare, compilare il modulo di adesione vincolante che s i trova sul sito http://www.trevisogloca l.it/iniziative/prossimi-appuntamenti/summer-fancy-food-2014.aspx da restituire via fax (0422 911855) o via mail [email protected] Scadenza delle domande entro il 5 dicembre p.v. Il Regolamento Fiere è parte integrante del modulo di ades ione. Per eventuali chiarimenti contatta re la dott.sa Cinzia M ichie lan, te l. 0422-911417 - ema il: [email protected].

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Missione a Bruxelles dell ’ufficio di supporto all ’innovazione di Treviso Tecnologia L’uff icio di supporto all’innovazione di Treviso Tecnologia ha partecipato ad una serie di interventi per definire nuove strategie ne ll’ambito di Horizon 2020. Gli incontri sono s tati di carattere istituziona le. Anilkumar Dave con Marco Battiste lla e Andrea Ragazzon hanno incontrato la segreteria del Gabine tto de l Vicepresidente della Commissione europea, Responsabile per l’Industria e l’Imprenditoria e gli operatori de lla sede de lla Regione del Veneto a Bruxelles e dell’associazione UEAPME con lo scopo di definire meglio le s trategie per gli imminenti bandi Horizon 2020.

Partecipate camerali: Treviso Tecnologia

TREVISO TECNOLOGIA

Progetto “Rapid Open Innovation – speeding time to market Treviso Tecnologia è capofila del Progetto “Rapid Open Innovation – speeding time to market”, finanziato nell’ambito de l Programma Interreg IV Italia – Austria. Viene offerta alle aziende del territorio – settori meccanica, legno-arredo, filiera eco-building - che hanno aderito al bando, la possibilità di partecipare, gratuitamente, a delle iniziative focalizzate sul migliora-mento de lla capacità di innovazione di prodotto e di processo. Il Bando è finalizzato a lla pa rtecipazione di aziende ad iniz iative regiona li e internaziona li pe r il miglioramento delle capacità di innovazione di prodotto e di processo. Nello specifico, a lle aziende verranno proposti i seguenti serviz i ed opportunità: a. Attività formative – in gruppi di lavoro gestiti da esperti di innovazione – per lo sviluppo di compe tenze interne, la sperimentazione e l’acquis izione di mode lli e strumenti di gestione dell’innovazione e de ll’Open Innovation, sviluppati nell’ambito del Progetto ‘Rapid Open Innovation’. b. Rilevazione e analisi dei fabbisogni azienda li legati all'innovazione, ad opera di esperti (mediante audit) c. Azione di assis tenza e/o coaching individuale, anche con i servizi messi a disposiz ione dal Progetto, per supportare le aziende nei processi di innovazione d. Accesso gratuito a s trumenti e al mode llo di Open Innovation sviluppato e usufruibile a ttraverso la piattaforma web de l Progetto ‘Rapid OI’: contenuti, ma teria-li, know-how e servizi di supporto all’innovazione aziendale e. Ampliamento della propria rete di contatti e relazioni con imprese, enti di ricerca e innovazione e altri soggetti chiave, per favorire processi di innovazione a-zienda li.

Treviso Tecnologia allo SMAU di Milano 2013. Treviso Tecnologia era presente con un proprio stand ne ll’a rea IBX, Innovazione per il Business eXpo, dedicata all' innovazione delle imprese ed al genio made in Italy, con un’area dedicata alle «Startup», agli «Acceleratori di innovazione» ed una dedicata alle «Agevolazioni e strumenti f inanziari».

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Partecipate camerali: Tecnologia & Design

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AGGIORNAMENTO CONGIUNTURALE SULLA CONSISTENZA DELLE IMPRESE ATTIVE IN PROVINCIA DI TREVISO AL 30 SETTEMBRE 2013

Ufficio Studi e Statistica CCIAA Treviso

Alla fine del te rzo trimestre 2013, in provincia di Treviso, sono presenti 82.183 sedi di impre-sa attive, 339 unità in meno rispetto al prece-dente trimestre (-0,4%) e 1.765 unità in meno rispetto allo stesso periodo dell’anno prece-dente (-2,1%). L’agrico ltura permane il settore che contribui-sce maggiormente a questa diminuzione per ragioni più volte dette1: sono infatti scese a 14.760 le imprese agricole evidenziando un saldo nega tivo di -332 unità rispe tto a l bilancio di me tà anno (-2,2%) e -765 unità rispe tto allo s tesso pe riodo de ll’anno precedente (-4,9%). Al netto de l settore primario la consis tenza di imprese a ttive provincia li s i è mantenuta su livelli pressoché stazionari rispetto a l trimestre precedente con 67.423 unità (- 7 imprese; -0,01%) nonos tante permanga comunque una forte diminuzione rispe tto allo stesso trimestre dell’anno precedente (-1.000 unità; -1,5%). A parte quanto segna lato per il se ttore agricol-tura s i evidenziano gli altri comparti o settori interessati dalle più signif icative diminuzioni a livello congiunturale e tendenziale: 1. il settore delle costruzioni con -85 imprese

rispetto al trimestre precedente (-0,7%) e -628 unità rispetto a l terzo trimestre dell’anno scorso (-4,7%);

2. il comparto de i serviz i alle imprese per-mane stazionario su base congiuntura le e in lieve crescita su base tendenzia le, a parte il settore trasporti e magazzinaggio che perde -55 imprese ne ll’ultimo trime-stre (-2,6%) e -140 unità negli ultimi dodic i mesi (-6,3%);

3. il comparto manifa tturiero con -31 impre-se rispetto a giugno 2013 (-0,3%) e -383 unità su base annua (-3,4%).

In partico lare nel manifatturiero i comparti o settori che subiscono le maggiori contrazioni sono:

− l’indus tria me talmeccanica: subisce una ulteriore contrazione di -15 imprese ri-

spetto allo s tock di giugno 2013 (-0,4%) e si posiziona a -127 unità rispetto alla consistenza dello stesso periodo di un anno fa (-3,2%); le perdite sono concen-trate soprattutto ne l segmento de lla carpenteria metallica e in quello de lla fabbricazione di macchinari; in pos itivo solo il r isultato congiunturale de lla fab-bricazione di apparecchiature elettriche (+4 imprese; +0,9%);

− il sistema moda: perde ne l trimestre -14 imprese a ttive (-0,8%) di cui -4 unità nell’industria tessile (-1,3%) e -10 unità nell’abbig liamento (-0,9%); su base an-nuale il bilancio nega tivo è di -103 impre-se (-5,4%) di cui metà nell’abbigliamento. L’industria delle calzature rimane invece stazionaria su base congiunturale, ma perde 33 unità su base tendenzia le (-8,0%).

− il legno-arredo: anche in questo compar-to la cons istenza de lle imprese si contrae sia su base trimestra le (-13 imprese; -0,6%) che annuale (-108 unità; -4,9%); la perdita su base trimestra le è concentrata unicamente ne ll’industria del mobile mentre su base annua le si registra una diminuzione s ia ne ll’industria del mobile (-70 imprese; -5,8%) che in quella del

legno (-38 unità; -3,8%). Passando all’ana lis i degli a ltri settori merceo-

logic i si rileva anche per il settore del com-mercio un andamento positivo solo a livello trimes trale (+21 imprese; +0,1%) gene rato dal segmento del commercio all’ingrosso che cresce di 28 unità (+0,3%) rispetto a giugno 2013; diversa invece la dinamica de l commer-cio al dettaglio che risulta stazionario rispetto al trimes tre precedente, in perdita rispetto all’anno precedente (-92 imprese; -1,1%). In bilanc io positivo, su tutti i periodi osservati,

il se ttore alloggio e ristorazione con +30 imprese rispe tto a giugno 2013 (+0,7%), +53 unità rispetto a settembre 2012 (+1,2%) e +328 unità rispe tto a settembre 2008 (+8,2%).

Anche il comparto dei servizi alle imprese chiude il trimestre in positivo: +4 unità su base congiuntura le, +32 unità su base ten-denzia le (+0,2%). Il saldo pos itivo è trainato dai servizi a lle imprese in senso stretto che recuperano bene sia rispe tto alla consis tenza del secondo trimestre con +58 imprese (+0,7%), sia rispetto a quella dello stesso periodo de ll’anno scorso con 155 imprese (+1,9%). In sostanziale s tazionarietà il settore

SEDI D'IMPRESA ATTIVE IN PROVINCIA DI TREVISO TOTALE SETTORI ATECO 2007 (ESCL. AGRICOLTURA, SILVICOLTURA E PESCA)

SERIE STORICA VALORI ASSOLUTI 1° TRIM. 2009 - 3° TRIM. 2013

1 1 Vedi report n. 9 di luglio 2013 della collana “Congiuntura & Approfondimenti”.

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delle attività immobiliari. In negativo so lo il settore de i trasporti e magazzinaggio di cui si è detto sopra. Stesso trend positivo anche per il comparto dei servizi alle persone: guadagna +4 imprese rispe tto al trimestre precedente, +29 imprese rispetto allo stesso trimes tre de ll’anno precedente. La crescita su base tendenzia le e di lungo pe riodo è sta ta genera ta princ ipa lmente dal settore della sanità e assistenza sociale e da quello delle attività artistiche, spo rtive e di intrattenimento.

SEDI D'IMPRESA ATTIVE IN PROVINCIA DI TREVISO: MANIFATTURIERO, COSTRUZIONI E SERVIZI NUMERI INDICE (BASE 1° TRIM. 2009=100. 1° TRIM. 2009 - 3° TRIM. 2013

SEDI D'IMPRESA ATTIVE IN PROVINCIA DI TREVISO: COMMERCIO ALL'INGROSSO E AL DETTAGLIO, ALLOGGIO E RISTORAZIONE NUMERI INDICE (BASE 1° TRIM. 2009=100. 1° TRIM. 2009 - 3° TRIM. 2013

SEDI D'IMPRESA ATTIVE IN PROVINCIA DI TREVISO: TRASPORTI E MAGAZZINAGGIO, ALTRI SERVIZI ALLE IMPRESE E SERVIZI ALLE PERSONE

NUMERI INDICE (BASE 1° TRIM. 2009=100. 1° TRIM. 2009 - 3° TRIM. 2013

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CONSISTENZA IMPRESE ATTIVE PER SETTORI ECONOMICI IN PROVINCIA DI TREVISO DATI AL 3° TRIMESTRE 2013 E CONFRONTO IL TRIMESTRE PRECEDENTE, LO STESSO TRIMESTRE DEL 2012 E COL TERZO TRIMESTRE 2008

L’Approfondimento completo, a cura dell’Area Studi e Sviluppo Economico Territoriale, è consultabile sul sito camerale nella sezione Studi e Ricerche/Analisi Censimenti all’indirizzo: http://www.tv.camcom.gov.it/docs/studi/censimenti.htm_cvt.htm

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NATALITÀ E MORTALITÀ D’IMPRESA: AGGIORNAMENTO AL 30 SETTEMBRE 2013

Monitor Economia : Consistenza Impresa

Ufficio Studi e Statistica CCIAA Treviso

ISCRIZIONI E CESSAZIONI IN PROVINCIA DI TREVISO. FLUSSO CUMULATO PRIMI

9 MESI. ANNI 2011-2013 (VALORI ASSOLUTI)

CESSAZIONI PER SEZIONE DI ATTIVITÀ ECONOMICA (ATECO 2007) NEI PRIMI NOVE MESI 2011, 2012 E 2013 PROVINCIA DI TREVISO (VALORI E VARIAZIONI ASSOLUTE, COMPOSIZIONE PERCENTUALE)

Nei primi nove mesi del 2013 il sa ldo fra ape r-ture e chiusure di imprese, nella provincia di Treviso, è stato pari a -1.250 unità. Il sa ldo è determinato da 4.112 iscrizioni (-26 unità rispetto allo stesso periodo dello scorso anno) e 5.362 cessazioni (+582 unità sullo scorso anno).Con rife rimento a lle iscrizioni, il 28,6% delle imprese na te ne i primi nove mesi dell’anno ha alla guida, in via prevalente o esclusiva, imprenditori con meno di 35 anni1

(con un aumento di 52 unità rispetto a llo stesso periodo del 2012). Il 27% delle iscrizioni totali riguarda invece le imprese in cui la conduzione è in rosa (+51 unità rispetto a llo scorso anno).Il 18,5% de lle imprese isc ritte, è invece guidato, in via prevalente o esclusiva, da imprenditori di nazionalità stranie ra (in diminuzione di 19 unità rispe tto ai primi nove mesi del 2012). Da notare infine la quota di iscrizioni che interessa le imprese condotte da giovani imprenditrici: esse rappresentano il 30% circa delle iscriz ioni giovanili (e femminili) nel complesso e presentano una crescita presso-ché costante nel corso degli ultimi tre anni. Dall’entrata in vigore di Comunica2 l’ana lisi dei flussi di iscrizione per settore di a ttiv ità econo-mica non può che essere parziale a causa de lla fetta rilevante di imprese che non ha un prec i-so codice di attività al momento dell’iscriz ione e che pertanto conf luisce nella sezione dedica-ta alle imprese non classif icate. Con rife rimen-to ai flussi di cessazione, invece, emerge che il 22,7% de lle imprese cessate ne i primi nove mesi de l 2013 appartiene al settore agrico lo, che registra un aumento di 559 cessazioni rispetto allo stesso periodo de l 2012, seguono con 21,2% de lle cessazioni il commercio all’ingrosso e de ttaglio (+12 unità sullo scorso anno), con il 16,7% le costruzioni (+61 ces-sazioni) e con il 12,8% le a ttività manifatturie-re (+45 cessazioni).

1Il criterio per il calcolo del numero di imprese giovanili, femminili e straniere è il seguente: è estratto l’insieme delle imprese in cui la partecipazione al capitale sociale e/o alle cariche amministrative di persone al di sotto dei 35 anni (oppure di genere femminile o straniere) risulta complessivamente superiore al 50%, mediando tra le quote di partecipazione al capitale. 2Dal 1° aprile 2010 è attivo il servizio ComUnica che permette di ottemperare agli obblighi di legge verso Camere di Commercio, INPS, INAIL e Agenzia delle Entrate, inoltrando la Comunicazione Unica ad un solo destinatario che si fa carico di trasmettere agli altri Enti le informazioni di competenza di ciascuno. Tale servizio è divenuto l’unica modalità per denunciare una nuova impresa o modificare un’impresa già esistente. Questo strumento consente di iscriversi senza dare un’indicazione puntuale dell’attività economica svolta e solo con la successiva dichiarazione di inizio attività viene attribuito il codice del settore economico di appartenenza.

ISCRIZIONI IN PROVINCIA DI TREVISO. FLUSSO CUMULATO PRIMI 9 MESI. ANNI 2011-2013. TOTALE IMPRESE, DI CUI IMPRESE GIOVANILI,

FEMMINILI E STRANIERE

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Monitor Economia : Consistenza Impresa

Fra le varie cause che possono portare alla cessa-zione di un’impresa, l’ana lisi s i sofferma in parti-colare sui f lussi di aperture concorsua li e di scioglimento/liquidazione che risultano entram-be in aumento rispe tto ai primi nove mesi del 2012.

Le aperture di procedure concorsuali sono complessivamente 216 nei primi nove mesi del 2013, di cui quasi il 30% verifica tosi nel corso dell’ultimo trimestre. Nel complesso sono 56 gli eventi in più rispetto al corrispondente periodo

rigua rda il manifatturiero (n. 91 eventi registrati nei primi nove mesi de l 2013), le rimanenti si concentrano per 23,1% ne lle costruzioni (n. 50 eventi) e per il 12% nel commerc io (n. 26 eventi). Per quanto riguarda le aperture di scioglimento/liquidazione, quasi una su cinque interessa il commercio (n. 217 eventi da inizio anno), seguo-no con il 15,5% degli eventi complessivi le attivi-tà manifa tturiere (n. 169 eventi), le costruzioni con il 14,3% (n. 156 eventi) e le attività di allog-gio e ristorazione con il 9,2% (n. 100 eventi).

L’Approfondimento completo, a cura dell’Area Studi e Sviluppo Economico Territoriale, fa parte della collana Congiuntura & Approfondimenti consultabile sul sito camerale all’indirizzo: http://www.tv.camcom.gov.it/docs/studi/monitor_economia.htm_cvt.htm

dello scorso anno, ma va precisa to che quasi l’80% de ll’incremento si è registra to ne l corso del primo semestre.

Le aperture di scioglimento/liquidazione sono 1.090 da inizio anno (+51 eventi rispetto ai primi 9 mesi del 2012). Il 32,4% delle aperture di scioglimento/liquidazione è avvenuto nel corso dell’ultimo trimestre. Con rife rimento a i settori economic i, quasi un’apertura di procedure concorsua li su due

APERTURE DI PROCEDURE CONCORSUALI PER SEZIONI DI ATTIVITÀ ECONOMICA (ATECO 2007). PROVINCIA DI TREVISO PRIMI 9 MESI 2010-2013 (VALORI E VARIAZIONI ASSOLUTE)

(*)Il computo presentato in questa tavola è su base trimestrale e pertanto esclude le imprese che hanno aperto lo scioglimento e la liquidazione e sono cessate all’interno dello stesso periodo di osserva-zione. Fonte: Elab.Ufficio Studi e Statistica CCIAA Treviso su dati Infocamere

APERTURE DI SCIOGLIMENTI E LIQUIDAZIONI(*) PER SEZIONI DI ATTIVITÀ ECONOMICA (ATECO 2007). PROVINCIA DI TREVISO PRIMI 9 MESI 2010-2013 (VALORI E VARIAZIONI ASSOLUTE)

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A fine settembre 2013 salgono a 1.172 le impre-se registrate a livello naziona le nella sezione del Registro Imprese dedicata alle Start up innovative1; di queste più de lla metà sono con-centrate nelle regioni de l Nord Ita lia (60,8%), a loro volta equamente distribuite fra il Nord Ovest (31,3%) ed il Nord Est (29,5%), mentre il r ima-nente 39,2% ha la sede ne lle regioni centrali o del Sud Ita lia e Isole. Le Start up innovative risultano in aumento di 217 unità rispetto all’inizio di luglio, ma la c resci-ta riguarda in particolare le province di M ilano, Roma e Torino, province che contribuiscono in maniera s ignifica tiva all’aumento regis trato dalle rispettive regioni a fronte di inc rementi più contenuti negli altri territori. Rimane di conseguenza la Lombardia la regione italiana con il maggior numero di Start up inno-vative (227, +43 unità), seguita dall’Emilia-Romagna (128, +18 unità), Lazio (113, +27 unità) e Piemonte (111, +20 unità). Il Vene to, con una cons istenza di 110 imprese, si colloca al quinto posto a livello naziona le (+15 unità). Va tuttavia segna lato che in quest’ultima regione le imprese registrate risultano sostanzia lmente distribuite fra le principa li province, in ana logia ad Emilia-Romagna e Toscana (a l sesto pos to con 89 imprese registrate), mentre in Lombardia, Piemonte e Lazio le Start up sono per lo più concentrate nella provinc ia capoluogo di regione. La provincia di Treviso, con 24 imprese regis tra-te, rimane pressoché stabile come dinamica (+4 unità), collocandosi a l dodices imo posto a livello naziona le e al secondo ne l Veneto dopo Padova (35), che de tiene il primato a livello regiona le. Scendendo a l de ttaglio comunale emerge come le Start up innovative hanno la loro sede princ i-palmente nella città capoluogo di provinc ia, con qualche eccezione come la provinc ia di T reviso dove sono per lo più concentrate ne l Comune di Roncade, laddove cioè sono presenti investitori istituzionali, piuttos to che incubatori e accelera-tori d’impresa, poli universitari o parchi scientif i-ci che contribuiscono in maniera de terminante alla nascita e alla cresc ita di queste imprese vocate all’innovazione.

1 Legge 221/2012, di conversione del Decreto Legge 179/2012, per la promozione dello sviluppo e della crescita del Paese. Il decreto, entrato in vigore il 19 dicembre 2012, definisce una Start up innovati-va come una società di capitali di diritto italiano, costituita anche in forma cooperativa, o società europea avente sede fiscale in Italia, che risponde a determinati requisiti e ha come oggetto sociale esclusivo o prevalente lo sviluppo, la produzione e la commercializzazione di prodotti o servizi innovativi ad alto valore tecnologico. Ulteriori informazioni sono disponibili nel sito http://startup.registroimprese.it/# .

LE START UP INNOVATIVE

Monitor Economia : Start-up innovative

Ufficio Studi e Statistica CCIAA Treviso

IMPRESE REGISTRATE NELLA SEZIONE DELLE START UP INNOVATIVE. SITUAZIONE AL 30 SETTEMBRE 2013

GRADUATORIA DELLE REGIONI ITALIANE E CONTRIBUTO REGIONALE(*) ALLA CRESCITA

9 LUGLIO - 30 SETTEMBRE 2013 (VALORI ASSOLUTI E PERCENTUALI)

GRADUATORIA PRIME 16 PROVINCE ITALIANE (VALORI ASSOLUTI)

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Con riferimento ai settori economic i, a livello naziona le, delle 1.172 Start up innovative il 77,9% opera nel comparto de l servizi alle imprese: di queste poco più del 40% si occupa di produzione di software e consulenza infor-matica, circa il 24% di ricerca e sviluppo e poco meno del 10% sono quelle impegna te

nell’attività dei serviz i di informazione e altri servizi informatic i. Anche ne lla provincia di Treviso, in maniera analoga a quanto osservato a live llo naziona-le, su 24 Start up innovative la maggior parte opera nel comparto de i servizi alle imprese (19

unità). La metà di queste si dedica alla produ-zione di software e consulenza informatica (10), mentre la quota rimanente si distribuisce principa lmente fra l’attività dei serviz i di infor-mazione e altri serviz i informatici (4) e l’attività di ricerca e sviluppo (3).

L’Approfondimento completo, a cura dell’Area Studi e Sviluppo Econ omico Territoriale, fa par te d ella c ollana Congiuntura & Approf ondimenti consultabile sul sito cam erale all’indirizzo: http://www.tv.camcom.gov.it/docs/studi/monitor_economia.htm_cvt.htm

IMPRESE REGISTRATE NELLA SEZIONE DELLE START UP INNOVATIVE PER MACRO SETTORE DI ATTIVITÀ ECONOMICA PROVINCE VENETE. SITUAZIONE AL 30 SETTEMBRE 2013 (VALORI ASSOLUTI)

Monitor Economia : Start-up innovative

IMPRESE REGISTRATE NELLA SEZIONE DELLE START UP INNOVATIVE RIPARTIZIONI E PROVINCE VENETE. SITUAZIONE AL 30 SETTEMBRE 2013

(VALORI ASSOLUTI)

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Il Contratto di re te è sta to introdotto nell'ordina-mento ita liano con l'art. 3 del decreto legge 10 febbraio 2009, n. 5 convertito, con modif icazioni dalla Legge 9 aprile 2009, n. 33. Si tratta di un contratto plurilate rale di coopera-zione interazienda le mediante il qua le le impre-se possono collabora re, scambia rsi informazioni e prestazioni, esercitare in comune una o più attività rientranti ne l proprio oggetto socia le. Le attività da svolgere con il contratto di rete costi-tuiscono il programma comune. La normativa ha subìto, nel tempo, numerose modif iche. Nel 2012, in partico lare, è stata rico-nosciuta al contratto di rete la possibilità, nel caso in cui venga costituito un fondo patrimonia-le comune e un organo comune destinato a svolgere attività con i terz i, di acquisire soggetti-vità giuridica. Il contra tto di rete è soggetto ad iscrizione nel Registro delle Imprese. Se la rete non ha sogge t-tività giuridica il contratto viene iscritto nella sezione in cui è iscritta ciascuna impresa. Se la rete acquista soggettività giuridica, la rete si iscrive in un’apposita posiz ione ne lla sezione

ordinaria del Registro Imprese ne lla cui c ircoscri-zione è stabilita la sua sede. Sulla base de i dati Infocamere, a l 7 ottobre 2013 risultano attivati in Ita lia 1.167 contra tti di re te (520 in più di fine 2012) per un totale di 5.627 imprese coinvolte. In provinc ia di Treviso si con-tano 11 contratti di rete in più rispetto alla fine dello scorso anno per un totale di 35 contratti in essere al 7 ottobre 2013 che coinvolgono 71 imprese provinc iali (erano 48 a fine anno). Si ricorda che un contratto può coinvolge re sottoscrittori di diversi territori provinciali, all’interno o all’este rno di uno stesso ambito regiona le. Guardando ai contratti che ins istono sulla provincia di Treviso, più della metà res ta all’interno de lla regione (21) e poco meno di un terzo co involge due regioni (9). Prevalgono i contratti con sottoscrittori della stessa provinc ia o tutt’a l più di due province (rispettivamente 9 e 12), ma vi sono anche contratti che insistono in 5 e più province (fino a 18). Quanto alla numeros ità dei soggetti coinvolti, i

contratti si distribuiscono abbastanza equamente fra contra tti che non superano i tre aderenti (14) e quelli che coinvolgono da quattro a nove impre-se (15). Solo 6 contratti co involgono 10 imprese o più. Guardando ai settori economic i, quasi la metà degli aderenti (35) appartiene all’industria in senso stretto (inc luse le public utilities), seguo-no per numerosità i sottoscrittori dei serv izi (24) che in termini re lativi rappresentano poco più di un te rzo degli aderenti provincia li. Inf ine, sono passati da i 3 di f ine 2012 a 12, i sottoscrittori appartenenti al settore delle costruzioni (dal 6% al 17% dei sottoscrittori tota li). Dal punto di vista della forma giuridica dominano le Società di capitali: in prov incia di Treviso 56 su 71 imprese aderenti rientrano in questa forma giuridica, pari ad una inc idenza del 79% sul tota-le. Le altre tipologie di forma giuridica rivestono un peso del tutto res idua le: vi sono 11 sottoscrit-tori costituiti sotto forma di Socie tà di persone (16%), due Società Cooperative e due Imprese individua li.

Monitor Economia : Contratti di rete

L’Approfondimento completo, a cura dell’Area Studi e Sviluppo Econ omico Territoriale, fa par te d ella c ollana Congiuntura & Approf ondimenti consultabile sul sito cam erale all’indirizzo: http://www.tv.camcom.gov.it/docs/studi/monitor_economia.htm_cvt.htm

NUMEROSITÀ DEI CONTRATTI DI RETE E DELLE IMPRESE* CHE LI HANNO SOTTOSCRITTI, PER FORMA GIURIDICA E AGGREGATI ECONOMICI (ATECO 2007). PROVINCIA DI TREVISO. SITUAZIONE AL 6 MARZO E 29 DICEMBRE 2012 ED AL 7 OTTOBRE 2013(VALORI E VARIAZIONI ASSOLUTE)

I CONTRATTI DI RETE: AGGIORNAMENTO AL 7 OTTOBRE 2013 Ufficio Studi e Statistica CCIAA Treviso

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Analisi Censimenti

Il Censimento delle istituzioni non profit ha rilevato in provincia di Treviso 5.176 istituzioni non prof it (c resciute de l 37,1% rispe tto al 2001, quando erano 3.774). L’insieme de lle risorse umane su cui possono contare le 5.176 istituzioni non prof it provin-ciali è decisamente cons istente. I volontari superano le 91.000 unità e rappresentano la quota princ ipale (86,3%), con una cresc ita del 30% rispetto alla rilevazione precedente. Gli addett i sono oltre 10.000 e pesano compless i-vamente quasi il 10%, mentre i lavoratori esterni e quelli temporanei sfiorano il 4% sul totale (4.137 unità ), ma appaiono più che triplicati rispetto al 2001, quando risultavano poco più di 1.400. Il settore delle attività sport ive, art istiche, cultura li e d’intrattenimento resta l’ambito d’azione in cui s i addensa il maggior numero delle is tituzioni “non profit” cens ite in provin-cia (2.581, la metà del tota le). In termini occupazionali, tuttavia, ques te realtà si reggo-no soprattutto sul contributo de i volontari (38.552, pari al 42% del tota le volontari cens i-ti). Per alcune figure, come istruttori e allena-tori sportivi, si r icorre a lavoratori esterni e temporanei (2.288 dei 4.137 censiti). Poche centinaia sono invece gli adde tti “ in pianta stabile” del settore (321, pari a l 3% de i 10.338 addetti complessivi). Seguono per numeros ità, le istituzioni che svolgono attività di organizzaz ioni associative quali le relazioni sindacali e la rappresentanza di interessi (1.723 istituzioni pari al 33,3%). Qui si concentra l’a ltra quota importante di volontari (38.322), ma non trascurabile è anche il contributo apportato dagli addetti (1.130, quasi l’11% degli adde tti complessivi) e dai lavoratori esterni o temporanei (755, il 18,2% delle altre risorse umane provincia li). La sanità ed assistenza sociale e l’ istruz ione restano gli ambiti nei qua li si concentrano le realtà più strutturate. Se è vero infatti che vi operano poco meno del 16% de lle istituzioni

censite (492 ne lla sanità ed assistenza sociale; 334 nell’ istruzione), in termini di addetti si concentrano in questi due settori oltre l’80% degli adde tti provinc iali cens iti ne l “non pro-fit” (rispettivamente: 4.556 e 4.082 addetti). Equamente dis tribuiti f ra i due settori sono i la v o ra t or i e s te rn i o tem po ra ne i (rispe ttivamente, 529 e 555), mentre diverso è il peso dei volontari: sono 11.457 nella sanità e assistenza sociale (il 12,5% del totale pro-vinciale ) e 2.834 ne ll’istruzione. Guardando all’evoluzione per settori nel decennio intercensuario si osserva che in tutti i princ ipali settori d’inte rvento c resce il numero di istituzioni presenti. Partico larmen-te dinamico appare il settore de ll’istruzione,

che in termini re lativ i conosce i maggiori incrementi s ia del numero di istituzioni attive (+65%, da 203 a 334) che di addetti (+83,8%, da 2.221 a 4.082). Segue per incremento del numero di is tituzio-ni il settore delle Attività artist iche, sportive, di intrattenimento e divertimento (+50%). In termini rela tivi le risorse umane co involte non sembrano aumentare con lo stesso passo (+33,6%), ma è un effetto dei grandi numeri. Nel settore agli oltre 30.000 volontari del 2001 se ne aggiungono a ltri 8.500. Considere-vole appare anche l’inc remento delle altre risorse umane (da 607 a 2.288 unità). Gli addetti si fermano a 321, ma risultavano 151 nel 2001.

COMPOSIZIONE DELLE ISTITUZIONI NON PROFIT DELLA PROVINCIA DI TREVISO PER SETTORE DI ATTIVITÀ ECONOMICA E FORMA GIURIDICA (VALORI PERCENTUALI)

CENSIMENTI ECONOMICI 2011: I PRIMI RISULTATI SULLE CARATTE-RISTICHE ED EVOLUZIONE DEL “NON PROFIT” IN PROVINCIA

Ufficio Studi e Statistica CCIAA Treviso

PROVINCIA DI TREVISO: DINAMICA INTERCENSUARIA DELLE ISTITUZIONI NON PROFIT E DELLE RISORSE UMANE PER LE PRINCIPALI ATTIVITÀ ECONOMICHE (ATECO 2007). CENSIMENTI 2011 E 2001

(VARIAZIONI PERCENTUALI 2011/2001)

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Nelle A ltre att ività di s ervizi e ne lla Sanità e Assistenza sociale le realtà erano già struttura-te diec i anni fa, e dunque gli incrementi vanno a collocars i inevitabilmente sotto la media prov inc ia le. Va comunque segna la to l’aumento della componente addetti a lle istituzioni non profit operanti in sanità: +1.286 unità (+39,3%).

Quanto alle forme giuridiche prescelte da l “non prof it” provincia le, si evidenzia che il 66,4% de lle istituzioni censite sono costituite sotto forma di Associazione non riconosciuta , ossia priva di personalità giuridica, cui si ag-giunge un 22,4% di Associazioni riconosciute. Entrambe per lo svolgimento de lle loro a ttività si avvalgono quasi esclusivamente di persona-le volontario. Le Cooperative sociali pesano, nell’universo “non profit”, pe r appena il 2,5% (127 unità ), ma in esse si concentra o ltre la metà dei lavoratori dipendenti (o ltre 5.200 unità). Anche le Fondazioni attive in provincia al 31 dicembre 2011 hanno un peso esiguo nel “non prof it” prov incia le (1,7%, 88 unità ), ma occupano quasi l’8% degli addetti. Il restante 7% delle istituzioni non prof it provincia li (363 unità) aggrega to nella voce “Altra forma giuri-dica” comprende principalmente gli enti eccle-siastici c ivilmente riconosciuti, i comita ti, le società di mutuo soccorso e altre istituzioni sanitarie o educa tive. Tali is tituzioni impiega-no in media un addetto ogni due volontari. Ovviamente il peso de lle diverse tipologie di istituzioni così come il mix delle risorse umane impiegate varia a seconda del settore d’intervento. Ne i settori de lle attività sportive, artistiche, cultura li e d ’intrattenimento e de lle attività di organizzazioni associative si concen-trano le Associazioni e la maggior percentuale di volontari attivi e di a ltre risorse umane. Nei settori della Sanità e assistenza sociale e dell’Istruzione aumenta il peso delle Coopera-tive socia li e de lle Fondazioni, con il risultato che il maggior numero di lavoratori dipendenti risulta concentra to in questi settori. Nell’Istruzione, inoltre, è non trascurabile la presenza di istituzioni appartenenti alla voce “altra forma giuridica” che contribuiscono non poco al peso degli addetti in questo settore. Con tutta probabilità si tra tta principalmente delle scuole di diverso ordine e grado dipen-denti dagli enti eccles iastic i civilmente ricono-sciuti.

Analisi Censimenti

PROVINCIA DI TREVISO: ISTITUZIONI NON PROFIT E RISORSE UMANE PER FORMA GIURIDICA. CENSIMENTI 2011 E 2001 (VALORI ASSOLUTI)

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L’Approfondimento completo, a cura dell’Area Studi e Sviluppo Economico Territoriale, è consultabile sul sito camerale nella sezione Studi e Ricerche/Analisi Censimenti all’indirizzo: http://www.tv.camcom.gov.it/docs/studi/censimenti.htm_cvt.htm

ISTITUZIONI NON PROFIT, ADDETTI, ALTRE RISORSE(A) E VOLONTARI PER SETTORE ECONOMICO (ATECO 2007) IN PROVINCIA DI TREVISO. CENSIMENTI 2001 E 2011 (VALORI ASSOLUTI E PERCENTUALI E VARIAZIONI PERCENTUALI 2011/2001)

Analisi Censimenti

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Le aziende di successo che sfidano la crisi

ORMET SPA

INTERVISTA A DIEGO TOMESELLA AMMINISTRATORE DELEGATO DI ORMET SPA E ALBERTO FRANCESCHINI, EXPORT SALES MANAGER

che afferiscono non solo al settore della mov i-mentazione e del sollevamento, ovvero alla sua storia, ma si spingono anche ne l settore dei processi automatic i per il moderno cantie-re di produzione edile. Un'unica ragione soc iale pertanto, Ormet, ma con dei marchi distinti e caratterizzati, ciascu-no con un proprio staff e una rete di vendita e assistenza specif ica. Alberto, area manager de lla divis ione Jekko , dopo un’e spe rienza ne lla div is ione Lift&Handling, si occupa oggi di a lcuni mercati esteri di Jekko, ovvero la divis ione che proge t-ta, costruisce e vende minigru cingolate e altri mezzi di sollevamento. A completare il quadro de lle diffe renti divisio-ni (nel complesso sono c inque) rimane sempre la divisione Service, che è stata e sarà sempre una pietra miliare per l’azienda, perché siamo convinti che solo attraverso un servizio pos t-vendita di qualità s i possa rea lmente fide lizza-re un c liente e sviluppare un merca to. Ovviamente i cinque settori si differenziano non solo per il tipo di prodotto e di servizio offerto, ma anche per la c lientela ed i mercati di riferimento . Ad esempio, il mercato de lle minigru esporta il 95% a ll'este ro di cui più del 50% extra UE; stesso trend per le piattaforme

porta operatore. Overmat (che produce misce-latori semoventi automatic i per l’ediliz ia) ha come riferimento il merca to UE con un’esportazione pa ri al 50%. La commercia liz-zazione delle gru è un merca to prevalente-mente nazionale, mentre l'assis tenza ha una realtà locale. Insomma, i nostri c lienti parlano da l diale tto trevisano a quello s iciliano, dall’inglese al portoghese, fino a l sempre più importante cinese… alla fine cambia solo il linguaggio, ma al cliente il messaggio ne lla sua essenza è sempre trasmesso in modo chiaro.

2/Quali sono stati e quali sono gli inter-venti innovativi che avete apportato nel prodotto e nei processi? [ Come anticipa to sopra, la filosofia di O rmet è sempre stata sin dalle origini que lla di cercare l'eccellenza in settori di nicchia ce rcando nuove sfide da affrontare con creatività ed innovazione. Proprio nel periodo del boom edilizio dei primi anni 2000, quando il fa ttura-to generato da lla commercia lizzazione della gru a ganc io copriva il 80% del tota le e prove-niva maggiormente dalle provinc ie de l nord est si sono sviluppati i prodotti che oggi ga-rantiscono la vitalità dell’azienda

Intervista a Diego Tomesella Amministrato re

delegato di Ormet Spa e Alberto Franceschini,

Export Sales Manager

1/Buongiorno Tomesella ci può racconta-re di cosa si occupa la sua azienda? Fonda ta nel 1972 come officina di riparazione e manutenzione di autoca rri e macchine edili, Ormet ha sempre cercato di operare in settori di nicchia in modo innovativo. Infatti, poco dopo la sua nascita è s tata l’azienda che ha introdotto nel nostro te rritorio la gru idraulica da autocarro, che era un’attrezzatura scono-sciuta, innovativa e dalle grandi potenzia lità per un’economia in forte sviluppo come que lla trevigiana del finire degli anni ’70 e tale è stata per o ltre 20 anni. L’esperienza maturata nel corso degli anni ’80 e ’90 che hanno rappresenta to un periodo di consolidamento dell’a ttiv ità storica, ha creato le basi per pote r sviluppare negli ultimi 15 anni diversi filoni di attività che oggi sono identifica ti con dei marchi specif ici, tutti afferenti a lla medesima ragione soc iale. Ormet S.p.A. oggi, attraverso i marchi Jekko, Overmat e Basket&Platform progetta e distri-buisce in tutto il mondo molteplici prodotti

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Le aziende di successo che sfidano la crisi

Ringraziamo pe r la gentile disponibilità all’intervista D iego Tomesella Amminis tratore delegato di Ormet Spa e Alberto Franceschini, Export Sa les Manager Ormet è un’azienda presente ne l data base del

sito economico www. trevisosystem.com nella sezione TvDotCom le aziende di Treviso in rete.

L'aver pensato in que l pe riodo anche ad altri prodotti che potessero essere veicolati anche al d fuori del territorio loca le, poteva sembrare un investimento improduttivo. Oggi questi prodotti, che sono esportati in tutti i mercati UE ed e xtra UE, rappresentano l’alterna tiva ad un merca to locale stagnante, affo llato e poco redditiz io. La vera innovazione presente in Ormet non è pertanto un prodotto in se stesso, ma la capacità che hanno le persone che la compongono di affrontare con intelligenza, creatività e impegno le sf ide che il merca to ci pone.

3/Fare prodotti innovativi aiuta ad af-frontare la competizione globale? Assolutamente si. Non potendo essere compe-titivi in ambito internazionale in termini di costo del lavoro , l’unica alternativa per una azienda ita liana è que lla di puntare sull’innovazione e sulla qua lità. Il prodotto Italiano ha una componente crea tiva che gli altri non hanno , frutto della nostra storia e della nostra cultura. 4/Che importanza ha avuto il contesto ambientale. Avere cioè la sede nel trevi-giano? La realtà trevigiana è fa tta di molte piccole realtà, che ben si prestano a collaborare come terzisti ne lla rea lizzazione delle nostre attre z-zature. Noi, infatti, abbiamo investito e svilup-pato qui gli aspetti progettuali, di marketing e post vendita dei nostri prodotti. Gli aspetti produttivi sono per noi limita ti al so lo assem-blaggio finale, pertanto utilizz iamo ampia-mente de lle sinergie produttive che una realtà varia, competitiva e flessibile come que lla trevigiana ci può offrire nella realizzazione delle componentistiche e parti a disegno.

5/Ci può raccontare una best practice, un intervento di particolare rilevanza che ha richiesto la vostra specifica competen-za? Qui preferisco che s ia Alberto a raccontare una sua esperienza. Me ne vengono in mente due di espe rienze

che ci hanno permesso di essere vincenti grazie alla nos tra competenza : la prima è riferita ad una gara in Olanda dove veniva richiesta una gru per partico lari tipi di inte r-vento su una linea ferroviaria . Siccome la linea fe rroviaria non poteva essere inte rrotta, era richiesta una macchina con partico lari sensori che evitasse che, anche accidenta l-mente, la gru potesse tocca re i cavi elettrici o invadere la corsia de l treno. Avendo noi una gru dotata di un sistema elettronico preimpo-stabile denominato Virtual Wall o muro virtu-ale, abbiamo potuto fornire quest’ optional che si è rivelato fondamentale per questo tipo di lavoro. Il secondo intervento invece ha messo in evidenza come la flessibilità tipica Italiana deve essere vista come opportunità da sfruttare. In competiz ione con altre due azien-de giapponesi, c i è richiesta una specifica macchina da far lavora re all’interno di una centrale nuc leare tedesca. Una specif ica si riferiva a ll’ alimentazione che doveva necessa-riamente essere a batteria. Né i concorrenti né noi avevamo a catalogo ta le macchina, ma grazie ad una nostra rispos ta molto rea ttiva ed ad una proposta seria e strutturata , siamo riusciti a sviluppare a tempo record una mini-gru spec ifica. Italia – Giappone 2 a 0 .

6/Quali suggerimenti potete dare alle imprese che intendono fare innovazione, intendendo per innovazione “rompere un

processo precedentemente costituito,

realizzare qualcosa di conosciuto, ma

producendolo in modo nuovo. “ Consiglio di dimenticare lo stato dell’arte e i concetti dati per assodati. Molte volte ci diamo delle risposte sconta te perché non abbiamo analizza to con suff iciente rigore ed ape rtura le domande che ci vengono pos te. Porto un esempio che è per noi molto signif i-cativo: con le nostre minigru Jekko, molto spesso riusciamo a svolgere un lavoro che normalmente viene realizzato da una macchi-na che è da 10 a 20 volte più grande, ma solo perché abbiamo cambiato il sistema di riferi-mento. Infatti, anziché avere una gru molto potente

(e grande) che si posiz iona lontano dal carico, abbiamo una gru molto piccola, che s i avvicina dove serve fare il lavoro. Riguardare oggi a questa idea, in un contesto che cerca so luzioni a basso consumo energeti-co e di materie prime, ingombro ridotto in un contesto sovraffo lla to, mi fa osservare che è sicuramente un’idea che precorre i tempi e rappresenta in modo signif icativo il conce tto di innovazione, se intesa come inte rpretazione nuova di una esigenza consolidata. Molto spesso è la soluzione più semplice (vista con il senno di poi) che richiede maggiore creatività ed innovazione!

ORMET SPA

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Gli stage presso la Camera di Commercio

LE ATTIVITÀ DI STAGE PRESSO LA CAMERA DI COMMERCIO. IL RAPPORTO DELL’ENTE CON LE SCUOLE DEL TERRITORIO

In questo numero siamo lieti di intervistare

Silvia Bordignon

studentessa dell’ist ituto ISS Besta di Treviso .

Silvia Bordignon Anno di nascita: 1995 Località in cui vive: Padernello di Paese Classe: 4 Sezione: C sc Indirizzo di s tudi: I.S.I.S.S. “F. Besta”, Servizi commercia li ambito commerciale Orientamento per scelta universitaria o lavorati-va: Segretaria d’azienda Durata stage: Intero mese di Luglio Presso uffic io Segrete ria Genera le della CCIAA

Cara Silvia hai svolto lo stage presso la Ca-mera di Commercio di Treviso. Quali erano le tue mansioni?

Nell’Uffic io Segreteria, dove ho svolto lo stage, le mie mans ioni erano il contro llo della posta e let-tronica, smistamento di giornali e la s tesura di varie lette re.

Hai trovato difficoltà nello svolgere le man-sioni indicate?

Non ho trovato nessuna diffico ltà in quanto il personale dell’Uff icio mi è sempre stato di grande aiuto ed è sempre stato molto disponibile.

Nei mesi di stage quali sono state le espe-

Sia nella scuola s ia nel mondo del lavoro è diventato agire quotidiano parla re, confrontarsi e cos truire pe rcorsi di s tage e di a lternanza scuola lavoro. In realtà la dif fusione sis tematica di questa modalità di tirocinio, inserimento ne l mondo de l lavoro ha origini lontane ed è sempre stata, a partire dalla Riforma de l “Progetto 92”, una specif icità e peculiarità limitata e foca lizzata per gli istituti Professionali.

Per il nostro Istituto l’I.S.I.S.S. “F. Besta” di Treviso, Scuola Commerc iale istituita nel lontano 1925 e diventata poi Istituto Professionale, lo stage è da sempre punto di forza, canale privilegiato, prassi consolidata con le Aziende, gli S tudi professiona li che costituiscono la struttura economica de lla Marca trevigiana. Gli studenti da l te rzo anno hanno un primo approccio con il mondo de l lavoro con uno stage di tre settimane. Per questa prima esperienza lavorativa sono stati privi-legiati gli Uffic i della Pubblica Amministrazione (Comune, INPS, INAIL, Prefettura, Tribuna le), CCIAA, Studi professiona li, Assicurazioni. Sempre all’inte rno delle buone prassi consolida te negli anni sono state s tipula te convenzioni con Prefettura e il Tribunale di Treviso che consentono agli studenti di partecipare a uno stage “volontario” che consiste in un pomeriggio alla settimana a partire da l mese di novembre per poi intensif icare l’esperienza con tre se ttimane alla fine dell’anno scolastico ed eventua lmente nel periodo estivo. Lo stage ha quindi l’obiettivo di far acquisire competenze socia li e professionali l’a llievo deve essere in grado di saper approcciarsi alla situazione lavorativa, relazio-narsi a persone, processi e problemi. Deve, inoltre, saper identifica re ruoli, funzioni e sapersi adegua re e svolgere le mansioni assegna te sia in aff iancamento agli operatori effettivi o in comple ta autonomia. Nel periodo di stage gli studenti sono seguiti da un "tutor sco lastico" e da un "tutor azienda le"; l’esperienza si termina con una valutazione da pa rte de ll’azienda, una re lazione dello studente, corretta e condivisa in c lasse. Questa prima esperienza di ingresso e conoscenza del mondo del lavoro è ulteriormente rafforzata e costituisce momento di crescita personale e professionale nello

stage di c lasse quarta, che consis te in c inque settimane di Alternanza Scuola Lavoro. Ques ta seconda esperienza è effettuata in aziende de l territorio alcune delle quali hanno con l’ISISS F. Besta una collaborazione storica nel tempo consolida ta e prof icua.

I nostri studenti spesso trovano un inserimento lavorativo proprio nella stessa azienda nella quale si sono fatti conoscere e apprezzare nel perio-do di stage. L’obiettivo è quindi non so lo capire que llo che richiede il mondo de l lavoro, ma anche di confrontare quello che è il percorso sco lastico, pe rsonale in funzione a quello professiona le, verificare che quello che si impara a scuola possa anche essere messo in pratica nel mondo del lavoro. Tutto questo, è dimostrato, favorisce l’autostima e la consapevolezza delle proprie competenze e abilità fondamentali ne lla cos truzione di un curriculum.

rienze più significative che pensi siano im-portanti per i tuoi futuri impegni?

Sicuramente l’apprendere che la Camera di Com-mercio è un organo indispensabile per una c ittà come Treviso e l’essermi abituata ad assumermi le mie responsabilità ne i confronti delle persone a cui ero stata aff iancata mi ha porta to a completa-re il mio lavoro in maniera del tutto professiona-le. Ti sei sentita accolta con favore nell ’ufficio in cui hai svolto lo stage? Mi sono trovata benissimo! Tutte le persone con cui sono entrata in contatto per tutta la durata dello stage si sono rivela te ottimi “insegnanti” e mi hanno fa tto apprezza re

LO STAGE ALL’ISISSS “F. BESTA”

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La redazione di EMT ringrazia la studentessa

Silvia Bordignon per la gentile disponibilità all’intervista.

tutto l’ambiente de lla Camera di Commerc io. Perché hai scelto o accettato di svolgere lo stage presso la CCIAA? Mi è stato consigliato di svolgere lo stage in CCIAA e ho subito pensato che sarebbe stata un’ottima esperienza.

Quali consigli daresti ai tuoi colleghi

studenti nell’affrontare un ambiente di lavoro nella modalità di stage?

Il rispetto per le persone più grandi e l’assumers i le proprie responsabilità hanno un gran peso ma anche l’attenzione a cose che possono sembrare di poca importanza, come l’essere puntuali e precisi nei lavori da svolgere.

Che idea ti sei fatta del ruolo della Camera

di Commercio per i cittadini? La CCIAA è un organo molto importante per i cittadini che vogliono inserirsi nel mondo de lle Aziende pe rché offre tutti gli s trumenti e i servizi necessari all’impresa (vedi ad esempio la consultazione de l Registro Imprese on- line).

Gli stage presso la Camera di Commercio

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SELEZIONE ARTICOLI: ESPROPRIAZIONI Gli artico li, individuati effettuando lo spoglio di riviste spec ializzate, sono disponibili ne l testo integra le presso la biblioteca camera le.

Titolo Autore/i Periodico, fascicolo, pagg. Edizione

La biblioteca camerale informa

Espropriazione forzata e diritto di abitazione Gasbarrini, Elisabetta Studi e materiali, 3/2013, 875-896 Milano : Ipsoa

Certificazione energetica ed espropriazione forzata Gasbarrini, Elisabetta Studi e materiali, 2/2012, 647-688 Milano : Ipsoa

Le prime pronunce della giurisprudenza amministrativa dopo la dichiarazio-ne di incostituzionalità dell'art. 43 t.u. espropriazioni

Barozzi Reggiani, Giovanni Il diritto dell'economia, 1/2011, 144-158 Modena : Mucchi

Recenti sviluppi in materia di espropriazione per pubblica utilità alla luce della sentenza della Corte costituzionale n. 293 del 2010 e del nuovo art. 42-bis del testo unico sugli espropri

Nunziata, Massimo Il foro amministrativo T.A.R., 10/2011, 3315-3240 Milano : Giuffrè

Campane a morto per le espropriazioni "indirette" Barozzi Reggiani, Giovanni Il diritto dell'economia, 4/2010, 735-764 Modena : Mucchi

L'espropriazione per pubblica utilità. Atti emessi in carenza sopravvenuta di potestà ablatoria e pregiudiziale amministrativa

Scaglione, Francesco Rassegna Avvocatura dello Stato, 3/2010, 369-374 Roma : Avvocatura generale dello Stato

Recenti affermazioni giurisprudenziali in materia di espropriazioni Garri, Francesco Il foro amministrativo C.d.S., 4/2010, 889-921 Milano : Giuffrè

Rilevanza della trascrizione dell'accettazione dell'eredità nelle procedure di espropriazione forzata immobiliare e ruolo del giudice in caso di omissione

Campanile, Maria Rosaria Studi e materiali, 3/2009, 1177-1204 Milano : Ipsoa

Acquisizione amministrativa e acquisizione giudiziaria nel sistema delle espropriazioni per pubblica utilità

Volpe, Francesco Giustizia amministrativa, 3/2008, 359-388 Roma : IPZS

I presupposti dell'espropriazione per utilità generale Rampulla, Francesco Ciro Il diritto dell'economia, 2/2008, 307-324 Modena : Mucchi

Gli adempimenti ai fini dell'imposta sul valore aggiunto in sede di espro-priazione forzata delegata

Fabiani, Ernesto ; Lomonaco, Annarita Studi e materiali, 1/2007, 505-533 Milano : Giuffrè

Il fenotipo espropriativo. Itinerari otto-novecenteschi in tema di espropria-zione per pubblica utilità

Rossi, Davide Diritto e società, 1/2007, 137-170 Padova : Cedam

La delega delle operazioni di vendita in sede di espropriazione forzata immobiliare. Novità introdotte dalla riforma del 2005 e ricostruzione sistematica del nuovo istituto

Fabiani, Ernesto Studi e materiali, 1/2007, 534-668 Milano : Giuffrè

L'espropriazione fra Costituzione e CEDU Belfiore, Gianluca Giustizia amministrativa, 2/2007, 373-378 Roma : IPZS

Studio n. 142-2006/T e 25-2006/E: Gli adempimenti ai fini dell'imposta sul valore aggiunto in sede di espropriazione forzata delegata

Fabiani, Ernesto ; Lomonaco, Annarita Studi e materiali, 2/2007, 1074-1102 Milano : Giuffrè

Ancora in tema di giurisdizione esclusiva (in particolare, in materia di espropriazione per P.U.)

Gasparini Casari, Vittorio Il diritto dell'economia, 2/2006, 377-394 Modena : Mucchi

Modalità di espropriazione e "rispetto" dei beni (immobili) privati Scoca, Franco Diritto amministrativo, 3/2006, 519-542 Milano : Giuffrè

Espropriazione forzata delegata a notaio e registrazione del decreto di trasferimento dell'immobile espropriato

Fabiani, Ernesto Studi e materiali, 1/2005, 3-17 Milano : Giuffrè

Espropriazione forzata, pubblicità e privacy del debitore Fabiani, Ernesto Studi e materiali, 1/2005, 18-33 Milano : Giuffrè

Espropriazione forzata: ancora un intervento legislativo in tema di pubblici-tà dell'avviso di vendita (art. 490 c.p.c.)

Fabiani, Ernesto Studi e materiali, 1/2005, 858-862 Milano : Giuffrè

La sentenza n. 204 del 2004 della Corte Costituzionale: le implicazioni in tema di occupazione ed espropriazione

De Nictolis, Rosanna ; Poli, Vito Il Consiglio di Stato, 2/2005, II, 425-446 Roma : Italedi

Le infrastrutture lineari energetiche e il testo unico in materia di espropria-zione

De Marzo, Giuseppe Il foro italiano, 2/2005, V, 53-58 Bologna : Zanichelli

Le modifiche del codice di procedura civile previste dalla l. n. 80 del 2005: Appendice: La prassi del Tribunale di Monza in tema di espropriazione immobiliare e la l. n. 80 del 2005

Miele, Claudio Il foro italiano, 6/2005, V, 145-148 Bologna : Zanichelli

Le modifiche del codice di procedura civile previste dalla l. n. 80 del 2005: Custodia e vendita nell'espropriazione immobiliare

Fontana, Roberto Il foro italiano, 6/2005, V, 122-128 Bologna : Zanichelli

A cura di Anna Morandin Ufficio Biblioteca

Area Studi e Sviluppo Economico Territoriale

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ARTICOLI IN VISTA N. 10/2013 (OTTOBRE '13)

La biblioteca camerale informa

La biblioteca camerale effettua, sistematicamente, lo spoglio di ogni fascico lo de lle riviste specializza te ritenute più autorevoli. Mensilmente vengono pubblica ti e resi disponibili in http://www.tv.camcom.gov.it/biblioteca/gestione/selezionearticoli_Mese.asp i bolle ttini bibliografic i, completi di titoli ed autori, degli articoli contenuti in ogni singolo fascico lo. Nei box sottostanti, l'indice dei bollettini rife riti agli ultimi due mesi con l'e lenco delle riviste spogliate disponibili presso la biblioteca.

BOLLETTINI BIBLIOGRAFICI MENSILI A cura di Anna Morandin Ufficio Biblioteca

Area Studi e Sviluppo Economico Territoriale

ARTICOLI IN VISTA N. 9/2013 (SETTEMBRE '13)

Titolo del periodico, n°/anno del fasc icolo, da ti editoria li

Titolo del periodico, n°/anno del fasc icolo, da ti editoria li

CENSIS note & commenti, 5-6/2013. Roma : C ensis Polit ica economica , 3/2012. Bologna : Il mulino

Diritto processuale amministrativo, 2/2013. Milano : Giuffrè REST Rivista di economia e statistica del territorio, 2/2013. Milano : F. Angeli

Economia e diritto del terziario, 1/2013. M ilano : F. Angeli RIV Rassegna italiana di valutazione, 52/2012. Milano : F. Angeli

Economia italiana, 1/2012. Roma : Unic red it Rivista del diritto commerciale e del diritto generale delle obbligaz ioni, 3/2013.

Padova : Piccin

Economia italiana, 2/2012. Roma : Unic red it Rivista delle società , 4/2013. Milano : Giuff rè

Economia italiana, 3/2012. Roma : Unic red it Rivista di d iritto agrario, 2/2013. Milano : Giuffrè

Economia italiana, 1/2013. Roma : Unic red it Rivista di d iritto finanz iario e scienza delle finanze, 1/2013. Milano : Giuffrè

Giurisprudenza commerciale, 3/2013. Milano : Giuff rè Rivista ita liana d i diritto del lavoro , 3/2013. Milano : Giuffrè

Giurisprudenza italiana, 7/2013. Torino : Utet Rivista ita liana d i politiche pubbliche, 2/2013. Bologna : Il mulino

L'industria, 2/2013. Bologna : Il mulino Rivista trimestra le d i scienza dell'amministrazione, 2/2013. Milano : F. Angeli

Mercati e competitività , 3/2013. Milano : F. Angeli Sinerg ie, 91/2013. Verona : Cueim

Argomenti : Rivista d i economia, cultura e ricerca sociale, 38/2013. Milano :

F. Angeli

Massimario di giurisprudenza del lavo ro, 10/2013. Milano : Gruppo 24 o re

CENSIS note & commenti, 7-8/2013. Roma : C ensis Mercato concorrenza regole, 2/2013. Bologna : Il mulino

Consumatori diritt i e mercato, 2/2012. Milano : Altroconsumo Micro & macro marketing , 2/2013. Bologna : Il mulino

Consumatori diritt i e mercato, 3/2012. Milano : Altroconsumo QA : Rivista dell'Associazione Rossi-Doria , 3/2013. Milano : F. Angeli

Diritto amministrativo, 1-2/2013. Milano : Giuffrè Rivista dell'arb itrato , 3/2013. Milano : Giuff rè

Economia e polit ica industria le, 3/2013. Milano : F. Angeli Rivista delle società , 5/2013. Milano : Giuff rè

Giornale di diritto amministrativo, 10/2013. M ilano : Ipsoa Rivista di d iritto agrario, 3/2013. Milano : Giuffrè

Giurisprudenza commerciale, 4/2013. Milano : Giuff rè Rivista di economia agraria : Stud i di economia agraria, politica agraria, sociologia

rurale, 1/2013. M ilano : F. Angeli

Giurisprudenza italiana, 8-9/2013. Torino : U tet Rivista di politica economica , 7-9/2013. Roma : Sipi

Il foro amministrativo T.A .R., 7-8/2013. Milano : Giuffrè Rivista ita liana d i rag ioneria e di economia aziendale, 7-8-9/2013. Roma : Rirea

Il foro italiano, 9/2013. Bologna : Zanichelli Studi e materia li, 3/2013. Milano : Ipsoa

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Mercati Esteri: Austria

GUIDA AI MERCATI ESTERI : L’AUSTRIA

Daniela Bruniera

L’Austria occupa una porzione me ridiona le dell’Europa centrale che conf ina a Nord con la Germania, la Repubblica Ceca e la S lovacchia, a Est con l’Ungheria, a Sud con la Slovenia e l’Italia, a Ovest con la Svizzera e il Liechten-stein, non es istono sbocchi sul mare. La WB la classifica come un Paese ad alto reddito pro-capite. L’Austria ha una superf icie di 83.858 kmq, vale a dire di poco inferiore a quella dell’Italia settentriona le; la sua lunghezza massima, in direzione est-ovest, è di 550 km mentre la larghezza massima, da nord a sud, è di 250 km. A ovest il territorio fra Italia e Germania s i restringe a una larghezza variabile fra i 30 e i 40 km. Le sue caratteristiche geografiche ne

fanno un Paese prevalentemente alpino: oltre due te rzi de l territorio sono montuosi, mentre il resto è occupato da l bacino del Danubio, intorno a l quale gravitano i princ ipali centri economic i e politici de llo Stato. Le Alpi s i stendono nella parte occidentale e in quella meridiona le con un’a ltitudine media di 1000 metri; il Glossglockner, la cima più alta, rag-giunge quasi i 3800 metri. Oltre al Danubio, il fiume principa le, altri fiumi importanti sono il Mur, l’Inn e la Drava. Il territorio comprende anche numerosi laghi sia in Carinzia, sia nell’Alta Austria. Vis ta la sua conformazione, il clima aus triaco è que llo tipico dell’Europa centrale, cara tterizzato da estati ca lde e inver-ni piuttosto freddi. Nello specif ico, tuttavia, è possibile individuare al suo interno tre divers i microc limi: la zona a nord delle alpi aus triache che presenta i ca ratteri c limatic i tipic i dell’Europa centrale (ad eccezione delle regio-

ni inte rne montuose che hanno un c lima alpino caratterizzato da estati brevi, inverni lunghi e precipitazioni abbondanti), la Carin-zia con un c lima più temperato, s imile a que l-lo mediterraneo, con precipitazioni frequenti, e la zona orientale cara tterizzata da un c lima continenta le, con estati molto ca lde e inverni assai rigidi. A Vienna, la capitale, si verifica la sovrapposi-zione di due diverse fasce climatiche: quella settentriona le con estati fresche e inverni freddi, e quella dell’Europa sudorientale con estati calde e inverni rigidi. Da questo nasce un c lima caratterizzato da estati so leggiate, asciutte e non troppo calde e da inverni non eccessivamente freddi. Sotto ques to punto di vista i periodi migliori per vis itare Vienna sono la primavera e l’autunno. Vienna è una città ricca di s toria e cultura: centro del potere asburgico, è stata il fulcro di un impero rima-sto al potere nel nos tro continente per o ltre sei secoli e tuttora le tracce di quella realtà sono sparse ovunque, tra imponenti caste lli e incantevoli giardini. Tuttavia, la città non è famosa solo pe r la sua storia, ma è ricca di cultura e tradizioni, che si esprimono con i tipici caffè, gli eventi internaziona li e i vari festival. L’inverno in Austria è decisamente una stagione molto suggestiva, per le nevica-te, il caldo degli ambienti interni, i piatti tipic i della cucina locale e i famosi merca tini che attirano molti turisti ne l periodo nata liz io. Inoltre, Vienna è nota per ospitare molte organizzazioni politiche ed economiche inter-naz io na l i, qu a l i: il s e g re ta r ia t o dell’Organizzazione per la Sicurezza e la Coo-perazione in Europa, l’Organizzazione de i Paesi Esportatori di petrolio (OPEC) e l’Agenzia Internazionale per l’Energia Atomica (IAEA). Per secoli l’Austria è stata una protagonis ta della s toria europea: dopo la sconf itta alla fine della prima Guerra Mondiale venne ridotta a una piccola repubblica, trasformandosi in un frammento di quello che era stato il potente

impero Austro Ungarico. Nel 1938 fu an-nessa alla Germania nazista e ne l 1945 venne occupata dagli Alleati. Solo 10 anni dopo, nel 1955, con il Trattato di Vienna, il Paese

tornò a essere a tutti gli effetti una Re-pubblica federale indipendente. Tale trattato stabilì la totale neutralità dell’Austria, status che anche oggi è parte integrante della sua identità poli -tica e culturale. Proprio per questa sua presa di posiz ione, il Paese crebbe moltissimo a livello internazionale e divenne sede di svaria-te organizzazioni, partecipò alle operazioni di pace dell’Onu, divenne membro del Consiglio d’Europa, poi de ll’EFTA, infine de ll’UE dal 1995. In Aus tria il Presidente della Repubblica viene eletto ogni sei anni a suffragio universa-le e può essere rie letto una so la volta; a que-sto spetta il compito di nomina re il Cance lliere e il Capo de l Governo. I l Parlamento austriaco è composto da due camere: il Consiglio nazio-nale o Camera Bassa (Nationa lrat), costituito da 183 membri e letti a suffragio universale, che rimangono in carica qua ttro anni e il Consiglio Federale o Camera Alta (Bundesra t), costituito da 64 membri ele tti per qua ttro o sei anni che rappresentano le Diete provincia-li. Dal punto di vis ta amminis trativo l’Austria è divisa in nove Stati Federa li, chiamati Bunde-slaender, ognuno con un proprio governatore e un proprio Parlamento, in quanto le assem-blee e i governi degli Sta ti hanno competenza in diversi settori, tra i quali que llo dell’istruzione e de lle ope re pubbliche. Oltre all’aspe tto politico, ogni Regione ha caratte-ristiche paesaggistiche e culturali proprie; alcune sono famose per le c ittà s ignorili dagli

antichi fas ti imperia li, come Vienna e Sali -sburgo, in altre si ammirano meraviglios i panorami montani con laghetti, campi e verdi

boschi, come nelle regioni della Stiria e Vo -ralbeg, in altre ancora s i apprezzano in parti-colare i percorsi eno-gastronomici come nella

regione del Burgeland. La bandie ra è composta da tre bande orizzon-tali di uguali dimensioni. I colori, partendo dall’alto, sono: rosso, bianco e di nuovo rosso. Secondo una leggenda ta li colori sono legati alle crociate e, ne l de ttaglio, a lle vesti indos-sate dal Duca Leopoldo V di Babenberg, il quale durante una sanguinosa battaglia, s i

Figura 1 L’Austria : posizione geografica

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Mercati Esteri : Austria

trovò con la tunica interamente coperta di sangue: rimase bianca so lo la parte avvolta dalla c intura. Lo stemma è in uso fino dalla fine della prima Guerra Mondia le e simboleg-gia la caduta de ll’Impero aus tro-ungarico. L’aquila è l’unico simbolo de l passato impero, sul suo corpo è presente lo scudo dell’Arciducato d’Austria, essa tiene con le zampe inferiori un marte llo e una falce, asso-ciabili a simboli socialisti, i quali, uniti alla corona murale sul capo, simboleggiano l’unità delle c lassi sociali. Infine, le catene spezza te rappresentano la fine della seconda Guerra Mondia le e la liberazione da lla ditta tura nazi-sta. L’Austria ha una popolazione di poco superio-re a 8 milioni di abitanti con una densità media di circa 100 abitanti per kmq, in altre parole ha una densità dimezza ta rispetto a quella ita liana. A partire dagli anni ‘70 il Paese ha conosc iuto un forte calo demografico f ino a raggiungere negli anni ‘90 la crescita zero. Circa il 90% de lla popolazione è di origine bavarese, mentre il restante 10% proviene da i paesi conf inanti, trattasi soprattutto di un-gheresi, giunti in Aus tria durante l’impero austro-ungarico, cechi e slavi. In Carinzia e Stiria è presente una minoranza slovena. Il 20% de lla popolazione è concentrato nella capitale, mentre il 40% vive in piccole cittadi-ne dai 1.000 ai 10.000 abitanti. La maggior parte de lla popolazione è di religione cattolica (78%), seguita da que lla protestante (5%) e musulmana (2%). Il Paese ospita da sempre

una cons istente comunità di ebrei: ne l 1930 si contavano a lmeno 100.000 ebrei, molti de i quali in quegli anni sce lsero di emigrare e

coloro che restarono vissero la tragedia dell’olocausto. Oggi, la comunità ebraica, pur ridotta rispetto a l passato, è in espans io-ne. La lingua uffic iale è il tedesco; circa il 2% della popolazione parla croato, sloveno, ceco e turco. In Austria l’istruzione è obbligatoria pe r tutti i giovani tra i 6 e i 15 anni, il sis tema scolastico è gestito contemporaneamente da l governo centrale e dalle regioni federali au-striache e non s i allontana molto da quello tedesco. Il sistema scolastico austriaco s i

differenzia, inoltre, in scuole pubbliche e private. La scuola elementare ha una dura ta di quattro anni, po i l’istruzione secondaria va da i 10 ai 18 anni ed è obbligatoria pe r l’ammissione all’univers ità. Già nel 1995 il tasso di alfabe tizzazione della popolazione

adulta era del 99%. L’ateneo più prestigioso è l’Università di Vienna, fondata ne l 1365, altre università importanti sono quelle di Graz, di Innsbruck e di Salisburgo. Per quanto riguarda il sistema sanita rio, questo raggiunge livelli di eccellenza: dispone di una rete capillare di studi medici e specialistic i ed è provvisto di numerose località termali e di cura, tutte riconosc iute e a norma di legge. La varie tà de i trattamenti e delle terapie che queste struttu-

re offrono è estremamente ampia, inoltre, la medicina convenziona le è spesso affiancata da terapie complementari di vario genere, ne l tentativo di curare il paziente nel miglior modo possibile. Gran parte delle loca lità termali e di cura sono me te frequentate da i turis ti e offrono anche servizi ric reativi e spor-

1 Dove non diversamente specificato, le fonti informative dei dati qui esposti sono: www.globus.camcom.it, www.ice.gov.it, www.indexmundi.com e www.worldbank.org.

GUIDA AI MERCATI ESTERI : L’AUSTRIA

tivi; per ricevere assistenza è suffic iente la tessera sanitaria europea. Da sempre l’Austria è considerata un paradiso natura le, terra di stupendi paesaggi alpini e laghi immersi nel s ilenzio e nel verde di parchi e riserve, adorata s ia da lla popola-zione loca le, sia dai turisti. Con o ltre 300 aree protette, il Paese offre ambienti molto divers i fra loro, da lle vette alpine alle vallate lungo il Danubio. Quasi il 40% de l territorio è coperto da foreste che si concentrano sui rilievi alpini

e, in misura minore, sulle alture boeme. Molto ricco è anche il patrimonio faunisti -co che comprende tutte le specie tipiche dell’Europa centra le e degli ambienti alpini, come la marmotta, lo stambecco, il camoscio, l’erme llino e una grande varietà di ucce lli, tra cui aquile, cicogne e numerose specie migra-torie. Ne lle zone paludose e lacustri vivono aironi e cormorani, mentre nel Burgeland vive il dipo, un caratteristico topo saltato re.

Altro motivo di fama dell ’Austria è l ’alto tenore di vita dei suoi abitanti e la soli -

dità della sua economia di mercato, che si è ulteriormente rafforzata con l’entrata del Paese nell’UE. Per quanto rigua rda i settori economici, quello agricolo impiega il 5% della forza lavoro, circa il 18% della superf icie complessiva del Paese è rap-presentato da terreni agricoli, il 27% da pa-

Tabella 1 Dati di base1

Superfic ie 83.858 Kmq

Popolazione 8.151.000 circa

Densità de lla popolazione 97 ab./Kmq

Lingua uff icia le Tedesco

Religione Cattolica (78%), Protestante (5%)

Unità monetaria Euro

Forma istituziona le Repubblica Federa le

Capitale Vienna

Clima Temperato

Fuso ora rio Coincide con l’Ita lia

Rischio Paese SACE 1/7

Organizzazioni di appartenenza Consiglio d’Europa, EBRD, OCDE, ONU, OSCE, UE

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Mercati Esteri : Austria

GUIDA AI MERCATI ESTERI : L’AUSTRIA

scoli e il 46% da fores te; il 41% delle terre viene coltivato e, con 20.000 bioagricoltori, in que s to s e ttore l’Aus tria fa pa rte dell’avanguardia europea. Nelle zone pianeg-gianti e collinose che costeggiano il Danubio vengono co ltivati cereali, patate, ba rbabie to-le, frutta; ne lle zone a lpine e subalpine preva-le lo sfruttamento del bosco (legname e cellu-losa ) e l’a llev amento de l bes tiame (soprattutto bovini). Per quanto riguarda le materie prime e le fonti ene rgetiche, essendo un Paese a lpino, l’Austria dispone di risorse abbondanti, sopra ttutto di mine rali ferrosi, metalli non ferros i, rocce e terre di valore, malgrado questo l’indus tria cresce costante-mente e richiede importazioni. Lo stesso dicas i per i combustibili fossili, per le materie prime e per il se ttore dell’ene rgia elettrica. Il Paese possiede anche giacimenti di greggio e gas natura le, inoltre, è al primo posto tra gli stati dell’UE per quantità di energia idroele ttrica

prodotta derivante dalle centrali idroelet-triche del Danubio e dell’Enns. Nel setto -re secondario i principali comparti dell’industria austriaca sono cos tituiti da i generi alimenta ri e dai beni voluttuari, da quello chimico, meccanico e delle costruzioni in acciaio. Partico larmente importante è il

settore degli automezzi, dove la produzio-ne di motori e ingranaggi rappresenta più de l 90% delle esportazioni, da qui ogni anno escono circa 800.000 motori che vengono impiegati sulle autovetture de lle case auto -mobilistiche più pres tigiose. Tutti i settori dell’industria austriaca sono caratterizzati da strutture di media grandezza che comprendo-no tutte le fasi della produzione, dalla lavora-zione delle materie prime a que lla finale. Le aziende sono loca lizzate prevalentemente nella regione de ll’Alta Austria, polo di eccel-lenza de ll’economia nazionale, in partico lare

nel triangolo Linz-Steyr-Wels. Nel dettaglio, nella valle de lla Steyr s i fabbri-cano trattori, autocarri, cuscine tti a sfera; Linz

è sede di moderne acciaierie, industrie siderurgiche e chimiche; Ranshofen è nota per la lavorazione dell’a lluminio; inf ine,

a Lenzig si producono cellulosa e lana sinteti-ca. Molto rinomata a livello internazionale è

anche l’industria elettrica ed elettronica, soprattutto per quanto riguarda i pro-dotti hi-tech. Un settore particolare e fondamentale dell ’economia austriaca è quello rappresentato dall ’artigianato locale, conosciuto e rinomato in tutto il mondo, dove spiccano i lavori di ricamo fatti a mano, la bigiotteria, la ceramica e i

lavori in vetro. Inf ine, il terziario, che pro-duce circa il 62% del PIL, è dominato dal settore del turismo, considerato uno dei pilastri dell’economia austriaca. Con le sue città d’arte, le catene montuose e una natura incontaminata, l’Austria è una delle destinazioni più visitate dell’Europa centrale e il numero dei turisti è in continuo aumento. Pe r quanto rigua r da l’andament o dell’economia, nel 2012 il PIL austriaco è aumentato dello 0,8%, notevolmente inferio-re rispe tto a l 2011, anno nel quale la crescita è stata pari a l 2,7%. C iò è dovuto al fatto che, la fase successiva alla crisi economica del 2009 ha portato un forte aumento de lle esportazio-ni e degli investimenti, ne l 2010 e 2011, di conseguenza questo ha favorito tassi di c resci-ta sopra il 2%. Nel 2012, invece, sia gli investi-menti sia le esportazioni hanno registrato un brusco ra llentamento dovuto a una plura lità di motivi: la crisi dell’Euro, i programmi di austerità introdotti in diversi paesi europei, l’andamento genera le de lla congiuntura internazionale e la conseguente ins icurezza da parte degli investitori. Seguendo le previs ioni della Banca Centrale Austriaca (OeNB), nel 2013 il PI L aumenterà so ltanto dello 0,5% a causa dei sopra citati motivi e, soprattutto, della c ris i che persis te ne lla zona Euro, mentre i più rilevanti istituti austriaci di ricerca econo-mica, qua li il WIFO e l’IHS, prevedono un tasso di crescita pari o vic ino al 1% ne l 2013 e dell’1,8% nel 2014. Relativamente a lla disoc-cupazione, il tasso del 2012 de l 7% è uno tra i valori più bassi rispe tto agli a ltri paesi UE, soprattutto se pa ragonato alla disoccupazione giovanile. In ogni modo, a causa della debole congiuntura internaziona le, l’indice è destina-to a peggiorare e si stima che raggiunga il 7,4% a fine 2013. Le regioni più co lpite da l fenomeno sono que lle più industrializzate, come l’Alta Austria, mentre la Carinzia e il Tirolo sono tra que lle dove il tasso di disoccu-pazione è più contenuto. Per quanto riguarda l’inflazione, nel 2012, questa è aumenta ta mediamente de l 2,4% rispetto all’anno prece-dente, sopra ttutto a causa de ll’inc remento de i

Tabella 2 Principali indicatori socio-politici

VALORI

Tasso di inc remento demografico (in ‰) 0,026

Popolazione urbana (in % della popolazione totale ) 67

Tasso di natalità (in ‰) 8,69

Tasso di mortalità (in ‰) 10,23

Tasso di morta lità infantile (per 1000 bambini na ti vivi) 4,26

Speranza di vita alla nascita (in anni)

• Maschi

• Femmine

77 83

Tasso di alfabetizzazione (in %) 99

Tasso di disoccupazione (in %) 7

Tasso di obesità (in %) 11

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Mercati Esteri : Austria

prezzi del petro lio, dei combustibili e de i generi alimentari. Si prevede, comunque, una riduzione de l tasso derivante dal migliora-mento dei tassi di cambio e dal ra llentamento dei cos ti unitari del lavoro, il che dovrebbe portare l’inf lazione a l 2% c irca nel 2013. Malgrado la contra zione de l defic it di bilancio nel 2011 gra zie a serie misure di austerità e nuove impos izioni f iscali, nel 2012 esso ha raggiunto il 3,1% de l Pil a causa dei paga-

menti alle banche che sono state nazionaliz-zate nell’ambito della misura “salva banche”. La riduzione di tale misura dovrebbe riportare il rapporto def icit/Pil nel 2013 al 2,5% circa, per poi vedere un’ulte riore riduzione l’anno successivo. Sicuramente tale risultato dipen-derà anche da lla congiuntura economica e dall’esito de lle riforme previste nella pubblica amministrazione, nella sanità e nel sis tema pensionistico. Sempre nel 2012 è stato regi-strato un aumento de lla quota del debito pubblico, che ha raggiunto il 73,7% de l Pil e per il qua le non c i sono previsioni di riduzione a breve termine. Dalla sua entrata ne ll’UE, l’Austria ha ins tau-rato stretti rapporti economici con gli altri paesi membri. Nel 2012 l’import austriaco è aumentato dello 0,7% rispetto a ll’anno prece-

dente, raggiungendo i 132 miliardi di Euro, l’export è c resciuto del 1,4% a ttestandosi a 123,5 miliardi: questo a confe rma de l lento ma presente recupe ro successivo a lla c ris i economica mondiale. Pe r quanto riguarda il saldo commerc iale, solitamente negativo pe r l’Austria, è stato registrato un saldo negativo di 8.494,1 milioni di Euro (inferiore rispetto a l 2011 quando si attestava a 9,2 milioni), con una percentua le di cope rtura delle importa-

zioni austriache tramite le esportazioni pari a l 94%. Per quanto riguarda le aree geograf iche, l’Austria ha un grande inte resse verso i paesi dell’UE, i quali forniscono il 70% delle impor-

tazioni del Paese e assorbono il 68% de lle sue esportazioni, tuttavia, nel 2012 sono migliora-ti anche i rapporti con l’Asia (+2,4% di impor-tazioni da ll’Asia e +3,6% di esportazioni verso l’Asia), con l’America (+3,5% di import ameri-cano e 12,5% di export) e con i paesi dell’EFTA, tra i qua li l’85% è assorbito dalla Svizzera (-1,2% di importazioni e +4,5% di esportazioni). Il dettaglio dei principali paesi c lienti e forni-tori è illustrato nel grafico 1. La Germania si conferma il primo partner commerciale dell’Austria sia dal lato delle esportazioni, sia da quello delle importazioni , seguito dall ’Italia. L’interscambio commerciale tra il nostro Paese e l’Austria si è intensificato dopo la cris i economica del 2009, quando aveva mostrato segni di ripresa, per poi contrasi nuovamente nel 2012, anno in cui le esportazioni austria-che verso l’Ita lia sono diminuite de l 9,6% e hanno raggiunto gli 8.444,9 milioni di Euro, e le importazioni austriache da ll’Italia del 3,9% toccando gli 8.192,5 milioni, soprattutto a causa della cris i e delle politiche di austerity del nos tro Paese. Il saldo a favore de ll’Austria è pari a 252,4 milioni di Euro, mostrando una contrazione del 69%. Per quanto riguarda i settori merceo-logic i, le importazioni dall’Italia risultano molto diversif icate, al primo posto s i posiz io-nano i macchinari e gli autoveico li (28,9% de l totale import aus triaco), seguiti dai prodotti

GUIDA AI MERCATI ESTERI : L’AUSTRIA

VALORI

PIL nomina le (mln Euro) 303 ca Variazione % PIL reale 0.8

PIL pro-capite (E uro) Composiz ione de l PI L in %

• Settore primario • Settore seconda rio

• Settore terziario

36,639 3 35 62

Tasso di inf lazione 2,4

Debito pubblico (% PIL) 73,7

Riserve internaziona li (mln Euro) 20,626

Commercio es tero (mld Euro)

• Esportazioni

• Importazioni • Saldo

123,5 132 -8,5

Tabella 3 Principali indicatori economici

Grafico 1 Principali paesi clienti e fornitori

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Paese investitore in Austria è la Germa-nia, seguito dall’Italia, dagli USA, dalla Svizzera e dalla Russia. Uno de i motivi che spinge molte imprese a deloca lizzare la pro-pria produzione in Aus tria o parte di ques ta è sicuramente detta ta dalle favorevoli condizio-ni f iscali, nello specif ico s i parla di una tassa-zione pe r le pe rsone giuridiche de l 25%.

Relativamente agli IDE austr iaci all’estero, il valore di tali investimenti rappresenta più del 50% del Pil e ha mostrato un processo di accelerazione soprattutto negli ultimi anni, tanto da aver superato i 99 miliardi. Tra i paesi preferiti troviamo a l primo posto la Germania, poi la Repubblica Ceca, i Paesi Bassi, l’Ungheria e la Romania; l’Italia si pos i-ziona a l qua ttordicesimo pos to. I settori che risultano maggiormente interessanti per gli investimenti delle nos tre aziende sono, in primo luogo, quello alimentare, settore sem-pre in cresc ita nel quale i prodotti italiani sono presenti in tutte le principali strutture com-merciali austriache, seguito da quello del mobile, nel quale attua lmente l’Ita lia è il secondo fornitore estero con una quota del 9% circa, il comparto dei macchinari e delle appa-recchiature, il settore chimico e farmaceutico, quello delle calzature in pelle. Confinando con paesi di cultura s ia slava sia

neolatina, l’Austria è sempre sta ta un impor-tante punto di incontro tra le diverse econo-mie e culture europee, questo, unito all’e levata produttività del Paese, alla sua stabilità politica e all’a lto tasso di sicurezza, ai vantaggi fiscali offerti dal s istema, all’elevato potere d’acquisto della popolazione e a lla vicinanza fis ica con l’Ita lia, fanno dell’Aus tria una business location fra le più sicure e stabili del mondo.

Daniela Brugnera Collaboratrice esterna

economia internazionale

agro-alimentari (10,8%) e da quelli chimic i (10%). In generale la tendenza del 2012 è stata quella della diminuzione delle importazioni, ma lgrado lo sviluppo della domanda globa le e la forte richiesta da parte dell’Austria; gli unic i settori che hanno mostrato un aumento sono quello alimentare, delle bevande, dei materiali da costruzioni e delle ma terie prime. Dal la to oppo-sto, i principali prodotti esportati verso il nostro Paese sono i macchinari e i mezzi di trasporto (18,5% del totale e xport), gli a limentari (13,1%), i prodotti chimici (11,7%), i semilavo-rati in ferro e acc iaio (8,4%) e i semilavorati in legno e sughero (7,8%). Anche in questo caso la tendenza del 2012 è s tata quella del calo delle esportazioni, fa tta eccezione sopra ttutto per il settore agro-a limentare (+10,2%), ne l quale spiccano le forniture di carni, prodotti lattiero-caseari e cereali. Per quanto concerne gli IDE, negli ultimi anni sia quelli in entrata sia que lli in uscita sono aumen-tati. I primi, tra il 2008 e il 2011 sono passati da 106,4 a 118,3 milia rdi di Euro (+11%), mentre nel 2010 e 2011 sono leggermente diminuiti a causa della crisi economica, in ogni caso hanno inciso per il 40% alla formazione del Pil.

Oltre il 60% degli IDE proviene dall’UE, per un ammontare di oltre 71 miliardi: il primo

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Mercati Esteri : Austria