witt n.03

16
Critical Fashion 8 Faenza: glam art 12 Estate 2008: fairy e flamboyant 6 Ugo Cacciatori 13 Music Preview autunno/inverno 09 10 anno primo | numero tre | aprile - maggio duemilaotto

Upload: exibart-srl

Post on 18-Mar-2016

236 views

Category:

Documents


2 download

DESCRIPTION

Faenza: glam art 12 Estate 2008: fairy e flamboyant 6 Music Preview autunno/inverno 09 10 anno primo | numero tre | aprile - maggio duemilaotto 16 12 13 10 11 1 4 2 3 5 6 7 8 9

TRANSCRIPT

Page 1: witt n.03

Critical Fashion8

Faenza: glam art12

Estate 2008: fairy e flamboyant 6

Ugo Cacciatori13

Music Preview autunno/inverno 09 10

anno primo | numero tre | aprile - maggio duemilaotto

Page 2: witt n.03
Page 3: witt n.03

| ziel

3

PREZIOSITÀTUBOLARI

Presentati lo scorso luglio,i gioielli di MariaFrancesca Pepe (1-6),giovane designer italianache crea la sua linea aLondra, stanno rivoluzionan-do il mondo degli accessori.Placche tondeggianti in otto-ne e argento si trasformanoin tubi eclettici e versatili, per-fetti come bracciali, cinture,collane o cavigliere. Preziosie voluminosi, importanti piùdi un abito o di una borsa,diventano i veri protagonistidello stile ed esaltanoanche il più semplice deicapi. La creatività, esube-rante e quanto mai sin-golare, della loro artefi-ce si avvale dell'espe-rienza di una produ-zione artigianale,

r igorosamentemade in italy.

www.mfpe-pe.com

INFORMATICA APPLICATAFreschezza, desiderio diautenticità e gusto avant-garde distinguono A-labMilano (7-11), giovane mar-chio nato dalla mente di unteam af fiatato e concet tua-

le, che mixa ar te e modaper approdare su territoristilistici inesplorati. Il risul-tato? Un mood dav veroinnovativo che conduce inuna dimensione vir tuale,dove ogni capo - numeratoe disponibile esclusivamen-te in dieci pezzi - è carat te-rizzato da linee pulite etagli asimmetrici, a cui siaggiungono inediti det taglirubati al mondo dell'infor-matica. Sapiente la sceltadi pochi colori, basici masignificativi, come il biancosinonimo di purezza, luceed innocenza, il nero asso-luto e raf finato, e soprat tut-to il grigio, neutrale e af fa-scinante, che rappresental'immor talità dell'anima. w w w.alabmilano.com

ALLA MODA, MA CONLIBERO ARBITRIOSecondo antiche leggende lacreatività è un bisogno primor-diale insito in ognuno di noi, èla necessità di sperimentaretutte le variazioni possibili diuna singola forma, nel tentati-vo di raggiungere lo stato otti-male: la perfezione. Da que-

sto concetto, profondo e

filosofico, prende vitaLemuria (12-16): emer-gente marchio femminile,fatto di abiti trasformabilimultifunzionali in grado distimolare la curiosità e la fan-tasia del pubblico. Non soloindumenti, ma veri oggetti didesign, studiati nei minimiparticolari per essere indos-sati in numerosi modi dif fe-renti ed of frire molteplici pos-sibilità di adattattamento alcorpo e allo stile personale diciascuno. Grazie alla duttilitàdel jersey e all'eccellenza deitagli, mutano scollature elunghezze - dalla caviglia alginocchio - ed ecco che unabito diventa ora unagonna a palloncino oraun pareo a vita bassa�w w.lemuriast yle.com

A cura di Antonella RReina

Hot Pics From Italy

12

1

11

4

2

3

5

6

7

89

10

13

1415

16

Page 4: witt n.03

Come eravamo - Cover d'antan Annabella - 1955. Come un deus-ex-machina il marchese di Barsento, aliasEmilio Pucci, compare sulla scena con ilsuo genere totalmente inventato e pronta-mente riconoscibile. Per anni sarà il Look ita-liano nel mondo, al grido di "praticità ed ele-ganza". Set preferito come trampolino di lan-cio? Ovviamente l'eccentrica Capri, il "mai piùsenza" del nuovo turismo d'élite, che può dedi-carsi allo struscio sfoggiando camicette anno-date e shorts ispirati ai mosaici del duomo sici-liano di Monreale. | M. G. P.

www. emiliopucci.com

Pop Art à porterSerial Shopper

Andy Warhol Mania. Ancora lui. Ilprossimo a/i la linea femminile diMINI bags strizzerà l'occhio allasua Pop Art con una serie di borseche riproducono in successionecromatica l'immagine della piccolavettura di casa Oxford, vestita perl'occasione da colori fluo che vannodal yellow chewing gum al blu elet-trico per fondersi col giallo ocra.

www.mini.it

RubrichissimaIl messaggio lanciato dagli stilisti questa stagione non vi è chia-ro? E allora, invece che disegnare, facciamoli scrivere! Chissàche non emergano segreti reconditi... Ci ha pensato il magazi-ne inglese AnOther, che nella rubrica Other fashion.Graphology ha ceduto la penna ad Hedi Slimane. Più che un

messaggio ai posteri, una ricetta medica, rigorosamen-te incomprensibile. In ogni caso, Caroline

Murray, luminare della BritishAcademy of Graphology, assicura che

al nostro designer - che per altro nonconosce personalmente - piacciono le

novità e ha predisposizione al cambia-mento, intuitivo e creativo, con un grande

spirito di intraprendenza. E, come se nonbastasse, è dotato pure di una personalità

vivace e dinamica. Nihil sub sole novum... | Maria Giovanna Poli

www.anothermag.comwww.hedislimane.com

LapislazzuliGeometrici, lineari con cristalli colorati in movement. Lo stile èquello di Alberta Vita - classe 1956 e origini marchigiane - arteficedei due bracciali dal titolo Movimento. Bijoux di design, basici, rea-lizzati con lastre d'argento dall'ef fetto 'graf fiato'e con topazio azzur-ro e zirconia cubica viola, non più incastonati, ma liberi di muoversiall'interno di coppe d'oro. Le pietre - spiega Alberta Vita - sono libe-re di riflettere la loro luce; un gioiello perciò non più fine a se stessoma in continuo cambiamento per creare dinamismo ed emozioni. | Marianna Agliottone

www.albertavita.com

Mustard Greens Issue

.wit | #3

allegato ad Exibart.onpaper

DIRETTORE EDITORIALEMassimiliano Tonelli

COORDINATORE EDITORIALEMarzia Fossati

In copertinaAbito: Michela Loberto

Fotografo: Fabio PiemonteStylist: Simona SanfedeleAccessori: Louis VuittonStarring Anka@Fashion

HANNO COLLABORATOMarianna Agliottone, LisaChiari, Francesca Duranti,

Federico Poletti, MariaGiovanna Poli, Tommaso

Anzalone, Antonella Reina,Roberto Ruta.

[email protected]

ADVEmmi srl -

Cristiana [email protected]

DIRETTORE RESPONSABILEGiovanni Sighele

EDITO DAEmmi s.r.l.

Via Giuseppe Garibaldi, 550123 Firenze

VICE PRESIDENTEArtico Gelmi di Caporiacco

DIRETTORE GENERALEAntonio Contento

REGISTRAZIONEpresso il Tribunale di

Firenze n. 5069 del 11/06/2001

longitudini |

4

Page 5: witt n.03

Names/she+heAndy & Debb

Il romantic minimalism del duo creativo coreanoincontra per la p/e 08 la naturale ed inconsueta bel-

lezza delle isobariche, curvilinee che uniscono i punti di eguale pres-sione sulle carte nautiche: una re-interpretazione dei mulinelli acqua-tici applicata ad una nuova silhouette, nonché alle finiture degli abitiin chif fon, organza di seta, taf fetà e cotone piqué. Il bianco latte, ilgrigio ghiaccio, il giallo girasole ed il fucsia incontrano la fluidità dipattern geometrico-sinuosi. L'accessorio must? Il cappellino circolar-retrò - diver tissment di compasso e piume - da appuntare lateral-mente a mo' di acconciatura d'antan.

www.andyndebb.com

RumorLa mejo gioventù

Il personaggio del mese èMarianna Madia, la ragazza dellaporta accanto dell'epoca Veltroni.Le pagine della cronaca nazionaleoggi sono tutte per lei: la bionda,carina, rampante ricercatrice, che imaligni dicono "raccomandata". Ilche la fa trasecolare. Ha alle spalleun flirt con Giulio Napolitano, figliodi sua presidenza Giorgio - è vero- ma questo non conta, l'amore ècieco. Dal fisioterapista incontraCossiga, che poi è anche amicodel nonno materno, ma si tratta diuna coincidenza. Per cercare unlavoro è andata dritta alla fonte,preferendo Enrico Letta all'agenziainterinale. E, se qualche uomopolitico si prende gioco delle suevelleità, beh, lei non ci sta: alza iltelefono e glie ne canta quattro! Infondo non è colpa sua se i giovaninon sanno scorrere le "PagineBianche" e se oggi, per raccontarela favola della contadina chesposa il principe, devi avere piùinventiva di Esopo. | Santa Nastro

Non Convetional Luxury Stuff / bi-sexSamsonite Black Label by Alexander McQueen

Natura e tecnologia. Artigianalità ed innovazione per creare una rivoluzione neldesign di articoli da viaggio di lusso.Tra le novità del 2008 la nuova texture"Struzzo" e il nuovo colore Chocolate. Invendita anche nuovi items: la borsa daviaggio per un solo pernottamento, quellaporta-computer, la pochette per ilmake-up, la postina e uno spinnera quattro ruote da 75cm.

www.samsonite.comwww.alexandermcqueen.com

Complemento oggetto Massimo Confort

Si chiamano così i sof fici "spinosissimi" cuscini di Sofia Rocchetti. Un ritratto pop cucito adhoc su una superficie molto confortevole. E se ago e filo sono tornati di gran moda, qualeoccasione migliore di questa per i neo-narcisi? Un grande pillow con impressala vostra immagine: no pose please - solo espressioni assolutamentepazze e naturali. L'idea originalissima nasce niente di meno chedagli annunci di cuori solitari: bello e impossibile cerca teneragattina. Irrazionale? No, perchè leggendo questi annuncidove tutti si dipingono assolutamente perfetti, SofiaRocchetti ha voluto materializzare ciò che trasmette ilnostro ego: un ordito di facciata cucito sapientementesu noi stessi che crea l'immagine fit tizia di chi nonsiamo, non a caso questi vengono da lei chiamatiRitratti imperfetti. Se il cuscino punge, non vi impres-sionate, le spine si spezzano e della rosa resta il boc-ciolo� | Francesca Duranti

www.sofiarocchet ti.it

bl o g

alert

blog alert

| longitudini

5

Page 6: witt n.03

6

witage |

Il bisogno di evadere è forte. Quasicome quello di distinguersi dai più. Ese allo sfilacciarsi del periodo goticoci si dava un tono con la erre mosciadi derivazione borgognona, ora il tra-scinare seco vistose metrature di tes-suto parla la lingua haute couture diAltaRoma. Cosa resta del patinatomondo glam delle corti d'oltralpe,dove la perfezione formale era tali-smano contro il volgare af faccendar-si di at tività scandite da albe e tra-monti; dove la raf finata idealizzazio-ne lirica faceva rima con tenace evolontaria assenza di preoccupazionidi ordine psicologico? E allora via apanneggi dalleampie fal-cate e

complicati arabeschi intenti ad assor-bire l'anatomia umana, per sugge-stioni fiabesche disegnanti dimensio-ni parallele del tut to innaturali� DalleTrès Riches Heures per il Duca di

Berry dei Fratelli Limbourg alnostrano Pisanello, è tut to uno slan-cio verticale portato all'estremo, ingara con le fioriture architet tonichedello stile flamboyant. Fausto Sarli cidà un'idea, con la p/e 2008, propo-nendo valchirie con pellande daglistrascichi a ventaglio e lunghissimemaniche come ali di far falla che sfio-rano il terreno, quasi uccelli dal riccopiumaggio. E sopra a tut to l'oro,rubato dai fondali di Gentile di

Fabriano. Ma le ampie falcate - dellegambe non dei panneggi - sono

ben lontane dall'incedere solen-

ne, garbatamente spostatoall'indietro di madonnedalla fronte depilata arti-ficialmente e avvolteda veli. Come undrappello di flessuo-se fate bionde dalcollo sot tile e ilmento fiero, trameraviglia e continuadomanda, sempre sulpunto di librarsi involo, accarezzandoappena il suolo conle loro lunghe calza-ture rosse appunti-te. Ma si sa, la civet-teria femminile con-templa risorse chesfidano qualsiasi

freno di logica e ragione-volezza. Un esempio

per tut ti? Her

Majesty

Elisabetta I

d'Inghilterra,dalla proverbialepassionemodaiola, che lefece stiparecirca tremila

abiti nei vetustiarmadi. Unacorazza tessile -parte indissolubiledell'immagine chesi era costruita -quella iconica diuna irraggiungi-bile vergine,

A cura di Maria GGiovanna PPoli. Proteiformi look fatati:dalle ricostruzioni filo-logiche di "abiti farfalla" di elisabet-tiana memoria al mood da elfo psichedelico portato in passe-rella da Miuccia Prada. Divagazioni per giovani fanciulle infiore: dalle bucoliche serigrafie di Alfons Mucha alle stampeflower-power di Roberto Cavalli.

FairlyFlamboyant

a sinistra: Cate Blanchett inuna scena del film Elizabeth- The Golden Agein basso a sinistra: borsaPrada ss08in basso al centro: unacreatura fatata nata dallafantasia di Brian Froudin basso a destra: un look diFausto Sarli ss08

Page 7: witt n.03

7

| witage

intoccabile sovrana immolata sull'al-tare della "singletudine" per amoredel suo popolo. Apparizione aliena,con il sacrale velo in garza di traspa-rente seta ricamata d'oro, che forma-va due ali di far falla dietro la suafigura, e le ampie maniche che impe-divano qualsiasi movimento naturale.Creatura fantastica - d'altronde la

magia era di casa e vizio di famiglia -respirata insieme al profumo emana-to dalla madre, Anna Bolena. Il cultolunare di Iside e i suoi riti alimentava-no il mistero� L'atmosfera scespiria-

na da Midsummer night's dream

incalza, non dà tregua e procedeattraverso i secoli cavalcando la pol-vere di stelle del Fairy Style. E nelSettecento furono gli artisti

Reynolds e Füssli, capeggiati dall'e-ditore inglese John Boydell, ad ali-mentare il sogno, che si protrasseper tut to l'Ot tocento senza soluzionedi conti0nuità. Fino a sfociare nellebizzarrie targate Art Nouveau. Chinon ricorda le ieratiche ed evane-scenti presenze femminili di Alfons

Mucha, in drappi neoclassici sfogliatida un'impalpabile brezza, mentrecascate di motivi floreali si intreccia-no a preziosi ornamenti? Certo, ipreraf faelliti inglesi docunt, cosìcome le suggestioni delle stampegiapponesi, il tut to condito dallapozione magico-mistica, pane quoti-diano sulla mensa dei Rosa Croce. Ecosì, la passione per i faeries & elvesraggiunge gli anni '70, srotolandosinelle illustrazioni di Brian Froud eAlan Lee e ammiccando dai frame dicelluloide di The Dark Crystal. Finoad arrivare ad oggi: Roberto Cavalli

ha portato in passerella, per l'estate2008, orchidee e peonie giganti,rubandole da un erbario Seventiesper ridipingerle a mano su lunghemise flut tuanti per contemporaneefiglie dei fiori. Mentre la Fairy Artvive una fase di rinascita: impera lalogica delle favole, per fate hippie-metropolitane rubate a una raf finatastreet art, non prive di una svagata,maliziosa inquietudine. Ce lo dimo-stra l'ar tista James Jean, che ha fir-mato il wallpaper e il video animatoTrembled Blossoms, sfondo della col-lezione p/e di Prada che profuma diArt Nouveau. E tra look dicotomici oprigionieri di un'unica geometricaossessione, impossibile resistere auna scarpa retrò con tacco-scultura afiore�

www.sarlicouture.it

www.rober tocavalli.com

www.prada.com

in alto negli ovali: due look Roberto Cavalli ss08in alto al centro: un�opera di Alfons Muchaqui a sinistra: Marcus Gheeraerts - Elizabeth I,The Ditchley Portrait - 1592 circa

Page 8: witt n.03

L'abito-scultura di Michela Loberto

(in coper tina su questo numero di.wit), realizzato con piccole clip dicinturini di orologi a molle, fumostrato per la prima volta al pub-blico due anni fa. Era il marzo del2006 e presso il milanese Spazio1380 sfilavano gli abiti dei giovanicreativi del movimento ar tisticoSaveAr t: capi Haute Couture realiz-zati con insospet tabili materiali discar to, risposte solidali all'urgenzaecologica di un mondo già sovrac-carico di merci e di rifiuti. L'ef fet to-a-cascata seguì repentino: daLuxury Garbage a LifeGate EcoJeans, dalla spazzatura grif fata albio-cachemire, fu tut to un pullularedi micro-brand ed iniziative giocatetra la moda e l'impegno ambientale,fino agli abiti biodegradabili pre-sentati lo scorso gennaio nella cor-nice di Alta Roma da GuillermoMariot to per Gattinoni: dall'abito-discarica, alla tenuta ideale per labio-sposa, realizzata con una fibranaturale interamente ricavata darisorse rinnovabili (Ingeo Fiber). Dalsot tobosco dell'Accademia diBrera, le key-words "Reuse, reduce& recycle" hanno serpeggiato finoai riflet tori della cit tà eterna, perfare poi capolino tra le novità dellaquinta edizione nazionale di Fa' la

cosa giusta!, la più impor tante fieraitaliana del consumo critico e deglistili di vita sostenibili. Critical

Fashion è la nuova sezione dedica-ta alla moda sostenibile, un piccolo"assaggio" in at tesa dell'edizionedel 2009, nel corso della quale lamoda sarà protagonista dellaSezione Speciale. "Moda: istruzioni

per il Ri-uso. Rifiuto, risorsa o opera

d'ar te?" è il titolo della mostra ful-cro di tut ta la sezione: un'esposi-

zione di eco-fashion&design orga-nizzata da Isola della Moda e dal-l'associazione LegalizzAr te, realtàimpegnate nella promozione di ar ti-sti indipendenti, legati ai concet ti diauto-produzione e di riciclo. Unacollet tiva per af fiancare la Full-

Metal-Bag di Michela Lober to - inar te Alternativenergy - all'abito-cac-tus di Margherita Sella: la primarealizzata con uno scar to di cursorizip non collaudati, il secondo inmaglia di gommini d'orologio equadranti da polso. Tra gli ar tistianche Risada Panavija con il suofiore all'occhiello, l'abito costruitocon tovaglioli di car ta recuperati

Di Marzia FFossati. Moda sostenibile e shopping etico. Perché anche in ambitofashion è possibile "fare la cosa giusta". Rigattieri modaioli allo sbaraglio.

main |

8in alto: Un abito di Risada Panavija

qui a destra: una seduta diMariangelo Spagnoletti

Critical Fashion

Page 9: witt n.03

nel bar in cui lavora: fashion-origa-mi, gioco di pieghe e plisset tatureil corpet to, patch-ar t-work il lungoe scenografico strascico in car ta diriso. Sempre dalla creatività eco-sensibile della designer albanese èpoi nato un lungo top con frangesot tili e cangianti, ordito usandocome filo il nastro di vecchie audio-casset te ormai inutilizzate. Giorgia

Franzoi spazia invece tra i materialipiù disparati, dal vetro, alla plasti-ca, dalla ciniglia al nylon, per darevita ad out-fit di grande impat tovisivo - dal fairy al nipponico - conun for te accento retrò. Accanto allamoda l'ogget tistica: Mariangelo

Spagnolet ti presenta la sua impo-nente seduta-scultura ot tenutaincastonando tra loro innumerevolibot tiglie di plastica, mentre il collet-tivo Gheroarté espone i suoi insoli-ti punti-luce, planctonici intrecciluminosi ot tenuti dalla minuziosatessitura di filo per stendere. Sonodi Vito Romanazzi l'enociclet ta ela car taciclet ta, rinate grazie alrecupero e alla re-interpretazionedi vecchi velocipedi. All'interno diCritical Fashion trovano poi spazioalcune realtà, tra le più innovativenel set tore dell'auto-produzione edel rispet to ambientale, in grado diavviare, parallelamente al discorsocreativo, anche quello commercia-le: le "idee da indossare" delLaboratorio Lavgon, confezionateaccostando tessuti africani, elabo-rati damaschi e lana cot ta infeltritaa vapore, seguendo un anticometodo ar tigianale; le borse di Ade

Art realizzate con pneumatici, cin-ture di sicurezza, bulloni ed anten-ne in alluminio; le bio T-shir t per ilpianeta di TippiTappi, con graficheimpegnate, a favore degli animali edell'ambiente. L'Orlo del Mondo

rappresenta invece una vera possi-bilità per chi sogna un matrimonioequo e solidale, grazie alla primacollezione di abiti da sposa "made indignity", mentre la cooperativa dirigat tieri L'occhio del riciclone

svuota cantine per poi riutilizzare irifiuti nella creazione di abiti e opered'arte. Al di sopra di tut ti gli esposi-tori, l'at tenta regia di Isola dellaModa - showroom nel cuore delquartiere milanese Isola - che hacurato anche il progetto specialedelle T-shir t della fiera, in cotoneorganico al lat te e stampate adacqua, indicendo un Concorso diCreatività Sostenibile per l'elabora-zione di una soluzione grafica checomparirà sulle magliet te stesse,prodotte in limited-edition, ovvia-mente nel pieno rispetto dell'ambien-te lungo tut ta la filiera produttiva.

www.falacosagiusta.org

www.isoladellamoda.info

| main

9

in alto: Un abito di Risada Panavija al centro: due look di Giorgia Franzoiin basso: Cartecicletta di Vito Romanazzi

Page 10: witt n.03

10

La musica è il segnale: arrivano leprime battute e la tensione si scioglie,

lo show può iniziare. È sulle pas-serelle più importanti del

mondo che musica emoda rinnovano il loroappuntamento: da NewYork a Londra, daMilano a Parigi, l'eter-na liaison si ricrea di

stagione in stagione, ilpasso deciso delle top

come un equalizzatoreumano. Se l'at tesa ètutta per le creazionidegli stilisti, anche lamusica vuole la suaparte: fermo restandoche le logiche che gui-dano la scelta dellatrack-list possono spa-ziare dall'esigenza diun semplice accom-pagnamento a quelladi una vera e propriacomponente per vei-colare il significatoglobale dell'evento.Nella sua ultima sfi-lata milaneseMiuccia Prada ha

accostato, ad una collezioneaustera, tut ta colori rigorosi etrame in pizzo di gusto "noir", letracce degli Ez3kiel: gruppoemergente della scena electrofrancese, che sposa un soundmelanconico e crudo al tempostesso, in grado di evocare - traritmi sincopati e chitarre elettrichedistorte - certe atmosfere tipiche diDavid Lynch. E se il tema è lyncha-no, entra in gioco anche Salvatore

Ferragamo autunno/inverno 08/09:dal bianco asettico al nero gotico,maglie metalliche e out-fit asimmetrici

hanno sfilato sulle note di I'mDeranged David Bowie, pezzo pre-sente anche nel sound-track del filmLost Highways dello stes-

A cura di Tommaso AAnzalone. Noir e Seventies: i due temi forti dell'ultima edizione di MilanoModaDonna. Brezza Anni '70 anche da New York,mentre Parigi guarda all'electro più raffinata degli Anni '90, mixandola ad una classicità senza tempo. .wit continua a parlare di musica&moda.

a sinistra: un look Miss Sixty a/i 08/09sotto: due ritratti di Janis Joplin al centro in basso: un look SalvatoreFerragamo a/i 08/09a destra: un look Louis Vuitton a/i 08/09 in alto: un look Pollini by Rifat Ozbek

Catwalks Rapsodia

sound icon|

Page 11: witt n.03

| sound icon

so Lynch. Non solo noir però per l'ul-tima edizione di MilanoModaDonna,sulle cui passerelle milanesi ha spira-to anche un'aria Seventies: da Pollini

lo stilista turco Rifat Ozbek ha pre-sentato una collezione giocata traispirazioni orientali e richiami glamanni 70. Tweed, stampe floreali, lurexe stivali per un'odierna rivisitazione insalsa jap del mito di Ziggy Sturdust.In track-list non poteva ovviamentemancare Bowie, oltre ad un altrogruppo storico dell'

epoca: i Roxy Music di Brian Ferry.Da Moschino invece la cotonaturadell'hair-styling era suf ficiente percogliere il riferimento temporale anni'60: mini-dress, divise ri-editate, pan-taloni extra-long ed un trionfo di ala-mari e mostrine. Ispirazione Sixties,ma contemporanea e grintosa, cheha visto alternarsi, nelle scelte musi-cali, Beatles e Roxy Music, a pezzidance attuali, dai Justice a Simian

Disco Mobile. Per chiudere unacover di Space Oddity dell'onni-presente Bowie. A New YorkMiss Sixty ha allestito unoshow tutto incentrato sulla cul-tura hippie e sulle icone musi-cali di quel periodo, da Janis

Joplin a Jimmy Hendrix, tra simbolidella pace, bandane, stampe florealie motivi psichedelici: ovviamente inchiave 2009. In sottofondo pezzi sto-rici del periodo - da Foxy Lady aMercedes Benz - mixati però in mododa trasformarsi in vere e proprie hitdance, in un percorso che partendoda Woodstock è arrivato nellaGrande Mela di 40 anni dopo. DaParigi invece arriva un'elettronica raf-finata mixata con grande abilità apezzi di musica classica, il tut to cuci-to insieme dal rif f inconfondibile diDooms Night di Azzido da Bass,una delle pietre miliari della dell'elet-tronica anni '90. È l'ambiente sonoroscelto da Louis Vuitton per le sue

modelle che, grazie adacconciature pla-stiche, cappelli allaturca e gioiellimetallici sembrava-no delle vere eproprie sculture inmovimento, tracolori tenui e formegeometriche. Perun'af fascinante sur-realtà fat ta di modae musica�

a sinistra: Lost Highways di David Lynchsotto a destra in grande: un look Prada a/i08/09a sinistra: un look Louis Vuitton a/i 08/09 in centro: un look Moschino a/i 08/09 in basso a sinistra: una immagine del festi-val di Woodstock,1969in basso a destra: David Bowie

11

Page 12: witt n.03

focus |

12

1950: Andy Warhol muove i suoiprimi passi verso il suo futuro lumino-so, lavorando come art director perGlamour e per Vogue o allestendovetrine per importanti boutique diManhattan. Da queste e altre espe-rienze, come il sostegno ad Elio

Fiorucci e alle sue collezioni pret ta-mente pop, apprende poi i segretidella comunicazione e formula unostile di vita patinato, entrambi pro-gressivamente integrati in una manie-ra artistica che presto sconvolgerà ilmondo. Sorge non solo un astronascente, ma anche una relazioneprolifica tra due discipline, arte emoda, che da rapporti cordiali, pas-

sano ad una sorta di peccaminosa e,spesso controversa, simbiosi. Sonogli anni '70 gli eroici momenti in cuiVivienne Westwood e Malcom

McLaren aprono a Londra i negoziSex e Seditionares, miscelando in ununico ed innovativo stile materiali ete-rogenei, pratiche installative e fram-menti mediatici. Dal loro canto, stes-so luogo e stessi anni, artisti comeRobert Longo e Cindy Sherman

reagiscono positivamente a questonuovo fervore, introitandone i risultatiin produzioni quali Men in the Cities

del primo, che strizza l'occhio all'as-sunzione nel pantheon internazionaledella sartoria italiana, e Untitled Film

Stills della collega, remake bidimen-sionale di un'estetica da telefoni bian-chi, oggi diremmo estremamenteglamour. At tualmente questa intesa

sembra essere scossa da una vibra-zione nuova: passando dalla sempli-ce appropriazione di messaggi -posizione in cui si collocano peraltrosia i glit ter che le creazioni video diFrancesco Vezzoli - ad una collabo-razione sempre più ef fet tiva.Pensiamo alle vetrine occhieggiantidi Olafur Eliasson per Louis

Vuitton, alle scarpe di Yayoi

Kusama, alle borse, sempre perVuit ton, di Marc Jacobs e Takashi

Murakami, esempi ef fet tivi di unacondivisione di intenti che raggiungeil suo apice nella costituzione, sem-pre più frequente, di fondazioni d'im-presa o iniziative analoghe dedicate

alla promozione dell'ar te contempo-ranea. Bastino per tut ti laFondazione Trussardi, la collezioneMaramotti (Max Mara) e la costituen-da Furla, la galleria Byblos di Verona,o i premi internazional Hugo Boss eMax Mara, in scena ai colossiGuggenheim e Whitechapel, che dianno in anno consacrano i megliomidcareer dell'ar te contemporanea.E' inoltre dell'ultima ora l'annuncio diMiuccia Prada su la Repubblica,della nascita del museo che esporràla collezione della sua fondazione,sottoscrit to dalla dichiarazione: "lamia sfida è l'ar te". Anche se tali scon-finamenti godono oggi di ot timasalute, gli ostracismi e la suf ficienzada parte di una certa intellighenziache finisce per bollare il tut to comepop, come operazione di mercato ocome postmoderno - se questa puòassurgere ancora da etichetta nega-tiva - sono sempre in agguato. Comenon mancano le esaltazioni a-criti-che. Pertanto l'urgenza oggi è di fareil punto sul tema, individuare e rico-noscere il fenomeno, svilupparne isignificati, raccogliendo esperienze etestimonianze, placare i bollori d'an-tan, ma anche gli entusiasmi iperpro-gressisti. Portatore di questa idea sifa il Festival dell'arte

Contemporanea di Faenza che rac-coglie le testimonianze di molti deiprotagonisti di tali percorsi (l'impren-ditrice Giovanna Furlanetto, Nancy

Spector, diret trice del Guggenheimdi New York, Iwona Blazwick per laWhitechapel e l'ar tista FrancescoVezzoli) e dedica a questo tema unampio spazio con una conversazio-ne tra Maria Luisa Frisa e Antonio

Marras, stilista con un cv che vantamostre con Carol Rama e Maria Lai

e rapporti privilegiati con location,come la Fondazione Sandretto, nonindif ferenti ad una poetica in cui ognigesto di moda è un'opera d'arte, iltut to per approdare ad un percorso -ancora top secret - in cui ai temi ealle forme dell'ar te contemporanea sifonde il suo rapporto viscerale con lacit tà di origine, Alghero. Come nega-re allora la fertile potenza creativa diquesto rapporto? "Da sempre esiste

un legame tra ar te e moda" spiega ladiret trice del corso di Design dellaModa, at tivato presso lo Iuav diVenezia, "Entrambe, infat ti, si guarda-

no, si osservano. Ultimamente direi

che molti fashion designer, da

Mar tin Margiela a Victor & Rolf,

usano nei loro proget ti di moda, le

stesse pratiche degli ar tisti contem-

poranei. Notevole, del resto, è stato

l'impat to che la moda ha avuto sulle

opere di alcuni ar tisti, o meglio

sarebbe dire come la moda e l'ar te si

siamo influenzate reciprocamente� ".E qui il cerchio si chiude. In fondo,asserisce Francesco Vezzoli, "l'ar te è

la calamita del glamour"�

www.festivalar tecontemporanea.it

* referente Festival dell'ar teContemporanea

A cura di Santa NNastro*. Breve storia di un amore possibile: arte e moda. Da AndyWarhol al Museo delle opere contemporanee di Miuccia Prada, fino al Festival dell'arteContemporanea di Faenza, dove sale in passerella l'arte da indossare di Antonio Marras�

L'arte, calamita delGlamour?

in alto a destra: Francesco Vezzoli -Trailer for a remake of Gore Vidal�s

Caligula, 2005 - 35mm film transfer-red to DVD - 5 minutes ca. - Photo

by Matthias Vriens - CourtesyCastello di Rivoli - Museo d'Arte

Contemporanea, Rivoli (To)qui sopra: John Bock - Meechfieber,

2004 - Production Still - Photo by:Christina Zuck - Courtesy:

Klosterfelde, Berlin; Anton Kern,New York - Co-commissioned and

co-produced by: Fondazione NicolaTrussardi, Milan; Carnegie

International 2004-05, CarnegieMuseum of Art, Pittsburgh

Page 13: witt n.03

Hai detto che le tue creazioni

fanno parte di un libro ed ogni col-

lezione è un nuovo capitolo. Come

hai iniziato a scrivere questo

romanzo?

Tutto è iniziato una mattina, a Lerici:al mio risveglio ho visto sul comodi-no un teschio di pirata, un anello conpietre incastonate ed un altro realiz-zato solo con una catena. Li avevocreati per Valentino - all'epoca lavo-ravo per lui - ma non erano stati capi-ti. Quel giorno, ancora mezzo addor-mentato, immaginai di aver trovatoun piccolo tesoro dimenticato daByron e da Shelley. Da allora non homai smesso di riportare alla lucenuovi reperti di quel tesoro.

Cosa unisce un capitolo all'altro?

Il mio "romanzo" racconta un lungoviaggio, alla riscoperta degli oggettiche compongono il mio tesoro som-merso. I temi e le forme delle miecollezioni cambiano ogni volta chescopro un nuovo luogo, anche se poici sono alcune icone costanti e ricor-renti: il pirata, l'ancora e adessoanche il gufo. A legare insieme iltut to credo che siano proprio l'at tesae la scoperta�

Quando hai capito che il tuo

"mondo" era pronto ad aprirsi agli

altri?

Indossavo sempre le mie creazioni eviaggiavo molto. Un giorno, in unnegozio di Los Angeles, il proprietariomi chiede dove ho comprato i mieiaccessori. Gli spiego che sono operamia e mi ritrovo con un ordine pertrenta cinture e cinquanta anelli. Duegiorni dopo, a Londra, prima ancoradi decidere se produrre o meno l'ordi-ne, accade la stessa cosa da Verticee, dopo poco tempo, da Antonia, aMilano, si ripete la stessa scena.

Che business...

Da lì in poi è stato un passaparola. Inpochi mesi mi sono trovato quasicostretto a sviluppare la mia storia ead aprire lo showroom di Milano. Ilbello è che quelli che hanno capito ilmio mondo fin dall'inizio sono diventati

veriamici:da ClaudioAntonioli a Valeriodi Nick & Sons, da Jay Bell,buyer di Barneys, al visionarioArmand Hadida dell'Eclaireur.

Quanto c'è di te in ogni tuo acces-

sorio?

C'è tut to me stesso. Ci sono pezziimpetuosi, altri calmi e armonici. Lamia parte enfatica e quella pacata.L'ornamento ed il minimalismo. Ognimio oggetto è irripetibile e necessa-rio: viene creato evitando ogni inten-zione commerciale, in un processosenza fine, senza tempi e quasi"disorganizzato". I miei accessorinascono quando ne hanno voglia,quando mi chiedono di diventarevisibili.

Il mare e Ugo Cacciatori:

quanto è profondo questo legame?

Sono nato e cresciuto sul mare, cheper me non è altro che la naturalealternativa alla montagna. Sembrauna stupidaggine, ma chi è nato aCarrara può capirlo. Da noi la mon-tagna non è una passeggiata tra le

valli o unadiscesa sulla

neve. È materia,marmo, fatica. Mio padre mi

portava sempre con sè in cava, maappena possibile scappavo in spiaggia.Ho un'ancora tatuata sull'avambraccio:non tutti sanno che è un omaggio amio figlio, l'ancora nel mare agi-tato che è la mia vita.

Hai deciso di affiancare ai

tuoi accessori anche una

linea di abbigliamento�

Cercando il tesoro ad uncer to punto ho trovato unagiacca. Avevo voglia di uncapo che rimandasse ad un'ele-ganza antica. Non ho nessunaintenzione di af frontare l'abbiglia-mento come storia a sé: per me è

solamente un altro accessorio.

Dunque quali sono i legami con il

resto?

Tutto, dai bottoni in argento ai tessuti,richiama la ricerca e lo stile del restodella collezione. Sono pezzi classici,senza tempo: espressione senza com-promessi dell'artigianato italiano.

Tecnologia vs artigianalità. Come

si intersecano nelle tue collezioni?

Completamente. Nessuno riesce maia distinguere ciò che realizziamo acera e ciò per cui utilizziamo ilRapidprototyping. Dietro un 3D c'èsempre un disegnatore e dopo di luic'è di nuovo un artigiano che si pren-de cura di ogni pezzo. È una dellequestioni più af fascinanti di quelloche faccio. La tecnologia non è unascelta, ma una comodità.

Cosa ami negli altri "artisti" e

nelle loro forme di espressione?

Amo il Futurismo: è ancora modernoe potente.

E il contemporaneo?

L'arte contemporanea mi incuriosi-sce, ma spesso non mi convince.

Poi?

In genere poi sono af fascinato daespressioni che è dif ficile definire pro-priamente "artistiche". Rimango intriga-to dalla velocità di alcuni spot televisi-vi, dalla complessità di alcuni website.Altre volte è il design puro che miappassiona: ho incontrato il designerdella Fiat 500, Roberto Giolito, moltoprima che l'automobile fosse presen-tata ed ancora conservo gelosamen-te, come opere d'arte, i suoi schizzifatti su un semplice foglio di carta.

Un motto per la vita?

Si sta come d'autunno sugli alberi le

foglie.

www.ugocacciatori.it

A cura di Antonella RReina. Dalla collaborazione conValentino a quella con Giambattista Valli, passando perUngaro e Romeo Gigli. Tutto ha concorso a fare del designer diaccessori Ugo Cacciatori quello che è: un inguaribile romantico.

Ugo Cacciatori

a fianco Ugo Cacciatorisotto due sue creazioni

13

| scout

Page 14: witt n.03

Spaxio liberoL'universo glamour precipita.Il processo di "sottrazione" di Fabrizio Braghieri frantuma il linguaggio pubblicitario.Della patina scintillante restano solo fashion-loghi sospesi

grandangolo|

14

Page 15: witt n.03
Page 16: witt n.03