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FOTO

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Manifestazione di massa a Budapest, Piazza degli Eroi, contro il 1 governo Nagy, davanti al monumento a Stalin.

Squadristi controrivoluzionari di ronda nelle strade di Budapest, pronti a mettersi all'opera.

La sede del giornale del Partito dei Lavoratori Szabad NEP devastata dagli squadristi controrivoluzionari.

Esecuzioni sommarie (uno alla volta (gli altri condannati vengono trattenuti dietro)

di civili inermi comunisti, antifascisti ed ebrei ad opera dei controrivoluzionari.

Chi sopravvive al colpo di rivoltella veniva finito sotto tortura. Per questo motivo i boia

assassini controrivoluzionari preferivano sadicamente sparare al ventre.

Elargendo dollari statunitensi i controrivoluzionari arruolavano, come massa di manovra, comuni delinquenti e numerosi elementi del sottoproletariato utilizzandoli per il lavoro pi sporco (incendi, devastazioni, assassini atroci con armi bianche e improprie).

Ad essi si unirono fanatici anticomunisti borghesi o ex-borghesi ed ex-nobili latifondisti declassati nostalgici dei loro bei tempi andati di quando si stava meglio quando si stava peggio sotto la dittatura fascista dellammiraglio Horthy.

Questi ultimi partecipavano volentieri (con figli al seguito affinch apprendessero le tradizioni rituali fasciste) ai roghi di vessilli e materiale librario e di propaganda comunisti.

Comunisti uccisi sotto tortura; sui loro corpi la tessera del partito.

Comunisti assassinati in massa.

I controrivoluzionari costrinsero i budapestini ad assistere, se non volevano fare la stessa fine, al macello di una loro vittima appesa dai piedi ad un albero.

Questo era il metodo usato dai controrivoluzionari (gi usato dodici anni prima dalle Croci Frecciate) per terrorizzare la popolazione e prevenire la loro resistenza organizzata antifascista.

Macellai controrivoluzionari

Lo stemma adottato dai controrivoluzionari ungheresi era lo scudo che le antiche armi del Regno dUngheria (manca solo la corona di s.Stefano).

uno stemma nazionalistico e sciovinistico dei nostalgici della Grande Ungheria cattolica: la croce cattolicissima (con una traversa in pi per rafforzarne il significato mistico) che sorge dalla corona della nobile terra magiara messa sui Carpazi transilvani (che non sono ungheresi ma rumeni) a guardiana e difesa della cristianit minacciata dallinvasione maomettana degli ottomani.

Ci si chiede: lo stemma da adottare per una rivoluzione?.

Nel pomeriggio del 25 Ottobre migliaia di budapestini si misero in movimento verso piazza Kossuth, antistante il palazzo del parlamento, per esprimere la loro totale indignazione nei confronti degli efferati crimini messi in atto dai controrivoluzionari ed appoggiare lintervento delle truppe degli eserciti ungherese e sovietico e gli appelli a deporre le armi e a porre fine ai massacri.

Nel mentre piazza Kossuth si stava rapidamente riempiendo si ebbero dimprovviso degli spari in direzione delle forze sovietiche (li presenti assieme ai manifestanti ungheresi) e di una parte della folla.

Cecchini controrivoluzionari appostati sui tetti di alcuni palazzi che affacciavano sulla piazza innescarono cos una ennesima vile provocazione.

Le truppe sovietiche, sotto tiro, risposero al fuoco.

I cecchini lanciarono granate nel caos di una piazza gremita di manifestanti che preda del panico fuggivano confusamente in tutte le direzioni. Il bilancio del massacro nella piazza Kossuth del 25 Ottobre fu tragico: una sessantina di morti e un numero imprecisato di centinaia di feriti. Nella foto alcune delle vittime delleccidio commesso dai provocatori controrivoluzionari.

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Istruttori militari dei US Marines posano per una foto ricordo con un manipolo di controrivoluzionari.

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Odon Malnasi e Mikls Sernyi, alla destra del nazista ungherese Ferenc Szlasi, in una foto di gruppo dellesecutivo del partito delle croci frecciate risalente al 1939. Odon Malnasi e Mikls Sernyi, 17 anni dopo, posano con altri squadristi controrivoluzionari davanti a una loro vittima barbaramente trucidata e decapitata. Nel 1957 il Servizio dellimmigrazione statunitense ha espulso Odon Malnasi, in seguito alle proteste del Comitato ebraico americano.

Malnasi era stato scarcerato durante la controrivoluzione, nella quale prese attivamente parte, e ottenne il permesso di entrare negli USA. --- Mikls Sernyi scapp anche lui negli USA dove divenne cittadino statunitense e mor tranquillamente nella sua casa di Boston il 30 settembre 1970!

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Le Croci Frecciate persero la divisa ma non il vizio

Nella mappa: - in nero le province cadute sotto il controllo dei controrivoluzionari; - in rosso le province in cui rimase in vigore la democrazia popolare.

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- Dove stai andando, figliolo? - A dare unocchiata a questa pacifica manifestazione studentesca

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Non ci sono prigionieri politici in questo Paese!

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- Cosa ti fa pensare che io non sia un medico?

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- Sbrigatevi, signori, lOccidente, difensore dei Diritti Umani, ansioso di vedere le vostre foto!

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Vengono alla memoria le fotografie fatte da John Sadovy e pubblicate su Life il 12 Novembre 1956 in cui si vede un gruppo di ungheresi in uniforme, disarmati e con le mani in alto in segno di resa, alcuni feriti; poi lo stesso gruppo fucilato a freddo dalla distanza di cinque passi, e poi, uno di loro non essendo ancora morto e tenendosi eretto, unaltra fotografia mostra il calcio di un fucile che piomba sul suo cranio.

Life, nel far pubblicit alla sua merce sul New York Times del 14 Gennaio 1957, d una riproduzione di due di queste foto, facendo scrivere che esse illustrano un momento brutale ma glorioso di una appassionata battaglia per la libert e, anche qui, la scusa che i massacrati appartenevano alla polizia di sicurezza.

Tanto per lesattezza gli uomini uccisi, come mostrano chiaramente le loro uniformi e i loro volti, sono soldati dellEsercito Popolare Ungherese, molto giovani, reclute probabilmente, e non poliziotti di alcun genere (e anche se per assurdo lo fossero stati era giustificata tanta brutalit?). Il fotografo di questo momento glorioso riferiva poi nel testo che accompagnava le fotografie che i combattenti della libert non cessarono mai il fuoco su coloro che cercavano di arrendersi, urlando niente prigionieri, niente prigionieri!.

Poi scrive Sadovy, dopo aver visto il momento glorioso prolungarsi per quaranta minuti di massacro a sangue freddo i miei nervi cedettero, le lacrime cominciarono a scorrermi gi per le gote.

Ero stato tre anni in guerra, ma nulla di tutto ci che avevo visto poteva paragonarsi a questo orrore.

Ecco una foto pi nitida della grande manifestazione di masse operaie e lavoratrici svoltassi a Budapest, il 4 Marzo 1955, contro il 1governo filo-borghese di Nagy.

25 ottobre 1956: manifestanti, bersagliati dai cecchini controrivoluzionari, in fuga da Piazza Kossuth.

Quel monumento per molti ungheresi era un simbolo che riassumeva in s i recenti progressi socialisti del paese come la propriet pubblica, socializzata e collettiva della terra, delle fabbriche e dei mezzi di produzione e di scambio; la soppressione dello sfruttamento dell'uomo sull'uomo, il diritto di ogni cittadino al lavoro, all'istruzione e all'assistenza sanitaria gratuite; la direzione dello Stato da parte della classe operaia come classe d'avanguardia nella societ; l'eguaglianza dei diritti economici, sociali, culturali e politici di tutti i cittadini indipendentemente dalla condizione, dall'origine, dal sesso, dal lavoro svolto, ecc.; la garanzia, sulla base del principio della democrazia socialista, non solo dei diritti dei cittadini ma anche dei mezzi necessari all'esercizio di questi diritti. Questo simboleggiava Stalin per il popolo lavoratore ungherese mentre per la borghesia, per la reazione e per i comunisti revisionisti era il simbolo della loro rovina (e lo tuttoggi), un simbolo da distruggere e denigrare in tutti i modi!

Corpi orribilmente mutilati di operai trucidati perch colpevoli di aver difeso la loro fabbrica dagli assalti dei controrivoluzionari.