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Università degli Studi di Pavia Università degli Studi di Pavia Facoltà di Economia Facoltà di Economia Economia Aziendale - Primo modulo Economia Aziendale - Primo modulo Cap. 4 – AZIENDE E IMPRESE Cap. 4 – AZIENDE E IMPRESE Titolari: A/K- MODULO Economia Aziendale – Prof. ssa Anna Moisello MODULO Contabilità – Prof. Ssa Chiara Demartini Titolari: L/Z – MODULO Economia Aziendale – Prof.ssa Michela Pellicelli MODULO Contabilità – Prof. Stefano Santucci Collaboratori: Dott. Luigi Guardamagna Dott.ssa Nicoletta Spagnolo Tutor : Federico Desperati Federico Dellanoce

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Page 1: Università degli Studi di Pavia Facoltà di Economia Economia Aziendale - Primo modulo Cap. 4 – AZIENDE E IMPRESE Titolari: A/K-MODULO Economia Aziendale

Università degli Studi di PaviaUniversità degli Studi di PaviaFacoltà di EconomiaFacoltà di Economia

Economia Aziendale - Primo moduloEconomia Aziendale - Primo modulo

Cap. 4 – AZIENDE E IMPRESECap. 4 – AZIENDE E IMPRESE

Titolari: A/K- MODULO Economia Aziendale – Prof. ssa Anna Moisello MODULO Contabilità – Prof. Ssa Chiara Demartini

Titolari: L/Z – MODULO Economia Aziendale – Prof.ssa Michela Pellicelli MODULO Contabilità – Prof. Stefano Santucci

Collaboratori: Dott. Luigi GuardamagnaDott.ssa Nicoletta Spagnolo

Tutor: Federico Desperati

Federico Dellanoce

Page 2: Università degli Studi di Pavia Facoltà di Economia Economia Aziendale - Primo modulo Cap. 4 – AZIENDE E IMPRESE Titolari: A/K-MODULO Economia Aziendale

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4.1 - Production e non production organizations4.1 - Production e non production organizations

Nell’osservare il comportamento economico dell’uomo, l’Economia Aziendale considera le organizzazioni permanenti, cioè le aziende, quali unità fondamentali di analisi.

Scegliendo quale criterio definitorio principale lo svolgimento di processi di produzione, la prima fondamentale distinzione è quella che distingue le aziende in: 1) production oriented organizations,

o aziende di produzione 2) non production oriented organizations,

o aziende di consumo.

Le aziende di produzione e di consumo sono le organizzazioni permanenti specializzate nei processi di produzione e di consumo, ma in esse si svolgono tutte le attività economiche fondamentali.

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4.1 - Le aziende di produzione4.1 - Le aziende di produzione

Sono organizzazioni permanenti (sistemi socio tecnici) di trasformazione economica attuata mediante i processi fondamentali di:ideazione e attuazione di sistemi produttivi,ricerca di investimenti finanziari per il reperimento di capitali

necessari per la produzione,produzione e cessione della ricchezza,produzione di remunerazioni per il capitale e il lavororisparmio di parte della ricchezza e reinvestimento del

risparmio.

Le aziende di produzione sono i centri nei quali si assumono le decisioni economiche fondamentali per la trasformazione produttiva.

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Economia Aziendale – Istituzioni 4

Fig. 4.1 – Modello generale di azienda di Fig. 4.1 – Modello generale di azienda di produzioneproduzione

INVESTITORI DI CAPITALI

CASSAo TESORERIA

DECISIONI, PROGRAMMI e CONTROLLI

Processi cognitivi

ER

AR

IO

Imposte

INVESTITORI DI CAPITALI

CASSAo TESORERIA

DECISIONI, PROGRAMMI e CONTROLLI

Processi cognitivi

ER

AR

IO

RemunerazioniR=Profitto

e I=Interessi

Imposte CapitaliE=Conferimenti

eD=Finanziamenti

MANAGEMENT

Processi operativi

FO

RN

ITO

RI

Uscite per acquisti

FO

RN

ITO

RI

Uscite per acquisti

Fattori di produzioneFattori di

produzione

pF

QF

CFFunzione di produzione

Processi produttivi

CP = QF pF

Entrate per cessioni

UT

EN

TI O

CL

IEN

TI

Volumi di produzione

Quantità e Valore

Entrate per cessioni

Volumi di produzione

Quantità e Valore C

ON

SU

MA

TO

RI

Page 5: Università degli Studi di Pavia Facoltà di Economia Economia Aziendale - Primo modulo Cap. 4 – AZIENDE E IMPRESE Titolari: A/K-MODULO Economia Aziendale

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Production organizations. ClassificazioneProduction organizations. Classificazione

Considerando quale criterio definitorio la natura del rapporto osservabile tra azienda di produzione e destinatari delle produzioni, possiamo distinguere tra:

1.1) production for consumption organizations, o aziende per l’autoconsumo;

1.2) non (not for) business organizations o anche user oriented organizations, o aziende di erogazione;

1.3) business for profit organizations o anche risk oriented organizations, o imprese;

1.4) business non (not for) profit organizations, o non imprese.

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Production for consumption organizationsProduction for consumption organizations

Sono organizzazioni produttive le cui produzioni: sono destinate immediatamente ai consumatori, senza che si manifestino scambi,

I consumatori sono gli stessi membri dell’organizzazione che: svolgono i processi, ottengono le produzioni, le impiegano direttamente per il loro consumo personale.

Rappresentano l’equivalente organizzato dell’auto-produzione.

Page 7: Università degli Studi di Pavia Facoltà di Economia Economia Aziendale - Primo modulo Cap. 4 – AZIENDE E IMPRESE Titolari: A/K-MODULO Economia Aziendale

7

Fig. 4.2 – Fig. 4.2 – Production for consumption Production for consumption organizations o per l’autoconsumoorganizations o per l’autoconsumo

CASSAo TESORERIA

FO

RN

ITO

RI

Uscite per acquisti

DECISIONI, PROGRAMMI e CONTROLLI

Processi cognitivi

Utilità

Contributi

Funzione di produzioneProcessi produttivi

CASSAo TESORERIA

FO

RN

ITO

RI

Uscite per acquisti

DECISIONI, PROGRAMMI e CONTROLLI

Processi cognitivi

Fattori di produzioneFattori di

produzione

CO

NT

RIB

UT

OR

I

Contributi

CP = QF pF

CO

NS

UM

AT

OR

IMANAGEMENT

EST

ER

NI

Consumo

Processi operativi

pF

QF

CF QP

Produzioni

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4.2 – Non (not for) business organizations4.2 – Non (not for) business organizations

Cedono le loro produzioni, senza scambio, a utilizzatori finali esterni all’organizzazione, denominati utenti.

Sono pertanto definite anche aziende di erogazione per l’utenza.

Gli utenti non pagano alcun prezzo per i beni ricevuti, solitamente servizi ma: fruiscono dei beni senza alcun corrispettivo, al più, corrispondono all’azienda una tariffa quale rimborso

parziale dei costi di produzione.

Si definiscono aziende di pura erogazione quelle che erogano i prodotti senza alcuna tariffa.

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9

Fig. 4.3 – Fig. 4.3 – Not for business organizations o aziende di Not for business organizations o aziende di erogazione o per l’utenzaerogazione o per l’utenza

CASSAo TESORERIA

DECISIONI, PROGRAMMI e CONTROLLI

UT

EN

TIProcessi cognitivi

Processi operativi

Rimborso di costi

Contributi

CASSAo TESORERIA

Entrate per contributi

DECISIONI, PROGRAMMI e CONTROLLI

Processi cognitivi

QP x tP

Contributi

MANAGEMENT

diretti degli Utenti

CO

NT

RIB

UT

OR

I

EST

ER

NI

Erogazione

FO

RN

ITO

RI

Uscite per acquisti

FO

RN

ITO

RI

Uscite per acquisti

Fattori di produzioneFattori di

produzione

pF

QF

CFFunzione di produzione

Processi produttivi

CP = QF pF

Produzioni

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(For) business organizations(For) business organizations

Cedono le loro produzioni, con scambio, ad un prezzo a utilizzatori finali esterni all’organizzazione, denominati clienti.

Il prezzo differisce dalla tariffa. Il prezzo deve reintegrare il costo di produzione: pP cP;

rappresenta il valore attribuito al bene dal consumatore cliente.

La tariffa deve rappresentare solo un contributo alla copertura del costo di produzione: tP cP ;

rappresenta una integrazione dei tributi con i quali si coprono i costi di produzione.

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Economia Aziendale – Istituzioni 11

Fig. 4.4 – Business oriented organizations o aziende di Fig. 4.4 – Business oriented organizations o aziende di produzione per il clienteproduzione per il cliente

INVESTITORI DI CAPITALI

CASSAo TESORERIA

DECISIONI, PROGRAMMI e CONTROLLI

CL

IEN

TI

Processi cognitivi

ER

AR

IO

Imposte

INVESTITORI DI CAPITALI

CASSAo TESORERIA

Entrate per vendite

DECISIONI, PROGRAMMI e CONTROLLI

Processi cognitivi

ER

AR

IO

RemunerazioniR=Profitto

e I=Interessi

Imposte

Ricavi di vendita

CapitaliE=Conferimenti

eD=Finanziamenti

MANAGEMENT

Vendita

Processi operativi

FO

RN

ITO

RI

Uscite per acquisti

FO

RN

ITO

RI

Uscite per acquisti

Fattori di produzioneFattori di

produzione

pF

QF

CFFunzione di produzione

Processi produttivi

CP = QF pF QP

pP

RP

Produzioni

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L’economicità delle aziende di erogazioneL’economicità delle aziende di erogazione

Il costo di produzione è portato, in qualche forma, a carico della

collettività del territorio in cui l’azienda di erogazione distribuisce i

propri servizi, e non a carico dei fruitori diretti degli stessi.

L’economicità viene raggiunta quando il costo di produzione dei servizi

erogati (poniamo, cPnon business=100) rimane inferiore al costo di

produzione che sosterrebbero le business organizations per produrre

gli stessi servizi (per es. cPbusiness=110).

Nel caso opposto (cPnon business=110 > cPbusiness=100), gli enti pubblici

contributori avrebbero convenienza a fare cessare la produzione dalle

non business organizations (evitando il costo cPnon business=110) e ad

erogare i servizi pubblici, dopo averli acquistati da una business

organization ad un prezzo (per es. pP=105 < cPnon business=110) inferiore

al costo di produzione delle aziende erogatrici.

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4.3 – I rischi della produzione4.3 – I rischi della produzione

Già li conosciamo: a) rischi tecnico produttivi: non ottenere le produzioni per

fattori tecnici; rientrano in questa classe anche i rischi dovuti ad eventi casuali: impossibilità di approvvigionarsi di materie prime, rottura di impianti, alluvioni, condizioni meteorologiche sfavorevoli ecc.;

b) Rischi economici: non vendere; sono di due tipi: della domanda, connesso alla libertà del consumatore:

i clienti possono rifiutare l’acquisto; della concorrenza connesso alla libertà di iniziativa:

aziende possono produrre gli stessi beni. rischi finanziari: non riuscire ad attrarre capitali di rischio e

di debito in quantità adeguata agli investimenti produttivi.

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Le business profit organizations o Le business profit organizations o Imprese tipicheImprese tipiche

Si definisce impresa tipica:un’organizzazione produttiva contemporaneamente

business e profit oriented,che sviluppa un portafoglio di capital business,sopportando pienamente i rischi economici, ricercando risorse monetarie conferite a titolo di Equity e di

Debt,svolgendo i business ricercando la massima economicità,per garantire il massimo rendimento finanziario del

capitale investito, in rischio.

Le imprese seguono la regola operativa massimizzante:

[cP max pP]. Tendono rendere massima l’efficienza economico-produttiva

o, con significato equivalente, a ricercare il maxROI.

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Economia Aziendale – Istituzioni 15

Fig. 4.5 – Profit o risk oriented organizations o Fig. 4.5 – Profit o risk oriented organizations o imprese capitalisticheimprese capitalistiche

INVESTITORI DI CAPITALI

CASSAo TESORERIA

DECISIONI, PROGRAMMI e CONTROLLI

CL

IEN

TI

Processi cognitivi

ER

AR

IO

Imposte

INVESTITORI DI CAPITALI

CASSAo TESORERIA

Entrate per vendite

DECISIONI, PROGRAMMI e CONTROLLI

Processi cognitivi

ER

AR

IO

RemunerazioniR=Profitto

e I=Interessi

Imposte

Ricavi di vendita

CapitaliE=Conferimenti

eD=Finanziamenti

MANAGEMENT

Vendita

Processi operativi

Max ROE min ROD

Max ROI

FO

RN

ITO

RI

Uscite per acquisti

FO

RN

ITO

RI

Uscite per acquisti

Fattori di produzioneFattori di

produzione

pF

QF

CFFunzione di produzione

Processi produttivi

cP max pP QP qlP

pP

RP

Produzioni

Min Max

Max

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I caratteri delle business profit organizations o I caratteri delle business profit organizations o Imprese tipicheImprese tipiche

Sono production oriented organizations. Sono business (o market oriented) organizations, cioè vendono

sul mercato le produzioni. Sono risk oriented organizations. Sono capital business organizations: acquisiscono

autonomamente i capitali necessari. Sono profit oriented organizations: ricercando la massima

economicità dei business. Ricercano la massima produttività, come condizione per la

realizzazione del profitto. Godono di autonomia imprenditoriale. Godono di autonomia organizzativa.

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Economia Aziendale – Istituzioni 17

Fig. 4.6 – Imprese ed aziende di Fig. 4.6 – Imprese ed aziende di erogazione. Alcuni tratti distintivierogazione. Alcuni tratti distintivi

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4.2 – Tipi di profit organizations4.2 – Tipi di profit organizations

Profit sharing to capital owners organizations: il risultato economico conseguito RN viene distribuito o viene trattenuto a titolo di autofinanziamento per lo sviluppo; ricercano il massimo RO, insieme con il massimo ROI.

Profit sharing to labour organizations: il profitto viene, pertanto, distribuito tra i lavoratori sotto forma di compenso, o di remunerazione integrativa del lavoro; si definiscono anche imprese di lavoro.

Profit sharing to environment organizations: il RO viene erogato in elargizioni liberali per iniziative che favoriscano soggetti dell’ambiente esterno.

Profit retaining organizations: capitalizzano il RN distribuendolo, indirettamente, in forma di capital gains.

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Non (not for) profit organizationsNon (not for) profit organizations

Adottano la regola operativa: [cP min pP].

Tendono a ridurre il prezzo a livello di costo unitario di produzione o, con un significato equivalente, a produrre il minROI.

Anche il ROE viene reso minimo ed eventuali capitali di equity devono essere conferiti senza attese di redditività.

Non devono essere confuse con le aziende di erogazione in quanto le non profit sono pur sempre business organizations che devono conseguire la propria economicità vendendo le loro produzioni a utenti o a clienti.

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Economia Aziendale – Istituzioni 20

Fig. 4.7 – Non profit organizations o aziende di Fig. 4.7 – Non profit organizations o aziende di produzione non profitproduzione non profit

INVESTITORI DI CAPITALI

CASSAo TESORERIA

DECISIONI, PROGRAMMI e CONTROLLI

CL

IEN

TI

Processi cognitivi

ER

AR

IO

Imposte

INVESTITORI DI CAPITALI

CASSAo TESORERIA

Entrate per vendite

DECISIONI, PROGRAMMI e CONTROLLI

Processi cognitivi

ER

AR

IO

RemunerazioniR=Profitto

e I=Interessi

Imposte

Ricavi di vendita

CapitaliE=Conferimenti

eD=Finanziamenti

MANAGEMENT

Vendita

Processi operativi

ROE0 min ROD

Min ROI

FO

RN

ITO

RI

Uscite per acquisti

FO

RN

ITO

RI

Uscite per acquisti

Fattori di produzioneFattori di

produzione

pF

QF

CFFunzione di produzione

Processi produttivi

QP

pP

RP

Produzioni

Min Max

Min

cP min pP

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Fig. 4.8 – Business e non business organizationsFig. 4.8 – Business e non business organizations

Confronto tra le specie fondamentali di aziende

cP > tPcP min pPcP max pP

Erogano gratis o a una tariffa tP

minore del costo

Vendono a.

pP = cP

Vendono a

pP = cP (1+roc)

Erogano ad UtentiVendono ad UtentiVendono a Clienti

Non businessBusiness non profit

Business profit

cP > tPcP min pPcP max pP

Erogano gratis o a una tariffa tP

minore del costo

Vendono a.

pP = cP

Vendono a

pP = cP (1+roc)

Erogano ad UtentiVendono ad UtentiVendono a Clienti

Non businessBusiness non profit

Business profit

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4.4 – Funzione dell’impresa nell’economia 4.4 – Funzione dell’impresa nell’economia contemporaneacontemporanea

Le imprese nell’economia contemporanea svolgono una duplice funzione: 1. da un lato, producono profitti (o utili) per gli investitori,

per soddisfare la motivazione della ricchezza (che, come sappiamo dal Capitolo 1, rappresenta la più rilevante motivazione dell’agire economico dell’uomo) e li induce a

mettere in rischio i propri capitali a sviluppare nuovi business;

2. dall’altro, producono beni e servizi dotati di valore – quale condizione per conseguire profitto –, migliorando la produttività, la qualità, le retribuzioni e le condizioni di lavoro.

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Legge generale di teleonomia esogenaLegge generale di teleonomia esogena

Condizione di esistenza duratura dell’impresa è che - con i suoi investimenti produttivi - sia in grado di remunerare convenientemente gli investimenti finanziari dai quali ha attinto le risorse, garantendo la loro integrità e liquidabilità nel tempo.

Essa si realizza alle seguenti condizioni operative: aumentare le dimensioni, cioè i volumi di vendita

(possibilmente tendere al monopoli) produrre beni dotati di valore per vincere il rischio della

domanda, aumentando la qualità, riducendo i prezzi,

ridurre il costo di produzione per vincere il rischio della concorrenza,

aumentando continuamente la produttività.

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L’efficacia dell’impresa per il sistema L’efficacia dell’impresa per il sistema economicoeconomico

Il profitto non esprime completamente l’efficienza economica per il sistema economico, ma solo per l’impresa che lo consegue.

Dimostrazione. Supponiamo che un’impresa produca con un costo di 80 e venda

al prezzo di 100, realizzando un profitto di 20=100-80. Un aumento di produttività sia in grado di ridurre i costi a 60. Se il

prezzo rimane di 100, tutto l’aumento di produttività si trasforma in profitto che aumenta a 40=100-60.

Una parte di tale profitto può andare a beneficiare il consumatore, tramite una riduzione del prezzo di vendita, poniamo a 90.

Un’altra parte può andare a beneficio dei lavoratori, con retribuzioni integrative, poniamo per 15; ii costi di produzione salgono a 75.

Il profitto per l’impresa ammontata, pertanto, a 15=90-75.

L’impresa ha aumentato la propria efficacia per il sistema economico ma non per il capitalista che cerca di contrastare – quando possibile – la distribuzione del profitto attuata nelle forme sopra descritte.

Page 25: Università degli Studi di Pavia Facoltà di Economia Economia Aziendale - Primo modulo Cap. 4 – AZIENDE E IMPRESE Titolari: A/K-MODULO Economia Aziendale

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4.5 – I caratteri dell’impresa moderna: l’impresa 4.5 – I caratteri dell’impresa moderna: l’impresa quale trasformatore finanziarioquale trasformatore finanziario

Tre sono gli effetti dell’uso della moneta che, invece, interessano direttamente l’Economia Aziendale:

1) le imprese diventano trasformatori finanziari; tendono a diventare produttori di ricchezza finanziaria, di ROE, di valore per gli azionisti (shareholder value);

2) le imprese evolvono da patrimoniali in finanziarie; non c’è più un “padrone” ma molti sono proprietari di quote di capitale di equity (shareholders); da imprese familiari diventano public companies.

3) Si produce la separazione tra la “proprietà” del capitale ed il “controllo” dell’impresa. Le imprese diventano organizzazioni manageriali che realizzano la trasformazione economica non come fine ma come mezzo per giustificare e mantenere la propria autonomia e la propria esistenza nei confronti degli shareholders.

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4.6 – La logica delle non production 4.6 – La logica delle non production organizationsorganizations. Le aziende di consumo. Le aziende di consumo

Sono organizzazioni durevoli di trasformazione economica nelle quali sono svolti i processi fondamentali di:ricerca della ricchezza necessaria per attuare i consumi, consumo finale della ricchezza in forma efficiente,soddisfacimento dei bisogni e

appagamento delle aspirazioni,risparmio di parte della ricchezza,investimento finanziario del risparmio.

Sono i centri di decisione economica fondamentali per i processi di consumo, di risparmio e di investimento finanziario della ricchezza.

La trasformazione economica consiste nel trarre l'utilità dai beni che costituiscono la ricchezza.

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Fig. 4.9 – Logica operativa delle aziende di Fig. 4.9 – Logica operativa delle aziende di consumoconsumo

CASSAo TESORERIA

FO

RN

ITO

RI

Uscite per acquisti

DECISIONI, PROGRAMMI e CONTROLLI

Processi cognitivi

Utilità

Funzione di consumoProcessi di consumo

CASSAo TESORERIA

FO

RN

ITO

RI

Uscite per acquisti

DECISIONI, PROGRAMMI e CONTROLLI

Processi cognitivi

Fattori di Fattori di consumo

CB = QF pF

CO

NS

UM

AT

OR

IMANAGEMENT

Consumo

Processi operativi

pF

QF

CF QB

AP

PO

RT

O D

I R

ISOR

SEM

ON

ET

AR

IE

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I fattori di consumoI fattori di consumo

I fattori di consumo sono i beni necessari per i bisogni e per le aspirazioni.

Si classificano in:

beni di utilizzo immediato (servizi),beni a breve (veloce) ciclo di utilizzo o a fecondità semplice

(cibi, quotidiani, prodotti di igiene, ecc.),beni a medio ciclo di utilizzo o a fecondità ripetuta

(automobile, mobili, computer, vestiario),beni a lungo (lento) ciclo di utilizzo o permanenti o di uso

durevole (abitazione, gioielli, ecc.).

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Tipologia di aziende di consumo secondo la Tipologia di aziende di consumo secondo la fonte delle risorsefonte delle risorse

Si distinguono in base alla forma di ottenimento delle risorse per i consumi:

Aziende domestico-patrimoniali (o familiari): le risorse derivano da retribuzioni del lavoro dei propri componenti o da redditi da investimenti.

Associazioni: le risorse derivano da quote associative dei componenti.

Fondazioni: le risorse derivano da un patrimonio conferito stabilmente.

Aziende assistite: le risorse derivano da sussidi elargiti da altre aziende.

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Tipologia di non-production organizations Tipologia di non-production organizations secondo i finisecondo i fini

In base della natura e della finalità distinguiamo: 2.1) consumption-as-purpose organizations. Il consumo è il fine

dell’esistenza di tali organizzazioni. Possono essere: autonome: aziende domestiche e associazioni; eteronome : fondazioni e aziende assistite.

2.2) consumption-as-means organizations. Il consumo non è un fine ma un mezzo per il conseguimento delle finalità istituzionali; possiamo distinguere tra:

2.2.1) resource reallocation organizations, o aziende redistributrici di ricchezza. Possono essere:

di servizio (associazioni di volontariato) se le risorse ridistribuite possono essere conferite dagli stessi membri dell’organizzazione (Club Lions, Rotary ecc.);

etiche se le risorse sono raccolte dall’esterno (Telethon ecc.); 2.2.2) influence oriented organizations: hanno la finalità di

esercitare influenza sul comportamento di persone. Possono essere:

associative (per esempio, le associazioni professionali); politiche (partiti, associazioni sindacali ecc.).

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4.7. Le aziende di consumo più diffuse: 4.7. Le aziende di consumo più diffuse: le aziende domestico-patrimonialile aziende domestico-patrimoniali

Le famiglie, intese quali organizzazioni sociali, non sono aziende ma istituti; esse rappresentano la forma di aggregazione fondamentale di ogni società, in ogni tempo, nel cui ambito l’uomo sviluppa il comportamento teleonomico volto a mantenersi vitale ed a perpetuare la specie.

Per questo, nelle famiglie è connaturata l’attività economica del consumo finale della ricchezza; in esse si osserva, di conseguenza, un’azienda di consumo.

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Economia Aziendale – Istituzioni 32

Fig. 4.10 – Logica operativa delle aziende Fig. 4.10 – Logica operativa delle aziende domestico patrimonialidomestico patrimoniali

Contributi eventuali

RISPARMIO MONETARIO

CASSAo TESORERIA

DECISIONI, PROGRAMMI e CONTROLLI

Processi cognitivi

ER

AR

IO

INVESTIMENTO DEL

CASSAo TESORERIA

DECISIONI, PROGRAMMI e CONTROLLI

Processi cognitivi

ER

AR

IO

Remunerazioni:Rendite,Profitti

e Interessi

Impostepagate

RisparmioMonetario,

in Beni,Prestitie Equity

MANAGEMENT

Processi operativi

FO

RN

ITO

RI

FO

RN

ITO

RI Spese per acquisti

Fattori di Fattori di consumo

pF

QF

CFFunzione di produzione

Processi produttivi

CB = QF pF

Retribuzini di lavoro

Utilità

CO

NS

UM

AT

OR

I

Consumo

QB

CO

NT

RIB

UT

OR

I

EST

ER

NI

NU

CL

EO

FA

MIL

IAR

E

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Le due forme di risparmioLe due forme di risparmio

Gli investimenti sono ottenuti grazie al risparmio.

Si hanno due forme di risparmio: RISPARMIO ECONOMICO AZIENDALE =

+VALORE DEI FATTORI CONSUMABILI

-VALORE DEI FATTORI CONSUMATI E’ il risultato economico dell’azienda di consumo.

RISPARMIO MONETARIO AZIENDALE =

+ ENTRATE PER IL CONSUMO

- SPESE E’ il risultato monetario dell’azienda di consumo.

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4.8. La logica operativa delle aziende composte 4.8. La logica operativa delle aziende composte pubblichepubbliche

Le aziende composte pubbliche – vale a dire le aziende pubbliche territoriali, Stato, Regioni, Province e Comuni – sono organizzazioni socio-politiche che svolgono diverse funzioni.

Da un lato, sono influence oriented organizations, in quanto stabiliscono gli indirizzi politici per la collettività di riferimento (piano regolatore, viabilità, cimiteri, giustizia, immigrazione, istruzione ecc.).

Dall’altro, di producono servizi pubblici per soddisfare i bisogni pubblici (comparto della Pubblica Amministazione) mediante divisioni interne, creando aziende erogatrici pubbliche, istituendo aziende di produzione non business con piena

autonomia organizzativa e gestionale, conferire direttamente equity pubblico per costituire imprese

pubbliche.

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Economia Aziendale – Istituzioni 35

Fig. 4.11 – Logica operativa delle aziende Fig. 4.11 – Logica operativa delle aziende composte pubblichecomposte pubbliche

CASSAo TESORERIA

DECISIONI, PROGRAMMI e CONTROLLI

Processi cognitivi

ER

AR

IO

INVESTITORI DI CAPITALI

CASSAo TESORERIA

DECISIONI, PROGRAMMI e CONTROLLI

Processi cognitivi

ER

AR

IO

Interessiai sottoscrittori

di prestiti pubblici

Tributi =Imposte

Tassecontributi

riscossi

Prestitipubbliciemessi

MANAGEMENT

Processi operativi

FO

RN

ITO

RI

FO

RN

ITO

RI

Spese per acquisti

Fattori di Fattori di consumo

pF

QF

CF

Tariffe e contributi

Utilità

CIT

TA

DIN

IU

TE

ND

I

Consumo

QBCOMBINAZIONIPRODUTTIVE

E DI CONSUMO

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E&C 4.5 – Il “terzo settore”E&C 4.5 – Il “terzo settore”

Indica l’insieme delle aziende private, non business e non profit, che producono servizi – definiti di utilità sociale – che le imprese del settore privato (primo settore) non potrebbero produrre, per l’impossibilità di raggiungere condizioni di economicità, e che il settore pubblico (secondo settore) non produce per mancanza di risorse o di iniziativa o di interesse istituzionale.

Fanno parte del terzo settore, per esempio, le cooperative sociali e le associazioni di promozione sociale (production for consumption organizations), le associazioni di volontariato, le ONG (organizzazioni non governative) ecc.