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CESENA 27 SETTEMBRE 2012 Una sana alimentazione per una sana sanità: l’impatto di una corretta alimentazione sulla spesa sanitaria Roberto Copparoni Ministero della salute Ministero della salute Ministero della salute Ministero della salute Direzione Generale per l’igiene e la sicurezza degli alimenti e la nutrizione

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CESENA 27 SETTEMBRE 2012

Una sana alimentazione per una sana sanità:

l’impatto di una corretta alimentazione sulla

spesa sanitaria

Roberto Copparoni

Ministero della salute Ministero della salute Ministero della salute Ministero della salute Direzione Generale per l’igiene e la sicurezza degli alimenti e la nutrizione

Un’alimentazione corretta rappresenta uno

straordinario fattore di salute e lo stato

nutrizionale contribuisce alla qualità della vita di

ogni persona

ERRATA ALIMENTAZIONE:- sovrappeso/obesità e malattie non trasmissibili (NCD)

- costi obesità 7 miliardi di euro pari al 6,7% costi sanitari

- costi sanitari MCNT: 22,8 miliardi di euro - 86% dei decessi - 77% degli anni di vita persi in salute

4/5 su 10 adulti sono sovrappeso/obesi

La prevalenza dell’obesità giovanile è 10 volte maggiore che negli anni ’70

oltre 42.000 bambini della terza classe delle scuole primarie

alta prevalenza di sovrappeso 23%obesità 11%

2010

Variabilità regionale

VAL D’AOSTA: 15% sovrappeso e obesità

CAMPANIA: 48 % sovrappeso e obesità

9% (era 11%) dei bambini non fa colazione

30% (era 28%) la fa in maniera non adeguata

68% (era 82%) fa una merenda di metà mattina troppo abbondante

23% (=) dei genitori dichiara che i propri figli non consumano quotidianamente frutta e verdura

Cattive abitudini alimentari

Aumento sovrappeso e obesità

Quali cause?

� Aumento sedentarietà

� Uso eccessivo del mezzo televisivo, computer

� Impatto dei messaggi pubblicitari

� Incremento nel consumo di cibi e bevande ad elevata densità energetica

� Riduzione nel consumo di frutta e verdura

Diabete e ipertensione nei giovani

� strettamente legati all’obesità

� secondo dati recenti, la malattia colpisce il 6% dei ragazzi europei nella fascia di età 6 -17 anni

� sempre più spesso si riscontrano giovani diabetici e ipertesi con complicanze cardiovascolari già a 30 anni

SANA ALIMENTAZIONE COME FATTORE DI PROMOZIONE

DELLA SALUTE

attraverso strategie che coinvolgono tutte le fasce di popolazione

Obiettivo di sanità pubblica

STRATEGIA

� promuovere comportamenti salutari sul target privilegiato, rappresentato da bambini e ragazzi, attraverso percorsi didattici interattivi che coinvolgono i genitori.Particolarmente efficace la valorizzazione del modello alimentare mediterraneo, la riscoperta di prodotti agroalimentari tipici del territorio, l’educazione alimentare intesa come un percorso formativo stabile.

� promuovere prodotti sani per scelte sane migliorando la composizione degli alimenti e sviluppando politiche agricole adeguate mediante un approccio multi disciplinare e trasversale e con l’interessamento di tutti gli operatori del settore

� promuovere i consumi salutari e quindi educare al consumo consapevole per incentivare il consumo di frutta e verdura e di altri alimenti “salutari”

� informare i consumatori e tutelare i minori attraverso etichette più chiare e leggibili e interventi sulla pubblicità, in particolare se diretta ai bambini

� promuovere interventi di prevenzione nutrizionale nella produzione alimentare e nella ristorazione collettiva

Allattamento al seno

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associazione inversa tra allattamento materno e obesità

(linee di indirizzo nazionali sulla protezione promozione e sostegno dell’allattamento al seno)

CAMPAGNA INFORMATIVA

“Festa della mamma e del bambino”

PROMOZIONE DELLA SALUTE

PROMOZIONE DELLA QUALITA’ NUTRIZIONALE

Ristorazione collettiva

I dati disponibili sulla ristorazione collettiva in Italia

3.2milioni a tavola fuori casa ogni giorno

2.7milioni di scolari e studenti

250mila ospedalizzati

48mila carcerati

180mila militari

Dieta corretta nella ristorazione

� promozione varietà e disponibilità di cibi salutari

� offerta di soluzioni compatibili con il consumo veloce di frutta e verdura

� esclusione di alimenti ipercalorici o porzioni troppo grandi

ristorazione scolastica

Ministero della Salute Direzione Generale Igiene per la Sicurezza degli Alimenti e la Nutrizione

LINEE di INDIRIZZO NAZIONALE

per

ristorazione ospedaliera

e assistenziale

Linee di indirizzo nazionale per la ristorazione scolastica

G.U. n. 134 - 11 giugno 2010

Ristorazione scolastica

adeguatezza del pasto ai fabbisogni nutrizionali di ogni età

educazione del bambino all’acquisizione di abitudini alimentari corrette

Ristorazione scolastica elementi qualificanti

Spuntini di frutta e verdura, acqua naturale, latte, yogurt e cereali

Monitoraggio sistematico degli scarti

Controllo dei distributori automatici (evitare cibi ipercalorici e fast food)

Incoraggiare, nelle gare di appalto, l’offerta economica più vantaggiosa premiando l’elemento

qualitativo e non solo il fattore prezzo

Quante volte nel piattoFrequenza di consumo di alimenti e gruppi di alimenti riferiti al pranzo nella’arco della settimana scolastica

FRUTTA E VEGETALI

1 porzione porzione porzione porzione tutti i giorni

CEREALI (pasta,riso, orzo,mais)

1 porzione porzione porzione porzione tutti i giorni

PANE

1 porzione porzione porzione porzione tutti i giorni

LEGUMI (piatto unico se associati a cereali)

1 – 2 voltevoltevoltevolte a settimana

PATATE

0 – 1 voltevoltevoltevolte a settimana

CARNI

1 – 2 voltevoltevoltevolte a settimana

PESCE

1 – 2 voltevoltevoltevolte a settimana

UOVA

1 a settimana

FORMAGGI

1 voltavoltavoltavolta a settimana

SALUMI

2 voltevoltevoltevolte al mese

PIATTO UNICO (pizza,lasagne,ecc.)

1 voltavoltavoltavolta a settimana

GLI APPORTI RACCOMANDATI Scuola infanzia Scuola elementare Scuola media

ENERGIA

(kcal)

pari al 35% di quella giornaliera(Le altre calorie deriveranno: 30-35%cena 20-25% colazione, 10% merenda espuntini)

440-640 kcal 520-810 kcal 700-830 kcal

PROTEINE

pari al 10% dell'energia delpasto

(da carne, pesce, uova, formaggi, legumie cereali)

11-24 g 13-30g 18-31 g

GRASSI

pari al 30% dell'energia delpasto

(da burro, formaggi, carni grasse,insaccati; in misura minore da olio dioliva)

15-21 g di cui grassi saturi

5-7 g

18-27 gdi cui grassi saturi

6-9 g

23-28 gdi cui grassi saturi

8-9 g

CARBOIDRATI

pari al 55-60% dell'energia delpasto

(da pane, patate, pasta e altri cereali,legumi, latticini; in misura minima inverdure)(principalmente da dolci, bevandezuccherate, frutta)

60-95 gdi cui zuccheri semplici

11-24 g

75-120 gdi cui zuccheri semplici

13-30 g

95-125 gdi cui zuccheri semplici

18-31 g

FERRO(da carni, legumi, pesce, vegetali e fruttasecca in guscio) 5 mg 6 mg 9 mg

CALCIO(da latticini ma anche da acqua, frutta,cereali, verdure e, in misura inferiore, dapesce e carne)

280 mg 350 mg 420 mg

FIBRA(da frutta, verdura, legumi e cerealisoprattutto integrali) 5 g 6 g 7,5 g

buone pratiche inerenti

cibo organizzazione della ristorazione

luoghi e tempi di somministrazione

ricadute positive su

diminuizione dei ricoveri ripetuti e dei casi di decesso

accorcia-mento dei periodi di degenza

benessere psicofisico del malato

qualità dell’assi-stenza

RISTORAZIONE OSPEDALIERA

MALNUTRIZIONE OSPEDALIERA

uno dei fattori che concorrono al

peggioramento dello stato nutrizionale durante il ricovero

inadeguatezza del vitto ospedaliero

elevato spreco di cibo

aumento della quota dei

“grandi anziani”incremento della

richiesta di assistenza e servizi per patologie

eta’- correlate

emerge la necessita’ nella programmazione socio-

sanitaria di prevedere reti di accoglienza e servizi

dedicati specificamente competenti nella gestione

degli anziani

INVECCHIAMENTO DELLA

POPOLAZIONE

RISTORAZIONE ASSISTENZIALE

priorità

� qualità nutrizionale e gradimento(principi nutrizionalmente validi, ma anche piacevoli)

� pasti differenziati per contenuto proteico energetico in base alle necessità cliniche dei pazienti

� flessibilità di tempi e spazi dedicati all’alimentazione

� rapporto critico tra tempi di consumo del pasto/carenza risorse umane

Ministero della SaluteDIPARTIMENTO SANITA’ PUBBLICA VETERINARIA, SICUREZZA ALIMENTARE E

ORGANI COLLEGIALI PER LA TUTELA DELLA SALUTE DIREZIONE GENERALE PER L’IGIENE E LA SICUREZZA DEGLI ALIMENTI E LA

NUTRIZIONEUFFICIO V

Regole per la Comunicazione Commerciale relativa ai prodotti alimentari e alle bevande, a tutela dei bambini e della loro

corretta alimentazione

Ministero della Salute DIPARTIMENTO SANITA’ PUBBLICA VETERINARIA, SICUREZZA ALIMENTARE E

ORGANI COLLEGIALI PER LA TUTELA DELLA SALUTEDIREZIONE GENERALE PER L’IGIENE E LA SICUREZZA DEGLI ALIMENTI E DELLA

NUTRIZIONEUFFICIO V

Obiettivi condivisi per il miglioramento della qualità

nutrizionale e delle informazioni in etichetta dei prodotti alimentari

per la popolazione infantile(3-12 anni)

Il documento rappresenta una tappa del percorso

svolto insieme alle Associazioni di categoria

migliorare la composizione degli alimenti, attraverso la riduzione del sale, degli acidi grassi trans, ecc

per

e

ridurre progressivamente il tasso di obesità nei bambini

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INIZIATIVE A LIVELLO COMUNITARIO

HIGH LEVEL GROUP on nutrition and physical activity

zuccherisale

grassi saturi

frutta e verdura attività fisica

politiche nutrizionali Stati membri

grassitrans

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INIZIATIVE A LIVELLO COMUNITARIO

HIGH LEVEL GROUP on nutrition and physical activity

• Categorie di alimenti su cui concentrare l'azione

• Riformulazione

•Sensibilizzazione dell'opinione pubblica e consapevolezza di un modello generale sana alimentazione e un comportamento che si concentra sulle dimensioni delle porzioni e sulla frequenza di consumo di talune categorie di alimenti (- zuccheri, grassi, trans… + frutta e verdura)

•Monitoraggio e valutazione

Elementi chiave