tcc del bambino sordo
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Dr.ssa Laura TorricelliPsicologa- Psicoterapeuta
U.O. ORL ASMN Reggio Emilia
Difficoltà nella percezione delle proprie emozioni
Difficoltà a capire le emozioni altrui (scarsa empatia)
Anestesia emotiva Rabbia Espressione delle emozioni con il corpo
(movimento)
Natura sociale ed intersoggettiva dello sviluppo individuale
“pensare in termini sociali”: comprensione che le persone hanno degli stati mentali (desideri, credenze, scopi, sentimenti, speranze…) che regolano i comportamenti propri e altrui nelle relazioni quotidiane (Baron-Coher, 2000)
Le competenze della teoria della mente, o mentalistiche vengono utilizzate per dar senso al comportamento interpersonale al fine di interagire in modo adeguato alle circostanze e, al contempo, fornendo un immagine di sé come partner sociale e comunicativo competente
Abilità che si sviluppa a partire dai primi mesi di vita
Implica in primis lo sviluppo di :› attenzione congiunta e dell’ indicare
dichiarativo,(9-12 mesi)› gioco simbolico, comprensione della
percezione visiva, lessico mentale (2 anni)
Linguaggio con cui si parla degli stati interni (es volere, credere, sperare)
Costituito da termini che si riferiscono soprattutto a desideri, percezioni ed emozioni (2 anni) e a stati epistemici come pensiero e credenza (3 anni).
Tra i 2 e 3 anni il bambino inizia a comprendere le azioni delle persone come motivate e regolate da desideri e credenze
In età prescolare il bambino : migliora la capacità di identificare
emozioni complesse, impara a differenziare emozione esperita
ed emozione espressa comprende che le reazioni emotive
possono essere influenzate dall’emozione del momento e/o da esperienze precedenti
migliora la lettura delle altrui emozioni
Capacità di rappresentarsi mentalmente il pensiero e le emozioni proprie e altrui “io penso che tu pensi”
Viene sviluppata dopo i 4 anni Consente al bambino di sviluppare le
abilità sociali
Le azioni proprie e altrui possono dipendere anche da credenze erronee sulla realtà
Spostamento inatteso (Wimmer, Perner, 1983)
A 3 anni bambino comprende che due persone possono nutrire sentimenti diversi nei confronti dello stesso oggetto
A 4 anni comprende che due persone possono avere credenze diverse sulla stessa situazione
Infine comprende che una persona può avere una falsa credenza sulla situazione distinguendo così tra credenze vere e false
Sviluppo delle abilità di differenziazione tra l’emozione realmente sentita e quella esibita
Sviluppo delle abilità di comprensione delle aspettative presenti nell’attribuzione di significato di eventi ambigui.
Lo sviluppo delle abilità mentalistiche in età scolare conferisce al bambino i mezzi per accrescere le proprie competenze sociorelazionali e il proprio benessere
In tal senso le abilità di mentalizzazione si riflettono nella diminuzione delle aggressioni fisiche tipiche della prima infanzia, nella capacità di risolvere situazioni conflittuali e nell’aumento di abilità di coping nei confronti di situazioni stressanti o imbarazzanti.
Il deficit sensoriale e gli ostacoli comunicativi e linguistici ritardano lo sviluppo delle abilità mentalistiche poiché la maggior parte della comunicazione tra bambino e genitore è limitata a temi che hanno un referente percepibile, visivo a scapito dei richiami a pensieri, credenze, desideri, emozioni condivise invece tra bambino udente e genitori.
Le difficoltà nella mentalizzazione restringono la possibilità di sfruttare le occasioni sociali che favoriscono lo sviluppo stesso della teoria della mente
Difficoltà nella lettura della propria e altrui mente
Difficoltà ad interagire e comunicare efficacemente con gli altri
Difficoltà ad interagire e comunicare efficacemente con gli altri
Lo sviluppo delle abilità mentalistiche nel bambino
sordo ha luogo verso i 13 anni
La sordità è una condizione multifattoriale: non è il deficit uditivo in sè a provocare disagi e difficoltà ma sono le conseguenze ai diversi livelli di tale condizione fisica a determinare percorsi peculiari, spesso difficoltosi, rispetto a una condizione evolutiva nella norma
Tale prospettiva porta a vedere gli attori sociali in gioco nel processo di sviluppo del bambino sordo come sistemi che interagiscono tra loro influenzandosi, fortificandosi (nei casi riusciti) o indebolendosi (nei casi di fallimento) vicendevolmente
Scostante Chiuso Ostinato Iperattivo Sospettoso Ostile verso l’altro Rigido rispetto alle norme del vivere
sociale e incline all’isolamento.
1. Il comportamento è una risposta agli stimoli ambientali strettamente dipendente da pensieri ed emozioni
2. Il comportamento problematico è mantenuto da contingenze esterne che agiscono come rinforzi positivi e/o dalla riduzione di emozioni negative (rinforzo negativo)
Aevento
Bpensiero
Cemozion
e
Dcomportamen
to
“Come si permette!?”
rabbia
Gli tiro un calcio
Marco ride
Comportamento tirare calci quando arrabbiato
Tiro un calcioRiduzione della rabbia
(rinforzo negativo)
Gli altri ridono/mi lasciano in pace/mi ascoltano(rinforzo positivo)
SULL’AMBIENTE SUL SOGGETTO
Implica un duplice intervento
1. Imparare a comprendere e a circoscrivere i problemi del bambino
2. Imparare che il problema può essere affrontato
3. Imparare che ci sono strategie più adeguate di altre per affrontarlo
4. Conoscere le strategie, scegliere le migliori e metterle alla prova
Ignora il richiamo e cammina lungo i tavoli
La maestra si avvicina e continua a richiamarlo
Si risiede e allontana il piatto
La maestra gli riavvicina il piatto
La maestra gli riavvicina il piatto
i compagni ridono
Antecedenti Comportamento Conseguenze
La maestra si avvicina e continua a richiamarlo
Butta il piatto a terra
inizia a tirarle la maglia con insistenza
Antecedenti Comportamento Conseguenze
La mamma smette di parlare e gli chiede cosa vuole
• Comportamenti aggressivi: picchiare, dire parolacce ….
• Comportamenti iperattivi: non restare seduto, distrarsi, disturbare …
• Comportamenti impulsivi: comportamenti (spesso aggressivi) non programmati ed emessi quando è arrabbiato (es: dare un calcio)
1. Ridurre o eliminare i comportamenti problematici
2. Promuovere comportamenti adattivi:› Uso del dialogo nelle situazioni di crisi› Attendere, stare seduto, mantenere l’attenzione
TECNICHE
DRA; rinforzo differenziale dei comportamenti adeguati
DRO: rinforzo differenziale dei comportamenti alternativi
DRI: rinforzo differenziale dei comportamenti incompatibili
Usa il dialogo
Urla ma non picchia
Va via
comportamento da estinguere: picchiare