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Stagione Sinfonica 2017/2018 1 Concerto inaugurale Orchestra Sinfonica MAV di Budapest Andrea Vitello direttore Laura Bortolotto violino Amedeo Cicchese violoncello Francesca Leonardi pianoforte 55ª anno dalla fondazione Martedì 24 ottobre 2017 ore 20,45 Teatro Sociale, Sondrio

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Stagione Sinfonica2017/2018

1Concerto inaugurale

OrchestraSinfonica MAVdi Budapest

Andrea Vitellodirettore

Laura Bortolottoviolino

Amedeo Cicchesevioloncello

Francesca Leonardipianoforte

55ª anno dalla fondazione

Martedì

24 ottobre 2017ore 20,45

Teatro Sociale,Sondrio

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La 55ª stagione 2017-2017 è realizzata con il sostegno di:Provincia di Sondriocomune di Sondriocomune di SondaLo

con il contributo diB.i.m. Bacino imBrifero montano deLL’addafondazione Pro vaLteLLina onLuSfondazione credito vaLteLLineSe

con la collaborazione di:aSSociazione amici deL teatro SociaLe di Sondrio

comitato nazionaLe itaLiano muSica

orcHeStra antonio vivaLdiorchestra in residenza

aSSociazione amici deLLa muSica, SondaLovia vanoni, 32 - 23035 Sondalo (So)tel. 348 3256939 - fax 0342 [email protected]. fisc.: 83002220149 - P. iva 00553720145

amici deLLa muSica SondaLo

Periodico di cultura musicale e spettacolo

direttore responsabile: irene tucci

editore:amici deLLa

muSica, Sondaloautorizzazione tribuna-

le di Sondrio nr. 214registro Stampa del

2.10.1990

Stampa: Lito Polaris - Sondrio

associazioneamici deLLa muSica,

SondaLoConsiglio direttivo

(nomina aSSemBLeare)

Sergio dagassopresidente

edoardo trinca colonel, vicepresidente

roberto Spagnolisegretario

carlo Bonazzi, franca della Patrona,

flavia Gobbi frattini, anna-lisa Graneroli, marco Leone,

massimo Brambilla, Lucio Schiantarelli,

carlo varenna,consiglieri

(nomina conSiGLiare)

Lorenzo Passerinidirettore musicale

alfonso albertiautore dei testi di sala

collaboratori:ivan mambrettiufficio stampa

Bianca Bianchi e alba Pasquinoli

biglietteriaerminia Peiti

soci Jacques Guilbaud

palcoscenicodaniela maffi e ilia tomè,

sala teatro e foyer - Bruno Pozzi

servizi tecnici

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Programma Ludwig van Beethoven(1770-1827)

Die Geschöpfe des Prometheus(Le creature di Prometeo), ouverture in do maggiore, op.43a

Adagio, Allegro molto con brio

“Triplo concerto” in do magg. per pianoforte, violino e violoncello, op.56

AllegroLargoRondò alla polacca

Robert Schumann(1810-1856)

Sinfonia n. 2 in do magg. per orchestra, op.61

Sostenuto assai. Allegro ma non troppoScherzo: Allegro vivace. Trio I e IIAdagio espressivoAllegro molto vivace

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All’amatalontana

vi sono compositori nelle cui musiche abbonda quella cosa spe-cialissima che si chiama intertestualità. cioè: pezzi “ricordano” altri pezzi, oppure ne anticipano altri, oppure formano una serie in cui un certo vocabolo musicale torna ossessivamente, vivendo una specie di storia nella storia.oggetti musicali ricorrenti (ritmi, accordi, motivi, talvolta intere frasi) possono passare di brano in brano lungo archi di tempo anche molto lunghi. col sapore del tornare intenzionalmente sul già detto, su “argomenti cari”. con una specie di tenera confidenza con quel materiale; come la voglia di rivedere un amico. uno di questi com-positori è per esempio Gustav mahler, che con una serie di vocaboli che vanno da un brano all’altro per periodi più o meno lunghi della sua creatività, ci porge la sua produzione come se si trattasse di un pezzo solo, e in questo senso ci chiede di leggerla. ogni vocabolo ha la sua storia: in qualche momento sarà semplicemente un luogo della mente al quale ritornare, in qualche altro si rivelerà invece co-me il luogo decisivo, in cui si riassume tutta l’intensità di un pezzo. ma c’è chi fa anche di più, e chiede uno sforzo in più alla memoria. Già, la memoria: perché per cogliere l’intertestualità occorre che l’ascoltatore ce li abbia in mente, tutti quei pezzi, e bene per giunta, altrimenti il gioco fallisce. dicevamo che alcuni compositori chiedono ancora di più: questo perché citano non le proprie (altre) musiche, ma addirittura musiche di compositori che li hanno preceduti. e non nella forma di omaggio, trascrizione, elaborazione, “à la manière de” e simili, che almeno porterebbero l’indicazione del nome dell’autore citato: no, qui parliamo di citazioni nascoste, di piccoli grandi indo-vinelli musicali disseminati nella partitura.con la nonchalance, per esempio, di quando mario Bortolotto (è un’occasione per ricordare il grande musicologo italiano, scomparso da pochissimo) nei suoi libri faceva capitare un verso del Faust di Goethe, ma dei meno famosi beninteso, e in lingua originale, senza dire che era il Faust, né tantomeno che era Goethe, e il lettore si arrangiasse. veniamo a robert Schumann (1810–1856) e alla sua Seconda sin-fonia op. 61 in do maggiore (1845–1846). ci interessa in particolare il finale, che si apre con un tema entusiastico e pieno di energia. Lo slancio vitale prosegue nella rapida corsa del secondo episodio. Poi di nuovo il tema dell’inizio. e a questo punto l’ascoltatore esperto di generi e forme mormorerà fra sé e sé: “un rondò!”. Pensiero che non farebbe una grinza: a–B–a–c– è proprio l’inizio di un rondò, e d’altronde in un finale di sinfonia il rondò è proprio una delle forme più utilizzate.

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Giusto il tempo di fare questo pensiero (siamo nel bel mezzo di “c”) e: la musica di ferma. improvvisamente esaurisce la sua carica e va a inciampare in un punto fermo; anzi i punti sono tre, come i tre accordi cupi che del tutto inaspettatamente vorrebbero mettere fine al tutto (ma com’è possibile? sono addirittura in modo minore, e la sinfonia è invece in modo maggiore). Breve pausa, e poi: un tema nuovo, di carattere completamente diverso, che nulla c’entra con quanto si è ascoltato fino a quel momento. Proprio nulla. L’ascol-tatore di cui sopra, magari un po’ stupito, può darsi mormori fra sé e sé “toh, questa non me l’aspettavo; chissà quando tornerà ora il tema principale del rondò”. attesa sprecata: il refrain, cioè il tema principale, non tornerà più. il tema nuovo conquista tutta la piazza e trasforma completamente la musica: che da energica ma comunque tormentata si fa straordinariamente solare, e in questa conquistata solarità infine concluderà.un vero deus ex machina, questo strano tema, che tutto cambia e tutto risolve. Solo che... non è di Schumann: è di Beethoven. appe-na un po’ cambiato. ed è pronto a riconoscerlo soprattutto chi ben conosca la Fantasia per pianoforte op. 17 di Schumann, di qualche anno prima, dove il viaggio nel tempo è compiuto per la prima volta. ma mettiamo in standby per qualche riga l’indovinello musicale, e visto che Schumann invita a un salto nel tempo facciamolo per davvero.

di Ludwig van Beethoven (1770–1827) in questo programma ascol-tiamo l’ouverture dal balletto Le creature di Prometeo op. 43 (1800–1801). «La base di questo balletto allegorico è la favola di Prometeo. i filosofi greci la spiegarono nel senso che si tratti di uno spirito sublime che, a suo tempo, trovò gli uomini nello stato di ignoranza, li affinò con le scienze e con le arti e dettò loro delle leggi. muovendo da questi principi, nel presente balletto si rappresentano due statue animate che, grazie alla potenza dell’armonia, sono rese accessibili a tutte le passioni della vita umana. Prometeo le conduce sul Parnaso, per farle istruire da apollo, il dio delle arti Belle».visto che abbiamo aperto questo testo di sala parlando di interte-stualità, vien da rammaricarsi di non potersi utilmente soffermare sul dato più eclatante de Le creature di Prometeo, e cioè il fatto che nel balletto (ma non nell’ouverture, che qui sola si ascolta) fa la sua comparsa un certo qual tema molto noto al pubblico dei concerti sinfonici: che di lì a poco sarà il tema delle Variazioni per pianoforte op. 35 ma soprattutto poi il tema del movimento finale della Terza sinfonia, detta Eroica.

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restando all’ouverture, all’ascoltatore va incontro musica vivacis-sima, piena di brio: le Creature di Beethoven seguono di poco la Creazione di Haydn (che del giovane Beethoven fu insegnante e sostenitore, sia pure con qualche frizione) e con la Creazione condividono l’entusiastica volontà di rappresentazione del mondo. Slancio, propulsione, costante spinta in avanti delle cose che si fanno e poi si disfano e poi ancora si rifanno; e sorprese, come quella del primissimo accordo che, come già quello della Prima sinfonia, da subito è instabile e dice all’ascoltatore che questa musica non è fatta per starsene quieti e al sicuro.una certa sorpresa la desta anche l’organico del Grande concerto in do maggiore per pianoforte, violino e violoncello, più noto come Triplo Concerto op. 56, scritto fra il 1803 e il 1804 (anni importanti per il compositore, che lavora a quello che poi sarà Fidelio, si dedica alla revisione della Terza sinfonia, e per il pianoforte scrive le Sonate op. 53 e op. 54 e comincia l’op. 57, l’Appassionata). Sorpresa perché, messi di fronte al genere del concerto per strumento solista e orche-stra, in genere di solista ce ne aspettiamo uno solo. tipicamente il pianoforte, in ampia parte del repertorio classico e romantico; talvolta il violino; più raramente il violoncello o altri strumenti. in un precedente testo ricordavamo come questa “solitudine” del solista abbia in sé qualcosa di titanico: fin quasi dall’inizio della storia del genere l’orchestra si affianca al solista non solo come «aiuto», ma anche come antagonista. uno da una parte, l’altra dall’altra, due avversari sul luogo di una sfida: e la posta in gioco è il centro del pal-coscenico. Si ricordava anche come il pianoforte sia uno strumento particolarmente adatto a sostenere questa sfida, viste le sue capacità sonore. adatto a sostenerla, precisiamo, ma non a vincerla sempre e comunque, visto che per quanto le tecniche costruttive cambino via via nella storia (per esempio con l’introduzione di sempre più parti in metallo), anche l’orchestra analogamente non smette di arricchire le sue possibilità e farsi sempre più agguerrita. ora, in un concerto dove i solisti sono tre, questo elemento titanico viene meno e lascia spazio piuttosto alla suggestione dialogica: è come se all’interno della compagine orchestrale tre strumenti pren-dessero la parola più spesso e in maniera più indipendente, ma senza costruirsi un’aura di antagonisti. È il concetto del più antico genere della sinfonia concertante, di cui mozart ci ha lasciato uno splendido esempio per violino, viola e orchestra.come quella per le Creature di Prometeo, anche la musica del Triplo concerto è molto briosa, spesso incline alla leggerezza, motivo per cui una certa tradizione musicologica si è trovata a snobbare questo

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pezzo. di questa tradizione Piero Buscaroli col suo abituale mordente si prende gioco in una pagina del suo libro su Beethoven, cogliendo l’occasione per una descrizione molto efficace e suggestiva del Triplo concerto. i musicologi, scrive Buscaroli, «guardano storto solo [que-sto brano] perché chi l’ha scritto par che si diverta e si goda troppo la vita. non ha ancora accettato l’idea di dover sempre piangere e soffrire sol perché loro possano vender le lacrime coi libri. il mondo, nei tre movimenti del Tripelkonzert, par contemplato dalla sella di un cavallo. odora polvere di sella e polvere da sparo».

ma ora da Beethoven torniamo di nuovo a Schumann e sciogliamo l’indovinello.ciò che Schumann cita nel bel mezzo del finale della Seconda sin-fonia è una breve frase melodica dal ciclo di Lieder An die ferne Ge-liebte (All’amata lontana) di Beethoven. Quando nel 1836 Schumann cita per la prima volta questa melodia nella Fantasia per pianoforte op. 17, ponendola in grande evidenza alla fine del primo movimento (e nella versione originaria della Fantasia un’analoga citazione do-veva chiudere anche il terzo movimento), l’“amata lontana” è clara Wieck, che pochi anni dopo diventerà sua moglie ma al momento è ancora “lontana”, visto l’aperto dissidio col padre di lei. La Fantasia è «un profondo lamento per te», le scrive Schumann.anni dopo, quando Schumann scrive la Seconda sinfonia, i nodi del passato sono stati sciolti. ma ovviamente ce ne sono di nuovi; è il destino dei nodi, di riformarsi di continuo. e se chi si trova annodato non riesce a sciogliersi da solo, allora si rende necessario l’intervento salvifico dall’esterno, di qualcuno che con mani più libere sappia districare i lembi.come nella Fantasia, ancora nella Seconda sinfonia l’angelo salvi-fico si incarna in quelle poche note di Beethoven. e dal momento in cui nel finale quelle note irrompono senza preavviso (o forse no: l’ascoltatore attentissimo ne trova forse un’anticipazione nel secondo movimento della sinfonia) il percorso cambia e la musica diventa piena di luce. Sembra quasi che quella luce possa essere trattenuta, una volta per sempre.

Alfonso Alberti

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MAV Symphony Orchestra

fondata nel 1945 dalle ferrovie dello Stato ungherese la mav, composta da novanta musicisti professionisti, è attualmente tra le migliori formazioni orchestrali ungheresi.L’orchestra si esibisce nelle sale da concerto più prestigiose d’ungheria: la Liszt music academy e il Palazzo delle arti. oltre ai concerti sinfonici esegue regolarmente concerti di musica da camera.nel corso della sua attività, l’orchestra ha consolidato numerosi rapporti con direttori d’orchestra e solisti di fama internazionaleL’orchestra ha suonato nelle principali sale concertistiche europee, oltre che a Hong Kong, in Giappone e in cina, riscuotendo ovunque unanimi consensi. numerose le partecipazioni a diversi prestigiosi festival europei: vienna, Salonicco, roma, assisi. nel 1988 si è esibita per Papa Giovanni Paolo ii nella sua residenza estiva di castelgandolfo. dal 2010 direttore artistico e musicale dell’orchestra è Gábor takács-nagy

Andrea Vitello, direttorecompositore e direttore d’orchestra, attualmente è direttore musicale dell’orchestra nazionale artes e direttore Principale dell’ensemble BioS.Già direttore ospite Principale della Korea Soloists orchestra di Seul, andrea vitello collabora con enti quali l’orchestra dei Pomeriggi musicali di milano, l’orchestra Sinfonica di Budapest mav, il divertimento ensemble, l’orchestra da camera fiorentina, l’ensemble L’arsenale, l’ensemble del dipartimento di

musica contemporanea della Scuola di musica di fiesole. Partecipa a vari festival, sia italiani che europei (musica viva festival di Lisbona, Biennale di venezia, festival internazionale domenico zipoli di Prato, festival di Bellagio e del Lago di como). Sensibile interprete del repertorio contempo-raneo, è particolarmente attivo nella ricerca e nella promozione delle opere di giovani compo-sitori così come di autori meno noti del passato.Ha pubblicato per ekidia records il video de La piccola arlecchinata di antonio Salieri,

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registrato dal vivo con l’orchestra da camera fiorentina. Per tactus ha pubblicato la Suite per pianoforte e archi di mario Pilati con l’orchestra nazionale artes e la Sinfonia n. 6 “Degli archi” di Gian francesco malipie-ro. Per continuo records ha inciso il Pierrot Lunaire di arnold Schönberg con la voce di anna clementi e, in prima incisione assoluta, Red Music di andrea Portera.

Laura Bortolotto, violinonata nel 1995, si è diplomata a 14 anni come privatista al conservatorio “G.tartini” di trieste con il massimo dei voti, la lode e la menzione speciale di merito. Studia fin dall’età di quattro anni con il maestro domenico mason e si per-feziona con Pavel vernikov presso la scuola di fiesole. Ha partecipato a corsi e masterclass in italia, austria e israele, seguendo le lezioni dei maestri fucks, Semchuk, accardo, rachlin, montanari.Ha ottenuto numerosi primi premi e riconosci-menti in concorsi nazionali ed internazionali; recentemente è risultata una dei tre vincitori della Xiv rassegna musicale migliori diplomati d’italia che si è tenuta a castrocaro terme, selezione

che le ha permesso di partecipare all’incisione di un cd pubblicato dalla rivista Suonare news.nel 2010, a soli 15 anni, ha vinto il 29° concorso nazionale Biennale di violino di vittorio veneto, il più importante concorso nazionale di violino, risultando la più giovane vincitrice del concorso dalla sua fondazione (1962).Ha suonato come solista con numerose orchestre (deutsche Kammeror-chester Berlin, orchestra nazionale dell’ucraina, orchestra di Padova e del veneto, nuova orchestra Busoni di trieste). Si è esibita in sale prestigiose come quelle del mozarteum di Salisburgo, del teatro filarmonico di Kiev e nelle Sale apollinee del teatro la fenice di venezia.nel 2010 ha ricevuto dal capo dello Stato Giorgio napolitano l’attestato di onore di alfiere della repubblica “per le sue raffinate qualità di giovane violinista”. Suona un violino raffaele calace del 1916.

Amedeo Cicchese, violoncellonato nel 1988, si diploma a 17 anni con il mas-simo dei voti e la lode.  consegue subito dopo, con la stessa votazione, il diploma accademico di ii livello in violoncello e il diploma di Perfe-zionamento in musica da camera con rocco filippini presso la accademia nazionale di Santa cecilia in roma. Prosegue la sua formazione con filippini all’accademia W. Stauffer di cremona, con enrico dindo all’ accademia di Pavia e Giovanni Sollima all’ accademia Santa cecilia

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di roma. Ha frequentato l’Hochschule der Kunste a Berna sotto la guida di antonio meneses. vincitore di più di trenta concorsi nazionali ed internazionali oltre che menzioni speciali, debutta come solista all’età di 16 anni con il Concerto in Do maggiore di Haydn, il Triplo Concerto di Beethoven e il Concerto di Schumann. Scelto da riccardo muti come primo violoncello dell’ orchestra cherubini, si è esibito, anche in qualità di solista, in molti teatri italiani ed esteri per prestigiose istituzioni diretto oltre che da muti, da c. abbado e Lonquich. in formazione da camera, nel 2009 ha vinto i prestigiosi concorsi internazionali “vittorio Gui” e “Premio trio di trieste”. La vittoria nel “Premio francesco Geminiani” gli ha consentito di suonare per tre anni un violoncello Gaetano viniccia (napoli 1886). nell’ambito dei corsi dell’accademia chi-giana di Siena, è stato insignito del prestigioso “diploma d’onore” conferito dal Quartetto alban Berg.  Ha inciso per le etichette alfamusic, Sonicview e azzurra music. Suona un violoncello carlo colombo Bruno, torino 1902.

Francesca Leonardi, pianoforte fin da giovanissima francesca Leonardi si esibisce regolarmente in pubblico e ha tenuto concerti per i più prestigiosi festival e nelle più importanti sale da concerto di tutto il mondo. nel 2015 ha partecipato al concerto della memoria nella Sala Santa cecilia dell’auditorium Parco della musica a roma, trasmesso in diretta su rai 5. Si è inoltre esibita presso la Sala verdi del conservatorio, l’auditorium e il teatro dal verme a milano, la royal albert Hall a Londra, il “Les flâneries musicales” festival a reims, l’accademia chigiana a Siena, il teatro Politeama a Palermo e il teatro manzoni a Bologna.

dopo aver debuttato a 16 anni con l’orchestra del rosetum eseguendo il Concerto K. 415 di mozart, si è esibita come solista con molte orchestre italiane ed estere. Ha effettuato tournée in Giappone, cina, Stati uniti, argentina e Brasile. Svolge un’intensa attività concertistica nel campo del-la musica da camera collaborando con strumentisti e cantanti di fama internazionale quali Bruno Giuranna, Laura marzadori, Sonig tchakerian e Susanne Hou e dal 2011 forma un regolare duo col noto pianista inglese nigel clayton. nata a milano nel 1984, ha iniziato lo studio del pianoforte all’età di tre anni per poi proseguire con Paolo Bordoni presso il conser-vatorio “G. verdi” di milano, dove si è diplomata in pianoforte con 10 e lode e menzione d’onore. Si è inoltre perfezionata presso l’accademia musicale di Pescara, l’accademia musicale chigiana di Sie-na e il royal college of music di Londra con nigel clayton e roger vignoles. dedicatasi con entusiasmo all’insegnamento fin da giovanissima, è ora docente di musica da camera presso il conservatorio “G. f. Ghedini” di cuneo.

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IngressiSOCI: ingresso con abbonamento alla 55ª Stagione 2017-2018 NON SOCI: biglietto posto numerato - PLATEA € 25 (ridotto fino a 25 anni: € 15)1ª GALLERIA € 20 (ridotto € 12) - 2ª GALLERIA € 15 (ridotto € 9)in vendita presso: u.r.P. ufficio relazioni con il Pubblico del comune di Sondrio (tel. 0342 801312) - Bi-glietteria del teatro Sociale, a partire dalle ore 19 del giorno del concerto, secondo disponibilità - vendita online (non sono acquistabili online i biglietti con riduzioni) sul sito del teatro www.teatrosocialesondrio.it, o su www.vivaticket.it, oppure nei seguenti Punti vendita vivaticket in provincia: Sondrio, La Pianola - morBeGno, vanradio - tirano, Libreria il mosaico.

Progetto “-25” Grazie al contributo stanziato da fondazione Pro valtellina onlus e da associazione alpi in scena, agli studenti delle scuole primarie e secondarie di i e ii grado, agli universitari e agli allievi delle Scuole di musica della Provincia di Sondrio, di età non superiore a 25 anni, sono riservati ingressi di particolare favore per tutti i concerti in abbonamento della Stagione: Studenti: 5 euro; accompagnatore adulto di studente minorenne: 10 euro. e’ richiesta la prenotazione entro i 10 giorni che precedono la manifesta-zione presso la civica Scuola di musica, danza e teatro di Sondrio (tel.03422-13136).

Servizio bus navetta gratuito per i soci

PARCHEGGIO AUTO Parcheggio interrato P.za Garibaldi, aperto 24 ore, dopo le ore 19: € 0,50/ora (entrata da via alessi)

PoScHiavo stazione 19,30Li curt, stazione 19,35Le Prese 19,40Brusio (La Pergola) 19,48campascio 19,50campocologno, stazione 19,55madonna di tirano - v.le elvezia 20,00Sondrio,teatro - via alessi 20,30 deLeBio - p.za dante 19,40cosio, bivio centro 19,50regoledo, farmacia rotonda 19,53morBeGno, stazione 20,00talamona, bivio 20,04ardenno, bivio 20,08San Pietro, bivio 20,13castione and. - bivio centro 20,20Sondrio - rotonda via milano 20,25Sondrio - teatro via alessi 20,30

SemoGo 18,45isolaccia 18,52Piandelvino/fiordalpe 18,55Premadio, bivio 19,00Bormio Perego 19,10Santa Lucia, ponte 19,14cepina 19,17SondaLo, viale Libertà 19,30Grosio 19,37Grosotto 19,40mazzo/tovo/Lovero 19,45Sernio 19,48tirano - P.za marinoni 19,55madonna di tirano/ via elvezia 20,00villa di tirano staz.f.S. 20,05Bianzone staz f.S. 20,08tresenda staz. f.S 20,11S.Giacomo staz. f.S. 20,15chiuro staz. f.S. 20,18Ponte staz.f.S. 20,20tresivio/Piateda staz.f.S. 20,23montagna piano - loc.trippi 20,25Sondrio - teatro via alessi 20,30

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N. 2 - 2017Poste Italiane S.p.A. Spedizione in Abbonamento Postale

D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n. 46)art. 1, comma 1, DCB Sondrio

PROVINCIA DI SONDRIO

COMUNE DI SONDRIO

COMUNE DI SONDALO

SUPPLEMENTO NR.1 AL PERIODICO “AMICI DELLA MUSICA-SONDALO” NR. 5/2014

N. 10 - 2014Poste Italiane S.p.A. Spedizione in Abbonamento Postale

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Associazione Amici del Teatro Sociale di Sondrio