sociolinguistica e variazione · di strutture sociolinguistiche (labov), costituite da diagrammi...

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SOCIOLINGUISTICA E VARIAZIONE Variabili sociolinguistiche Definizione Le variabili sociolinguistiche sono dovute alla proprietà Le variabili sociolinguistiche sono dovute alla proprietà della variazione che presentano le lingue storico-naturali. Le variabili sociolinguistiche possono essere definite, in prima istanza, come un insieme di modi alternativi di dire la stessa cosa, ciascuno correlato con un certo tratto extralinguistico. Sono, quindi, delle variabili linguistiche (- linguistico), legate, però, a fattori sociali (socio-).

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SOCIOLINGUISTICA E VARIAZIONE

Variabili sociolinguistiche

�Definizione

Le variabili sociolinguistiche sono dovute alla proprietàLe variabili sociolinguistiche sono dovute alla proprietàdella variazione che presentano le lingue storico-naturali.Le variabili sociolinguistiche possono essere definite, inprima istanza, come un insieme di modi alternativi di direla stessa cosa, ciascuno correlato con un certo trattoextralinguistico. Sono, quindi, delle variabili linguistiche (-linguistico), legate, però, a fattori sociali (socio-).

SOCIOLINGUISTICA E VARIAZIONE

Variabili sociolinguistiche

�DefinizioneIn maniera più tecnica, per variabileIn maniera più tecnica, per variabilesociolinguistica si intende ciascun trattolinguistico, ai vari livelli di analisi della lingua,che faccia parte di una lista di caratteristiche cheoccorrono in parlanti dotati di certi tratti sociali oin certe situazioni d’uso della lingua.

SOCIOLINGUISTICA E VARIAZIONE

Variabili sociolinguistiche

� Le variabili che costituiscono una varietà devonoessere coerenti e omogenee. La selezione diuna variabile è legata alla selezione di tutta unauna variabile è legata alla selezione di tutta unaserie di altre variabili con questa compatibili.

�Es.:*Scusa,venga qui!

L’enunciato dal punto di vista sociolinguistico è malformato, in quanto le forme di allocuzione sonoincompatibili per rivolgersi alla stessa persona.

SOCIOLINGUISTICA E VARIAZIONE

Variabili sociolinguistiche

�DefinizioneLe variabili possono essere definite, inoltre, come ‘punti’del sistema lingua (pronuncia, morfema, parola,costruzione, regola, ecc.) che ammettono realizzazionicostruzione, regola, ecc.) che ammettono realizzazionidiverse equivalenti (ossia che non mutano il valoredell’entità nel sistema, vale a dire il suo significato) e talida non comportare cambiamenti nella strutturalinguistica.

�Principio di equivalenza semantica.�Principio di identità di struttura

SOCIOLINGUISTICA E VARIAZIONE

Variabili sociolinguistiche

�Le variabili hanno dei valori, ossia realizzazionialternative, chiamate varianti (sociolinguistiche).

�Il problema di fondo è dare conto di questediverse realizzazioni all’interno di un corpus(corpus linguistics), individuando bene quelleche non sono in variazione libera, ma sonosensibili al contesto linguistico e/oextralinguistico.

SOCIOLINGUISTICA E VARIAZIONE

Variabili sociolinguistiche

�Varianti

�Ess.:(ʎ:) <gli> <gl>[ʎ:] variante standard[ʎ:] variante standard[ʎ] [lj] [j:] varianti sub-standard[fa'miʎ:a] variante standard[fa'mi:ʎa] variante in parlanti settentrionali colti, in stile di

pronuncia accurato[fa'mi:lja] variante in parlanti settentrionali[fa'mij:a] variante in parlanti anche colti del centro-Sud, in stile di

pronuncia non accurato

SOCIOLINGUISTICA E VARIAZIONE

Variabili sociolinguistiche

�Varianti

Nell’individuazione di una variabile, è importante definireil contesto.

�Contesto linguistico (per. es. intervocalico per (ʎ:))�Contesto linguistico (per. es. intervocalico per (ʎ:))�Contesto legato alle variabili sociali

fattori sociali: strato sociale, grado di istruzionefattori demografici: classe generazionale,provenienza geograficafattori situazionali: grado di formalità dellasituazione comunicativa

SOCIOLINGUISTICA E VARIAZIONE

Variabili sociolinguistiche

Dopo essere state individuate, le variabili e le lorovarianti devono essere contate e trattatestatisticamente, ad esempio rappresentandone ilcomportamento nel corpus mediante la costruzionecomportamento nel corpus mediante la costruzionedi strutture sociolinguistiche (Labov), costituite dadiagrammi cartesiani, che spiegano la ‘ordinataeterogeneità’ del comportamento dei parlanti.Strutture sociolinguistiche diverse rappresentanodiverse correlazioni tra varianti sociolinguistiche,fattori sociali e fattori situazionali.

SOCIOLINGUISTICA E VARIAZIONE

Variabili sociolinguistiche

Se una variabile sociolinguistica è sensibile sia ai fattorisociali sia a quelli situazionali – in maniera che stessevarianti risultano diffuse presso gli strati sociali bassi evarianti risultano diffuse presso gli strati sociali bassi eoccorrono nelle situazioni informali, mentre altrerisultano diffuse presso strati sociali alti e occorrono insituazioni formali – si parla di distribuzione di prestigiodelle varianti (o distribuzione laboviana) o di variabilelaboviana.

SOCIOLINGUISTICA E VARIAZIONE

Variabili sociolinguistiche

Labov (1966)SEC variabile (θ) /_# /#_

varianti [θ] [tθ] [t] (NY)marker (=contrassegno, differenziatore)marker (=contrassegno, differenziatore)SEC=socio economic-class, dalla più bassa (in alto)

Stile: parlare spontaneo – parlare accurato –

lettura di testi – lettura di liste di parole (da sn.)

distribuzione di prestigio

variabile laboviana

Stile contestuale

SOCIOLINGUISTICA E VARIAZIONE

Variabili sociolinguistiche

variabile (con distribuzione)laboviana (situazione teorica)

SOCIOLINGUISTICA E VARIAZIONE

Variabili sociolinguistiche

Se una classe sociale da cui ci si aspetta una variante sub-standard nei contesti sorvegliati produce invece la variantestandard in percentuale maggiore di quanto faccia la classestandard in percentuale maggiore di quanto faccia la classepiù alta, si parla di ipercorrezione. Questo fenomeno èimputabile all’imporsi del modello di prestigio presso la classeche coltiva maggiormente l’aspirazione all’avanzamentosociale.�Es. (Labov 1972, New York)

(ɹ) /V_ /_C /_# (source [sɔ:ɹs]; beer [bɪǝɹ])[ɹ] [ø]

VARIAZIONE INTERNA DELLA LINGUA

Variabili sociolinguistiche

ipercorrezione

SOCIOLINGUISTICA E VARIAZIONE

Variabili sociolinguistiche

Se una variabile sociolinguistica, invece, è sensibileesclusivamente ai fattori sociali e non a quellisituazionali, si parla di indicatore (indicator) di classesociale.sociale.�Es. (Trudgill 1974, Norwich)

(ɑ:) father [fɑ:ðǝ][ɑ:] [a:] [æ:]Classi: lower working class, middle working class, upper workingclass, lower middle class, middle middle class

SOCIOLINGUISTICA E VARIAZIONE

Variabili sociolinguistiche

Labov (1966)SEC variazione diastratica [+]

variazione diafasica [-]

variabile = indicator

Stile

SOCIOLINGUISTICA E VARIAZIONE

Variabili sociolinguistiche

Se una variabile sociolinguistica, al contrario, è sensibileesclusivamente ai fattori situazionali e non a quellisociali, si parla di stereotipo (stereotype).sociali, si parla di stereotipo (stereotype).�Es. (Modaressi 1978, Teheran)

(æʃ) ketab[æʃ] ‘libro suo’[æʃ] [eʃ]

SOCIOLINGUISTICA E VARIAZIONE

Variabili sociolinguistiche

Labov (1966)SEC variazione diastratica [-]

variazione diafasica [+]

variabile = stereotipo

Stile

SOCIOLINGUISTICA E VARIAZIONE

Variabili sociolinguistiche

Le comunità linguistiche mostrano preferenze per uncerto tipo di variabile.Ad es. le variabili di prestigio in ambito fonologico sonotipiche di comunità anglofone.Nella comunità italiana, viceversa, le pronunce sub-standard sono soggette a minore pressione normativa ele produzioni di classi sociali diverse tendono aconvergere più nelle situazioni informali che in quelleformali.

SOCIOLINGUISTICA E VARIAZIONE

Variabili sociolinguistiche

�Problemi metodologici:�come discernere le varianti nel continuum di�come discernere le varianti nel continuum direalizzazioni dei parlanti?�come quantizzarle, soprattutto se sono più di una?�Es.:

[θ] = 0 [tθ] = 1 [t] = 2

SOCIOLINGUISTICA E VARIAZIONE

Variabili sociolinguistiche e livelli di analisi

�Problemi metodologici e di sostanza:�problematicità della nozione di variabile�problematicità della nozione di variabile�quali sono i tipi di variabile e a quale/i livello/i dianalisi si prestano meglio a funzionare da variabilisociolinguistiche?

SOCIOLINGUISTICA E VARIAZIONE

Variabili sociolinguistiche e livelli di analisi

� Problematicità della nozione di variabileRisulta problematica, in particolare, l’estensioneRisulta problematica, in particolare, l’estensionedella nozione di variabile al di sopra del livellofonologico, con conseguente trattamento in terminidi regola variabile e di formulazione diconsiderazioni probabilistiche.Il problema è dato dai due principi, dell’equivalenzasemantica e dell’identità di struttura.

SOCIOLINGUISTICA E VARIAZIONE

Variabili sociolinguistiche e livelli di analisi

Il principio dell’equivalenza semantica prevede che iIl principio dell’equivalenza semantica prevede che idiversi valori di una variabile – ossia le diversevarianti – lascino intatto il suo significato.Quello di identità di struttura prevede invece che idiversi valori di una variabile lascino intatta la suafunzione.

SOCIOLINGUISTICA E VARIAZIONE

Variabili sociolinguistiche e livelli di analisi

Il principio dell’equivalenza semantica si applica conIl principio dell’equivalenza semantica si applica confacilità al livello fonologico, in cui riguarda allofoni difonemi, ossia unità prive di pertinenza distintiva, edunque non tocca per definizione il significato delmessaggio (cfr. <three> = [θri:] / [tθri:] / [tri:] = ‘tre’).

VARIAZIONE INTERNA DELLA LINGUA

Variabili sociolinguistiche e livelli di analisi

�Una possibile questione, in realtà, sorge aproposito del fatto che vengono confrontate variantiche danno luogo a varietà che costituiscono almenoin parte sistemi diversi: sarebbe meglio parlare di‘fonotipi’ che rappresentano la realizzazionenormale di un fonema in una certa varietà, all’internodi un diasistema, piuttosto che di varianti allofonichevere e proprie.

VARIAZIONE INTERNA DELLA LINGUA

Variabili sociolinguistiche e livelli di analisi

Anche a livello morfologico si può pensare che lediverse varianti di una variabile siano equiparabili, alivello di sistema linguistico, ad allomorfi di unostesso morfema (cfr. -aio/-aro).Così si riscontrano varianti di variabili inmorfosintassi (sincretismo le/gli e sovraestensionedi ci).

SOCIOLINGUISTICA E VARIAZIONE

Variabili sociolinguistiche e livelli di analisi

Problemi di maggiore entità sorgono ai livelli superiori dianalisi, in cui le unità hanno un valore referenziale.A livello semantico, ad esempio, si collocano i sinonimi,ossia significanti diversi, che presentano (quasi)identitàdi significato. In questo caso le diverse varianti possonoessere legate a fattori demografici come la provenienzageografica (geosinonimi), o al grado di formalità dellasituazione comunicativa.

SOCIOLINGUISTICA E VARIAZIONE

Variabili sociolinguistiche e livelli di analisi

�Ess. geosinonimi:

(figlio)

toso figliolo bardasso/bardascio guaglione caruso picciotto

garden/yard sweets/candies biscuits/cookies flat/apartment

�Ess. sinonimi contestuali:ardire coraggio fegato (≠significato denotativo)

SOCIOLINGUISTICA E VARIAZIONE

Variabili sociolinguistiche e livelli di analisi

In questi casi ciò che è sottoposto a variazione è ilsignificante, a parità di significato (variazioneonomasiologica).onomasiologica).Più difficile è stabilire se costituisca una variabilesociolinguistica il variare dei significati, a parità disignificante, ad esempio nella polisemia (variazionesemasiologica:(tovaglia)‘tovaglia’ ‘ asciugamano’

SOCIOLINGUISTICA E VARIAZIONE

Variabili sociolinguistiche e livelli di analisi

A livello sintattico, in alcuni casi sembrano garantite equivalenzasemantica e identità di struttura (al variare del grado di formalità edello strato sociale):dello strato sociale):�Es.il ragazzo al quale ho dato le chiavi

il ragazzo (a) cui ho dato le chiavi

il ragazzo che gli ho dato le chiavi

il ragazzo che ci ho dato le chiavi

il ragazzo che ho dato le chiavi

SOCIOLINGUISTICA E VARIAZIONE

Variabili sociolinguistiche e livelli di analisi

In altri casi, al variare di una costruzione sintattica puòcorrispondere a volte un significato pragmatico uguale, altre volteuno diverso:�Es.mi piace molto andare al cinema

≈a me mi piace molto andare al cinema

≠ a me mi piace molto andare al cinema (a te, invece, andare ateatro): valore contrastivo della dislocazione a sinistra

SOCIOLINGUISTICA E VARIAZIONE

Variabili sociolinguistiche e livelli di analisi

A volte si riscontrano variabili sociolinguistiche anche a livellopragmatico, almeno in correlazione con la variazione situazionale.�Ess. segnali discorsivi�Ess. segnali discorsiviniente diciamo allora per quanto concerne

�Ess. atti illocutorichiudi la finestra! chiudi la finestra? chiuderesti la finestra? Potrestichiudere la finestra? Ti dispiacerebbe chiudere la finestra? Saresticosì cortese da chiudere la finestra?

SOCIOLINGUISTICA E VARIAZIONE

Proprietà delle varianti sub-standard

Ci si può chiedere se sia possibile rintracciare deitratti linguistici simili che correlino con uno stratosociale basso e con situazioni comunicativeinformali dal punto di vista interlinguistico(vernacular universals).

SOCIOLINGUISTICA E VARIAZIONE

Proprietà delle varianti sub-standard

• In gran parte si tratta di scelte del tutto arbitrarie: cfr.realizzazione della –r in inglese (car, floor, ecc.), sub-standardin British English e standard in American English; cfr. relativein British English e standard in American English; cfr. relativeresuntive, sub-standard in it. il ragazzo che gli ho dato le

chiavi, ingl. the man that his sister (whose sister) was in

trouble; fr. c’est une petite ville qu’il ferait assez bon y vivre

(où il ferait assez bon vivre) vs. standard in persiano man

zanirā ke Hasan be u sibe zamini dād mišenāsam ‘conosco ladonna che Hasan le diede la patata’ (‘lit. io la donna cheHasan a lei patata diede conosco’)

SOCIOLINGUISTICA E VARIAZIONE

Proprietà delle varianti sub-standard

�Tuttavia, è possibile che, in generale, le�Tuttavia, è possibile che, in generale, levarianti ‘più naturali’ siano socialmente sfavorite(cfr. [t] vs [θ]; ma [tθ]?).Cfr. anche assimilazioni come in monno,quanno, ecc., forme analogiche come venghino

o soddisfiasmo in italiano; in generale riduzioni eassimilazioni dell’allegro speech.

SOCIOLINGUISTICA E VARIAZIONE

Proprietà delle varianti sub-standard

�In linea molto generale, in relazione a fattori�In linea molto generale, in relazione a fattorisociali e situazionali ‘sfavoriti’ si può riscontrarela selezione dei tratti meno costosi per l’utente,dal punto di vista della ‘naturalezza’ produttiva edell’impegno nella processazione.

SOCIOLINGUISTICA E VARIAZIONE

Proprietà delle varianti sub-standard

�Il principio che maggiormente determina laselezione dei tratti, tuttavia, è di naturasociologica, ed è legato al grado di prestigiosociologica, ed è legato al grado di prestigioattribuito alla singola variante o alla varietà in cuisi inserisce. Oltre al prestigio aperto, esisteanche quello coperto, tale per cui le formeapertamente stigmatizzate nella comunitàlinguistica riscuotono però un certo successo inparticolari gruppi.

SOCIOLINGUISTICA E VARIAZIONE

Proprietà delle varianti sub-standard

�Es. (Trudgill 1974, Norwich)(new)[nju:] [nu:][nju:] [nu:]Gli uomini della comunità sottoposti all’indagine inquestione hanno riconosciuto come più simile alleproprie produzioni la varietà non-standard [nu:] –nonostante, in realtà, usassero più frequentementequella standard [nju:] – in quanto associata a gruppidella working class considerati simbolo di mascolinità.

SOCIOLINGUISTICA E VARIAZIONE

Proprietà delle varianti sub-standard

Perché il parlante possa attribuire prestigio o stigmaa una varietà deve essere consapevole dellasituazione di variazione. Questa consapevolezzarisulta – nella sociolinguistica percezionale – dinorma più presente per le variabili fonologiche cheper quelle grammaticali (almeno nella comunitàanglofona).

SOCIOLINGUISTICA E VARIAZIONE

Regole variabili

�Regole variabiliEsprimono le analisi ricavate dall’esame minuziosoEsprimono le analisi ricavate dall’esame minuziosodei dati linguistici rappresentati attraverso lestrutture sociolinguistiche introdotte da Labov. Inparticolare, si riferiscono alla realizzazione di unadeterminata variante di una variabile.

SOCIOLINGUISTICA E VARIAZIONE

Regole variabili

Obiettivo è l’elaborazione di descrizioni formali dellalingua – grammatiche – in grado di dar conto dellavariabilità.Si tratta di regole simili a quelle di riscrittura dellagrammatica generativa, in cui però si tiene contonon solo di categorie e tratti linguistici, ma anche deifattori che influiscono sulla loro probabilità efrequenza di selezione. L’output in questo caso,infatti, non è categorico.

SOCIOLINGUISTICA E VARIAZIONE

Regole variabili

�Es.:�Regola di riscrittura (in fonologia sono meccanismiche connettono una rappresentazione fonologica a unarappresentazione fonetica e operano una serie dirappresentazione fonetica e operano una serie dicambiamenti)

A � B / C (riscrivo A come B nel contesto C)[k] � [ʧ] / __ +[i][amiko]� [amiʧi]; [diko] �[diʧi]

VARIAZIONE INTERNA DELLA LINGUA

Regole variabili

�Es.:�Regola variabile

A � <B> / C (riscrivo variabilmente A come B nel A � <B> / C (riscrivo variabilmente A come B nel contesto C)

< > = variabilità; l’elemento compreso tra parentesiuncinate ha un peso variabile.C = contesto linguistico e quantificazione dei datiextralinguistici che correlano con l’uscita della regola.

VARIAZIONE INTERNA DELLA LINGUA

Regole variabili

�Es.:�Regola variabile (indebolimento consonantico in Toscana:me lo dava [me lo 'ðaa]; Giannelli-Savoia 1978)

V_V_ γ stato emotivo

v � <ø> / V__V [+acc] β stile informale [P2]

α stile trascurato [*P3]*=variante categorica, nello stile trascuratoP2=ceto medio urbanoP3=ceto contadinoα > β > γ

VARIAZIONE INTERNA DELLA LINGUA

Regole variabili

La regola descrive un pattern di variazione.

Considerato un certo corpus, si assegna a ciascuncorrelato un indice di probabilità (espresso dall’ordinedelle lettere greche) nell’influenzare l’occorrenza delladelle lettere greche) nell’influenzare l’occorrenza dellavariante. Viene usato un programma (VARBRUL, GoldVarb, Rbrul) al fine di prevedere la frequenza dioccorrenza che meglio produce output vicini a quellieffettivi del corpus. Nella formulazione della slide

precedente si ha la misura della ‘stima della probabilitàmassima’ di occorrenza.

SOCIOLINGUISTICA E VARIAZIONE

Regole variabili

I limiti della metodologia sono�considerazione privilegiata dei fattori linguistici enon extralinguistici di variazione, come se sitrattasse di un fenomeno di variazione linguisticapiuttosto che sociolinguistica�pericolo di ‘riduzionismo’, consistente nella velleitàdi applicare metodi propri delle scienze esatte afenomeni legati anche al comportamento umano, enel rischio di piegare i dati alle esigenze teoriche

SOCIOLINGUISTICA E VARIAZIONE

Regole variabili

I limiti della metodologia sono�pretesa di vedere nelle regole variabili una sorta diestensione della grammatica generativa, che non sioccupa di uso, ma di competenza linguistica, e checonsidera i tipi di frase (types) e non la lorofrequenza di occorrenza (tokens)�velleità di raggiungere un’adeguatezza esplicativadi tipo predittivo, come nelle spiegazioni causali,laddove si tratta di descrizioni o al massimo dispiegazioni ex post, di natura probabilistica

SOCIOLINGUISTICA E VARIAZIONE

Regole variabili

I vantaggi della metodologia sono�possibilità di esprimere in maniera economica eformalizzata variabili sociolinguistiche�apertura all’analisi statistica – che permette dirappresentare mediante curve la distribuzione dellevarianti – e all’analisi fattoriale, che dà modo divedere quali variabili siano più o meno connessecon i fattori socio-demografici e con i fattoripropriamente linguistici

SOCIOLINGUISTICA E VARIAZIONE

Regole variabili

Alle strutture laboviane e alle regole variabili si preferisce oggiordinare i dati in tabelle, in cui si riporti il peso (ossia il valoredi probabilità) associato a ciascun fattore, nonché il numero,di probabilità) associato a ciascun fattore, nonché il numero,percentuale e assoluto, di contesti presenti nel corpus perciascun fattore. Il confronto tra questi due dati permette distabilire la percentuale di realizzazione effettiva della regola,sul numero totale di realizzazioni possibili. È anche possibilevisualizzare quali gruppi di fattori esercitino un’influenza sullarealizzazione della regola. Spesso si tratta, in realtà, più delcontesto linguistico che di quello extralinguistico.

SOCIOLINGUISTICA E VARIAZIONE

Scale di implicazione

�Scale di implicazioneLe scale di implicazione (o analisi di implicazione, oLe scale di implicazione (o analisi di implicazione, oscalogrammi) sono state proposte all’interno dellacreolistica americana come alternativa descrittivaalle regole variabili, in particolare con riferimento aicontinua creoli e post-creoli. Si tratta, in realtà, diuna metodologia concepita come complementare aquella delle regole variabili.

SOCIOLINGUISTICA E VARIAZIONE

Scale di implicazione

Lo scopo è quello di far emergere eventualiimplicazioni tra le variabili e le varianti che lerealizzano e, più in generale, rapporti di gerarchiatra tratti. Si rappresenta, cioè, se la selezione di untratto implichi la selezione di un altro tratto o di altritratti. Il fine ultimo è definire un modello dicompetenza linguistica, di cui la variabilità è unelemento costitutivo.

SOCIOLINGUISTICA E VARIAZIONE

Scale di implicazione

Tecnicamente, si tratta di matrici a doppia entrata,con le variabili (o i tratti che ne costituiscono levarianti) disposte nelle colonne e le varietà nellerighe. Nella forma originaria, le uscite sono binarie(+/-) e la presenza di un tratto implica lacooccorrenza dei tratti disposti alla sua sinistra edeventualmente sopra, ma non di quelli disposti allasua destra e sotto.

SOCIOLINGUISTICA E VARIAZIONE

Scale di implicazione

�Es.: astrattoT1 T2 T3 T4T1 T2 T3 T4

V1 + + + +V2 + + + -V3 + + - -V4 + - - -

T1⊃T2 ⊃T3 ⊃T4

SOCIOLINGUISTICA E VARIAZIONE

Scale di implicazione

�Es.: imperativo nell’interlingua

2sg (II/III) 2sg neg 2pl 2sg (I) 3sg

P1 + + + + +?P2 + + + + +?P2 + + + + +?P3 + + + + -P4 + + - + -P5 + + + - -P6 + + + - -P7 + + - - -P8 -? - - - -P9 -? - - - -

SOCIOLINGUISTICA E VARIAZIONE

Scale di implicazione

La scala di implicazione della slide precedente –relativa a un caso di interlingua, in cui le varietàsono quelle dei singoli parlanti (P) – mostra ladiversa difficoltà di realizzazione delle diverse formeimperativali, di cui la più difficile risulta essere ilcongiuntivo esortativo, presente – con qualcheincertezza interpretativa – solo nelle due varietà diinterlingua più avanzate.

SOCIOLINGUISTICA E VARIAZIONE

Scale di implicazione

Si nota che la reale distribuzione delle varianti tra levarietà non crea un modello implicazionale perfetto;negli scalogrammi, però, è tollerata una deviazionedel 10%, in quanto a garantire la validità di unascala di implicazione è sufficiente un indice discalabilità ≥ 90%.

SOCIOLINGUISTICA E VARIAZIONE

Scale di implicazione

Una scala di implicazione presuppone l’esistenza dicoppie di tratti che ammettono solo tre delle quattrocombinazioni possibili, secondo il seguente schema:

(a) p q

(b) p non-q

(c) non-p q

(d) non-p non-q

SOCIOLINGUISTICA E VARIAZIONE

Scale di implicazione

�Es.:

p= [v] � <ø> / V__Vq= gorgia toscana

(a) p q(a) p q

(b) p non-q

(c) non-p q

(d) non-p non-q

� Non è possibile, se i due tratti correlano, che, in assenzadell’indebolimento di [v], ci sia la gorgia in una varietà.

SOCIOLINGUISTICA E VARIAZIONE

Scale di implicazione

I vantaggi della metodologia sono�le scale di implicazione, mostrando le correlazioni�le scale di implicazione, mostrando le correlazioni

tra tratti, permettono di mettere ordine nellavariabilità, oltre a rappresentare delle significativerestrizioni sulla variazione, da xn a n + 1 (x=numerodelle varianti e n=numero delle variabili), adesempio da 25 (=32) a 5 + 1 nel caso di 5 variabilicon 2 varianti.

SOCIOLINGUISTICA E VARIAZIONE

Scale di implicazione

I vantaggi della metodologia sono�le scale di implicazione possono essere applicate a

tutti i livelli di analisi, e lo sono state proficuamentesoprattutto ai livelli alti di analisi, di solito non trattaticon le regole variabili

�le scale di implicazione sono applicabili a diversi tipidi repertorio (da situazioni di diglossia, come nellacreolistica, a situazioni complesse come quellelegate all’acquisizione di una L2)

SOCIOLINGUISTICA E VARIAZIONE

Scale di implicazione

I vantaggi della metodologia sono�le scale di implicazione permettono di trattare con�le scale di implicazione permettono di trattare con

un’unica grammatica (polilettale o panlettale) piùvarietà, disposte nelle righe (mentre nelle colonne cisono i singoli tratti).Le varietà sono così identificate come fasci divarianti di variabili e sono disposte in un continuum,ossia in uno spazio di variazione.

SOCIOLINGUISTICA E VARIAZIONE

Scale di implicazione

I vantaggi della metodologia sono�Es.�Es.Nel caso di un creolo ai due poli del continuumcostituito dallo spazio di variazione sono dispostil’acroletto (ossia la varietà ‘alta’) e il basiletto(corrispondente alla varietà ‘bassa’); in mezzo c’ètutta una serie di varietà intermedie (mesoletti).

SOCIOLINGUISTICA E VARIAZIONE

Scale di implicazione

I vantaggi della metodologia sono�possibilità di incorporare la variabilità espressa�possibilità di incorporare la variabilità espressa

quantitativamente attraverso le regole variabili,mediante l’introduzione di un terzo valore v,compreso tra 0,1 e 0,9.In questa maniera si può rappresentare larealizzazione variabile di una variante.

SOCIOLINGUISTICA E VARIAZIONE

Scale di implicazione

�Es.: astrattoT1 T2 T3 T4T1 T2 T3 T4

V1 1 1 1 1V2 1 1 1 vV3 1 1 v vV4 1 v v 0V5 v v 0 0V6 v 0 0 0

T1⊃T2 ⊃T3 ⊃T4

SOCIOLINGUISTICA E VARIAZIONE

Scale di implicazione

I vantaggi della metodologia sono�metodi alternativi di inserimento di uscite non binarie�metodi alternativi di inserimento di uscite non binarie

(ossia categoriche) ma variabili sono (a)l’espressione di intervalli di frequenza (ad es. 1 <25% di occorrenze, 2 ≥ 25% < 50%, ecc.); (b)l’espressione delle reali percentuali di frequenza; (c)l’espressione dei valori di probabilità di realizzazionedi un certo tratto, ecc.

SOCIOLINGUISTICA E VARIAZIONE

Scale di implicazione

Nel caso di uscite variabili, si prevede che lafrequenza di occorrenza di un tratto dato in unacerta varietà sia pari o inferiore di quella dei trattidisposti alla sua sinistra ed eventualmente sopra epari o maggiore di quelli disposti alla sua destra oeventualmente sotto.

SOCIOLINGUISTICA E VARIAZIONE

Scale di implicazione

Un limite della metodologia è che la correlazionedelle diverse varianti con tratti extralinguistici – ossiacon le cosiddette variabili sociali – non èrappresentata.

SOCIOLINGUISTICA E VARIAZIONE

Continuum

Per spiegare le nozioni di continuità e dipluridimensionalità bisogna far riferimento alconcetto di continuum. Esso è stato adottato inconcetto di continuum. Esso è stato adottato inambito sociolinguistico, come in quello sociologico,e come, in genere, nella linguistica funzionalistica.Questo concetto si oppone a una visione discretadelle categorie, in senso aristotelico, comeopposizione binaria di insiemi di proprietàdicotomiche.

SOCIOLINGUISTICA E VARIAZIONE

Continuum

In una concezione della categorizzazione basatasull’idea di continuum le categorie sono concepite –a partire dalla psicologia (Rosch) – comea partire dalla psicologia (Rosch) – comeprototipiche, dunque costituite da membri checondividono l’intero fascio dei tratti caratterizzanti eindividui che ne condividono solo una parte. Inquesto modo si individuano dei punti focali e deiconfini in cui una categoria sfuma impercettibilmentenell’altra.

SOCIOLINGUISTICA E VARIAZIONE

Continuum

Teoria dei prototipi

‘Uccello’[+animato]

[+alato][+alato]

[+con piume]

[+volatile] passero

[+cinguettante]

[+oviparo]

[+piccolo]

ecc.

pollo, struzzo, pipistrello…?

SOCIOLINGUISTICA E VARIAZIONE

Continuum

Teoria dei prototipi

fragola

Frutto Verdura

fragola

ananas

susina

mela

fico

oliva

SOCIOLINGUISTICA E VARIAZIONE

Variazione e mutamento

La variazione colta dalle variabili sociolinguistiche o dallescale implicazionali è un fenomeno tipicamentescale implicazionali è un fenomeno tipicamentesincronico. Esso è, tuttavia, in stretta relazione con ilmutamento, che è, invece, un fenomeno diacronico,consistente nel fatto che le lingue variano nel tempo. Larelazione è di due tipi:(a) la variazione costituisce un cambiamento in corso(b) la variazione è il risultato di un cambiamentoavvenuto

SOCIOLINGUISTICA E VARIAZIONE

Variazione e mutamento

Il mutamento linguistico avviene in quattro fasi:

(I) introduzione sporadica di una forma ‘nuova’ nella(I) introduzione sporadica di una forma ‘nuova’ nellaproduzione di un parlante(II) fissazione della forma nuova (= innovazione) nellaproduzione di un parlante(III) diffusione della forma nuova tra altri parlanti(IV) adozione generalizzata della forma nuova nellanorma condivisa.

SOCIOLINGUISTICA E VARIAZIONE

Variazione e mutamento

Quando il mutamento giunge alla fase IV, una varianteviene sostituita da un’altra; in mezzo c’è una fase dicoesistenza delle diverse varianti, in rapporto a variabilisociali.sociali.�Es.:

sovraestensione di –ed come morfema del preterito e del ppin inglese, a scapito dei verbi forti:knew standardknowed sub-standard

help holp help-ed

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Variazione e mutamento

Il mutamento risulta evidente solo quando lavariazione si è attuata, di norma dopo almenovariazione si è attuata, di norma dopo almenouna generazione.In sincronia il mutamento può essere osservatoconsiderando l’esistenza di differenzegenerazionali (tempo apparente), pur se inrelazione ad altri fattori.

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Variazione e mutamento

�Es. (Labov 1963, Martha’s Vineyard)

(ay) (aw)[aɪ][ɐɪ][əɪ][aɪ][ɐɪ][əɪ][aʊ][ɐʊ][əʊ]La centralizzazione del primo elemento del dittongo(varianti sub-standard) è un tratto arcaico, che peròtocca un picco nelle fasce di età media, perché era inregressione ed è poi stato assunto come trattoidentitario, in contrapposizione all’invasione dell’isola diMartha’s Vineyard da parte dei turisti.

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Variazione e mutamento

Il mutamento può venire dal basso (changes from below),quando ha origine nel parlato spontaneo non accurato e neigradini sociali bassi, con scarsa consapevolezza (below

social awareness). È questo il caso di varianti cognitivamentemeno costose e più ‘naturali’.Il mutamento può venire dall’alto (changes from above),quando ha origine nei gradini sociali alti, con consapevolezza(above social awareness). È questo il caso di variantiprestigiose, come la (ɹ) /V_ /_C /_# nell’inglese di New York.

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Variazione e mutamento

Il mutamento linguistico segue tendenzialmente una curvasigmoidale, a esse, con aumento graduale della forma nuovaall’inizio, poi crescita rapida quando si raggiunge una sorta diall’inizio, poi crescita rapida quando si raggiunge una sorta dimassa critica e infine un leggero calo:

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Dimensioni di variazione

Le variabili e le varietà a cui danno luogocorrelano significativamente, in sincronia, concorrelano significativamente, in sincronia, conspazio geografico, classi sociali e situazionecomunicativa. Ciascuna di questi tre insiemi difattori sono definiti dimensioni di variazione. Sidistinguono, in particolare, una dimensione divariazione diatopica, una di variazionediastratica, una diafasica e una diamesica.

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Dimensioni di variazione

�Diatopia (cfr. gr. tópos = “luogo”):italiano regionaleitaliano regionaledialetto

La dimensione diatopica di variazione è legatasoprattutto alla geografia linguistica, alladialettologia e alla linguistica delle varietà.

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Dimensioni di variazione

�Diastratia: si tratta della dimensione relativa aidiversi strati sociali e culturali. Il concetto vienesommato a quello di variazione a seconda delsommato a quello di variazione a seconda delluogo da Flydal (1951).

�Diafasia (cfr. lt. for, faris = “parlare”): ladimensione diafasica riguarda la variazionedovuta alle diverse situazioni comunicative; èpropriamente aggiunta alle altre due dimensionida Coseriu (1956).

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Dimensioni di variazione

�Diamesia (cfr. gr. mésos = “mezzo”): è ladimensione legata al canale, ossia al mezzo, scrittoo parlato, di comunicazione. Il termine si deve aMioni (1983), che aggiunge questo parametro agliMioni (1983), che aggiunge questo parametro aglialtri tre, introdotti da Coseriu in francese.L’opposizione tra lingua scritta e lingua orale èspesso considerata parte della variazione diafasica,anche se in realtà si tratta di una dimensionestrettamente legata, più che alla sociolinguistica, allalinguistica delle varietà.

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Dimensioni di variazione

�Le tre dimensioni di variazione in realtà sonospesso sovrapposte in sincronia, nel senso cheuna concreta produzione di un parlante risenteuna concreta produzione di un parlante risentesenz’altro e della sua posizione sociale, e dellasituazione comunicativa, e della suaprovenienza geografica (ad es. i tratti piùmarcatamente popolari di norma emergono neglistrati sociali più bassi).

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Dimensioni di variazione

Ogni messaggio è quindi, nel suo insieme,sintopico, sinstratico e sinfasico, (syn-sintopico, sinstratico e sinfasico, (syn-‘insieme), ossia collocato su ciascunadelle dimensioni di variazione.

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Dimensioni di variazione

Ogni variante di una variabile è in co-variazione con unao più classi di fattori extralinguistici (sociali, demograficie situazionali), ossia è spesso marcata nel contempo supiù dimensioni di variazione: cfr. variante [t] dellapiù dimensioni di variazione: cfr. variante [t] dellavariabile (θ) /_# /#_ a New York, legata a fattori sociali esituazionali e marcata sia sulla dimensione diastratica(classi sociali più basse) sia su quella diafasica (parlatospontaneo non accurato).

Solo le varianti standard non sono marcatesociolinguisticamente.

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Dimensioni di variazione

�Volendo istituire una gerarchia, la dimensionediatopica sembra preponderante – sia dal puntodi vista dello sviluppo della capacitàdi vista dello sviluppo della capacitàsociolinguistica nell’apprendimento, siaquantitativamente – su quella diastratica, a suavolta predominante su quella diafasica.Tra dimensione diastratica e diafasica c’è ampiasovrapposizione (cfr. espressioni come linguapopolare, colloquiale, familiare, ecc.).

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Dimensioni di variazione

In particolare, sul piano della produzione sembra che ladiatopia sia la dimensione di variazione primaria perchécolloca il messaggio immediatamente dalmpunto di vistasociolinguistico, nei termini della provenienza geografica delsociolinguistico, nei termini della provenienza geografica delparlante.Data una certa comunità linguistica di stessa provenienzageografica, i parlanti con collocazione sociale elevata fannoscelte diverse da quelle dei parlanti con collocazione socialebassa (che rivelano maggiormente la provenienzageografica).Le scelte del parlante si rapportano poi alla singola situazionecomunicativa.

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Dimensioni di variazione

Dal punto di vista della quantità dei fenomeni ascrivibiliall’una e all’altra dimensione, è controversa la relazionetra dimensione diastratica e diafasica.tra dimensione diastratica e diafasica.Secondo alcuni autori varianti diastraticamente marcateverrebbero assunte dai parlanti per effetto di strategie diaccomodamento, diventando così marcate in diafasia. Inquesto senso, la quantità di fenomeni ascrivibili alladiastratia sarebbe maggiore di quella di fenomeniascrivibili alla diafasia.

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Dimensioni di variazione

Secondo altri autori, la gamma di variazione diastraticasarebbe maggiore di quella della variazione diafasica inquanto solo alcuni strati sociali possono accedere allequanto solo alcuni strati sociali possono accedere allevarianti tipiche dello scritto formale.I rapporti tra le diverse dimensioni di variazionedipendono anche da fattori storici e culturali: in Italia ladimensione diatopica è senz’altro preponderante; perl’inglese britannico è invece preponderante quelladiastratica; in francese la dimensione diafasica.

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Dimensioni di variazione

�Le dimensioni di variazione di più strettapertinenza del sociolinguista sono quelle

diastratica (strettamente legata al parlante)

ediafasica (legata alla situazione: ogni parlante ha a

disposizione più varietà diafasiche).

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Dimensioni di variazione

Le dimensioni diastratica e diafasica sono spesso insovrapposizione, come mostrano i marker di Labov.Quando non si voglia indicare la dimensione di variazione, siQuando non si voglia indicare la dimensione di variazione, siparla genericamente di varietà/variabile sub-standard (o nonstandard).Ogni volta che è possibile, tuttavia, il sociolinguista devesaper individuare quale sia la dimensione di variazione in cuiavviene più significativamente la correlazione tra trattilinguistici e tratti del contesto extralinguistico.A volte è pertinente la sola diastratia (cfr. indicatori di Labov);altre volte la sola diafasia (cfr. stereotipi di Labov).

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Dimensioni di variazione

La dimensione diafasica si suddivide almeno in duesottodimensioni, tra di loro indipendenti: sottocodicie registri.

�i sottocodici (o linguaggi specialistici/settoriali, lingue�i sottocodici (o linguaggi specialistici/settoriali, linguespeciali, ecc.) sono relativi all’ambito del discorso eall’argomento di cui si parla, ossia allasottocomponente della situazione comunicativadefinita modo.

I sottocodici sono caratterizzati soprattutto da unlessico speciale, connesso a particolari settori.

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Dimensioni di variazione

�i registri sono relativi ai ruoli reciproci che sussistono tra iparlanti nella situazione comunicativa, determinati da fattoricome distanza e grado di confidenza e disposti lungo uncontinuum che va dal massimamente formale alcontinuum che va dal massimamente formale almassimamente informale. Sono legati ossia allasottocomponente della situazione comunicativa definitatenore.I registri sono caratterizzati da varianti che riguardano tutti ilivelli di analisi della lingua e che vanno dalla pronunciaveloce (ritmo ‘allegro’) e poco accurata alla sintassi pocoelaborata e scarsamente pianificata, a scelte lessicaligeneriche e ‘colorite’.

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Dimensioni di variazione

Alla sottocomponente della situazione comunicativadefinita modo si lega invece quella che, in questosenso, costituisce un terzo tipo di sottodimensionedi variazione diafasica, ossia l’opposizione tra scrittoe parlato, altrimenti definito dimensione diamesica.La distinzione diamesica deve in realtà tenere contoda una parte del canale, ossia del mezzo fisico ditrasmissione; dall’altra delle caratteristiche strutturalidel messaggio.

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Dimensioni di variazione

Il canale può essere definito Medium e può esserefonico o grafico; l’organizzazione del messaggionella sociolinguistica tedesca è definita Konzeptione oppone il parlato allo scritto. Lo scritto, adesempio, presenta caratteristiche morfosintatticheche lo avvicinano ai registri formali, mentre il parlatoè strutturalmente più vicino ai registri informali.

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Dimensioni di variazione

L’incrocio dei valori della Konzeption e del Mediumdà luogo alle seguenti possibilità:-parlato fonico (parlato conversazionale spontaneo)-parlato grafico (trascrizione di testi orali ecomunicazione mediata dal computer)-scritto fonico (lettura o recitazione di testi scritti)-scritto grafico (tradizionale comunicazione scritta).

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Dimensioni di variazione

Dal punto di vista della Konzeption, secondo Koch-Österreicher (1985) lo scritto grafico è la Spracheder (kommunicativen) Distanz, ossia la dimensionedella distanza comunicativa, mentre il parlato fonicodella distanza comunicativa, mentre il parlato fonicoè la Sprache der (kommunicativen) Nähe, ossia ladimensione della vicinanza comunicativa. Ciòcomporterebbe, ad esempio, la presenza diprossimità fisica, alta dialogicità, massimaspontaneità e di altre caratteristiche simili nel parlatofonico e la loro assenza nello scritto grafico.

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Dimensioni di variazione

L’opposizione tradizionale tra modoparlato e modo scritto si dispone, quindi,parlato e modo scritto si dispone, quindi,lungo un continuum. Nel mezzo di questocontinuum è oggi necessario inserireanche il cosiddetto ‘parlato trasmesso’(uso della lingua nel mezzo radiofonico etelevisivo).

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Varietà di lingua

Si hanno due possibili definizioni di varietà dilingua, una ‘larga’ e una ‘stretta’.lingua, una ‘larga’ e una ‘stretta’.La prima considera la varietà di lingua ognicomponente riconoscibile di un repertoriolinguistico.

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comunità di parlanti�

repertorio linguisticorepertorio linguistico

varietà di lingua varietà di lingua varietà di lingua...

variab. variab. variab… variab. variab. variab… variab.variab. variab…

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Varietà di lingua

In questa prospettiva, nel repertorio dellacomunità linguistica italiana, ad esempio, sonocomunità linguistica italiana, ad esempio, sonovarietà di lingua costituenti il repertorio sial’italiano standard sia un qualsiasi dialettoprimario.

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Varietà di lingua

�I tratti che differenziano una varietà dall’altra sicollocano ai vari livelli di analisi della lingua.collocano ai vari livelli di analisi della lingua.La quantità di tratti che differenziano una varietàall’altra può essere più o meno elevata (vd.dialetti primari vs. italiano standard).Una varietà può differire da un’altra anche sullabase della frequenza di certi tratti.

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Varietà di lingua

�Due varietà diverse possono essere consideratevarietà di una stessa lingua o di due linguevarietà di una stessa lingua o di due linguediverse, non sulla base del numero di variabiliche le dividono, ma su quella di criteriextralinguistici come il sentimento dei parlanti, leconvenzioni socio-culturali, considerazioni dicarattere politico e ideologico, l’importanzasociale, ecc.

NOZIONI FONDAMENTALI

Varietà di lingua

�Ess. in termini di ≠ strutturale eintercomprensibilità:intercomprensibilità:(basso) tedesco e neederlandeselingue scandinaveserbo e croato / hindi e urduvs.italiano e molti dialetti

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Varietà di lingua

L’accezione ‘stretta’, invece, definisce la varietà nonrispetto al repertorio, ma rispetto a una lingua,rispetto al repertorio, ma rispetto a una lingua,quindi all’interno dei confini di un certo sistemalinguistico. In questa prospettiva, la varietà è unavarietà di una lingua ed è determinata dalcooccorrere di un insieme di tratti linguisticicongruenti (variabili sociolinguistiche) in dipendenzada certi fattori extralinguistici (fattori sociali,demografici, situazionali).

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Varietà di lingua

� Definizioni particolari di tratti linguisticicongruenti = variabili sociolinguistichecongruenti = variabili sociolinguistiche

�Insieme di item linguistici con distribuzionesociale simile (Hudson)

�Insieme di tratti congruenti di un sistemalinguistico che cooccorrono con un certo tipo ditratti sociali, i quali caratterizzano i parlanti o lesituazioni d’uso (Berruto)

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Varietà di lingua

Per identificare una varietà si procedeidentificando una lista di variabiliidentificando una lista di variabilisociolinguistiche che si presentano insiemeverificando se questi tratti tendono acooccorrere con parlanti dotati di certecaratteristiche sociali o in certe situazioni d’usodella lingua (fattori extralinguistici).

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Varietà di lingua

oppureidentificando dei caratteri sociali comuni aidentificando dei caratteri sociali comuni adeterminati parlanti o determinate situazionid’uso della lingua (fattori extralinguistici)verificando se questi tratti sociali e/osituazionali tendono a cooccorrere con trattilinguistici particolari e ricorrenti (variabilisociolinguistiche).

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Varietà di lingua

Le variabili sociolinguistiche costituisconodunque una varietà se sono congruenti, ossiacaratterizzate da uno stesso grado e tipo dicaratterizzate da uno stesso grado e tipo dimarcatezza sociolinguistica.Questo significa che alcuni tratti sono specifici diuna varietà, ma altri possono comparire anchein correlazione con fattori extralinguistici diversi,anche se in maniera sporadica oppure inqualche misura non pienamente tipica.

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Varietà di lingua

�Es.

Varietà: italiano popolare (correla con parlanti semicolti)

-quando che sei partito-quando che sei partito

tratti tipici-a tuo zio non ci ho detto niente

-voglio che mi credino tratto tipico, ma occorrentesporadicamente anche invarietà di parlato informale diparlanti colti

-me e mia moglie siamo in vacanza tratto tipico, ma solo al Nord

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Varietà di lingua

�Nella prospettiva della definizione ‘stretta’ di varietà, unalingua è la somma logica di diverse varietà, ossia ècostituita dalla somma dei tratti comuni più i tratticostituita dalla somma dei tratti comuni più i trattilinguistici specifici di tutte le sue varietà o gruppi divarietà.Può essere considerata, cioè, un diasistema (Weinreich1954), ossia un sistema di livello superiore, costituito daun sottosistema comune (= parte comune a tutte levarietà) e da sottosistemi parziali (= parti specifiche dellesingole varietà o di gruppi di varietà).

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Varietà di lingua

Nonostante il sostanziale accordo degli studiosi su checosa sia una varietà, non è semplice riconoscerla,delimitarla e classificarla.delimitarla e classificarla.Come le varianti delle variabili sociolinguistiche possonoritrovarsi in più di una varietà, infatti, così le varietàpossono collocarsi su una o più dimensioni di variazione,anche se si considerano pertinenti solo a una, quella acui fondamentalmente appartengono.

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Varietà di lingua

Si distinguono, quindi, quattro classi di varietà:varietà diacroniche (ad es. italiano dellevarietà diacroniche (ad es. italiano delleorigini, italiano contemporaneo, ecc.)varietà diatopiche (ad es. varietà nazionali dilingue policentriche, italiani regionali, ecc.)

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Varietà di lingua

varietà diastratiche o sociali (ad es. varietà deiparlanti colti, dei parlanti non istruiti – o italianoparlanti colti, dei parlanti non istruiti – o italianopopolare –, varietà ‘etniche’ di immigrati, ecc.)varietà diafasiche o situazionali, suddivisibili inregistri (formale, medio, informale) e sottocodici(o linguaggi settoriali o linguaggi specialistici)�Le varietà diamesiche sono invece trasversalialle altre.

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Varietà di lingua�Es.quando che la torna quando che la torna co’ un voto basso la sivede subito appena entra in casa (LIP-FI)Il pronome sogg. di III ps. la e l’apocope sulla preposizione co’ sonoIl pronome sogg. di III ps. la e l’apocope sulla preposizione co’ sonovarianti che classificano il testo come appartenente anzitutto a unavarietà diatopica centro-meridionale (co’), e in particolare fiorentina(la). Questa è la dimensione fondamentale.Nel contempo il testo è marcato diastraticamente come produzionedi persona semicolta (doppio complementatore quando che) e indiamesia si rivela essere una produzione di parlato fonico(ripetizione iniziale di quando che la torna, indicativa di ridottapianificazione).

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Varietà di lingua

Alcune varietà sono di per sé marcate contemporaneamentesu più dimensioni di variazione:-gerghi, marcati diafasicamente – in quanto legati a particolariattività, esperienze, domini – e diastraticamente – in quantousati da gruppi sociali specifici-paragerghi come il gergo giovanile, marcato diastraticamente– perché legato a gruppi sociali individuati dal fattoregenerazionale – e diafasicamente – perché legato a situazionicomunicative specifiche.

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Varietà di lingua

La cooccorrenza di variabili sociolinguistiche e di fattoriextralinguistici che individua una varietà è più stabile eextralinguistici che individua una varietà è più stabile eregolare nelle classi di varietà legate alla dimensionediatopica e diastratica e meno nelle classi di varietàlegate alla dimensione diafasica (e diamesica).�La comunicazione mediata dal computer (varietà marcatadiamesicamente) risulta particolarmente caratterizzata daalternanza di varianti tipiche di registri differenti (formali,informali, di scritto grafico e di parlato grafico, ecc.)

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Varietà di lingua

Le varietà diatopiche e diastratiche, in effetti, sonocostitutive dell’individuo e legate alla socializzazionecostitutive dell’individuo e legate alla socializzazioneprimaria (nei termini della sociolinguistica anglosassonesono according to users e sono definite dialects).Le varietà diafasiche sono invece legate alla situazionecomunicativa e si apprendono in parte, soprattutto perquanto concerne quelle formali, dopo la socializzazioneprimaria (nei termini della sociolinguistica anglosassonesono according to uses e sono definite registers).

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Grammatica di varietà

�Grammatica di varietà (Varietätengrammatik)Si tratta di un modello alternativo alle regole variabili,proposto da Klein (1974) e applicato con Dittmar (1979) inGermania, in particolare per studiare le diverse interlingueGermania, in particolare per studiare le diverse interlingue(= varietà) presentate da lavoratori immigrati (italiani espagnoli a Heidelberg).Costituisce quindi un modello di descrizione (grammaticale)delle varietà di una lingua.Riprende la nozione di grammatica probabilistica dai logicie non presenta ambizioni teoriche, ma solo obiettividescrittivi.

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Grammatica di varietà

La grammatica di varietà è data da una serieordinata di regole di riscrittura, che costituiscono deiblocchi di regole, con stessa entrata e diverse uscite(varianti), di cui viene calcolata la probabilità dioccorrenza a partire da un corpus, dunque aposteriori. I blocchi di regole rappresentano unospazio di variabilità prestabilito e valgono per uncerto insieme di varietà di lingua, ovvero per uncerto spazio di variazione.

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Grammatica di varietà

�Es.: uso di determinanti, quantificatori e numerali nelSN da parte di immigrati italiani e spagnoli ad Heidelberg

I II III IV HeidelbergSN�(A)N 0,59 0,52 0,48 0,34 0,34

SN�Det(A)N 0,19 0,30 0,32 0,50 0,55

SN�Q(A)N 0,07 0,08 0,08 0,06 0,05

SN�Num(A)N 0,14 0,10 0,11 0,09 0,04

(SN�altro) 0,00 0,00 0,01 0,01 0,02

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Grammatica di varietà

�Es.: uso del soggetto obbligatorio da parte diimmigrati italiani e spagnoli ad Heidelberg

I II III IV HeidelbergF�Ø SN SV (Neg) 0,47 0,39 0,34 0,12 0,00

F� SN SV ((Neg) 0,53 0,61 0,66 0,88 1,00

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Grammatica di varietà

I punti di somiglianza e di differenza rispetto alleregole variabili sono�la grammatica di varietà è, appunto, orientatasulle varietà, mentre le regole variabili sulle singolevarianti di una variabile�la grammatica di varietà non è orientata sunessuna varietà in particolare (vs. regole variabili,orientate sulla varietà standard in input) e può darconto di variabili con valori non binari

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Grammatica di varietà

I punti di somiglianza e di differenza rispetto alleregole variabili sono�sono entrambi dispositivi volti a incorporare lafrequenza nella grammatica�la grammatica di varietà non considera il contesto(è acontestuale) e postula la separatezza dei fattoriche possono influire sull’occorrenza delle diversevarianti; in questo è affine al modello delle scale diimplicazione.

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Grammatica di varietà

I vantaggi della grammatica di varietà sono�si tratta di un sistema di rappresentazione chiaro e�si tratta di un sistema di rappresentazione chiaro efacile da impiegare.I limiti della della grammatica di varietà sono�necessità di integrazione mediante altre tecnicheche possano cogliere le relazioni con il contesto (ades. scale di implicazione).

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Architettura della lingua

Se si vogliono rappresentare le diverse varietàtenendo conto del loro legame con ledimensione di variazione, si può ricorrere aldimensione di variazione, si può ricorrere alconcetto di ‘architettura di un repertoriolinguistico’, che si deve a Coseriu.

A Berruto (1987) si deve la disposizione lungoordinata ed ascissa delle varietà diastratiche ediatopiche dell’italiano, incrociate dalle varietàdiafasiche, come terza dimensione.

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Architettura della lingua

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Architettura della lingua

In questa rappresentazione non viene rappresentata ladimensione diamesica, che si considera compresa in quelladiafasica.L’asse diafasico e quello diastratico sono orientati, ossiaL’asse diafasico e quello diastratico sono orientati, ossiavanno dagli usi ‘bassi’, non dotati di prestigio e stigmatizzatidalla comunità di parlanti, agli usi ‘alti’. L’asse diatopico, alcontrario, non è orientato.La collocazione delle varietà disposte lungo l’asse diastraticoe diafasico è da intendersi in effetti come valida parimenti perogni punto in ascissa, come se il punto di incrocio tra assedelle ordinate (diastratico) e asse obliquo (diafasico) potessemuoversi lungo tutta la lunghezza dell’asse diatopico.

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Architettura della lingua

Nella rappresentazione della slide che segue, invece, ètrascurato l’asse diatopico e la dimensione diamesica èdistinta da quella diafasica. Risulta inoltre più chiarocome lo spazio di variazione di una lingua sia costituitocome lo spazio di variazione di una lingua sia costituitoda varietà di lingua che si sovrappongono e chetrapassano l’una nell’altra, con confini sfumati e non bendefinibili. Oltre alle varietà poste ai poli, nei continua

costituiti dagli assi di variazione sono ben identificabili levarietà intermedie, caratterizzate da addensamenti ditratti che cooccorrono in dipendenza degli stessi fattoriextralinguistici.

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Architettura della lingua

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Architettura della lingua

Le varietà adiacenti condividono un certo numero di trattilinguistici (o variabili sociolinguistiche). Le varietà sonodunque concepite in senso prototipico e sono caratterizzatedunque concepite in senso prototipico e sono caratterizzatesia da tratti la cui presenza è categorica, ossia è centrale nelprototipo di una certa varietà (cfr. doppio complementatore,come quando che, nell’italiano colloquiale), sia da tratti indistribuzione graduale, cioè che, seppur con frequenzainferiore, compaiono anche in altre varietà (cfr. congiuntivoanalogico, che, oltre che nell’italiano colloquiale, può anchecomparire nel parlato informale di parlanti colti).

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Architettura della lingua

Parimenti in dialettologia si vede come i dialettisiano dati da fasci di isoglosse, in maniera che èpossibile individuare bene il confine tra le duevarietà dialettali poste ai poli del continuum, ma nonle differenze che distinguono le varietà vicine.Nella creolistica, il modello continuistico è adottatoper mostrare il passaggio graduale dalla varietà alta(per es. inglese in Giamaica) a quella bassa (per es.creolo giamaicano), poste ai poli.