settimanale della diocesi di vittorio veneto 14 aprile ... · galo di far loro gustare immagini e...

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Anno C - Euro 1,00 - copia omaggio 14 aprile 2014 16 Settimanale della Diocesi di Vittorio Veneto

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Anno C - Euro 1,00 - copia omaggio

14 aprile 2014 16S e t t i m a n a l e d e l l a D i o c e s i d i V i t t o r i o V e n e t o

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14 aprile 20143

La ricchezza di un territorio si misura da più fattori: ilsuo ambiente naturale e il paesaggio; il tessuto so-

ciale ed economico nella realtà attuale derivante da un'e-voluzione con radici lontane; il patrimonio storico-artisticoche ci è stato tramandato.

Su quest'ultimo aspetto vuol portare l'attenzione que-sto numero primaverile de L'Azione Illustrata dedicata all'O-pitergino-Mottense.

Si tratta di tre itinerari, suddividendo il territorio in al-trettante porzioni, per raggiungere e ammirare le perled'arte più importanti, e quindi imperdibili, presenti in que-sto territorio.

A curare questa proposta è il mottense Carlo Sala, ungiovane e affermato critico d'arte, che si sofferma a indica-re siti e capolavori, facendone intravvedere valore storico-artistico e pregi estetici.

Tra le conoscenze che come cittadini siamo tenuti adacquisire - tutti - ci sono certamente quelle sulla storia deinostri paesi, delle persone più o meno famose che hannocontribuito al progresso socio-economico, dei gioielli sto-rico-artistici presenti.

L'invito è, quindi, quello di guardare al proprio territo-rio come a un “museo diffuso” e di porre attenzione a co-gliere la presenza dei piccoli e grandi “gioielli” custoditi nel-le sedi più diverse: spesso nelle chiese, negli palazzi o villeantiche, e ovviamente anche nelle sedi museali.

E c'è la caratteristica che questa costellazione di picco-le stelle può essere scoperta e ammirata secondo i nostritempi e interessi, un pezzo per volta, dandoci noi le mète eil possibile tracciato, tenendo conto anche di chi ci accom-pagna... Magari i nostri figli, o giovani amici, ai quali fare il re-galo di far loro gustare immagini e luoghi per loro nuovi, inrealtà ereditati, da custodi-re e valorizzare.

Una proposta esempla-re in questo senso è quellaelaborata nell'ambito dellamostra “Un cinquecentoinquieto”, in corso fino all'8giugno a Palazzo Sarcinelli,a Conegliano. Oltre all'alle-stimento dell'esposizionedi una serie di prestigioseopere nella sede museale, èstato approntato un itine-rario alla scoperta di nume-rose opere d'arte presentinel territorio, esortando adandare ad ammirarle nelluogo dove sono collocate,talvolta da secoli.

Ecco, l'augurio è che,

già approfittando della stagione primaverile,dopo aver terminato la lettura di queste pagine, il lettoresia mosso da curiosità e voglia di andare a scoprire - o ri-scoprire - qualcuna delle opere o dei siti proposti.

Sarà un riallacciarsi alla memoria del proprio e una mes-sa a fuoco della nostra identità di abitanti di un territorio,ricco di perle artistico-architettoniche realizzate in tempilontani, ma con efficacia immutata nel far cogliere il bello,nell'additare mondi e valori che ci aiutano a comprenderemeglio il nostro mondo, la nostra vita. ***

14 aprile 2014I L L U S T R A T A

pescheria

Perle d’artenell’Opitergino mottense

414 aprile 2014

Nata come insedia-mento paleoveneto

la città di Oderzo ha avuto ilsuo massimo splendore co-me municipium durantel'Impero Romano tra il I e IIsecolo d.c., diventando unfiorente polo commerciale.Ancora oggi percorrendoneil centro storico si trovanovarie tracce di questo glo-rioso passato: di grande im-patto tra questi è l'area delForo Romano di età augu-stea contenente anche i re-sti di una sontuosa domus a

pochi passi dalla piazza prin-cipale. L'attento interventoarchitettonico di Toni Folli-na ha valorizzato i vari resti,creando un suggestivo dialo-go tra la città odierna e quel-la passata che lascia visibili lestratificazioni delle varieepoche; un percorso checulmina simbolicamente inuna piramide trasparenteposta sopra una serie di sca-vi, che ricorda vagamentequella di Ieoh Ming Pei alLouvre di Parigi. Questolontano passato è ben docu- mentato da una delle istitu-

zioni più importanti dellacittà, il Museo Civico Ar-cheologico fondato nel lon-tano 1876, che da alcuni an-ni è dedicato allo storico lo-cale Eno Bellis. Dal 1999 èstato trasferito nella “bar-chessa” di Palazzo Foscolocon un rinnovato allesti-mento che permette unamigliore lettura dei pezziesposti. Il percorso musealeha la capacità di svelare lastoria della città attraverso inumerosi materiali rinvenu-ti durante gli scavi in epocamoderna e i drenaggi dei fiu-mi, che hanno fatto emerge-re anfore e manufatti: iniziaidealmente con oggetti diepoca preromana prove-nienti dalla città e dal terri-torio circostante, tra cuispiccano dei bronzetti di

guerrieri e alcune testimo-nianze di scrittura venetica;nella parte dedicata al perio-do romano troviamo espo-sti numerosi oggetti che rac-contano la vita quotidianadel tempo come monete,manufatti in terracotta, ve-tro, bronzo e ferro, iscrizio-ni e cimeli funerari fino adoggetti di valore artisticocome brani scultorei e alcu-ni mosaici in buone condi-zioni tra cui ne spicca uno atema venatorio.

Nel corpo principale diPalazzo Foscolo è conserva-to un altro patrimoniostrettamente legato allacittà: la Pinacoteca che rac-coglie i dipinti, disegni, grafi-che e bozzetti per il teatrodel grande artista modernoAlberto Martini. Nato aOderzo si impose alla ribal-

GLI ITINERARI di Carlo Sala

Autore di queste propostedi itinerari tra le perle ar-

tistico-culturali dell'Opitergino-Mottense è Carlo Sala, criticod'arte di Motta di Livenza e cura-tore di esposizioni e mostre.

Sala ha curato, con Nico Strin-ga, il Padiglione Venezia alla 12ªMostra internazionale di Archi-tettura, Biennale di Venezia.

È membro del comitato scien-tifico della Fondazione Fabbri percui cura il festival F4 / un'idea diFotografia e il Premio FrancescoFabbri per le arti contemporanee.È consulente per la Provincia di Treviso del palinsesto Re-tEventi e curatore del circuito di mostre “Arte in Rete”.Suoi saggi e testi critici sono apparsi in circa 30 pubblica-zioni con varie case editrici, tra cui Allemandi, Marsilio,Mimesis, Bruno Mondandori e Skira.

Oderzo: dall'archeoloITINERARIO 1

I resti del Foro Romano in via Mazzini a Oderzo

Settimanale della diocesi di Vittorio Veneto

(Iscritto al n. 11 del Registro stampa del Tribunale di Treviso il 21-9-1948e al Reg. Naz. della Stampa con il n. 3382 vol. 34 f. 649 del 5-9-91 - Iscr.ROC n. 1730)

Direttore responsabile

GIAMPIERO MORET

Redazione e amministrazioneTel. 0438 940249 e-mail: [email protected] J. Stella, 8 - Fax 0438 555437stampa: Tipse - Vittorio Veneto TVABBONAMENTI 2014:Annuale (50 numeri) 49Semestrale 27 Sostenitore 80Per l’estero chiedere in amministrazione.

Conto corrente postale n. 130310

“I dati forniti dai sottoscrittori degliabbonamenti vengono utilizzati esclu-sivamente nell’ambito della nostra at-tività e non vengono ceduti a terzi peralcun motivo.”Questo settimanaleè iscritto alla FISCFederazione ItalianaSettimanali Cattolici

ed associato all’USPIUnione StampaPeriodica Italiana

Chiuso in redazione

il 10.4.2014 alle ore 10.00

Socio del CONSISCONSORZIO NAZIONALESETTIMANALISOC. COOP. a r.l. - ROMA

14 aprile 20145

ta internazionale come pit-tore, incisore e illustratore,diventando uno dei prota-gonisti dell'arte di inizio No-vecento: le sue immagini vi-sionarie capaci di toccarel'inconscio lo hanno fattodefinire dagli storici comeun precursore del Surreali-smo; anche Arturo Schwarz,massimo studioso italiano epromotore del movimento,lo ha inserito nella sua colle-zione, donando nel tempoalcuni lavori dell'opiterginoai musei internazionali tracui il recente lascito al Mu-seo di Gerusalemme. Ad

aprire il nucleo martinianodi Palazzo Foscolo è “L'au-toritratto” del 1911: l'operacostruita sul rapporto me-taforico tra bianco e neroattraverso un segno sinteti-co testimonia il gusto spiri-tualista dell'autore. Nel per-corso sono poi di grandepregio i disegni e le incisionirealizzate per illustrare la“Divina Commedia” di Dan-te Alighieri, innovandone l'i-conografia con un tocco divisionarietà; ma anche le il-lustrazioni di poemi storicicome “La Secchia Rapita”del Tassoni o i racconti del

color postumia

gia romana a Martini

La piramide posta sopra gli scavi

614 aprile 2014

maestro dell'orroreEdgar Allan Poe. Aconcludere la rasse-gna della pinacotecaè “La danza macabraeuropea”, una seriedi 54 cartoline dise-gnate durante la Pri-ma Guerra Mondia-le: queste immagini,usate anche dagli al-leati per fini propa-gandistici antitede-schi, raccontano inmodo satirico espietato il conflittor a g g i u n g e n d ostraordinari esitigrotteschi che oggi ciappaiono quanto mai attuali.Il percorso della pinacotecaci rivela la grandezza di que-sto artista che fu uno dei piùgrandi illustratori del suotempo, sospeso tra un gustosimbolista e surrealista, ri-manendo sempre attento al-le maggiori tendenze dell'ar-te internazionale. Semprenel medesimo palazzo al pia-no terra da qualche anno ècollocata la collezione della“Galleria Arte Moderna eContemporanea Oderzo”,che conclude l’ideale viaggionella storia artistica della

città: formata grazie a unaserie di donazioni contienele opere di autori locali dal-la fine dell'Ottocento fino aigiorni nostri. Dai lavori deldecoratore Giuseppe Viz-zotto Alberti, ai dipinti digusto realista veneto di Giu-lio Ettore Erler fino ai dise-gni di Armando Buso, canto-re della vita quotidiana diuna società oramai estinta;sono presenti inoltre i dipin-ti di Gina Roma, prima espo-nente delle tensioni astrattedel dopoguerra e successi-vamente fautrice di un ritor-no alla figurazione di matri-ce neoespressionista; espo-sta anche una parte del nu-trito corpus di Tullio Vietricon opere fortemente lega-te alle tematiche sociali e ilavori di alcuni pittori con-temporanei di gusto anico-nico come Morago e FrancaFaccin.

La città di Oderzo graziealla sua ricca offerta musea-le riesce a proporre un ex-cursus capace di ripercorre-re in modo puntuale il suopassato attraverso lo splen-dore della civiltà romana,ma anche raccontare le ten-sioni dell'uomo moderno at-traverso il genio di AlbertoMartini, un artista che a di-stanza di un secolo sa anco-ra stupire per la sua caricavisionaria e innovatrice.

Carlo Sala

INFO:Pinacoteca Alberto Martinipresso Palazzo Foscolovia Garibaldi 65 Tel: 0422 718013Mail: [email protected]: venerdì, sabato ore 9 - 12 e ore 15 - 18; domeni-ca ore 15 - 18.Biglietto: interi 4 euro; ridotti 3 euro. Ingresso cumulati-vo con il Museo Archeologico: interni 6 euro; ridotti 4 eu-ro.

Museo Archeologico Eno Bellisvia Garibaldi 63Tel: 0422 718013Mail: [email protected]: dal mercoledì al sabato ore 9 - 12 e ore 14.30 - 18.domenica invernale ore 15 - 18 / estivo ore 16 - 19.periodo invernale: ottobre - maggioperiodo estivo: giugno - settembreBiglietto: interi 4 euro; ridotti 3 euro. Ingresso cumulati-vo con Palazzo Foscolo: interni 6 euro; ridotti 4 euro.

Museo Archeologico Eno Bellis

Palazzo Foscolo

NOSTRA FAMIGLIA

814 aprile 2014

Alberto Giacomo Spi-ridione Martini

(Oderzo 1876 - Milano1954), è stato un pittore, in-cisore e illustratore italiano.

Nasce a Oderzo al nu-mero 119 della attuale viaGaribaldi da Maria dei contiSpineda de Cattaneis, anticafamiglia nobile trevigiana, eda Giorgio Martini, pittorenaturalista e professore didisegno; sotto la guida delpadre realizza i primi lavoridimostrando subito unagrande attitudine per il dise-gno che sfocerà nei primianni del Novecento in alcu-ne illustrazioni letterarie: il“Morgante Maggiore” diLuigi Pulci, “La Secchia Rapi-ta"” di Alessandro Tassoni, iracconti di Edgar Allan Poe,

e il famoso ciclo di 19 dise-gni a penna acquarellati perl'edizione illustrata de “LaDivina Commedia” promos-sa dal celebre concorsobandito dagli Alinari di Fi-renze, che testimoniano ilrinnovato interesse dante-sco dell'epoca. Allo scoppiodel primo conflitto mondia-le esegue la serie di litogra-fie “La Danza macabra euro-pea” raccontando i temi del-la guerra in chiave antitede-sca. Questi lavori stampatisu cartoline postali verran-no utilizzati dagli alleati co-me strumento di propagan-da al fronte ricevendo anchegli elogi dell'Ambasciata In-glese a Roma. Nel corso de-gli anni vive e lavora a Parigie Milano dove entra in con-

tatto con i motipiù innovatividell'arte euro-pea, alternandoun gusto visio-nario di matricesimbolista aduna ricerca anti-cipatrice moltitemi del Surrea-lismo. È legatoanche alla cittàdi Venezia danumerose par-tecipazioni allaBiennale d'Arte,specie per il so-stegno dell'allo-ra segretario ge-nerale dell'enteVittorio Picache promuove ilsuo lavoro e gliapre contatti ecommissioni in-

ternazionali. Alla sua mor-

te nel 1954 a Mi-lano lascia unasorta di testa-mento spiritualeauspicando uncentro per cu-stodire la me-moria del sur-realismo italia-no: oggi questoluogo è la Pina-coteca Martini diOderzo. CS

Primo atto della danza macabra europea, n. 2

colledan

Autoritratto di Alberto Martini, 1911

L’artistadel surreale

UN GRANDE ARTISTA OPITERGINO:ALBERTO MARTINI

14 aprile 20149

La storia della comu-nità di Motta di Li-

venza è stata profondamen-te segnata dall'evento mira-coloso del 9 marzo del1510, quando apparve laMadonna al pio Giovanni Ci-gana. Sul luogo dell'appari-zione fu edificata e inaugura-ta nel 1548 una chiesa cheoggi ha il titolo di basilica deiMiracoli. Come ci ricorda ilgrande storico dell'architet-tura Manfredo Tafuri nelsuo prezioso saggio “L'ar-monia e i conflitti”, l'edificiodi gusto “codussiano” videla presenza di Padre France-sco Zorzi come procurato-re della fabbrica del santua-rio; l'intellettuale quindicianni dopo scriverà il famosotrattato “De harmonia mun-di” contenente una serie diprincipi fondamentali per losviluppo del gusto architet-tonico di quel secolo. Il San-tuario mottense presentavarie opere d'arte di pregiocome “l'ancona” di gustosansoviniano sull'altar mag-giore con pregiati brani scul-

torei in marmo che figu-rano il Cristo, l'Appari-zione e i Santi Antonio eFrancesco. All'internodella chiesa si alternanodipinti di vari momentistorici, dalla preziosanatività su tavola di Ber-nardino da Asola, pas-sando per il dipinto diFrancesco Fontebassoche racconta l'Appari-zione a Cigana fino al“Sacro cuore” del pitto-re della scuola venezia-na dell'Ottocento LuigiNono. Oltre la basilicavari sono i luoghi nelterritorio comunale cherecano tracce del sedi-cesimo secolo, come ilDuomo: al suo internotroviamo alcuni segnitangibili della storia del-la comunità come il mo-numento al grande ana-tomista Antonio Scarpa,uno dei grandi studiosi dimedicina della sua epoca acui si deve la scoperta di al-cune parti del corpo umanoche portano ancora il suo

nome; ma anche la tombadel grande teologo Girola-mo Aleandro posta sopra laporta di ingresso, opera delnoto stuccatore FrancescoRe che la realizzò per ri-spettare le volontà del filo-

sofo che, dopo un lungo pe-regrinare tra Francia, Ger-mania e Italia volle riposarenella sua città natale. L'uma-nista mottense prese parte agrandi eventi del suo temporecandosi in Germania co-me nunzio papale per pre-senziare all'incoronazione diCarlo V, successivamente futra i protagonisti della Dietadi Worms sostenendo duremisure per reprimere ledottrine luterane e prima dimorire collaborò ai lavoripreparatori del Concilio diTrento. La chiesa al suo in-terno custodisce vari dipintitra cui la pala “Madonna conBambino in trono tra i SantiDomenico e Francesco, cuiappare il Padre Eterno” delPomponio Amalteo, anch'e-gli natìo di Motta, che perdecenni portò avanti la le-zione e i modelli stilistici delsuo maestro, il Pordenone.Sempre nel Duomo spicca-no per grande bellezza il di-pinto dell'altar maggiore diPietro Malombra che raffi-gura il patrono cittadino,

nardo

ITINERARIO 2

Motta: dal Cinquecentoa Pellizza da Volpedo

La “Madonna con il bambino in trono tra i SantiNicolò, Sebastiano e Rocco” di Francesco Bassano,

nel Duomo di Motta

1014 aprile 2014

San Niccolò dinanzi alCristo in gloria, e un'in-tensa “Madonna con ilbambino in trono tra iSanti Niccolò, Sebastia-no e Rocco” di France-sco Bassano. Appenafuori dal luogo di cultosulla destra si trova ilcorpo rimanente di unodegli edifici simbolo dellacittà, “La Castella”, oggispazio espositivo e anti-camente la dimora dei si-gnori che governavano lacittà. La facciata affresca-ta è l'altra testimonianzadell'Amalteo sopravvissuta aMotta, che, seppur danneg-giata nei secoli, mostra an-cora in modo ben leggibileun lacerto raffigurante“L'Allegoria della Pace”.

Questo ideale percorsolungo il centro della cittàpuò concludersi con una vi-sita alla Fondazione Ada eAntonio Giacomini in BorgoAleandro, a pochi passi dallapiazza principale. Il palazzo,dimora della famiglia Giaco-mini, contiene una bibliote-ca, alcuni mobili e arredi chetestimoniano un gusto coltoborghese di inizio novecen-to, e una piccola pinacoteca.In essa si trovano alcune te-le antiche, delle pregiatesculture di Domenico Tren-tacoste, ma sopratutto dueopere del pittore divisioni-

sta Giuseppe Pellizza da Vol-pedo. Di quest'ultimo è pre-sente un bozzetto del notodipinto “Le Mammine” euno dei cartoni preparatoridel “Il Quarto Stato”, unodei capolavori della pitturaitaliana del diciannovesimosecolo. L'opera fu acquistatada Antonio Giacomini nellafamosa mostra svoltasi nel1920 alla Galleria Pesaro diMilano.

Dopo anni di oblìo, unadecina di anni fa un restauroa cura del Gabinetto dei Di-segni e Stampe degli Uffizi diFirenze ha sanato i segni deltempo restituendone la for-za espressiva. Il bozzetto diMotta fu fondamentale per ilconcepimento definitivo del-l'opera, dopo tanti tentativie varianti, con l'inserimentodel personaggio femminile

per dare un tocco di umanitàalla scena composta dall'in-cedere dei lavoratori. Il vol-to ritratto è quello di Tere-sa, l'amata moglie dell'artistache lo sosterrà per tutta lavita sul piano umano e nellagestione dell'attività artisti-ca.

Questo percorso nellacittà di Motta di Livenza, po-sta a confine tra Veneto eFriuli, rivela ancora presentii segni di un grande passatostorico che specie nel Cin-quecento ha visto un vigorearchitettonico, artistico e difede.

Carlo Sala

Il bozzetto de “Le Mammine” e un cartone preparatorio de “Il Quarto Stato”

Il volto del Cristo sull’altare della Basilica dei Miracoli di Motta

serafin

INFO:

Fondazione Ada e Antonio GiacominiBorgo Girolamo Aleandro, 23Tel: 0422.860330Mail: [email protected] su appuntamento.

Basilica Santuario Madonna dei Miracoli Piazzale Madonna 2Tel: 0422-766.030Mail: [email protected]

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14 aprile 201411

Pomponio Amalteo(Motta di Livenza

1505 - San Vito al Taglia-mento 1588) fu un pittoreitaliano che eseguì numero-si cicli di affreschi tra Vene-to e Friuli in chiese,palazzi e dimore ca-stellane.

Figlio di Leonardodella Motta e NataliaAmaltei (da cui preseil nome per distin-guersi dai fratelli giàillustri in ambito arti-stico e letterario:Paolo, Marcantonio eFrancesco), fu allievodi Giovanni Antoniode' Sacchis detto il Porde-none, di cui sposò la figliaGraziosa. Nel 1536 lasciòMotta di Livenza per trasfe-rirsi a San Vito al Tagliamen-to, dove rimase fino allamorte.

Fu lodato dal Vasari nel1568: l'artista e biografo to-scano elogiò in particolaregli affreschi di San Vito al Ta-gliamento, forse l'opera piùcompiuta e matura dell'au-

tore.Percorrendo le chiese

del Nordest si possono rin-venire molti suoi dipinti dipregio: il “San Sebastiano trai santi Rocco, Cosma, Da-

miano e Sant'Apollonia” nelduomo di San Vito al Taglia-mento, “L'Annunciazione”al duomo di Cividale e il“Battesimo di Cristo” allachiesa di Santo Stefano a Ve-nezia.

In diocesi sono sicura-mente da segnalare: la “Ma-donna con Bambino in tro-no tra i Santi Domenico eFrancesco, cui appare il Pa-dre Eterno” all'interno del

duomo di Motta diLivenza, “L'Allego-ria della Pace” nellafacciata della Ca-stella sempre aMotta, e le “Storiedi San GiovanniBattista” nel duo-mo di Oderzo.

Morto a San Vi-to nel 1588 proba-bilmente di peste,Amalteo fu sepoltonella locale chiesadi San Lorenzo Sal-varoli. CS

L’allegoria della Pace sulla facciata della Castella a Motta

lorenzon

L’artistadegli affreschi

UN GRANDE ARTISTA MOTTENSE:POMPONIO AMALTEO

La “Madonna con bambino in trono tra i Santi Domenico eFrancesco cui appare il Padre” nel duomo di Motta

Particolare del “Battesimo di Gesù” al museo di Oderzo

1214 aprile 2014

Da Portobuffolè ai Templari

ITINERARIO 3

Portobuffolè

Il borgo ebbe un grandesviluppo nel Medioevo,

prima sotto l'influenza delPatriarca di Aquileia e sottoquella del Vescovo di Cene-da; poi momento decisivo fuquando la città venne asse-gnata a Tolberto III da Ca-mino, marito della nota Gaiacitata da Dante Alighieri nelXVI canto del Purgatorio:“Per altro nome io nol co-nosco. Se nol togliessi dasua figlia Gaia...”. Proprio al-la sua figura è legato uno deipalazzi di maggior pregio delcentro storico: Casa Gaia daCamino. Oggi è sede di mo-stre d'arte e lungo le suestanze è possibile ammiraredei ben conservati cicli di af-freschi databili al XIV-XVsecolo; i soggetti denotano ilgusto dei proprietari di casaraffigurando scene dellarealtà cortigiana, in cui si al-ternano le viste del contadoa scorci di paesaggi secondoprospettive ardite e a imma-gini di cavalieri che calzanoappariscenti armature.

La passeggiata per il cen-tro storico è resa piacevoledalla vista di monumenti co-me la Torre Civica, l'unicasopravvissuta delle setteche componevano l'anticocastello, e il Torresin, porta

di accesso che attraverso ilponte Friuli conduce all'e-sterno della cinta murariadelimitando il confine dellafortificazione antica. Unadelle più belle ville del terri-torio di Portobuffolé è cer-tamente Villa Giustinian, og-gi adibita ad albergo e risto-rante: il palazzo, la cui strut-tura attuale risale al seicen-to, è contraddistinto da am-pi appartamenti contenentistucchi e affreschi; nel parcosi scorgono sculture di gu-sto decorativo.

La chiesa dei Templari

Un altro esempio si-gnificativo è la chie-

sa dei Templari nella frazio-ne di Ormelle Tempio. L'e-dificio costruito nel XIII se-colo dall'Ordine monasticomilitare dei Cavalieri delTempio fu poi ampliato nelXIV e il XVIII dall'Ordine deiGiovanniti; i Templari si in-sediarono in questo luogoperché vi si snodava uno de-

gli antichi percorsi di fatturaromana, la Via Opitergium-Tridentum che collegavaOderzo a Trento. Quandol'Ordine dei Templari fusoppresso nel 1312 a Tem-pio giunsero i Cavalieri diMalta che vi rimasero perquattrocento anni, trasfor-mando il complesso da ospi-zio per i pellegrini ad azien-da agricola.

L'edificio odierno pre-senta ancora i caratteri del-l'architettura romanica nellapianta e negli elementi de-

La diocesi di Vittorio Veneto conserva molti luoghi di grande valore storico-ar-tistico distribuiti anche nei centri minori. Proprio il più piccolo Comune dellaprovincia di Treviso, Portobuffolè, è un vero gioiello per i tanti segni storici checonserva nel suo tessuto cittadino.

Il Torresin e ponte Friuli a Portobuffolè

1414 aprile 2014

edilceramica

corativi: l'interno con un'u-nica navata è severo, mini-male, carico di suggestioni inun clima raccolto e con po-ca luce; la chiesa presentanel sottoportico un interes-sante ciclo di affreschi risa-lenti a diversi momenti sto-rici, di cui i più antichi sonodatabili al XII-XIII secolo. In-teressanti le sinopie che raf-figurano gli episodi del Nuo-vo Testamento del 1200 e1300 e le decorazioni piùtarde del San Cristoforo, laMadonna con Bambino introno e la Crocifissione.

Il Trittico di Navolè

Per concludere que-sto ideale percorso

vale la pena ricordare un'o-pera di Cima da Coneglianoche dal 1995 è esposta al

Museo diocesano d'arte sa-cra “Albino Luciani” di Vit-torio Veneto e che proveni-va originariamente dallachiesa di San Martino a Na-volè di Gorgo al Monticano:si tratta del trittico “SanMartino e il povero, SanGiovanni Battista, San Pie-tro”, una delle opere dimaggior pregio del coneglia-nese, informata ad un raffi-nato classicismo. In un ma-noscritto di Botteon, tra idocumenti presenti nell'ar-chivio storico del Comunedi Conegliano, viene avanza-ta l'ipotesi che l'opera fosseuna donazione di una im-portante famiglia patrizia.

Probabilmente in originela tavola era costituita da al-tri elementi che rendevanopiù complessa la scena. In-terventi di pulitura recentihanno reso l'opera ammira-bile in tutta la sua bellezza:specie osservando il SanLa chiesa dei Templari a Tempio di Ormelle

14 aprile 201415

Giovanni Battista si può ap-prezzare il tonalismo che ca-ratterizza la pittura veneta;di grande qualità e precisio-ne inoltre è l'armatura diSan Martino, con dettagli dirara fattura. Proprio grazie avari elementi di questoaspetto del Santo, come leforme della panciera e dellaginocchiera, è possibileascrivere il lavoro al 1500.Nonostante i tanti restaurierronei durante i secoli ab-biano lievemente minato lafigura di San Pietro, l'operanon ha perso la sua magnifi-cenza dichiarando appienola grandezza pittorica ecompositiva del Cima, unodei massimi pittori dellascuola veneta nei secoli dimassimo splendore.

I nostri territori ci di-mostrano come non oc-corra recarsi nelle grandicittà per ammirare dei ca-polavori: anche i piccoli

centri sanno rivelare deiluoghi suggestivi da scopri-

re che ci riportano al fiori-re di questi comuni tra Me-

dioevo e Rinascimento.Carlo Sala

padoan

Il Trittico di Navolè, in mostra fino all’8 giugno a Palazzo Sarcinelli a Conegliano

1614 aprile 2014

14 aprile 201417

2g restauri

ingredienti che qualcunoreputa arricchimento delpiatto in verità depaupera-no il nostro risotto tradi-zionale.

Un tempo, fino a pocodopo la metà del secoloscorso, i risotti erano rari,imperando le minestre, ma-gari poco brodose ma nonasciutte, alla modo dei “risie bisi” che il doge di Veneziavoleva sulla sua tavola ilgiorno di san Marco, il 25aprile, mandando a prende-re i piselli a Lumignano, neiColli Berici, dal momentoche nel veneziano e nel no-stro territorio maturanosettimane dopo.

Su questa scia, figlia diuna consolidata saggezza ga-stronomica, s'è aggiunto unaltro ottimo risotto, prepa-rato con gli asparagi bianchiche da Cimadolmo e terrevicine sono diventati unaleccornìa conosciuta anche

al di fuori dei confini regio-nali.

I risotti di primavera so-no dunque un piatto antico,presente nel nostro territo-rio fin dalla prima metà del'500 quando Venezia ne hasostenuto la coltivazione,esentando chi lo coltivavadal pagamento delle tasseagrarie. Il piatto si è certa-mente evoluto, c'è chi al po-sto del burro usa l'olio ex-travergine (che fa molto be-ne alla salute, ma deve esse-re italiano, ottimo quellodelle nostre colline), chi l'ar-ricchisce di erbette dandogliun colore sul verde e chi neusa parcamente, bastando illoro sapore.

Resta vero che il risottoalle erbette spontanee dicampo o agli asparagi è unaspecialità che caratterizza eimpreziosisce la cucina pri-maverile del nostro territo-rio.

Se è vero che le fritta-te sono ottime tutto

l'anno, a primavera assumo-no nell'opitergino-mottenseuna veste in piena sintoniacon la stagione. Si può dun-que affermare che, comeper i risotti primaverili, an-che per le frittate vale il det-to che la miglior cucina èquella radicata nel territorioe rispettosa della stagiona-lità. E qui tornano in ballo leerbine spontanee, bruscan-

doli, grìsoli o sc'iopeti, ra-dicèe, peverèl, réce de liève-ro, ma anche altri prodottidella primavera come i rust(giovani turioni del pungito-po), amari ma ricchi di so-stanze salutari. Ci sono an-cora, ma molto rare, le don-ne di campagna che cono-scono e utilizzano altre erbeper confezionare interes-santi e gustose frittate, co-me ad esempio il crescione(Nasturtium officinale), la

Le frittate

1814 aprile 2014

valerianella (Valerianella oli-toria), la lengua de vaca (Ru-mex acetosa) o, addirittura,l'ortica, ottima anche perpreparare gnocchi o pastafatta in casa di color verde.

Le frittate sono l'emble-ma della primavera e spic-chi di frittata si trovano an-che in diverse osterie tradi-zionali, ma questa è unapreparazione soprattuttocasalinga che non va assolu-tamente trascurata e che,fortunatamente si trova an-cora in molte delle nostrecase.

C’è un deciso ritor-no, quasi una ri-

scoperta, dei dolci tradizio-nali legati alla primavera e al-la sua festa più importante,

la Pasqua. Il dolce in assolu-to più tradizionale è la fu-gassa e qui desidero soffer-marmi qualche riga per unragionamento che ritengomolto serio.

Chiaramente non mi per-metto di fare la lotta alle in-dustrie dolciarie, ma c'è unadifferenza enorme, moltoenorme, fra i dolci industrialie quelli fatti dai bravi fornaidel territorio. E, per non es-sere frainteso, preciso che ilfornaio serio - e ne abbiamodiversi anche nel nostro ter-ritorio - come abbiamo alcu-ni pasticceri con buona pre-

parazione, comincia a sceglie-re la farina giusta, meglio seitaliana, evitando farine chearrivano dall'est o da chi sadove. Poi c'è la lievitazione. Ifornai e i pasticceri professio-nali impiegano il lievito ma-dre, fatto da loro o dai loropadri o nonni, conservato co-munque da molto tempo ealimentato con farina e acquaogni giorno. Non c'è nullameglio del lievito madre perdare fragranza alle “fugasse”pasquali, come del resto aglialtri dolci lievitati. Anche leuova vanno scelte con moltacura, uova di gallina fresche,non polvere o coloranti diproduzione industriale, ma-gari cinese. Per fare delle fo-cacce pasquali secondo l'anti-ca tradizione il bravo fornaioe il pasticcere impiegano ungiorno e mezzo, circa 36 oreed è proibito l'uso di conser-vanti, invece necessari alle in-

dustrie che producono i dol-ci mesi prima che vadanovenduti.

Vogliamo stare bene? Vo-gliamo evitare delusioni?Quando acquistiamo un dol-ce industriale (ma anche qual-sivoglia prodotto alimentare)leggiamo prima attentamentel'etichetta. Se non capiamobene quello che è scritto, sec'è poi, ad esempio, olio dipalma, rimettiamo la merce alsuo posto che è meglio. Perle feste di Pasqua e per vive-re gioiosamente la primave-ra, se non facciamo le “fugas-se” in casa usando prodotti diassoluta qualità andiamo dalpanettiere o dal pasticcere difiducia. La sua focaccia costadi più di quella del supermer-cato, certo, ma la bontà deldolce, che a Pasqua non puòproprio mancare e la nostrasalute non hanno assoluta-mente prezzo.

I dolci

ferro battuto

2014 aprile 2014

La maggioranza dei re-ferti delle analisi di la-

boratorio possono essereritirati gratuitamente via in-ternet. L'obiettivo è inviaredirettamente al paziente ireferti firmati digitalmente(e quindi perfettamente vali-di sotto il profilo medico elegale), attraverso la tra-smissione al proprio PC, aglisportelli sul territorio.

Cosa serve: il codice a16 cifre (Codice Identificati-vo ID) generato al momen-to della prenotazione estampato sul promemoriacartaceo rilasciato allo spor-tello.

Andando alla pagina htt-ps://mdb.ulss.tv.it/Talete/lo-gin.jsf bisogna inserire Codi-ce Fiscale e Codice Identifi-cativo ID e negli appositispazi (utilizzando i program-

mi Microsoft Internet Ex-plorer e Mozilla Firefox),quindi cliccare sul bottone“Scarica i tuoi referti”.

I referti di prestazionistrumentali (es: radiologia,ecografie, ecc.) devono es-sere ritirati presso i CUPdelle sedi di erogazione del-la prestazioni (es: ho esegui-to una mammografia a Bor-go Cavalli: devo ritirare ilreferto presso il CUP diBorgo Cavalli. Ho eseguitouna radiografia presso l'o-spedale di Ca' Foncello: de-vo ritirare il referto pressoil CUP di Ca' Foncello)CUP Poliambulatori -Borgo

Cavalli 42. Orario: dallunedì al venerdì 9 - 18;sabato 8-12.

CUP sede Ospedale di Ca'Foncello. Orario: dal lu-

nedì al venerdì7.30 - 18; sabato8 - 12.

CUP sede di Oder-zo - via Luzzati,45 - Orario: dallunedì al venerdì7 - 18; sabato 8 -12.I referti possono essere

ritirati dai diretti interessati(che devono comunque esi-bire un documento di rico-noscimento) o da coloroche sono muniti di delega daparte dell'interessato (inquesto caso serve il docu-mento, o fotocopia, di chidelega).

Inoltre è possibile ritira-re i referti di laboratoriopresso:- Distretti Socio Sanitari- Farmacie- Comune di Mogliano

Veneto: “Punto Comu-ne”

- Comune di Preganziol:“Com_unico”

- Comune San Biagio diCallalta: “Punto Comu-ne”

ATTENZIONEI referti non ritirati o

non estratti tramite inter-net, entro 30 giorni, sarannoaddebitati all’assistito dell’INTERO COSTO, comeprevisto dalla normativa(L.312/91 n.412).

Il ritiro dei refertiSu internet o dove sono state effettuate le prestazioni strumentali

L'Associazione Volon-tari Ospedalieri

(AVO) è nata a Ca' Foncelloa Treviso nel febbraio 1994.Dal 2005 è presente ancheall'ospedale di Oderzo, nelreparto di Medicina e Orto-pedia.

Il volontario AVO prestala sua opera ai degenti per al-

leviare la soggezione ed il ti-more che l'ambiente ospe-daliero incute, per alleviarela solitudine che la maggiorparte dei degenti prova nel-l'essere ricoverati e per aiu-tare il degente ad affrontarela quotidianità ospedaliera,dal bere al cibarsi.

Il volontario AVO si ren-

de disponibile, concostanza, impegnoe continuità per 3ore settimanali,trovando nel suotempo, il tempoper: essere presen-te, saper ascoltare, cogliereil bisogno, capire la solitudi-ne, condividere la sofferen-za.

Per diventare volontarioAVO bisogna avere un'etàtra i 18 e i 70 anni, buonecondizioni fisiche, serietà,

equilibrio, discrezio-ne, capacità di rela-zione e disponibilitàalla collaborazione. Sideve seguire un cor-so di formazione, esei mesi di tirocinio

in ospedale, affiancati da tu-tor.

Per i circa 70 volontariAVO operativi è stato crea-to un camice bianco con col-letto e martingala azzurri,che li contraddistingue dalpersonale sanitario.

Accanto ai degentiL’ASSOCIAZIONE VOLONTARI OSPEDALIERI DI ODERZO

AOderzo un’associa-zione quanto mai di-

namica e propositiva, tuttadedita alla promozione dellasalute tra la cittadinanza è lasezione dalla Lilt, Lega Italia-na per la Lotta contro i Tu-mori, di cui è referente Ma-nuela Tonon.

Dal dicembre 2012,quando è stata inaugurata lanuova sede in via per Piavon,è un crescendo di eventi ediniziative. Come la biciclet-tata “Due ruote e quattrozampe”, organizzatanell’ambito del “mese delnastro rosa - prevenzione

del tumore al seno” e pre-ceduta dalle bici rosa collo-cate nelle rotatorie cittadi-ne. E come i numerosi in-contri di informazione e leiniziative di sensibilizzazioneeffettuati in modo sistemati-co nel territorio.

Non va dimenticato l’im-pegno concreto portatoavanti in questo periodo dal-la Lilt Oderzo-Motta per da-

re risposte ai bisogni dei ma-lati e dei loro familiari.

C’è l’acquisto di un eco-grafo, per il quale in tantistanno contribuendo conofferte – come quellade l l ’Op i t e r g i n aCalcio - o altre ini-ziative, ad esempio,a metà marzo,un’originale serata“Mostra in musicadi quadri d’autore”al Teatro Cristallo.

L’impegno perdotarsi di una se-conda ambulanzaper trasportare

persone verso le sedi ospe-daliere di Treviso, Aviano ePordenone.

E, insieme all’ambulanza,sono necessari nuovi volon-tari come autisti, disponibilia farsi carico di un accompa-gnamento che va incontro adifficoltà logistiche ma è pri-ma d’altro una vicinanzaumana all’insegna della soli-darietà.

Numero unico prenotazione visite 0422-1912900

L’Azienda Ulss 9 co-munica che i nuovi

certificati di esenzione dalticket per reddito2014/2015 sono già scarica-bili dal sito internet azienda-le www.ulss.tv.it.

Il certificato riguarda icittadini che, per reddito,appartengono alle categoriecontraddistinte dai codici7R2 (bambini di età inferio-re ai 6 anni o anziani di etàsuperiore a 65 anni apparte-nenti ad un nucleo familiarecon reddito inferiore a36.151,98 euro), 7R4 (citta-

dini di età superiore ai 65anni titolari di assegno so-ciale e familiari a carico),7R5 (cittadini di età superio-re ai 60 anni con pensione alminimo e familiari a carico).

Si ricorda che:1. se l'assistito dispone di

un certificato “PERMA-NENTE” non è necessa-rio il rinnovo dello stes-so;

2. qualora l'assistito nonreperisse il proprio cer-tificato all'interno del si-to, posto che ne abbiadiritto, potrà recarsi agli

sportelli distrettualimunito di documentodi riconoscimento etessera TEAM per rin-novare l’autocertifica-zione e ricevere il cer-tificato di esenzione va-lido fino al 31 marzo2015.

Per ulteriori informa-zioni è possibile contattarel’Ufficio Relazioni con il Pub-blico (ospedale di Treviso,0422-322922 dal lunedì alvenerdì dalle 8.30 alle 12.30,lunedì e mercoledì anche

dalle 15 alle 17; ospedale diOderzo, 0422-715361 dallunedì al venerdì dalle 8.30alle 12.30, il mercoledì an-che dalle 15 alle 17).

Certificati di esenzione onlineSul sito dell’Ulss 9 la possibilità di scaricarli

Gli obiettivi della LiltEcografo, nuova ambulanza e... altri volontari

legrenzi

La sede opitergina della Lilt

2214 aprile 2014

Numero unico prenotazione visite 0422-1912900

Recentemente si è as-sistito a una vera ga-

ra di solidarietà mirata alladonazione di midollo per unpiccolo paziente affetto dauna malattia ematologica eseguito presso la strutturadi Oncoematologia Pediatri-ca di Padova.

Favorito dal rilievo me-diatico del caso, un tamtamdi appelli alla donazione haportato centinaia di personesolidali a rivolgersi al Servi-zio Trasfusionale di Treviso,il cui Laboratorio HLA èCentro Donatori del Regi-stro Italiano Donatori di Mi-dollo Osseo (IBMDR) edesegue le tipizzazioni per idonatori delle provincie di

Treviso e Bellu-no.

Il Servizio haricevuto un nu-mero veramenteeccezionale di ri-chieste telefoni-che di personeintenzionate adonare e ha avu-to modo diinformare tutti icittadini che sisono presentati direttamen-te in ospedale per diventaredonatori. Grazie all’aiutodell’ADMOR, l’associazionedi volontariato che collabo-ra col SIT, e all’impegno ditutto il personale medico,paramedico e di laborato-

rio, tutti hannor i c e v u t ou n ’ a d e g u a t ainformazione.

La sensibi-lità della popo-lazione trevi-giana e venetarispetto alladonazione si èconfermata an-cora una voltaelevatissima.

Il potenziale donatoreIBMDR dev’essere personasana e può iscriversi al regi-stro contattando il ServizioTrasfusionale di competen-za e prendendo appunta-mento per la visita, la valuta-zione del materiale informa-

tivo, il colloquio di idoneità,la firma del consenso ed ilprelievo per la tipizzazioneHLA. È meglio sapere primache:- ci si può iscrivere solo se

si è in buona salute, sipesa più di 50 Kg e si so-no già compiuti 18 anni enon ancora i 37;

- la permanenza nel Regi-stro dura fino al compi-mento del 55° anno dietà;

- in questo periodo ditempo ogni potenzialedonatore potrà esserchiamato per completa-re la tipizzazione o perdonare ad un pazientecompatibile.

La solidarietà nella donazione di midolloCentinaia di persone si sono rivolte al servizio trasfusionale di Treviso

CessaltoCarmen Carnielli, Via Maggiore, 41 - tel.

0421-327103

ChiaranoElisabetta Scotini, Via Roma, 1/a - tel.

0422-746005

CimadolmoEnrico De Polo, Via Roma, 22 - tel. 0422-

743087

Fontanelle Enrico Legrenzi, Via Roma, 310 - tel.

0422-809085

Gorgo al Monticano Stefano Granatiero, Via Postumia Cen-

tro, 15 - tel. 0422-740023

Mansuè Chiarella Carretta, via Roma, 15 - tel.

0422-741138

Motta di Livenza Al Ponte di Chiara Bisiol e Francesca

Rossetto, Via IV Novembre, 42 - tel.0422-766062

“Antica Farmacia alla Provvidenza” dr.Rossetto, Via Ballarin, 1 - tel. 0422-766550

Negrisia di Ponte di Piave Franco Rossi Sirena,

Via Chiesa, 54/A -tel. 0422-754398

OderzoAnna Trevisan, Piaz-

za, Vittorio Ema-nuele II, 18 - tel.0422-815525

Renato Favero, ViaGiuseppe Gari-baldi, 18 - tel.0422-712241

Farmacia Scotto di Paola Mason, Via Um-berto I, 28 - tel. 0422-712221

OrmelleTullio Molin, Via Roma, 18 - tel. 0422-

745086

Piavon di Oderzo Claudio Dal Magro, Piazza Marco d'Avia-

no, 7 - tel. 0422-752950

Ponte di Piave Eredi Moretto, Via Murialdo, 12 - tel.

0422-759139

Portobuffolè Alessandra Grande, Via

Settimo, 7 - tel. 0422-850044

Salgareda Farmacia San Michele di

Nazzareno Zanette,Via Roma, 105 - tel.0422-747010

Campodipietra Presidio temporaneo di Campodipietra

via Marconi, 48/50 - tel. 0422-744414

San Polo di Piave Ferrari Lorenzo, Via Repubblica, 80 - tel.

0422-206058

Tutte le farmacie del distretto

14 aprile 201423

già in vendita presso:

SEDE DE L’AZIONE, tel 0438 940249, [email protected] del Seminario (Pove), Libreria il Punto, Libreria il Viale - VITTORIO VENETO

Libreria La Pieve - PIEVE DI SOLIGO, Libreria San Leonardo - CONEGLIANO, Libreria Opitergina - ODERZO

nelle PARROCCHIE e su www.lazione.it (Paypal)