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Sentiero del viandanteIl Sentiero del Viandante, noto un tempo come Via Ducale o Via Regia con notizie già in documenti di metà Settecento ma di certo già utilizzato in epoca medioevale, è un'antica via di comunicazione fra la pianura padana e la Valtellina; si sviluppa lungo la sponda orientale del Lago di Como da Abbadia Lariana a Colico su una distanza di circa 35 Km.Si può percorrerlo a tratti poichè i vari segmenti sono collegati dalla linea ferroviaria Lecco - Colico.

Il percorso è alla portata di tutti, i dislivelli sono contenuti ma occorre un po' di fiato nei tratti in salita.Non presenta alcuna difficoltà, dispone di numerosi punti panoramici per soste, si trova acqua lungo il percorso ed è segnato ottimamenta con una piastrina color arancione con la scritta "Sentiero del Viandante".

4° tappa Dervio-ColicoArrivati con il treno a Dervio, si sale al Borgo di Castello, caratterizzato da case patrizie, vicoletti selciati con frequenti sottopassi ad arco e numerose edicolette religiose. Una possente torre quadrata si erge sulle case, memoria dell’antico “castrum de Orezia” dal cognome dei signori locali. Vicina è anche la chiesa di San Leonardo, dinanzi ad una soglia prativa.

Lasciato il Borgo di Castello, si passa davanti ad un lavatoio arrivando sulla strada asfaltata. Si sottopassa la provinciale per Vestreno e si prosegue diritti lungo via del Monastero. La recente urbanizzazione e la superstrada hanno sfigurato il contesto agricolo di questa zona, al tempo detta Prati di Chiaro.Si passa accanto a Monastero e si continua su fondo sterrato e, infine, sull’originario ciottolato.

Superata una lieve soglia, si scende verso Corenno Plinio che merita una sosta, oltre per il caratteristico abitato fatto di case in pietra addossate l'una all'altra, per alcune notevoli eminenze architettoniche: fra queste il Castello, uno dei più ben conservati di Lombardia, e la chiesa di San Tommaso di Canterbury con preziosi affreschi dal Trecento al Cinquecento raffiguranti gli Apostoli, San Cristoforo e i Magi, oltre a tre arche funerarie in marmo degli Andriani, la famiglia che tenne lungamente il governo del paese.Percorso un breve tratto di strada asfaltata e raggiunto un ristorante, si torna sul percorso pedonale che raggiunge subito una cappella neoclassica della famiglia Andreani Sormani, decorata da una Crocifissione.La mulattiera si dirige, attraversata la cascina del Guasto, a Torchiedo e quindi, lungo via Panico, al villaggio omonimo. Si tratta di poche villette raggiunte da una strada.

Si attraversa a guado un rivo (resti di mulini), si passa alle spalle della Chiesa di San Giorgio (antica parrocchiale di Dorio) e quindi si arriva a Mondonico (m.299 s.l.m.), grazioso nucleo semiabbandonato composto da casette rustiche in pietra avvolte nel silenzio. La vista spazia dal lago ai paesini in riva al lago (uno storicamente noto, proprio di fronte, è Dongo), ai monti innevati (sul lato nord il Pizzo Badile).Si continua a salire, tenendo a sinistra in basso Dorio, piccolo borgo sparso sulle pendici del monte Legnoncino e percorrendo una splendida mulattiera del passato. É interessante notare la struttura della roccia: predomina qui una pietra scistosa (micascisti e gneiss minuti) mentre la vegetazione sulle rocce affioranti perde la sua veste arborea e viene sostituita da ginestre e da eriche). Si arriva alla Cappella di San Rocco (487 m), presso la quale si trova un’area di sosta con tavoli e fontana.

La salita continua con due rampe a gradoni che guadagnano la soglia del contrafforte che divide la costa di Dorio da quella che si affaccia sul laghetto di Piona. La nuda roccia, lavorata dai ghiacciai quaternari,

lascia ampi varchi nella vegetazione, dove ai castagni si avvicendano betulle e faggi. Il percorso si tiene sul fianco della montagna e, scrutando i bordi, si notano degli strani cippi numerati che probabilmente indicano i lotti in cui un tempo era ripartito il bosco da legna. Si entra nell’ombrosa Valle Rossella e qui la mulattiera vince un salto di quota con uno scalone in pietra, poi continua, più dolcemente, in una radura vigilata da secolari castagni. È il Monte Perdonasco, uno dei molti insediamenti stagionali che occupano questo versante del Monte Legnone. Oltrepassata la valle di Noh, si è subito a Monte Sparesè e all’isolata chiesa della Madonna dei Monti (m.604 s.l.m.), costruita per consentire agli alpigiani di onorare la festività senza ogni volta tornare alla parrocchiale di Dorio.Si imbocca una strada sterrata che scende per lungo tratto nel mezzo di un vasto castagneto dove, di tanto in tanto, è ritagliata qualche piccola radura. Nel sottobosco si individuano anche dei massi erratici trasportati fin qui dai ghiacciai quaternari, alcuni incisi probabilmente dagli antichissimi abitatori per manifestare culti e rituali pagani. La strada compie alcuni tornanti prima di portare a Posallo, dove si trova un posto di ristoro.Attraversato il rio Perlino su una passererella e seguendo una mulattiera, si sale per poche decine di metri fino a raggiungere una seconda Chiesa di San Rocco (m.500 s.l.m.), ameno luogo di sosta con alcuni tavoli in pietra fra i prati ed i castagni. La chiesa ha origini antiche, come rivela l’abside di forme romaniche. Il campanile ed il portico sono stati aggiunti, durante un riassetto, nel 1401.Oltre la chiesa, sulla destra, si passa accanto ad un’azienda agroturistica e quindi si imbocca una strada asfaltata. Si scende verso lo stretto incavo della valle del torrente Inganna dove si incontra un crocicchio di vie. A destra si va in pochi minuti alla torre di Fontanedo, un luogo di grande solitudine e bellezza che merita la deviazione . Proseguendo invece lungo la strada, si attraversa il torrente e quindi si sale al ristoro di Robustello (m.451 s.l.m.).Il sentiero del viandante prosegue verso nord e si conclude al Santuario della Madonna di ValPozzo. A sinistra invece, in direzione ovest, si prosegue per Villatico e la stazione ferroviaria di Colico.

Tempo totale da Dervio a Robustello e quindi direttamente a Colico: h 5 circa.Tempo totale, da Dervio alla Madonna di ValPozzo e a Colico: h 6 circa.