SEMPRE CARO MI FU SEMPRE CARO MI FU QUEST’ERMO COLLE,QUEST’ERMO COLLE,

E QUESTA SIEPE,E QUESTA SIEPE,

CHE DA TANTA PARTE DELL’ULTIMO CHE DA TANTA PARTE DELL’ULTIMO ORIZZONTEORIZZONTE

IL GUARDO ESCLUDE.IL GUARDO ESCLUDE.

MA SEDENDO E MIRANDO,MA SEDENDO E MIRANDO,

INTERMINATI SPAZI DI LA’ INTERMINATI SPAZI DI LA’ DA QUELLA,DA QUELLA,

E SOVRUMANI SILENZI, E E SOVRUMANI SILENZI, E PROFONDISSIMA QUIETE IO NEL PROFONDISSIMA QUIETE IO NEL

PENSIER MI FINGO,PENSIER MI FINGO,

OVE PER POCO IL COR NON OVE PER POCO IL COR NON SI SPAURA.SI SPAURA.

E COME IL VENTO ODO STORMIR E COME IL VENTO ODO STORMIR TRA QUESTE PIANTE,TRA QUESTE PIANTE,

IO QUELLO INFINITO SILENZIO A IO QUELLO INFINITO SILENZIO A QUESTA VOCE VO QUESTA VOCE VO COMPARANDO:COMPARANDO:

E MI SOVVIEN L’ETERNOE MI SOVVIEN L’ETERNO

E LE MORTI STAGIONI,E LE MORTI STAGIONI,

E LA PRESENTE E VIVA,E LA PRESENTE E VIVA,

E IL SUON DI LEI.E IL SUON DI LEI.

COSI’ TRA QUESTA IMMENSITA’COSI’ TRA QUESTA IMMENSITA’

S’ANNEGA IL PENSIER MIO:S’ANNEGA IL PENSIER MIO:

E IL NAUFRAGAR M’E’ DOLCE IN E IL NAUFRAGAR M’E’ DOLCE IN QUESTO MARE.QUESTO MARE.

L’INFINITO DIL’INFINITO DIGIACOMO LEOPARDIGIACOMO LEOPARDI

LUDVIG VAN BEETHOVENLUDVIG VAN BEETHOVENCHIARO DI LUNACHIARO DI LUNAELABORAZIONE ELENAELABORAZIONE ELENA