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SCUOLA DI FOTOGRAFIA Lezione 3 – Il ritratto in studio, le luci artificiali, gli schemi luce.

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Il ritratto in studio, le luci artificiali, gli schemi luce

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Page 1: Scuola di fotografia - Lezione 3: Il ritratto in studio

SCUOLA DI FOTOGRAFIA

Lezione 3 – Il ritratto in studio, le luci

artificiali, gli schemi luce.

Page 2: Scuola di fotografia - Lezione 3: Il ritratto in studio

SCUOLA DI FOTOGRAFIA

Parte 1 – Il ritratto in studio

Page 3: Scuola di fotografia - Lezione 3: Il ritratto in studio

Il ritratto in studio

• Il ritratto in studio è una delle maggiori espressioni della fotografia

• Per quanto possa sembrare banale una foto «preparata» completamente in studio, il ritratto affonda fino all’anima del soggetto, ne studia lo sguardo, e ne lascia immaginare i pensieri e le emozioni

• Per questo il ritratto non deve sfociare nella banalità e nell’effetto «piatto» tipico della fototessera, ma deve puntare dritto all’emozione che si vuole rappresentare, non deve mai essere banale, e deve avvalersi di tutta la conoscenza tecnica e della vena artistica del fotografo.

© 2012 Officina Fotografica – Tutti i diritti riservati 3

Page 4: Scuola di fotografia - Lezione 3: Il ritratto in studio

Il ritratto in studio

• Il fotografo ritrattista non può essere timido. E’ importante

che il fotografo impari a conoscere e interpretare il

soggetto, che ci parli, che stabilisca un rapporto senza il

quale la posa giusta non si troverà mai.

• Soltanto unendo la tecnica fotografica all'umanità e alla

sensibilità e anche a un pizzico di simpatia, il risultato

sarà un buon ritratto e non solo un'impeccabile fotografia.

• E’ importante poi valorizzare il soggetto nel momento

dello scatto, senza lasciarsi distrarre dallo sfondo, che

deve essere usato con gusto e cautela.

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Page 5: Scuola di fotografia - Lezione 3: Il ritratto in studio

Il ritratto in studio

• Di solito per i ritratti si preferisce impostare sull'obiettivo

un diaframma aperto, perché questo fornisce una

profondità di campo non troppo estesa.

• E’ importante sfocare lo sfondo per fare risaltare il primo

piano, e nello stesso tempo permette al fotografo di

scattare con tempi abbastanza veloci non avere dei

micro-mossi.

• Gli ISO devono rimanere bassi, per non introdurre

«rumore» eccessivo negli scatti in primo piano.

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Page 6: Scuola di fotografia - Lezione 3: Il ritratto in studio

Il ritratto in studio

• Ricordarsi le regole di composizione valgono anche per i

ritratti.

• E’ consigliato usare il formato RAW delle macchine digitali

Reflex per poter poi agire in fase di post-produzione.

• Siccome si usano i diaframmi molto aperti, ricordarsi di far

attenzione al punto di fuoco. E’ spesso consigliabile impostare

il punto di fuoco sugli occhi del soggetto.

• Usualmente, si cerca di far provenire la luce da un punto più

alto rispetto al soggetto, ma ci sono delle eccezioni a seconda

dello schema di luce utilizzato.

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Page 7: Scuola di fotografia - Lezione 3: Il ritratto in studio

Il ritratto in studio

• Come lunghezza focale, gli obiettivi usuali per il ritratto sono

quelli compresi tra gli 80 e i 105 mm.

• Ricordarsi che se c’è molta differenza tra le zone in ombra e

quelle illuminate nel soggetto, è sempre meglio sovraesporre

leggermente.

• Quando si parla con la modella/o e si fa riferimento alla destra

o alla sinistra, ci si riferisce sempre alla destra o alla sinistra

del modello/a e non del fotografo.

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Page 8: Scuola di fotografia - Lezione 3: Il ritratto in studio

Il ritratto in studio

• Bisogna fare attenzione alle ombre. Se l’ombra è troppo netta o

vi disturba, per eliminarla basta allontanare il soggetto dalla

sfondo o cambiare lo schema di luci.

• In alcuni casi, specie nelle figure intere, le ombre potrebbero

invece essere incluse volutamente.

• Il punto di ripresa è fondamentale:

• Per il ritratto in primo piano, è bene posizionarsi esattamente di fronte al

soggetto, alla stessa altezza degli occhi.

• Nella figura intera, ricordarsi che:

• Le riprese dal basso «slanciano» le figure e le snelliscono.

• Le riprese dall’alto «schiacciano» il soggetto e distorcono l’elemento più vicino.

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Page 9: Scuola di fotografia - Lezione 3: Il ritratto in studio

Il ritratto in studio

• Le foto dei ritratti devono trasmettere emozioni: i ritratti devono

sembrare spontanei o in posa, ma mai forzati nelle espressioni,

il soggetto deve sempre sembrare a proprio agio.

• Gli accessori, acconciatura ed espressioni del soggetto,

devono essere funzionali al sentimento che volete esprimere.

• Nel ritratto, ricordarsi di usare le linee guida naturali del corpo

per portare l’attenzione dell’osservatore al punto focale del

ritratto. Dovete quindi usare bene la posizione del corpo, delle

braccia, delle mani e delle gambe.

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Page 10: Scuola di fotografia - Lezione 3: Il ritratto in studio

Il ritratto in studio: Differenze Uomo - Donna

• A seconda del sesso del soggetto, ci sono delle considerazioni

da tenere a mente:

• La posizione del corpo è funzionale alle linee del soggetto,

quindi per una donna è opportuno usare pose a ¾ e sinuose

per enfatizzarne la siluette e le forme. Nell’uomo invece è

opportuno sfruttarne la forza muscolare con riprese

simmetriche e decise.

• La luce scelta è importante: nelle donne è bene utilizzare luci

più diffuse per avere meno contrasto per nascondere eventuali

difetti o imperfezioni. Negli uomini sono consigliate luci forti e

decise (puntiformi) per esaltare le espressioni e la muscolatura.

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Page 11: Scuola di fotografia - Lezione 3: Il ritratto in studio

La scelta delle inquadrature: figura intera

• Più spazio sulla testa, meno sotto i piedi. Occhi su un punto

nodale e sguardo in direzione dello spazio (a seconda del tipo

di sentimento espresso)

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La scelta delle inquadrature: taglio al ginocchio

• Si lascia poco spazio sopra la testa, e si taglia la figura al di

sopra del ginocchio.

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Page 13: Scuola di fotografia - Lezione 3: Il ritratto in studio

La scelta delle inquadrature: primo piano

• Poco spazio sulla testa, taglio sul petto

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Page 14: Scuola di fotografia - Lezione 3: Il ritratto in studio

La scelta delle inquadrature: Taglio americano

• Si esclude il parte inferiore del mento e quella superiore della

fronte. Foto di impatto e di tensione. Occhio sul punto nodale.

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Page 15: Scuola di fotografia - Lezione 3: Il ritratto in studio

La scelta delle inquadrature

• Esistono molti altri tagli, a seconda delle emozioni che si

vogliono trasmettere. Si può essere molto creativi, a patto di

non tagliare bruscamente parti devo corpo come mani, dita e

piedi.

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Page 16: Scuola di fotografia - Lezione 3: Il ritratto in studio

SCUOLA DI FOTOGRAFIA

Parte 2 – Le luci artificiali.

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Le luci artificiali

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• Si definiscono luci artificiali tutte quelle luci non naturali,

prodotte da attrezzatura fotografica, come luci da studio,

luci spot, luci elettriche, flash e pannelli riflettenti.

• Le luci artificiali si dividono luci in vari modi, e possono

essere sia «fredde» che «calde».

• Per semplificare, le luci da studio che tratteremo, le

penseremo come «neutre».

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Le luci artificiali

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• Le luci definite puntiformi sono quelle che producono un fascio di luce forte e direzionato, che crea ombre molto scure e soggetti molto illuminati. Ci sarà quindi un forte contrato tra le ombre e il soggetto. Fanno parte di questa categoria, i faretti a incandescenza, e le luci artificiali senza schermo. (Nel ritratto si usano soprattutto per gli uomini)

• Le luci definiti omogenee o diffuse, rendono le ombre più morbide e meno scure, come meno contrasto tra le parti in ombra e quelle chiare. Le fonti di luce omogenee sono le luci fotografiche offuscate da diffusori, teli o panni, e le luci riflesse dal pannello riflettente. (Nel ritratto si usano soprattutto per le donne)

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Le luci artificiali: componenti

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1) Telo o fondale

2) Luce primaria - Puntiforme

3) Luce secondaria - Puntiforme

4) Soft-box - Diffusa

5) Ombrello Silver - Diffusore

6) Ombrello White - Diffusore

7) Flash ausiliario - Puntiforme

8) Luce spot - Puntiforme

9) Riflettente Silver - Riflettente

10)Riflettente White – Riflettente

Gli ombrelli e i diffusori servono a

trasformare una luce puntiforme in

omogenea. • N.B. Anche dei teli o schermi

possono trasformare una duce

puntiforme in diffusa

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SCUOLA DI FOTOGRAFIA

Parte 3 – Gli schemi luce principali.

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Gli schemi luci principali

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• Per scattare in studio, specie i ritratti si fa ricorso a degli schemi luci ben precisi, ognuno dei quasi si differenzia per numero e posizione delle luci, e che danno un effetto diverso al soggetto.

• Questi schemi ovviamente, oltre a modificare l’illuminazione del soggetto, influiscono in maniera determinante sulle ombre, marcandole, riducendole, allungandole o eliminandole.

• Bisogna tener presente che per ogni luce puntiforme, è possibile applicare un diffusore per convertirla in luce diffusa a seconda delle necessità.

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Schema classico a 2 luci

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• Illuminazione totale da un lato inclinata a 45° sul soggetto.

Seconda luce meno potente di supporto sull’altro lato.

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Schema a taglio o «lama di coltello»

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• Luce da un solo lato che illumina solo un profilo del

soggetto lasciando completamente in ombra l’altro.

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Schema a taglio o «lama di coltello»

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• La parte in ombra può essere schiarita con l’ausilio di un

pannello riflettente (Silver + decisa, White + tenue)

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Schema Rembrant

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• Prende il nome dal pittore che la introdusse. Usa una sola luce

a 45° posta in alto rispetto al soggetto. Forma un un’area scura

a triangolo sotto l’occhio in ombra. Da un effetto

tridimensionale alla foto. Ottimo se usato con sfondo nero.

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Schema a farfalla o «bounce»

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• Schema che toglie tutte le ombre dal volto inquadrato, ad eccezione

di una piccola ombra sotto il mento appunto a forma di farfalla. Si usa

soprattutto per ritratti pubblicitari, foto make up e acconciature.

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Schema Flare

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• Applicabile a tutti gli altri schemi. Si usa una luce ulteriore da

mettere dietro il soggetto e/o una supplementare laterale che

punta sempre lo sfondo. Si usa per staccare il soggetto dallo

sfondo (es. capelli neri su sfondo) e per eliminare le ombre su

di esso.

Page 28: Scuola di fotografia - Lezione 3: Il ritratto in studio

Schema Flare

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• Anche con lo schema a farfalla spesso di una luce «flare» per

staccare il soggetto dallo sfondo

Page 29: Scuola di fotografia - Lezione 3: Il ritratto in studio

Altri schemi luci e varianti

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• Esistono molti altri schemi luci più complessi, adatti a determinati

scopi, che si basano anche su un numero maggiore di luci e di flash

ausiliari e di luci spot.

• Tutti questi schemi possono essere modificati in base al tipo di luce e

di ombra che si vuole ottenere, modificandone l’altezza, la distanza e

l’inclinazione.

• Si possono trasformare le luci puntiformi in omogenee aggiungendo

un diffusore.

• Si possono mitigare le ombre usando dei pannelli riflettenti.

• Si può eliminare l’ombra dal soggetto allontanandolo dallo sfondo.

Page 30: Scuola di fotografia - Lezione 3: Il ritratto in studio

Lezione 1 – Fine

Ci sono domande?

FINE

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© Stefano di Pede Officina Fotografica - Foto di Officina Fotografica e tratte dal web