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REGIONE EMILIA ROMAGNA PROVINCIA DI REGGIO NELL’EMILIA COMUNE DI REGGIO EMILIA PROCEDIMENTO UNICO AI SENSI DELL’ART. 53 COMMA 1 LETTERA b DELLA L.R. 24/2017 PER L’AMPLIAMENTO DI COMPLESSO INDUSTRIALE SEDE DELLA DITTA PA S.p.A. IN LOCALITà BAGNO, CON INGRESSO DA VIA MILANO n.13 IN COMUNE DI RUBIERA (RE) RELAZIONE INVARIANZA IDRAULICA Committente: PA S.p.A. Progetto: Antares S.r.l. Direttore Tecnico: Arch. Guido Tassoni Collaboratori: Arch. Michele Riccò Arch. Luca Romoli REV 02

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Page 1: REGIONE EMILIA ROMAGNA PROVINCIA DI REGGIO … · regione emilia romagna provincia di reggio nell’emilia comune di reggio emilia procedimento unico ai sensi dell’art. 53 comma

R E G I O N E E M I L I A R O M A G N A

P R O V I N C I A D I R E G G I O N E L L ’ E M I L I A

C O M U N E D I R E G G I O E M I L I A

PROCEDIMENTO UNICO AI SENSI

DELL’ART. 53 COMMA 1 LETTERA b DELLA L.R. 24/2017

PER L’AMPLIAMENTO DI COMPLESSO INDUSTRIALE

SEDE DELLA DITTA PA S.p.A. IN LOCALITà BAGNO,

CON INGRESSO DA VIA MILANO n.13 IN COMUNE DI RUBIERA (RE)

RELAZIONE INVARIANZA IDRAULICA

Committente:

PA S.p.A.

Progetto:

Antares S.r.l.

Direttore Tecnico:

Arch. Guido Tassoni

Collaboratori:

Arch. Michele Riccò

Arch. Luca Romoli

REV 02

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Indice

Premessa .................................................................................................................... 2 

Metodologia dell’invarianza idraulica del Piano dei Bacini Romagnoli (Pistocchi1,

2004) ........................................................................................................................... 3 

Criterio per la valutazione dell’invarianza idraulica ...................................................... 3 

Calcolo dell’invarianza idraulica .................................................................................. 5 

Sovradimensionamento della rete di raccolta delle acque bianche interne al lotto...... 8 

Dimensionamento dell’invaso di laminazione in terreno libero .................................... 8 

Sistema di scarico delle acque nere ............................................................................ 9 

Note bibliografiche ..................................................................................................... 10 

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Premessa

In conformità alle disposizioni delle Norme di RUE di cui all’art. 3.5.2, la presente

relazione illustra il progetto di smaltimento delle acque meteoriche e reflue.

In primo luogo, il progetto prevede la realizzazione di un sistema duale di reti per lo

smaltimento delle acque bianche e delle acque nere.

La rete di raccolta delle acque nere si allaccia, all’interno del lotto, alla rete esistente

di smaltimento delle acque nere in gestione a IRETI, mentre le acque meteoriche

sono raccolte in una rete specificamente destinata al recapito finale in acque

superficiali, nel rispetto del principio dell’invarianza idraulica, come dimostrato nei

capitoli successivi.

Il progetto viene sottoposto pertanto agli Enti gestori competenti per ottenere

l’autorizzazione da parte di IRETI per l’allacciamento alla rete delle acque nere e da

parte della Bonifica dell’Emilia Centrale per lo scarico in acque superficiali.

In assenza di una normativa specifica nazionale od europea di normalizzazione, lo

studio è stato condotto sulla base della letteratura scientifica disponibile ed in

particolar modo del Piano Stralcio per il Rischio Idrogeologico dell’Autorità dei Bacini

Regionali Romagnoli, approvato dalla Regione Emilia Romagna con DGR 1877 del

2011, per la determinazione del metodo di calcolo.

L’area è sita in aderenza al tessuto urbano consolidato della frazione di Bagno, a

nord della Via Emilia, racchiusa a ovest dal cavo Tassarola, a nord dal complesso

produttivo esistente e dalla linea ferroviaria MI-BO e ad est da lotti residenziali

prospicienti Via Milano, in territorio del Comune di Rubiera, a sud da lotti residenziali

e da residue aree libere non edificate ad uso agricolo.

L’area si presenta fortemente urbanizzata e caratterizzata da una prevalenza di

insediamenti residenziali a sud e a ovest e di insediamenti produttivi ad est e a nord.

Il reticolo idrografico presente nella zona si compone unicamente del citato cavo

Tassarola a ovest.

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Metodologia dell’invarianza idraulica del Piano dei Bacini

Romagnoli (Pistocchi1, 2004) 1dagli atti del XXIX Convegno di Idraulica e Costruzioni Idrauliche, Trento, vol. 3, pp. 107 -

114

La progressiva impermeabilizzazione dei suoli e il sacrificio delle reti di drenaggio

minute rappresentano in molti contesti una minaccia per la sicurezza idraulica del

territorio. L’invarianza idraulica delle trasformazioni del suolo (Pistocchi, 2001) è

rappresentata dalla capacità di mantenere costanti ed inalterati i colmi di piena prima

e dopo la trasformazione. Le Norme di Attuazione del Piano Stralcio per il rischio

idrogeologico dell’Autorità dei Bacini Romagnoli definiscono l’invarianza idraulica

come segue: per trasformazione del territorio ad invarianza idraulica si intende la

trasformazione di un’area che non provochi un aggravio della portata di piena del

corpo idrico ricevente i deflussi superficiali originati dall’area stessa.

Poiché ogni intervento provoca impermeabilizzazione dei suoli e aumento della

velocità di corrivazione, le misure atte a mitigarne gli effetti sono da rilevare

essenzialmente nella realizzazione di volumi di invaso finalizzati alla laminazione, da

collocare a monte del recapito delle acque superficiali.

La metodologia proposta per il calcolo dei volumi di invaso richiesti per garantire

l’invarianza idraulica è tratta dal Piano Stralcio per il Rischio Idrogeologico

dell’Autorità dei Bacini Regionali Romagnoli capp. 7.1 e successivi.

Criterio per la valutazione dell’invarianza idraulica

Allo scopo di mantenere inalterate le prestazioni complessive del bacino si

individuano due meccanismi di controllo “naturale” delle piene:

- l’infiltrazione e l’immagazzinamento delle piogge nel suolo

- la laminazione, attraverso la quale i deflussi riempiono i volumi disponibili nel bacino

prima di raggiungere la sezione di chiusura.

Il criterio adottato dal Piano di Bacino prevede la compensazione del primo

meccanismo attraverso il potenziamento del secondo. Il criterio consente inoltre di

tenere in considerazione i benefici derivanti dalla realizzazione di reti di drenaggio

(fognature) nelle quali avviene in certa misura una laminazione delle piene.

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La misura del volume minimo d’invaso da prescrivere in aree sottoposte ad una quota

di trasformazione I (% dell’area trasformata) e in cui viene lasciata inalterata una

quota P (tale che I+P=100%) è data dal valore convenzionale:

w=w0(Ø/Ø0)(1/(1-n))-15I-w0P

dove:

w0 = 50 mc/ha

Ø = coeff. di deflusso dopo la trasformazione

Ø0 = coeff. di deflusso prima della trasformazione

n = 0,48

I e P = frazione dell’area trasformata

precisando che per area trasformata non si intende unicamente l’area

impermeabilizzata, ma anche quella sistemata a verde, se prevede opere di

regolarizzazione e livellamento del terreno, poiché la stessa perde le scabrezze e le

depressioni superficiali cui si associa una perdita di capacità di invaso.

Il volume così ottenuto è espresso in [mc/ha] e deve essere moltiplicato per l’area

totale d’intervento (St).

Si definiscono i coefficienti di deflusso convenzionalmente come segue:

Ø = 0,9Imp+0,2Per

Ø0 = 0,9Imp0+0,2Per0

dove:

Imp e Per = rispettivamente frazione dell’area impermeabile e permeabile dopo la

trasformazione

Imp0 e Per0 = rispettivamente frazione dell’area impermeabile e permeabile prima

della trasformazione

L’ambito in esame è classificato come “significativa impermeabilizzazione potenziale”

tra le classi di intervento, interessando una superficie compresa tra 1 ha e 10 ha, per

cui l’art. 7.2 del Piano Stralcio per il Rischio Idrogeologico “consiglia di dimensionare

le luci di scarico e i tiranti idrici ammessi nell’invaso in modo da garantire la

conservazione della portata massima defluente dall’area in trasformazione ai valori

precedenti l’impermeabilizzazione, almeno per una durata di pioggia di 2 ore e un

tempo di ritorno di 30 anni”.

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Nella valutazione dell’invarianza idraulica rientra in modo rilevante anche la funzione

della rete fognaria. Si può considerare ai fini dell’invarianza idraulica il volume delle

condotte di fognatura delle acque bianche nella misura dell’80% (Paoletti, 1996;

Pistocchi, 2001). In questo modo l’80% del volume totale della rete fognaria interna al

lotto può essere considerato in riduzione del volume minimo d’invaso calcolato.

Calcolo dell’invarianza idraulica

Il calcolo del volume d’invaso e del dimensionamento della necessaria strozzatura

dello scarico verso il ricettore sono stati effettuati mediante il foglio elettronico reso

disponibile in open source dal Consorzio di Bonifica della Romagna, Bacino Savio.

Si riportano nelle pagine seguenti gli stampati riportanti i risultati di calcolo per

l’ambito di intervento.

Il volume minimo d’invaso calcolato presenta il valore di 813,42 mc, mentre la verifica

della volumetria per piogge con TR30 anni e d 2h richiede un volume di invaso pari a

490,57 mc. Si assume pertanto il primo valore che potrà essere soddisfatto

nell’ambito in esame mediante la realizzazione di una vasca di laminazione in

superficie nella porzione ad ovest dell’ambito di intervento, con battente massimo

pari a 1,20 m e con scarico nel Cavo Tassarola con portata massima pari a 22,88

l/sec da posizionare a ovest della vasca di laminazione. In via cautelativa si ritiene di

adottare anche il sovradimensionamento della rete di raccolta delle acque bianche,

soluzione che contribuisce alla laminazione, in caso di eventi di particolare intensità.

Di seguito si presenta il calcolo preliminare del dimensionamento della rete fognaria

al fine di dimostrare e quantificare l’effettivo volume di invaso da realizzare.

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Sovradimensionamento della rete di raccolta delle acque bianche

interne al lotto

La rete di raccolta delle acque bianche meteoriche si sviluppa lungo percorsi regolari

pressoché rettangolari nell’area cortiliva pertinenziale dei fabbricati e raccoglie le

acque provenienti dalle coperture degli edifici, in progetto ed esistente, mediante i

pluviali, e dai piazzali carrabili, mediante le caditoie regolarmente distribuite nelle aree

impermeabilizzate. Lo sviluppo complessivo delle tubazioni considerate per

l’invarianza idraulica è calcolato in circa 420 ml. Le tubazioni sono del tipo in pvc e/o

cls del diametro variabile di 30, 40, 50 e 60 cm, come indicati negli elaborati grafici,

sovradimensionate appositamente per contribuire all’azione di laminazione.

Si precisa che il volume invasato nella rete fognaria ai fini dell’invarianza idraulica non

potrà corrispondere all’intero volume delle tubazioni, ma corrisponde all’80% del

riempimento (Supino 1965). Ne consegue che il volume invasato nella rete

corrisponde a:

w=80%A L

dove

w è il volume d’invaso realizzato dalla rete fognaria

A è l’area della sezione della tubazione

L è la lunghezza complessiva della rete interrata

Il valore complessivo del volume invasato dalla rete fognaria in progetto risulta

pertanto pari a circa 53 mc.

Si rimanda agli elaborati grafici di progetto per il dettaglio dello sviluppo della rete

fognaria delle acque bianche.

Dimensionamento dell’invaso di laminazione in terreno libero

L’invaso da realizzare nell’area ad ovest dell’intervento edificatorio è stato

dimensionato per soddisfare da solo il requisito di invarianza idraulica dell’intervento,

con una capacità di invasare fino a 820 mc circa di acqua prima dell’immissione nel

cavo Tassarola con specifica strozzatura. In ogni caso si è ulteriormente previsto di

sovradimensionare le tubazioni della rete di raccolta delle acque meteoriche

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provenienti dalle coperture e dal piazzale, aumentando la capacità di invaso globale

del complesso produttivo, ben al di sopra delle quantità minime richieste.

Sistema di scarico delle acque nere

Il progetto di ampliamento prevede di dotare i nuovi ambienti edificandi di un

adeguato numero di spogliatoi e servizi igienici per le maestranze e per gli uffici, in

ciascuno dei volumi progettati.

L’ampliamento prevede l’impiego fino ad un massimo di 50 addetti nelle aree di nuova

realizzazione che incidono per 20 abitanti equivalenti, trascurando che solo in parte si

tratterà di nuovi addetti, a vantaggio di sicurezza.

Valutando la portata delle acque nere media annua dovuta all’estendimento della rete

di acque nere nel seguente modo:

Qmed = (1 – e) * D * abeq / 86400

con

e = coeff. Di dispersione assunto pari a 0,20

D = dotazione idrica giornaliera assunta pari a 250 l/ab giorno

abeq = assunti per il produttivo pari a 2 ogni 5 addetti.

si ottiene il valore di circa 0,05 l/s, valore decisamente trascurabile, rispetto all’intero

sistema afferente alla rete pubblica.

Non si ritiene in conclusione di dovere sviluppare ulteriori valutazioni per dimostrare la

compatibilità del progetto con il funzionamento della rete esistente.

Il Progettista

Arch. Guido Tassoni

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Note bibliografiche

Autorità dei Bacini Regionali Romagnoli, Piano Stralcio per il rischio idrogeologico, approvato con DGR n. 1877 del 19 dicembre 2011

A. Paoletti, (a cura di) Sistemi di fognatura e di drenaggio urbano, CUSL, Milano, 1996

A. Pistocchi, La valutazione idrologica dei piani urbanistici – un metodo semplificato per l’invarianza idraulica nei piani regolatori generali, Ingegneria Ambientale, vol. XXX, n. 7/8, luglio/agosto 2001

A. Pistocchi, Metodologia dell’invarianza idraulica del Piano dei Bacini Romagnoli, XXIX Convegno di Idraulica e Costruzioni Idrauliche, Trento, 2004, vol. 3, pp. 107 – 114

G. Supino, Le reti idrauliche, Patron, Bologna, 1965