arricchirsi davvero con le scommesse sul calcio

32
Vincenzo Carchidi – Arricchirsi con le SCOMMESSE 1 Progetto “Saper Vincere” Arricchirsi davvero con le SCOMMESSE SUL CALCIO Guadagnare – legalmente - come un bookmaker senza doversene assumere gli oneri, le spese ed i rischi. Comprendere a fondo i meccanismi del gioco per valorizzare la propria abilità. Rischiare poco per guadagnare tanto. Fare (molto) meglio del “sure bet”.

Upload: a457836

Post on 21-Jan-2016

294 views

Category:

Documents


7 download

TRANSCRIPT

Page 1: Arricchirsi Davvero Con Le SCOMMESSE SUL CALCIO

Vincenzo Carchidi – Arricchirsi con le SCOMMESSE

1

Progetto “Saper Vincere”

Arricchirsi davvero con le

SCOMMESSE SUL CALCIO

Guadagnare – legalmente - come un bookmaker senza doversene

assumere gli oneri, le spese ed i rischi.

Comprendere a fondo i meccanismi del gioco per valorizzare la

propria abilità.

Rischiare poco per guadagnare tanto.

Fare (molto) meglio del “sure bet”.

Page 2: Arricchirsi Davvero Con Le SCOMMESSE SUL CALCIO

Vincenzo Carchidi – Arricchirsi con le SCOMMESSE

2

Premessa

Questo piccolo libro elettronico (e-book) si prefigge il compito di guidare

il lettore a una comprensione generale (e a un fruttuoso uso) delle strategie

più adatte per contrastare – e magari invertire a proprio favore– il

vantaggio del Banco nell’ambito delle Scommesse Sportive.

Mi rendo conto che i concetti esposti – per quanto io abbia tentato di

semplificarli al massimo – possono in alcuni casi risultare complicati per

chi non ha una mente predisposta alla matematica. Ma sono concetti “veri”

che, come tali, “funzionano” e – se correttamente utilizzati - fanno vincere

davvero. Più precisamente: fanno guadagnare giocando!

Non è tuttavia necessario approfondire tutti gli argomenti trattati (per i

quali saranno peraltro previsti altri e-book specifici): anche il semplice

apprendimento dei concetti più generali rappresenterà una sorta di “marcia

in più” alla quale sarebbe sciocco rinunciare.

La strada che io propongo può davvero portare alla ricchezza, a patto che

si abbia la volontà e la costanza di percorrerla per intero, partendo,

appunto, dai concetti più generali per poi arrivare ai più sofisticati livelli di

perfezionamento, quelli che effettivamente possono consentire di

trasformare la propria passione per il gioco in un vero e proprio lavoro,

appassionante e redditizio. Attenzione: un lavoro piacevole… ma pur

sempre un lavoro!

Buona lettura

Vincenzo Carchidi

Page 3: Arricchirsi Davvero Con Le SCOMMESSE SUL CALCIO

Vincenzo Carchidi – Arricchirsi con le SCOMMESSE

3

INTRODUZIONE

Con le scommesse si può guadagnare davvero. E anche tanto!

Scommettere sul calcio è dunque, per gli appassionati, un’esperienza

bellissima, che, già in quanto tale, può ben “valere il prezzo del biglietto”.

A patto, naturalmente, che il prezzo non sia eccessivo e che lo scopo del

gioco sia il puro divertimento.

Ma cominciamo subito con una precisazione: i miei consigli non sono

adatti a coloro che giocano – con la giusta moderazione - per puro diletto,

e verso i quali nutro, beninteso, un sentimento di profondo rispetto, in

omaggio al detto popolare “dove c’è gusto non c’è perdita”.

E non sono adatti – sia ben chiaro! – ai “giocatori d’azzardo”, i quali sono

destinati inevitabilmente a perdere, per la loro stessa struttura psicologica,

quale che sia il gioco a cui partecipano e il metodo che adottano.

Infine, possono essere piuttosto frustranti per coloro che ritengono (e qui

sto parlando di alcune decine di milioni di italiani) di essere assoluti

“intenditori di calcio”; tutta gente che, naturalmente, pensa di saperne

molto più di tutti gli altri perché “loro a calcio ci hanno giocato” (magari

in 3.a categoria!).

Aggiungo una considerazione che dimostrerò più avanti: il metodo più

sicuro per “perdere” alle scommesse è quello di affidarsi alla “logica” (o

presunta tale) del calcio.

Ho detto “dimostrerò” perché, trattandosi di considerazioni rigorosamente

matematiche (anche se mi asterrò categoricamente da ogni riferimento

Page 4: Arricchirsi Davvero Con Le SCOMMESSE SUL CALCIO

Vincenzo Carchidi – Arricchirsi con le SCOMMESSE

4

specifico ai calcoli), non mi limiterò ad esporre delle semplici opinioni, ma

delle considerazioni oggettive e indiscutibili.

Anche semplicemente attenersi, in modo generico, ai suggerimenti che

proporrò in questa pubblicazione significherà certamente “giocare meglio”

(e quindi vincere di più o, se preferite perdere di meno); approfondire ed

applicare i concetti esposti con grande dedizione e serietà significa avere –

nelle situazioni in cui ciò è possibile - la possibilità di “guadagnare

scientificamente”, ossia di mettere in piedi un’attività – assolutamente

legale – in qualche modo simile a quella (lucrosissima!) dei bookmakers,

senza doversene assumere gli oneri, le spese ed i rischi.

Tutto ciò nonostante i pesantissimi limiti imposti dalla legislazione italiana

al gioco effettuato tramite i ben più appetibili gestori stranieri; limiti verso

i quali sono personalmente molto critico (ritenendo che dalla concorrenza

bisognerebbe difendersi con la competitività e non con questo grottesco

protezionismo), ma che chiaramente siamo tutti obbligati a rispettare.

A rendere ancora più marcata la similitudine del nostro gioco con quello

che fa prosperare i bookmakers concorre un altro elemento essenziale (e

generalmente poco gradito) : noi non dobbiamo fare pronostici, ma, al

contrario, speculare sui pronostici degli altri, ossia “monetizzare” gli errori

di valutazione a cui normalmente vanno incontro quasi tutti gli

scommettitori (e qualche volta anche gli stessi bookmakers).

Vi ricordo che il nostro compito non è scommettere ma speculare…

Page 5: Arricchirsi Davvero Con Le SCOMMESSE SUL CALCIO

Vincenzo Carchidi – Arricchirsi con le SCOMMESSE

5

1 La scelta delle quote

In un gioco in cui l’entità della vincita è determinata dalla “quota” è

veramente assurdo che molti giocatori dedichino scarsa attenzione proprio

a questo elemento importantissimo (anzi – come vedremo – “decisivo”)

della scommessa.

Questo atteggiamento può essere certamente più che comprensibile per lo

scommettitore occasionale, il cui solo obiettivo è il divertimento, ma

diventa evidentemente irrazionale e controproducente per il giocatore

abituale, nonché assolutamente “proibito” per chi ha come obiettivo il

guadagno.

Nonostante le regolamentazioni assurdamente restrittive che ne attenuano

enormemente i vantaggi e la portata, esiste comunque anche in Italia un

regime di concorrenza fra i bookmakers (soprattutto stranieri), i quali si

contendono il mercato a suon di “quote”, determinando – soprattutto su

alcune tipologie di esiti – delle differenze tali da non poter essere

sottovalutate da nessuna mente pensante.

Uno scommettitore abituale che non si preoccupa di spuntare le quote

migliori è come un imprenditore (tant’è che di solito fa la stessa fine!) che

non si preoccupa del costo delle forniture e acquista a qualunque prezzo

dal primo che passa.

Sotto questo profilo sono forse “più furbi” (o meglio un po’ “meno

autolesionisti”) quei (tanti) giocatori che scommettono cifre folli su una

sola partita con la prospettiva di vincere le briciole: praticano un gioco

Page 6: Arricchirsi Davvero Con Le SCOMMESSE SUL CALCIO

Vincenzo Carchidi – Arricchirsi con le SCOMMESSE

6

irrimediabilmente perdente, ma solitamente almeno si preoccupano di

cercare l’offerta migliore, sia pure fra un limitato numero di bookmakers.

Decisamente più “ingenui” (è un eufemismo, ovviamente) sono quelli che

abbinano più partite – a volte anche più di 10 – minimizzando le differenze

delle quote (e dell’eventuale “bonus”) e trascurando il fatto che il processo

di moltiplicazione può portare a differenze letteralmente abissali fra la

quota complessiva “ottimale” e quella di cui essi “si accontentano”.

“Accontentarsi” è forse una buona norma per chi intende condurre una vita

tranquilla e priva di ambizioni, ma non certo per chi si cimenta in un

gioco/lavoro con il proposito dichiarato (e purtroppo quasi mai “reale”) di

voler guadagnare.

La realtà è che chi ritiene che “una quota vale l’altra” farebbe bene a

smettere di giocare o, come ripeto, ad acquisire la consapevolezza di

quanto gli costa “divertirsi”, facendo poi una serena valutazione del

rapporto fra costi e benefici (ricordate? “dove c’è gusto non c’è perdita”…

ma bisogna sempre valutare quanto gusto c’è e di che perdita si tratta).

L’obiezione più comune è che “non vale la pena” di aprire più conti di

gioco, e che tanto vale scegliere un gestore “generoso” che di solito offre

“buone quote”.

Ma di che stiamo parlando? Non vale la pena? Tanto vale? Buone quote?

Siamo completamente fuori strada.

Oggi aprire un conto on line presso un bookmaker è un’operazione

semplicissima e generalmente a costo zero (anzi: di solito si hanno anche

dei “bonus” molto interessanti); anche il versamento minimo è solitamente

Page 7: Arricchirsi Davvero Con Le SCOMMESSE SUL CALCIO

Vincenzo Carchidi – Arricchirsi con le SCOMMESSE

7

più che accessibile a chiunque abbia l’abitudine (spero non il vizio) di

scommettere, sia pure in piccola scala. Anzi: “soprattutto” in piccola scala,

dal momento che questa pubblicazione non si rivolge prevalentemente a un

pubblico di grandi scommettitori. Al contrario, è proprio chi dispone di

risorse economiche piuttosto limitate che può (anzi: deve, altrimenti non

sopravvive) trarre i vantaggi più evidenti da un gioco intelligente e

scientifico.

Togliamoci dalla testa, infatti, che si possa vincere grazie a una “superiore

abilità” nei pronostici, o che per impostare un gioco matematicamente

vincente sia necessario disporre di ingenti capitali.

E, prima ancora, cerchiamo di capire, una volta per tutte, che una cosa è

“vincere” nel senso più generico del termine, un’altra cosa è “vincere” nel

senso preciso di “guadagnare nel tempo”, che è quello a cui io amo fare

quasi sempre esclusivo riferimento.

Il cosiddetto “intenditore di calcio” vince (relativamente) spesso puntando

sugli esiti più scontati, ma certamente non guadagna alla lunga, anzi, è il

“pollo” preferito dai bookmakers. E il fatto di vincere (relativamente)

spesso consolida la sua idea di “superiore capacità di analisi sportiva”,

facendogli dimenticare di essere in buona compagnia con qualche altra

decina di milioni di “intenditori” altrettanto capaci (e altrettanto perdenti!).

L’idea di poter guadagnare in base a chissà quale esclusiva “dote magica”,

naturale o acquisita che sia, è alla base di un delirio molto ricorrente – e

non per questo meno illusorio – all’interno del genere umano e, in maniera

piuttosto accentuata, fra gli scommettitori.

Page 8: Arricchirsi Davvero Con Le SCOMMESSE SUL CALCIO

Vincenzo Carchidi – Arricchirsi con le SCOMMESSE

8

Ed è un delirio piuttosto costoso, perché porta a sopravvalutare, appunto,

le illusioni, e a sottovalutare le più elementari realtà.

In questo caso, la più elementare realtà indica in tutta la sua evidenza

quanto sia importante aprire diversi conti gioco e confrontare le quote

offerte di volta in volta dai vari bookmakers per approfittare - senza altri

condizionamenti che la logica e la convenienza - delle occasioni migliori.

Mi rendo conto che, in base al livello di professionalità che si intende dare

alla “scommessa intelligente”, possa essere in qualche caso eccessivo

aprire un conto presso “tutti” i bookmakers presenti sul mercato, ma

disporre di una gamma adeguata di possibili scelta deve essere considerato

un imperativo categorico, la “condicio sine qua non” del gioco speculativo.

Anche perché non esiste – tanto meno in Italia - un bookmaker che possa

offrire “le quote migliori” in senso assoluto. Per ragioni che

comprenderemo meglio più avanti “alcune quote” saranno migliori – a

volte anche di tanto – presso un dato Gestore e altre lo saranno presso un

suo concorrente.

Dirò di più: quando su una stessa partita si registra una differenza

significativa di quota per un certo esito da parte di un bookmaker, è assai

probabile che si possa trovare altrove una maggior valutazione per uno

degli esiti diversi. E questo, come vedremo, è molto importante (non a

caso ritengo la “doppia chance” un sintomo evidente della sottovalutazione

di cui parlavo: molto meglio è giocare i due segni su gestori separati

perché quasi certamente si arriva a spuntare una quota complessiva assai

più conveniente).

Page 9: Arricchirsi Davvero Con Le SCOMMESSE SUL CALCIO

Vincenzo Carchidi – Arricchirsi con le SCOMMESSE

9

Ma adesso non voglio confondervi le idee. Mi limito a dire che questo

concetto è alla base di quello che viene definito il “sure bet”, ossia il

“gioco sicuro”, di cui tanto si parla ma poco, evidentemente, si sa.

Il metodo del “sure bet” consiste nella ricerca diligente delle migliori

quotazioni presso una gamma molto ampia di bookmakers, sì da trovare

quelle situazioni in cui, ad esempio, giocando una certa somma sul segno

“1” di un certo Gestore, un’altra cifra sul segno “x” di un secondo Gestore

e un altro importo ancora sul segno “2” di un terzo Gestore si ha la

certezza matematica e “anticipata” di incassare più di quanto si è giocato,

quale che sia l’esito dell’incontro.

Il “sure bet” (molto praticato all’estero ma difficilmente attuabile in Italia

per via delle citate limitazioni) sembra, a chi lo mette in essere, “il

migliore dei mondi possibili”… ma non lo è, e comunque ci interesserebbe

solo come curiosità visto che sarebbe pressoché impossibile pensare di

attuarlo nel territorio nazionale (salvo situazioni talmente rare e poco

redditizie da non poter essere seriamente considerate). Noi cercheremo di

fare qualcosa di più conveniente e, soprattutto, di farlo alla luce del sole,

nel rispetto delle normative vigenti in Italia, per assurde che siano…

Page 10: Arricchirsi Davvero Con Le SCOMMESSE SUL CALCIO

Vincenzo Carchidi – Arricchirsi con le SCOMMESSE

10

2 La scelta delle partite

Un elemento altrettanto importante della scommessa speculativa consiste

nell’evitare il gioco sugli incontri più “equilibrati”, dove la quotazione dei

diversi esiti (poniamo “1”, “x” e “2”) non evidenzia particolari scostamenti

fra minimo e massimo.

Puntare sulle partite dominate dall’incertezza è, quasi sempre, un vero e

proprio “suicidio probabilistico”.

Mentre scrivo ha qui davanti a me due esempi tipici – e reali! - di partite

dall’esito incerto (e c’è anche di peggio), con le relative quotazioni di

Totosì. Basta un’analisi alquanto sommaria per capire che:

a) Le quotazioni sono molto lontane dal gioco “equo”;

b) La seconda partita è molto meno conveniente dalla prima;

c) Recuperare lo svantaggio è un’operazione difficilissima;

Vediamo perché:

Incontro 1 x 2

Atletico Madrid Real Madrid 2,90 3,15 2,40

Nigeria Costa d’Avorio 2,90 3,10 2,25

Page 11: Arricchirsi Davvero Con Le SCOMMESSE SUL CALCIO

Vincenzo Carchidi – Arricchirsi con le SCOMMESSE

11

Bene: intanto bisogna riflettere sul fatto che la “quota equa” (ossia

calcolata matematicamente) di 3 segni aventi – ipoteticamente – la stessa

probabilità dovrebbe essere pari a 300 per ciascun segno, laddove invece i

primi due segni grosso modo si compensano, ma sul terzo segno emerge

chiara l’entità dello svantaggio complessivo.

Inoltre basta un’occhiata alquanto superficiale, e niente affatto matematica,

per capire che i primi due segni (“1” e “x”) ruotano intorno al valore

matematicamente equo (3,00) mentre il terzo segno (“2”) nella fattispecie

racchiude in sé tutto lo svantaggio della situazione complessiva dei tre

segni (più frequentemente tale svantaggio viene distribuito sui diversi esiti

e non concentrato su uno soltanto, ma la situazione non cambia, anzi

peggiora perché è ancora più problematico cercare di “recuperare” i valori

equi approfittando delle differenze fra gestori).

C’è di più: in questo caso anche il “quotista” viene colto in fallo, perché, a

parità di quotazione del segno “1” (290), il primo incontro assegna agli

altri due esiti (“x” e “2”) quote entrambe superiori (315 e 240) rispetto a

quelle del secondo incontro (310 e 225). E si tratta dunque di una

situazione (in questo caso particolarmente chiara) in cui si coglie bene

l’importanza di preferire alcuni incontri (e di scartarne altri).

Vi risparmio il calcolo, ma ve ne voglio comunicare il risultato: il primo

incontro assegna al banco un vantaggio (e quindi al giocatore uno

svantaggio) pari al 7,9%, mentre il secondo evidenzia una percentuale

dell’11,1%.

Page 12: Arricchirsi Davvero Con Le SCOMMESSE SUL CALCIO

Vincenzo Carchidi – Arricchirsi con le SCOMMESSE

12

Errore del quotista o semplice valutazione opportunistica da parte del

bookmaker (di Nigeria-Costa d’Avorio cosa può interessare al Gestore? Le

offerte concorrenziali si concentrano sugli incontri più gettonati che, per

ciò stesso, rappresentano un rischio minore e una prospettiva di maggior

guadagno…)?

Il motivo per cui si determinino queste abissali differenze tutto sommato ci

interessa ben poco. Fatto è che puntare 100 volte 100 € su un qualunque

esito della prima gara porterebbe – matematicamente parlando – a una

perdita media di 790 €; fare la stessa cosa sulla seconda partita

significherebbe perdere 1.110 €: a mio parere non è la stessa cosa!

Per contro, sappiamo bene che al “giocatore d’azzardo” di questi calcoli

non importa un fico secco: egli è sempre convinto che la sua bravura conti

molto più di queste “banalissime” percentuali di svantaggio. Fatto è che i

bookmakers si arricchiscono anche con percentuali molto più modeste,

perché la matematica di solito è più brava – e più precisa – degli

“intenditori di calcio”.

In parole povere, puntare su situazioni equilibrate significa esasperare

l’elemento “casuale”, e consegnarsi mani e piedi a una situazione di

pesante svantaggio matematico che rende inesorabile la perdita.

Alcune particolari tipologie di puntate (come quelle del tipo “under/over”

o “gol/no gol”), rientrando inevitabilmente nella categoria degli esiti

equilibrati, sono pesantemente ed irrimediabilmente svantaggiose, eppure

incontrano il favore della gran massa degli scommettitori “perdenti” (che,

evidentemente, sono tali per una serie di ragioni ben precise).

Page 13: Arricchirsi Davvero Con Le SCOMMESSE SUL CALCIO

Vincenzo Carchidi – Arricchirsi con le SCOMMESSE

13

Ribadisco infatti il concetto: ogni situazione “equilibrata” ci consegna,

assolutamente indifesi, nelle grinfie di una situazione nettamente

sfavorevole, contro la quale ogni lotta è già persa in partenza.

Per avere ragione di un avversario (il Banco) così forte e agguerrito,

bisogna dunque agire d’astuzia, provvedendo a mettere a nudo i suoi punti

deboli e ad approfittarne sapientemente.

E allora cominciamo a valutare “dove” si trovano questi punti deboli, di

cui il Banco è perfettamente consapevole ma, giustamente, non ha ragione

di preoccuparsi troppo, forte della consapevolezza che il suo vantaggio

non può essere intaccato da uno sparuto gruppetto di “professionisti”, che

anzi sono addirittura graditi in quanto contribuiscono a far diminuire il

rischio complessivo del Gestore.

Probabilmente avrete già intuito la risposta: il punto debole del Banco può

essere costituito dalle partite molto “sbilanciate”, quelle in cui, cioè, un

dato esito è molto, molto più probabile degli altri.

Un’osservazione superficiale potrebbe far supporre che le partite “facili”

siano nemiche del Banco, dal momento che il verificarsi di troppi risultati

scontati fa vincere molti scommettitori, e quindi costringe talvolta il

bookmaker a pagare più di quanto ha incassato.

Ma è vero esattamente il contrario (se così non fosse i Gestori non

incoraggerebbero a suon di “bonus” il gioco su lunghe sfilze di partite

“facili”): a fronte di qualche inevitabile piccolo esborso, la prospettiva si

ribalta clamorosamente quando ci sono molte “sorprese”, e il Banco arriva

a fare letteralmente “piazza pulita” di tutte (o quasi) le puntate. Con

Page 14: Arricchirsi Davvero Con Le SCOMMESSE SUL CALCIO

Vincenzo Carchidi – Arricchirsi con le SCOMMESSE

14

l’ulteriore – e non secondario – vantaggio di aver rischiato (relativamente)

poco per vincere tanto!

Il guadagno del Banco, del resto, è sempre sostanzialmente uguale (a

parità, evidentemente, di “vantaggio matematico”), ma si concretizza in

modo diverso: sulle partite “equilibrate”, di cui abbiamo parlato prima,

tende a dipendere poco dall’esito effettivo dell’incontro: qualunque segno

venga fuori la “mietitura” è sempre tendenzialmente in linea con i

coefficienti stabiliti; sulle partite “facili”, invece, il venir meno del segno

più probabile (o, meglio, più “giocato”: i concetti sono assai diversi, ma

nel caso di incontri molto sbilanciati tendono a coincidere) opera quasi

immancabilmente un severo “taglio” sulle potenziali vincite degli

scommettitori, e quindi rende un grosso servizio al Banco.

Infatti, la massa degli scommettitori (“intenditori di calcio” in prima fila)

punta quasi sempre – sbagliando - sugli esiti nettamente più probabili,

sicché i bookmakers – giustamente (dal loro punto di vista) – tendono ad

abbassarne le quote, per due ottime ragioni: 1) Il contenimento del rischio;

2) La consapevolezza del fatto che catturare scommesse “a prezzi

stracciati” è il primo grande segreto delle loro fortune.

Utilizzando l’ottimo programma “Scommesse Calcio 5.0” di Totoproject

(funzione pronostico “Magic Pro”), che analizza tutte le quote SNAI degli

ultimi anni, ho potuto verificare che raramente il segno più conveniente

presenta una quota inferiore a 1,35. E si tratta di un riscontro importante,

perché – senza entrare nei dettagli matematici del metodo di calcolo - sta

lì a testimoniare che i bookmakers, come già si era intuito, non usano

Page 15: Arricchirsi Davvero Con Le SCOMMESSE SUL CALCIO

Vincenzo Carchidi – Arricchirsi con le SCOMMESSE

15

assegnare agli esiti molto probabili una quota “conveniente”, e

verosilmente neanche una quota equa, bensì una quota tale da scoraggiare

– senza peraltro riuscirci - un’eccessiva concentrazione delle puntate (che

potrebbe esporli ad esborsi più frequenti, ma non certo ad un maggior

rischio di perdita, anzi!).

Attenzione, però: i discorsi fatti non devono essere intesi in senso assoluto,

ma, come sempre, in termini relativi. Il menzionato software di analisi non

ci garantisce che i segni selezionati dal suo Magic Pro (la maggior parte

dei quali tende ad essere normalmente compresa fra 1,35 e 2,50) siano in

assoluto “convenienti”, ma semplicemente che sono “più convenienti” (ma

meglio sarebbe dire: “meno svantaggiosi”) degli altri.

Dovremmo dedurne che le altre quote – quelle inferiori a 140 o superiori a

250 – sono tendenzialmente ancora “più svantaggiose” delle altre, e quindi

assolutamente da evitare.

Con una precisazione: mentre le quote molto elevate sono più difficili da

catalogare (perché non è facile inquadrarle all’interno di segmenti

omogenei) e quindi le statistiche ad esse relative sono meno “solide”, le

quote molto basse dimostrano invece di essere quasi inevitabilmente

svantaggiose, in linea con quanto già si era detto prima.

C’è però un rovescio della medaglia: a causa dei coefficienti massimi di

vantaggio per il Banco imposti dalla legge (o spesso anche semplicemente

da evidenti ragioni di competitività), abbassare troppo la quotazione di un

dato esito significa, quasi automaticamente, dover alzare – a volte

smisuratamente – quelle degli esiti opposti (ad esempio, proporre un segno

Page 16: Arricchirsi Davvero Con Le SCOMMESSE SUL CALCIO

Vincenzo Carchidi – Arricchirsi con le SCOMMESSE

16

“1” a 1,11 può comportare la necessità – o la scelta – di quotare un segno

“x” a 8,00, o un segno “2” a 20,00).

Ho scelto volutamente la quota 1,11 perché questa è la quota “quasi equa”

che dovrebbe spettare, matematicamente parlando, a un esito che abbia il

90% di probabilità.

Infatti se io gioco 10 volte 100 € su un esito con quota 1,11 e, in linea con

una probabilità del 90%, vinco 9 volte su 10, alla fine mi trovo a incassare

(9 x 111 =) 999 €, avendo però speso 1.000 € per effettuare le 10 giocate;

quindi – arrotondamenti a parte – ho pareggiato i conti, così come è giusto

che accada quando si opera, nel tempo, su una “quota equa”.

Ma in realtà 1,11 non esprime necessariamente la probabilità effettiva;

esprime semplicemente la necessità del Banco di adeguarsi alla pressione

insostenibile delle scommesse caricate su quel dato evento.

Ma quasi sempre (potremmo anche togliere il “quasi”) la valutazione fatta

dagli scommettitori (specie se “intenditori di calcio” o tifosi) è di tipo

emotivo, e si presta ad esasperazioni a volte assurde.

Mettiamo (e non credo affatto di esagerare!) che la probabilità “tecnica”

oggettiva (ammesso che sia possibile calcolarla) sia non del 90%, bensì

dell’80%. In questo caso, la “quota equa” avrebbe dovuto essere 1,25 e

non già 1,11: una differenza enorme! Infatti, vincendo 125 € in 8 occasioni

su 10 si incasserebbero esattamente 1.000 €, tanti quanti occorrerebbe

spenderne per effettuare le 10 giocate.

Invece con una quota a 1,11 il Banco può reggere una scommessa,

poniamo, di 1.000 € rischiando non già di perderne 250 (si ricordi che la

Page 17: Arricchirsi Davvero Con Le SCOMMESSE SUL CALCIO

Vincenzo Carchidi – Arricchirsi con le SCOMMESSE

17

probabilità effettiva di tale perdita è dell’80% e non del 90%), bensì

soltanto 110 (molto meno della metà),!

E al banco non interessa troppo di dover pagare 110€ 8 volte su 10 se può

contare di vincere 1.000€ 2 volte su 10. Vediamo così che lo scompenso

fra la presunta “quota equa” (1,25) e la “quota proposta” (1,11) determina

per il Banco un guadagno (e per il giocatore una perdita) di 1.120€ in

media ogni 10 giocate da 100€. Scusate se è poco!

Per contro – esasperando il concetto – ci può essere il fatto che il segno

“2” dell’esempio precedente, sia pagato a 20,00 (come se avesse il 5% di

probabilità), avendone invece, in realtà, un 8% (nel qual caso avrebbe

dovuto essere pagata a 12,50).

In questo caso il giocatore che scommettesse proprio su questo evento (il

meno probabile) vincerebbe – è vero – solo una volta su 12,5 tentativi, ma

in compenso incasserebbe 20 volte la posta (anziché, appunto 12,5), e

“guadagnerebbe” in media 7.500€ ogni 20 giocate (senza considerare che a

quel punto per fare un buon guadagno non sarebbe più necessario fare

puntate di importo elevato…).

Resta il fatto che la “probabilità oggettiva” non può essere calcolata con

certezza, nemmeno dagli stessi bookmakers, ma resta un dato in buona

misura opinabile (altrimenti potremmo conoscere sempre con assoluta

esattezza il margine di guadagno o di perdita che si determinerebbe, alla

lunga, su ciascuno degli esiti quotati).

Per contro, è assolutamente oggettiva la quota offerta, ed è su questa che

dobbiamo poggiare le basi di tutto il ragionamento.

Page 18: Arricchirsi Davvero Con Le SCOMMESSE SUL CALCIO

Vincenzo Carchidi – Arricchirsi con le SCOMMESSE

18

3 La scelta degli esiti

Da quanto è stato appena detto, dovrebbe essere facile trarre un’immediata

e fondamentale conclusione: giocare l’esito più probabile è svantaggioso,

ed è tendenzialmente tanto più svantaggioso quanto più squilibrate sono le

quote dei diversi esiti; viceversa, scommettere “contro” l’esito più

probabile significa aver intrapreso (ma non ancora completato) la strada

giusta per invertire a proprio favore i rapporti di forza fra scommettitore e

Banco.

Per inciso, voglio aggiungere che ciò che sto scrivendo, anche se

corrisponde a una sacrosanta – e dimostrabile - verità, non disturberà

affatto i bookmakers, i quali, dall’alto della loro esperienza nel settore,

sono ben consapevoli che la massa continuerà a giocare gli esiti più

svantaggiosi; e quindi, paradossalmente, saranno inclini a “fare il tifo”per

quei pochi scommettitori intelligenti che daranno loro una mano a

calmierare l’esposizione finanziaria eccessiva sui “risultati facili”.

Del resto, conosco personalmente diverse persone (“giocatori d’azzardo”

conclamati) che scommettono anche migliaia di Euro su under/over,

doppia chance o altri esiti a bassissima remunerazione (puntando anche su

quote inferiori a 1,20), o, peggio ancora, che giocano 15 o 20 partite facili,

mentre ne conosco poche (a parte il sottoscritto ed altri pochissimi “matti”

che gli hanno dato retta e che – guarda caso – non hanno più cambiato

idea) che sia disposto a giocare 10 Euro su un esito meno probabile con la

prospettiva di intascarne 200 o anche di più!

Page 19: Arricchirsi Davvero Con Le SCOMMESSE SUL CALCIO

Vincenzo Carchidi – Arricchirsi con le SCOMMESSE

19

Il problema è che le strutture mentali che ci caratterizzano risultano poco

adatte a comprendere intuitivamente la probabilità. Peggio ancora: sono

evidentemente portate ad avallare valutazioni assolutamente fuorvianti e

spesso opposte alla realtà delle cose.

Nel caso specifico, il giocatore che scommette 1.000 Euro per vincerne

magari 150, tanto per cominciare non è consapevole del fatto che quella

vincita è calcolata in base a una netta sopravvalutazione della probabilità

dell’evento (non sarebbe un male in sé scommettere 1.000 per vincere 150

se la probabilità dell’evento stesso fosse del 95%, ma lo è certamente se

invece corrisponde a un 75%); ma, soprattutto, non è consapevole del fatto

che nel tempo sta “perdendo” (almeno finché non arriva l’estratto conto

della banca).

Al contrario, spesso ritiene – qualche volta addirittura ne è convinto – di

aver trovato un metodo infallibile per guadagnare soldi a palate…

Incredibile ma vero!

L’equivoco nasce dal fatto che giocare su una “probabilità” favorevole

aiuta, effettivamente, a vincere “spesso”, sicché anche nel caso di un 75%

effettivo si andrà alla cassa mediamente 3 volte su 4 (il che aiuterà a

consolidare la pericolosissima illusione di essere un “pronosticatore

infallibile”).

Non si fa quasi caso al fatto che in 3 di queste 4 volte si incassano 150

Euro (in totale, dunque, 450), mentre la quarta… se ne perdono 1.000!

Page 20: Arricchirsi Davvero Con Le SCOMMESSE SUL CALCIO

Vincenzo Carchidi – Arricchirsi con le SCOMMESSE

20

Ovviamente gli oltranzisti delle pie illusioni ritengono di essere talmente

“bravi” da riuscire a farsi beffe di queste insulse regole matematiche grazie

al loro superiore intuito. Ma c’è ancora di peggio!

Di fronte alle mie obiezioni (che cadono quasi sempre a vuoto, come se

fossero dei deliri anziché dei calcoli ovvii ed elementari), molti di questi

scommettitori autolesionisti tirano fuori il loro “asso nella manica”,

affermando che quando “capita” (sempre per una serie di “circostanze

sfortunate”) di perdere i 1.000 Euro è facile rimediare scommettendone

2.000 sull’evento successivo… e che spesso questo trucco “funziona”.

Sono convinto del fatto che “spesso” questo trucco (per di più anche mal

calcolato, perché per recuperare sulla base di quanto si era puntato

occorrerebbe di solito almeno triplicare la puntata) possa andare a segno:

dal momento che abbiamo ipotizzato una probabilità del 75% posso dire

che, alla lunga, andrà a segno, anch’esso, 3 volte su 4. Già! Ma la quarta

volta? Raddoppiamo o triplichiamo ancora? I conti fateli voi…

Equivalente a questa situazione (al peggio non c’è mai limite, ma quanto

meno si ritarda considerevolmente il momento della rovina) c’è un altro

“geniale” stratagemma, ossia quello di “legare più partite”. Anche in

questo caso conosco tante persone che mettono in gioco addirittura 10 o

più esiti dalla quota infinitesimale (comprese quelle a 1,05), magari

incoraggiati anche da eventuali “bonus” offerti generosamente dal Gestore

(che non è scemo, ma invece sa bene come “spennare i suoi polli”).

Evidentemente c’è chi crede in cuor suo che i bookmakers siano dei Istituti

di beneficenza che offrono champagne a chi è più simpatico: questi

Page 21: Arricchirsi Davvero Con Le SCOMMESSE SUL CALCIO

Vincenzo Carchidi – Arricchirsi con le SCOMMESSE

21

“bonus” in realtà premiano la dabbenaggine dei giocatori più scarsi, quelli

che non vogliono capire che moltiplicare le probabilità di più eventi

matematicamente svantaggiosi significa esasperare questo svantaggio fino

all’estremo limite, riducendo, per giunta, anche la probabilità di “vincere”

(non certo quella di “guadagnare”, che era già esclusa in partenza).

Il punto sostanziale è che il giocatore istintivo che punta sugli esiti più

probabili tende a confondere la vincita con il guadagno.

Puntare sulla probabilità sarebbe la scelta giusta se l’obiettivo fosse,

genericamente, quello di “vincere” una qualsiasi somma a fronte di un

qualsiasi rischio; dal momento che l’obiettivo invece è (o almeno dovrebbe

essere) quello di “guadagnare” – e guadagnare alla lunga, nel tempo, per

metodo e non per fortuna – la strada da percorrere è un’altra: la

“convenienza”, non la “probabilità”.

Tornando al solito vecchio esempio: che vantaggio ho se vinco 3 volte su 4

ma complessivamente incasso meno della metà di quello che ho speso? E,

per contro, che mi importa di vincere solo una volta su 12 se incasso 20

volte la posta giocata?

Certo, sarebbe bello se i risultati più probabili fossero anche i più

convenienti! Purtroppo non viviamo nel paese del bengodi, e la

convenienza (quando c’è!) risiede quasi sempre dove la probabilità non è

molto elevata…

Ciò nonostante, abbiamo la possibilità riequilibrare in maniera decisiva la

situazione iniziale di “svantaggio matematico”, e in qualche caso a

ribaltarla a nostro favore, fino alle estreme conseguenze.

Page 22: Arricchirsi Davvero Con Le SCOMMESSE SUL CALCIO

Vincenzo Carchidi – Arricchirsi con le SCOMMESSE

22

4 Meglio del “sure bet”

Come accennavo prima, puntare molto per vincere poco non è

necessariamente “svantaggioso” in termini assoluti: potrebbero verificarsi

situazioni in cui a un’elevata probabilità corrisponde un certa convenienza.

Ciò certamente non accade, tuttavia, nel campo delle scommesse, fatta

salva una particolare applicazione dei concetti sopra esposti: il “sure bet”,

ossia la scelta, fra tanti Gestori, delle quote migliori per i diversi esiti di un

certo evento; quote tali da determinare, nell’insieme, un “guadagno certo”

e matematicamente calcolabile.

Per far capire il concetto mi avvalgo di un esempio (in questo caso

proposto su una partita equilibrata, ma - con opportune variazioni delle

puntate – applicabile anche ad eventi molto sbilanciati). Immaginiamo (ma

la fantasia deve correre proprio tanto!), di ritrovare su un dato incontro una

quotazione – da parte di alcuni importanti Gestori italiani citati a puro

titolo di esempio – di questo genere:

Gestore 1 x 2

Snai 310 260 270

Better 270 310 260

Totosì 260 270 310

Page 23: Arricchirsi Davvero Con Le SCOMMESSE SUL CALCIO

Vincenzo Carchidi – Arricchirsi con le SCOMMESSE

23

In questa fantomatica situazione accadrebbe che ciascuno dei Gestori citati

manterrebbe il proprio vantaggio matematico (con quote che ho voluto

immaginare identiche, anche se riferite a segni diversi), ma lo

scommettitore avrebbe un’opportunità veramente straordinaria: puntando il

segno “1” su Snai, il segno “x” su Better e il segno “2” su Totosì avrebbe

la certezza di vincere 310 Euro per ogni 300 Euro giocati, con un

guadagno netto del 3,33%.

Indubbiamente si tratta di una bella percentuale: con un deposito in banca

non la si guadagnerebbe neanche in un anno, e l’esito è altrettanto certo

(anzi: coi tempi che corrono per le banche, direi che è ancora più certo).

Ma ci sono una serie di problemi.

Prima di tutto in Italia il verificarsi di una situazione del genere sarebbe

probabile come una vincita al Super Enalotto (ma anche all’estero –

ammesso di avere centinaia di conti aperti sui vari bookmakers del mondo

– non è certo frequentissima, benché il “sure bet” abbia conquistato

numerosi proseliti).

Inoltre per avere guadagni significativi occorrerebbe investire somme

ingenti, altrimenti si andrebbe a fare un lavoro certosino ed estremamente

frustrante (oltre che contrario alle regole vigenti in Italia) per ottenere

guadagni irrisori, senza considerare il rischio di eventuali Gestori

inaffidabili che potrebbero vanificare tutto lo sforzo cui ci si è sottoposti.

Infine – sembrerà strano, ma è proprio così – il “sure bet” (gioco sicuro)

può essere nettamente superato, sia in convenienza che in praticabilità, da

Page 24: Arricchirsi Davvero Con Le SCOMMESSE SUL CALCIO

Vincenzo Carchidi – Arricchirsi con le SCOMMESSE

24

un gioco “non sicuro” ma certamente molto più vantaggioso (del resto

stiamo parlando di probabilità e di convenienza, non di certezze).

I bookmakers, in fondo, non confidano sul gioco “sicuro” (anche loro

possono occasionalmente perdere, e di fatto perdono in varie occasioni),

ma su quello “conveniente”, che sembra essere “molto conveniente”.

Spiego perché il gioco “insicuro” (purché intelligente) può essere molto

più redditizio di quello “sicuro”, e al tempo stesso può essere impostato

anche a partire da capitali minimi

Il “sure bet”, infatti, prevede una puntata su ciascuno dei possibili esiti,

anche su quelli “non convenienti”, o magari addirittura “vessatori” (come

spesso vengono ad essere quelli più probabili); non solo: di solito è proprio

sulla quota più bassa (e generalmente meno conveniente) che va puntata la

massima parte dell’intera somma posta in gioco, per cui, alla lunga, questo

bisogno di sicurezza viene a costare veramente caro.

E ciò anche per un’altra ragione: perché il “sure bet” richiede – per gli

stessi obiettivi – un capitale nettamente più elevato, di cui la parte

preponderante va a coprire situazioni quasi sempre “svantaggiosissime”

sotto il profilo matematico.

Non ci dovrebbe volere un grande sforzo per capire che la puntata meno

conveniente non solo non deve essere puntata, ma soprattutto non deve

essere puntata con la somma più consistente, come di solito invece

avviene.

Page 25: Arricchirsi Davvero Con Le SCOMMESSE SUL CALCIO

Vincenzo Carchidi – Arricchirsi con le SCOMMESSE

25

Il segreto di chi vuole intendere le scommesse non come gioco ma come

strumento di guadagno deve essere quello di puntare solo sugli esiti che

offrono un vantaggio, non su quelli che offrono “sicurezze”.

Ecco perché affermo con decisione che il “sure bet” non incarna il gioco

ottimale: anche nelle situazioni in cui è possibile avere la certezza

dell’esito la scelta migliore è quella di astenersi comunque dalle puntate

svantaggiose (specie se richiedono un impegno significativo di capitale)

per concentrarsi su quelle che fruttano di più.

Il che rende anche più facile l’individuazione di partite potenzialmente

vantaggiose, dal momento che è sufficiente (anzi preferibile) individuare,

fra i vari Gestori, anche un solo esito ben pagato per operare nelle

condizioni di maggior favore.

Page 26: Arricchirsi Davvero Con Le SCOMMESSE SUL CALCIO

Vincenzo Carchidi – Arricchirsi con le SCOMMESSE

26

5 Con le scommesse si guadagna così…

La cifra che avete pagato per l’acquisto di questa pubblicazione è –

credetemi – ben poca cosa rispetto al vantaggio che potrete trarne, a patto

che il vostro obiettivo sia effettivamente quello di guadagnare anziché

giocare d’azzardo.

Con la certezza che proviene dalla matematica posso intanto dire che

scommettere attenendosi (anche solo genericamente) alle semplici regole

appena illustrate significa quanto meno “giocare meglio”, anzi

decisamente meglio!

Per conseguire questo primo obiettivo – che comunque non mi pare poca

cosa! – non bisogna fare calcoli particolari o valutazioni impegnative:

basta affidarsi a una valutazione empirica e individuare le partite

fortemente sbilanciate e puntare “contro” il segno più probabile (e in

particolare “contro” i segni con quotazione inferiore a 1,30 o, meglio

ancora, a 1,20), avendo cura di spuntare per ciascuna alternativa la quota

migliore, utilizzando necessariamente bookmakers diversi (è difficile che

tutte le alternative con le quote migliori siano offerte dal medesimo

Gestore).

Ma chi vuol fare di più, ossia puntare a “guadagnare bene e

costantemente” con le scommesse, facendo di fatto il bookmaker, in

maniera assolutamente legale e con rischi assolutamente calcolati, deve

solo affinare la tecnica e approfondire le analisi autenticamente statistiche

(ma questo sarà argomento di successive pubblicazioni).

Page 27: Arricchirsi Davvero Con Le SCOMMESSE SUL CALCIO

Vincenzo Carchidi – Arricchirsi con le SCOMMESSE

27

In questa sede voglio riassumere in breve lo schema della vera

“scommessa vincente”, con qualche piccola e opportuna precisazione

ulteriore:

1 Aprire più “conti scommesse”, senza trascurare nessuno dei

principali Gestori autorizzati dai Monopoli di Stato, ed anzi

cercando di allargare la rosa anche a qualche bookmaker minore

(purché sia regolare e affidabile e, al tempo stesso, offra quote

competitive).

2 Selezionare le partite più sbilanciate, privilegiando in particolare

quelle in cui l’evento più probabile presenta – presso il Gestore

più competitivo - una quota inferiore a 1,30.

3 Immaginando che l’esito più probabile sia il segno “1”, astenersi

dal puntare tale segno e scegliere invece il miglior segno “x” e il

miglior segno “2” quotato dai vari bookmakers cui si è affiliati

(che non si troveranno quasi mai presso lo stesso Gestore).

4 La ripartizione delle poste non ha eccessiva importanza: se il

segno “x” e il segno “2” sono entrambi convenienti, possiamo

approssimativamente ritenere che su entrambi si tenderà a

guadagnare alla lunga e che la maggiore probabilità dell’uno possa

in qualche modo compensare la maggiore remuneratività

dell’altro.

5 Per provare l’efficacia del metodo ed acquisire dimestichezza con

il suo rendimento (ci si diverte pure!) è sufficiente – anzi,

Page 28: Arricchirsi Davvero Con Le SCOMMESSE SUL CALCIO

Vincenzo Carchidi – Arricchirsi con le SCOMMESSE

28

espressamente consigliato – investire solo piccole somme e poi, se

mai, reinvestire una parte dei guadagni.

Vediamo da vicino un esempio concreto di questo procedimento,

prendendo in considerazione un recente incontro di calcio e le relative

quotazioni dei principali bookmakers.

Voglio subito precisare che si tratta di una partita qualunque, non di un

caso eccezionale o creato ad arte, e che quindi esistono situazioni assai più

clamorose. L’unico criterio a cui mi sono attenuto è stato quello di

selezionare una partita dal pronostico sbilanciato, il cui segno più

probabile presentasse una quota piuttosto bassa (oscillante, nella

fattispecie, fra 115 e 122).

Distribuzione quote sull'incontro Rangers-St. Mirren del 26-1-2008 Gestore 1 X 2 Snai 115 600 1.500 Better 115 580 1.400 Match Point 116 650 1.200 Totosì 122 500 1.200 Pianeta Scommesse 117 600 1.250 Bwin 118 650 900 Globet 117 568 1.235 Eurobet 118 575 1.450 Sporting Bet 115 620 1.300 da 4% a 18% di svantaggio

Ho evidenziato in giallo le quote più alte e in rosso le quote più basse di

ciascun segno, e poi ancora, il vantaggio matematico del banco sui 3 segni

gialli (più elevati) e sui 3 segni rossi (più bassi).

Page 29: Arricchirsi Davvero Con Le SCOMMESSE SUL CALCIO

Vincenzo Carchidi – Arricchirsi con le SCOMMESSE

29

Come si vede, la differenza è abissale (da un minimo del 4% si passa a un

massimo del 18%). Una bella differenza!

E comunque anche le tre quote più favorevoli (che, non a caso,

appartengono a 3 bookmakers diversi) risultano complessivamente

svantaggiose, e quindi tali da escludere una situazione di “sure bet”.

Ma se noi, in base a quanto si era detto prima, ci limitassimo a puntare sul

segno “x” di Match Point o di Bwin (6,50) e sul segno “2” di Snai (15,00)

otterremmo comunque un vantaggio relativo non trascurabile, laddove un

ulteriore vantaggio scaturirebbe dal puro e semplice fatto di puntare su

esiti premiati da una quota elevata.

Intanto, nella misura in cui possiamo ritenere “sottovalutata” (e lo è quasi

sempre!) la percentuale assegnata al segno “1”, abbiamo ragione di

supporre che il vantaggio matematico del Banco sui segni che noi abbiamo

puntato (“x” e “2”) possa essersi ridotto, o azzerato, o addirittura ribaltato

in vantaggio a nostro favore.

Non solo: nella misura in cui volessimo seguire la logica (che non è

matematicamente ineccepibile, ma può avere una certa efficacia) di chi usa

aumentare la puntata dopo la perdita, l’incremento della spesa sarebbe

lento e graduale, dal momento che noi giochiamo poco per vincere tanto e

non viceversa.

Nel caso specifico, immaginiamo di voler giocare 10 € per puntare a una

vincita lorda di 45 €. Procederemo così:

Page 30: Arricchirsi Davvero Con Le SCOMMESSE SUL CALCIO

Vincenzo Carchidi – Arricchirsi con le SCOMMESSE

30

1 Puntiamo 7 € sul segno “x” (a 650) e 3 € sul segno “2” (a 1.500):

se salta il segno “1”, contro il quale scommettiamo, incasseremo

45,5 € con il segno “x” e 45 € tondi con il segno “2”.

2 Con questa stessa puntata possiamo andare avanti per 4 tentativi,

sapendo che al 1° colpo avremo un guadagno netto di 35 €, al 2°

di 25 €, al 3° di 15 €, e persino al 4° colpo guadagneremmo 5 € (il

12,5% del nostro investimento complessivo di 40 €).

3 Se continuassimo a perdere, potremmo decidere, al 5° colpo, di

raddoppiare la puntata su entrambe le chances (basterebbe molto

meno, ma qui mi interessa soltanto proporre un esempio);

potremmo andare avanti così per altri 2 colpi (il 5° e il 6°) con un

esborso massimo di 80 € e la prospettiva di incassare almeno 90 €,

con un guadagno netto di 10 € (sempre il 12,5% della somma

totale messa in gioco fino a quel momento).

Naturalmente la cosa può andare avanti ancora ed i parametri possono

essere variati in base alle migliori quote di cui si dispone: fatto è che la

“resistenza” alle fasi negative aumenta considerevolmente.

E siccome ciascuno di noi sa bene quanto sia difficile indovinare 6 partite

(per non parlare di 7, 8, 9, 10), sia pure scelte fra le più “facili”, va da sé

che anche con un capitale piuttosto modesto si possono realizzare ottimi

affari.

Sia ben chiaro, però: le progressioni (ovvero l’aumento delle puntate) non

sono uno strumento tale da sovvertire la situazione di svantaggio

Page 31: Arricchirsi Davvero Con Le SCOMMESSE SUL CALCIO

Vincenzo Carchidi – Arricchirsi con le SCOMMESSE

31

matematico dello scommettitore, e quindi il nostro obiettivo principale

deve essere quello di trovare quote in grado di minimizzarlo o, meglio, di

ribaltarlo.

Per fare questo non bisogna scegliere partite a caso, ma andare a cercare

quelle in cui:

1) Uno degli esiti (ipotizziamo il segno “1”) sia particolarmente

favorito, e quindi presenti una quota particolarmente bassa;

2) La differenza della quota relativa agli altri due esiti

(ipotizziamo “x” e “2”) offerta da differenti Gestori risulti il

più possibile accentuata;

A quel punto è chiaro che occorre scartare il segno favorito (nell’esempio

“1”) e puntare gli altri, scegliendo ovviamente per ciascuno di essi (“x” e

“2”), il Gestore che offre la quota più alta.

Solo dopo aver curato molto attentamente questo aspetto (sostanziale) del

metodo varrà la pena di considerare l’opportunità di istituire eventuali

progressioni di puntata per massimizzare i profitti.

Personalmente ho sempre preferito le “progressioni in vincita”… ma

questo sarà argomento specifico di un’altra pubblicazione.

Intanto spero di essere riuscito nel mio intento:

Page 32: Arricchirsi Davvero Con Le SCOMMESSE SUL CALCIO

Vincenzo Carchidi – Arricchirsi con le SCOMMESSE

32

trasformare di fatto lo scommettitore in un “bookmaker” alla rovescia,

ossia in una sorta di “Banco travestito da giocatore”, a cui riservare i

vantaggi del Banco e la libertà del giocatore…

Buon lavoro!