ravenna: sant'apollinare

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Chi è Sant'Apollinare Apollinare di Ravenna è stato un vescovo e santo romano. È venerato come santo dalla Chiesa cattolica. Originario di Antiochia, Apollinare è considerato tradizionalmente il primo vescovo di Ravenna, città di cui è il santo patrono.

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Chi è Sant'Apollinare

Apollinare di Ravenna è stato un vescovo e santo romano. È venerato come santo dalla Chiesa

cattolica.Originario di Antiochia, Apollinare è considerato tradizionalmente il primo vescovo di Ravenna,

città di cui è il santo patrono.

Storia del Santo

La prima menzione del santo viene fatta nel documento del Martirologio Gerominiano,

risalente all'inizio del V secolo, in cui una nota classifica il santo come "confessore" e "sacerdote"

e fissa la sua ricorrenza al 23 luglio.

Motivi della Santificazione

Il Martirologio Romano lo descrive come un "vescovo, che, facendo conoscere tra le genti le insondabili ricchezze di Cristo, precedette come

un buon pastore il suo gregge, onorando la Chiesa di Classe presso Ravenna in Romagna

con il suo glorioso martirio".

Fotografia Sant'Apollinare

Sant' Apollinare in Classe

È situata a circa 5km da Ravenna ed è stata consacrata nel 547 dal vescovo Massimiano ed è

stata dedicata a Apollinare primo vescovo di Ravenna .

S. Apollinare in classe (esterno)

La basilica è a tre navate, con corpo mediano rialzato eabside poligonale affiancata da due cappelle absidate.La facciata, in parte rifatta come altre parti della chiesa, èpreceduta da un nartece, sotto cui ci sono marmi ediscrizioni, che originariamente era un quadriportico. Glistipiti e l'architrave del portale sono in marmo greco.Sopra il portico c'è un'elegante finestra trifora.A sinistra della chiesa c'è il campanile del IX secolo chesi alza con la sua forma cilindrica, mentre le finestre, dalbasso verso l'alto, prima sono monofore, poi bifore einfine trifore. Questo accorgimento permette di renderel'edificio più stabile e leggero, in modo che possareggersi senza crollare.

Facciata S. Apollinare in Classe

S. Apollinare in Classe (interno)

All'interno della basilica lepareti sono spoglie, eccettola zona absidale, ricopertada mosaici , risalenti aepoche diverse. Al centrodella basilica, sul luogo delmartirio del santo, ècollocato un altare antico.

Tutta la decorazione delcatino absidale risale circaalla metà del VI secolo e sipuò dividere in due zone.

Parte superiore del mosaico

Nella parte superiore un grande disco racchiude un cielostellato nel quale si trova una croce gemmata, che alcentro raffigura il volto di Cristo dentro un medaglionecircolare. Sopra la croce si vede una mano che escedalle nuvole, la mano di Dio, simbolo di protezione. Ai latidel disco, le figure di Elia e Mosè, i profeti più importanti.Ai lati, in mezzo a nubi, si trovano i simboli alati deglievangelisti: l'Aquila (Giovanni), l'Angelo (Matteo), ilLeone (Marco), il Vitello (Luca). I tre agnelli, che sitrovano spostati un po’ verso il basso, proprio all'iniziodella zona verde, con il muso rivolto verso la crocegemmata, simboleggiano gli apostoli Pietro, Giacomo eGiovanni.

Fotografia parte superiore del mosaico

Parte inferiore del mosaico

Nella zona più bassa si allarga una verde valle fiorita,con rocce, cespugli, piante e uccelli. Al centro si ergesolenne la figura di sant'Apollinare primo vescovo diRavenna, ritratto nel momento di innalzare le suepreghiere a Dio perché conceda la grazia ai fedeli affidatialla sua cura, rappresentati in questo mosaico da dodiciagnelli bianchi.Nei rinfianchi dell'arco vi sono due palme, che nellaletteratura biblica sono emblema del giusto. Sotto aqueste si trovano le figure degli arcangeliMichele e Gabriele, con il busto di San Matteo e di unaltro santo non chiaramente identificato, di esecuzionepiù tarda (primo XII secolo).

Fotografia parte inferiore del mosaico

Sarcofagi e tombe

Lungo i muri della basilica sono sistematinumerosi sarcofagi databili dal V all'VIII secolo.Essi danno la possibilità di valutare i cambiamentidi stile che ci sono stati nel corso dei secoli. Dairilievi, con figure umane, dei sarcofagi romani, sipassa alle simbologie bizantine e, quindi, allasempre maggiore astrazione e semplificazione ditali simbologie.

Realizzato con la partecipazione di:Alberto Marchesi

&Stefano Barazzetta

FINE