psichiatria finale

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PSICHIATRIA PSICHIATRIA studio della psiche PSICOLOGIA studio della sofferenza dell’anima ANIMA è ciò che rende viva la materia MENTE ciò che serve per capire SPIRITO è qualcosa di metafisico che è animato nella mente FILOSOFIA OCCIDENTALE Platone “esiste un mondo metafisico (delle idee) sul quale si basa il mondo fisico” L’anima è organizzata in tre tipi: 1. Razionale, nella mente 2. Irascibile e passionale, nel cuore 3. Appetitiva Aristotele “il mondo non ha regole, sono gli uomini che le attribuiscono al mondo” Per Aristotele, le anime coincidevano con le funzioni BISOGNI - Bisogni di Maslow 1 – fisiologici 2 – di sicurezza 3 – di affetto 4 – di stima 5 – di autorealizzazione Per Maslow i bisogni sono della motivazioni di comportamento, degli elementi da cui noi non possiamo prescindere. Il bisogno non realizzato è quello che consentirà la soddisfazione degli altri. Bisogni più bassi sono soddisfatti dai centri più bassi, i più alti dai centri più alti di psiche (corteccia cerebrale) Gi animali si fermano alla stima degli altri, per loro l’autorealizzazione è la riproduzione. La PSICHE si divide in: Noopsiche governa ciò che è deputato alla conoscenza – Corteccia Cerebrale Timopsiche sede delle emozioni, delle passioni – Sistema Libico, Corteccia Cerebrale Sottopsiche governa l’istinto e le pulsioni primarie PSICOPATOLOGIA GENERALE Studio della sofferenza della psiche. L’iniziatore è Jaspers che ha studiato i matti e i suoi fenomeni caratteristici ESAME PSICHICO - (Status psichico) - Esame delle funzioni psichiche Status Psichico Normale 1

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Page 1: Psichiatria Finale

PSICHIATRIAPSICHIATRIA studio della psichePSICOLOGIA studio della sofferenza dell’animaANIMA è ciò che rende viva la materiaMENTE ciò che serve per capireSPIRITO è qualcosa di metafisico che è animato nella mente

FILOSOFIA OCCIDENTALEPlatone “esiste un mondo metafisico (delle idee) sul quale si basa il mondo fisico”L’anima è organizzata in tre tipi:

1. Razionale, nella mente2. Irascibile e passionale, nel cuore3. Appetitiva

Aristotele “il mondo non ha regole, sono gli uomini che le attribuiscono al mondo”Per Aristotele, le anime coincidevano con le funzioni

BISOGNI - Bisogni di Maslow1 – fisiologici2 – di sicurezza3 – di affetto4 – di stima5 – di autorealizzazionePer Maslow i bisogni sono della motivazioni di comportamento, degli elementi da cui noi non possiamo prescindere. Il bisogno non realizzato è quello che consentirà la soddisfazione degli altri.Bisogni più bassi sono soddisfatti dai centri più bassi, i più alti dai centri più alti di psiche (corteccia cerebrale)Gi animali si fermano alla stima degli altri, per loro l’autorealizzazione è la riproduzione.

La PSICHE si divide in: Noopsiche governa ciò che è deputato alla conoscenza – Corteccia Cerebrale Timopsiche sede delle emozioni, delle passioni – Sistema Libico, Corteccia Cerebrale Sottopsiche governa l’istinto e le pulsioni primarie

PSICOPATOLOGIA GENERALEStudio della sofferenza della psiche. L’iniziatore è Jaspers che ha studiato i matti e i suoi fenomeni caratteristici

ESAME PSICHICO - (Status psichico) - Esame delle funzioni psichicheStatus Psichico NormaleSoggetto vigile, orientato in senso “auto” (e “allo”) psichico, capace di collocare gli eventi nelle convenzionali coordinate di tempo e di spazio. Appare sintonico nella comunicazione verbale ed extraverbale.Non esibisce disagi nel rapporto con osservatore e si dimostra disposto a trattazione delle sue problematiche personali (privacy).Attenzione spontanea e conativa prestata senza impedimenti. Senso-Percezioni in ordine.Memoria di fissazione e di rievocazione efficienti. Si escludono lacune di amnesia retrograda e/o anterograda. Patrimonio intellettuale e cognitivo livellato e utilizzato senza difficoltà.Ideazione a corso normale, ricca in contenuti concreti, con buone capacità di astrazione e non difficoltata nelle associazioni (per somiglianza o contrasto; per contiguità temporo-spaziale e per causalità).Non emergono costruzioni deliranti o parassitismi del pensiero.Affettività: “extra” (o “intra”) tensiva. Non emergono note di labilità emotiva (buon controllo emozionale).Tono dell'umore oscillante circadianamente dalle polarità ottimistiche a quelle pessimistiche.Iniziative motorie, verbali e sociali steniche, conformi all'ambiente culturale, in cui è stato allevato ed educato. Buono l'adattamento sociale.

VIGILANZA e COSCIENZA

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La Vigilanza e la Coscienza sono, nell’uomo, due diverse dimensioni dello stesso processo. Si può essere vigili senza essere coscienti: Coma vigile (Stato Vegetativo Persistente). Si può essere coscienti e consapevoli senzaessere vigili: Sogno (Sonno REM)Vigilanza (crude Consciousness): “funzione sistema nervoso che si svolge a più livelli, che si basa sull'entrata in gioco di diverse strutture cerebrali (la formazione reticolare, il talamo, il sistema limbico) e che caratterizza diversi stati mentali” (Oliverio A., 2003).La valutazione della Vigilanza é prevalentemente quantitativa e oggettiva (può essere studiata nell’animale).Coscienza (Consciousness): “processo psicofisiologico complesso che si manifesta con la consapevolezza che un individuo ha della propria identità, del proprio passato e della propria situazione percettiva ed emozionale” (Fredericks J. A. M., 1969).La valutazione della Coscienza, implicando la Consapevolezza, è prevalentemente qualitativa e soggettiva (non può essere studiata nell’animale).Livelli di VIGILANZA-Allertamento (ritmo beta > 13 hz)-Veglia Rilassata (ritmo alfa, 8-13 hz)-Sonno (ritmi omega, 4-8 hz, e delta < 4 hz)-Torpore (coma lieve)-Sopore (coma medio) -Coma (il soggetto non è risvegliabile)Profondo Carus DepassèAd ognuno di questi livelli corrisponde un pattern EEGrafico, che è tanto più desincronizzato e frequente quanto più elevato il livello di Vigilanza.

La Formazione Reticolare (FR) é una rete di neuroni senza delimitazioni molto precise che si estende dalla parte più alta midollo fino alla corteccia con una funzione attivante del cervello.Attivazione di FR può avvenire per via nervosa/diretta o endocrina/indiretta e permette adattamento organismo che deve rispondere agli stimoli esterni con una accresciuta attività (agisce sull’insieme delle strutture nervose il che si traduce in un aumento del livello di vigilanza tale da facilitare la risposta motoria).Quando ci si addormenta la FR riduce progressivamente fino a bloccare quasi del tutto gli stimoli che arrivano al cervello dagli organi di senso. La disattivazione, o inibizione della FR può avvenire, per l’intermediario della corteccia, mediante centri inibitori che sopprimono l’input degli stimoli (ciò spiega perché mettendosi il più possibile al riparo da ogni stimolo esterno addormentamento è facilitato). Sembra allora che il cervello cominci ad elaborare i segnali depositati in memoria o generati all'interno del cervello stesso. La FR entra in gioco nella regolazione della veglia e del sonno, nella regolazione risposta motoria, nella regolazione sensoriale (compreso il dolore) controllando input di informazioni, nella regolazione del sistema neurovegetativo e delle emozioni.

Alterazioni quantitative dello stato di VigilanzaIpervigilanza Stato di allertamento psichico, con attenzione facilmente sollecitata da stimoli esterni; oltre un certo limite influenza negativamente le prestazioni sia cognitive che fisiche.Torpore (Ottundimento) rallentamento ideo-motorioSopore (Obnubilamento) (Stato ipnoide: ottundimento della coscienza, termine ricavato dalla normale esperienza di addormentamento e di passaggio dal sonno alla veglia).• lentezza e difficoltà nel percepire le domande• lieve disorientamento nei vari parametri• incompletezza ed errori nel riportare notizie biografiche

Il coma, termine che in greco (κ.µα) significa sonno profondo, è una condizione che provoca la perdita totaledella coscienza, ed è caratterizzato da un’attività cerebrale alterata, quindi sostanzialmente diversa daquella della persona che dorme. Gli occhi sono chiusi e non c'è alcun rapporto col mondo esterno.Riduzione Vigilanza si valuta con la GCS, che valuta gli occhi, la risposta verbale e la risposta motoriaLieve: dai 15 ai 13 punti (Torpore)Moderata: dai 9 ai 12 punti (Sopore)Coma: meno di 8 puntiGrave: dai 3 agli 8 punti

Stato Vegetativo Persistente

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Nei pazienti che dopo uno stato di coma grave vanno incontro a risveglio, può verificarsi la mancata ripresa della coscienza e della capacità di relazione con l’ambiente circostante.Trascorsi 1-3 mesi in tale stato, paziente viene considerato un paziente in “Stato Vegetativo Persistente”. Di fatto pazienti respirano, aprono e chiudono occhi, deglutiscono, ma non presentano alcuna finalizzazione verbale o motoria delle proprie funzioni.Questa è una condizione che può protrarsi nel tempo per anni prima che exitus avvenga per cause concomitanti. Si può anche definire questa condizione irreversibile come “di paziente non morto encefalico”.Morte CerebraleCondizione di morte cerebrale è codificata per legge e le legislazioni prevedono differenti criteri accertamento e indagini cliniche per la sua determinazione a seconda degli stati. Condizioni essenziali per intraprendere le procedure di accertamento di morte cerebrale sono: Incapacità di risposta agli stimoli Assenza dei riflessi corneale, pupillare, oculare e tracheale (riflesso della carena e prova dell’apnea) Le cause del coma devono essere conosciuteLa legislazione italiana ha codificato accertamento di morte cerebrale con legge 29 Aprile 1994 regolamentata il 22 Agosto 1994. La legge prevede, ove siano verificate condizioni di cui sopra, la costituzione di un collegio di medici nominato dalla Direzione Sanitaria composta da un Medico Legale, da un Anestesista Rianimatore, da un Neurologo o, in mancanza, da un Neurochirurgo esperto in elettroencefalografia.

Disturbi della CoscienzaSintomi negativi1. riduzione o perdita della capacità di elaborare gli stimoli esterni;2. riduzione o perdita della capacità di direzionare l’attenzione;3. riduzione o perdita della capacità di controllare la comunicazione;4. riduzione o perdita della capacità di autocollocazione nel tempo e nello spazio;5. riduzione o perdita della capacità di finalizzare il comportamento.Sintomi positivi1. alterazioni dei parametri dello spazio/tempo;2. alterazioni della logica;3. alterazioni del giudizio di realtà;4. alterazioni delle funzioni percettive.

Alterazioni Qualitative Dello Stato Di CoscienzaPerplessità (Ratlosigkeit): perdita parziale della capacità di elaborazione corretta degli stimoli esterni. Ha origine dalla parziale interferenza degli stimoli esterni con i vissuti deliranti e allucinatori che generano una condizione di apparente “doppia realtà” sconcertante e incomprensibile.Stupore (stato stuporoso) Si tratta di stato di immobilità (blocco psico-motorio), in cui non sono rilevabili manifestazioni della vita psichica o di reazione agli stimoli, ma in cui sono presenti segni indiretti che fanno ipotizzare la presenza di un controllo della coscienza (differentemente dalla letargia, dal sopore o dal coma).Si manifesta con blocco ideativo, intoppo psicomotorio, facies attonita, sguardo sperduto nel vuoto, mimica rarefatta, gestualità assente fino alle pose statuarie, mutacismo, ecc...1) stupore emotivo (da un trauma affettivo che sbalordisce e immobilizza tutta l'espressività);2) stupore melancolico;3) stupore maniacale;4) stupore catatonico;5) stupore confusionale o Amenza (“a-mens” = assenza completa di processi mentali).Stato crepuscolare (restringimento del campo di coscienza) (dream states o stati sognanti)Nello stato crepuscolare flessibilità e adattabilità dell’attività integrativa centrale sono alterate e attenzione, reattività e elaborazione degli stimoli assumono una configurazione “passiva” simile a quella che si osserva nel normale “sonno sognante”. Il comportamento è ristretto e limitato ad un determinato obiettivo.Stato crepuscolare onirico Attività motoria spesso afinalistica con oscillazioni tra agitazione e stupore. Spunti deliranti sconnessi; Disturbi psicosensoriali; Reazioni affettive inadeguate o esagerate; Ansia, spaventoDelirium e Amenza Stato confusionale, grave, con compromissione cospicua delle funzioni vegetative e globale delle funzioni cognitive.Delirium - Cause: Alterazioni idroelettrolitiche e dell’equilibrio acido-base.

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Iponatriemia da inappropriata secrezione di ormone antidiuretico Ipertiroidismo Iperparatiroidismo Sindrome di Sheehan Sindrome di Cushing Ipoglicemie in corso di diabete mellito o di iperinsulinemie.

Criteri diagnostici DSM-IV del F05.0Delirium Dovuto a ... [Indicare la Condizione Medica Generale] [293.0]A. Alterazione della coscienza (riduzione della lucidità della percezione dell'ambiente), con ridotta capacità di focalizzare, mantenere o spostare l'attenzione.B. Modificazione cognitiva (deficit memoria, disorientamento, alterazioni linguaggio) o lo sviluppo di una alterazione percettiva che non risulta giustificata da una preesistente demenza, stabilizzata o in evoluzione.C. L'alterazione si sviluppa in un breve periodo di tempo (generalmente ore o giorni), e tende a presentare fluttuazioni giornaliere.D. Vi è la dimostrazione, fondata sulla storia, sull'esame fisico o sugli esami di laboratorio che il disturbo è causato dalle conseguenze fisiologiche dirette di una condizione medica generale.

Delirium da Astinenza Alcolica (ICD-10: F10.4 ) Delirium Tremens condizione acuta e drammatica che può verificarsi in soggetti affetti da Alcolismo Cronico a seguito di astinenza protratta per alcuni giorni. Si può anche osservare come sindrome di astinenza per brusca interruzione di trattamenti con Benzodiazepine e Barbiturici. E’ dovuto down-regulation complesso recettoriale Benzodiazepine-GABAa-canale del Cloro, effetto diretto assunzione cronica di Etanolo, BDZ o Barbiturici.Sintomi premonitori: turbe umore, ansia, insonnia e incubi notturni, tremori, irrequietezza, affaccendamento afinalistico, anoressia, vomito. Si manifesta con: alterazioni della coscienza con disorientamento e confusione oniroide, midriasi, angoscia e deliri a contenuto persecutorio o terrifico, illusioni e allucinazioni [per lo più visive e tattili (microzoopsie) e uditive], tremore a scosse, febbre, sudorazione, ipotensione e aumento della frequenza cardiaca, tachipnea, disidratazione e scompenso idro-elettrolitico può condurre a crisi epilettiche e a morte per collasso cardiocircolatorio.Il Delirium Tremens da alcolismo, se non trattato tempestivamente, può favorire infezioni broncopolmonari e causare gravi lesioni del SNC. Tradizionalmente il trattamento clinico prevedeva la somministrazione di piccole quantità di etanolo; questa pratica è oggi sostituita dall'uso di benzodiazepine, integrazione vitaminica (tiamina), monitoraggio dell'equilibrio idrosalino, cardiovascolare e respiratorio.

Alterazioni della Coscienza del SéDepersonalizzazione Sensazione soggettiva di irrealtà, di estraneitàda se stessi . Depersonalizzazione psichica dal proprio corpo . Depersonalizzazione fisicadal mondo circostante . DerealizzazioneSintomo di diverse patologie psichiatriche: Sindromi d’ansia, psicotiche, affettive, ma viene anche considerato un disturbo a sé stante (Diagnosi di Depersonalizzazione del DSM-IV)

VEGLIA e SONNONella norma la Psiche ha 2 stati:- Stato di Veglia- Stato di SonnoStato di Sonno non-REMStato di Sonno REM

Cicli e Stadi del SonnoUn ciclo è costituito da una fase non-REM e da una fase REM e dura circa 90 min. In ogni ciclo si osservano 4 stadi di progressiva profondità di sonno non-REM (ad onde lente) + 1 stadio di bassa profondità di sonno REM (ad onde rapide).

EEG Rilevazioni EEGrafiche di stato di Veglia e di fasi del Sonno (stadi sonno ortodosso e sonno paradosso)PET Immagini PET mostrano differenza di attività delle varie aree cerebrali durante un normale ciclo di sonnoSonno-REM (Rapid Eyes Movements) è definito "sonno paradosso" perché attività della corteccia cerebrale rilevata con EEG è molto vicina a quella di Veglia mentre attività di relazione (sensoriale e motoria) organismo è abolita (cervello sveglio in un corpo paralizzato e anestetizzato). Durante il sonno-REM consumo di ossigeno

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nel cervello cresce, aumenta il ritmo respiratorio e la pressione cardiaca, il battito cardiaco è meno regolare, si manifestano reazioni sessuali. Nonostante la mancanza di tono muscolare possono esserci delle contrazioni al livello delle estremità del corpo. Queste reazioni emotivo-vegetative sembrano legate agli aspetti dell’attività onirica (sogni) correlata al sonno-REM.Infatti si è rilevato che risvegliando i soggetti durante il sonno REM in circa l'80% dei casi questi ricordavano i propri sogni, mentre i soggetti risvegliati in fase non-REM li ricordava solo nel 7% dei casi.Disturbi del Sonno DISTURBI PRIMARI DEL SONNODissonnieF51 .0 Insonnia PrimariaF51 .1 Ipersonnia PrimariaG47.4 NarcolessiaG47.3 Disturbo del Sonno Correlato alla RespirazioneF51 .9 Dissonnia NASF51 .2 Disturbo del Ritmo Circadiano del SonnoSpecificare tipo: Fase Sonno Ritardata; Fusi Orari; Turno Lavorativo; Non Specificato

ParasonnieF51.5 Disturbo da IncubiF51.4 Disturbo da Terrore nel SonnoF51.3 Disturbo da SonnambulismoF51.8 Parasonnia NAS

Disturbi Del Sonno Correlati Ad Un Altro Disturbo MentaleF51.0 Insonnia Correlata a ... [Indicare il Disturbo dell'Asse I o dell'Asse II]F51.1 Ipersonnia Correlata a ... [Indicare il Disturbo dell'Asse I o dell'Asse II]Altri Disturbi Del SonnoG47.x Disturbo del Sonno Dovuto a ... [Indicare la Condizione Medica Generale].0 Tipo Insonnia .1 Tipo Ipersonnia.8 Tipo Parasonnia .8 Tipo MistoDisturbo del Sonno Indotto da Sostanze(far riferimento ai Disturbi Correlati a Sostanze per i codici delle sostanze specifiche)Specificare il tipo: Tipo Insonnia/Tipo Ipersonnia/Tipo Parasonnia/Tipo MistoSpecificare se: Con Insorgenza Durante l'Intossicazione/Con Insorgenza Durante l'Astinenza

PERCEZIONELa Sensazione è quel processo iniziato da uno stimolo proveniente dal mondo esterno e che porta informazione attraverso organi di senso e nervi al cervello. Questo processo é “passivo” e di esso non si ha consapevolezza.La Percezione è quel processo “attivo” del cervello di selezione, organizzazione e interpretazione informazione portata dagli organi di senso. Di esso si ha parziale consapevolezza.La Percezione parte da una sensazione e consiste in un processo mentale attivo che integra la sensazione con il contesto, per attribuirle un Significato (o “Senso”). Il Significato è il fondamento dell’Informazione. L’Informazione è ciò di cui abbiamo bisogno per operare una scelta e dirigere il nostro comportamento. Informazione al pari del Significato è immateriale, cioè non è misurabile in termini di massa e/o energia, ma si misura in bit.

DISTURBI QUANTITATIVI DELLA PERCEZIONEL’intensità della percezione è influenzata dalla Vigilanza e dall’Attenzione. Un’attenzione molto focalizzata può dare luogo ad esperienze percettive insolitamente acute (iperestesia, iperacusia, iperacuità visiva ecc.), che possono anche essere indotte da Uso di Sostanze (ad es. Cocaina).Disturbo di Conversione (anestesia, amaurosi, sordità e anosmia isteriche)In queste forme, le aree prive di sensibilità della cute spesso hanno limiti che riflettono le convinzioni del paziente sulle funzioni nervose, il più delle volte non corrispondenti alle reali distribuzioni anatomiche (ad es. anestesie a guanto, a calza).La perdita della funzione visiva è raramente totale nelle sindromi dissociative e i disturbi visivi consistono più spesso in una perdita dell'acuità o in un generale offuscamento della visione, oppure in un restringimento del campo visivo ("visione a cannocchiale”). A dispetto della lamentata perdita della funzione visiva, la mobilità generale del paziente e le sue prestazioni motorie sono sorprendentemente ben conservate.La sordità (cosiddetta sordità psicogena) e l'anosmia dissociative sono di gran lunga più rare della perdita della sensibilità cutanea e della visione.

ISTERIA (MODERNAMENTE “DISTURBO DI CONVERSIONE”)F44.x Disturbo di Conversione

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A. Uno o più sintomi o deficit riguardanti funzioni motorie volontarie o sensitive, che suggeriscono una condizione neurologica o medica generale.B. Si valuta che qualche fattore psicologico sia associato col sintomo o col deficit, in quanto l'esordio o l'esacerbazione del sintomo o del deficit è preceduto da qualche conflitto o altro tipo di fattore stressante.C. Il sintomo o deficit non è intenzionalmente prodotto o simulato (come in Disturbi Fittizi o in Simulazione).D. Il sintomo o deficit non può, dopo appropriate indagini, essere pienamente spiegato con condizione medica generale, o con effetti diretti di una sostanza, o con esperienza o comportamento culturalmente determinati.E. Il sintomo o deficit causa disagio clinicamente significativo, o menomazione nel funzionamento sociale, lavorativo, o in altre aree importanti, oppure richiede attenzione medica.F. Il sintomo o deficit non è limitato a dolore o disfunzioni sessuali, non si manifesta esclusivamente in corso di Disturbo di Somatizzazione, e non è meglio spiegabile con qualche altro disturbo mentale.Codificare sulla base del tipo di sintomo o deficit:F44.4 Con Sintomi o Deficit Motori. Questo sottotipo comprende sintomi come alterazioni di coordinazione o dell'equilibrio, paralisi o ipostenia localizzate; difficoltà deglutire o nodo alla gola, afonia e ritenzione urinaria.F44.5 Con Attacchi Epilettiformi o Convulsioni. Questo sottotipo comprende attacchi epilettiformi o convulsioni con componenti motorie volontarie o sensitive.F44.6 Con Sintomi o Deficit Sensitivi. Questo sottotipo comprende sintomi come perdita della sensibilità tattile o dolorifica, diplopia, cecità, sordità, e allucinazioni.F44.7 Con Sintomatologia Mista. Questo sottotipo viene utilizzato se sono presenti sintomi di più categorie.

DISTURBI QUALITATIVI DELLA PERCEZIONELe Illusioni sono erronee interpretazioni di stimoli sensoriali reali.Le illusioni visive sono percezioni distorte nella valutazione delle dimensioni, della forma e delle relazioni spaziali. Sono possibili anche illusioni uditive, termiche, tattili, ecc.Sono comuni anche in individui sani e in assenza di patologie psichiatriche, come in particolari condizioni emotive (ad es. camminando impauriti di notte in una strada buia un cespuglio può apparirci come un individuo minaccioso, oppure in un cimitero possono comparire fantasmi) o di affaticamento. Si distinguono in:- illusioni affettive o olotimiche: indotte da stati emotivi intensi.- illusioni da disattenzione: (ogni percezione contiene elementi di ricostruzione da parte del soggetto: se leggiamo una parola contenente un errore di ortografia non ce ne accorgiamo perché la completiamo inconsapevolmente, a meno che non si richiami la nostra attenzione su di esso).- pareidolia: illusione che tende a ricondurre oggetti o profili naturali o artificiali dalla forma casuale a figure note, per la istintiva e automatica tendenza a trovare forme familiari in immagini disordinate. Classici esempi sono la visione di animali o volti umani nelle nuvole, nelle macchie sulle pareti, nei tappeti, ecc.In alcune condizioni psicopatologiche, (in particolare Delirium, intossicazioni da sostanze, psicosi acute, aure epilettiche) l’aumentata sensibilità può comportare alterazioni della percezione e produrre illusioni: ad esempio un muro di mattoni rossi viene percepito come un fuoco, una porta che sbatte come un colpo di fucile, lo scroscio di un rubinetto come una folla vociante e minacciosa, ecc.- La Allucinosi, al pari delle allucinazioni, è una percezione senza corrispondente stimolo reale, di cui però il soggetto riconosce la morbosità. Ha i caratteri di fisicità e di proiezione esterna delle allucinazioni, ma contrariamente a queste il suo giudizio di realtà è correggibile con la logica e con l’evidenza. E’ per lo più dovuta a disturbo organico del SNC.- Le Allucinazioni sono percezioni in assenza di un corrispondente stimolo reale.Sono esperite come reali, vivide, immediate, indipendenti dalla volontà; hanno carattere di corporeità, sorgono accanto e contemporaneamente alle percezioni reali e possono riguardare qualunque modalità sensoriale, anche più di una contemporaneamente. Non sono criticate dal soggetto perché accompagnate da incorregibile certezza soggettiva ed autoriferite.Allucinazioni possono essere esperite da individui sani in particolari condizioni: le allucinazioni ipnagogiche e ipnopompiche sono comuni, più frequentemente visive e uditive, ed hanno luogo, rispettivamente, durante addormentamento e risveglio.- Le Pseudoallucinazioni sono percezioni esperite come provenienti dall’interno della mente. Rispetto alle allucinazioni propriamente dette manca il carattere di corporeità esterna

Allucinazioni Indotte Da Deprivazione Sensoriale:Allucinazioni Uditive

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Sono descritti vari tipi di allucinazioni uditive: il paziente può riferire di sentire voci, rumori o altri suoni.Le allucinazioni costituite da suoni o rumori sono di solito considerate non caratteristiche della Schizofrenia. Nella Schizofrenia (sintomi di primo rango della schizofrenia) sono più frequenti le: voci che si rivolgono al soggetto in seconda persona (offese, minacce o giudizi) voci di comando o imperative che si rivolgono al soggetto in seconda persona voci che commentano in terza persona il comportamento o i pensieri del soggetto voci dialoganti (spesso commentanti in terza persona il comportamento del soggetto) eco del pensiero (ripetizione esterna sonora del pensiero per cui il soggetto si convince che i suoi pensieri

siano conosciuti dagli altri)Allucinazioni VisiveSi verificano in modo caratteristico nelle patologie organiche del SNC più che nelle psicosi. Nella Schizofrenia sono meno frequenti di quelle uditive, olfattive e gustative.Allucinazioni olfattive e gustativeNon sono molto frequenti. Sono riscontrabili nella Schizofrenia, inserite sempre in un contesto delirante (ad es. pazienti schizofrenici che presentano delirio di veneficio riferiscono che acqua che bevono o cibi che mangiano hanno un sapore sgradevole o differente perché sono state aggiunte a loro insaputa sostanze tossiche velenose).

ATTENZIONE é la funzione che permette la focalizzazione attiva o passiva della Coscienza e dell’attività del soggetto verso un determinato stimolo o contesto. Attenzione volontaria (attiva) o conativa: il soggetto direziona la propria attenzione con sforzo consapevole.Attenzione involontaria (passiva) o spontanea: l’oggetto (o l’evento) attrae l’attenzione del soggetto senza un suo consapevole sforzo.

CONCENTRAZIONE consiste nel mantenimento del fuoco della Coscienza su esperienza o compito in corso.L’ Attenzione é funzione della Vigilanza, ma ne é distinta. Sono possibili diversi gradi di Attenzione in uno stato di vigilanza e consapevolezza integre, ma un pieno grado di attenzione e concentrazione é impossibile in stati di vigilanza anche lievemente ridotta.

ATTENZIONE (Aspetti Intensivi)• Alertness o stato attenzionale diffuso (Arousal): stato psicofisico di allerta che consente una prontezzageneralizzata a rispondere alle stimolazioni ambientali– Componente tonica: legata al ciclo sonno/veglia– Componente fasica: allerta (arousal) che è attivata da segnali di avvertimento e può variare da bassi ad alti livelli durante lo stato di veglia.• Vigilanza o Attenzione sostenuta: abilità di sostenere consapevolmente l’attenzione per lunghi periodi ditempo. Il livello di vigilanza è quantificabile in termini di sforzo mentale conscio investito in una data attività. Si tratta di un sistema a capacità limitata.

MODELLO DI POSNER: 3 SISTEMI ATTENZIONALI DISTINTI• Sistema attenzionale posteriore (PAS): orientamento spaziale verso sorgenti di stimolazione e operazioni di binding (percezione integrata di oggetti). La selezione spaziale (via dorsale, via del “where”) fa sì che lavia ventrale (via del “what”) sia attivata solo dagli oggetti interessanti.

– Corteccia parietale posteriore (fase di disancoraggio) – Collicolo superiore (movimenti oculari di orientamento, saccadi) – Pulvinar (fasedi ancoraggio)

• Sistema attezionale anteriore (AAS): rilevazione dello stimolo appropriato per esecuzione di un determinato compito. Sistema di Working Memory e di Controllo Esecutivo (contenuti dell’esperienza conscia). Riceve input dal sistema ventrale.

- Corteccia Prefrontale Mediale; - Cingolo Anteriore; - Area Motrice Supplementare

• Sistema di vigilanza (aspetto intensivo) (FR): Formazione Reticolare

DISTURBI DELL’ATTENZIONEAlterazioni quantitative dell’Attenzione:

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–Aprosessia: perdita dell’attenzione (Demenze);–Ipopressia: diminuita potenzialità (Schizofrenia iniziale, Disturbi dell’Umore, patologie focali del lobofrontale [neoplasie, traumi cranici], Alcolismo cronico, ecc.);–Iperprosessia: eccesso di concentrazione (Ansia, Mania, Paranoia).Alterazioni qualitative dell’attenzione: –Distrazione: é dovuta a difficoltà di concentrazione. fisiologica: nei bambinipatologica: nel Ritardo Mentale e nella Mania.–Astrazione: focalizzazione selettiva dell’attenzione concentrata su un singolo oggetto.fisiologica: nell’artista, nello scienziato, ecc.patologica: dovuta un’idea o da un’emozione dominante (Paranoia, Depressione, ecc.)

Disturbo Da Deficit Di Attenzione/Iperattività (Criteri Diagnostici DSM-IV)Criterio A:A.1) sei (o più) dei seguenti sintomi di disattenzione sono persistiti per almeno 6 mesi con una intensità che provoca disadattamento e che contrasta con il livello di sviluppo.(a)spesso non riesce a prestare attenzione ai particolari o commette errori di distrazione nei compiti scolastici, sul lavoro, o in altre attività(b)spesso ha difficoltà a mantenere l'attenzione sui compiti o sulle attività di gioco(c)spesso non sembra ascoltare quando gli si parla direttamente(d)spesso non segue le istruzioni e non porta a termine i compiti scolastici, le incombenze, o i doveri sul posto di lavoro (non a causa di comportamento oppositivo o di incapacità dicapire le istruzioni)(e)spesso ha difficoltà a organizzarsi nei compiti e nelle attività(f)spesso evita, prova avversione, o è riluttante ad impegnarsi in compiti che richiedono sforzo mentale protratto (come compiti a scuola o a casa)(g)spesso perde gli oggetti necessari per compiti o attività (es. giocattoli, compiti scuola, libri o strumenti)(h)spesso è facilmente distratto da stimoli estranei(i)spesso è sbadato nelle attività quotidianeA.2) sei (o più) dei seguenti sintomi di iperattività-impulsività sono persistiti per almeno 6 mesi con una intensità che causa disadattamento e contrasta con il livello si sviluppo.(a) spesso muove con irrequietezza mani o piedi o si dimena sulla sedia(b) spesso lascia il proprio posto a sedere in classe o in altre situazioni in cui ci si aspetta che resti seduto(c) spesso scorrazza e salta dovunque in modo eccessivo in situazioni in cui ciò è fuori luogo (negli adolescenti o negli adulti, ciò può limitarsi a sentimenti soggettivi di irrequietezza)(d) spesso ha difficoltà a giocare o a dedicarsi a divertimenti in modo tranquillo(e) è spesso "sotto pressione" o agisce come se fosse "motorizzato"(f) spesso parla troppo(g) spesso "spara" le risposte prima che le domande siano state completate(h) spesso ha difficoltà ad attendere il proprio turno(i) spesso interrompe gli altri o è invadente nei loro confronti (es. si intromette in conversazioni o nei giochi).Criterio B.Alcuni dei sintomi di iperattività-impulsività o di disattenzione che causano compromissione erano presenti prima dei 7 anni di età.Criterio C.Una certa menomazione a seguito di sintomi è presente in due o più contesti (es. a scuola (o al lavoro) e a casa)Criterio D.Deve esservi evidente compromissione clinicamente significativa del funzionamento sociale, lavorativo, ecc.Criterio E.I sintomi non si manifestano esclusivamente durante il decorso di un Disturbo Generalizzato dello Sviluppo, di Schizofrenia, o di un altro Disturbo Psicotico, e non risultano meglio attribuibili ad un altro disturbo mentale (es., Disturbo dell'Umore, Disturbo d'Ansia, Disturbo Dissociativo, o Disturbo di Personalità).

MEMORIA

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La Memoria é la capacità di acquisizione, elaborazione e restituzione delle informazioni, é la base dell’Apprendimento (modificazione comportamento attraverso esperienza) e si fonda su 4 diversi processi:1. codificazione: concentrazione dell’attenzione su nuove informazioni che vengono analizzate appena le si incontra. L’efficienza della codificazione dipende dall’Attenzione e dalla Motivazione.2. consolidamento: modifica delle ancora labili informazioni appena acquisite per stabilizzarle a lunga durata. Il consolidamento richiede l’espressione di geni e la sintesi di nuove proteine.3. conservazione: riguarda i meccanismi ed i siti in cui la memoria viene mantenuta per lungo tempo. Tale capacità di conservazione sembra illimitata.4. recupero: processi che consentono di richiamare alla mente un ricordo. E’ la fase di ricostruzione di tutte le distinte informazioni, riguardanti un soggetto, che sono state “archiviate” in zone diverse del cervello (la nostra memoria non registra tutto come una videocamera, rammentare gli eventi passati nella loro interezza consiste in realtà in una loro ricostruzione partendo dai frammenti mnesici che li riguardano).Distinguiamo la Memoria in:1) Memoria (o Registro) Sensoriale2) Memoria a Breve Termine (MBT o Working Memory)può essere considerato un buffer, un archivio temporaneo di modesta durata (20 sec.) e capacità (7 ± 2 bit), in cui vengono mantenute presenti in circuiti riverberanti le informazioni derivanti dall’ambiente esterno ed interno per essere integrate nell’ambito della Coscienza, prima di essere scelte per l’immagazzinamento definitivo nella LTM (Memoria a lungo termine). Componenti della Working Memory (Badeley, 1984) sono il:Phonological loop (Ciclo Fonologico, riverbero delle informazioni uditive: suoni e parole ascoltati di recente),Visuospatial sketch-pad (Taccuino Visuo-Spaziale: riverbero di informazioni visive, immagini viste recente)Episodic buffer (riverbero dell’esperienza soggettiva autobiografica vissuta di recente).Questi buffer sono integrati sotto il controllo attentivo (Attenzione), supervisione e pianificazione di un Esecutore Centrale (Central Executive, sistema sovraordinato di controllo).3) Memoria a Lungo Termine (MLT)

ESPLICITA-Episodica (autobiografia), memoria di ciò che abbiamo fatto-Semantica (parole, idee, concetti), memoria di ciò che abbiamo studiatoIMPLICITA-Associativa -Priming (suggerimento) Concettuale Percettivo -Memoria procedurale (memoria delle procedure) -Condizionamento Risposte emotivo-vegetative Risposte motorie-Non-associativa -Abitudine -Sensibilizzazione

APPRENDIMENTO PER IMITAZIONEè dovuto ai Neuroni Specchio (Mirror Neurons), che si attivano sia quando si compie un'azione sia quando la si osserva mentre è compiuta da altri.I nostri “neuroni specchio” si attivano parimenti quando viviamo una particolare emozione o osserviamo altre persone vivere un’emozione. Si ritiene che i neuroni specchio possano mandare messaggi al sistema limbico aiutandoci a “sintonizzarci” sui sentimenti della persona che stiamo guardando.Area con proprietà dei neuroni specchio è localizzata nella porzione rostrale del lobulo parietale inferiore (IPL).

TIPI DI AMNESIA

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Amnesia anterograda (di fissazione): lesioni bilaterali dell’ippocampo o di regioni ad esso connesse (campo CA1; es. Sindrome di Korsakoff, danno dei corpi mammillari dell’ipotalamo posteriore). Si presenta spesso in associazione ad amnesia retrograda e la MBT è del tutto integra.Amnesia retrograda (di rievocazione): durata dell’amnesia retrograda è correlata positivamente all’estensione della lesione della corteccia limbica del lobo temporale mediale (da 10 a 30 anni). Ciò suggerisce l’esistenza di un processo graduale, ad opera della formazione ippocampale, di trasformazione di memorie localizzate altrove.Memorie degli amnesici: gli amnesici possono consolidare memorie non dichiarative (apprendimento non associativo), non sono consapevoli del processo di apprendimento.

Disturbi Quantitativi Della MemoriaIpermnesia: capacità mnesiche prodigiose, in genere selettive (Ritardo Mentale, Mania, Uso Eccitanti, Droghe)

Disturbi Della Capacità Di RievocareAmnesie di rievocazione o retrograde: consistono nell’impossibilità ricordare ciò che era stato immagazzinat per la perdita più o meno estesa dei ricordi antichi (traumi cranici, demenza, infiammazioni SNC, intossicazioni esogene\endogene) oppure ricordi persistono ma soggetto non riesce a richiamarli (disturbo dissociativo/isteria)-Semplice (o globale): tutti i ricordi-Massiva: non persiste alcun ricordo-Lacunare: viene dimenticato solo un periodo circoscritto (antero, retro, antero-retro)-Sistematizzata: un solo tema e ciò ad esso correlato (disturbo dissociativo/isteria)-Elettiva: determinate nozioni

Disturbi Della Capacità Di MemorizzareAmnesie di fissazione o anterograde: sono dovute ad una difettosa memorizzazione per incapacità a fissare nuovi ricordi, pur mantenendosi la rievocazione di quelli già acquisiti. Non possono essere ricordati, perché non registrati, gli avvenimenti successivi all'evento morboso. Può essere transitoria (lacuna mnesica per la durata del periodo dell’incapacità di memorizzare, es. Stati commotivi, Delirium) o duratura (Demenze).L’Amnesia Globale Transitoria (TGA) non è molto frequente, ma la sua sintomatologia è drammatica.Insorge spesso a seguito di un’imponente stato emotivo ed è caratterizzata da perdita improvvisa della capacità di memorizzare nuove informazioni (amnesia anterograda o di fissazione) che si associa a un vuoto di memoria per eventi degli ultimi giorni o mesi (amnesia retrograda o di rievocazione). Memoria biografica è conservata: i soggetti ricordano il proprio nome e le altre informazioni che riguardano la propria persona. I pazienti sono disorientati e non sanno riferire perché si trovano in quel luogo in quel momento e ripetono a chi sta vicino sempre le stesse domande (non ricordandosi di averle già poste e non essendo in grado di memorizzare le risposte). In genere, entro qualche ora, tutto torna alla normalità e non ci sono altri sintomi neurologici. Sono normali tutti gli esami diagnostici tradizionali come il Doppler, EEG e R.M. cerebrale. Esami più specialistici eseguiti nella fase acuta hanno dato finora risultati contrastanti, favorendo la spiegazione di un fenomeno legato ad emicrania oppure ad una ischemia transitoria. Studi epidemiologici sono contrastanti: alcuni sostengono che i pazienti affetti da TGA presentino fattori di rischio vascolari, mentre altri studi negano questa associazione. Anche la RM a diffusione (che può mostrare alterazioni solo funzionali senza che vi siano danni permanente al tessuto cerebrale) ha dato risultati contrastanti, con studi che dimostravano e altri che escludevano alterazioni. Uno studio portato fino a 48 ore dopo la fase acuta dimostra che nella maggioranza (26 su 31 pazienti) sono dimostrabili alterazioni di segnale nell'ippocampo, in cui avviene la memorizzazione delle informazioni nuove. Anche se è confermata la disfunzione temporanea dell'ippocampo, la causa di ciò rimane speculativa (possibile meccanismo vascolare, comunque atipico, possibile un fenomeno con i caratteri biologici dell'emicrania, poco probabile origine epilettica o ancora più esotica come la psicodinamica proposta da un gruppo di ricercatori).Amnesia Globale Transitoria

Disturbi Qualitativi Della MemoriaParamnesia: falsificazione compensativa dei vuoti di memoria, produzione immaginaria più o meno ricca scambiata per ricordo (nelle demenze, nel Morbo di Korsakoff, ecc. il paziente sostituisce la carenza mnesica con ricchi ricordi fittizi, fino a veri e propri deliri della memoria: Confabulazione).Paramnesia Fantastica: i prodotti attuali della immaginazione vengono vissuti come se si trattasse di eventi avvenuti realmente in passato (Schizofrenia).Paramnesie di identificazione: De’ja’ vu: il sentimento di familiarità normalmente associato con le esperienze precedenti si verifica anche

quando un evento viene sperimentato per la prima volta (normalità, epilessia temporale, schizofrenia) Jamais vu: un’esperienza che il soggetto sa di aver già fatto in precedenza non è associata con il sentimento

di familiarità appropriato (normalità, epilessia temporale)

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Amnesia psicogena: amnesia sistematizzata, dimenticanza selettiva per una difesa attiva da esperienze intollerabilmente dolorose o ansiogene. (Rimozione, Sindrome di Ganser, Personalità multipla).Allomnesia o Illusione del Ricordo (falsificazione del ricordo): una esperienza passata, realmente accaduta, viene ricordata attribuendole un contenuto o un senso diverso da quello reale (disturbi dell’umore, disturbi di personalità, schizofrenia, disturbi organici es. Korsakov).Falso Riconoscimento: identificazione di una persona vista per la prima volta con un’altra conosciuta (Delirium, Schizofrenia)Rifiuto di Riconoscimento: è negato il riconoscimento d’identità personale di una persona nota (Schizofrenia).

La CONFABULAZIONE (Paramnesia) consiste nel riportare memorie fittizie, senza intenzione consapevole di ingannare. Si verifica in seguito a lesione della corteccia prefrontale.Richiamare un ricordo é sempre un processo creativo. La funzione dei lobi frontali consiste nel valutare la plausibilità di una proposizione o di una percezione ambigua. In condizioni di ambiguità, la corteccia prefrontale recupera memorie che aiutano a giudicare sensata l’interpretazione.

DEMENZEF00.xx Demenza Tipo Alzheimer (Con Insorgenza Precoce; Con Insorgenza Tardiva)F01.xx Demenza Vascolare F02.4 Demenza Dovuta a Malattia HIVF02.8 Demenza Dovuta Trauma Cranico F02.3 Demenza Dovuta a Malattia di ParkinsonF02.2 Demenza Dovuta Malattia di Huntington F02.0 Demenza Dovuta a Malattia di PickF02.1 Demenza Dovuta Malattia di Creutzfeldt-JakobF02.8 Demenza Dovuta ... [Indicare la Condizione MedicaGenerale non elencata sopra]------ Demenza Persistente Indotta da Sostanze F02.8 Demenza Dovuta ad Eziologie MoltepliciF03 Demenza NAS

DEMENZA TIPO ALZHEIMERA. Sviluppo di deficit cognitivi multipli, manifestati da entrambe le condizioni seguenti:1) deficit della memoria (compromissione della capacità di apprendere nuove informazioni o di ricordare informazioni già acquisite)2) una (o più) delle seguenti alterazioni cognitive: a) afasia (alterazione del linguaggio) b) aprassia (compromissione capacità di eseguire attività motorie nonostante l'integrità della funzione motoria) c) agnosia (incapacità di riconoscere o di identificare oggetti nonostante l'integrità della funzione sensoriale) d) disturbo delle funzioni esecutive (cioè, pianificare, organizzare, ordinare in sequenza, astrarre).B. Ciascuno dei deficit cognitivi dei Criteri A1 e A2 causa compromissione significativa di funzionamento sociale o lavorativo, e rappresenta significativo declino rispetto a un precedente livello di funzionamento.C. Il decorso è caratterizzato da insorgenza graduale e declino continuo delle facoltà cognitive.D. I deficit cognitivi dei Criteri Al e A2 non sono dovuti ad altre condizioni del sistema nervoso centrale, affezioni sistemiche, affezioni indotte da sostanze.E. I deficit non si presentano esclusivamente durante il decorso di un delirium.F. Il disturbo non risulta meglio giustificato da un altro disturbo dell'Asse I (per es., Disturbo Depressivo Maggiore, Schizofrenia). Con Insorgenza Precoce: se l'insorgenza è all'età di 65 anni o prima. Con Insorgenza Tardiva: se l'insorgenza è dopo i 65 anni di età. Con Deliri: se i deliri sono la caratteristica dominante. Con Umore Depresso: se l'umore depresso (inclusi i quadri che soddisfano pienamente criteri sintomatologici per un Episodio Depressivo Maggiore) è la caratteristica dominante. Non Complicato: se nessuno dei sottotipi sopra riportati predomina nel quadro clinico attuale. Specificare se: (può essere applicata a qualunque dei sottotipi (precedenti): Con Alterazioni Comportamentali: se vi è alterazione comportamentale significativa (es. vagabondaggio).

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MENTE e PENSIERO - (Facoltà Mentali o Cognitive)Pensiero processo che permette di costruire modelli del mondo reale allo scopo di agire efficacemente in esso perseguendo piani, obiettivi e desideri. Il pensare implica il processare informazioni da parte del cervello, formulare concetti, ragionare, immaginare soluzioni, risolvere problemi e prendere decisioni.Memoria Capacità di un organismo di acquisire, conservare e richiamare informazioni.Immaginazione processo che permette di creare, in parte o completamente, mondi personalivirtuali partendo da precedenti percezioni di oggetti del mondo reale.L’Immaginazione può essere pertanto “riproduttiva” oppure “produttiva” (o “costruttiva”) a seconda se ricrea parzialmente oppure completamente un mondo nello spazio mentale. La Immaginazione permette di simulare mentalmente (virtualmente) la soluzione di problemi accrescendo le capacità di adattamento.Coscienza “Processo psicofisiologico complesso che si manifesta con la consapevolezza che un individuo ha della propria identità, del proprio passato e della propria situazione percettiva e emozionale” (Frederick J.A.M., 1969). Nei mammiferi, inclusi gli umani, è la capacità di concepire le relazioni tra sé e proprio ambiente.Il comportamento di Detour (aggiramento) è la capacità di un animale di raggiungere obiettivo inizialmente allontanandosene per aggirare un ostacolo. Questo comportamento implica abilità di creare una mappa mentale dell’ambiente ed un piano operativo.Adozione comportamento di detour da parte di un individuo fa ritenere che esso sia dotato di una Mente. Idea costituisce, in senso generico, qualsiasi contenuto del pensiero. Le idee possono essere semplici o, in seguito a processi di sintesi e associazione, complesse. Le idee sono coordinate dall’Ideazione, Ragionamento (deduzione e induzione) e Critica (giudizio di realtà)Pensiero é un processo mentale che consente di produrre modelli della realtà esterna (rappresentazioni del mondo) e di operare astrattamente (mentalmente) su di essi. Ciò permette di immaginare e prevedere effetto di azioni concrete (reali) su realtà esterna e pertanto di agire perseguendo desideri e obiettivi attraverso piani/progetti semplici o complessi. Quanto più questi piani sono verosimili e quindi realizzabili, tanto più il pensiero è produttivo; infatti esso viene considerato come attività mentale attraverso cui vengono risolti dei problemi, utilizzando in funzione del contesto, le conoscenze acquisite.Tipi di pensiero (Fish, 1967): Pensiero razionale o concettuale/ Pensiero immaginativo / Pensiero fantasticoWolfgang Köhler (1887-1967) studiò il comportamento degli scimpanzè di fronte al compito (problema) di raggiungere banana tramite utilizzo di una serie di bastoni di diversa lunghezza, e notò che essi pianificavano come muoversi e raggiungere l’obiettivo, la banana

DISTURBI DEL PENSIERO

***Disturbi formali del pensiero: Disturbi del Corso o Ritmo del pensieroPensiero a ritmo alterato-Accelerazione: fluire delle idee che si susseguono con una rapidità maggiore della norma e legami associativi superficiali (fuga di idee o ideorrea e logorrea) (ebbrezza alcolica, ansia, euforia, mania).-Rallentamento: scorrere più lento delle idee, povertà dei contenuti ideici, lunghi tempi di reazione (fino al blocco mutacico) (depressione, confusione, schizofrenia). Disturbi delle Associazioni o del Flusso del pensiero-Interruzione del flusso del pensiero:Deragliamento (schizofrenia) Fusione (schizofrenia)Mistura o miscuglio (schizofrenia) Blocco del pensiero (schizofrenia)-Cambiamenti del flusso del pensiero:Affollamento di idee (mania, schizofrenia) Perseverazione (demenza, epilessia)-Pensiero Circostanziato (Particolarismo): la meta ideativa viene raggiunta solo dopo digressioni inutili, con molti dettagli superflui e banali (sindromi psico-organiche: ritardo mentale, demenza, epilessia).-Perseverazione: ripetizione persistente degli stessi contenuti ideativi (demenza, schizofrenia).-Incoerenza: disordinata progressione del pensiero in cui un’idea trapassa in un’altra senza una successione logica ed il discorso non è retto da alcuna logica (psicosi funzionale organica, schizofrenia).

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***Disturbi del Contenuto del pensiero -Idea prevalente o dominante: contenuto di coscienza (rappresentazione, pensiero, impulso) con caratteri iterativi o pervasivi ma egosintonici (cioé senza sentimento di estraneità perché comprensibilmente collegato ad una particolare condizione emotiva). Il contenuto di coscienza, anche se iterativo, pervasivo – impedendo alla mente di spaziare liberamente - al punto da interferire con il normale svolgersi delle attività ideative e comportamentali, non viene mai percepito come estraneo, assurdo e incomprensibile, così comeinvece avviene con le idee ossessive (il carattere egosintonico dell’idea dominante è la caratteristica differenziale più importante dall’idea ossessiva). Esso viene accettato più che subito e in alcuni casi in un certo senso voluto e volontariamente rinforzato. Esempi classici in questo senso possono essere rappresentati dall’ideazione dominante che segue in genere la perdita di una persona amata o quella che accompagna una potente condizione di attaccamento come quella rappresentata dall’innamoramento. Le preoccupazioni, le ruminazioni, i pensieri ricorrenti (pessimistici o di autosvalutazione, di colpa, di rovina, di morte e suicidari) che si osservano negli Episodi Depressivi e che producono una ridotta capacità di concentrarsi, di pensare e indecisione (perché i temi sono dolorosamente ristretti ai contenuti di rovina) vanno inquadrati come idee prevalenti o dominanti, in quanto egosintonici, accettati cioè dal soggetto perché considerati una giusta risposta alla situazione soggettivamente grave in cui egli si trova (pensiero olotimico, cioè influenzato dall’umore). Se questi pensieri presentano invece i caratteri di falsità ed incorregibilità rientrano nei deliri o deliroidi olotimici (congrui all’umore).Disturbi del contenuto del PensieroIdea ossessiva: contenuto di coscienza (rappresentazione, pensiero, impulso) egodistonico (cioé con sentimento di estraneità perché censurabile dal proprio sistema di valori) con caratteri iterativi, intrusivi o pervasivi che generano una forte e penosa risonanza emotiva. A questa “idea parassita egodistonica” il soggetto reagisce con una “lotta cosciente” tentando inutilmente di trascurarla, contrastarla o esorcizzarla con comportamenti ripetitivi (“rituali compulsivi”) o con pensieri che costituiscono lo “psichismo di difesa”.

Ossessioni:1) pensieri, impulsi o immagini ricorrenti e persistenti, vissuti, in qualche momento nel corso del disturbo, come intrusivi e inappropriati, e che causano ansia o disagio marcati (impulsi a fare del male a sé o ad altri; pensieri o immagini mentali sconvenienti o blasfemi; dubbi; idee superstiziose; timori di infezioni o contaminazioni; preoccupazioni per l’ordine, la simmetria, la pulizia, la sicurezza, ecc.);2) i pensieri, gli impulsi o le immagini non sono semplicemente eccessive preoccupazioni per i problemi della vita reale; 3) la persona tenta di ignorare o di sopprimere tali pensieri, impulsi o immagini, o di neutralizzarli con altri pensieri o azioni; 4) la persona riconosce che i pensieri, gli impulsi o le immagini ossessivi sonoun prodotto della propria mente (e non imposti da esterno come nell'inserzione del pensiero della Schizofrenia).

Compulsioni:1) comportamenti ripetitivi (per es. lavarsi le mani, riordinare, controllare), o azioni mentali (per es. pregare, contare, ripetere le parole mentalmente) che la persona si sente obbligata a mettere in atto in risposta ad un'ossessione, o secondo regole che devono essere applicate rigidamente;2) i comportamenti o le azioni mentali sono volti a prevenire o ridurre il disagio, o a prevenire alcuni eventi o situazioni temuti; comunque questi comportamenti o azioni mentali non sono collegati in modo realistico con ciò che sono designati a neutralizzare o prevenire (fino ad idee e/o azioni magico/scaramantiche), oppure sono chiaramente eccessivi.

Disturbo Ossessivo-Compulsivo [F42.8 ; 300.3]A. Ossessioni 1) pensieri, impulsi o immagini ricorrenti e persistenti, vissuti, in qualche momento nel corso del disturbo, come intrusivi o inappropriati, e che causano ansia o disagio marcati2) pensieri, impulsi, immagini non sono semplicemente eccessive preoccupazioni per i problemi della vita reale3) persona tenta ignorare o sopprimere tali pensieri, impulsi, immagini, o neutralizzarli con altri pensieri-azioni.4) la persona riconosce che i pensieri, gli impulsi, o le immagini ossessivi sono un prodotto della propria mente (e non imposti dall'esterno come nell'inserzione del pensiero della Schizofrenia).

Compulsioni A. I comportamenti ripetitivi (per es., lavarsi le mani, riordinare, controllare), o azioni mentali (per es., pregare, contare, ripetere parole mentalmente) che la persona si sente obbligata a mettere in atto in risposta ad un'ossessione, o secondo regole che devono essere applicate rigidamente "

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B. In qualche momento nel corso del disturbo la persona ha riconosciuto che le ossessioni o le compulsioni sono eccessive o irragionevoli. Nota Questo non si applica ai bambini. "C. Le ossessioni o compulsioni causano disagio marcato, fanno consumare tempo (più di 1 ora al giorno), o interferiscono significativamente con le normali abitudini della persona, con il funzionamento lavorativo (o scolastico), o con le attività o relazioni sociali usuali. "D. Se è presente un altro disturbo Asse I, contenuto delle ossessioni o delle compulsioni non è limitato ad esso(es. preoccupazione per il cibo in presenza di un Disturbo dell'Alimentazione; tirarsi i capelli in presenza di Tricotillomania;preoccupazione per il proprio aspetto nel Disturbo da Dismorfismo Corporeo;preoccupazione riguardante le sostanze nei Disturbi da Uso di Sostanze;preoccupazione di avere una grave malattia in presenza di Ipocondria;preoccupazione riguardante desideri o fantasie sessuali in presenza di una Parafilia;ruminazioni di colpa in presenza di un Disturbo Depressivo Maggiore). "E. Il disturbo non è dovuto agli effetti fisiologici diretti di una sostanza (es., una droga di abuso, un farmaco) o di una condizione medica generale. "Specificare se: "Con Scarso Insight: se per la maggior parte del tempo, durante episodio attuale, la persona non riconosce che ossessioni e compulsioni sono eccessive o irragionevoli."

Delirio: convincimento errato incorreggibile.[definizione DSM-IV, 1994]: Falsa convinzione basata su erronee deduzioni riguardanti la realtà esterna, che viene fermamente sostenuta contrariamente a quanto tutti gli altri credono e a quanto costituisce prova ovvia e incontrovertibile della verità del contrario. La convinzione non è di quelle ordinariamente accettate dagli altri membri della cultura o sub-cultura della persona (per es., non é un articolo di fede religiosa). Quando una falsa convinzione riguarda un giudizio di valore, viene considerata delirio solo allorché tale giudizio risulta così estremo da sfidare la credibilità.Delirio: inadeguato modello del mondo reale dovuto ad un errore morboso della coscienza della realtà, in quanto si basa su un’evidenza a priori (convinzione indipendente dall’esperienza), mantenuta anche quando è in contraddizione con il “reale comune” (opinioni e credenze collettive).***Delirio primario: indipendente da qualsiasi esperienza psichica (incomprensibile).Deliri primariIntuizione Delirante (delirio autoctono): idee o gruppo di idee che insorgono improvvisamente (illuminazione) nella mente, autoriferito, forte salienza soggettiva.Percezione Delirante: percezione corretta a cui viene attribuito un significato errato (delirante)Stato d’animo o Atmosfera Delirante: condizione di perplessità, incertezza, preoccupazione, terrore.Ricordi Deliranti (deliri retrospettivi): avvenimento verificatosi nel passato viene spiegato in modo delirante.***Delirio secondario o deliroide (idee simil-deliranti): deriva comprensibilmente da uno stato affettivo (delirio olotimico), da esperienze vissute (delirio situazionale), da disturbi psicosensoriali (delirio allucinatorio).

Classificazione Dei Deliri In Base Al Tema O ContenutoDeliri non congrui all’umoreDeliri di persecuzione:Influenzamento (schizofrenia)Nocumento (schizofrenia, disturbo delirante cronico, paranoia)Persecuzione (schizofrenia, disturbo delirante cronico, paranoia)Veneficio (schizofrenia, disturbo delirante cronico, paranoia)Rivendicazione e querela (disturbo delirante cronico, paranoia)Riferimento (schizofrenia, disturbo delirante cronico, paranoia)Delirio di infedeltà o gelosia morbosa (disturbo delirante cronico o paranoia)Delirio erotico (disturbo delirante cronico o paranoia)Delirio mistico o religioso (schizofrenia, mania)Deliri di trasformazione:Trasformazione cosmica (schizofrenia)Palignostico (schizofrenia)Metempsicosico (schizofrenia)

Deliri congrui all’umore (deliri secondari, olotimici)Deliri depressivi o di rovina:Rovina morale: Delirio colpa, autoaccusa, indegnitàRovina somatica: Delirio IpocondriacoRovina economica: Delirio di povertà o di rovina propriamente dettoDelirio di negazione o nihilistico di Cotard (convinzione delirante di essere "morti”, di essere dannati per l'eternità, di avere perso gli organi vitali o loro parti, il proprio sangue, ecc.)Deliri maniacali o di grandezza (megalomanici):Delirio ambizioso, erotomane, megalomanico, di potenza, genealogico, inventorio, di enormità

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Disturbo Delirante (Paranoia di classificazioni classiche ) [ICD-10: F22.0; ICD-9cm/DSM-IV-TR: 297.1] A. Deliri non bizzarri (concernenti situazioni che ricorrono nella vita reale, come essere inseguito, avvelenato, infettato, amato a distanza, tradito dal coniuge o dall'amante, o di avere malattia) che durano almeno un mese.B. Il Criterio A per la Schizofrenia non è risultato soddisfatto.Nota Nel Disturbo Delirante possono essere presenti allucinazioni tattili o olfattive se correlate tema delirante.C. Il funzionamento, a parte per quanto consegue al(ai) delirio(i), non risulta compromesso in modo rilevante, e il comportamento non è eccessivamente stravagante o bizzarro.D. Se gli episodi di alterazione dell'umore si sono verificati in concomitanza ai deliri, la loro durata totale è stata breve relativamente alla durata dei periodi deliranti.E. Il disturbo non è dovuto agli effetti fisiologici diretti di una sostanza (per es., una sostanza di abuso, un farmaco), o a una condizione medica generale. Specificare il tipo (i seguenti tipi sono assegnati sulla base del tema delirante prevalente):Tipo Erotomanico: convinzione delirante che altra persona, generalmente di rango superiore, sia innamorata del soggetto.Tipo di Grandezza: convinzione delirante del soggetto di avere un esagerato valore, potere, conoscenze, o una speciale identità, o una speciale relazione con una divinità o con una persona famosa.Tipo di Gelosia: convinzione delirante del soggetto che il proprio partner sessuale sia infedele.Tipo di Persecuzione: convinzione delirante del soggetto di essere in qualche modo trattato male (lui stesso o qualche persona intima).Tipo Somatico: convinzione delirante del soggetto di avere un qualche difetto fisico o malattia.Tipo Misto: convinzioni deliranti caratteristiche di più di uno dei tipi sopra menzionati,ma senza prevalenza di alcun tema.Tipo Non Specificato.

INTELLIGENZAIl concetto di età mentale (E.M.) fu introdotto nel 1908 dai francesi Alfred Binet, psicologo, e Theodore Simon, medico; William Stern nel 1912 introdusse il concetto di quoziente intellettivo (Q.I.-rapporto), mettendo in rapporto l'età mentale (E.M.) con la reale età cronologica (E.C.) dei giovani soggetti, per cuiQI = E.M. / E.C. %, in modo che, se un bambino di 8 anni risultava avere un Q.I.=100, ciò significava che egli poteva risolvere correttamente i problemi risolti in media dalla maggioranza dei suoi coetanei mentre unQ.I. > 100 avrebbe significato che il bambino era riuscito a risolvere correttamente i problemi risolti dalla maggioranza di ragazzi più anziani di lui.

RITARDO MENTALE - (Nota: si codifica sull’asse II)A. Funzionamento intellettivo significativamente inferiore alla media: un QI di 70 o inferiore a 70, ottenuto con un test di QI somministrato individualmente (in età infantile, un giudizio clinico di funzionamento intellettivo significativamente al di sotto della media)B. Concomitanti deficit o compromissioni nel funzionamento adattivo attuale (cioé, la capacità del soggetto di adeguarsi agli standard propri della sua età e del suo ambiente culturale) in almeno due delle seguenti aree: comunicazione, cura della propria persona, vita in famiglia, capacità sociali/interpersonali, uso di risorse della comunità, autodeterminazione, capacità di funzionamento, scolastico, lavoro, tempo libero, salute e sicurezza.C. Esordio prima dei 18 anni.Codificare sulla base del livello di gravità che riflette il grado di compromissione intellettiva:F70.9 - Ritardo Mentale Lieve (317) Livello di QI da 50-55 a circa 70F71.9 - Ritardo Mentale Moderato (318.0) Livello di QI da 35-40 a 50-55F72.9 - Ritardo Mentale Grave (318.1) Livello di QI da 20-25 a 35-40F73.9 - Ritardo Mentale Gravissimo (318.2) Livello di QI inferiore a 20-25F79.9 - Ritardo Mentale, Gravità non Specificata (319)quando vi é forte motivo di presupporre un Ritardo Mentale, ma intelligenza del soggetto non può essere verificata con test standardizzati (es., in soggetti troppo compromessi o non collaborativi, o in prima infanzia).-Ritardo Mentale da Fenilchetonuria (PKU, Iperfenilalaninemia) Aspetti genetici. La malattia è provocata da mutazioni nel gene (si trova regione q22-q24.1 del cromosoma 12) che codifica per la fenilalaninaidrossilasi (enzima che trasforma a livello epatico la fenilalanina in tirosina).A causa di ciò la fenilalanina si accumula nel sangue, nel liquido cefalorachidiano e nei tessuti e viene escreta in quantità elevate nelle urine, nella forma di acido fenilpiruvico (da cui nome della malattia: Fenilchetonuria). Un elevato livello di fenilalanina è tossico per i tessuti e per il sistema nervoso centrale (si ritiene che alteri i processi di mielinizzazione e il metabolismo dei neurotrasmettitori).

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Quadro clinico. Alla nascita la maggioranza non presenta segni particolari (qualche volta vomito e difficoltà nell’alimentazione). Alcuni individui presentano pomelli arrossati, denti ampiamente spaziati, cute e capelli chiari, occhi azzurri. In assenza del trattamento dietetico fin dai 4-6 mesi di vita inizia a manifestarsi ritardo evolutivo (già nei primi anni di vita il QI tende ad essere inferiore a 50).Ritardo mentale di diversa severità (QI inferiori 50) nei soggetti non trattati dieteticamente e rischio di disturbi di apprendimento in quelli trattati. Sviluppo comunicativo e linguistico adeguato a ridotte prestazioni cognitive.Possono essere presenti iperattività, stereotipie, irritabilità, disturbi del sonno e comportamenti autolesivi.Una diagnosi precoce permette una dieta che riduca l’apporto alimentare di fenilalanina e può quindi evitareeffetti dannosi dell’accumulo, tra cui il ritardo mentale (altrimenti presente nei soggetti non trattati).-Ritardo Mentale da Deficienza Jodica (Cretinismo Endemico)Secondo l'Organizzazione Mondiale della Sanità il Cretinismo Endemico è definito da tre criteri:1. Epidemiologia: è associato con gozzo endemico e con severa deficienza iodica.2. Clinica: domina il quadro la deficienza mentale variamente associata a: I) predominante sindrome neurologica, che consiste in difetti dell'udito e della parola e disordini della stazione eretta e dell'andatura; II) predominante ipotiroidismo e difetto di crescita. In alcune regioni predomina l'uno o l'altro di questi aspetti, in altre una mescolanza dei due.3. Prevenzione: nelle zone in cui la deficienza iodica è stata corretta, il cretinismo endemico è scomparso.La deficienza iodica è fondamentale nella etiologia del cretinismo endemico, che è dovuto alla presenzadi severa insufficienza tiroidea negli ultimi mesi della vita fetale e nei primi mesi di vita extrauterina, in un periodo cioè cruciale per lo sviluppo nervoso centrale. È stata documentata una stretta relazione fra gravità della deficienza iodica e prevalenza del gozzo e del cretinismo endemico. Inoltre è stata chiaramente documentata la scomparsa del cretinismo con la iodioprofilassi.Nelle zone di severo gozzo endemico, comunque, deficit neuromotori ed intellettivi si possono frequentemente osservare in individui che non mostrano altri segni di cretinismo.

ELOQUIO e LINGUAGGIOLa Scienza della Comunicazione: La SEMIOTICAComunicazione consiste trasferimento di segni da un organismo ad un altro attraverso un Canale sensoriale secondo delle regole, dette sintattiche, che tengono conto anche della natura del canale e che costituiscono il Codice, che è ciò che regola rappresentazione alternativa di un insieme di segni, esso assegna univocamente ad un elemento della rappresentazione di partenza un elemento dell'altra, (ad es. il codice Morse, in cui ad ogni lettera dell'alfabeto viene assegnata una sequenza di punti e linee).In Scienza della Comunicazione (Semiotica) la Codificazione è il processo di conversione delle informazioni in Dati adottato dalla Sorgente (di informazioni) per mezzo di un Trasduttore (Codificatore) per adattarli alle caratteristiche del Canale. La Decodificazione è il processo inverso, adottato da un Trasduttore, di conversione dei dati in una forma comprensibile alla Destinazione delle informazioni.La Semiotica si occupa delle comunicazioni interindividuali; essa si divide in

Semantica (scienza che studia il processo di significazione dei segni), Sintattica (scienza che studia i codici, cioè le regole con cui si devono disporre tra loro i segni per

ottimizzare il trasferimento di informazioni) Pragmatica (scienza che studia le conseguenze comportamentali del trasferimento di informazioni da

un individuo all'altro).Categorie inferiori

(COMUNICAZIONE ETOLOGICA o ANALOGICA) (sia umani che animali):1) Livello espressivo: animali e uomini esprimono stati d’animo o emozioni (con grida, posture, atteggiamenti, espressioni facciali, ecc. ) che generano (in altri animali o umani) risposte che si riflettono su di loro.2) Livello di segnalazione: l’espressione di una emozione segnalata ad un ricevente, evoca in questo un comportamento adattativo (es. grida di allarme di un individuo che segnala un pericolo al branco, ecc. ).Categorie superiori

(COMUNICAZIONE SIMBOLICA o DIGITALE) (quasi esclusivamente umani):3) Livello descrittivo: descrizione di eventi e comportamenti presenti, passati, ecc. (costituisce la maggior parte della comunicazione umana).4) Livello critico: argomentazioni logiche e critiche.

DISTURBI DEL LINGUAGGIO

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1) Anomalie psicogeneCambiamenti nel volume e nella intonazione dell’eloquio (disturbi dell’umore)Discorso maniacale, Discorso depressivo, Mutismo istericoRisposte approssimate: dimostra che è stato colto il senso della domanda (schizofrenia ebefrenica,pseudodemenza isterica, sindrome di Ganser, condizioni organiche)Linguaggio circostanziato (iperpreciso in modo eccentrico e pedante) (OCPD)

2) Disturbi dell’Eloquio Afonia: perdita della capacità di vocalizzazione (isteria) Disfonia: difficoltà a vocalizzare accompagnata da raucedine, senza la perdita completa della funzione Balbuzie e Inceppamento Ecolalia: ripetizione di parole o parti di frasi che gli vengono rivolte o pronunciate in sua presenza (schizofrenia, demenza, ritardo mentale) Logoclonia: ripetizione spastica di sillabe (morbo di Parkinson) Paragrammatismo: disturbo della costruzione grammaticale (schizofrenia) Incoerenza della Sintassi e Insalata di Parole (mania) Criptolalia: linguaggio parlato privato (schizofrenia) Criptografia: linguaggio scritto privato (schizofrenia)

3) AfasiePer Afasia si intende la perdita totale o parziale del linguaggio verbale in seguito ad un danno cerebrale che può essere causato da disturbi vascolari, traumi cranici, malattie infiammatorie o neoplasie cerebrali. Si distinguono diversi tipi di afasia in relazione alla localizzazione del danno:Afasia di Broca: caratterizzata da parole emesse lentamente con grande sforzo e difficoltà di articolazione. Il linguaggio è telegrafico con ritmo della produzione lento e frequentemente interrotto da esitazioni. Spesso sono presenti anomie cioè difficoltà a trovare parole sia nel discorso spontaneo che nella denominazione di oggetti, anche quando l’oggetto è funzionalmente identificato. L’afasico di Broca è consapevole del suo handicap.Afasia di Wernicke: si caratterizza per la produzione verbale spedita e fluente, ma inappropriata e spesso incomprensibile. Gravi problemi nella comprensione del linguaggio orale e scritto.Afasia di conduzione: determinata dalle lesioni al fascicolo arcuato, sistema di fibre subcorticali che collegano le aree di Wernicke e di Broca. La manifestazione più caratteristica è l’incapacità di ripetizione.

ORIENTAMENTOL’Orientamento consiste nella consapevolezza della propria situazione rispetto al tempo e allo spazio, nonché della realtà della persona e dell’ambiente.

ORIENTAMENTO SPAZIO-TEMPORALE-orientamento nel tempo-orientamento nello spazioSi valuta col Mini Mental State Examination (MMSE), un insieme di domande, utili ad individuare il decadimento mentale, a cui a ogni domanda è collegato un punteggio. Se si è giovani è pari a 28-30 punti, la normalità è 24 punti, al di sotto si va verso l’Alzheimer.

ORIENTAMENTO AUTO-ALLO PSICHICO-orientamento rispetto alla situazione-orientamento rispetto alla personaCoscienza Soggettiva (o Coscienza del Sé): consapevolezza della propria persona, del proprio corpo edella propria posizione rispetto all’altro e al mondo esterno.Coscienza dell’Io: modo nel quale l’Io è consapevole di se stesso attraverso la sua unità (essere uno), identità (essere lo stesso) e contrapposizione rispetto alla realtà esterna.Coscienza del corpo l’insieme delle sensazioni del corpo e dei sentimenti dello stato corporeo.

Disturbi Dell’Orientamento Auto-Psichico -Depersonalizzazione: sentirsi come fuori dal proprio corpo, distaccato da esso, lontano (Attacco di Panico, Disturbo Acuto da Stress, DOC).-Disturbo dell’Identità di genere (Disforia di genere): sentimento di estraneità riguardo al proprio corpo dovuto a forte e persistente identificazione nel genere (sesso) opposto a quello biologico o comunque a quello assegnato anagraficamente alla nascita.

Disturbi Dell’Orientamento Allo-Psichico

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-Derealizzazione (o depersonalizzazione allopsichica): Sentimento di estraneità (il mondo esterno appare estraneo, deformato, artefatto); disturbo della coscienza dell’Io per cui la realtà esterna viene percepita con un senso di irrealtà, estraneità e distacco, e sia l’ambiente circostante sia le altre persone vengono a perdere i caratteri abituali e familiari; fino alla Perplessità (“smarrimento”) (Attacco Panico, Disturbo Acuto Stress).-Disturbo di Depersonalizzazione (criteri diagnostici DSM-IV) [ICD-10: F48.1 ; DSM-IV/ICD-9cm: 300.6]A. Esperienza persistente o ricorrente di sentirsi di staccato o di sentirsi un osservatore esterno dei propri processi mentali o del proprio corpo (per es. sentirsi come in un sogno).B. Durante l'esperienza di depersonalizzazione il test di realtà rimane intatto.C. La depersonalizzazione causa disagio clinicamente significativo, o menomazione nel funzionamento sociale,lavorativo, o in altre aree importanti.D. L'esperienza di depersonalizzazione non si manifesta esclusivamente nel corso di un altro disturbo mentale,come Schizofrenia, Disturbo di Panico, Disturbo Acuto da Stress, oppure un altro Disturbo Dissociativo, e non è dovuta agli effetti fisiologici diretti di una sostanza (per es. una droga di abuso o un medicinale), oppure a unacondizione medica generale (per es. epilessia del lobo temporale).AFFETTIVITÀ : Colorito soggettivo della vita psichica, risonanza piacevole o spiacevole che gli eventi suscitano nelle persone. L'affettività indirizza, colora e giustifica la vita psichica e quindi l'esistenza umana: i suoi disturbi non sono solo presenti in tutte le malattie mentali, ma compenetrano la vita quotidiana. L'affettività da un lato affonda le sue radici nel biologico e dall'altro ha rapporti fondamentali con le motivazioni assunte dall'ambiente e con la strutturazione della personalità (TIMOPSICHE). AFFETTI:EMOZIONI: stati a rapida insorgenza ed evoluzione, spesso improvvisi, a grossa carica affettiva e espressivitàvegetativa, il più di frequente collegati a eventi esterniSENTIMENTI: stati dell'Io, "coloriti soggettivi" dei processi psichici, persistenti a contenuto delineato (odio, amore, ecc.) e indipendenti da eventi esterniPASSIONI: stati persistenti a grossa carica affettiva, spesso collegati a eventi esterniUMORE: disposizione abituale stabile che dà colorito particolare all'intera vita psichicaTONO DELL'UMORE: stato affettivo prevalente e prolungato o disposizione affettivaTEMPERAMENTO: umore fondamentale collegato ai tratti di personalitàIl Sistema Nervoso Autonomo media le manifestazioni vegetative delle emozioni (ad esempio nella paura: midriasi, secchezza fauci, tachicardia, aumento respiro, blocco digestione, aumento pressione arteriosa, ecc.)

DISTURBI PERVASIVI DELLO SVILUPPOF84.0 DISTURBO AUTISTICO

Criterio A.1) compromissione qualitativa dell'interazione sociale, manifestata con almeno 2 dei seguenti:a) marcata compromissione nell'uso di svariati comportamenti non verbali, come lo sguardo diretto, l'espressione mimica, le posture corporee, e i gesti che regolano l'interazione socialeb) incapacità di sviluppare relazioni coi coetanei adeguate al livello di sviluppoc) mancanza di ricerca spontanea della condivisione di gioie, interessi o obiettivi con altre persone (per es., non mostrare, portare, né richiamare l'attenzione su oggetti di proprio interesse)d) mancanza di reciprocità sociale o emotiva;2) compromissione qualitativa della comunicazione come manifestato da almeno 1 dei seguenti:a) ritardo o totale mancanza dello sviluppo del linguaggio parlato (non accompagnato da un tentativo di compenso attraverso modalità alternative di comunicazione come gesti o mimica)b) in soggetti con linguaggio adeguato, marcata compromissione della capacità di iniziare o sostenere una conversazione con altric) uso di linguaggio stereotipato e ripetitivo o linguaggio eccentricod) mancanza di giochi di simulazione vari e spontanei, o di giochi sociali adeguati al livello di sviluppo;3) modalità comportamento, interessi e attività ristretti, ripetitivi e stereotipati, come manifestato da almeno 1 dei seguenti:a) dedizione assorbente a uno o più tipi interessi ristretti e stereotipati anomali o per intensità o focalizzazioneb) sottomissione del tutto rigida ad inutili abitudini o rituali specificic) manierismi motori stereotipati e ripetitivi (battere o torcere mani o testa, complessi movimenti corporei)d) persistente ed eccessivo interesse per parti di oggetti;Criterio B. Ritardi o malfunzionamento in almeno una delle seguenti aree, esordio prima dei 3 anni di età:(1) interazione sociale, (2) linguaggio usato in comunicazione sociale, (3) gioco simbolico o di immaginazione.Criterio C. Anomalia non é meglio attribuibile a Disturbo di Rett o a Disturbo Disintegrativo dell’infanzia.

F84.2 DISTURBO DI RETT

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Criterio A. Tutti i seguenti:l) sviluppo prenatale e perinatale apparentemente normale2) sviluppo psicomotorio apparentemente normale nei primi 5 mesi dopo la nascita3) circonferenza del cranio normale al momento della nascitaCriterio B. Esordio di tutti i seguenti dopo il periodo di sviluppo normale:l) rallentamento della crescita del cranio tra i 5 e i 48 mesi2) perdita di capacità manuali finalistiche acquisite in precedenza tra i 5 e i 30 mesi con successivo sviluppo di movimenti stereotipati delle mani (per es., torcersi o lavarsi le mani)3) perdita precoce interesse sociale lungo il decorso (sebbene l'interazione sociale si sviluppi spesso in seguito)4) insorgenza di andatura o movimenti del tronco scarsamente coordinati5)sviluppo di ricezione e di espressione linguaggio gravemente compromesso con grave ritardo psicomotorio.

F84.3 DISTURBO DISINTEGRATIVO DELL’INFANZIACriterio A.Sviluppo apparentemente normale per almeno i primi 2 anni dopo la nascita, come manifestato dalla presenza di comunicazione verbale e non verbale, relazioni sociali, gioco e comportamento adattivo adeguati all'età.Criterio B.Perdita clinicamente significativa di capacità di prestazione già acquisite in precedenza (prima dei 10 anni) in almeno due delle seguenti aree:1) espressione o ricezione del linguaggio 2) capacità sociali o comportamento adattivo3) controllo della defecazione o della minzione 4) gioco 5) abilità motorieCriterio C.Anomalie del funzionamento in almeno due delle seguenti aree:l) compromissione qualitativa dell'interazione sociale (per es., compromissione dei comportamenti non verbali, incapacità di sviluppare relazioni con i coetanei, mancanza di reciprocità sociale o emotiva)2) compromissioni qualitative di comunicazione (es., ritardo o mancanza linguaggio parlato, incapacità iniziare o sostenere conversazione, uso stereotipato e ripetitivo del linguaggio, mancanza di giochi vari di imitazione)3) modalità comportamento, interessi e attività ristretti, ripetitivi e stereotipati, stereotipie motorie e manierismiCriterio D.Anomalia non è meglio attribuibile ad altro specifico Disturbo Generalizzato dello Sviluppo o alla Schizofrenia.

F84.5 DISTURBO DI ASPERGERCriterio A. Compromissione qualitativa nell’interazione sociale, come manifestato da almeno 2 dei seguenti:1) marcata compromissione nell'uso di diversi comportamenti non verbali come lo sguardo diretto, l'espressione mimica, le posture corporee e i gesti che regolano l'interazione sociale2) incapacità di sviluppare relazioni con i coetanei adeguate al livello di sviluppo3) mancanza di ricerca spontanea della condivisione di gioie, interessi o obiettivi con altre persone (per es., non mostrare, portare o richiamare l'attenzione di altre persone su oggetti di proprio interesse)4) mancanza di reciprocità sociale o emotiva.Criterio B. Modalità di comportamento, interessi, e attività ristretti ripetitivi e stereotipati,come manifestato da almeno uno dei seguenti:l) dedizione assorbente ad uno o più tipi di interessi stereotipati e ristretti, che risultano anomali o per intensità o per focalizzazione2)sottomissione del tutto rigida ad inutili abitudini o rituali specifici3)manierismi motori stereotipati e ripetitivi (per es., sbattere o torcere le mani o le dita o movimenti complessi di tutto il corpo) persistente eccessivo interesse per parti di oggetti.Criterio C. L'anomalia causa compromissione clinicamente significativa dell'area sociale, lavorativa o di altre aree importanti del funzionamento.Criterio D. Non vi è un ritardo del linguaggio clinicamente significativo (per es.,all'età di 2 anni sono usate parole singole, all'età di 3 anni sono usate frasi comunicative).Criterio E. Non vi è un ritardo clinicamente significativo dello sviluppo cognitivo o dello sviluppo di capacità di autoaccudimento adeguate all'età, del comportamento adattivo (tranne che dell'interazione sociale) e della curiosità per l'ambiente nella fanciullezza.Criterio F. Non risultano soddisfatti i criteri per un altro specifico Disturbo Generalizzato dello Sviluppo oper la Schizofrenia.

Disturbi Quantitativi della Affettività

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Umore depresso: abbassamento tono di umore, tristezza, rammarico, abbattimento, pessimismo, dolore morale.Umore espanso (ipertimia): innalzamento del tono dell’umore, euforia, sensazione di gioia e benessere, fino all’esaltazione (mania).Umore irritabile: sentimento caratterizzato da un ridotto controllo sulla rabbia, manifestazioni di irascibilità verbale o scenate. [Disforia (malumore irritabile): se si accompagna a depressione.]Umore instabile (labilità affettiva): rapida mutevolezza del tono dell’umore, es. dal pianto al riso.Apatia: stato di vuoto affettivo, indifferenza, mancanza di risonanza emotiva (disturbi personalità, demenza). Nei casi estremi si ha Atimia (Anaffettività) (schizofrenia)

Disturbi Qualitativi della AffettivitàAmbivalenza Affettiva: coesistenza di sentimenti opposti verso uno stesso oggetto (normalità, schizofrenia).Penetrazione Affettiva Abnorme: situazioni comuni e banali assumono tonalità e significati eccezionali.Proiezione Affettiva Morbosa: sentimenti personali nati dall’interiorità sono proiettati all’esterno ed attribuiti a persone o cose del mondo circostante (disturbi di personalità, psicosi).Dissociazione affettiva: inadeguatezza, dissonanza affettiva nei confronti della situazione:Meccanismo di difesa da emozioni molto intense (es. “belle indifference” degli isterici)Espressione della dissociazione psichica della schizofrenia: risposta emotiva di segno opposto all’evento che l’ha suscitata (paratimia) (es. risata al funerale della madre)

Disturbi D'Ansia (DSM-IV-TR)F41.0 Disturbo di Panico Senza Agorafobia F40.01 Disturbo di Panico Con AgorafobiaF40.00 Agorafobia Senza Anamnesi di Disturbo di Panico F40.2 Fobia SpecificaF40.1 Fobia Sociale F42.8 Disturbo Ossessivo-CompulsivoF43.1 Disturbo Post-traumatico da Stress F43.0 Disturbo Acuto da StressF41.1 Disturbo d'Ansia Generalizzato F06.4 Disturbo d'Ansia Dovuto a ...Disturbo d'Ansia Indotto da Sostanze F41.9 Disturbo Ansia NAS (Non Altrimenti Specificato)Attacco di Panico (DSM-IV-TR)Un periodo preciso di intensi paura o disagio, durante il quale quattro (o più) dei seguenti sintomi si sono sviluppati improvvisamente ed hanno raggiunto il picco nel giro di 10 minuti:1) palpitazioni, cardiopalmo, o tachicardia2) sudorazione3) tremori fini o a grandi scosse4) dispnea o sensazione di soffocamento5) sensazione di asfissia6) dolore o fastidio al petto7) nausea o disturbi addominali

8) sensazioni di sbandamento, di instabilità, di testa leggera o di svenimento9) derealizzazione (sensazione di irrealtà) o depersonalizzazione (essere distaccati da sé stessi)10) paura di perdere il controllo o di impazzire11) paura di morire12) parestesie (sensazioni di torpore o di formicolio)13) brividi o vampate di calore.

F41.00 Disturbo di Panico Senza Agorafobia [ICD-9cm/DSM-IV: 300.0l]F40.01 Disturbo di Panico Con Agorafobia [ICD-9cm/DSM-IV: 300.21]

Agorafobia (DSM-IV-TR) A. Ansia relativa all'essere in luoghi o situazioni dai quali sarebbe difficile (o imbarazzante) allontanarsi, o nei quali potrebbe non essere disponibile aiuto nel caso di un Attacco di Panico inaspettato o sensibile alla situazione, o di sintomi tipo panico. I timori agorafobici riguardano tipicamente situazioni caratteristiche che includono l'essere fuori casa da soli; l'essere in mezzo alla folla o in coda; l'essere su un ponte e il viaggiare in autobus, treno o automobile.Nota: Prendere in considerazione la diagnosi di Fobia Specifica se l'evitamento é limitato a una o solo a pochesituazioni specifiche, o la Fobia Sociale se l'evitamento è limitato alle situazioni sociali.B. Le situazioni vengono evitate (es. gli spostamenti vengono ridotti), oppure sopportate con molto disagio o con l'ansia di avere un Attacco di Panico o sintomi tipo panico, o viene richiesta la presenza di un compagno.C. L'ansia o l'evitamento fobico non sono meglio giustificabili da un disturbo mentale di altro tipo, comeFobia Sociale (es. evitamento limitato alle situazioni sociali per timore di essere imbarazzato),Fobia Specifica (es. evitamento limitato ad una singola situazione, come gli ascensori), Disturbo Ossessivo-Compulsivo (es. evitamento dello sporco per individui con ossessioni di contaminazione), Disturbo Post-traumatico da Stress (per es., evitamento di stimoli associati con un grave fattore stressante) o Disturbo d'Ansia di Separazione (per es., evitamento della separazione dalla casa o dai familiari).

Fobia Sociale (Disturbo da Ansia Sociale) [F40.1 ; 300.23]

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A. Paura marcata e persistente di una o più situazioni sociali o prestazionali nelle quali la persona è esposta a persone non familiari o al possibile giudizio degli altri. Individuo teme di agire (o di mostrare sintomi di ansia) in modo umiliante o imbarazzante. Nei bambini deve essere evidente la capacità di stabilire rapporti sociali appropriati età con persone familiari, e ansia deve manifestarsi con coetanei, e non solo interazione con adulti.B. Esposizione alla situazione temuta quasi invariabilmente provoca l'ansia, che può assumere le caratteristiche di Attacco Panico causato dalla situazione o sensibile alla situazione. Nei bambini, ansia può essere espressa piangendo, con scoppi ira, con irrigidimento, con evitamento delle situazioni sociali con persone non familiari.C. La persona riconosce che paura è eccessiva o irragionevole. Nei bambini tale caratteristica può essere assenteD. Le situazioni temute sociali o prestazionali sono evitate o sopportate con intensa ansia o disagio.E. L'evitamento, l'ansia anticipatoria, o il disagio nella/e situazione/i sociale o prestazionale interferiscono significativamente con le abitudini normali della persona, con il funzionamento lavorativo (scolastico) o con le attività o relazioni sociali, oppure è presente marcato disagio per il fatto di avere la fobia.F. Negli individui al di sotto dei 18 anni la durata è di almeno 6 mesi.G. La paura o l'evitamento non sono dovuti agli effetti fisiologici diretti di una sostanza (per es., una droga di abuso, un farmaco) o di una condizione medica generale, e non è meglio giustificato da un altro disturbo mentale (per es., Disturbo di Panico Con o Senza Agorafobia, Disturbo d'Ansia di Separazione, Disturbo da Dismorfismo Corporeo, un Disturbo Pervasivo dello Sviluppo o il Disturbo Schizoide di Personalità).H. Se sono presenti una condizione medica generale o un altro disturbo mentale, la paura di cui al Criterio A non è ad essi correlabile, per es., la paura non riguarda la Balbuzie, il tremore nella malattia di Parkinson o il mostrare un comportamento alimentare abnorme nell'Anoressia Nervosa o nella Bulimia Nervosa.Specificare se: Generalizzata: se le paure includono la maggior parte delle situazioni sociali (per es., iniziare o mantenere la conversazione, partecipare a piccoli gruppi, parlare a persone che occupano una posizione di autorità, partecipare a feste). Considerazione anche la diagnosi addizionale di Disturbo Evitante di Personalità.

Fobia Specifica (precedentemente Fobia Semplice) [F40.2 ; 300.29]A. Paura marcata e persistente, eccessiva o irragionevole, provocata dalla presenza o dall'attesa di un oggetto o situazione specifici (per es., volare, altezze, animali, ricevere un'iniezione, vedere il sangue).B. L,'esposizione allo stimolo fobico quasi invariabilmente provoca una risposta ansiosa immediata, che può prendere forma di Attacco di Panico situazionale o sensibile alla situazione. Nota Nei bambini l'ansia può essere espressa piangendo, con scoppi di ira, con l'irrigidimento, o con l'aggrapparsi a qualcuno.C. Persona riconosce che paura è eccessiva o irragionevole. Nei bambini tale caratteristica può essere assente.D. La situazione (le situazioni) fobica viene evitata oppure sopportata con intensa ansia o disagio.E. L'evitamento, l'ansia anticipatoria o il disagio nella situazione (situazioni) temuta interferiscono in modo significativo con la normale routine della persona, con il funzionamento lavorativo (o scolastico), o con le attività o le relazioni sociali, oppure è presente disagio marcato per il fatto di avere la fobia.F. Negli individui al di sotto dei 18 anni la durata è di almeno 6 mesi.G. L'ansia, gli Attacchi di Panico o l'evitamento fobico associati con l'oggetto o situazione specifici non sono meglio giustificati da un altro disturbo mentale, come il Disturbo Ossessivo-Compulsivo (es. paura dello sporco in individuo con ossessioni di contaminazione), Disturbo Post-traumatico da Stress (es. evitamento degli stimoli associati con un grave evento stressante), Disturbo d'Ansia di Separazione (per es., evitamento della scuola), Fobia Sociale (per es., evitamento di situazioni sociali per paura di rimanere imbarazzati), Disturbo di Panico con Agorafobia, o Agorafobia senza Anamnesi di Disturbo di Panico. Specificare il tipo: Tipo Animali. Questo sottotipo dovrebbe essere specificato se la paura viene provocata da animali o insetti.Tipo Ambiente Naturale. Questo sottotipo dovrebbe essere specificato se la paura viene provocata da elementi dell'ambiente naturale, come temporali, altezze, acqua. Questo sottotipo esordisce generalmente nell'infanzia.Tipo Sangue-lniezioni-Ferite. Questo sottotipo dovrebbe essere specificato se la paura viene provocata dalla vista del sangue o di una ferita, o dal ricevere un'iniezione o altre procedure mediche invasive. Questo sottotipo ha un'elevata familiarità, ed è spesso caratterizzato da un'imponente risposta vasovagale. Tipo Situazionale. Questo sottotipo dovrebbe essere specificato se la paura viene provocata da una situazione specifica, come autobus, tunnel, ponti, ascensori, luoghi chiusi, ecc. Questo sottotipo ha una distribuzione età di esordio bimodale, con un picco nell'infanzia e un altro picco verso i 25 anni. Questo sottotipo sembra simile al Disturbo di Panico con Agorafobia per la distribuzione tra i sessi, la concentrazione familiare, e l'età di esordio. Altro Tipo. Questo sottotipo dovrebbe essere specificato se la paura viene scatenata da altri stimoli. Questi stimoli possono includere: la paura o l'evitamento di situazioni che potrebbero portare a soffocare, vomitare o contrarre una malattia; la fobia dello "spazio" (cioè l'individuo ha timore di cadere giù se è lontano da muri o altri mezzi di supporto fisico); e il timore nei bambini dei rumori forti o dei personaggi in maschera.

Episodio Depressivo Maggiore (DSM-IV-TR)

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A. Cinque (o più) dei seguenti sintomi sono stati contemporaneamente presenti durante un periodo di 2 settimane e rappresentano un cambiamento rispetto al precedente livello di funzionamento; almeno uno dei sintomi é costituito da 1) umore depresso o 2) perdita di interesse o piacere.1) umore depresso per la maggior parte del giorno, quasi ogni giorno, come riportato dal soggetto (si sente triste, vuoto) o come osservato da altri (appare lamentoso). In bambini e adolescenti umore può essere irritabile;2) marcata diminuzione di interesse o piacere per tutte, o quasi tutte, le attività per la maggior parte del giorno, quasi ogni giorno (come riportato dal soggetto o come osservato dagli altri);3) significativa perdita di peso, senza essere a dieta, o aumento di peso (per es., un cambiamento superiore al 5% del peso corporeo in un mese), oppure diminuzione o aumento dell'appetito quasi ogni giorno.Nei bambini, considerare l'incapacità di raggiungere i normali livelli ponderali;4) insonnia o ipersonnia quasi ogni giorno;5) agitazione o rallentamento psicomotorio quasi ogni giorno (osservabile dagli altri, non semplicemente sentimenti soggettivi di essere irrequieto o rallentato);6) faticabilità o mancanza di energia quasi ogni giorno;7) sentimenti di autosvalutazione o di colpa eccessivi o inappropriati (che possono essere deliranti), quasi ogni giorno (non semplicemente autoaccusa o sentimenti di colpa per essere ammalato)8) ridotta capacità di pensare o di concentrarsi o indecisione, quasi ogni giorno (come impressione soggettiva o osservata dagli altri)9) pensieri ricorrenti di morte (non solo paura di morire), ricorrente ideazione suicidaria senza un piano specifico, o un tentativo di suicidio, o l'ideazione di un piano specifico per commettere suicidio.B. I sintomi non soddisfano i criteri per un Episodio Misto.C. I sintomi causano disagio clinicamente significativo o compromissione del funzionamento sociale, lavorativo, o di altre aree importanti.D. I sintomi non sono dovuti agli effetti fisiologici diretti di una sostanza (per es., una droga di abuso un medicamento) o di una condizione medica generale (per es., ipotiroidismo).E. I sintomi non sono meglio giustificati da Lutto, cioè, dopo la perdita di una persona amata, i sintomi persistono per più di 2 mesi, o sono caratterizzati da una compromissione funzionale marcata, autosvalutazione patologica, ideazione suicidaria, sintomi psicotici o rallentamento psicomotorio.

Episodio Maniacale (DSM-IV-TR) A. Un periodo definito di umore anormalmente e persistentemente elevato, espansivo, o irritabile, della durata di almeno una settimana (o di qualsiasi durata se é necessaria l'ospedalizzazione).B. Durante il periodo di alterazione dell'umore, tre (o più) dei seguenti sintomi sono stati persistenti e presenti a un livello significativo (quattro se l'umore é solo irritabile):1) autostima ipertrofica o grandiosità;2) diminuito bisogno di sonno (per es., si sente riposato dopo solo 3 ore di sonno);3) maggiore loquacità del solito, oppure spinta continua a parlare;4) fuga delle idee o esperienza soggettiva che i pensieri si succedano rapidamente;5) distraibilità ( l'attenzione é troppo facilmente deviata da stimoli esterni non importanti o non pertinenti);6) aumento dell'attività finalizzata (sociale, lavorativa, scolastica o sessuale), o agitazione psicomotoria;7) eccessivo coinvolgimento in attività ludiche che hanno un alto potenziale di conseguenze dannose (per es., eccessi nel comprare, comportamento sessuale sconveniente, investimenti in affari avventati).C. I sintomi non soddisfano i criteri per l'Episodio Misto.D. Alterazione dell'umore é sufficientemente grave da causare marcata compromissione del funzionamento lavorativo o delle attività sociali abituali o delle relazioni interpersonali, o da richiedere l'ospedalizzazione per prevenire danni a sé o agli altri, oppure sono presenti manifestazioni psicotiche.E. I sintomi non sono dovuti agli effetti fisiologici diretti di una sostanza (una droga di abuso, un farmaco o altro trattamento), o di una condizione medica generale (per es., ipertiroidismo).

ISTINTI(Sofropsiche) (Comportamenti Omeostatici e Riproduttivi)Attività lavorativa Cura della persona AlimentazioneSessualità Comportamenti Parentali Motivazioni e PulsioniVolontà: atto decisionale per cui ciascuno di fronte tendenze opposte decide quali ostacolare e quali realizzareIniziativa e Psicomotricità: espressione a livello motorio del mondo motivazionale/pulsionale.ABULIA è un disturbo della volontà, consiste nell’incapacità di prendere una decisione, di iniziare o portare a termine un’azione in rapporto a eventi anche banali. È uno dei sintomi di Depressione; impedisce di prendere

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decisioni in maniera autonoma, di imporre i propri desideri, di intraprendere qualsiasi iniziativa e di compiere un'azione pur sapendo che è necessaria; etimologia parola è greca e significa "senza volontà" (richiamando il concetto di pigrizia). In origine, tuttavia, il termine greco abulia significava anche stupidità.L’Abulia si può riscontrare in varie condizioni patologiche: Depressione, Schizofrenia, Sindrome Prefrontale…

PSICOMOTRICITÀDisturbi Quantitativi della Psicomotricità Iperattività: stato mentale di aumentata attività motoria, del pensiero e verbale, spesso associata adaggressività (disturbi dell’umore, schizofrenia, demenza, disturbi d’ansia, intossicazioni, traumi cranici)Irrequietezza e Agitazione Psicomotoria: diversa intensità di iperattività (intossicazioni, schizofrenia,demenza, disturbi dell’umore, disturbi d’ansia, ipertiroidismo e ipoparatiroidismo).Rallentamento Psicomotorio o Bradicinesia: riduzione e rallentamento del ritmo dei movimenti volontari, si associa ad un rallentamento del pensiero (depressione, ritardo mentale, demenza, schizofrenia, M. di Parkinson, Parkinsonismo farmacologico). Nei casi estremi:Arresto Psicomotorio: mutismo, acinesia, refrattarietà ad ogni stimolo esterno (in assenza di disturbi della Vigilanza si parla di Stupor) (stati confusionali, disturbi dell’umore, isteria, schizofrenia)Acinesia: assenza di movimenti volontari (effetti collaterali degli antipsicotici, schizofrenia)Disturbi Qualitativi della Psicomotricità Barrage: arresto brusco di un movimento (Schizofrenia)Catatonia: immobilità con aumento del tono muscolare a riposo, per cui determinati segmenti del corpo assumono posizioni scomode, stabili e poco modificabili (schizofrenia) [Cuscino Psichico: la testa viene mantenuta sollevata di qualche centimetro sopra il letto (schizofrenia)]Catalessia o Flexibilitas Cerea: presenza di un tono muscolare di tipo plastico, rilevabile ai movimenti passivi come modellando una statua, con la possibilità di far assumere al soggetto posizioni corporee anche scomode che vengono mantenute a lungo (schizofrenia)Avversione: il pz. gira la testa dall’altro lato quando gli si rivolge la parola (Schizofrenia)Negativismo: resistenza attiva o risposta di tipo opposto a stimoli esterni (suggerimenti, ordini, Schizofrenia)Mutacismo: mancanza ostinata di risposta (Schizofrenia)Perseverazione: un atto compiuto per un determinato scopo non viene concluso, ma senza motivo continua ad essere ripetuto (Schizofrenia)Obbedienza Automatica: esagerata risposta alle richieste (al paziente viene chiesto di alzare il braccio: il paziente alzerà anche l’altro e si alzerà in piedi) (Schizofrenia)Automatismo al Comando: esecuzione passiva e acritica di ordini, anche senza senso (Epilessia, Parasonnie, intossicazioni, Schizofrenia)Manierismi (movimenti idiosincratici volontari): comportamenti affettati e caricaturali caratterizzati da artificiosità, goffaggine, bizzarria con cui vengono eseguiti certi movimenti (parlare denti stretti [mussitazione], osservare storcendo il collo sempre nello stesso modo, particolare modo di porgere la mano) (Schizofrenia)Stereotipie: ripetizioni monotone e persistenti di movimenti, gesti, atti o frasi senza alcun apparente senso o relazione con la situazione attuale (Schizofrenia)Paleocinesie: iterazione ritmica e stereotipa di gesti e atteggiamenti arcaici (dondolare, suzione) (Schizofrenia)Ecomimia: imitazione della mimica dell’interlocutore (Schizofrenia)Ecolalia: ripetizione delle parole (Schizofrenia)Ecoprassia: imitazione dei gesti (Schizofrenia)

SESSUALITÀ - Disturbi della Sessualità 1) DISFUNZIONI SESSUALI

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Disturbi del Desiderio SessualeF52.0 Disturbo da Desiderio Sessuale Ipoattivo F52.10 Disturbo da Avversione SessualeDisturbi dell'Eccitazione SessualeF52.2 Disturbo dell'Eccitazione Sessuale Femminile F52.2 Disturbo Maschile dell'ErezioneDisturbi dell'OrgasmoF52.3 Disturbo dell'Orgasmo Femminile F52.3 Disturbo dell'Orgasmo MaschileF52.4 Eiaculazione PrecoceDisturbi da Dolore SessualeF52.6 Dispareunia (Non Dovuta ad una Condizione Medica Generale)F52.5 Vaginismo (Non Dovuto ad una Condizione Medica Generale)Disfunzione Sessuale Dovuta ad una Condizione Medica GeneraleN94.8 Disturbo Femminile da Desiderio Sessuale Ipoattivo Dovuto a ...[Indicare Condizione Medica Generale]N50.8 Disturbo Maschile da Desiderio Sessuale Ipoattivo Dovuto a .....[Indicare Condizione Medica Generale]N48.4 Disturbo Maschile dell'Erezione Dovuto a........... [Indicare Condizione Medica Generale]N94.1 Dispareunia Femminile Dovuta a ................... [Indicare Condizione Medica Generale]N50.8 Dispareunia Maschile Dovuta a.......... [Indicare Condizione Medica Generale]N94.8 Altra Disfunzione Sessuale Femminile Dovuta a ... [Indicare Condizione Medica Generale]N50.8 Altra Disfunzione Sessuale Maschile Dovuta a ... [Indicare Condizione Medica Generale]Disfunzione Sessuale Indotta da Sostanze (riferimento ai Disturbi Correlati a Sostanze per i codici)Specificare se: Con Compromissione del Desiderio/Con Compromissione dell'Eccitazione/

Con Compromissione dell'Orgasmo/Con Dolore SessualeSpecificare se: Con Insorgenza Durante IntossicazioneF52.9 Disfunzione Sessuale NAS2) PARAFILIEDurante un periodo di almeno 6 mesi, fantasie, impulsi sessuali o comportamenti ricorrenti, e intensamente eccitanti sessualmente che comportano. Le fantasie, gli impulsi sessuali o i comportamenti causano disagio clinicamente significativo o compromissione area sociale, lavorativa, o altre importanti aree del funzionamento.65.2 Esibizionismo ( l'esposizione dei propri genitali ad un estraneo che non se l'aspetta).F65.0 Feticismo ( l'uso di oggetti inanimati (per es., biancheria intima femminile)).F65.8 Frotteurismo ( il toccare e lo strofinarsi contro una persona non consenziente).F65.4 Pedofilia (attività sessuale con uno o più bambini prepuberi (generalmente di 13 anni o più piccoli)).Specificare se: Sessualmente Attratto da Maschi, da Femmine, da EntrambiSpecificare se: Limitato all'IncestoSpecificare il tipo: Tipo Esclusivo/Tipo Non EsclusivoF65.5 Masochismo Sessuale (atto (reale, non simulato) di essere umiliato, picchiato, legato, fatto soffrire).F65.5 Sadismo Sessuale (azioni (reali, non simulate) in cui la sofferenza psicologica o fisica (inclusa l'umiliazione) della vittima é sessualmente eccitante per il soggetto).F65.1 Feticismo di Travestimento (il travestimento in un maschio eterosessuale). Specificare se: Con Disforia di GenereF65.3 Voyeurismo (atto di osservare un soggetto che non se l'aspetta mentre é nudo, si spoglia, o é impegnato in attività sessuali).F65.9 Parafilia NAS3) DISTURBO DELL’IDENTITA’ DI GENEREA. Una forte e persistente identificazione col sesso opposto (non solo un desiderio di qualche presunto vantaggio culturale derivante dall'appartenenza al sesso opposto). Nei bambini il disturbo si manifesta con quattro o più dei seguenti sintomi:1) desiderio ripetutamente affermato di essere, o insistenza sul fatto di essere dell'altro sesso2) nei maschi, preferenza per il travestimento o per l'imitazione dell'abbigliamento femminile; nelle femmine, insistenza nell'indossare solo tipici indumenti maschili3) forti e persistenti preferenze per i ruoli del sesso opposto nei giochi di simulazione, oppure persistentifantasie di appartenere al sesso opposto4) intenso desiderio di partecipare ai tipici giochi e passatempi del sesso opposto5) forte preferenza per i compagni di gioco del sesso opposto.Negli adolescenti e negli adulti, l'anomalia si manifesta con sintomi come desiderio dichiarato di essere di altro sesso, farsi passare spesso per un membro dell'altro sesso, desiderio di vivere o essere trattato come un membro dell'altro sesso, oppure la convinzione di avere sentimenti e reazioni tipici dell'altro sesso.

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B. Persistente malessere riguardo al proprio sesso o senso di estraneità riguardo al ruolo sessuale del proprio sesso. Nei bambini, l'anomalia si manifesta con uno dei seguenti sintomi: nei maschi, affermazione che proprio pene o i testicoli li disgustano, o che scompariranno, o affermazione che sarebbe meglio non avere il pene, o avversione verso i giochi di baruffa e rifiuto dei tipici giocattoli, giochi, e attività maschili; nelle femmine, rifiuto di urinare in posizione seduta, affermazione di avere o che crescerà loro il pene, o affermazione di non volere che crescano le mammelle o che vengano le mestruazioni, o marcata avversione verso l'abbigliamento femminile tradizionale. In adolescenti e negli adulti, anomalia si manifesta con sintomi come preoccupazione di sbarazzarsi delle proprie caratteristiche sessuali primarie o secondarie (per es., richiesta di ormoni, interventi chirurgici, o altre procedure per alterare fisicamente le proprie caratteristiche sessuali, in modo da assumere l'aspetto di un membro del sesso opposto) o convinzione di essere nati del sesso sbagliato.C. L'anomalia non é concomitante con una condizione fisica intersessuale.D. L'anomalia causa disagio clinicamente significativo o compromissione dell'area sociale, lavorativa, o dialtre aree importanti del funzionamento.Codificare sulla base dell'età attuale:.2 Nei Bambini.0 Negli Adolescenti e negli AdultiSpecificare se Sessualmente Attratto da Maschi, da Femmine, da EntrambiNon Attratto Sessualmente né da Maschi né da FemmineF64.9 Disturbo dell'Identità di Genere NASF52.9 Disturbo Sessuale NAS

ALIMENTAZIONEDisturbi del comportamento alimentare-Anoressia (Restrittiva e binge-eating disorder)-Bulimia-Disturbi della nutrizione e dell’alimentazione dell’infanzia o della prima fanciullezza

1) ANORESSIA NERVOSA (ICD-10: F50.0) [DSM-IV/ICD-9CM: 307.1]Caratteristiche diagnosticheLe manifestazioni essenziali dell’Anoressia Nervosa sono:a) rifiuto di mantenere il peso corporeo al di sopra del peso minimo normale, intenso timore di acquistare peso, presenza di unab) alterazione dell’immagine corporea per ciò che riguarda forma e dimensioni corporee.c) nel genere femminile, in epoca post-puberale, amenorrea.Criteri diagnostici della Anoressia Nervosa (ICD-10: F50.0 ) [DSM-IV/ICD-9cm: 307.1]A. Rifiuto di mantenere il peso corporeo al di sopra o al peso minimo normale per l'età e la statura (per es. perdita di peso che porta a mantenere il peso corporeo al di sotto dell'85% rispetto a quanto previsto, oppure incapacità di raggiungere il peso previsto durante il periodo della crescita in altezza, con la conseguenza che il peso rimane al di sotto dell'85% rispetto a quanto previsto).B. Intensa paura di acquistare peso o di diventare grassi, anche quando si è sottopeso.C. Alterazione del modo in cui il soggetto vive il peso o la forma del corpo, o eccessiva influenza del peso e della forma del corpo sui livelli di autostima, o rifiuto di ammettere la gravità della attuale condizione di sottopeso.D. Nelle femmine dopo il menarca, amenorrea, cioè assenza di almeno 3 cicli mestruali consecutivi. (Una donna viene considerata amenorroica se i suoi cicli si manifestano solo a seguito di somministrazione di ormoni, per es. estrogeni.)Specificare il sottotipo:Con Restrizioni: nell'episodio attuale di Anoressia Nervosa il soggetto non ha presentato regolarmente abbuffate o condotte di eliminazione (per es. vomito autoindotto, uso inappropriato dilassativi, diuretici o enteroclismi).Con Abbuffate/Condotte di Eliminazione: nell'episodio attuale di Anoressia Nervosa il soggetto ha presentato regolarmente abbuffate o condotte di eliminazione (per es. vomito autoindotto, uso inappropriato di lassativi, diuretici o enteroclismi).

Criterio ARifiuto di mantenere il peso corporeo al di sopra o al peso minimo normale. IMC = 17,5 Kg/m2

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Indice di Massa Corporea (IMC) (Body Mass Index, BMI) rapporto tra peso in chilogrammi e quadrato dell’altezza espressa in metri. In base alI’IMC (BMI) si stabilisce se una persona è: sottopeso (BMI inferiore a 18) / peso normale (BMI tra 18 e 24,9)soprappeso (Bmi tra 25 e 29,9) / obesa (Bmi 30 o superiore)Criterio B e Calterazione dell’immagine corporea:-paura di acquistare peso o di diventare grassi;-eccessiva influenza del peso e della forma del corpo sui livelli di autostima.Deformazione dell’immagine corporeaSensazione di essere grassi nella totalità del corpo, oppure percezione di alcune parti del corpo (es. addome, glutei, cosce, ecc.). come “troppo grasse”, pur ammettendo la magrezza delle altre parti.Deformazione dell’immagine corporea: ci si sente belle nonostante la magrezza deturpanteCriterio DAmenorrea:-assenza di almeno 3 cicli mestruali consecutivi;-cicli che si manifestano solo a seguito di somministrazione di ormoni.Andamento circadiano dell’increzione della gonadotropina LH (ormone luteinizzante) da parte dell’IpofisiSottotipi:-Con Restrizioni: La perdita di peso è ottenuta tramite la riduzione della quantità totale di cibo assunta-Con Abbuffate/Condotte di Eliminazione: sono presenti regolarmente abbuffate e/o condotte eliminazione (per es. vomito autoindotto, uso inappropriato di lassativi, diuretici o enteroclismi), eccessiva attività fisica.La perdita di peso viene considerata come una straordinaria conquista ed un segno di ferrea autodisciplina, mentre l’incremento ponderale viene esperito come una inaccettabile perdita delle capacità di controlloAltri disturbi del comportamento:disagio nel mangiare in pubblico, sentimenti di inadeguatezza, bisogno di tenere sotto controllo l’ambiente circostante, rigidità mentale, ridotta spontaneità nei rapporti interpersonali, perfezionismo e iniziativa ed espressività emotiva eccessivamente represse.Psicopatologia dell’Anoressia NervosaQuando sono marcatamente sottopeso, molti individui con Anoressia Nervosa possono presentare sintomi depressivi, come umore depresso, ritiro sociale, irritabilità, insonnia, e diminuito interesse sessuale.Questi individui possono soddisfare i criteri diagnostici per l’Episodio Depressivo Maggiore.Sono spesso presenti marcati sintomi ossessivocompulsivi, relativi o meno al rapporto con il cibo: molti nei soggetti con Anoressia Nervosa presentano polarizzazione ideativa sul cibo, alcuni collezionano ricette od ammassano cibarie. Lo studio delle modalità di comportamento associate ad altre forme di inedia suggerisce come ossessioni e compulsioni incentrate sul cibo possano essere causate o esacerbate dalla denutrizione.Le alterazioni dei comportamenti alimentari ed evacuativi e la denutrizione caratteristici dell’Anoressia Nervosa e della Bulimia possono indurre numerose alterazioni nella maggior parte degli apparati ed organi.Reperti all’esame fisico e condizioni mediche generali associate

o DISORDINI dell’APPARATO TEGUMENTARIO-secchezza della cute, “lanugo”, una fine e soffice peluria, sul tronco; colorazione gialla della cute (associata ad ipercarotenemia), petecchie (diatesi emorragica); cicatrici o callosità sul dorso delle mani, provocate dallo sfregamento contro l’arcata dentaria nel tentativo di provocare il vomito. Alterazioni ungueali, HYPERTRICHOSIS LANUGINOSA EFFLUVIU, DERMATITIo DISORDINI del SISTEMA NERVOSOEEG: anomalie diffuse, connesse ad una encefalopatia metabolica, marcati squilibri di fluidi e di elettroliti.Visualizzazione cerebrale (brain imaging): si rileva spesso un aumento del rapporto spazi ventricolari/sostanza grigia cerebrale, secondario alla denutrizione.DISORDINI dell’APPARATO RIPRODUTTIVO e ORMONALI-amenorrea-Regressione dell’asse Ipotalamo-Ipofisi-Gonadi (secrezione dell’LH del tipo pre-pubere)-basse concentrazioni di estrogeni nelle femmine e di testosterone nei maschi-Ipercorticosurrenalismo -T4 e T3 ai limiti bassi della norma-osteoporosi (connessi ridotto apporto ed assorbimento di calcio, riduzione estrogeni e aumento cortisolo)o DISORDINI dell’APPARATO DIGERENTE

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-erosioni dello smalto dentale (da vomito autoindotto)-stipsi, dolori addominali-ipertrofia delle ghiandole salivari (principalmente delle parotidi)-iperamilasemia Soggetti con disturbi alimentari psicogeni che fanno ricorso a purganti mostrano frequentemente Parotidi ipertrofiche. I danni epatici si manifestano con una notevolissima elevazione delle transaminasi AST e ALT. Un corretto trattamento riesce a normalizzarle nel giro di un mese.o DISORDINI della CRASI EMATICA-leucopenia e lieve anemia normocromica-normocitica -piastrinopenia (più rara) con diatesi emorragica-edemi periferici (frequenti al momento recupero peso o sospensione assunzione di lassativi e diuretici)o DISORDINI CARDIOCIRCOLATORI-alterazioni cardiovascolari (grave ipotensione, aritmie)-bradicardia-ipotermia-ECG: bradicardia sinusale e aritmie.o DISORDINI METABOLICI e RENALI-Metabolismo basale: ridotto in modo significativo.-aumento dell’azoto ureico-ipercolesterolemia-acidosi metabolica (abuso di lassativi)-alcalosi metabolica (per aumento dei bicarbonati plasmatici), ipocloremia ed ipopotassiemia (da vomito)-ridotte concentrazioni di Magnesio, Zinco, Fosfati-intolleranza al freddo, letargia o eccesso di energia-insufficienza renale (associata alla cronica disidratazione ed all’ipopotassiemia)Diagnosi differenziale-Condizioni mediche generali (malattie gastroenteriche, neoplasie cerebrali, carcinomi occulti, sindrome daimmunodeficienza acquisita [AIDS])-Sindrome dell’arteria mesenterica superiore (vomito postprandiale dovuto ad una ostruzione intermittente allo svuotamento gastrico)-Disturbo Depressivo Maggiore-Schizofrenia-Fobia Sociale-Disturbo Ossessivo-Compulsivo (in queste manca la distorsione dell’immagine corporea)-Disturbo di Dismorfismo Corporeo.Criteri diagnostici del Disturbo di Dismorfismo Corporeo (ICD-10: F45.2) [DSM-IV/ICD-9cm: 300.7]A. Preoccupazione per un supposto difetto nell'aspetto fisico. Se è presente una piccola anomalia, l'importanza che la persona le dà è di gran lunga eccessiva.B. La preoccupazione causa disagio clinicamente significativo oppure menomazione nel funzionamentosociale, lavorativo, o in altre aree importanti.C. La preoccupazione non risulta meglio attribuibile ad un altro disturbo mentale (l'insoddisfazione riguardante la forma e le misure corporee nella Anoressia Nervosa).EpidemiologiaPiù del 90% dei casi di Anoressia Nervosa si sviluppano nel sesso femminile (Prevalenza: 1 donna su 250; 1 uomo su 2000). La prevalenza lifetime della Anoressia Nervosa fra le donne è di circa lo 0,5%. La Bulimia Nervosa é più frequente: colpisce dallo 0.5% al 1% delle giovani donne.FamiliaritàRischio sviluppare Anoressia Nervosa è maggiore familiari di 1° grado di individui con Anoressia Nervosa. CAUSE e FATTORI DI RISCHIO (etiologia multifattoriale)Fattori predisponenti: -genetici (familiarità) (cromosoma 1) -patologia delle comunicazioni familiari

- parto pretermine - parto distocico- fattori culturali/ambientali - tratti di personalità

Fattori precipitanti: -pubertà -episodio stressanteFattori perpetuanti: -patologia delle comunicazioni familiariFATTORI CULTURALI Modelli inadeguati

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DecorsoL’Anoressia Nervosa tipicamente inizia dalla media alla tarda adolescenza (14-18 anni) e si presenta raramente in donne oltre i 40 anni. Spesso è presente un evento della vita stressante, come lasciare casa per trasferirsi all’università, in collegamento con l’esordio del disturbo.Trattamento dell’Anoressia NervosaE’ inizialmente somatico con ospedalizzazione (quando è più gravemente compromesso lo stato fisico) successivamente è essenzialmente psicologico.Risultati:• 46.9% guarigione • 33.5% migliora • 20.8% cronicizza • Mortalità dal 1.36% al 17.8% (media 10%)Il decesso si verifica in genere in rapporto alla denutrizione, agli squilibri elettrolitici, a suicidio.Interventi Psicologici• Terapia Cognitiva Analitica (CAT) • Terapia Cognitivo-Comportamentale (CBT)• Terapia Interpersonale (IPT) • Terapia della Famiglia• Motivational Enhancement Therapy (MET)Interventi Psicoeducazionali

2) CRITERI DIAGNOSTICI BULIMIA NERVOSA (ICD-10: F50.2) [DSM-IV/ICD-9CM: 307.51]A. Ricorrenti abbuffate. Una abbuffata è caratterizzata da entrambi i seguenti:1) mangiare in un definito periodo di tempo (ad es. un periodo di due ore), quantità di cibo significativamente maggiore di quello che la maggior parte delle persone mangerebbe nello stesso tempo ed in circostanze simili2) sensazione di perdere il controllo durante l'episodio (ad es. sensazione di non riuscire a smettere di mangiare o a controllare cosa e quanto si sta mangiando).B. Ricorrenti ed inappropriate condotte compensatorie per prevenire l'aumento di peso, come vomito autoindotto, abuso di lassativi, diuretici, enteroclismi o altri farmaci, digiuno o esercizio fisico eccessivo.C. Abbuffate e condotte compensatorie si verificano entrambe in media almeno 2 volte settimana, per 3 mesi.D. I livelli di autostima sono indebitamente influenzati dalla forma e dal peso corporei.E. L'alterazione non si manifesta esclusivamente nel corso di episodi di Anoressia Nervosa.Specificare il sottotipo:Con Condotte di Eliminazione: nell'episodio attuale di Bulimia Nervosa soggetto ha presentato regolarmente vomito autoindotto o uso inappropriato di lassativi, diuretici o enteroclismi.Senza Condotte di Eliminazione: nell'episodio attuale soggetto ha utilizzato regolarmente altri comportamenti compensatori inappropriati, quali il digiuno o l'esercizio fisico eccessivo, ma non si dedica regolarmente al vomito autoindotto o all'uso inappropriato di lassativi, diuretici o enteroclismi.

Disturbi Nutrizione e dell’alimentazione dell’infanzia o della prima fanciullezza F98.3 PICA [307.52]A. Persistente ingestione di sostanze non alimentari per un periodo di almeno 1 mese.B. L'ingestione di sostanze non alimentari è inappropriata rispetto al livello di sviluppo.C. Il comportamento di ingestione non fa parte di una pratica culturalmente sancita.D. Se il comportamento di ingestione si manifesta esclusivamente durante il decorso di un altro disturbo mentale (per es., Ritardo Mentale, Disturbo Generalizzato dello Sviluppo, Schizofrenia), è sufficientemente grave da giustificare di per sé attenzione clinica.

F98.2 DISTURBO DI RUMINAZIONE [307.53]A. Ripetuto rigurgito e rimasticazione cibo per periodo di 1 mese dopo un periodo di funzionamento normale.B. Il comportamento non è dovuto ad una condizione gastrointestinale associata o ad un'altra condizione medica generale (per es., reflusso esofageo).C. Il comportamento non si manifesta esclusivamente durante il decorso di Anoressia Nervosa o di Bulimia Nervosa. Se i sintomi si manifestano esclusivamente durante il decorso di Ritardo Mentale o di un Disturbo Generalizzato dello Sviluppo, sono sufficientemente gravi da giustificare di per sé attenzione clinica.

F98.2 DISTURBO NUTRIZIONE DELL’INFANZIA O DELLA PRIMA FANCIULLEZZA [307.59]A. Anomalia nutrizione che si manifesta attraverso una persistente incapacità di alimentarsi adeguatamente con significativa incapacità di aumentare di peso o significativa perdita di peso durante periodo di almeno 1 mese.B. L'anomalia non è dovuta ad una condizione gastrointestinale associata o ad un'altra condizione medica generale (per es., reflusso gastroesofageo). C. L'anomalia non è meglio attribuibile ad un altro disturbo mentale (per es., Disturbo di Ruminazione) o a mancata disponibilità di cibo.D. L'esordio è prima dei 6 anni di età.

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PSICHIATRIA CLINICANormalità - Anormalitànorma di valore: assume l’ideale come concetto di normalità. Esempio: è normale avere una dentatura perfetta; ogni imperfezione è un’anomalia.norma statistica: è anormale ciò che cade fuori di una fascia limitata di variazione dalla media (devianza).norma individuale: si riferisce all’abituale livello di funzionamento di un individuo; a seguito di un danno cerebrale, ad esempio, un individuo può presentare un declino delle sue funzioni mentali rispetto ad un livello mantenuto precedentemente nel tempo.norma tipologica: si usa per descrivere condizioni che in un certo contesto vengono considerate normali da tutti i punti di vista precedenti, pur trattandosi di anomalie o di vere e proprie malattie. Salute e malattiaSalute: stato di completo benessere fisico, psichico e sociale e non semplicemente l’assenza di malattia o infermità. (definizione dalla WHO)Malattia: condizione di qualsivoglia causa degli organismi viventi che ne riduca la sopravvivenza, la capacità di riprodursi, che induca sofferenza e impoverisca l’individuo e la sua comunità.Malattia Psichica: Al pari delle malattie somatiche la malattia della psiche è una condizione comportamentale dell’uomo - di qualsivoglia causa - che ne riduce la sopravvivenza, la capacità di riprodursi, che induce sofferenza e impoverisce l’individuo e la sua comunità.Tutti gli interventi sanitari possono essere divisi in:1) Interventi atti a prevenire l’insorgenza di malattie;2) Interventi atti a curare le malattie quando si sono manifestate;3) Interventi atti a curare gli esiti (conseguenze stabilizzate) delle malattie.

PREVENZIONE PRIMARIA: interventi che tendono a ridurre probabilità che insorgano nuovi casi di una malattia (incidenza) nella popolazione (Prevenzione psichiatrica, Epidemiologia sperimentale psichiatrica). La Prevenzione Primaria agisce a livello eziologico in assenza di sintomi (su soggetti sani). E’ centrata sull’eliminazione delle cause del fenomeno morboso da prevenire, prima che queste possano agire. Abbiamo pochi esempi di malattia in cui l’intervento di Prevenzione Primaria sul fattore eziologico ha avuto successo, come il Ritardo Mentale da Fenilchetonuria e il Cretinismo endemico (da grave carenza di Iodio)PREVENZIONE SECONDARIA: interventi che tendono a ridurre negli individui colpiti la durata e i postumi della malattia (PREVALENZA) attraverso diagnosi precoci e trattamenti tempestivi (Psichiatria Clinica)PREVENZIONE TERZIARIA: interventi che tendono a ridurre l’impatto e le conseguenze croniche (menomazione / inabilità / handicap) di una malattia (Riabilitazione psichiatrica)

Le linee guida generali per ipotizzare un nesso causale tra un fattore di rischio e un evento morboso, prevedono diversi caratteri:1) Temporalità: il fattore di rischio deve precedere l’evento morboso;2) Consistenza: associazione tra un determinato fattore di rischio e evento morboso deve essere dimostrata da più studi;3) Specificità: un fattore di rischio deve esser associato solo all’evento morboso in studio e non a altre malattie;4) Coerenza: la relazione tra l’evento morboso e il fattore di rischio deve essere plausibile, spiegabile all’interno di coerenti teorie basate sulle conoscenze correnti;5) Significatività: relazione tra evento morboso e il fattore di rischio deve essere statisticamente significativa;6) Interventi sperimentali sui fattori di rischio: eliminazione del fattore di rischio deve portare alla riduzione del manifestarsi (Incidenza) della malattia studiata;Classificazione delle malattie psichiche derivata dalla teoria psicoanalitica, si basa su meccanismi patogenetici della Fissazione e Regressione nello sviluppo psicosessuale e sull’ipotesi etiologica - derivata da observational studies - di una relazione infantecaregivers (madre e padre) nociva. Le “Malattie Mentali” sono pertanto categorie mentali (categorie diagnostiche), Modelli della Realtà per mezzo dei quali organizziamo il trattamento e formuliamo una prognosi.La Diagnosi in PsichiatriaNonostante tutti gli sforzi di standardizzare il processo diagnostico, per molti la diagnosi è ancora considerata un’arte in quanto deve elaborare dati con un grado più o meno ampio di incertezza.La Diagnosi è una conoscenza mediata, indiretta della “realtà” patologica.La conoscenza della patologia è raggiunta non direttamente, ma attraverso acquisizione e ’analisi di dati clinici: dati anamnestici, segni (ricavabili dall’osservazione del paziente) e sintomi (disturbi riferiti dal paziente).

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La Diagnosi consiste in un processo di Categorizzazione (Charlin et al., 2000), cioè nelattribuire la condizione di sofferenza del soggetto in esame ad una delle categorie diagnostiche.1)Anamnesi 2) Segni E Sintomi 3) Conoscenza Delle Cause Ed Evoluzione Del Processo MorbosoLista delle categorie diagnostiche dei disturbi psichici e comportamentali ICD-10 (OMS)F00-F09 Sindromi e disturbi psichici di natura organica, F10-F19 Sindromi e disturbi psichici e comportamentali dovuti all'uso di sostanze psicoattiveF20-F29 Schizofrenia, sindrome schizotipica, sindromi delirantiF30-F39 Sindromi affettiveF40-F48 Sindromi nevrotiche, legate stress e somatoformiF50-F59 Sindromi e disturbi comportamentali associati ad alterazioni delle funzioni fisiologiche e a fattori somaticiF60-F69 Disturbi personalità e del comportamento nell'adultoF70-F79 Ritardo mentaleF80-F89 Sindromi e disturbi da alterato sviluppo psicologico

Classificazione DSM (Manuale Statistico Diagnostico)della American Psychiatric Association (APA) a partire dal DSM-III-R (1987)

Valutazione multiassiale

Asse I - Disturbi Clinici e Altre condizioni che possono essere oggetto di attenzione clinicaAsse II - Disturbi di Personalità e Ritardo MentaleAsse III - Condizioni Mediche GeneraliAsse IV - Problemi Psicosociali ed AmbientaliAsse V - Valutazione Globale del Funzionamento

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DISTURBI da STRESSLa Sindrome Generale di Adattamento

Il fisiologo canadese di origine austriaca Hans Selye nel 1936 definì la "Sindrome Generale di Adattamento” come risposta che l'organismo adotta se soggetto a svariati e prolungati stressor: fisici (es. fatica, temperatura, radiazioni), mentali ed emotivi (ad es. minaccia, impegno mentale), socioambientali (ad es. obblighi o richieste dell'ambiente sociale). Selye suddivise l'evoluzione della sindrome in tre fasi:*Allarme, l'organismo risponde agli stressor mettendo in atto meccanismi di fronteggiamento (coping) sia fisici che mentali. Esempi sono costituiti dall'aumento della frequenza cardiaca, pressione arteriosa, tono muscolare ed arousal (attivazione psicofisiologica).*Resistenza, l'organismo tenta di contrastare gli effetti negativi dell'affaticamento prolungato, producendo risposte ormonali specifiche, soprattutto le ghiandole surrenali.*Esaurimento, se gli stressor continuano ad agire, l'organismo può venire sopraffatto e possono prodursi danni permanenti a livello somatico e/o psichico.

F43.0 Disturbo Acuto da StressA. La persona é stata esposta ad un evento traumatico in cui erano presenti entrambi i seguenti elementi:

1) la persona ha vissuto, ha assistito o si é confrontata con un evento o con eventi che hanno comportato la morte, o una minaccia per la vita, o una grave lesione, o una minaccia all'integrità fisica, propria o di altri2) la risposta della persona comprende paura intensa, sentimenti di impotenza, o di orrore.

B. Durante o dopo esperienza evento stressante, individuo presenta 3 (o più) dei seguenti sintomi dissociativi:1) sensazione soggettiva di insensibilità, distacco, o assenza di reattività emozionale2) riduzione della consapevolezza dell'ambiente circostante (per es., rimanere storditi)3) Derealizzazione4) Depersonalizzazione5) amnesia dissociativa (cioé incapacità di ricordare qualche aspetto importante del trauma).

C. L'evento traumatico viene persistentemente rivissuto in almeno uno dei seguenti modi: immagini, pensieri, sogni, illusioni, flashback persistenti, o sensazioni di rivivere l'esperienza; oppure disagio all'esposizione a ciò che ricorda l'evento traumatico .D. Marcato evitamento di stimoli che evocano ricordi del trauma (pensieri, sensazioni, conversazioni, attività, luoghi, persone).E. Sintomi marcati di ansia o di aumentato arousal (per es., difficoltà a dormire, irritabilità, scarsa capacità di concentrazione, ipervigilanza, risposte di allarme esagerate, irrequietezza motoria).F. Il disturbo causa disagio clinicamente significativo o menomazione del funzionamento sociale, lavorativo o di altre aree importanti, oppure compromette la capacità dell'individuo di eseguire compiti fondamentali, come ottenere l'assistenza necessaria o mobilitare le risorse personali riferendo ai familiari l'esperienza traumatica.G. Il disturbo dura al min 2 giorni e al max 4 settimane, e si manifesta entro 4 settimane da evento traumaticoH. Il disturbo non é dovuto agli effetti fisiologici diretti di una sostanza (es., una droga di abuso, un farmaco) o di una condizione medica generale, non é meglio giustificato da un Disturbo Psicotico Breve, e non rappresenta semplicemente l'esacerbazione di un disturbo preesistente di Asse I o Asse II.

F43.1 Disturbo Post-traumatico da StressA. La persona é stata esposta a evento traumatico in cui erano presenti entrambe le caratteristiche seguenti:

1) la persona ha vissuto, ha assistito, o si é confrontata con un evento o con eventi che hanno implicato morte, o minaccia di morte, o gravi lesioni, o una minaccia all'integrità fisica propria o di altri2) la risposta della persona comprendeva paura intensa, sentimenti di impotenza, o di orrore.Nota Nei bambini questo può essere espresso con comportamento disorganizzato o agitato.

B. L'evento traumatico viene rivissuto persistentemente in uno (o più) dei seguenti modi:1) ricordi spiacevoli ricorrenti e intrusivi dell'evento, che comprendono immagini,pensieri, o percezioni. Nota Nei bambini si possono manifestare giochi ripetitivi in cui vengono espressi aspetti riguardanti trauma2) sogni spiacevoli ricorrenti dell'evento. Nota Nei bambini possono essere presenti sogni spaventosi senza un contenuto riconoscibile3) agire o sentire come se evento traumatico si stesse ripresentando (include sensazioni rivivere esperienza, illusioni, allucinazioni, episodi dissociativi di flashback, compresi quelli che si hanno al risveglio, in stato di intossicazione). Nota Nei bambini possono manifestarsi rappresentazioni ripetitive specifiche del trauma4) disagio psicologico intenso all'esposizione a fattori scatenanti interni o esterni che simbolizzano o assomigliano a qualche aspetto dell'evento traumatico5) reattività fisiologica o esposizione a fattori scatenanti interni o esterni che simbolizzano o assomigliano a qualche aspetto dell'evento traumatico.

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C. Evitamento persistente degli stimoli associati con il trauma e attenuazione della reattività generale (non presenti prima del trauma), come indicato da tre (o più) dei seguenti elementi:

1) sforzi per evitare pensieri, sensazioni o conversazioni associate con il trauma2) sforzi per evitare attività, luoghi o persone che evocano ricordi del trauma3) incapacità di ricordare qualche aspetto importante del trauma4) riduzione marcata dell'interesse o della partecipazione ad attività significative5) sentimenti di distacco o di estraneità verso gli altri6) affettività ridotta (per es., incapacità di provare sentimenti di amore)7) sentimenti di diminuzione delle prospettive future (per es. aspettarsi di non poter avere una carriera, un matrimonio o dei figli, o una normale durata della vita).

D. Sintomi persistenti di aumentato arousal (non presenti prima trauma), indicato da almeno 2 dei seguenti:1) difficoltà ad addormentarsi o a mantenere il sonno2) irritabilità o scoppi di collera3) difficoltà a concentrarsi4) ipervigilanza5) esagerate risposte di allarme.

E. La durata del disturbo (sintomi ai Criteri B, C e D) é superiore a 1 mese.F. Il disturbo causa disagio clinicamente significativo o menomazione nel funzionamento sociale, lavorativo o di altre aree importanti.Specificare: Acuto: se durata dei sintomi é inferiore a 3 mesi; Cronico: se durata dei sintomi é 3 mesi o più.Specificare: Ad esordio ritardato: se esordio dei sintomi avviene almeno 6 mesi dopo l'evento stressante.

Disturbo dell'AdattamentoA. Lo sviluppo di sintomi emotivi o comportamentali in risposta ad uno o più fattori stressanti identificabili che si manifesta entro 3 mesi dell'insorgenza del fattore, o dei fattori stressanti.B. Questi sintomi o comportamenti sono clinicamente significativi come evidenziato da uno dei seguenti:

1) marcato disagio che va al di là di quanto prevedibile in base all'esposizione al fattore stressante2) compromissione significativa del funzionamento sociale o lavorativo (scolastico).

C. L'anomalia correlata allo stress non soddisfa i criteri per un altro disturbo specifico in Asse I e non rappresenta solo un aggravamento di un preesistente disturbo in Asse I o in Asse II.D. I sintomi non corrispondono a un Lutto.E. Una volta che fattore stressante (o sue conseguenze) sono superati, sintomi non persistono per oltre 6 mesi.Acuto Questa specificazione può essere usata per indicare il persistere dei sintomi per meno di mesi.Cronico Questa specificazione può essere usata per indicare il persistere dei sintomi per 6 mesi o più.Disturbi dell'Adattamento vengono classificati in base al sottotipo che meglio definisce i sintomi predominanti:F43.20 Con Umore Depresso: Tale sottotipo deve essere usato quando manifestazioni cliniche predominanti sono costituite da sintomi come umore depresso, facilità al pianto, o sentimenti di perdita di speranza.F43.28 Con Ansia: Questo sottotipo dovrebbe essere usato quando le manifestazioni cliniche predominanti sono costituite da sintomi come irritabilità, preoccupazione, o irrequietezza, oppure, nei bambini, timori di essere separati dalle figure a cui sono principalmente attaccati.F43.22 Con Ansia e Umore Depresso Misti: Questo sottotipo dovrebbe essere usato quando la manifestazione predominante é una combinazione di depressione e di ansia.F43.24 Con Alterazione della Condotta: Questo sottotipo dovrebbe essere usato quando la manifestazione predominante é un'alterazione della condotta in cui si verifica una violazione dei diritti degli altri o delle norme o regole della società appropriate per l'età adulta (per es., assenze ingiustificate da scuola, vandalismo, guida spericolata, risse, inadempienza verso le responsabilità legali).F43.25 Con Alterazione Mista dell'Emotività e della Condotta: Questo sottotipo dovrebbe essere usato quando le manifestazioni predominanti sono sia sintomi emotivi (per es., depressione, ansia) che un'anomalia della condotta (vedi il sottotipo precedente).F43.9 Non Specificato: Questo sottotipo dovrebbe essere usato per le reazioni maladattive (per es., lamentele fisiche, ritiro sociale, o inibizione su lavoro o scuola) a fattori psicosociali stressanti che non sono classificabili come uno dei sottotipi specifici di Disturbo dell'Adattamento.Nota per la codificazione Nella valutazione multiassiale, la natura del fattore stressante può essere indicatoregistrando quest'ultimo in Asse IV (per es., Divorzio).Il maltrattamento cronico nei bambini produce danni cerebrali irreversibiliDisturbo Post-Traumatico da Stress presentano aree cerebrali di dimensioni ridotte rispetto ai soggetti sani: corteccia cerebrale prefrontale, il corpo calloso, lobi temporali, Amigdala, Ippocampo.

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Nanismo psicosocialeIl Nanismo Psicosociale rientra nella sindrome da deprivazione affettiva che fu studiata da René Spitz (1887–1974) ed è una sindrome causata da stress cronico in cui il ritmo di crescita è diminuito di circa il 50%, probabilmente per alterata produzione dell’ormone della crescita (GHRH). Oltre al ritardo dell’accrescimento somatico si può osservare Ritardo Mentale e dello sviluppo emotivo-affettivo. Ne possono essere affetti bambini cresciuti con carenze affettive (difetto di alimentazione e disturbi del sonno sono fattori favorenti); la loro crescita riprende il normale andamento appena vengono allontanati dall’ambiente vissuto come stressante ed inseriti in un contesto adeguato (ad esempio adozione in ambienti familiari accettanti).I farmaci Antidepressivi contrastano gli effetti dello stress incrementando la neurogenesi.

I DISTURBI dell’UMORE-I Disturbi dell’Umore decorrono a episodi (tranne la Distimia e la Ciclotimia).-I Disturbi dell’Umore maggiori (Disturbo Depressivo Maggiore e Disturbi Bipolari) sono caratterizzati da gravi episodi depressivi e maniacali e da periodi intervallari di relativo benessere.

Episodio Depressivo Maggiore (criteri diagnostici DSM-IV)Criterio A. Cinque (o più) dei seguenti sintomi sono stati contemporaneamente presenti durante un periodo di 2 settimane e rappresentano un cambiamento rispetto al precedente livello di funzionamento; almeno uno dei sintomi è costituito da: l) umore depresso o 2) perdita di interesse o piacere.Nota: Non includere sintomi chiaramente dovuti ad una condizione medica generale, o deliri o allucinazioni incongrui all'umore.1) umore depresso per la maggior parte del giorno, quasi ogni giorno, come riportato dal soggetto (per es., si sente triste o vuoto) o come osservato dagli altri (per es., appare lamentoso). Nota: Nei bambini e negli adolescenti l'umore può essere irritabile2) marcata diminuzione di interesse o piacere per tutte, o quasi tutte, le attività per la maggior parte del giorno, quasi ogni giorno (come rlportato dal soggetto o come osservato dagli altri)3) significativa perdita di peso, senza essere a dieta, o aumento di peso (per es., un cambiamento superiore al 5% del peso corporeo in un mese), oppure diminuzione o aumentodell'appetito quasi ogni giorno. Nota: Nei bambini, considerare l'incapacità di raggiungere i normali livelli ponderali4) insonnia o ipersonnia quasi ogni giorno5) agitazione o rallentamento psicomotorio quasi ogni giorno (osservabile dagli altri, non semplicemente sentimenti soggettivi di essere irrequieto o rallentato)6) faticabilità o mancanza di energia quasi ogni giorno7) sentimenti di autosvalutazione o di colpa eccessivi o inappropriati (che possono essere deliranti), quasi ogni giorno(non semplicemente autoaccusa o sentimenti di colpa per essere ammalato)8) ridotta capacità di pensare o di concentrarsi, o indecisione, quasi ogni giorno (come impressione soggettiva o osservata dagli altri)9) pensieri ricorrenti di morte (non solo paura di morire), ricorrente ideazione suicidaria senza un piano specifico, o un tentativo di suicidio, o l'ideazione di un piano specifico per commettere suicidio.Criterio B. I sintomi non soddisfano i criteri per un Episodio Misto (pag. 182).Criterio C. I sintomi causano disagio clinicamente significativo o compromissione del funzionamento sociale, lavorativo, o di altre aree importanti.Criterio D. I sintomi non sono dovuti agli effetti fisiologici diretti di una sostanza (per es., una droga di abuso un medicamento) o di una condizione medica generale (per es., ipotiroidismo).Criterio E. I sintomi non sono meglio giustificati da Lutto, cioè, dopo la perdita di una persona amata, i sintomi persistono per più di 2 mesi, o sono caratterizzati da una compromissione funzionale marcata, autosvalutazione patologica, ideazione suicidaria, sintomi psicotici o rallentamento psicomotorio.

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Episodio Maniacale (criteri diagnostici DSM-IV)Criterio A.Un periodo definito di umore anormalmente e persistentemente elevato, espansivo, o irritabile, della durata di almeno una settimana (o di qualsiasi durata se è necessaria l'ospedalizzazione).Criterio B.Durante il periodo di alterazione dell'umore, tre (o più) dei seguenti sintomi sono stati persistenti e presenti a un livello significativo (quattro se l'umore è solo irritabile):1) autostima ipertrofica o grandiosità2) diminuito bisogno di sonno (per es., si sente riposato dopo solo 3 ore di sonno)3) maggiore loquacità del solito, oppure spinta continua a parlare4) fuga delle idee o esperienza soggettiva che i pensieri si succedano rapidamente5) distraibilità (cioè, l'attenzione è troppo facilmente deviata da stimoli esterni non importanti o non pertinenti)6) aumento dell'attività finalizzata (sociale, lavorativa, scolastica o sessuale), oppure agitazione psicomotoria7) eccessivo coinvolgimento in attività ludiche che hanno un alto potenziale di conseguenze dannose (per es., eccessi nel comprare, comportamento sessuale sconveniente, investimenti in affari avventati).Criterio C.I sintomi non soddisfano i criteri per l'Episodio Misto.Criterio D.L'alterazione dell'umore è sufficientemente grave da causare una marcata compromissione del funzionamento lavorativo o delle attività sociali abituali o delle relazioni interpersonali, o da richiedere l'ospedalizzazione per prevenire danni a sé o agli altri, oppure sono presenti manifestazioni psicotiche.Criterio E.I sintomi non sono dovuti agli effetti fisiologici diretti di una sostanza (per es., una droga di abuso, un farmaco o altro trattamento), o di una condizione medica generale (per es., ipertiroidismo).Nota Episodi simil-maniacali chiaramente indotti da trattamento somatico antidepressivo (es., farmaci, terapia elettroconvulsivante, light therapy) non dovrebbero essere considerati per una diagnosi di Disturbo Bipolare I.

TIPI e DECORSO dei Disturbi dell’UmoreDisturbi Dell’UmoreMonopolari -Depressivo Maggiore, Episodio Singolo -Depressivo Maggiore, Ricorrente -DistimicoBipolari -Bipolare I -Bipolare Ii -Ciclotimico

Dsm-Iv-Tr: Disturbi Dell’umoreDisturbi Depressivi Depressivo Maggiore, Episodio Singolo Depressivo Maggiore, Ricorrente Distimico Depressivo Non Altrimenti SpecificatoDisturbi Bipolari Bipolare I Bipolare Ii Ciclotimico Bipolare Non Altrimenti SpecificatoAltri Disturbi Dell’umore Dovuto A Condizione Medica Generale Indotto Da Sostanze Non Altrimenti Specificato

Disturbo Affettivo Stagionale (SAD)I SAD sono una esasperazione della fisiologica oscillazione stagionale dell’umore. Nei soggetti affetti da Disturbo Affettivo Stagionale (Seasonal Affective Disorder, SAD) l’umore in estate è più elevato e in inverno è più basso rispetto ai soggetti sani.I SAD sono accompagnati da aumentato desiderio per i Carboidrati specialmente nella fase depressiva. Ciò è causa di oscillazioni stagionali del peso corporeo di questi soggetti.I SAD in fase depressiva si giovano, oltre che degli antidepressivi, del trattamento mattutino con luce brillante (2500 lux, banda centrale del visibile [verde]). Questo trattamento simula un fotoperiodo (fase luminosa del giorno) di una giornata di primavera; ciò produce - attraverso la trasduzione neuroendocrina dell’Epifisi - un assetto ormonale estivo (l’Estate è la stagione degli amori degli umani e favorisce un’espansione dell’umore).

LE PSICOSI

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I sintomi caratteristici delle Psicosi sono:1) Deliri,2) Allucinazioni.Deliri e Allucinazioni possono essere presenti anche in un’altra condizione psicopatologica: il Delirium (Stato Confusionale o Amenza), che non viene fatto usualmente rientrare fra le Psicosi. Tuttavia le caratteristiche dei deliri e delle allucinazioni del Delirium sono notevolmente diverse da quelle delle Psicosi:-Delirio Confuso (Delirium) coscienza offuscata, pz disorientato in spazio/tempo e in senso auto/allo-psichico)-Delirio Lucido (Psicosi) coscienza lucida e assennata o presenza a se stessi, soggetto orientato nello spazio/tempo e in senso auto- ed allo-psichico).Il sintomo Allucinazioni non è costante nelle Psicosi, in alcune forme delle quali i disturbi dispercettivi possonoessere assenti o molto rari, ad es. il Disturbo Delirante, il Disturbo Psicotico Condiviso, i Disturbi dell’Umore con Manifestazioni Psicotiche. Pertanto il sintomo centrale delle Psicosi è il Delirio (convincimento erroneo incorreggibile), che determina il “distacco dalla realtà” proprio di queste patologie, in quanto consiste in un inadeguato e svantaggioso modello mentale del mondo reale.

Classificazione dei Deliri***In base ai caratteri genetico-formali1) Delirio Primario (indipendente dall’esperienza, inderivabile e indeducibile e pertanto e “incomprensibile”)A) Percezione delirante B) Intuizione delirante C) Rappresentazione delirante2) Delirio Secondario (Deliroide) (dipendente da esperienza [eventi traumatici, situazioni ambientali stressanti, stati emotivi ed affettivi intensi, disturbi percettivi], derivabile e deducibile e pertanto e “comprensibile”)***In base al contenuto1) di Persecuzione (convinzione delirante che l’ambiente sia ostile)A) di Nocumento B) di Veneficio C) di Influenzamento D) di Riferimento E) di Rivendicazione-querela2) di Trasformazione3) Delirio Mistico4) di Gelosia5) di Grandezza o Megalomanici (Maniacali)A) di Potenza B) Genealogico C) Inventorio D) Erotomanico6) Deliri Depressivi o di RovinaA) di Rovina morale (indegnità, colpa o autoaccusa) B) di Rovina economica (di povertà)C) di Rovina somatica (o Ipocondriaco) D) di Negazione o Delirio NihilisticoNel DSM-IV-TR la ricorrenza dei termini Psicosi, Sintomi e Manifestazioni psicotici e Disturbo Psicotico si osserva nelle seguenti categorie diagnostiche:F00.01 Demenza Tipo Alzheimer Con DeliriF01.81 Demenza Vascolare Con Deliri F06.x Disturbo Psicotico Dovuto a ... [Condizione Medica Generale] (F06.2 Con Deliri; F06.0 Con Allucinazioni)F10.xx Disturbo Psicotico Indotto da Alcool (F10.51 Con Deliri; F10.52 Con Allucinazioni)F11.xx Disturbo Psicotico Indotto da Oppiacei (F11.51 Con Deliri; F11.52 Con Allucinazioni)F12.xx Disturbo Psicotico Indotto da Cannabis (F12.51 Con Deliri; F12.52 Con Allucinazioni)F13.xx Disturbo Psicotico Indotto da Sedativi, Ipnotici o Ansiolitici (F13.51 Con Deliri; F13.52 Con Allucinazioni)F14.xx Disturbo Psicotico Indotto da Cocaina (F14.51 Con Deliri; F14.52 Con Allucinazioni)F15.xx Disturbo Psicotico Indotto da Amfetamine (F15.51 Con Deliri; F15.52 Con Allucinazioni)F16.xx Disturbo Psicotico Indotto da Allucinogeni (F16.51 Con Deliri; F16.52 Con Allucinazioni)F18.xx Disturbo Psicotico Indotto da Inalanti (F18.51 Con Deliri; F18.52 Con Allucinazioni)F19.xx Disturbo Psicotico Indotto da Fenciclidina (F19.51 Con Deliri; F19.52 Con Allucinazioni)F19.xx Disturbo Psicotico Indotto da Sostanze Diverse (o Sconosciute),(F19.51 Con Deliri; F19.52 Con Allucinazioni)F20.xx Schizofrenia (F20.0x Paranoide; F20.lx Disorganizzato; F20.2x Catatonico; F20.3x Indifferenziato; F20.5x Residuo) F20.8 Disturbo SchizofreniformeF22.0 Disturbo DeliranteF23.xx Disturbo Psicotico Breve (F23.81 Con Rilevante(i) Fattore(i) di Stress;F23.80 Senza Rilevante(i) Fattore(i) di Stress) Specificare se: Con Esordio nel PostpartumF24 Disturbo Psicotico Condiviso (Folie à deux)F25.x Disturbo Schizoaffettivo (F25.0 Tipo Bipolare; F25.1 Tipo Depressivo)F29 Disturbo Psicotico NASF30.2 Disturbo Bipolare I, Episodio Maniacale Singolo Grave Con Manifestazioni PsicoticheF31.5 Disturbo Bipolare I, Più Recente Episodio Depressivo Grave Con Manifestazioni PsicoticheF32.x Disturbo Depressivo Maggiore Grave Con Manifestazioni Psicotiche (F32.3 Ep. Singolo; F33.3 Ricorrente)

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La Schizofrenia è un disturbo che dura almeno 6 mesi e implica almeno un mese di sintomi della fase attiva (es. 2 [più] dei seguenti sintomi: deliri, allucinazioni, eloquio disorganizzato, comportamento grossolanamente disorganizzato o catatonico, sintomi negativi). Disturbo Schizofreniforme è caratterizzato da quadro sintomatologico equivalente a quello della Schizofrenia eccetto che per la sua durata (per es., il disturbo dura da uno a sei mesi) e per assenza del requisito che prevede un deterioramento del funzionamento.Disturbo Schizoaffettivo è un disturbo nel quale un episodio di alterazione dell’umore e i sintomi della fase attiva della Schizofrenia ricorrono assieme e sono preceduti o seguiti da almeno due settimane di deliri o allucinazioni senza rilevanti sintomi della sfera affettiva.Disturbo Delirante è caratterizzato da almeno un mese di deliri non bizzarri in assenza di altri sintomi della fase attiva della Schizofrenia.Disturbo Psicotico Breve è un disturbo che dura più di un giorno e si risolve entro un mese.Disturbo Psicotico Condiviso è caratterizzato dalla presenza di un delirio in un soggetto che viene influenzato da qualcun altro con un delirio stabilizzato di contenuto simile.Nel Disturbo Psicotico Dovuto a una Condizione Medica Generale, si valuta che i sintomi psicotici siano una conseguenza fisiologica diretta di una condizione medica generale.Nel Disturbo Psicotico Indotto da Sostanze, si valuta che i sintomi psicotici siano una conseguenza fisiologica diretta di una sostanza d’abuso, di un farmaco, o della esposizione a una tossina.Il Disturbo Psicotico Non Altrimenti Specificato viene incluso per classificare quadri psicotici che non soddisfano i criteri per alcuno dei Disturbi Psicotici specifici definiti in questa sezione, o per definire una sintomatologia psicotica a riguardo della quale si possiedono informazioni inadeguate o contraddittorie.

Disturbo Delirante (Paranoia di classificazioni classiche ) [ICD-10: F22.0; ICD-9cm/DSM-IV-TR: 297.1] A. Deliri non bizzarri (concernenti situazioni che ricorrono nella vita reale, come essere inseguito, avvelenato, infettato, amato a distanza, tradito dal coniuge o dall'amante, o di avere malattia) che durano almeno un mese.B. Il Criterio A per la Schizofrenia non è risultato soddisfatto.Nota Nel Disturbo Delirante possono essere presenti allucinazioni tattili o olfattive se correlate tema delirante.C. Il funzionamento, a parte per quanto consegue al(ai) delirio(i), non risulta compromesso in modo rilevante, e il comportamento non è eccessivamente stravagante o bizzarro.D. Se gli episodi di alterazione dell'umore si sono verificati in concomitanza ai deliri, la loro durata totale è stata breve relativamente alla durata dei periodi deliranti.E. Il disturbo non è dovuto a effetti fisiologici diretti di una sostanza (es. una sostanza di abuso, un farmaco), o a una condizione medica generale. Specificare tipo (i tipi sono assegnati su base del tema delirante prevalente):Tipo Erotomanico: convinzione delirante che un'altra persona, di rango superiore, sia innamorata del soggetto.Tipo Grandezza: convinzione delirante del soggetto di avere un esagerato valore, potere, conoscenze, o una speciale identità, o una speciale relazione con una divinità o con una persona famosa.Tipo Gelosia: convinzione delirante del soggetto che il proprio partner sessuale sia infedele.Tipo Persecuzione: convinzione delirante del pz di essere in qualche modo trattato male (lui o persona intima).Tipo Somatico: convinzione delirante del soggetto di avere un qualche difetto fisico o malattia.Tipo Misto: convinzioni deliranti caratteristiche di più di un tipo sopramenzionati ma senza nessuna prevalenzaTipo Non Specificato.

EPISODIO DEPRESSIVO GRAVE CON MANIFESTAZIONI PSICOTICHEManifestazioni Psicotiche Congrue all'Umore: deliri o allucinazioni, cui contenuto è completamente coerente con i tipici temi depressivi di inadeguatezza personale, colpa, malattia, morte, nichilismo o punizione meritata.Manifestazioni Psicotiche Incongrue all'Umore: deliri o allucinazioni il cui contenuto non coinvolge i tipici temi depressivi. Sono inclusi sintomi come deliri persecutori (non direttamente correlati ai temi depressivi), inserzione del pensiero, trasmissione del pensiero, e deliri di influenzamento.

EPISODIO MANIACALE GRAVE CON MANIFESTAZIONI PSICOTICHEManifestazioni Psicotiche Congrue all'Umore: deliri o allucinazioni il cui contenuto è completamente coerente con i tipici temi maniacali di senso ipertrofico del proprio valore, potere, sapere, identità, oppure relazioni speciali con una divinità o un personaggio famoso.Manifestazioni Psicotiche Incongrue all'Umore: deliri o allucinazioni il cui contenuto non coinvolge i tipici temi maniacali. Sono inclusi sintomi come deliri persecutori (non direttamente correlati a temi o idee grandiosi), inserzione del pensiero, trasmissione del pensiero e deliri di influenzamento.

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EPISODIO MISTO GRAVE CON MANIFESTAZIONI PSICOTICHEManifestazioni Psicotiche Congrue all'Umore: deliri o allucinazioni il cui contenuto è completamente coerente con i tipici temi maniacali o depressivi.Manifestazioni Psicotiche Incongrue all'Umore: deliri o allucinazioni il cui contenuto non coinvolge i tipici temi maniacali o depressivi. Sono inclusi sintomi come deliri persecutori (non direttamente correlati a temi grandiosi o depressivi), inserzione del pensiero, e deliri di influenzamento.Manifestazioni psicotiche nei Disturbi dell’Umore-Sintomi Fondamentali [le 4 A (autismo, alogia, atimia, ambivalenza)]1. Autismo: tendenza a ritirarsi dalla realtà in un mondo interiore fantastico.2. Associazioni: associazioni ideative impertinenti, deraglianti, tangenziali, logicamente incoerenti o bloccate.3. Affettività: Affetti e sentimenti appiattiti, inappropriati o dissociati dalla realtà esterna.4. Ambivalenza: contraddittorietà delle emozioni e degli affetti e/o contraddittorietà logica, a volte paralizzanti.-Sintomi Accessori (deliri e allucinazioni)Sintomi di I° rango (patognomonici della Schizofrenia)• Inserzione e trasmissione del pensiero, furto del pensiero• Delirio di influenzamento• Commenti e dialoghi allucinatori• Percezioni deliranti• Eco del pensiero- Negativi (espressione dei deficit)Appiattimento affettivo, Anedonia, Alogia, Abulia, Apatia, Deficit dell’attenzione+ Positivi (tentativi di compenso)Allucinazioni, Deliri, Comportamenti bizzarri, Disturbi formali del pensieroSchizofrenia Tipo I – prevalenza dei sintomi positivi (buona risposta ai farmaci antipsicotici)Schizofrenia Tipo II – prevalenza dei sintomi negativi (scarsa risposta ai farmaci antipsicotici)

INTRODUZIONE ALLA SCHIZOFRENIALa Schizofrenia è probabilmente la più sconvolgente, complessa ed invalidante delle patologie psichiatriche. La Schizofrenia è caratterizzata da disturbi cognitivi deficitari come deficit dell’attenzione e della memoria dichiarativa e di quella di lavoro, che tuttavia sono notevolmente diversi dagli ingravescenti disturbi della memoria delle demenze dovute a malattie neurodegenerative. Tali segni deficitari, prodotti da una riduzione delle funzioni frontali (Ipofrontalità) esprimentesi nell’Alogia, assieme a quelli di livello timo-sofro-psichico quali Atimia, Anedonia/Apatia, Abulia rientrano nella peculiare sintomatologia negativa schizofrenica.La Schizofrenia è caratterizzata inoltre da disturbi cognitivi compensativi (detti sintomi positivi) con sintomi psicotici caratteristici: incoerenza e disorganizzazione eloquio e comportamento, deliri bizzarri autoevidenti di influenzamento (inserzione e trasmissione del pensiero, furto del pensiero, ecc.) e sintomi allucinatori prevalentemente uditivi, sotto forma di “voci” (commenti e dialoghi allucinatori, eco del pensiero, ecc.).La Mortalità in questi pazienti é il doppio di quella della popolazione generale e si è mantenuta alta nonostante quella di tutti gli altri pazienti psichiatrici sia andata decrescendo negli ultimi anni. Il suicidio rappresenta dal 5 al 10% delle cause di morte; durante tutto il corso della malattia dal 20 al 40% degli schizofrenici tentano il suicidio, in particolar modo nei primi anni di malattia. Gli schizofrenici sono di gran lunga più frequentemente vittime piuttosto che autori di violenze. I sintomi schizofrenici, che inducono nell’osservatore un sentimento di deformità (il cosiddetto “sentimento di schizofrenicità”), hanno da sempre rappresentato una sfida per gli psicopatologi; ciononostante i progressi nelle conoscenze sull’etiologia e sulla patofisiologia di questa malattia rimangono incerti nonostante i recenti massivi progressi nella ricerca delle neuroscienze della Schizofrenia che quantomeno hanno individuato precisi ambiti di indagine su cui puntare. Sebbene questa malattia presenti un’eguale prevalenza nei due generi, i maschi si ammalano prima delle femmine (età di esordio a maggior rischio per i maschi: 15-25 anni, per le femmine: 25 –35 anni), pertanto i maschi schizofrenici si riproducono meno delle schizofreniche, contribuendo con ciò a mantenere relativamente bassa Incidenza di questa patologia.L’età paterna al concepimento sembra correlare positivamente con il rischio di ammalarsi di Schizofrenia; padri di oltre 50 anni hanno un rischio 3-4 volte più alto di generare futuri schizofrenici. Ciò potrebbe essere dovuto, con l’aumentare dell’età del padre, o all’accumularsi di mutazioni nelle cellule germinali o all’incremento dei processi di metilazione del DNA. Un altro pesante fattore di rischio (odds ratio complessiva 2) è rappresentato da complicazioni perinatali: diabete, pre-eclampsia, atonia uterina, ipossia/asfissia, peso e circonferenza della testa bassi, malformazioni. Dall’ 8% and 13% di tutti i casi di Schizofrenia sono legati all’uso di cannabici (che accrescono la trasmissione dopaminergica) durante l’adolescenza. Si hanno prove sempre più convincenti che la

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Schizofrenia rappresenti conseguenza di anomalie dello sviluppo di strutture di derivazione ectodermica (segni danno neurologico minimo, alterazioni craniofacciali e dei dermatoglifi osservati in bambini che svilupperanno la malattia e nei familiari degli schizofrenici) in assenza di segni di reazioni infiammatorie del SNC.

SCHIZOFRENIA (criteri diagnostici DSM-IV-TR)Criterio A.sintomi caratteristici (almeno due delle cinque condizioni; una sola se i deliri sono bizzarri o le allucinazioni consistono in “voci commentanti” o in “conversazione di voci”)-Sintomi PositiviA1- deliri (es: di persecuzione, di riferimento, somatici, religiosi o di grandiosità) deliri bizzarri considerati caratteristici [es. convinzione che i pensieri siano stati portati via da forze esterne (“furto del pensiero”), che pensieri estranei siano stati messi dentro la mente (“inserzione del pensiero”), o che il suo corpo o le sue azioni siano agite o manipolate da forze esterne(“deliri di influenzamento e di controllo”)].A2- allucinazioni [le allucinazioni uditive sono di gran lunga le più comuni, generalmente sperimentate come “voci” imperative (comandi allucinatori), commentanti, dialoganti, ecc.]A3- eloquio disorganizzato [“disturbo formale del pensiero”: la persona può “perdere il filo” passando da un argomento all’altro (“deragliamento” o “allentamento dei nessi associativi”); risposte alle domande correlate in modo obliquo o completamente non correlate (“tangenzialità”); più raramente eloquio gravemente disorganizzato e incomprensibile (“incoerenza” o “insalata di parole”)]A4- comportamenti motori catatonici: rigidità, negativismo, posture bizzarre o inappropriate, eccessiva attività motoria non finalizzata e non dovuta a stimoli esterni (eccitamento catatonico), blocco psicomotorio (stupor catatonico).-Sintomi NegativiA5- appiattimento dell’affettività (ridotto spettro delle espressioni emotive), alogia (povertà di linguaggio) e abulia (incapacità a iniziare e continuare attività finalizzate a una meta); anedonia (classificata nelle “Manifestazioni e Disturbi Associati”)Criterio B.disfunzione in una o più delle aree principali di funzionamento (per es., relazioni interpersonali, lavoro o scuola o cura di sé). [Il 60-70% dei soggetti con Schizofrenia non si sposano]Criterio C.I segni del disturbo devono persistere per un periodo continuativo di almeno 6 mesi. Durante questo periodo di tempo devono essere presenti per almeno 1 mese (o meno di 1 mese se i sintomi sono trattati con successo) i sintomi che soddisfano il Criterio A della Schizofrenia (la fase attiva).

Sottotipi della Schizofrenia (DSM-IV-TR)***F20.0x Schizofrenia Tipo Paranoide [295.30]presenza rilevanti deliri o allucinazioni uditive in un contesto di funzioni cognitive e di affettività preservate.***F20.1x Schizofrenia Tipo Disorganizzato [295.10]eloquio disorganizzato (a volte accompagnato da stupidità e ilarità che non sono strettamente connesse al contenuto dell’eloquio), comportamento disorganizzato (per es., disorientamento nel raggiungimento di una meta che può condurre a grave danno della capacità di esecuzione delle attività della vita quotidiana, es., fare la doccia, vestirsi o preparare i pasti); affettività appiattita o inadeguata.***F20.2x Schizofrenia Tipo Catatonico [295.20]notevole disturbo psicomotorio: arresto motorio [catalessia (flessibilità cerea) o da stupor], eccessiva attività motoria (bisogno di una attenta vigilanza per evitare di far male a sé o a terzi), estremo negativismo, mutacismo, peculiari movimenti volontari, ecolalia, o ecoprassia. Stereotipie, manierismi, obbedienza automatica o mimetismo.***F20.3x Schizofrenia Tipo Indifferenziato [295.90]presenza di sintomi che soddisfano il Criterio A della Schizofrenia ma che non soddisfano i criteri per il Tipo Paranoide, Disorganizzato o Catatonico.***F20.5x Schizofrenia Tipo Residuo [295.60]Presenza di almeno un episodio di schizofrenia. Manifestazione continua del disturbo con presenza di sintomi negativi (per es., affettività appiattita, povertà dell’eloquio, o abulia), o di due o più sintomi positivi attenuati (es., comportamento eccentrico, eloquio lievemente disorganizzato, o convinzioni stravaganti). Quadro clinico attuale senza sintomi psicotici positivi rilevanti (deliri, allucinazioni, eloquio o comportamento disorganizzati).

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Decorso Della SchizofreniaCorso naturale della Schizofrenia.La Schizofrenia inizia soprattutto in età giovanile. Nei maschi inizia mediamente 5 anni prima che nelle femmine, nelle quali si può manifestare in modo significativo anche dopo i 30 anni.Usualmente la malattia schizofrenica è un processo costellato da episodi psicotici acuti, che porta più o meno rapidamente ad una condizione di “difetto” cognitivo e affettivo (appiattimento affettivo). I sintomi difettali (negativi) si manifestano con la perdita di abilità sociali già nella fase prodromica molti mesi prima dell’episodio psicotico che porta al primo ricovero.I risultati dei trattamenti psicofarmacologici e riabilitativi della Schizofrenia sono tanto più scadenti quanto maggiore è la perdita di volume cerebrale (riduzione di volume della corteccia dei lobi frontali, dell’Ippocampo ant., slargamento dei ventricoli), che é correlata anche alla gravità dei sintomi specialmente negativi.Modificazioni Strutturali Del Cervello Nella SchizofreniaPerdita di volume cerebrale che si manifesta con lo slargamento dei ventricoli. Maggiore ampiezza ventricoli cerebrali di schizofrenici è costante nei maschi, nelle femmine si osserva specialmente in età più giovanile.Lobi FrontaliRidotte funzioni frontali (Ipofrontalità). Assenza di macroscopiche anomalie strutturali. Probabile abnorme migrazione neuronale. Riduzione delle spine dendritiche. Ispessimento del Corpo CallosoIppocampo, Amigdala, ParaippocampoDimensioni minori nei gemelli affetti (tratto stabile)Disordine dei neuroni piramidali dell’Ippocampo (correlazione tra grado di disordine e gravità clinica)Disordine dei neuroni della corteccia Entorinale, del Cingolo e del ParaippocampoDisorganizzazione dei neuroni piramidali dell’IppocampoIpofrontalità e anomalie neurofunzionali nella SchizofreniaStudi con la RM-funzionale hanno dimostrato una ridotta attività cerebrale (in rosso) negli schizofrenici durantecompiti esecutivi.• Sono stati implicati 8 cromosomi• I più importanti aspetti genetici implicano:– Neuregulin 1: recettori NMDA, GABA & Ach– Dysbindin: plasticità sinaptica– Catechol-O-methyl transferase: metabolismo DA– G72: regola la attività glutamatergica– Altri: mielinazione, funzioni gliali• Età Paterna: alterazioni cromosomiche attribuite maggior numero meiosi accumulate dalla spermiogenesi

Genetica della SchizofreniaLa Schizofrenia sembra in parte dovuta a fattori geneticamente determinati, come è dimostrato dall’alta probabilità di ammalarsi in soggetti che condividono il patrimonio genetico con uno schizofrenico (gemelli monozigoti, figli di genitori schizofrenici, germani, figli di uno schizofrenico, ecc.). Tuttavia l’influenza dei fattori ambientali sembra avere un peso altrettanto rilevante in quanto la condivisione del genoma non è sufficiente a portare la percentuale di Rischio al 100%.

Tratti associati alla Schizofrenia riscontrabili nei consanguineiAnomalie cranio-facciali (palato arcuato, anomala distanza interoculare).Anormalità dei movimenti oculari di inseguimento del bersaglio.Disordini nelle associazioni ideative (associazioni bizzarre e uso inusuale dei vocaboli).Epidemiologia della Schizofrenia• Rischio Lifetime: 1%• Incidenza: 20/100 000 per anno• Eguale prevalenza in maschi e femmine (circa 1%)• I maschi si ammalano prima delle femmine (età M 15-25 anni, età F 25 – 35 anni)• Schizofrenia è più frequente in aree urbane, in strati sociali inferiori, immigranti (Ipotesi della deriva sociale)• Stress: privazioni, stress dell’immigrazione può aumentare il rischio• Rischio della nascita invernale: 7 – 15%

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DISTURBI di PERSONALITA’ - Disturbi di Personalità (DSM-IV-TR)I Disturbi di Personalità sono condizioni alquanto comuni con una grande varianza nella severità, grado di stress e disfunzionalità (da ciò l’ampiezza dei range nei dati di prevalenza).Le persone con un Disturbo di Personalità sono:

Più vulnerabili agli altri problemi psichiatrici specialmente alla Depressione. Maggiormente predisposti ad esperire difficoltà nelle relazioni e nel lavoro. Maggiormente predisposti ad andare incontro a problemi da alcol e droghe.

Modelli dimensionali dei Disturbi di PersonalitàI gruppi (cluster) dei Disturbi di Personalità del DSM-IV (cioè: 1.strano-eccentrico, 2.amplificativo-emotivo e 3.ansioso-pauroso) possono anche essere visti come dimensioni che rappresentano spettri di disfunzioni della personalità su un continuum con i disturbi mentali di Asse I.Cluster A: stranezza, eccentricità

ParanoideDiffidenza e sospettositàInterpretazione delle motivazioni altrui come malevolentiIpersensibilità ai giudizi negativiSchizoideDistacco dalle relazioni socialiRiduzione espressività emozionaleSchizotipicoDisagio relazioni interpersonali stretteRidotta capacità di relazioni stretteDistorsioni cognitive e percettiveEccentricità del comportamento

Cluster B: drammaticità, emotività amplificata, incostanza

AntisocialeInsensibilità per diritti altruiViolazione dei diritti altruiBorderlineInstabilità in relazioni interpersonaliInstabilità dell’immagine di SéInstabilità degli affettiMarcata impulsivitàIstrionicaEccessiva emozionabilitàRicerca dell’attenzione altruiNarcisisticaGrandiosità in fantasie, comportamentiBisogno di ammirazioneMancanza di empatia

Cluster C: Ansia-Timorosità

EvitanteInibizione socialeSentimenti di inadeguatezzaIpersensibilità ai giudizi negativiDipendenteEccessivo bisogno di cureComportamento sottomesso e bisognoso di supportoPaura della separazioneOssessivo/CompulsivaPreoccupazione ordine, perfezionismoPreoccupazione per il controllo mentale e interpersonaleRidotta flessibilità ed efficienza, rigidità mentale

CRITERI DIAGNOSTICI GENERALI DEI DISTURBI DI PERSONALITÀA. Un modello abituale di esperienza interiore e di comportamento che devia marcatamente rispetto alle aspettative della cultura a cui appartiene l'individuo. Questo modello si manifesta in 2 (o più) aree seguenti:

1) cognitività (cioè modi di percepire e interpretare se stessi, gli altri e gli avvenimenti)2) affettività (cioè, la varietà, intensità, labilità e adeguatezza della risposta emotiva)3) funzionamento interpersonale4) controllo degli impulsi.

B. Il modello abituale risulta inflessibile e pervasivo in una varietà di situazioni personali e sociali.C. Il modello abituale determina un disagio clinicamente significativo e compromissione di funzionamento sociale, lavorativo e di altre aree importanti.D. Il modello è stabile e di lunga durata, esordio può essere fatto risalire all'adolescenza o prima età adulta.E. Il modello abituale non risulta giustificato come manifestazione o conseguenza di un altro disturbo mentale.F. Il modello abituale non risulta collegato agli effetti fisiologici diretti di una sostanza (per es., una droga di abuso, un farmaco) o di una condizione medica generale (per es., un trauma cranico).

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Disturbi di Personalità del Gruppo ADisturbo Paranoide di Personalità [F60.0 ; 301.0] A. Diffidenza e sospettosità pervasive nei confronti degli altri (tanto che le loro intenzioni vengono interpretate come malevole), che iniziano nella prima età adulta e sono presenti in una varietà di contesti, come indicatoda quattro (o più) dei seguenti elementi:1) sospetta, senza una base sufficiente, di essere sfruttato, danneggiato o ingannato2) dubita senza giustificazione della lealtà o affidabilità di amici o colleghi3) è riluttante a confidarsi con gli altri a causa di un timore ingiustificato che le informazioni possano essere usate contro di lui4) scorge significati nascosti umilianti o minacciosi in rimproveri o altri eventi benevoli5) porta costantemente rancore cioè, non perdona gli insulti, le ingiurie o le offese6) percepisce attacchi al proprio ruolo o reputazione non evidenti agli altri, ed è pronto a reagire con rabbia.7) sospetta in modo ricorrente, senza giustificazione, della fedeltà del coniuge o del partner sessuale.B. Non si manifesta esclusivamente durante il decorso della Schizofrenia, di un Disturbo dell'Umore con Manifestazioni Psicotiche, o di un altro Disturbo Psicotico, e non è dovuto agli effetti fisiologici diretti di una condizione medica generale.Nota: Se i criteri risultano soddisfatti prima dell'esordio della Schizofrenia, aggiungere"Premorboso", per es., "Disturbo Paranoide di Personalità (Premorboso)".Disturbo Schizoide di Personalità [F60.1 ; 301.20] A. Una modalità pervasiva di distacco dalle relazioni sociali ed una gamma ristretta di espressioni emotive, in contesti interpersonali, che iniziano nella prima età adulta e sono presenti in varietà di contesti, come indicato da quattro (o più) dei seguenti elementi:1) non desidera né prova piacere nelle relazioni strette, incluso il far parte di una famiglia2) quasi sempre sceglie attività solitarie3) dimostra poco o nessun interesse per le esperienze sessuali con un'altra persona4) prova piacere in poche o nessuna attività5) non ha amici stretti o confidenti, eccetto i parenti di primo grado6) sembra indifferente alle lodi o alle critiche degli altri7) mostra freddezza emotiva, distacco o affettività appiattita.B. Non si manifesta esclusivamente durante il decorso della Schizofrenia, di un Disturbo dell'Umore con Manifestazioni Psicotiche, di un altro Disturbo Psicotico, o di un Disturbo Pervasivo dello Sviluppo, e non è dovuto agli effetti fisiologici diretti di una condizione medica generale.Nota: Se i criteri risultano soddisfatti prima dell'esordio della Schizofrenia, aggiungere"Premorboso", per es., "Disturbo Schizoide di Personalità (Premorboso)".Disturbo Schizotipico di Personalità [F21 ; 301.22] A. Una modalità pervasiva di relazioni sociali ed interpersonali deficitarie, evidenziate da disagio acuto e ridotta capacità riguardanti le relazioni strette, e da distorsioni cognitive e percettive ed eccentricità del comportamento, che compaiono nella prima età adulta, e sono presenti in una varietà di contesti, come indicato da cinque (o più) dei seguenti elementi:1) idee di riferimento (escludendo i deliri di riferimento)2) credenze strane o pensiero magico, che influenzano il comportamento, e sono in contrasto con le norme sub culturali (per es., superstizione, credere nella chiaroveggenza, nella telepatia o nel "sesto senso"; nei bambini e adolescenti fantasie e pensieri bizzarri)3) esperienze percettive insolite, incluse illusioni corporee4) pensiero e linguaggio strani (per es., vago, circostanziato, metaforico, iperelaborato o stereotipato)5) sospettosità o ideazione paranoide6) affettività inappropriata o coartata7) comportamento o aspetto strani, eccentrici, o peculiari8) nessun amico stretto o confidente, eccetto i parenti di primo grado9) eccessiva ansia sociale, che non diminuisce con l'aumento della familiarità, e tende ad essere associata con preoccupazioni paranoici piuttosto che con un giudizio negativo di sé.B. Non si manifesta esclusivamente durante il decorso della Schizofrenia, di un Disturbo dell'Umore con Manifestazioni Psicotiche, di un altro Disturbo Psicotico o di un Disturbo Pervasivo dello Sviluppo.Nota: Se i criteri risultano soddisfatti prima dell'esordio della Schizofrenia, aggiungere "Premorboso", per es., "Disturbo Schizotipico di Personalità (Premorboso)".

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Disturbi di Personalità del Gruppo BDisturbo Antisociale di Personalità [F60.2 ; 30l.7] A. Un quadro pervasivo di inosservanza e di violazione dei diritti degli altri, che si manifesta fin dall'età di 15 anni, come indicato da tre (o più) dei seguenti elementi:1) incapacità di conformarsi alle norme sociali per ciò che concerne il comportamento legale, come indicato dal ripetersi di condotte suscettibili di arresto2) disonestà, come indicato dal mentire, usare falsi nomi, o truffare gli altri ripetutamente, per profitto o piacere personale3) impulsività o incapacità di pianificare4) irritabilità e aggressività, come indicato da scontri o assalti fisici ripetuti5) inosservanza spericolata della sicurezza propria e degli altri6) irresponsabilità abituale, come indicato dalla ripetuta incapacità di sostenere una attività lavorativa continuativa, o di far fronte ad obblighi finanziari7) mancanza di rimorso, come indicato dall'essere indifferenti o dal razionalizzare dopo avere danneggiato, maltrattato o derubato un altroB. L'individuo ha almeno 18 anni.C. Presenza di un Disturbo della Condotta con esordio prima dei 15 anni di età.D. Il comportamento antisociale non si manifesta esclusivamente durante decorso Schizofrenia o di Episodio Maniacale.Disturbo Borderline di Personalità [F60.31 ; 301.83] Una modalità pervasiva di instabilità delle relazioni interpersonali, dell'immagine di sé e dell'umore e una marcata impulsività, comparse nella prima età adulta e presenti in vari contesti, indicato da uno (o più) dei seguenti elementi:1) sforzi disperati di evitare un reale o immaginario abbandono. 2) quadro di relazioni interpersonali instabili e intense, caratterizzate da alternanza tra iper-idealizzazione e svalutazione.3) alterazione dell'identità: immagine di sé e percezione di sé marcatamente e persistentemente instabili4) impulsività in almeno due aree che sono potenzialmente dannose per il soggetto,quali spendere, sesso, abuso di sostanze, guida spericolata, abbuffate). 5) ricorrenti minacce, gesti, comportamenti suicidari, o comportamento automutilante.6) instabilità affettiva dovuta a una marcata reattività dell'umore (per es., episodica intensa disforia, irritabilità o ansia, che di solito durano poche ore, e soltanto raramente più di pochi giorni)7) sentimenti cronici di vuoto8) rabbia immotivata e intensa o difficoltà a controllare la rabbia (per es.,frequenti accessi di ira o rabbia costante, ricorrenti scontri fisici)9) ideazione paranoide, o gravi sintomi dissociativi transitori, legati allo stress.Disturbo Istrionico di Personalità [F60.4 ; 301.50] Un quadro pervasivo di emotività eccessiva e di ricerca di attenzione, che compare entro la prima età adulta ed è presente in una varietà di contesti, come indicato da cinque (o più) dei seguenti elementi:1) è a disagio in situazioni nelle quali non è al centro dell'attenzione2) l'interazione con gli altri è spesso caratterizzata da comportamento sessualmente seducente o provocante3) manifesta un'espressione delle emozioni rapidamente mutevole e superficiale4) costantemente utilizza l'aspetto fisico per attirare l'attenzione su di sé5) lo stile dell'eloquio è eccessivamente impressionistico e privo di dettagli6) mostra autodrammatizzazione, teatralità, ed espressione esagerata delle emozioni7) è suggestionabile, cioè, facilmente influenzato dagli altri e dalle circostanze8) considera le relazioni più intime di quanto non siano realmente.Disturbo Narcisistico di Personalità [F60.8 ; 301.81] Un quadro pervasivo di grandiosità (nella fantasia o nel comportamento), necessità di ammirazione e mancanza di empatia, che compare entro la prima età adulta ed è presente in una varietà di contesti, come indicato da cinque (o più) dei seguenti elementi:1) ha un senso grandioso di importanza (per es., esagera risultati e talenti, si aspetta di essere notato come superiore senza una adeguata motivazione)2) è assorbito da fantasie di illimitati successo, potere, fascino, bellezza, e di amore ideale3) crede di essere "speciale" e unico, e di dover frequentare e poter essere capito solo da altre persone (o istituzioni) speciali o di classe elevata4) richiede eccessiva ammirazione5) ha la sensazione che tutto gli sia dovuto, cioè, la irragionevole aspettativa di trattamenti di favore o di soddisfazione immediata delle proprie aspettative6) sfruttamento interpersonale, cioè, si approfitta degli altri per i propri scopi7) manca di empatia: è incapace di riconoscere o di identificarsi con i sentimenti e le necessità degli altri8) è spesso invidioso degli altri, o crede che gli altri lo invidino9) mostra comportamenti o atteggiamenti arroganti e presuntuosi.

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Disturbi di Personalità del Gruppo CDisturbo Evitante di Personalità [F60.6 ; 301.82] Un quadro pervasivo di inibizione sociale, sentimenti di inadeguatezza, e ipersensibilità al giudizio negativo, che compare entro la prima età adulta, ed è presente in una varietà di contesti, indicato da 4 (o più) elementi:1) evita attività lavorative che implicano un significativo contatto interpersonale, poiché teme di essere criticato, disapprovato, o rifiutato2) è riluttante nell'entrare in relazione con persone, a meno che non sia certo di piacere3) è inibito nelle relazioni intime per il timore di essere umiliato o ridicolizzato4) si preoccupa di essere criticato o rifiutato in situazioni sociali5) è inibito in situazioni interpersonali nuove per sentimenti di inadeguatezza6) si vede come socialmente inetto, personalmente non attraente, o inferiore agli altri7) è insolitamente riluttante ad assumere rischi personali o ad ingaggiarsi in qualsiasi nuova attività, poiché questo può rivelarsi imbarazzante.Disturbo Dipendente di Personalità [F60.7 ; 301.6] Una situazione pervasiva ed eccessiva di necessità di essere accuditi, che determina comportamento sottomesso e dipendente e timore della separazione, che compare nella prima età adulta ed è presente in una varietà di contesti, come indicato da cinque (o più) dei seguenti elementi:1) ha difficoltà a prendere decisioni quotidiane senza richiedere eccessiva quantità di consigli e rassicurazioni2) ha bisogno che altri si assumano le responsabilità per la maggior parte dei settori della sua vita3) ha difficoltà ad esprimere disaccordo verso gli altri per il timore di perdere supporto o approvazione. Nota Non includere timori realistici di punizioni4) ha difficoltà ad iniziare progetti o a fare cose autonomamente (per una mancanza di fiducia nel proprio giudizio o nelle proprie capacità piuttosto che per mancanza di motivazione odi energia)5) può giungere a qualsiasi cosa pur di ottenere accudimento e supporto da altri, fino al punto di offrirsi per compiti spiacevoli6) si sente a disagio o indifeso quando è solo per timori esagerati di essere incapace di provvedere a se stesso7) quando termina relazione stretta, ricerca urgentemente altra relazione come fonte di accudimento e supporto8) si preoccupa in modo non realistico di essere lasciato a provvedere a se stesso.Disturbo Ossessivo-Compulsivo di Personalità [F60.5 ; 301.4] Un quadro pervasivo di preoccupazione per l'ordine, perfezionismo, e controllo mentale e interpersonale, a spese di flessibilità, apertura ed efficienza, che compare entro la prima età adulta ed è presente in una varietà di contesti, come indicato da quattro (o più) dei seguenti elementi:1) attenzione per i dettagli, le regole, le liste, l'ordine, l'organizzazione o gli schemi, al punto che va perduto lo scopo principale dell'attività2) mostra un perfezionismo che interferisce con il completamento dei compiti (per es., è incapace di completare un progetto perché non risultano soddisfatti i suoi standard oltremodo rigidi)3) eccessiva dedizione al lavoro e alla produttività, fino all'esclusione delle attività di svago e delle amicizie4) esageratamente coscienzioso, scrupoloso, inflessibile in tema di moralità,etica o valori (non giustificato dall'appartenenza culturale o religiosa)5) è incapace di gettare via oggetti consumati o di nessun valore, anche quando non hanno significato affettivo6) è riluttante a delegare compiti o a lavorare con altri, a meno che non si sottomettano esattamente al suo modo di fare le cose7) adotta una modalità di spesa improntata all'avarizia, sia per sé che per gli altri; il denaro è visto come qualcosa da accumulare in vista di catastrofi future8) manifesta rigidità e testardaggine.

Etiologia – Prospettive Teoriche• Teorie Psicodinamiche • Teoria dell’Attaccamento (particolarmente Cluster B)• Prospettive Cognitivo-comportamentali • Biologiche (particolarmente Cluster A e B)Prevalenza (dati USA) I Disturbi di Personalità colpiscono (a seconda dei vari studi epidemiologici) il 3-15% o il 10-23% della populazione adulta. Il 10-20% dei pazienti psichiatrici ambulatoriali e il 10-60% pazienti psichiatrici ricoverati.* Cluster A Disturbo Personalità Paranoide 0.5-2.5% Disturbo Personalità Schizotipica 3%* Cluster B Disturbo Personalità Antisociale 3%M, 1%F Disturbo Personalità Borderline 2%

Disturbo Personalità Istrionica 2-3% Disturbo Personalità Narcisistica - meno 1%

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* Cluster C Disturbo Personalità Evitante 0.5-1% Disturbo Personalità OssessivoCompulsiva 1%Sesso* Cluster A Disturbo Schizoide è lievemente più frequente nei maschi* Cluster B Disturbo Antisociale è 3 volte più frequente nei maschi

Disturbo Borderline è 3 volte più frequente in Donne Disturbo Narcisistico più frequente nei maschi (il 50-75% sono maschi)

* Cluster C Il Disturbo Ossessivo-Compulsivo è 2 volte più frequente nei maschi

DISTURBI DI PERSONALITÀComorbidità = a presenza contemporanea nella stessa persona di più patologie che tra loro non presentano alcun nesso causale. Pazienti con Disturbi di Personalità mostrano un più alto rischio, rispetto alla popolazione generale, per molti disturbi psichici dell’Asse I. I Disturbi dell’Umore sono un particolare a più alto rischio in tutti i soggetti con Disturbi di Personalità.* CLUSTER-ADisturbo Paranoide può presentarsi come un prodromo del Disturbo Delirante o di una franca Schizofrenia. Inoltre sono a maggior rischio per l’Agorafobia, la Depressione Maggiore, il Disturbo obsessivo-compulsivo e l’Abuso di sostanze.Disturbo Schizoide può predisporre ad una Depressione Maggiore.Disturbo Schizotipico può predisporre ad un Disturbo Psicotico Breve, un Disturbo schizofreniforme o un Disturbo Delirante. Al momento della diagnosi di Disturbo Schizotipico, il 30-50% presentano una Depressione Maggiore e i più hanno una storia di almeno un episodio di di Depressione Maggiore.* CLUSTER-BDisturbo Antisociale é associato ad un maggior rischio per Disturbi d’Ansia, Abuso di sostanze, Disturbo da somatizazione e Gioco Patologico.Disturbo Borderline é associato ad un maggior rischio di Abuso di sostanze, Disturbi Alimentari Psicogeni (particolarmente Bulimia) e Disturbo post-traumatico da stress, Suicidio.Disturbo Istrionico é associato particolarmente con i Disturbi somatoformi.Disturbo Narcisistico è a rischio per Anoressia nervosa, Abuso di sostanze e Depressione.* CLUSTER-CIl Disturbo Evitante é associato con i Disturbi d’Ansia (specialmente Fobia sociale).Il Disturbo Dipendente è a rischio per i Disturbi d’Ansia e i Disturbi dell’Adattamento.Il Disturbo Ossessivo-Compulsivo è a rischio di Infarto miocardico per la presenza di uno stile di vita del tipo A; inoltre è a rischio per i Disturbi d’Ansia. Da notare che non mostrano un rischio aumentato per il Disturbi Ossessivo- Compulsivi.”Fattori di Personalità” sono stati associati con un accresciuto rischio di malattia coronarica, angina pectoris, psoriasi, morbo di Crohn, colite ulcerosa, ed altre cosiddette malattie psicosomatiche.

DIAGNOSI DIFFERENZIALELa diagnosi di Disturbo di Personalità in soggetti affetti da disturbi dell’Asse I (specie se in comorbidità, inclusi i Disturbi dell’Umore, uso di Sostanze e malattie somatiche come Epilessia o esiti di traumi cranici) può essere particolarmente difficile. Lo studio della storia evolutiva, della personalità premorbosa e della storia clinica - specialmente da altre fonti che non siano il paziente - può risultare di grande utilità nella diagnosi differenziale. Nella diagnosi differenziale vanno tenuti sempre presenti i seguenti disturbi:Alcolismo Disturbi d’Ansia Disturbi Psicotici Brevi BulimiaDepressione Disturbi Dissociativi Sindrome di Ganser IpocondriaRitardo Mentale Parafilie Fobia Sociale Disturbo Post-traumatico da StressDisturbo Schizofreniforme Disturbo SchizoaffettivoSchizofrenia Disturbi Mentali 2ari a Condizioni Mediche Generali

L’ URGENZA in PSICHIATRIA-Emergenza psicosociale: richiesta di un intervento medico sollecito per il venir meno del supporto ambientale che aggrava il disturbo psichico (si tratta di pazienti psichiatrici che a causa della cronicità della loro patologia presentano una scarsa capacità di affrontare stress psicosociali: solitudine, conflitti familiari o con gli operatori ed utenti delle strutture residenziali, problemi finanziari. Spesso questi pazienti amplificano i loro disturbi psicopatologici per ottenere supporto e attenzione che altrimenti sarebbero loro negati).

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-Crisi: rottura di uno stato di equilibrio (omeostasi) nell’individuo e/o nel suo sistema familiare o sociale, tale da determinare da parte di qualsivoglia elemento del sistema la ricerca di un intervento ritenuto indifferibileLA RIABILITAZIONE PSICHIATRICA“La riabilitazione psichiatrica si riferisce in modo ampio a quel campo di azioni ed interventi volti ad alleviare le menomazioni, le disabilità e gli handicap negli individui con disturbi mentali e migliorare, nei limiti del possibile, la qualità della loro vita.Questi interventi ed azioni hanno come scopo:1. la massima partecipazione ed integrazione dell’individuo con la famiglia, la comunità e la società;2. la prevenzione e la diminuzione della disabilità, la riduzione delle ricadute, la promozione dell’integrazione sociale e la partecipazione dell’individuo alla sua riabilitazione”.(WHO-CONSULTATION: THE CLASSIFICATION OF REHABILITATIVE ACTIVITIES. Utrecht, 1992 )- menomazione (impairment), qualsiasi alterazione funzioni psichiche che si evidenzia nel disturbo in esame;- disabilità (disability), perdita o riduzione della capacità di svolgere le funzioni sociali che si ritengono proprie di un individuo nel suo abituale contesto di vita, a seguito di una menomazione;- handicap, conseguenze della disabilità nello svolgimento effettivo della vita sociale del soggetto.[Manuale Organizzazione Mondiale della Sanità sulle conseguenze invalidanti delle malattie (OMS, 1980)]I soggetti della riabilitazione- il paziente - la famiglia - l’ambiente di lavoro - la rete relazionale e sociale- l’intero servizio psichiatrico (équipe pluriprofessionale) - le agenzie socio-assistenziali I LUOGHI DELLA RIABILITAZIONEStrutture riabilitative dei servizi psichiatrici dipartimentali territoriali- strutture residenziali (Casa alloggio, Casa famiglia, Gruppo appartamento)- strutture semiresidenziali (Day hospital psichiatrico) (Centro diurno)GLI OBIETTIVI DELLA RIABILITAZIONELa qualità della vitaComponenti costitutive della qualità della vita1. Sviluppo di una progettualità individuale.2. Soddisfazione nei confronti delle proprie condizioni di vita.3. Fiducia in sé stessi, possibilità di scelta e di iniziativa, autonomia personale.4. Relazioni sociali.5. Relazioni familiari, carico familiare.6. Vita sentimentale.7. Lavoro produttivo e/o impiego del tempo in attività finalizzate.8. Presenza/assenza di disturbi psicopatologici, “recidive” di malattia.9. Consumo di psicofarmaci . Componenti strumentali personali della qualità della vita Autonomia nella cura elementare di sé fino ad u n livello accettabile per il proprio contesto socio-

culturale: igiene personale e cura del proprio aspetto (bagno, unghie, barba, ecc.), vestirsi, nutrirsi, tenere il proprio ambiente di vita in ordine...

Competenze interpersonali: sapersi rivolgere ad un o sconosciuto, saper ascoltare e conversare, saper fare richieste ed esprimere il proprio dissenso in modo accettabile, saper accogliere il dissenso altrui, usare uno stile assertivo e non passivo-aggressivo di comunicazione...

Competenze intrapersonali: capacità tollerare frustrazioni, “problem solving”, apprendimento, progettazione

Abilità strumentali generali: alfabetizzazione, calcolo, uso del telefono, acquisto di generi di prima necessità, gestione del denaro (programmare la spesa, risparmiare), sapersi preparare da mangiare, disbrigo di pratiche essenziali (rinnovo di documenti, pagamento di bollette, riscossione di sussidi economici, ecc.)...

Abilità favorenti l’autonomia all’esterno: usare i mezzi pubblici, rispettare il codice della strada, sapersi orientare per le strade della propria città, saper utilizzare uffici e ser vizi pubblici, evitare comportamenti inutilmente disturbanti, rispettare gli appuntamenti e gli impegni a rientrare a casa...

Capacità lavorative: saper cercare lavoro, andare puntuale al lavoro, imparare sul lavoro... Abilità favorenti autonomia nel tempo libero: avere interesse per attività ed eventi che non riguardano

direttamente il lavoro, coltivare hobby... Capacità di collaborare al trattamento psicofarmacologico. Attività fisica: fare ginnastica, praticare degli sport... Motivazioni ed attese (del paziente, ma anche dei familiari, degli operatori).

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URGENZA PSICHIATRICA-Urgenza: situazione di sofferenza psichica acuta e grave, che richiede un intervento terapeutico tempestivo ed indilazionabile al fine di bloccare l’evoluzione del quadro clinico (3 parametri):-acuzie: rapido aggravamento di una sintomatologia psichica (parametro clinico-nosografico);-gravità: rischio che l’evoluzione naturale del quadro psicopatologico possa seriamente pregiudicare la vita, lo stato di salute o sociale (relazionale, patrimoniale, professionale, giuridico) del soggetto o di chi gli è vicino (parametro prognostico);-necessità di un trattamento immediato (parametro terapeutico).

URGENZA IN MEDICINAUrgenza: situazione di sofferenza acuta e grave, che richiede un intervento terapeutico tempestivo ed indilazionabile al fine di bloccare l’evoluzione del quadro clinico (3 parametri):·acuzie: insorgenza improvvisa di sintomi imponenti di una malattia (parametro clinico-nosografico);·gravità: rischio che l’evoluzione naturale del quadro clinico possa seriamente pregiudicare la vita o lo stato di salute del soggetto (parametro prognostico);·necessità di un trattamento immediato (parametro terapeutico).

CODICE DEONTOLOGICO (27/08/2004)TITOLO II - DOVERI GENERALI DEL MEDICO (Artt.3-16)Art. 7 Obbligo di intervento: Il medico, indipendentemente dalla sua abituale attività, non può mai rifiutarsi di prestare soccorso o cure d'urgenza e deve attivarsi per assicurare ogni specifica e adeguata assistenza.

CODICE PENALETitolo XII: DEI DELITTI CONTRO LA PERSONACapo I: DEI DELITTI CONTRO LA VITA E L'INCOLUMITA' INDIVIDUALE (artt. 575-593)Art. 593 - Omissione di soccorsoChiunque, trovando abbandonato o smarrito un fanciullo minore degli anni dieci, o un'altra persona incapace di provvedere a se stessa, per malattia di mente e di corpo, per vecchiaia o per altra causa, omette di darne immediato avviso all'Autorità, è punito con la reclusione fino a tre mesi o con la multa fino a lire seicentomila.Alla stessa pena soggiace chi, trovando un corpo umano che sia o sembri inanimato, ovvero una persona ferita o altrimenti in pericolo, omette di prestare l'assistenza occorrente o di darne immediato avviso all'Autorità.Se da condotta colpevole deriva lesione personale, pena è aumentata; se ne deriva morte, pena è raddoppiata.

Errori diagnostici in condizioni di urgenza psichiatrica "La necessità in condizioni di urgenza di un intervento medico immediato, poiché porta a dover decidere in un tempo insufficiente per approfondire il processo diagnostico, contiene tutti i rischi di una “diagnosi in condizioni di informazioni incomplete” (errore diagnostico)." Quindi gli aspetti importanti sono:"-La corretta valutazione dello stato di pericolo;"-l'apprestamento di interventi adeguati a fronteggiare il pericolo."CLASSIFICAZIONE DELLE URGENZE PSICHIATRICHE"Le urgenze pseudopsichiatriche" Le urgenze pseudosomatiche"Le urgenze miste" Le urgenze psichiatriche propriamente dette"

A) Le urgenze pseudopsichiatriche, in cui una patologia somatica si esprime prevalentemente con disturbi psichici acutiCon sintomatologia psicoticaPsicosi schizofreniformi: sclerosi multipla, porfiria acuta, M. di Parkinson, encefaliti viraliStupore catatonico: accidente cerebrovascolare, encefalite, grave M. di Parkinson, avvelenamento da monossido di carbonio, sindrome neurolettica maligna, s. serotoninergica, overdose di benzodiazepine, alcol Delirium: può essere dovuto ad una grande varietà di condizioni neurologiche tossiche e dismetaboliche la cui diagnosi richiede particolare accortezza.Con sintomatologia affettivaMania: tumori frontali, traumi cranici chiusi, accidenti cerebrovascolari, sclerosi multipla, S. di Cushing, ipertiroidismo, effetto avverso da varie sostanze (corticosteroidi, ciclosporine, immunosoppressori, baclofen,

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bromocriptina, captopril, cimetidina, disulfiram, hydralazine, isoniazide, levodopa, metilfenidato, metrizamide, oppioidi, cocaina, amfetamine, procarbazina, prociclidina, yohimbina).Depressione: tumori cerebrali, ascessi cerebrali, AIDS, sclerosi multipla, tumore testa del pancreas, Lupus, morbo di Addison, Iperparatiroidismo, alcune forme di Ipotiroidismo, trattamenti con interferone.Con sintomatologia nevroticaEpisodio Dissociativo: può nascondere un disturbo della memoria (es. traumi cranici chiusi, accidenti cerebrovascolari, epilessia), sclerosi multipla.Attacco di panico: feocromocitoma, S. di Cushing, ipertiroidismo, disturbi del ritmo cardiaco, angina pectoris, IMA, embolia polmonare, asma bronchiale, asma cardiaco, ipoglicemia, ormoni tiroidei, caffeinismo, tabagismo, sospensione di benzodiazepine, ecc.

B) Le urgenze pseudosomatiche, in cui una patologia psichica si nasconde dietro una presentazione drammatica di sintomi somatici acuti.Disturbi Somatoformi (presenza sintomi fisici che indicano a una condizione medica generale, ma non sono invece oggettivamente giustificati da essa, dagli effetti diretti di una sostanza o da un altro disturbo mentale):– Disturbo di Somatizzazione;– Disturbo Somatoforme Indifferenziato;– Disturbo di Conversione (astasia-abasia,atassia, paralisi, afonia, cecità, sordità, anestesia, convulsioni, ecc.);– Disturbo Algico;– Ipocondria;– Disturbo di Dismorfismo Corporeo;– Disturbo Somatoforme Non Altrimenti Specificato.Le urgenze pseudosomatiche da produzione intenzionale di sintomi– Disturbi fittizi (produzione consapevole di segni o sintomi fisici al fine di assumere il ruolo di malato):-“Mania dei ricoveri” con sintomi somatici urgenti (hospital addiction)- Sindrome di Munchausen (polysurgical addiction o chirurgomania)a) presentazione drammatica di uno o più sintomi fisici;b) pseudologia fantastica, soprattutto a riguardo dei propri disturbi;c) vagabondaggio ospedaliero.- Sindrome di Munchausen per procura (amplificazione o produzione intenzionale di segni o sintomi fisici (e psichici) al fine di far assumere ruolo di malato ad un familiare; specialmente da parte di madri su figli minori);– Simulazione (produzione di segni o sintomi fisici e psichici al fine di ottenere vantaggi economici, di riduzione di pena, assenze dal lavoro, ecc.)

C) Le urgenze miste, in cui si associano disturbi somatici e psichici acuti (ad esempio: crisi ansiose nel paziente con disturbi del ritmo cardiaco, spasmo laringeo, infarto del miocardio, embolia polmonare, ecc. o Depressione in soggetti con patologie somatiche croniche).

D) Le urgenze psichiatriche propriamente dette, in cui la patologia acuta è francamente psichiatrica:- In cui si non pone il problema del consenso al trattamentoPerché il paziente è in grado di esprimere il consenso: Attacco di Panico (ansia acuta parossistica)Perché il paziente non è in grado di esprimere il consenso: Stupore (arresto psicomotorio) (melancolico, maniacale, catatonico, confusionale, dissociativo, reazioni primitive acinetico-stuporose da Stress acuto),Stato di necessità (ci si comporta come con un paz. in coma)

Art. 54 CP: "Non è punibile chi ha commesso il fatto per esservi stato costretto dalla necessità di salvare sè o altri dal pericolo attuale di un danno grave alla persona, pericolo da lui non volontariamente causato, nè altrimenti evitabile, sempre che il fattosia proporzionato al pericolo".- In cui si pone il problema del consenso al trattamento agitazione psicomotoria, stati deliranti-allucinatori, crisi depressive.Le urgenze psichiatriche propriamente dette in cui si pone il problema del consenso al trattamentoparametro clinico-nosografico: sintomatologia psichica acuta ed eclatanteparametro prognostico: grave rischio di che evoluzione naturale del quadro clinico possa seriamente pregiudicare la vita o lo stato di salute e/o sociale del soggetto o di chi vive con lui

parametro terapeutico: necessità di un trattamento immediato

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+ Mancato consenso al trattamento causato dal disturbo psichico (delirio)= Trattamento Sanitario Obbligatorio (TSO)3 condizioni necessarie per ricorso ad un TSO in condizioni di degenza ospedaliera (art. 34 legge 833/78):1) l’esistenza di alterazioni psichiche tali da richiedere urgenti interventi terapeutici;2) la non accettazione da parte del paziente di tali interventi;3) assenza condizioni e circostanze che consentano adottare tempestive e idonee misure sanitarie extraospedale- comportamento violento sia etero- che auto-direttocrisi di agitazione psicomotoriacrisi depressivadisturbi comportamento da stati delirantiallucinatori+ elevato rischio che l’evoluzione naturale del quadro psicopatologico possa seriamente pregiudicare la vita, lo stato di salute o sociale del soggetto o di chi gli è vicino+ non accettazione degli interventi terapeutici da parte del paziente per motivi psicopatologici= Trattamento Sanitario Obbligatorio (TSO)

INTERVENTO TERRITORIALE INTEGRATO1. servizi generali di emergenza e pronto intervento (118, pronto soccorso,ecc);2. servizio ospedaliero di piccole dimensioni per acuti (SPDC),3. day-hospital;4. presidi ambulatoriali diffusi nel territorio (CSM) in cui vengano portali avanti programmi riabilitativi

individualizzati e fa supervisione dei trattamenti psicofarmacologici:5. centro dipartimentale territoriale (DSM) in cui effettuare un monitoraggio sociologico della comunità ed in

cui vengano portati avanti programmi su gruppi e famiglie e programmi di intervento generale sulla comunità, programmi di re inserimento protetto in attività lavorative, ecc..

6. comunità terapeutiche e case-alloggio sia a pieno- che a semi-internato per l'accoglimento di pazienti sprovvisti di adeguato supporto familiare:

7. organizzazioni ed associazioni di pazienti finalizzate al supporto reciproco e alia difesa dei comuni interessi:

8. organizzazioni delie famiglie di pazienti psichiatrici.9. agenzie private o pubbliche di servizi.10. organizzazioni sociali e volontarie di cooperazione negli interventi riabilitativi.Presidi del Dipartimento di Salute Mentale1. Centro di Salute Mentale (CSM) (ambulatoriale) ;2. Strutture terapeutico-riabilitative semiresidenziaii:- Day Hospital psichiatrico (DH) (operatori per 6-12 ore al di)- Centro Diurno (CD) (operatori per 6-12 ore al di)3. Servizio Psichiatrico di Diagnosi e Cura (SPDC) (residenziale);4. Strutture terapeutico-riabilitative residenziali: comunità terapeutiche, case alloggio, case famiglia, gruppi appartamento,

È stato ipotizzato che la vulnerabilità genetica statica alla Schizofrenia, che si esprime in un alterato neurosviluppo, necessiti sinergicamente di fattori ambientali influenzanti epigeneticamente (regolazione espressione genica) la plasticità neuronale durante la fanciullezza e prima adolescenza. Questo modello si adatta bene con gli aspetti non- mendeliani della familiarità della Schizofrenia e spiegherebbe i meccanismi soggiacenti l'espressione fenotipica schizofrenica nelle coppie di gemelli omozigoti discordanti per questa malattia. Le aberrazioni epigenetiche potrebbero avere 3 origini prese individualmente o in combinazione:1) ereditarietà attraverso la linea germinale;2) fattori ambientali agenti nella fase evolutiva;3) eventi biologici stocastici.Queste modificazioni epigenetiche si esprimerebbero in significative disregolazioni dell’espressione genica dipendenti dall'età e ormonalmente mediate. Uno studio su coppie di gemelli monozigoti concordanti e discordanti Schizofrenia ha evidenziato soggetti affetti più alti livelli di metilazione dei recettori D2 linfocitari.La perdita di volume cerebrale che si manifesta con lo slargamene dei ventricoli rilevata da numerosi studi è sicuramente correlata alla malattia schizofrenica e nei gemelli monozigoti discordanti si evidenzia solo nei soggetti ammalati. I risultati dei trattamenti psicofarmacologici e riabilitativi della Schizofrenia sono tanto più scadenti quanto maggiore è la perdita di volume cerebrale (riduzione di volume della corteccia dei lobi frontali,

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dell'Ippocampo, slargamento dei ventricoli), che è correlata anche alla gravità dei sintomi specialmente negativi. I soggetti in cui i famaci antipsicotici sono meno efficaci presentano una corteccia frontale più sottile rispetto ai soggetti con sintomi schizofrenici che rispondono ai farmaci.

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