procedura/istruzione operativa codice documento edxx...

12
Codice Documento_Edxx AAA_COD_xxx_Edxx Pag. 1/12 Procedura/Istruzione Operativa GESTIONE ASETTICA DA PARTE DI UN SOLO OPERATORE DI UN CATETERE VENOSO CENTRALE PER DIALISI Data emissione: gg/mm/aa Unità Operativa Tipo Documento. Numero Locale “deve essere sempre considerato che mai nessuna innovazione tecnologica sostituirà l’igiene e l’asepsi nelle manovre sui cateteri” GESTIONE ASETTICA DA PARTE DI UN SOLO OPERATORE DI UN CATETERE VENOSO CENTRALE PER DIALISI

Upload: phamdang

Post on 18-Feb-2019

240 views

Category:

Documents


0 download

TRANSCRIPT

Codice Documento_Edxx AAA_COD_xxx_Edxx Pag. 1/12

Procedura/Istruzione Operativa

GESTIONE ASETTICA DA PARTE DI UN SOLO OPERATORE DI UN

CATETERE VENOSO CENTRALE PER DIALISI

Data emissione: gg/mm/aa

Unità Operativa Tipo Documento. Numero Locale

“deve essere sempre considerato che mai nessuna innovazione tecnologica sostituirà l’igiene e l’asepsi nelle manovre sui cateteri”

GESTIONE ASETTICA DA PARTE DI UN SOLO OPERATORE DI UN CATETERE VENOSO CENTRALE

PER DIALISI

Codice Documento_Ed Pag.: 2/12

Contenuto 1 Scopo 2 Applicabilità 3 Documenti di riferimento 3.1 Collegati 3.2 Generati

4 Descrizione 4.1 Capo 1 4.1.1 Sottocapo 1 4.1.2 Sottocapo 2

4.2 Capo 2 4.2.1 Sottocapo1 4.2.2 Sottocapo 2

4.3 Capo 3 4.3.1 Sottocapo 1 4.3.2 Sottocapo 2

4.4 Capo 4 4.5 Capo 5 4.6 Capo 6 4.7 Capo 7

Stato delle modifiche Ed. Descrizione modifica Verificato Approvato Data 00 IP. S.FORGIONE D. LISCIANDRELLO S.TORRESANI Dott. M. GALLIENI gg/mm/aa 01 02 03 04

Codice Documento_Ed Pag.: 3/12

1 Scopo Generalmente inizio e fine di seduta dialitica con cvc gestita da operatori (IP + OTA) al CAL per un più sfavorevole rapporto personale di assistenza/pazienti è molto utile poter gestire il paziente con un solo operatore Questo documento descrive la modalità secondo cui viene realizzato il processo di gestione infermieristica di un cvc durante una seduta di emodialisi da parte di un solo operatore. 2 Applicabilità 2.1 Categorie di soggetti Questo protocollo si applica alle seguenti categorie di pz:

portatori di cvc 2.2 Vincoli e limiti del protocollo

non eseguire alcuna manovra in presenza di fonti di infezione; la presenza di almeno due operatori per la preparazione del punto 4.7.1 e 4.7.3 tuttavia durante la

preparazione in genere i pazienti non necessitano di assistenza in quanto ancora non sono attaccati oppure è in corso la dialisi.

3 Documenti di riferimento

3.1 Collegati

Codice Titolo Protocollo per la gestione infermieristica dei cateteri venosi centrali a permanenza

(catetere di Tesio, Ash-split) .

3.2 Generati

Codice Titolo

Codice Documento_Ed Pag.: 4/12

4 Descrizione 4 Descrizione Per effettuare un trattamento emodialitico adeguato è necessario un buon accesso vascolare, che garantisca un flusso ematico di 250-400 ml/m . Il catetere venoso centrale (CVC) viene utilizzato nei pazienti in cui non è possibile creare un’accesso chirurgico con vasi nativi (fistola A-V) o con protesi vascolare. Il CVC viene inserito in una vena centrale (giugulare interna, femorale, succlavia) ed è preferibilmente a due lumi , per consentire la contestuale aspirazione e restituzione del sangue che attraversa il circuito extracorporeo.

Per effettuare un trattamento emodialitico adeguato è necessario un buon accesso vascolare, che garantisca un flusso ematico di 250-400 ml/m . Il catetere venoso centrale (CVC) viene utilizzato nei pazienti in cui non è possibile creare un’accesso chirurgico con vasi nativi (fistola A-V) o con protesi vascolare. Il CVC viene inserito in una vena centrale (giugulare interna, femorale, succlavia) ed è preferibilmente a due lumi , per consentire la contestuale aspirazione e restituzione del sangue che attraversa il circuito extracorporeo. Il CVC rappresenta anche una potenziale fonte di sepsi di batteri dall’esterno verso il circolo. Per questo motivo è buona pratica clinica eseguire le manovre di inserimento e di gestione del CVC con tecnica sterile. Il CVC rappresenta anche una potenziale fonte di sepsi di batteri dall’esterno verso il circolo. Per questo motivo è buona pratica clinica eseguire le manovre di inserimento e di gestione del CVC con tecnica sterile. L’attacco e lo stacco della dialisi richiedono in genere la presenza di due operatori. Il presente protocollo descrive una tecnica asettica di attacco e stacco del CVC per dialisi eseguita da singolo operatore . L’attacco e lo stacco della dialisi richiedono in genere la presenza di due operatori. Il presente protocollo descrive una tecnica asettica di attacco e stacco del CVC per dialisi eseguita da singolo operatore . Tale tecnica è particolarmente utile nei centri dialisi ad assistenza limitata , dove il rapporto numerico infermieri-pazienti è più svantaggioso. Tale tecnica è particolarmente utile nei centri dialisi ad assistenza limitata , dove il rapporto numerico infermieri-pazienti è più svantaggioso.

4.1 Capo 1 4.1 Capo 1 Il catetere è una canula di materiale sintetico che si posiziona in un vaso o in organo cavo per drenare il contenuto e/o per la somministrazione di farmaci o molecole utilizzate per manovre diagnostiche. Il catetere è una canula di materiale sintetico che si posiziona in un vaso o in organo cavo per drenare il contenuto e/o per la somministrazione di farmaci o molecole utilizzate per manovre diagnostiche.

Ash-split Catetere di tesio La necessità di posizionare un cvc si pone:

• In mancanza di accessi vascolari naturali (FAV) nei pazienti uremici cronici • In pazienti in IRA

IRC Perdita irreversibile e totale della funzione renale, tale da richiedere terapia di sostituzione d’organo

IRA Perdita potenzialmente reversibile della funzionalità renali.

Codice Documento_Ed Pag.: 5/12

Introduzione di un CVC (ad esempio in vena giugulare interna) Introduzione di un CVC (ad esempio in vena giugulare interna) Il cateterismo della vena giugulare interna è da preferirsi perché gravato da minore incidenza di complicanze. La vena giugulare interna, previa anestesia locale, viene punta, mediante tecnica di Seldinger, a livello del triangolo di Sedillot (punto di intersezione dei fasci del m.sternocleidomastoideo). Quando l’ago raggiunge la vena si fa passare attraverso di esso una guida semirigida con l’estremità molto morbida. La guida viene

Il cateterismo della vena giugulare interna è da preferirsi perché gravato da minore incidenza di complicanze. La vena giugulare interna, previa anestesia locale, viene punta, mediante tecnica di Seldinger, a livello del triangolo di Sedillot (punto di intersezione dei fasci del m.sternocleidomastoideo). Quando l’ago raggiunge la vena si fa passare attraverso di esso una guida semirigida con l’estremità molto morbida. La guida viene

spinta per un tratto di 15-20 cm, si toglie poi l’ago e lungo la guida viene spinto il catetere . Togliendo infine la guida, si lascia in sede il catetere. spinta per un tratto di 15-20 cm, si toglie poi l’ago e lungo la guida viene spinto il catetere . Togliendo infine la guida, si lascia in sede il catetere. L’introduzione di un CVC nella vena succlavia è controindicato; salvo in casi senza alternativa, in quanto una complicanza stenotica o trombotica potrebbe pregiudicare l’allestimento di una FAV al braccio L’introduzione di un CVC nella vena succlavia è controindicato; salvo in casi senza alternativa, in quanto una complicanza stenotica o trombotica potrebbe pregiudicare l’allestimento di una FAV al braccio

Le complicanze in seguito al posizionamento di un CVC sono di tipo: Le complicanze in seguito al posizionamento di un CVC sono di tipo:

• iatrogene (errore nella puntura del vaso , aritmie al momento dell’introduzione) • iatrogene (errore nella puntura del vaso , aritmie al momento dell’introduzione) • infettive • infettive • trombotiche • trombotiche • malfunzionamento (difficoltà nell’aspirazione o nella restituzione) • malfunzionamento (difficoltà nell’aspirazione o nella restituzione)

4.2 Capo 2 4.2 Capo 2 Abbreviazioni e Glossario Abbreviazioni e Glossario

CVC CVC Catetere venoso centrale Catetere venoso centrale FAV FAV Fistola artero-venosa Fistola artero-venosa

IRA Insufficienza renale acuta PA Pressione arteriosa

IRC Insufficienza renale cronica FC Frequenza cardiaca

CAL Centro assistenza limitata OTA Operatore tecnico ausiliario

Codice Documento_Ed Pag.: 6/12

4.3 Capo 3

Obiettivo del protocollo Gli obiettivi di questo protocollo sono:

• Obiettivo generale -uniformare i comportamenti assistenziali posti in essere nei confronti di tale tipologia di paziente -descrizione di una tecnica di attacco e stacco della seduta emodialitica da parte di un singolo operatore

• obiettivi specifici -prevenire, riconoscere le infezioni in sede di emergenza del cvc -cogliere prontamente e prevenire le eventuali complicanze durante la seduta emodialitca ;

• difficoltà nell’aspirazione del sangue (pressione pompa d’aspirazione bassa < 250) • difficoltà nella restituzione del sangue (pressione venosa di rientro alta > 350) • fuori uscita del cvc dalla sua sede naturale

4.4 Capo 4

Responsabilità Figure professionali Responsabilità

MEDICO Conosce il protocollo ed è responsabile delle prescrizioni diagnostiche-terapeutiche

INFERMIERE Conosce ed applica il protocollo assicura le prestazioni assistenziali di competenza

4.5 Capo 5

Indicazioni generali Le indicazioni per l’assistenza del paziente con CVC sono:

• Necessità di eseguire manovre asettiche • Necessità di preparare e usare materiale sterile

Codice Documento_Ed Pag.: 7/12

4.6 Capo 6

Risorse impiegate La sede di inserzione del CVC è un punto di ingresso per i germi nell’organismo, quindi questa peculiarità rendono il paziente portatore di CVC definibile come :

paziente ad elevato rischio di infezione quindi ecco il perché tutte le manovre che si eseguono sul CVC devono essere assolutamente asettiche.

Materiale Materiale di tipo specifico necessari per l’assistenza a tale tipologia sono:

1. Kit attacco CVC da parte di un solo operatore . materiale preparato dal nostro centro ( CAL dialisi Rozzano) imbustato e mandato a sterilizzare composto da un telino verde che avvolge un’arcella, 8 garze orlate 10x10, 6 batuffoli rotondi , un altro telino verde

kit sterile pronto attacco singolo operatore contenuto del kit

2 . Kit stacco CVC questo kit è preconfezionato dall’Azienda uniformemente per tutti i reparti comprende un telino delle garze e dei batuffoli

Kit stacco

Codice Documento_Ed Pag.: 8/12

3. protezione cvc a marsupio preparata dal nostro centro ( CAL dialisi Rozzano) è costituita da due garze orlate 5x5 cucite fra loro ai bordi e sterilizzate settimanalmente

protezione cvc sterile protezione aperta parte superiore aperta 4. numero 4 siringhe da 10 cc 5. numero 2 siringhe da 2,5 cc 6. numero 2 siringhe da 5 cc 7. numero 4 soluzione fisiologica da 10 cc 0,9% 8. mascherina monouso 9. numero 2 tappi per catetere 10. 1 bustina di cloramina 11. numero 4 paia di guanti sterile 12. numero 1 fiala di eparina

4.7 Capo 7 Contenuto del protocollo:

4.7.1 Preparazione campo asettico per attacco Uno dei due operatori indossa guanti sterile e insieme al collega preparano il campo e il materiale asettico. Si apre la confezione attacco singolo operatore , si distende il primo telino sterile su un carrellino mobile. Nell’arcella vengono lasciate 4 garze e 4 batuffoli che saranno poi bagnate dall’operatore privo di guanti sterili con soluzione di cloramina (1 bustina 2,5 gr. In fisiologica da 250 cc) preparata al momento. Lo stesso apre due confezioni con siringa da 10 cc che verranno riempite con soluzione fisiologica , due confezioni con siringa da 5 cc che vengono lasciate vuote . Si copre il materiale con il telino sterile e si attende il paziente in sala.

Materiale attacco

Codice Documento_Ed Pag.: 9/12

Accoglienza in sala

Si invita il paziente ad accomodarsi in poltrona bilancia dopo averla azzerata, si rileva peso corporeo e PA, FC quindi si fa indossare mascherina monouso al paziente e si indossa protezione personale (visiera). Si procede scoprendo al paziente la parte toracica dov’è posizionato il CVC. Si indossano guanti monouso si rimuove il cerotto della medicazione alla sede di inserzione del CVC. Si libera da eventuale ancoraggio con cerotto la protezione a marsupio che copre il CVC

Obiettivo : -cogliere prontamente e prevenire eventuali infezioni (arrossamenti nel punto d’inserzione)

-valutare la corretta posizione del catetere Preparazione campo asettico

Proseguendo l’operatore indossa guanti sterili e dal campo asettico si prende il 2° telino sterile, che viene steso usando una sola mano sul torace del paziente con l’altra mano viene presa una garza sterile e tenendo sollevato il cvc avvolto ancora dalla protezione a marsupio si procede sfilando la protezione facendo cadere il cvc sul campo asettico. Si avvolgono poi i tappini che chiudono il cvc con garza imbevuta di cloramina

Codice Documento_Ed Pag.: 10/12

Medicazione punto di insenzione CVC Medicazione punto di insenzione CVC

Detergere la zona con un batuffolo imbevuto di cloramina, si asciuga la parte con un altro batuffolo e si copre con il cerotto premedicato ( nel caso usuale in cui ci sono complicanze di tipo infettivo o altro genere si rimanda a procedura specifica )

Detergere la zona con un batuffolo imbevuto di cloramina, si asciuga la parte con un altro batuffolo e si copre con il cerotto premedicato ( nel caso usuale in cui ci sono complicanze di tipo infettivo o altro genere si rimanda a procedura specifica )

Aspirazione e lavaggio lumi del cvc Aspirazione e lavaggio lumi del cvc

Si svitano i tappini che chiudono i lumi del cvc e si aspira l’eparina in essi contenuta (la quantità da aspirare dipende dal tipo di catetere ) con le siringhe da 5 cc , quindi si passa al lavaggio con 10 cc di fisiologica per ciascun lume, iniettata la fisiologica con una leggera pressione e con ancora la siringa in pressione si campano i lumi per mantenere in situ la fisiologica

4.7.2 Fased’attacco 4.7.2 Fased’attacco

A questo punto il cvc è pronto per essere collegato al rene artificiale e iniziare la dialisi. Con due garze imbevute di cloramina si prende la linea arteriosa svitandola dalla sacca di lavaggio con manovra in completa asepsi . La stessa manovra viene eseguita con la linea venosa.Sempre con l’aiuto delle garze sterili si aprono le clamp e a questo punto si da’ avvio alla dialisi, toccando i vari comandi del rene artificiale con la protezione continua delle garze . Si avvolgono i punti di attacco linee-cvc con un’altra garza imbevuta di cloramina e si attende la fine della seduta emodialitica .

A questo punto il cvc è pronto per essere collegato al rene artificiale e iniziare la dialisi. Con due garze imbevute di cloramina si prende la linea arteriosa svitandola dalla sacca di lavaggio con manovra in completa asepsi . La stessa manovra viene eseguita con la linea venosa.Sempre con l’aiuto delle garze sterili si aprono le clamp e a questo punto si da’ avvio alla dialisi, toccando i vari comandi del rene artificiale con la protezione continua delle garze . Si avvolgono i punti di attacco linee-cvc con un’altra garza imbevuta di cloramina e si attende la fine della seduta emodialitica .

Codice Documento_Ed Pag.: 11/12

4.7.3 Preparazione campo asettico per lo stacco 4.7.3 Preparazione campo asettico per lo stacco

A circa 30 minuti dallo stacco i due operatori preparano un nuovo campo asettico utilizzando un kit già pronto per cvc. Oltre alle garze e batuffoli già inclusi nel kit si preparano 2 siringhe da 10 cc con soluzione fisiologica 0.9 %, 2 siringhe da 2,5 cc dove aspiro la quantità di eparina per chiudere i lumi del cvc, 2 tappini e una protezione cvc a marsupio. Si copre il tutto e si attende la fine della dialisi.

A circa 30 minuti dallo stacco i due operatori preparano un nuovo campo asettico utilizzando un kit già pronto per cvc. Oltre alle garze e batuffoli già inclusi nel kit si preparano 2 siringhe da 10 cc con soluzione fisiologica 0.9 %, 2 siringhe da 2,5 cc dove aspiro la quantità di eparina per chiudere i lumi del cvc, 2 tappini e una protezione cvc a marsupio. Si copre il tutto e si attende la fine della dialisi.

Si stacca normalmente il paziente si clampano la linea arteriosa e venosa . Si stacca normalmente il paziente si clampano la linea arteriosa e venosa . Si fa indossare mascherina monouso al paziente l’operatore indossa la protezione personale. Ancor prima di indossare i guanti sterili si apre il campo asettico precedentemente preparato e si bagnano le garze con cloramina. Si indossano i guanti sterili con l’aiuto di una garza imbevuta di cloramina si procede a scollegare la linea arteriosa e venosa dai cannelli del cvc.

Si fa indossare mascherina monouso al paziente l’operatore indossa la protezione personale. Ancor prima di indossare i guanti sterili si apre il campo asettico precedentemente preparato e si bagnano le garze con cloramina. Si indossano i guanti sterili con l’aiuto di una garza imbevuta di cloramina si procede a scollegare la linea arteriosa e venosa dai cannelli del cvc. Chiusura cvc Chiusura cvc

Con una garza bagnata di cloramina viene pulita da eventuali residui di sangue la filettatura dei lumi del cvc, si lavano entrambi i lumi con 10 cc di fisiologica e dopo si inietta la quantità di eparina necessaria per ciascun lume (è scritta in genere sul lume stesso o clamp). Si chiude la clamp e si avvita un tappino la stessa procedura viene eseguita per chiudere l’altro lume. Poi i due lumi vengono infilati nella protezione a marsupio che verrà chiusa con del cerotto.

Codice Documento_Ed Pag.: 12/12

BIBLIOGRAFIA -T.J. VANDER SALM – B.S. CUTLER – H-B- WHEELR “ ATLANTE DI TECNICHE DIAGNOSTICHE E TERAPEUTICHE AL LETTO DEL MALATO” ANTONIO DELFINO EDITORE 1994 -MASSIMILIANO GESSAROLI “ ACCESSI VASCOLARI PER EMODIALISI “ 2 EDIZIONE EDIZIONI MINERVA MEDICA 2001 -LUIGI CATIZONE “GUIDA ALLA DIALISI “ 2 EDIZIONE 1987 -ACCADEMIA NAZIONALE DI MEDICINA SEZIONE DI NEFROLOGIA CORSO RESIDENZIALE “ I CATETERI VENOSI CENTRALI PER EMODIALISI STATO DELL’ARTE E NUOVE ACQUISIZIONI “ TORINO 24/10/2003 -EDTNA JOURNAL XXVII NUMERO 2 APRILE-GIUGNO 2001 -EDTNA JOURNAL XXVIII NUMERO 2 APRILE GIUGNO 2002 -FONTE PERSONALE DA PATRIMONIO AZIENDALE -DIZIONARIO MEDICO LAROUSSE, ED SAIE TORINO 1990