particolari architettonici

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GLI ELEMENTI della COSTRUZIONE documento tre a cura di paolo elli con gianni bertoldi e paolo raffaglio BEST Building Environment Science and Technology Dipartimento di Scienza e Tecnologia dell’Ambiente Costruito Politecnico di Milano Facoltà di Architettura e Società_Corso di Laurea in Scienze dell’Architettura Milano Leonardo a.a. 2004-2005 laboratorio di costruzione dell’architettura I emilio faroldi paola pleba tutors paolo elli davide mantero mauro trapani maria pilar vettori gianni bertoldi giuliana nozza chiara odorizzi marco olivieri paolo raffaglio andrea roscini carolina raggi

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GLI ELEMENTI della COSTRUZIONEdocumento tre

a cura di paolo elli

con gianni bertoldi e paolo raffaglio

BESTBuilding Environment Science and Technology

Dipartimento di Scienza e Tecnologiadell’Ambiente Costruito

Politecnico di MilanoFacoltà di Architettura e Società_Corso di Laurea in Scienze dell’Architettura

Milano Leonardoa.a. 2004-2005

laboratorio di costruzione dell’architettura Iemilio faroldi paola pleba

tutorspaolo elli davide mantero mauro trapani maria pilar vettori

gianni bertoldi giuliana nozza chiara odorizzi marco olivieri paolo raffaglioandrea roscini carolina raggi

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INDICEINDICEINDICEINDICEINDICE

Progettare la costruzione

Il disegno del dettaglio

involucro

cemento faccia a vista

pietra

mattone faccia a vista

ceramica

legno

intonaco

scale

Il dettaglio costruttivo

Rassegna esemplificativa

di soluzioni conformi

3

il disegno del dettaglioil disegno del dettaglioil disegno del dettaglioil disegno del dettaglioil disegno del dettaglio

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a l l ega t ia l l ega t ia l l ega t ia l l ega t ia l l ega t i

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laboratorio di costruzione dell’architettura1emilio faroldi paola pleba

progetto graficoe realizzazione del documento:gianni bertoldi

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Progettare la costruzioneProgettare la costruzioneProgettare la costruzioneProgettare la costruzioneProgettare la costruzionepaolo ell ipaolo ell ipaolo ell ipaolo ell ipaolo ell i

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“Architetto chiamerò colui che con metodo sicuro e perfetto sappiaprogettare razionalmente e realizzare praticamente, attraverso lospostamento dei pesi e mediante la riunione e la congiunzione deicorpi, opere che nel modo migliore si adattino ai più importantibisogni dell’uomo. A tal fine gli è necessaria la padronanza dellepiù alte discipline.”

(L.B. Alberti, L’Architettura, edizioni il Polifilo, Milano, 1989).

“All’epoca gotica gli architetti costruivano con pietre massicce.Oggi noi possiamo costruire con pietre cave. Gli spazi definitidalle membrature di una struttura sono importanti quanto lemembrature stesse.(...)Le forme che si vanno sperimentando provengono da una piùaderente conoscenza della natura e dalla costante ricerca di ordine.Le consuetudini progettuali che portano a dissimulare la struttura,non trovano posto nell’ordine cui ci riferiamo. Sono consuetudiniche ritardano la crescita dell’arte. Io credo che in architettura, comein tutte le arti, l’artista istintivamente voglia conservare i tratticaratteristici che rivelano come ciascun elemento è stato realizzato.L’idea che l’architettura odierna abbia bisogno di abbellimentiscaturisce in parte dalle nostra supina condiscendenza a celare leconnessioni, a non far comprendere come le varie parti sianogiuntate insieme.(...)Se imparassimo a disegnare come costruiamo, dal basso in su -quando mai lo facciamo? - arrestando la matita e facendo unsegno alle giunture di ogni gettata o dell’alzato, la decorazionenascerebbe da sé, dal nostro amore per l’espressione del metodo.Allora non si potrebbe più tollerare di nascondere le fonti di luce egli indesiderati tubi, fili, scarichi, applicando materiali acustici sullastruttura. Il senso della struttura e dei servizi, così, andrebbe perduto.Il desiderio di esprimere come è fatta ogni cosa, compenetreràl’intera famiglia architettonica, dall’architetto all’ingegnere, alcostruttore, all’artigiano.”

(Louis Kahn, risposta a inchiesta su Achitectural Forum, giugno 1961).

“Costruzione è l’arte di creare un tutto significante comeassemblaggio di parti... Ritengo che la vera essenza di tuttol’operare nell’architettura risieda nell’atto della costruzione. (...)Provo rispetto per l’arte del congiungere, la capacità di artigiani eingegneri. Sono colpito dalla conoscenza del come unire le coseche risiede nel profondo dell’abilità umana. Io cerco di progettareedifici che rendano merito di questa sapienza..”

(da un’intervista di P. Zumthor su Architectural Review, ottobre 1998)

L. KahnRichards Research Building

Philadelfia 1958 -61

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laboratorio di costruzione dell’architettura1emilio faroldi paola pleba

Questi pensieri che alcuni protagonisti della storiadell’architettura hanno elaborato in epoche e contestitra loro anche distanti danno conto di quanto la tecnicasia essenziale perchè il fare architettura non tradiscale sue ragioni fondative e non si riduca ad un eserciziogratuito e cosmetico .L’architetto che non voglia tradire l’essenzaetimologica della propria ontologia (archi-téchne) nonpuò non conoscere nelle più intime profondità lanatura di ciò che egli progetta: il “capo dei costruttori”deve più di ogni altro possedere il sapere di come sifà, il sapere delle tecniche.La certezza che forma e tecnica sono elementiinscindibili del fenomeno architettonico siaccompagna alla coscienza che la componente“artistica” difficilmente può venire resa trasmissibile,e di conseguenza assimilabile, restando patrimoniodi ciascuno e crescendo in forza delle singole especifiche sensibilità. Al contrario il sapere “tecnico”è un sapere oggettivo e come tale apprendibile; èquindi uno dei compiti primari di un corsouniversitario come il Laboratorio di costruzionedell’architettura 1 trasmettere questo sapere cosìcome è dovere dello studente futuro architetto farloproprio.

“L’arte non si impara. Tuttavia l’architetto tecnico ci darà almenodelle costruzioni razionali e ben costruite. Noi eviteremo così leproduzioni degli esteti senza mestiere che hanno buon gioco oggipoichè la potenza dei nostri mezzi tecnici permette la realizzazionedelle peggiori elucubrazioni.”

(A. Perret, Le voyage en Italie des architectes français, inL’Architecture d’aujourd’hui n°8, 1933).

“Lo scopo primo del progetto diviene quindi, per usare una bellafrase di Massimo Cacciari, “l’approfondimento del fenomeno sinoalla sua radicale intimità, della cosa fino al suo proprio”. Soloattraverso tale approfondimento prende senso lo scopo delprogetto, la sua dimensione pragmatica, le tecniche con cui vienecostruito in quanto tecniche dei materiali e in quanto tecniche dellaloro produzione e organizzazione”

(V. Gregotti, Le scarpe di Van Gogh, Einaudi, Torino 1994).

La conoscenza tecnica, come ben si evince dallecitazioni precedenti, oltre a garantire le indispensabilicaratteristiche prestazionali al prodotto architettonicoè anche utilissimo strumento di controllo delle suecomponenti formali.Nel contesto dell’organismo architettonicol’inscindibilità delle vitruviane venustas - firmitas -utilitas (sorta di triangolo circolare di quelle che oggipossono venire indentificate come macro-famiglieesigenziali) ha subito nel corso della storia tradimentiripetuti. Può trovare una ricomposizione? E come puòtrovare questa ricomposizione?Da sempre la venustas è stata troppo soventeperseguita (e confusa) con aggiunte, con ornamentie decorazioni, con la creazione di “stili” che operanoed hanno operato nel campo del superfluo,probabilmente perchè questa prassi progettualerisulta la più agevole.E’ sicuramente da condividere in proposito il pensierodi Le Corbusier quando dice:

“(...) La decorazione è di ordine sensitivo e primario come il colore,si confà ai popoli semplici, ai contadini e ai selvaggi. L’armonia ela proporzione sollecitano l’intelletto, fermano l’attenzione dell’uomocolto.”

(Le Corbusier, Verso una architettura, Longanesi & C, Milano 1999).

Le Corbusier, P. JeanneretVilla Stein a Garces, 1927

P. Zumthor

Padiglione svizzero alla Fiera di Hannover 2000Dettaglio dell’assemblaggio degli elementi lignei

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Se si dà per imprescindibile che si possa definire“architettura” quanto supera e va oltre la pura esemplice costruzione, per annettervi quei dati spazialie formali, quella coerenza, quelle proporzioni e quellaarmonia delle parti nel tutto, allora possiamo dire chesolo con l’avvento del Razionalismo si è di nuovodata la possibilità di liberarsi dagli stili e stilemi edottenere quella “architettura necessaria” dove forsesi può vedere ricomposta la vitruviana triade.Ecco che la venustas può essere vista e perseguitacome scaturigine del gioco di proporzioni armonichecon cui si concretizzano gli elementi fisici necessarial materializzarsi di utilitas e firmitas.

“La necessità lavora con chiarezza maggiore di tutte le intenzioniarchitettoniche - la necessità della convivenza, del lavoro, di ugualeorientamento, della stessa esposizione al sole, dello stessorapporto con la pendenza del terreno alla quale non ci si adegua:essa viene superata, sfruttata - la necessità determinaobbligatoriamente un impianto sistematico.”

(Mart Stam, La costruzione e la norma (1926), in ABCavanguardia e architettura, 1924 -1928, Electa Milano 1983).

Se è vero che i limiti tecnici giocano un ruolodeterminante, è del pari vero che comunque glielementi tecnici possono e devono essere giocatiall’interno di quel sistema di sottili equilibri cui facevariferimento Le Corbusier .Questi equilibri si possono distinguere in naturali eartificiali, intendendo qui per naturali quelli chederivano dalle caratteristiche intrinseche dei materialinon complessi e dalle leggi fisiche che governano ilmondo, prima fra tutte la gravità; per artificiali quelliottenuti per mezzo di tecniche e materiali complessiprodotti dall’attività umana.

Dal trilite si passa all’arco ed alla volta per potersuperare luci sempre maggiori (l’ingegno umanosperimenta le forme più efficienti per i materialinaturali); ma solo con la scoperta e la produzione dimateriali con elevata resistenza a trazione (ferro,acciaio, fibre sintetiche) si può operare un ulteriorepasso verso equilibri “artificiali” (l’ingegno umanoinventa o scopre nuovi materiali) liberando l’involucrodai limiti strutturali e conseguentemente offrendonuove potenzialità espressive in ambito formale.

Tempio di Atena AfaiaEgina, Grecia VI sec. a.C.

Villa Stein a GarcesSchema proporzionale della facciata

Renzo PianoMaison Hermés, Tokio 2001

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L’evoluzione scientifica della tecnologia consente unprogresso delle tecniche produttive e ditrasformazione delle materie prime e parallelamentela sistematizzazione della scienza e tecnica dellecostruzioni, per cui il progetto trova la suaformalizzazione oltre che analogica nel disegno,anche digitale nella matematicizzazione del calcolostrutturale. Un edificio è definito da un insieme sia disegni sia di numeri: la firmitas si astrae nel numero,la venustas resta linea.Ora se è vero che la matematica è il più potentesistema formale per descrivere la natura, è altrettantovero che le leggi della matematica sono intrinsechealla natura: ecco che allora diviene chiara la sottigliezzadel pensiero di Le Corbusier a proposito dell’armoniae della proporzione.Ecco una conferma che la triade vitruviana puòricomporsi solo se la venustas perde connotazioniesclusivamente materiali per matematicizzarsi nelgioco delle propozioni armoniche con cui comporregli elementi fisici indispensabili al concretizzarsi dellafirmitas e dell’utilitas, elementi che, come detto sonoprivi di gratuità ma determinati dalla necessità (etica).Se come caso paradigmatico si analizzano le vicendedell’involucro attraverso il tempo si è in grado dicomprendere forse nella maniera più effiace qualesalto innovativo abbiano comportato per gli aspettiformali e compositivi dell’architettura le tecnichecostruttive messe a punto a partire dalla rivoluzioneindustriale, soprattutto per quanto concerne lastruttura portante.Fino al primo ‘800 la ricerca volta a separare edistinguere le funzioni di struttura portante e diinvolucro trova applicazione soltanto negli edificimonumentali . Si pensi ad esempio all’architetturagotica che per prima operò questa separazione e resepossibile la riduzione delle pareti ad esclusiva funzionedi chiusura consentendo la formazione di grandiaperture vetrate.

L’architettura gotica traeva ispirazione dalla natura:dalle architetture vegetali delle foreste. In fondo lanatura ha da sempre operato quella distinzione trainvolucro e struttura, distinzione che nell’architetturaha richiesto qualche millennio per trovare attuazione:l’essere vivente possiede (nelle classi superiori deivertebrati) uno scheletro che sorregge l’involucro egli accessori; peraltro le costruzioni primitive edeffimere hanno quasi sempre operato in modonaturale la distinzione tra involucro e struttura: tendee capanne dei popoli nomadi ad esempio.

L’uomo con la sua imperfezione deve percorrere moltastrada per arrivare dove la natura è sempre stata.L’artefatto è la natura creata dall’uomo; la natura èl’artefatto creato da Dio.Per il resto le costruzioni correnti erano caratterizzateda involucri a muratura portante: ad un tempostruttura e chiusura.Le dimensioni e le proporzioni dei vuoti e dei pieninelle superfici di facciata erano fortemente vincolatedalle caratteristiche meccaniche dei materiali utilizzati(pietra - mattone): ecco che il progettista trovava limitinaturali alla libertà della sua ricerca formale; questaricerca si spostava allora più frequentemente su diun diverso livello: quello dello stile (ornamento -decorazione).In sintesi: omologazione ed uniformità nella tecnica- differenziazione nelle forme decorative (stili).La ritrovata autonomia della struttura portante ancheper l’edilizia corrente a partire dalla fine ‘800 liberaprogressivamente il progettista dalla tentazione disposare uno stile. Agli inizi è pur vero che learchitetture continuarono a dissimulare la strutturaautonoma dietro a facciate eclettiche. Ne è unesempio l’edificio dei magazzini Samaritaine a Parigi:la struttura portante in ferro, in origine occultata dietroun apparato decorativo eclettico, è statasuccessivamente liberata e denunciata con unaristrutturazione.

Capanna di nomadi greci in costruzione

Struttura e chiusura nell’architetura gotica

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Successivamente la presa di coscienza dellepotenzialità formali intrinseche nei nuovi sistemicostruttivi diede vita al razionalismo dove l’espressivitàformale viene ottenuta esclusivamente giocando congli elementi tecnici basilari e con le loro caratteristichefisico-meccaniche: è il “non stile”, l’”architetturanecessaria”, il nuovo vero “ordine” dopo il dorico. Edin alcuni casi ecco che la struttura portante torna asvolgere anche funzione di involucro connotando conforza e chiarezza l’edificio.

Oggi una nuova componente si aggiunge alla triadevitruviana: la sostenibilità ambientale, ossia l’uso attentoe consapevole delle risorse nel rispetto delle futuregenerazioni.Ecco che allora i parametri in campo si inquadranoall’interno della dimensione etica dell’architettura chea priori è l’unica legittimata a governare il processoprogettuale in quanto da essa discendono tutte lepossibili opzioni, siano esse morfologiche, tipologicheo tecnologiche.

F. JourdainMagazzini Samaritaine, Parigi 1905

Prima e dopo la cura

“Ogni materiale possiede un linguaggio formale che gliappartiene e nessun materiale può avocare a sé le forme checorrispondono ad un altro materiale. Perchè le forme si sonosviluppate a partire dalla possibilità di applicazione e dalprocesso costruttivo propri di ogni singolo materiale. Nessunmateriale consente una intromissione nel proprio repertorio diforme.”

(A. Loos, Parole nel vuoto, Adelphi, 1982).

Come ebbe a dire L. Mies Van der Rohe nel discorsoinaugurale del 1938 all’apertura dei corsi dell’ArmourInstitute di Chicago (poi Illinois Intsitute ofTecnology):

“(...) Il lungo cammino dal materiale, attraverso la funzione, allavoro creativo ha solo uno scopo: metter ordine nella disperataconfusione del nostro tempo. Dobbiamo avere un ordine chedia ad ogni cosa il suo posto e il trattamento che le è dovutosecondo la sua natura. Dobbiamo far ciò così perfettamenteche il mondo della nostra creazione fiorisca dal di dentro. Nonvogliamo e non possiamo far di più. Nulla può esprimere loscopo e il significato del nostro lavoro meglio delle profondeparole di sant’Agostino: il bello è lo splendore del vero(...)”.

L. Kahn ribadì in un intervento alla DesignConference di Aspen nel 1973:

“(...) e se chiedete al mattone cosa vuole, risponderà: ”Bé vorreiessere un arco”.

Quindi ogni materiale deve essere impiegato per lecaratteristiche specifiche che gli sono proprie: imateriali ad elevato modulo di elasticità (acciaio,fibre sintetiche) saranno impiegati al meglio se fattilavorare a trazione e da qui deriveranno le loro forme;i materiali a basso modulo di elasticità (pietre,mattoni) lavoreranno al meglio se impiegati acompressione e da qui deriveranno le loro forme,conferendo così ai manufatti quelle proporzioninaturali di cui si diceva.Si consideri l’evoluzione nell’impiego del mattone a

A. GalfettiEdificio residenziale a Bellinzona, Svizzera 2001

L. VacchiniPalestra a Losone, Svizzera 1997

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vista come elemento di costruzione dell’involucro:ovviamente la sua originaria funzione sta nell’esseread un tempo elemento portante ed elemento dichiusura, il più antico e più diffuso componente“prefabbricato” impiegato dall’uomo.La bellezza di un paramento in mattoni a vista risiedeprobabilmente sia nel potere evocativo di immaginiarchetipiche sedimentate nella memoria dell’uomo,sia nella sua tessitura che conferisce un ordine“rassicurante” (una scansione) unito a caratteristicheuniche nell’assorbimento e riflessione della luce. Inuna muratura in mattone a vista, in fondo, è fissato eleggibile il tempo ed il lavoro occorsi alla suacostruzione, un corso dopo l’altro, quasi in analogiaagli anelli dei tronchi arborei.Quando viene meno la funzione portante il mattone,nei casi migliori, riempie le campiture tra gli elementistrutturali ponendosi solo come chiusura edenunciando chiaramente questo suo nuovo mododi essere.

Nei casi meno felici riveste e nasconde con totaleindifferenza strutture eterogenee.Nei tempi più recenti di fronte alla necessità dicontenere le dispersioni energetiche degli edifici, ilmattone a vista in ambiti climatici come i nostri si fàpelle di finitura, una sorta di curtain wall, una facciataventilata, appeso e legato a sottostrutture metallichea loro volta vincolate alle strutture portanti principalidell’edificio; si annullano così tutti i ponti termici e siottiene la migliore efficienza termo-igrometrica.

Si pone a questo punto un dilemma sulla correttezzadell’approccio progettuale: ricostruire tessitureanaloghe alle vecchie murature portanti con falsi muria due/tre teste, con voltini sottolineati dal disporsidel mattone in verticale, in sostanza dar vita a volumiarchitettonici massicci e unitari; oppure denunciarechiaramente questo nuovo ruolo di pelle collocandoad esempio il mattone all’interno di telai metallici(creando pannelli precomposti fuori opera conmattoni alleggeriti, armati all’interno, senza piùconcatenamenti di sorta e ben che meno architravi)e poi montati a secco perfezionando quel sistemache in fondo adottò Mies van der Rohe agli esordidell’international style.Indubbiamente la seconda posizione pare eticamentela più corretta.

R. PianoAmpliamento IRCAM, Parigi 1988

Paramento esterno in elementi laterizi faccia a vistaintelaiati ed appesi

L. Mies van der RoheAlumni Memorial Hall, IIT

Chicago 1945

F. AlbiniEdificio INA, Parma 1950-54

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Una architettura necessaria si invera anche per mezzodello studio delle connessioni tra i vari elementi ed ivari componenti: è tanto più vero oggi a fronte delsempre più diffuso operare con sistemi di costruzioneper componenti prefabbricati assemblati a secco.

Tanto maggiormente rispetto al passato leconnessioni hanno acquistato importanza conl’aumentare vertigioso del numero di componenti checoncorrono nel processo edilizio: ma maggiore è laquantità di materiali e componenti diversi impiegati emaggiore sarà il numero delle connessioni. Questofatto può e deve venire colto come occasione diesercizio progettuale e non subito solo comeineluttabile necessità.Dando per scontato che l’ornamento inteso in sensotradizionale non debba più trovare postonell’architettura di oggi, ecco che, come ha detto L.Kahn, la ricchezza e l’espressività formale di unaarchitettura risiede anche nella chiarezza delleconnessioni tra le parti e nella leggibilità della loroautonomia. Questo non significa che la tecnicaesibita possa da sola legittimare un’architettura; latecnica, come la funzione, è condizione necessariama non sufficiente a creare architettura.

9

R. PianoAmpliamento IRCAM, Parigi 1988

W. Gropius, K. WachsmannNodo di connessione del Packaged house system

USA 1942

R. PianoEdificio DEBIS, Berlino 1998

Involucro a doppia pelle a geometria variabile

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E qui si chiarisce con la massima evidenza, se ancorave ne fosse bisogno, quanto sia importante oggi perl’architetto una approfondita conoscenza tecnica, inassenza della quale non può sussistere la capacitàdi interpretare i materiali e quindi di “comporli” in unaarchitettura.Oggi essere architetto militante, architetto che hacome fine la costruzione, è ben più difficile che neisecoli passati e questo per due fondamentali motivi:a. prima della rivoluzione industriale i materialiimpiegati appartenevano a poche specie e le tecnichecostruttive erano ben sedimentate e potevano esseredominate da un unico attore: l’architetto-costruttore;oggi la complessità e l’innovazione tenologica incontinua evoluzione impongono sforzi cognitivienormi superabili solo con il lavoro di equipe.b. la separazione tra fase progettuale e faserealizzativa, che è inevitabile conseguenza delprecedente motivo, paradossalmente aggrava lasituazione operando la cancellazione della figura,appunto, dell’architetto costruttore (archi - téchne)che nel cantiere applicava e sviluppava parallelamentele sue cognizioni, avendo quindi modo disperimentare e verificare immediatamente la bontà omeno delle scelte operate.Questa separazione, certamente una delle causeprime delle criticità oggi insite nel fare architettura,può essere ricomposta solo tramite la strettacollaborazione tra tutte le figure professionalispecialistiche oggi coinvolte nel processo dicostruzione dell’architettura.Anche il progetto ha un suo “cantiere”, quasi virtuale:la struttura di progettazione, che guidata e direttadall’architetto produce qualcosa identificabile, persimilitudine, con il software dell’edificio.Il cantiere tradizionale successivamente produrràl’hardware, il prodotto reale e concreto.

Fonti bibliografiche

L.B. Alberti, L’Architettura, Edizioni il Polifilo, Milano 1989.V. Gregotti, Le scarpe di Van Gogh, Einaudi, Torino 1994.L. Kahn, risposta a inchiesta su Achitectural Forum, giugno 1961,da L. I. Kahn, idea e immagine - C. Norberg-Schulz, Officinaedizioni, 1980.Le Corbusier, Verso una architettura, Longanesi & C, Milano 1999.A. Perret, Le voyage en Italie des architectes français, inL’Architecture d’aujourd’hui, n°8 1933.A. Loos, Parole nel vuoto, Adelphi, Milano 1982.M. Stam, La costruzione e la norma (1926), in ABC avanguardia earchitettura 1924, 1928, Electa, Milano 1983.Architectural Review, ottobre 1998, intervista a P. Zumthor.

Fonti iconografiche

AA.VV., Costruire ed abitare, Credito Fondiario Spa, Roma 1974.AA. VV., Matiere d’art, Architecture contemporaine en Suisse,Centre culturel suisse, Paris 2001.L. Benevolo, Storia dell’architettura moderna, Laterza, Bari 1971.W. Blaser (a cura di), Mies van der Rohe, Zanichelli Editore,Bologna 1995.D. B. Brownlee, D. G. De Long, Louis I. Kahn, RCS Libri e GrandiOpere Spa, Milano 1995.J. Charbonneaux, R. Martin, F. Villard, La Grecia arcaica, RizzoliEditore, Milano 1978.E. Faroldi, M. P. Vettori, Dialoghi di Architettura, Alinea, Firenze1995.G. Morabito, Forme e tecniche dell’architettura moderna, Officinaedizioni, Roma 1990.R. Piano, Giornale di bordo, Passigli Editori, Firenze 1997.Detail serie 2001 n° 7, Institut fur internationale Architektur-Dokumentation GmbH, Munchen.

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IL DISEGNO DEL DETIL DISEGNO DEL DETIL DISEGNO DEL DETIL DISEGNO DEL DETIL DISEGNO DEL DETTTTTTAGLIOAGLIOAGLIOAGLIOAGLIOa cura di gianni bertoldi e paolo raffaglioa cura di gianni bertoldi e paolo raffaglioa cura di gianni bertoldi e paolo raffaglioa cura di gianni bertoldi e paolo raffaglioa cura di gianni bertoldi e paolo raffaglio

i n v o l u c r oi n v o l u c r oi n v o l u c r oi n v o l u c r oi n v o l u c r o

cemento faccia a vistacemento faccia a vistacemento faccia a vistacemento faccia a vistacemento faccia a vistaz a c h + z u n dz a c h + z u n dz a c h + z u n dz a c h + z u n dz a c h + z u n d

alexander reichelalexander reichelalexander reichelalexander reichelalexander reichelp i e t r ap i e t r ap i e t r ap i e t r ap i e t r a

raffaele cavadiniraffaele cavadiniraffaele cavadiniraffaele cavadiniraffaele cavadinimattone faccia a vistamattone faccia a vistamattone faccia a vistamattone faccia a vistamattone faccia a vista

frank l loyd wrightfrank l loyd wrightfrank l loyd wrightfrank l loyd wrightfrank l loyd wrightd v kd v kd v kd v kd v k

tim heide, verena von beckerathtim heide, verena von beckerathtim heide, verena von beckerathtim heide, verena von beckerathtim heide, verena von beckerathc e r a m i c ac e r a m i c ac e r a m i c ac e r a m i c ac e r a m i c a

ignazio gardellaignazio gardellaignazio gardellaignazio gardellaignazio gardellal e g n ol e g n ol e g n ol e g n ol e g n o

atelier cubeatelier cubeatelier cubeatelier cubeatelier cubem v r d vm v r d vm v r d vm v r d vm v r d v

herzog & de meuronherzog & de meuronherzog & de meuronherzog & de meuronherzog & de meuronkathan, schranz, strolzkathan, schranz, strolzkathan, schranz, strolzkathan, schranz, strolzkathan, schranz, strolz

hartwig schneiderhartwig schneiderhartwig schneiderhartwig schneiderhartwig schneider, gabriele mayer, gabriele mayer, gabriele mayer, gabriele mayer, gabriele mayeri n t o n a c oi n t o n a c oi n t o n a c oi n t o n a c oi n t o n a c o

le corbusierle corbusierle corbusierle corbusierle corbusier

s c a l es c a l es c a l es c a l es c a l e

felix schurmannfelix schurmannfelix schurmannfelix schurmannfelix schurmannchristian raupach, gunter schurkfelixchristian raupach, gunter schurkfelixchristian raupach, gunter schurkfelixchristian raupach, gunter schurkfelixchristian raupach, gunter schurkfelix

z a c h + z u n dz a c h + z u n dz a c h + z u n dz a c h + z u n dz a c h + z u n dthomas durischthomas durischthomas durischthomas durischthomas durisch

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L’attività svolta nel LdCA1 affronta tematicheprogettuali inerenti un organismo residenziale dimedia complessità. L’efficacia didatticadell’operazione trae sicuramente beneficio anche dauna sistematizzazione delle principali componentidell’involucro dell’organismo edilizio, le quali possonovenire classificate in sei categorie:

- basamento (attacco a terra);- elevazione (muri perimetrali);- bucature (finestre);- aggetti e rientranze (balconi, logge, terrazze);- coronamento (copertura);- scale.

Nelle pagine seguenti vengono presentati alcuni casistudio che resocontano le scelte compositive etecniche operate, per consentire un raffronto tra ilprogetto degli elementi tecnici e l’esito costruito esuscitare quella curiosità necessariaall’approfondimento personale delle tematicheproposte.Prima di procedere allo studio dei singoli elementiarchitettonici è necessaria una premessa:«Nessun oggetto viene percepito come unico oisolato dal resto. Veder qualcosa significa assegnargliil suo posto nel tutto: una collocazione nello spazio,una valutazione della sua dimensione, la chiarezza,la distanza1». Così Arnheim suggerisce che nonpossiamo estrapolare e studiare un elemento singolo,sia in ambito architettonico sia in altri ambiti,isolatamente dal contesto in cui si colloca, ma cheanzi è proprio il rapporto d’intima unione esistentetra questo ed il “tutto” che conferisce il significatoad un’opera.E’ il rapporto esistente tra i diversi elementi della

composizione (sia esso di natura formale, materica,tecologica, cromatica,...) che crea unitarietàespressiva all’interno di un’opera, ed analogamentecontribuisce a conferire una gerarchia che rispetti edesalti le peculiarità di ogni singolo elemento (doveper esempio una finestra di un locale soggiorno haun peso ed una rilevanza assai diversa da una finestradi un bagno o di un piano di cantina).Se quanto fin qui è vero e facilmente riscontrabile tragli esempi architettonici scelti all’interno del panoramadell’architettura residenziale, di seguto riportati, ètanto vero anche il suo opposto.All’interno di un singolo elemento della composizionesono leggibili tutte le caratteristiche (sceltecompositive, linguistiche, formali, d’identitàespressive...) che si ritrovano espresse nella più largascala. Si pensi ad esempio ad una finestra, ageometria quadrata, di un edificio progettato da AldoRossi: in essa sono ben presenti tutti gli assunti e lemotivazioni che spingono l’architetto a progettare econformare i propri edifici a forme geometrichesemplici.Ciò significa che la progettazione di un organismoedilizio è qualcosa di estremamente logico econsequenziale, per cui il “tutto” si ritrova a vibrare,in piccola scala, anche all’interno di un dettaglio delsingolo elemento.Tutto ciò delinea un quadro di relazioni estremamentedelicato e complesso all’interno del quale deveinserirsi l’attività progettuale, in cui la sapienza ed ilgioco sensibile dell’architetto deve trovare libera epropria espressione, pur rispondendo a leggi e regoleben precise.

Nota1 R. Arnheim, Arte e percezione visiva, Feltrinelli, Milano 1988

Il disegno del dettaglioIl disegno del dettaglioIl disegno del dettaglioIl disegno del dettaglioIl disegno del dettaglio

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laboratorio di costruzione dell’architettura1emilio faroldi paola pleba

zach+zundzach+zundzach+zundzach+zundzach+zundhousing and commercial buildinghousing and commercial buildinghousing and commercial buildinghousing and commercial buildinghousing and commercial buildingcomplesso residenziale e commercialecomplesso residenziale e commercialecomplesso residenziale e commercialecomplesso residenziale e commercialecomplesso residenziale e commercialeboeblingen, germania 1997boeblingen, germania 1997boeblingen, germania 1997boeblingen, germania 1997boeblingen, germania 1997

involucro

La costruzione segue il profilo delle altezze degli edificicircostanti. La copertura aggettante conclude unvolume solido e monolitico su cui spicca un elementoin cemento armato che contiene il vano scala. Lastruttura portante, a travi e pilastri, arretrata rispetto alfilo di facciata, permette lo sviluppo della pianta liberagarantendo la massima flessibilità interna.

tratto da: Detail, n.8 del 1997.

pareti perimetrali verticalipareti perimetrali verticalipareti perimetrali verticalipareti perimetrali verticalipareti perimetrali verticalicemento armato a vista

strato coibentecemento armato a vista

infissi esterni verticaliinfissi esterni verticaliinfissi esterni verticaliinfissi esterni verticaliinfissi esterni verticaliserramenti in legno con apertura ad anta

sistema di oscuramentosistema di oscuramentosistema di oscuramentosistema di oscuramentosistema di oscuramentopersiane in legno

c o p e r t u r ac o p e r t u r ac o p e r t u r ac o p e r t u r ac o p e r t u r atetto piano in cemento armato

Page 16: particolari architettonici

15

vista generale dell’edificio

sezione della coperturascala 1:20

Page 17: particolari architettonici

laboratorio di costruzione dell’architettura1emilio faroldi paola pleba

involucro

pianta e sezionescala 1:20

Page 18: particolari architettonici

foto di dettaglio della muratura incemento armato a vista edell’avvolgibile esterno

sezione dell’avvolgibile esternoscala 1:20

17

Page 19: particolari architettonici

laboratorio di costruzione dell’architettura1emilio faroldi paola pleba

alexander reichelalexander reichelalexander reichelalexander reichelalexander reichelhousing and office blockhousing and office blockhousing and office blockhousing and office blockhousing and office blocknuovo insediamento residenziale e ufficinuovo insediamento residenziale e ufficinuovo insediamento residenziale e ufficinuovo insediamento residenziale e ufficinuovo insediamento residenziale e ufficikassel, germaniakassel, germaniakassel, germaniakassel, germaniakassel, germania 2001 2001 2001 2001 2001

involucro

Il principio di modularità sul quale si basa questa villaurbana fu studiato per rispondere ai requisiti delconcorso: una tipologia di edificio adatta ad ottodifferenti profili di sito. La griglia modulare a basequadrata, che costituisce la maglia strutturale, puòessere estesa e modificata al fine di assecondaremolteplici situazioni topografiche e usi diversi dellastruttura. L’edificio presentato non è che un prototipoche si sviluppa su di una tipologia a torre a basequadrata con un lato di 13 metri e un’altezza di 15 metri.Il tamponamento dei vuoti, generati dal telaiostrutturale, è realizzato tramite un sistema di serramentiprefabbricati in larice che alternano parti completamentevetrate a parti quasi del tutto opache.Nello zoccolo del volume e al piano terra si trovano unduplex di 120 mq e i posti auto meccanizzati.Gli alloggi dei piani superiori hanno le dimensione siadi un bilocale che di un trilocale. Il duplex dell’ultimopiano affaccia direttamente su di una terrazza apertaprotetta da un sistema di brise soleil montati incopertura.

tratto da: Detail, n.4 del 2001.

pareti perimetrali verticalipareti perimetrali verticalipareti perimetrali verticalipareti perimetrali verticalipareti perimetrali verticalitelaio

pannello in cemento rinforzato con fibra di vetrocamera d’aria

strato coibente in lana di rocciapilastro strutturale intonacato sul lato interno

elementi prefabbricati a tamponamento del telaiodoghe in legno

camera d’ariastrato coibente in lana da roccia

pannello in cartongessoinfissi esterni verticaliinfissi esterni verticaliinfissi esterni verticaliinfissi esterni verticaliinfissi esterni verticali

serramenti in legno con apertura ad antasistema di oscuramentosistema di oscuramentosistema di oscuramentosistema di oscuramentosistema di oscuramento

persiane a libro in legnoc o p e r t u r ac o p e r t u r ac o p e r t u r ac o p e r t u r ac o p e r t u r a

tetto giardino piano

Page 20: particolari architettonici

19

sezione orizzontalescala 1:20

vista d’angolo dell’edificio

legenda

Page 21: particolari architettonici

laboratorio di costruzione dell’architettura1emilio faroldi paola pleba

sezione verticalescala 1:20

involucro

Page 22: particolari architettonici

il sistema di montaggio a seccofoto di cantiere e schemi strutturali

21

Page 23: particolari architettonici

laboratorio di costruzione dell’architettura1emilio faroldi paola pleba

involucro

raffaele cavadiniraffaele cavadiniraffaele cavadiniraffaele cavadiniraffaele cavadinimunicipal buildingmunicipal buildingmunicipal buildingmunicipal buildingmunicipal buildingmunicipio di iragnamunicipio di iragnamunicipio di iragnamunicipio di iragnamunicipio di iragnairagna, svizzera iragna, svizzera iragna, svizzera iragna, svizzera iragna, svizzera 19981998199819981998

L’utilizzo di un rivestimento in pietra locale donaall’edificio una certa massività e monumentalitàinterrotta solo da una sottile parete in vetrocemento alpiano terra. Gli elementi in granito tagliati a spaccosono stati accostati in modo da rendere minime le fughefra i vari masselli.

tratto da: Detail, n.6, 1999.

pareti perimetrali verticalipareti perimetrali verticalipareti perimetrali verticalipareti perimetrali verticalipareti perimetrali verticaliblocchi in pietra a spacco

camera d’ariastrato coibente

muratura in lateriziointonaco

infissi esterni verticaliinfissi esterni verticaliinfissi esterni verticaliinfissi esterni verticaliinfissi esterni verticaliserramenti in legno con apertura ad anta

c o p e r t u r ac o p e r t u r ac o p e r t u r ac o p e r t u r ac o p e r t u r atetto piano in cemento armato

vista del fronte principale

Page 24: particolari architettonici

23

sezione in corrispondenzadel serramentoscala 1:20

Page 25: particolari architettonici

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involucro

frank lloyd wrightfrank lloyd wrightfrank lloyd wrightfrank lloyd wrightfrank lloyd wrightdarwin d. martin housedarwin d. martin housedarwin d. martin housedarwin d. martin housedarwin d. martin housecasa per abitazionecasa per abitazionecasa per abitazionecasa per abitazionecasa per abitazionebuffalo, new yorkbuffalo, new yorkbuffalo, new yorkbuffalo, new yorkbuffalo, new york 1902-1904 1902-1904 1902-1904 1902-1904 1902-1904

La Martin House fu progettata e costruita pressochèsimultaneamente al Larking Building. Questo spiegaalcuni caratteristiche atipiche rispetto alle realizzazioniresidenziali precedenti come l’uso composito dicemento ed acciaio per il sistema strutturale. Le casedi Wright erano sempre state costruite in legno eacciaio, oppure esclusivamente in legno. Lacontemporaneità, che accomuna la costruzione diquesto edificio a quella del Larkin Building, testimoniauna ricerca architettonica e tecnologica applicata sia aprogetti complessi che a progetti puntuali, come inquesto caso.

tratto da:Edward R. Ford, The Details of Modern Architecture, The MITPress, Cambridge Massachusetts 1991.Terence Riley, Peter Reed (a cura di), Frank Lloyd WrightArchitetto, 1867-1959, Electa, Milano 1994.

pareti perimetrali verticalipareti perimetrali verticalipareti perimetrali verticalipareti perimetrali verticalipareti perimetrali verticalimattone faccia a vista

camera d’ariamuro interno in mattoni pieni

intonacoinfissi esterni verticaliinfissi esterni verticaliinfissi esterni verticaliinfissi esterni verticaliinfissi esterni verticali

serramenti doppi in legno con apertura ad antac o p e r t u r ac o p e r t u r ac o p e r t u r ac o p e r t u r ac o p e r t u r a

tetto a falde in legno rivestito di mattonelle in cotto

pianta del piano terra

Page 26: particolari architettonici

25

particolare di facciata

vista generale dell’edificio

Page 27: particolari architettonici

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involucro

spaccato assonometrico della facciatascala 1:20

legenda

Page 28: particolari architettonici

legenda

spaccato assonometrico del serramentoscala 1:20

27

Page 29: particolari architettonici

laboratorio di costruzione dell’architettura1emilio faroldi paola pleba

d v kd v kd v kd v kd v khousing in bredahousing in bredahousing in bredahousing in bredahousing in bredacomplesso residenziale a schieracomplesso residenziale a schieracomplesso residenziale a schieracomplesso residenziale a schieracomplesso residenziale a schierabreda, paesi bassi 1999breda, paesi bassi 1999breda, paesi bassi 1999breda, paesi bassi 1999breda, paesi bassi 1999

involucro

Posizionata lungo un tipico canale d’acquacontraddistinto da un filare di alberi lungo entrambe lesponde, la casa a schiera costituisce un bordosignificativo dell’assetto urbano. Il complessoresidenziale è costituito da cinque blocchi a schiera dilunghezze diverse per meglio adattarsi alla morfologiaurbana del luogo. Il fronte di ingresso, arretrato rispettoal bordo strada da un piccolo giardino privato, sicontraddistingue, per contrapposizione, a un fronteopposto particolarmente aperto e articolato su terrazze.I prospetti degli edifici sono rivestiti in mattoni faccia avista di colore scuro e dall’aspetto vetrificato. Fra lamuratura di rivestimento e quella retrostante si sviluppauna camera d’aria che garantisce un incremento delcoibente termico. Le generose aperture ad angolo, checaratterizzano il prospetto principale, adottano unsistema di apertura scorrevole.

tratto da: Detail, n.1 del 1999.

pareti perimetrali verticalipareti perimetrali verticalipareti perimetrali verticalipareti perimetrali verticalipareti perimetrali verticalimattone faccia a vista

camera d’ariacoibentazione termica

mattone pienointonaco

infissi esterni verticaliinfissi esterni verticaliinfissi esterni verticaliinfissi esterni verticaliinfissi esterni verticaliserramenti in legno con apertura a scorrere

c o p e r t u r ac o p e r t u r ac o p e r t u r ac o p e r t u r ac o p e r t u r atetto piano non praticabile

Page 30: particolari architettonici

29

vista del fronte di ingresso

Page 31: particolari architettonici

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involucro

pianta in corrispondenza del serramentoscala 1:20

Page 32: particolari architettonici

sezioni in corrispondenza del serramentoe della parete in vetrocemento

scala 1:20

31

Page 33: particolari architettonici

laboratorio di costruzione dell’architettura1emilio faroldi paola pleba

t im heide, verena von beckerathtim heide, verena von beckerathtim heide, verena von beckerathtim heide, verena von beckerathtim heide, verena von beckerathhousing in berlinhousing in berlinhousing in berlinhousing in berlinhousing in berlincomplesso residenziale a torrecomplesso residenziale a torrecomplesso residenziale a torrecomplesso residenziale a torrecomplesso residenziale a torreberlino, germania 1999berlino, germania 1999berlino, germania 1999berlino, germania 1999berlino, germania 1999

involucro

L’intervento, caratterizzato da due manufatti su sei pianifuori terra, ricade all’interno di un vasto programma diedificazione residenziale in un nuovo quartiereberlinese. Ciascuna torre ospita due trilocali per pianomentre al piano terra sono posizionati alloggi di piùpiccole dimensioni. Porte scorrevoli permettono dicogliere un’unitarietà dello spazio interno; il sistemastrutturale permette inoltre un’elevata flessibilitàliberando lo spazio interno da elementi strutturaliverticali. Le facciate della costruzione alternano un fronteparticolarmente chiuso ad uno che proietta l’internoverso la campagna circostante.Un unico elemento prefabbricato, integrando unpannello scorrevole di oscuramento e un parapetto inacciaio inox, costituisce il sistema del serramento.

tratto da: Detail, n.1 del 1999.

pareti perimetrali verticalipareti perimetrali verticalipareti perimetrali verticalipareti perimetrali verticalipareti perimetrali verticalimattone faccia a vista

camera d’ariacoibentazione termica in lana di roccia

mattone pienointonaco

infissi esterni verticaliinfissi esterni verticaliinfissi esterni verticaliinfissi esterni verticaliinfissi esterni verticaliserramenti in legno con apertura ad anta

sistema di oscuramentosistema di oscuramentosistema di oscuramentosistema di oscuramentosistema di oscuramentopersiana scorrecole in alluminio

c o p e r t u r ac o p e r t u r ac o p e r t u r ac o p e r t u r ac o p e r t u r atetto a falda inclinata nascosto

da una veletta

Page 34: particolari architettonici

33

viste dell’intervento

Page 35: particolari architettonici

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involucro

pianta in corrispondenza del parapetto del balconee del serramentoscala 1:20

sezione in corrispondenza della coperturascala 1:20

Page 36: particolari architettonici

sezione in corrispondenza del serramentoscala 1:20

particolare di prospetto

35

Page 37: particolari architettonici

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ignazio gardellaignazio gardellaignazio gardellaignazio gardellaignazio gardellacasa borsalinocasa borsalinocasa borsalinocasa borsalinocasa borsalinoresidenza per i dipendentiresidenza per i dipendentiresidenza per i dipendentiresidenza per i dipendentiresidenza per i dipendentialessandria, italia 1951alessandria, italia 1951alessandria, italia 1951alessandria, italia 1951alessandria, italia 1951

involucro

L’edificio si sviluppa su otto piani che ospitano quattroappartamenti ciascuno, serviti da due scale, un pianodelle cantine seminterrato e un piano di solaio ricavatonell’intercapedine tra l’ultimo solaio e la copertura.La disposizione planimetrica degli alloggi è basata suldare esposizione a sud a tutte le camere da letto edagli ambienti di soggiorno, senza escludere però questiultimi alla vita della strada che corre lungo il fronte nord.Da questa esigenza nasce un soggiorno passante,l’accentramento dei servizi e dei collegamenti verticalia nord, e, di conseguenza, il ritmo determinato dallanecessità di restringere il corpo di fabbrica incorrispondenza dei soggiorni per diminuirne laprofondità.La struttura è in cemento armato, i solai in laterizio, lechiusure sono in muratura di mattoni. La copertura ècostituita da travi disposte trasversalmente con uninterasse di 2.40 metri e collegate in alto da una solettain cemento armato impermeabilizzato.I serramenti in legno douglas fir, verniciati di bianco,sono a tutta altezza di locale; l’oscuramento è dato dagriglie scorrevoli in una guida a omega, verniciate diverde. Il rivestimento esterno adotta piastrelle di klinkerdi colore marrone bruciato.

tratto da: G.C. Argan, Ignazio Gardella, Comunità, Milano 1959.

pareti perimetrali verticalipareti perimetrali verticalipareti perimetrali verticalipareti perimetrali verticalipareti perimetrali verticalirivestimento in piastrelle di klinker

forato in lateriziocamera d’aria

forato in lateriziointonaco interno

infissi esterni verticaliinfissi esterni verticaliinfissi esterni verticaliinfissi esterni verticaliinfissi esterni verticaliserramenti in legno

sistema di oscuramentosistema di oscuramentosistema di oscuramentosistema di oscuramentosistema di oscuramentopersiana scorrevole in legno

c o p e r t u r ac o p e r t u r ac o p e r t u r ac o p e r t u r ac o p e r t u r atetto piano non calpestabile

Page 38: particolari architettonici

37

viste dell’edificio

Page 39: particolari architettonici

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involucro

particolare di prospettoscala 1:20

Page 40: particolari architettonici

sezione in corrispondenza del serramentoe della copertura

scala 1:20

sezione verticale del serramento

39

Page 41: particolari architettonici

laboratorio di costruzione dell’architettura1emilio faroldi paola pleba

involucro

atelier cubeatelier cubeatelier cubeatelier cubeatelier cubeclub e ippodromoclub e ippodromoclub e ippodromoclub e ippodromoclub e ippodromoecublens, svizzeraecublens, svizzeraecublens, svizzeraecublens, svizzeraecublens, svizzera 1984 1984 1984 1984 1984

tratto da:Julius Natterer, Thomas Herzog, Michael Volz, Atlante del legno,Utet, Torino 1998.

pareti perimetrali verticalipareti perimetrali verticalipareti perimetrali verticalipareti perimetrali verticalipareti perimetrali verticalirivestimento in listelli di legno

strato d’ariatavolato in legno posato in diagonale

isolamento termicobarriera al vapore

assito interno in legnoinfissi esterni verticaliinfissi esterni verticaliinfissi esterni verticaliinfissi esterni verticaliinfissi esterni verticali

serramenti legno con apertura ad antasistema di oscuramentosistema di oscuramentosistema di oscuramentosistema di oscuramentosistema di oscuramento

brise soleil in legno

Page 42: particolari architettonici

41

pianta e spaccato assonometrico della facciatascala 1:20

Page 43: particolari architettonici

laboratorio di costruzione dell’architettura1emilio faroldi paola pleba

involucro

m v r d vm v r d vm v r d vm v r d vm v r d vhouse for the elderlyhouse for the elderlyhouse for the elderlyhouse for the elderlyhouse for the elderlyresidenza per anzianiresidenza per anzianiresidenza per anzianiresidenza per anzianiresidenza per anzianiamsterdam, paesi bassi, amsterdam, paesi bassi, amsterdam, paesi bassi, amsterdam, paesi bassi, amsterdam, paesi bassi, 19861986198619861986

Dato che non era possibile sistemare tutte le unitàabitative richieste sulla superficie del lotto, il fronte norddell’edificio presenta una serie di corpi aggentanti checontengono gli ulteriori alloggi necessari a raggiungereil numero fissato dalla committenza. Ciascun elemento,ognuno con una propria dimensione, contiene fra ledue e le quattro unità. Sul fronte opposto, si aggettanonumerosi balconi di svariate dimensioni che sicaratterizzano per il colore dei parapetti, lastre in vetrostratificato di diverse tonalità.

tratto da: Detail, n.7, 1997.

pareti perimetrali verticalipareti perimetrali verticalipareti perimetrali verticalipareti perimetrali verticalipareti perimetrali verticalilistelli in legnocamera d’aria

blocchetti in cementointonaco

infissi esterni verticaliinfissi esterni verticaliinfissi esterni verticaliinfissi esterni verticaliinfissi esterni verticaliserramenti legno con apertura a scorrimento

piante ai vari livelli

Page 44: particolari architettonici

43

vista dei fronti dell’edificio

Page 45: particolari architettonici

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involucro

sezione in corrispondenza del balconescala 1:20

Page 46: particolari architettonici

sezione in corrispondenza del balconescala 1:20

45

Page 47: particolari architettonici

laboratorio di costruzione dell’architettura1emilio faroldi paola pleba

involucro

herzog & de meuronherzog & de meuronherzog & de meuronherzog & de meuronherzog & de meuroncasa di abitazionecasa di abitazionecasa di abitazionecasa di abitazionecasa di abitazionebasilea, svizzerabasilea, svizzerabasilea, svizzerabasilea, svizzerabasilea, svizzera 1987 1987 1987 1987 1987

tratto da:Julius Natterer, Thomas Herzog, Michael Volz, Atlante del legno,Utet, Torino 1998.

pareti perimetrali verticalipareti perimetrali verticalipareti perimetrali verticalipareti perimetrali verticalipareti perimetrali verticalirivestimento in legno di quercia

strato d’ariaisolamento termicomuratura in laterizio

intonacoinfissi esterni verticaliinfissi esterni verticaliinfissi esterni verticaliinfissi esterni verticaliinfissi esterni verticali

serramenti legno con apertura ad antasistema di oscuramentosistema di oscuramentosistema di oscuramentosistema di oscuramentosistema di oscuramento

persiane in legno con apertura a pacchettoc o p e r t u r ac o p e r t u r ac o p e r t u r ac o p e r t u r ac o p e r t u r a

tetto a una falda in legno rivestito di lamiera

vista generale dell’edificio

Page 48: particolari architettonici

47

pianta e sezione della facciatascala 1:20

Page 49: particolari architettonici

laboratorio di costruzione dell’architettura1emilio faroldi paola pleba

kathan, schranz, strolzkathan, schranz, strolzkathan, schranz, strolzkathan, schranz, strolzkathan, schranz, strolzhouse in innsbruckhouse in innsbruckhouse in innsbruckhouse in innsbruckhouse in innsbruckcasa per abitazionecasa per abitazionecasa per abitazionecasa per abitazionecasa per abitazioneinnsbruck, austria 1996innsbruck, austria 1996innsbruck, austria 1996innsbruck, austria 1996innsbruck, austria 1996

involucro

Costruito attraverso un sistema di prefabbricazioneideato dagli architetti, il nuovo edificio residenziale èstato eretto in soli 11 mesi di cantiere. Sulle pareti incemento riciclato sono stati agganciati gli elementi dirivestimento predisposti in moduli già finiti e completidi tutti gli strati necessari a formare il rivestimento. Iprospetti degli edifici presentano caratteri compositivicompletamente differenti, mentre il fronte verso stradasi presenta particolarmente compatto, quello oppostoè stato caratterizzato da una serie di bussole aggettantinel vuoto utilizzate come accumulatori termici nellastagione invernale.

tratto da: Detail, n.7 del 1997.

pareti perimetrali verticalipareti perimetrali verticalipareti perimetrali verticalipareti perimetrali verticalipareti perimetrali verticalidoghe in legno

strato coibente in lana di rocciafoglio ad alta coibenza termica

barriera al vaporecemento armato eseguito con materiale riciclato

pannello in cartongessoinfissi esterni verticaliinfissi esterni verticaliinfissi esterni verticaliinfissi esterni verticaliinfissi esterni verticali

serramenti in legno con apertura ad anta

piante dell’edificio ai differenti livelli

Page 50: particolari architettonici

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vista dei fronti dell’edificio

Page 51: particolari architettonici

laboratorio di costruzione dell’architettura1emilio faroldi paola pleba

involucro

sezione verticale della facciata verso stradascala 1:20

Page 52: particolari architettonici

sezione e prospetto dell’accumulatore termicoscala 1:50

51

Page 53: particolari architettonici

laboratorio di costruzione dell’architettura1emilio faroldi paola pleba

hartwig schneiderhartwig schneiderhartwig schneiderhartwig schneiderhartwig schneider, gabriele mayer, gabriele mayer, gabriele mayer, gabriele mayer, gabriele mayerhousing in ludwigsburghousing in ludwigsburghousing in ludwigsburghousing in ludwigsburghousing in ludwigsburgcomplesso residenziale a patiocomplesso residenziale a patiocomplesso residenziale a patiocomplesso residenziale a patiocomplesso residenziale a patioludwigsburg, germania 1999ludwigsburg, germania 1999ludwigsburg, germania 1999ludwigsburg, germania 1999ludwigsburg, germania 1999

involucro

In un tranquillo quartiere cittadino di costruzioniresidenziali degli anni ‘50, tra centro e periferia, sonosorti edifici di edilizia sovvenzionata per appartamenticon garage da affittare. I tagli degli appartamenti sidistinguono per il tipo di utenza cui si rivolgono che vadal single, al single con bambino, fino alla coppia oalla famiglia. L’impianto si struttura intorno a tre corti epresenta appartamenti da una a tre stanze su uno odue livelli. I volumi intonacati con intonaco mineralesono costituiti da blocchi in laterizio alveolare rivestitida intonaco colorato in pasta.In netto contrasto, porzioni di facciata sono state trattatecon un rivestimento in doghe di legno non trattate.Le finestre verso il giardino sono dotate di persiane inlegno scorrevoli che affacciano su logge in cementoprefabbricato colorato in pasta.

tratto da: Detail, n.1 del 1999.

pareti perimetrali verticalipareti perimetrali verticalipareti perimetrali verticalipareti perimetrali verticalipareti perimetrali verticalirivestimento in legno di cedro

lana mineralemuratura

intonaco internoinfissi esterni verticaliinfissi esterni verticaliinfissi esterni verticaliinfissi esterni verticaliinfissi esterni verticaliserramenti in legno e alluminio

sistema di oscuramentosistema di oscuramentosistema di oscuramentosistema di oscuramentosistema di oscuramentopersiana scorrevole in legno di cedro

c o p e r t u r ac o p e r t u r ac o p e r t u r ac o p e r t u r ac o p e r t u r atetto piano in cemento armato

Page 54: particolari architettonici

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viste dell’edificio

Page 55: particolari architettonici

laboratorio di costruzione dell’architettura1emilio faroldi paola pleba

involucro

pianta in corrispondenza del serramentoscala 1:20

Page 56: particolari architettonici

sezione in corrispondenza delle loggescala 1:20

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Page 57: particolari architettonici

laboratorio di costruzione dell’architettura1emilio faroldi paola pleba

involucro

le corbusierle corbusierle corbusierle corbusierle corbusiervilla savoievilla savoievilla savoievilla savoievilla savoieresidenza unifamiliareresidenza unifamiliareresidenza unifamiliareresidenza unifamiliareresidenza unifamiliarepoissypoissypoissypoissypoissy, francia, francia, francia, francia, francia 1929 1929 1929 1929 1929

La Villa Savoie è una residenza di lusso, collocata inuna radura circondata da boschi, a trenta chilometricirca da Parigi. Il piano di abitazione con la sua terrazzagiardino è rialzato su pilotis, in modo da avere un vastopanorama. Il lato da cui si gode la vista migliore risultaessere poco soleggiato, proprio per questo gli spazi disoggiorno si aprono sul terrazzo ricavato nel volumedella casa. La composizione è coronata dal solariumsul tetto, i cui muri curvi proteggono dal vento edarricchiscono tutta l’architettura.Grazie all’intervento di André Malraux, casa Savoie èstata dichiarata dal governo francese monumentonazionale ed è stata oggetto di recente restauro.

tratto da:Willy Boesiger (a cura di), Le Corbusier, Zanichelli, Bologna1977.Edward R. Ford, The Details of Modern Architecture, The MITPress, Cambridge Massachusetts 1991.

pareti perimetrali verticalipareti perimetrali verticalipareti perimetrali verticalipareti perimetrali verticalipareti perimetrali verticaliintonaco civile

blocchetti in cementocamera d’aria

blocchetti in cementointonaco

infissi esterni verticaliinfissi esterni verticaliinfissi esterni verticaliinfissi esterni verticaliinfissi esterni verticaliserramenti legno con apertura a scorrimento

c o p e r t u r ac o p e r t u r ac o p e r t u r ac o p e r t u r ac o p e r t u r atetto giardino piano

pianta del piano secondo

Page 58: particolari architettonici

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vista generale dell’edificio

vista del terrazzo

Page 59: particolari architettonici

laboratorio di costruzione dell’architettura1emilio faroldi paola pleba

involucro

spaccato assonometrico della facciatascala 1:20

Page 60: particolari architettonici

spaccato assonometrico del serramentoscala 1:20

59

Page 61: particolari architettonici

laboratorio di costruzione dell’architettura1emilio faroldi paola pleba

felix schurmannfelix schurmannfelix schurmannfelix schurmannfelix schurmannwohnhaus in munchenwohnhaus in munchenwohnhaus in munchenwohnhaus in munchenwohnhaus in munchencasa di abitazionecasa di abitazionecasa di abitazionecasa di abitazionecasa di abitazionemonaco, germania 1994monaco, germania 1994monaco, germania 1994monaco, germania 1994monaco, germania 1994

scale pianta e prospetto della scala

struttura portantestruttura portantestruttura portantestruttura portantestruttura portanteprofilati in acciaio

pa rape t topa rape t topa rape t topa rape t topa rape t toparapetto in metallo

Scala interna di un’abitazione unifamiliare.

tratto da: Detail, n.2, 1994.

Page 62: particolari architettonici

61

sezione e prospetto della scalascala 1:10

Page 63: particolari architettonici

laboratorio di costruzione dell’architettura1emilio faroldi paola pleba

christian raupach, gunter schurkfelixchristian raupach, gunter schurkfelixchristian raupach, gunter schurkfelixchristian raupach, gunter schurkfelixchristian raupach, gunter schurkfelixs c h u r m a n ns c h u r m a n ns c h u r m a n ns c h u r m a n ns c h u r m a n noffice building in unterhachingoffice building in unterhachingoffice building in unterhachingoffice building in unterhachingoffice building in unterhachingedificio per ufficiedificio per ufficiedificio per ufficiedificio per ufficiedificio per ufficiunterhaching, germania 1994unterhaching, germania 1994unterhaching, germania 1994unterhaching, germania 1994unterhaching, germania 1994

scale

struttura portantestruttura portantestruttura portantestruttura portantestruttura portanteprofilati in acciaio

pa rape t topa rape t topa rape t topa rape t topa rape t toparapetto in metallo

corrimano in legno di betulla

vista del sistema di collegamento verticale

tratto da: Detail, n.2, 1994.

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sezione e prospetto della scalascala 1:10

sezione sulla scalascala 1:10

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laboratorio di costruzione dell’architettura1emilio faroldi paola pleba

zach+zundzach+zundzach+zundzach+zundzach+zundhousing and commercial buildinghousing and commercial buildinghousing and commercial buildinghousing and commercial buildinghousing and commercial buildingcomplesso residenziale e commercialecomplesso residenziale e commercialecomplesso residenziale e commercialecomplesso residenziale e commercialecomplesso residenziale e commercialeboeblingen, germania 1997boeblingen, germania 1997boeblingen, germania 1997boeblingen, germania 1997boeblingen, germania 1997

scale

tratto da: Detail, n.8 del 1997.

struttura portantestruttura portantestruttura portantestruttura portantestruttura portantegradini prefabbricati a mensola in cemento armato

pa rape t topa rape t topa rape t topa rape t topa rape t toparapetto in metallo

Page 66: particolari architettonici

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vista della scala

sezione della scalascala 1:20 - 1:5

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laboratorio di costruzione dell’architettura1emilio faroldi paola pleba

thomas durischthomas durischthomas durischthomas durischthomas durischhouse in biel-benkenhouse in biel-benkenhouse in biel-benkenhouse in biel-benkenhouse in biel-benkencasa per abitazione unifamiliarecasa per abitazione unifamiliarecasa per abitazione unifamiliarecasa per abitazione unifamiliarecasa per abitazione unifamiliarebiel-benken, svizzera 1998biel-benken, svizzera 1998biel-benken, svizzera 1998biel-benken, svizzera 1998biel-benken, svizzera 1998

scale

tratto da: Detail, n.2 del 1998.

struttura portantestruttura portantestruttura portantestruttura portantestruttura portantestruttura in cemento armato eseguita in opera

rivestimento pedate e alzaterivestimento pedate e alzaterivestimento pedate e alzaterivestimento pedate e alzaterivestimento pedate e alzatetavole in legno di quercia

pa rape t topa rape t topa rape t topa rape t topa rape t toparapetto in ferro

piante e sezione

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legenda

sezione sulla scalascala 1:20

vista dell’edificio

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laboratorio di costruzione dell’architettura1emilio faroldi paola pleba

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ALLEGAALLEGAALLEGAALLEGAALLEGAT IT IT IT IT I

rassegna esemplif icativa dirassegna esemplif icativa dirassegna esemplif icativa dirassegna esemplif icativa dirassegna esemplif icativa disoluzioni conformisoluzioni conformisoluzioni conformisoluzioni conformisoluzioni conformi

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laboratorio di costruzione dell’architettura1emilio faroldi paola pleba

La qualità, la coerenza e la costruibilità dell’architettura

risiede in buona parte nella corretta definizione

progettuale dei dettagli esecutivi.

Il dettaglio costituisce l’esplorazione, alla più piccola

scala, delle pieghe più recondite di una architettura

costruita, una sorta di disvelamento della materia

oscura dell’architettura, che oscura però non deve

rimanere per gli addetti ai lavori.

Se si vuole dominare la materia è necessario acquisire

le conoscenze attorno al “sapere come”: quanto si

percepisce di una architettura è tale in virtù anche di

tutto quanto non si percepisce, di quanto resta non

visibile ma non per questo meno necessario.

L’elaborazione del dettaglio costruttivo è una attività

che si colloca ad una fase intermedia del percorso

progettuale: già a livello di progetto definitivo si

definiscono i principali dettagli che caratterizzano

l’involucro; in seguito, prima della elaborazione degli

elaborati esecutivi di insieme (normalmente in scala 1:

50), è indispensabile definire alle scale idonee (1:20 -

1:10 - 1:5 - 1:2 ecc.) tutti i dettagli per inserirli e comporli

correttamente nel contesto complessivo del progetto.

Successivamente si potranno operare affinamenti e

rivisitazioni come è pratica comune nella circolarità

iterativa che caratterizza il percorso progettuale.

A titolo esemplificativo si presenta qui di seguito una

rassegna di soluzioni costruttive conformi che

riguardano i principali elementi della costruzione.

Si evidenzia che tali soluzioni sono tutt’altro che

Il dettaglio costruttivoIl dettaglio costruttivoIl dettaglio costruttivoIl dettaglio costruttivoIl dettaglio costruttivopaolo ell ipaolo ell ipaolo ell ipaolo ell ipaolo ell i

esaustive ma vogliono avere la funzione di stimolare

l’approfondimento della materia attraverso la

consultazione di manuali specialistici e di pubblicistica

specializzata, esse intendono inoltre fornire indicazioni

sulle modalità di rappresentazione grafica.

allegati

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