palio romano 2012 - angoli rustici

8

Upload: maria-farronato

Post on 19-Mar-2016

223 views

Category:

Documents


0 download

DESCRIPTION

Gli angoli rustici sono veri e propri gioiellini di fattura romanese. Si tratta di originali momenti di vita passata proposti nel loro habitat naturale quali vecchie case contadine, particolari cortili o addirittura nei campi. Essi sono organizzati dalle rispettive contrade che nei mesi precedenti scelgono i temi da rappresentare, poi i luoghi dove svilupparli ed infine fanno il cast, con i contradaioli che si trasformano in una sorta di teatranti e registi per curare scene, costumi e interpretazioni. Tutto vien curato nei minimi dettagli ed è impressionante notare la competitività fra le contrade per distinguersi nella manifestazione.

TRANSCRIPT

Page 1: Palio Romano 2012 - Angoli Rustici
Page 2: Palio Romano 2012 - Angoli Rustici

Tasi femena, che qua comando

mi!

Nella società odierna uomini e donne, con gli stessi diritti e doveri, sono chiamati a colla-borare assieme per lo sviluppo ed il benessere della società e della famiglia. Negli anni venti non era così, la donna era con-

siderata inferiore all’uomo. Nella società non poteva assumere ruoli importanti e nella famiglia poi,era sempre sottomessa al marito. Lei doveva allevare i figli e ba-dare al focolare domestico mentre solo il marito, “elparon de casa”, poteva am-ministrare i soldi e prendere le decisioni importanti, anche quelle riguardanti il futuro dei figli, come il matrimonio.L’angolo rustico in questione, attraverso un’attenta rievocazione della vita con-tadina, si focalizza sul ruolo delle don-ne, sui sogni e speranze di una ragazza prossima al matrimonio e sulle reazioni della famiglia. La splendida casa dei Rechi nel retro di Villa Negri, con la sua tipica corte fa da sfondo a questa storia dove, famiglie di-verse, storie parallele, pettegolezzi, inte-ressi economici e la paura per il futuro, sono gli ingredienti di una storia dove il finale sembra già deciso...

Santa Bernadette (16 aprile)E’ la protettrice delle donne che lavorano i campi, proprio come tutte le donne romanesi del primo novecento, che oltre ad accudire la famiglia, erano solite al lavoro nei campi e nelle stalle.

Torrecont

54 55

Page 3: Palio Romano 2012 - Angoli Rustici

Molinettocont

A setenbre gera proprio ora,e ordegne daea caneva, tirar fora.Tinassi e caretei, bisognava tesar,

no mancava oncora tanto par vendemar.

Tuti picai su par a piantà, dopo on paro de dì,

co sece, seste e bravi chi che ghin tirava zò de pì.

Tuto boiea e spussa de vin tanta,che tociavomi sol mosto

come che a fusse aqa santa,e chel fusse bon anca par purgarse,che se tacavimo so a sqea, figurarse.

Tra foear e sarpe, scarsa na setimana,che par e fameia, la gera na mana.

Torciar, sarpe e anca graspa,che co a caneva piena gerimo

contenti come na pasqa.

Cossì se scomissiava de bevar calcossa de benedio,na parte de a nostra storia

che ne gavea regaeà el bon Dio.

Sant’Urbano (25 maggio)Il santo viene spesso rappresentato con un grappolo d’uva in mano ed è invocato per una buona vendemmia. E’ protettore dei bottai, che più anticamente erano devoti a sant’Aproniano. Mentre San Martino è protettore del vino, dei bevitori degli osti, albergatori e dei vignaioli.

El Vinfaxemo

58 59

Page 4: Palio Romano 2012 - Angoli Rustici

Zaghicont

A lana

San Biagio, quello delle arance benedette al 3febbraio contro il mal di gola, essendo stato scorticato vivo con pettini da cardatore e poi decapitato, vien considerato il santo protettore dei cardatori e materassai.

San Stefano (26 dicembre)Fu il protomartire, cioè il primo cristiano ad aver dato la vita per testimoniare la propria fede in Cristo e per la diffusione del Vangelo; venne scelto come santo patrono dalla corporazione dell’Arte della Lana di Firenze.Va detto che anche San Celestino sarebbe protettore dei lavoratori della lana mentre

64 65

Page 5: Palio Romano 2012 - Angoli Rustici

FarronatiSignoriValle

cont

Era il 24 Maggio 1915 quando scoppiò la prima guerra mondiale e dal 1916 il Monte Grappa fu predisposto a difesa con-tro un’eventuale offensiva austriaca. Il massiccio ave-va una funzione di appog-gio in caso di sfondamento del fronte trentino, mai si sarebbe pensato al ruolo che avrebbe assunto dopo la rotta di Caporetto. Nu-merose le opere realizzate nel Monte Grappa e che interessarono anche il ter-ritorio di Romano d’Ezzeli-

no, come ad esempio la camionabile Ro-mano-Cima Grappa, diverse mulattiere, teleferiche che da Valle S. Felicita por-tavano sui Nosellari e sul Col Campeggia e impianti idraulici per il pompaggio di acqua destinata in montagna. Success ivamente , proprio sulla som-mità del monte, fu costruita la galleria Vittorio Emanuele e dal 1918 la camio-

nabile da Semonzo a Cima Grappa. Dopo Caporetto il co-mando supremo ordinò il ripie-gamento sul Piave e sul Grappa dell’esercito italiano. Tutta la pedemontana era as-sediata da truppe, mezzi mi-litari e accampamenti anche presso case contadine. Migliaia di uomini erano pronti a salire sul massiccio per difendere la patria. Ormai a cent’anni da questi tragici eventi, le contra-de Farronati, Valle e Signori in collaborazione con il gruppo “Le Sentinelle del Lagazuoi” rievocano alcuni momenti im-portanti della Grande Guerra, ambientati in una casa conta-dina occupata da alcuni repar-ti di fanteria che si preparano per il fronte coadiuvati dalla presenza di un ospedale da campo.Questa rievocazione storica è realizzata nel nome di tutte le persone che a causa di guerre hanno perso la vita, pertanto al visitatore è richiesto un atteg-giamento di massimo rispetto. Un ringraziamento particolare al gruppo “Le sentinelle del La-gazuoi” per la collaborazione.

Grappa è la figura cui i isoldati della ribattezzata ”Armata del Grappa” dal gen.Giardino han affidato le loro speranze di sopravvivenza in uno scontro bellico nato dall’avanzata dell’era industriale. I soldati si son affidati ad essa per la sopravvivenza, l’Italia per la vittoria.

La Madonnina del Grappa (04 agosto 1901) Data in cui la Vergine Ausiliatrice venne posta in dal patriarca di Venezia Giuseppe Sarto (futuro papa Pio X). La statua della Vergine Maria del

1915 - 1918

70 71

Page 6: Palio Romano 2012 - Angoli Rustici

Marchicont

El Fogo

Sembrano lontani i tempi quando, solo l’uso di un fiammifero era quasi un miracolo.Eppure non sono pas-sati neanche cento anni…La contrada rievoca tutte quelle azioni es-senziali per la quo-tidianità, legate al fuoco, prima ancora dell’avvento del petro-lio e del metano, con l’intento di far capire

come si svolgeva la vita dalla fine dell’800 agli anni ’50 dove ll’uso del fuoco era indi-spensabile.Come è facilmen-te intuibile, mol-teplici sono le at-tività quotidiane legate ad esso: dalla preparazio-ne del cibo, dal ri-

scaldamento alla costruzione di utensili e attrezzi da lavoro.Tutto ruotava attorno aquest’elemento fondamenta-le per la sopravvivenza e tutta la famiglia, dal nonno ai figli, era chiamata a collaborare.Attraverso una ricerca di te-stimonianze , i contradaioli scendono nello specifico con alcune situazioni vissute da nonni e genitori di contrada, portando alla luce ricordi di-retti di qualche protagonista. Certamente l’angolo è emozio-nante per i meno giovani, che hanno modo di rivivere una parte d’infanzia, ma altretta-no si dimostra suggestivo per i giovani, che qui vengono gui-dati in un percorso didattico della memoria utile alla com-prensione della nostra sto-ria, quella prossima, creando quella sensazione emozionale che a volte si è costretti soffo-care nella vita frenetica.

vuole incenerito subito dopo da un fulmine. Sempre la tradizione racconta che durante la tortura le verghe con la quale il padre la picchiava si trasformarono in piume di pavone, per cui la santa viene talvolta raffigurata con questo simbolo. È invocata come protettrice contro i fulmini e la morte improvvisa e protettrice degli artificeri, artiglieri, minatori, vigili del fuoco e carpentieri.

Santa Barbara (04 dicembre)Durante la persecuzione di Massimiano (III-IV sec.) venne imprigionata a Nicomedia, percossa con le verghe, torturata col fuoco, subì il taglio delle mammelle e altri tormenti. Infine venne decapitata per mano del padre, che la tradizione

78 79

Page 7: Palio Romano 2012 - Angoli Rustici

8382

CarlessiPragalera

el dì xè pì beo xè te ghe xonti

un putèo

E’ nata! E’ nata! E’ nata la storia che ha come protago-nista la nascita. El dì el ze pì beo se te ghe zonti un puteo … un angolo rustico dal titolo un po’ misterioso che la contra-da propone con passione per narrare come sono nati i no-stri nonni.

Che cosa si trova visitando la contrada? La levatrice, la donna che con rara ma-estria aiuta le mamme a dare alla luce il nascituro, la nonna che con infinita pazienza prepara la cuer-tina per il nipotino che

sta arrivando, le cunete, i giacigli in cui dormivano come angioletti i neonati, e ancora i caregoti, le fasce in lino e cotone ovvero i primi pa-nesei (pannolini).Quante nostalgi-che immagini, im-magini che ci son state raccontate e che la contrada fa rivivere per narrare quanto sia straordinario, allora come oggi,

il miracolo della vita.E per raccontare tutto ciò, quale miglior modo se non le significative interpretazioni nella commedia di contrada.La nuova storia ha per prota-gonisti gli storici amici, Nino e Maria, attori di una vicenda che narra della rigidità della cultura di un tempo, che por-tava a matrimoni riparatori in abito scuro alle prime luci dell’alba se la donna aspetta-va un bimbo, una cultura che portava a far credere che il bimbo fosse nato prematuro per limitare le voci del paese inventando i settimini!Ma la storia ha un finale tut-to particolare, ricco di ironia e leggerezza, un modo diver-tente per imparare, ricordare e sorridere al contempo.Le contrade si cimentano con questo tema sempre nella splendida cornice di villa Chi-lesotti/Benetti, villa antica dal caratteristico portico col “saiso”. Se il visitatore non sa dove sia l’Angolo di Carlessi Pragalera, non abbia da te-mere: basta seguire la stra-da colma di fiocchi azzurri e rosa!

nascita del bambino

San Gerardo (16 ottobre)Gerardo Maiella è stato un religioso italiano della Congregazione del Santissimo Redentore, canonizzato nel 1904 da papa Pio X.E’ considerato il patrono delle gestanti, delle mamme e dei bambini.

cont

82 83

Page 8: Palio Romano 2012 - Angoli Rustici

Cà Cornarocont

La contrada propone il tema del monopolio e quest’anno fa riviere la coltura dei “cavalie-ri” o bachi da seta. Una volta i bachi da seta erano regolamentati dal monopolio di stato allo stesso modo del tabacco.

Come in tante famiglie di Romano, a Cà Corna-ro l’allevamento dei ca-valieri rappresentava la prima entrata economica dell’annata e spesso di-veniva il primo reddito del nucleo familiare dopo

il duro inverno.

Tutti in famiglia si adoperavano per nutrire ed accudire i bachi, in particolare le donne, gli anzia-ni e i bambini che sistematicamen-te non venivano ricompensati per i 30 giorni di duro lavoro necessario a far maturare i bozzoli.

I “cavalieri” nascono da una manciata di uova accudite in un caldo tepore, poi riposte in dei telai o “grisoe” e si inizia a nutrirli con tenere foglie di moraro sminuzzate, e man mano che gli stessi crescono, con foglie sempre più grandi. Vengono quindi spostati su “grisoe” sempre più grandi e ricevendo sempre più foglie che mangiano voraci. Dopo la quarta muta ed una grossa mangiata, i bachi si prepa-rano a fare il bozzolo salen-do nel bosco fatto di frasche secche. Dopo una giornata il bozzolo è formato ed il filo che se ne ricava è lungo centinaia di metri senza interruzioni e soprattutto dello stesso spes-sore.Una meraviglia della natu-ra pronta ad essere tolta dal bosco e trattato prima che si trasformi in crisalide nel giro di pochi giorni.Tutto questo in casa Parolini, in un percorso ricostruito con rara maestria, traboccante di “cavalieri” “morari” e “grisoe” che meritano la visita di tutti.

San Giobbe (10 maggio)Era il Santo che veniva venerato ed invocato per tenere lontane le malattie dai bachi e dalle foglie di gelso o “morari” unico e prelibato nutrimento dei bachi da seta, lo si trova spesso vicino alle abitazioni e di solito all’inizio dei filari di vigneti.

El Monopolio:A seta

86 87