pagina numero 1- maggio 2017 · - “quello che noi facciamo è solo una goccia nell'oceano ma...

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Questa frase ha ispirato e dato inizio alla progettazione del percorso di sperimentazione della mia Tesi di Laurea del corso di Laurea in Scienze della For- mazione Primaria. Sono una stu- dentessa al quinto anno di corso e prossimamente raggiungerò il traguardo tanto ambito da ogni studente universitario: la Laurea. È stato un percorso lungo e a vol- te un po’ difficile da affrontare, però mi ha permesso di incon- trare persone straordinarie, da cui ho potuto imparare sia a livello personale che professionale. Per consentire un clima di collaborazione e rispetto e inte- grazione delle idee di ciascun compagno ho pensato di utilizza- re la metodologia didattica del Cooperative Learning. Il Cooperative Learning (Appren- dimento Cooperativo) prevede il lavoro costante in gruppo, all’in- terno del quale ciascun bambino ha un ruolo prestabilito e attra- verso alcune strategie consente a ciascuno di fornire il proprio con- tributo per la realizzazione del- l’attività. La metodologia si basa su queste 5 caratteristiche: 1. Interdipendenza positiva: ogni bambino ha un ruolo nel gruppo che deve essere rispettato da tutti. 2. Responsabilità individuale e di gruppo: ognuno ha un compito nel gruppo ed è fondamentale sviluppare la consapevolezza che tutti sono responsabili della propria parte e che il lavoro finale è responsabilità di tutto il gruppo. 3. Interazione costruttiva o interazione positiva faccia a fac- cia: il contributo di ciascuno è indispensabile per la realizza- zione del lavoro finale. 4. Abilità sociali necessarie nei rapporti interpersonali all’interno del piccolo gruppo: saper colla- borare ascoltando le idee dei compagni e integrandole alle proprie. 5. Autovalutazione da parte del gruppo: il gruppo deve saper valutare il proprio lavoro. Dovendomi inserire all’interno del programma pensato all’inizio dell’anno dalle insegnanti della scuola, il progetto si è incentrato sulla scoperta delle emozioni e per poterle rappresentare, con l’insegnante, che mi ha accolta e seguita per tutto il percorso, abbiamo deciso di utilizzare l’arte. Per questo motivo ho deciso di intitolare il progetto “L’arte delle emozioni”. Il progetto ha avuto come sfondo integratore una storia la cui protagonista era la Strega Scurina che in una notte di forte vento aveva perso tutti i suoi nastri che davano colore alla sua vita, prima tutta bianca e nera. Ogni nastro rappresentava, attraverso un colo- re diverso, un’emozione, le asso- ciazioni sono state le seguenti Rosso-Rabbia, Verde-Paura, Blu- Tristezza, Giallo-Gioia, Arcoba- leno-Stupore. È stato un viaggio alla scoperta del significato delle diverse emo- zioni raccontate da personaggi ogni volta differenti che ci hanno guidato e che hanno proposto ai bambini delle sfide per poter loro restituire i nastri perduti. È stato un percorso di accetta- zione graduale, i bambini inizial- mente facevano fatica a rispettare il proprio ruolo e soprattutto faticavano a dover condividere con i compagni il proprio lavoro, accettando che venisse fatto in modo diverso da quello pensato personalmente. Alla fine del percorso i bambini invece hanno compreso il valore di lavorare insieme, accettando di dover condividere con gli altri il materiale e le idee, rispettando il contributo di ciascuno e soprat- tutto lasciando a tutti lo spazio adatto per poter intervenire ed esprimersi. Porterò sempre con me la frase di un bambino: “Ognuno di noi ha fatto un pezzettino, per questo ce l’abbiamo fatta a ritrovare i nastri!” e per questo che esatta- mente come sosteneva Madre Teresa il contributo che ogni bambino ha dato è stata solo una goccia nell’oceano, come lo è stato anche il mio intervento in sezione, ma senza queste gocce l’oceano avrebbe tante gocce in meno. In conclusione voglio ringraziare con tutto il cuore tutte le inse- gnanti, i genitori e i bambini che mi hanno accolta . Alice Il lavoro dell'insegnante L'alternanza scuola-lavoro nelle scuole dell'Infanzia Piaget e Negri Le scuole dell'infanzia hanno aderito al Progetto Alternanza Scuola lavoro , inserendosi "in corso d'opera" nel progetto sperimentato con successo nel- la scuola Secondaria. Gli stu- denti del liceo Erasmo, guidati dai propri professori, hanno potuto cimentarsi nel lavoro di insegnante, conducendo dei la- boratori di lingua inglese rivolti ai bambini dell'ultimo anno, af- fiancati sempre dalle docenti di sezione. Con le docenti hanno stilato una semplice progetta- zione, individuando metodolo- gie, contenuti e numero degli incontri. Sono seguiti quindi i momenti di laboratorio con i bambini, che hanno visto gli studenti coinvolti, sia nella fa- tica di coordinare rendere par- tecipi i bambini e di curarsi del loro apprendimento, sia nel clima gioioso e giocoso che i bambini di questa età possono regalare. Infine gli studenti e gli insegnanti dell'infanzia si sono incontrati per verificare i risultati raggiunti. I bambini hanno vissuto posi- tivamente l'esperienza, raccon- tando i loro progressi a casa, come riferito dai genitori. Gli studenti hanno riferito di es- sersi misurati con attività che hanno messo in gioco le loro competenze linguistiche e rela- zionali. I docenti dell' Erasmo hanno visto gli studenti coin- volti e partecipi.Gli insegnanti della scuola dell'Infanzia sono soddisfatti dell'esperienza. Il la- voro tra i duo ordini di scuola ha infine sancito che esiste una continuità diversa da quella che di solito pensiamo: una conti- nuità nell'essere e pensarsi in- segnante. Perchè al di là del- l'età a cui un docente si rivolge l'insegamento resta un pro- fondo atto di libertà. “L’arte delle emozioni”: un viaggio di ricerca e scoperta. - “Quello che noi facciamo è solo una goccia nell'oceano ma se non lo facessimo l'oceano avrebbe una goccia in meno.” Madre Teresa di Calcutta Numero 1- maggio 2017 PAGINA

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Page 1: PAGINA Numero 1- maggio 2017 · - “Quello che noi facciamo è solo una goccia nell'oceano ma se non lo facessimo l'oceano avrebbe una goccia in meno

Questa frase ha ispirato e datoinizio alla progettazione delpercorso di sperimentazione dellamia Tesi di Laurea del corso diLaurea in Scienze della For-mazione Primaria. Sono una stu-dentessa al quinto anno di corso eprossimamente raggiungerò iltraguardo tanto ambito da ognistudente universitario: la Laurea.È stato un percorso lungo e a vol-te un po’ difficile da affrontare,però mi ha permesso di incon-trare persone straordinarie, da cuiho potuto imparare sia a livellopersonale che professionale. Per consentire un clima dicollaborazione e rispetto e inte-grazione delle idee di ciascuncompagno ho pensato di utilizza-re la metodologia didattica delCooperative Learning.Il Cooperative Learning (Appren-dimento Cooperativo) prevede illavoro costante in gruppo, all’in-terno del quale ciascun bambinoha un ruolo prestabilito e attra-verso alcune strategie consente aciascuno di fornire il proprio con-tributo per la realizzazione del-l’attività. La metodologia si basasu queste 5 caratteristiche: 1. Interdipendenza positiva: ognibambino ha un ruolo nel gruppoche deve essere rispettato da tutti.2. Responsabilità individuale e digruppo: ognuno ha un compitonel gruppo ed è fondamentalesviluppare la consapevolezza chetutti sono responsabili dellapropria parte e che il lavorofinale è responsabilità di tutto ilgruppo.3. Interazione costruttiva ointerazione positiva faccia a fac-cia: il contributo di ciascuno èindispensabile per la realizza-zione del lavoro finale. 4. Abilità sociali necessarie neirapporti interpersonali all’internodel piccolo gruppo: saper colla-borare ascoltando le idee deicompagni e integrandole alleproprie. 5. Autovalutazione da parte delgruppo: il gruppo deve sapervalutare il proprio lavoro. Dovendomi inserire all’internodel programma pensato all’iniziodell’anno dalle insegnanti dellascuola, il progetto si è incentratosulla scoperta delle emozioni eper poterle rappresentare, con

l’insegnante, che mi ha accolta eseguita per tutto il percorso,abbiamo deciso di utilizzarel’arte. Per questo motivo hodeciso di intitolare il progetto“L’arte delle emozioni”.Il progetto ha avuto come sfondointegratore una storia la cuiprotagonista era la Strega Scurinache in una notte di forte ventoaveva perso tutti i suoi nastri chedavano colore alla sua vita, primatutta bianca e nera. Ogni nastrorappresentava, attraverso un colo-re diverso, un’emozione, le asso-ciazioni sono state le seguentiRosso-Rabbia, Verde-Paura, Blu-Tristezza, Giallo-Gioia, Arcoba-leno-Stupore. È stato un viaggio alla scopertadel significato delle diverse emo-zioni raccontate da personaggiogni volta differenti che ci hannoguidato e che hanno proposto aibambini delle sfide per poter lororestituire i nastri perduti. È stato un percorso di accetta-zione graduale, i bambini inizial-mente facevano fatica a rispettareil proprio ruolo e soprattuttofaticavano a dover condividerecon i compagni il proprio lavoro,accettando che venisse fatto inmodo diverso da quello pensatopersonalmente.Alla fine del percorso i bambiniinvece hanno compreso il valoredi lavorare insieme, accettando didover condividere con gli altri ilmateriale e le idee, rispettando ilcontributo di ciascuno e soprat-tutto lasciando a tutti lo spazioadatto per poter intervenire edesprimersi. Porterò sempre conme la frase di un bambino:“Ognuno di noi ha fatto unpezzettino, per questo cel’abbiamo fatta a ritrovare inastri!” e per questo che esatta-mente come sosteneva MadreTeresa il contributo che ognibambino ha dato è stata solo unagoccia nell’oceano, come lo èstato anche il mio intervento insezione, ma senza queste goccel’oceano avrebbe tante gocce inmeno. In conclusione voglio ringraziarecon tutto il cuore tutte le inse-gnanti, i genitori e i bambini chemi hanno accolta .

Alice

Il lavoro dell'insegnante

L'alternanza scuola-lavoronelle scuole dell'InfanziaPiaget e Negri

Le scuole dell'infanzia hannoaderito al Progetto AlternanzaScuola lavoro , inserendosi "incorso d'opera" nel progettosperimentato con successo nel-la scuola Secondaria. Gli stu-denti del liceo Erasmo, guidatidai propri professori, hannopotuto cimentarsi nel lavoro diinsegnante, conducendo dei la-boratori di lingua inglese rivoltiai bambini dell'ultimo anno, af-fiancati sempre dalle docenti disezione. Con le docenti hannostilato una semplice progetta-zione, individuando metodolo-gie, contenuti e numero degliincontri. Sono seguiti quindi imomenti di laboratorio con ibambini, che hanno visto glistudenti coinvolti, sia nella fa-tica di coordinare rendere par-tecipi i bambini e di curarsi del

loro apprendimento, sia nelclima gioioso e giocoso che ibambini di questa età possonoregalare. Infine gli studenti egli insegnanti dell'infanzia sisono incontrati per verificare irisultati raggiunti. I bambini hanno vissuto posi-tivamente l'esperienza, raccon-tando i loro progressi a casa,come riferito dai genitori. Glistudenti hanno riferito di es-sersi misurati con attività chehanno messo in gioco le lorocompetenze linguistiche e rela-zionali. I docenti dell' Erasmohanno visto gli studenti coin-volti e partecipi.Gli insegnantidella scuola dell'Infanzia sonosoddisfatti dell'esperienza. Il la-voro tra i duo ordini di scuolaha infine sancito che esiste unacontinuità diversa da quella chedi solito pensiamo: una conti-nuità nell'essere e pensarsi in-segnante. Perchè al di là del-l'età a cui un docente si rivolgel'insegamento resta un pro-fondo atto di libertà.

“L’arte delle emozioni”: un viaggio diricerca e scoperta.

- “Quello che noi facciamo è solo una goccia nell'oceano mase non lo facessimo l'oceano avrebbe una goccia in meno.”

Madre Teresa di Calcutta

Numero 1- maggio 2017PAGINA