padova nord apr2015 n52

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continua a pag. 8 Editoriale S i lavora ancora in Veneto? Certo. Meno di quanto si lavorava anni fa, in modo magari diverso, meno stabile, ma si lavora. Le imprese ci credono, fanno fatica ma finché possono tengono duro, combattono. La gente usa intelligenza e creatività e, se serve, si reinventa. Lavoro: nuove strade, nuova gente di Germana Urbani* *[email protected] - [email protected] L’informazione locale è sempre con te: +90% di accessi al sito www.lapiazzaweb.it EXPO, L’EVENTO CULTURALE DELL’ANNO ELEZIONI, NUOVE E VECCHIE ALLEANZE NON SOLO PROPOSTE ECCO I FATTI CONCRETI VENETO IN PRIMO PIANO pagg. 20-21-22 pag. 24 pag. 26 a pag. 32 alle pagg. 33-36 a pag. 31 All’interno del giornale Periodico d’informazione locale. Anno XXII n.52 - Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (convertito in Legge 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 1, NE/PD Aprile 2015 di Padova Nord Alberi per i nuovi nati, polemica sui bimbi adottati Cadonege pag. 9 Volontariato internazionale, viaggio premio Noventa Padovana pag. 14 Da vent’anni “sempre giovani” per la terza età Limena pag. 16 pag. 9 Nel Brenta spunta di tutto volontari di nuovo mobilitati Lungo gli argini di Vigonza raccolto ogni genere di rifiuti, pulizia in vista della bella stagione a cura dell’associazione Padova Carp Team insieme a Etra A ndiamo a salvare il Brenta! E’ questo il motto che ha rappresentato l’inizia- tiva per la giornata ecologica da parte dei pescatori di carpe a difesa della natura. Infatti il mese scorso, un sabato mattina, il Padova Carp Team, sezione padovana dell’associazione nazionale Carp Fishing Italia, si è ritrovata a Vigonza e ha dato il via alla giornata ecologica organizzata per ripulire gli argini del fiume Brenta dai rifiuti abbandonati. L’iniziativa si è svolta con il patrocinio del comune di Vigonza e il sup- porto dell’azienda Etra. I volontari si sono concentrati nella pulizia del tratto compreso tra via Padova e via Udine. Etra ha dato una mano alla pulizia degli argini, fornendo sacchi e guanti per la raccolta e mettendosi a disposizione per effettuare un ritiro straor- dinario dei rifiuti recuperati. “Un intervento concreto di riqualifica- zione del territorio, dall’importante valore simbolico ed educativo nei confronti di tutta la cittadinanza – ha commentato Alberto Rizzo, assessore all’ambiente del comune di Vigonza – in un’area preziosa dal pun- to di visto naturalistico in cui si riscontrano periodicamente situazioni di degrado e di abuso”. Uno dei volontari del Padova Car- ping Team: “Siamo ormai giunti alla quinta edizione”. LEGA NORD ALL’ATTACCO A SUON DI POST SUI SOCIAL Continua senza sosta la battaglia “social” che la Lega Nord di Vigonza porta avanti a suon di post sulla propria bacheca su Facebook. Lo scopo della Lega Nord vigontina è di informare la cittadinanza tramite l’utilizzo dei social. pag. 8 POLITICA A VIGODARZERE NASCE UN NUOVO GRUPPO A un anno dalle elezio- ni amministrative nascono nuovi gruppi e compagini politiche. Ultimo, in ordine cronologico. “SiAmo Vigodarzere”. L’o- rientamento è di centrodestra e raggruppa Forza Italia, Lega e area popolare. pag. 12

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Padova nord apr2015 n52

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Page 1: Padova nord apr2015 n52

continua a pag. 8

Editoriale

Si lavora ancora in Veneto? Certo. Meno di quanto si lavorava anni fa, in modo magari diverso, meno stabile, ma si lavora. Le imprese ci credono, fanno fatica ma fi nché possono

tengono duro, combattono. La gente usa intelligenza e creatività e, se serve, si reinventa.

Lavoro: nuove strade, nuova gente di Germana urbani*

continua a pag. 8

“Anche quest’uano a posarsi tuttora sulle infrastrutture stradali.

“Manca interesse politico nei confront di Ornella Jovane*

*[email protected] - [email protected]

Editoriale

*[email protected] [email protected]

L’informazione locale è sempre con te: +90% di accessi al sito www.lapiazzaweb.itVeneto in primo piano

eXpo, l’eVento culturale dell’anno

elezioni, nuoVe e VeccHie alleanze

non solo proposte ecco i fatti concreti

Veneto in primo piano

pagg. 20-21-22

pag. 24

pag. 26

a pag. 32

alle pagg. 33-36

a pag. 31

All’interno del giornale

Periodico d’informazione locale. Anno XXII n.52 - Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (convertito in Legge 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 1, NE/PD aprile 2015

di Padova Nord

Alberi per i nuovinati, polemicasui bimbi adottati

Cadonege

pag. 9

Volontariatointernazionale,viaggio premio

Noventa Padovana

pag. 14

Da vent’anni“sempre giovani”per la terza età

Limena

pag. 16

pag. 9

Nel Brenta spunta di tuttovolontari di nuovo mobilitatiLungo gli argini di Vigonza raccolto ogni genere di rifiuti, pulizia in vista della bella stagione a cura dell’associazione Padova Carp Team insieme a Etra

Andiamo a salvare il Brenta! E’ questo il motto che ha rappresentato l’inizia-tiva per la giornata ecologica da parte

dei pescatori di carpe a difesa della natura. Infatti il mese scorso, un sabato mattina, il Padova Carp Team, sezione padovana dell’associazione nazionale Carp Fishing Italia, si è ritrovata a Vigonza e ha dato il via alla giornata ecologica organizzata per ripulire gli argini del fiume Brenta dai rifiuti

abbandonati. L’iniziativa si è svolta con il patrocinio del comune di Vigonza e il sup-porto dell’azienda Etra. I volontari si sono concentrati nella pulizia del tratto compreso tra via Padova e via Udine. Etra ha dato una mano alla pulizia degli argini, fornendo sacchi e guanti per la raccolta e mettendosi a disposizione per effettuare un ritiro straor-dinario dei rifiuti recuperati.

“Un intervento concreto di riqualifica-

zione del territorio, dall’importante valore simbolico ed educativo nei confronti di tutta la cittadinanza – ha commentato Alberto Rizzo, assessore all’ambiente del comune di Vigonza – in un’area preziosa dal pun-to di visto naturalistico in cui si riscontrano periodicamente situazioni di degrado e di abuso”. Uno dei volontari del Padova Car-ping Team: “Siamo ormai giunti alla quinta edizione”.

lega nord all’attaccoa suon di post sui social

Continua senza sosta la battaglia “social” che la

Lega Nord di Vigonza porta avanti a suon di post sulla

propria bacheca su Facebook. Lo scopo della Lega Nord vigontina è di informare la

cittadinanza tramite l’utilizzo dei social.pag. 8

politica a Vigodarzerenasce un nuoVo gruppo

A un anno dalle elezio-ni amministrative nascono nuovi gruppi e compagini

politiche. Ultimo, in ordine cronologico. “SiAmo Vigodarzere”. L’o-

rientamento è di centrodestra e raggruppa Forza Italia, Lega e area popolare.

pag. 12

Page 2: Padova nord apr2015 n52
Page 3: Padova nord apr2015 n52

È un periodico formato da 13 edizioni locali mensilmente recapitato a oltre 250.000 famiglie del Veneto.Questa edizione raggiunge le zone di Cadoneghe, Vigodarzere, Vigonza, Limena, Villafranca, Rubano, Noventa Padovana, per un numero complessivo di 27.079 copie. Iscrizione testata al Tribunale di Venezia n. 1142 del 12.04.1994; numero iscrizione ROC 22120

DIREZIONE - AMMINISTRAZIONEe ConCessionaria di PubbliCità loCale

Padova, via Lisbona 10Tel. 049 8704884 Fax 049 [email protected]

REDAZIONE:Direttore responsabile (ad interim)Germana urbani [email protected] Jovane [email protected]

Chiuso in redazione il 13 aprile 2015Centro Stampa: rotopreSS InternatIonalloreto, vIa breCCIa (an)

Questo periodico è associato alla Unione Stampa Periodica Italiana

è un marchio registrato di proprietà

srldi

Periodico fondato nel 1994 da Giuseppe Bergantin

Non avete uno smartwatc? Ebbene, quest’anno potreste acquistarne uno. Secondo gli esperti di mercato il 2015 dovrebbe registrare una crescita esponenziale di questi gioielli tecnologici

con cui connettersi al mondo in rete e agganciare immagini, video e informazione che sembrano tagliati apposta per ognuno di noi.

Ma sappiate che non è un caso se vi imbattete sempre più spesso in ciò che vi piace o vi intrattiene di più. Ognuno di noi è “guardato” e “pesato” come potenziale acquirente da moltissimi soggetti, veri e propri 007 digitali al soldo delle aziende per cui lavorano.

Una volta individuati i nostri gusti in fatto di video, notizie, foto e molto altro, sono abili a proporci i banner giusti su cui non possiamo fare a meno di cliccare. Vi sarete certamente accorti che se un determinato giorno, decisi a cambiare casa, auto, telefono o altro, avete cercato informazioni in Rete, nei gironi succevi la Rete stessa vi proponeva notizie sull’argomento a cui eravate interessati giorni prima. Facilitandovi, apparentemente, la ricerca.

Ma la reclame precisa proprio su quanto state cercando servita sul vostro schermo è il segnale evidente che qualcuno conosce i vostri desideri forse più di voi.

Tutto questo è il frutto dell’ultima frontiera della pubblictà online: la pubblicità comportamentale che si nutre e guadagna conoscendo il nostro stile di vita, i nostri gusti e preferenze, chi frequentiamo e persino il nostro stato di salute. Noi siamo moneta sonante!

Così qualcuno riesce a creare apposta per noi singoli dei veri e propri messaggi pubblicitari personalizzati, vestiti fatti su misura in tutto e per tutto. Tanto che chi li riceve non può non cliccarci sopra. Un meccanismo tale per cui su uno stesso sito, su cui navigo io con il mio computer al piano terra della mia casa e, nello stesso momento al piano di sopra, mia sorella sul suo smartphon, possono benissimo essere presenti banner diversi.

E se vi state “scaldando” pensando che qualcuno abbia violato pesantemente la vostra privacy deponete pure le armi. Abbiamo fatto tutto da soli senza rendercene conto. E’ bastato registrare una e-mail gratuita, visitare dei siti, esprime giudizi o mmenti su quello o quell’altro argomento e poco altro. La privacy, comunque, per ora rimane abbastanza salva. Abbastanza perchè gli 007 in rete ci catalogano per tipologia e non con nome e cognome. Maschio cinquantenne professionista appassionato a pesca e auto. Madre quarantenne di due fi gli adolescenti. Ventenne studente appassionato di musica classica e gruppi. Solo con Facebook si rischia un pò di più perchè lì sì ci sono tutti i nostri dati sensibili e anche qui non si può far nulla, gli abbiamo regalati noi al colosso digitale dell’amicizia facile!

E chissà cosa succederà d’ora in avanti con l’avvento di Periscope, l’app di Twitter per realizzare video in diretta! Si tratta di una vera rivoluzione su cui i maggiori gruppi editoriali del mondo si stanno interrogando chiedendosi quale sia il modo migliore per sfruttarla al massimo.

E anche noi cultori, o meno, delle nuove tecnologie non possiamo sottrarci al fascino delle novità e, c’è da scommeterci, che nasceranno presto provetti registi con Periscope che manderanno in Rete il lecito e l’illecito, alla faccia della privacy di grandi e piccini.

Arrivati a questo punto vien da chiedersi: meglio starci o non starci in Rete? Meglio esistere con un profi lo oppure vivere solo sotto il cielo vero, fatto d’aria e di luce?

La risposta è facile. Molto meglio esserci. Mi spieranno pure, e se ne sono consapevole magari sto un pò attento, ma la Rete è il mondo delle possibilità infi nite, privarsene sarebbe un delitto. Meglio imparare a squazzarci bene, muniti di strumenti d’avanguardia e poi andare, correre verso il futuro che verrà.

Veloce e vasto sempre di più.

Si sta come pesci nella ReteAltro che privacy! E chissà come cambierà il mondo virtuale con Periscope, la nuova app di Twitter per realizzare video in diretta?!

3News da laPiazzaweb

Le grandi opere destano sempre curiosità. E difatti a marzo la notizia più vista parla proprio di questo: “Chioggia si prepara all’apertura del primo centro commerciale”. Si è trattato di un vero e proprio boom di visite segno che si tratta o di un’opera attesa da tempo o di un’opera osteggiata. Lo scopriremo insieme. Molto cliccata la fotogallery dei carri allegorici a Cavarzere e nell’edizione del Conselvano “Cartura – salve le due classi della primaria”seguici su www.lapiazzaweb.it

LE NOTIZIEPIÙ VISTESUL SITO

“Apre il nuovo centro commerciale a Chioggia” fa registrare un gran numero di condivisioni, commenti e visualizzazioni. A seguire è piaciuta la storia “Giuseppina di Cavarzere festeggia i suoi 105 anni con noi” e quella di “Diego baldina di Codevigo è in semifi nale del reality LookMaker Academy”.seguici su www.facebook.com/

lapiazzaweb

LE NOTIZIEPIÙ VISTESUI SOCIAL

Le edizioni storiche sono anche quelle più lette dai lettori della piazzaweb: Cavarzere, Chioggia, Adria e piovese. seguici su www.lapiazzaweb.it

EDIZIONIPIÙ VISTESUL SITO:

Cambiano, invece, i nomi delle edizioni più sfogliate su Issuu. Qui spopola il supplemento piovese Sport che racconta tantissime realtà sportive della Saccisica, poi Rovigo e Adria.seguici su www.issuu.com/

lapiazzaweb

EDIZIONIPIÙ VISTESU ISSUU

Il direttore nel suo blog si chiede se sia giusto che un ex coniuge che convive con un’altra persona perda defi nitivamente il diritto a ricevere l’assegno divorzile come sancisce una recente sentenza della Cassazione.seguici su www.lapiazzaweb.it/category/il-blog-del-direttore/

Il BLOGDELDIRETTORE

basta ai vitaliazi dei politici regionali! E’ uno dei punti all’ordine del giorno della campagna per le regionali. Ma chi gestisce il bene pubblico deve avere una sorta di pensione oppure no?seguici su www.lapiazzaweb.it/

sondaggio/

ILSONDAGGIO

L’attenzione verso questa rubrica e i suoi protagonisti è altissima. Stiamo ricevendo tante foto di cagnolini che cercano casa. Segno della sensibilità dei nostri lettori e della bontà del nostro lavoro per gli animali.seguici su www.lapiazzaweb.it/

category/animali/

ADOTTAMI,I NOSTRIAMICIANIMALI

Con l’uscita del primo numero del nostro supplemento cartaceo Turismo&Sapori, anche le pagine web dedicate ai viaggi e all’enogastronomia hanno avuto un grande successo sia sul sito che sui social. seguici su www.lapiazzaweb.it/

category/motori/

TURISMO E SAPORI

In continua crescita i visitatori nuovi e di rirorno

In continua crescita i visitatori nuovi e di rirorno

In allegato al giornale e suwww.lapiazzaweb.it/turismo

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4 Argomento del mese

giornata della salute i dati regionali

Un adulto veneto su tre pesa troppo

La giornata mondiale dedicata alla Salute, il 7 aprile scorso, quest’anno ha posto l’attenzione sulla sicurezza alimentare. Oltre che un momento per proporre le nuove iniziative in calendario anche l’occasione ideale per fare

il punto delle situazione nella regione che si presenta sostanzialmente in linea con i dati nazionali ossia “Per il 57% la popolazione veneta tra 18 e 69 anni risulta normopeso; il 30% è sovrappeso; il 10% è obeso; il 3% sottopeso. Molto meglio, e la cosa è rilevante, va per i bambini: il 75% di loro è normopeso; il 17% è sovrappeso; il 5% è obeso (l’1% in forma severa) l’1% è sottopeso.”

Intenso è l’impegno della regione attraverso tutte le ULSS a favore della sensibilizzazione e diffusione delle iniziative volte all’educazione alimentare che comincia dai banchi di scuola. Ma non solo. La fi nalità prima della giornata è stata la sicurezza alimentare che coinvolge direttamente i Governi in termini di salubrità e controlli degli alimenti con l’invito a mettere in atto delle politiche condivise volte a migliorare la sicurezza degli alimenti lungo tutta la catena alimentare. La sicurezza alimentare, tema molto a cuore ai vertici delle regione Veneto, fa parte di un articolato programma che si articola e si dirama a partire dalla prevenzione primaria per poi passare a quella secondaria e terziaria, attra-verso tutte le tematiche che riguardano la prevenzione delle malattie croniche non trasmissibili, nelle seguenti tre azioni: promozione della salute in ambito nutrizionale, consulenza dietetico-nutrizionale, ristorazione collettiva. M.C.

Il Veneto è tra le Regioni italiane con la percentuale di bam-bini in eccesso di peso più bassa, ma non bisogna distogliere l’attenzione perché il problema coinvolge pur sempre quasi

un quarto della popolazione infantile. Nella nostra regione infatti il 25 per cento dei bambini presenta problemi di peso: in mag-gioranza si tratta di casi di sovrappeso, quindi non gravi e legati per lo più ad una corretta alimentazione e alla pratica regolare di qualche attività fi sica. Poiché le abitudini alimentari scorrette possono favorire l’aumento di peso, da sempre sono oggetto di un’attenzione particolare e di iniziative di studio e sensibiliz-zazione. La partenza a breve dell’Expo 2015 ospitato proprio dall’Italia ha dato senza dubbio una forte spinta alla sensibiliz-zazione verso l’alimentazione nel suo complesso in particolare con attività mirate di educazione alimentare che puntano alla consapevolezza verso una corretta alimentazione che includa al suo interno le giusti dosi di frutta e verdura, proteine e carboidrati e che permetta di conoscere, senza paura o infondati timori an-che particolari patologie legate all’alimentazione come celiachia (intolleranza al glutine sempre più diffusa anche fra i bambini ma che può manifestarsi anche in età adulta) e diabete (patolo-

gia molto nota ma che in molti casi non si conosce nei dettagli). Bandiera dell’impegno dell’Italia, e in particolare dell’istruzione italiana, verso una corretta alimentazione è il progetto “Frutta nelle scuole” che prevede la somministrazione di una porzione di frutta fresca a tutti i bambini delle scuole primarie di primo e secondo grado.

Un’ottima iniziativa che mette in luce una delle problemati-che più diffuse nella società moderna ossia l’obesità che coinvol-ge un’ampia percentuale di bambini e adolescenti, 1 su 4 nella provincia di Padova come emerge dallo studio Crescere condotto dalla Fondazione Zancan, con il sostegno della Fondazione Cas-sa di Risparmio di Padova e Rovigo. “I dati si riferiscono a un campione di 248 ragazzi che si sono sottoposti ad approfonditi esami da parte dell’Azienda Ulss 16 nell’ambito dei “bilanci di salute”.

Si tratta di monitoraggi periodici in cui vengono misurati peso, altezza, circonferenza addominale, composizione cor-porea, sviluppo puberale, volumi polmonari ecc.” affermano i ricercatori. “I dati dello studio evidenziano una frequenza dei ra-gazzi in sovrappeso/obesi (in base al calcolo dell’indice di Cole

e utilizzando le tavole della Società Italiana di Endocrinologia e Diabetologia Pediatrica) maggiore nei maschi rispetto alle fem-mine: rispettivamente 32,5% e 17,2%. Le percentuali riscontra-te nel nostro studio sono pressoché in linea, e dunque vanno a confermare, i dati raccolti nel 2010 dal sistema di monitoraggio nazionale sui bambini Italiani in età scolare.”

La ricerca oltre ad avere uno scopo statistico inevitabilmente mette in luce delle problematiche che portano all’attuazione di iniziative e progetti che coinvolgono sia la Uls 16 che altri enti impegnati nell’educazione dei ragazzi come scuole e associazio-ni operative nel territorio. “Controllare annualmente i ragazzi del progetto “Crescere” ha permesso anche di individuare precoce-mente alterazioni migliorabili con un’attenta e precoce diagnosi: pensiamo ai paramorfi smi del rachide, alle scoliosi o anche alle cattive abitudini alimentari (una non corretta distribuzione dei pasti, l’uso eccessivo di merendine o snacks, la non assunzione di frutta e verdura…).” Un impegno, quello dell’alimentazione alimentare, che fortunatamente sta entrando a far parte di tutte le politiche giovanili e non solo che sicuramente vedrà una pro-gettualità mirata anche nei prossimi anni.

di Martina Celegato

Il Veneto è fra le regioni con le

percentuali più basse ma non va distolta

l’attenzione

La Fondazione hapreso in esamele risultanze dei

“bilanci di salute”di 248 bambini

SALUTE E ALIMENTAZIONENella nostra regione un

bambino su quattro presenta dei problemi legati al peso, in maggioranza si tratta di casi

non gravi, risolvibili con il ricorso a corrette abitudini

alimentari e ad una regolare attività fi sica. Uno studio della

Fondazione Zancan fornisce ulteriori elementi utili per

mettere a punto le strategie più effi caci per i ragazzi Bambini sovrappeso, “sono i maschi a rischiare di più”

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5Argomento del mese

di Nicola StievanoL’educazione alla salute entra in classeBassa Padovana L’Uls 17 promuove un “pacchetto” di proposte per tutte le età

La corretta alimentazione si impara a scuola: può sembrare un’ovvietà ma è proprio così. Non è un caso che ogni anno vengano proposti progetti e occasioni per invitare i ragazzi a consumare più frutta e verdura o a anche a sedersi a tavola con maggiore consapevolezza. Il punti deboli nelle scelte alimentari purtroppo non mancano. In Veneto, stando agli ultimi dati, il 5% dei bambini salta la prima colazione, il 32% fa una colazione non adeguata (ossia sbilanciata in termini di carboidrati

e proteine) e il 46% fa una merenda di metà mattina non adeguata. Non è fi nita. I genitori dei bambini tra gli 8 e i 9 anni riferiscono che il 31% dei bambini consuma frutta 2-3 volte al giorno; il 27% una sola porzione al giorno. Per quanto riguarda la verdura i genitori riferiscono che il 25% dei bambini ne consuma 2-3 volte al giorno, il 34% solo una volta al giorno. Ecco allora che l’attività di formazione sul territorio è irrinunciabile.

Non è un caso che da oltre un decennio l’Uls 17 della Bassa Padovana metta in campo un pacchetto di proposte di educazione alla salute rivolte al mondo della scuola. Si tratta di iniziative progettate e realizzate da gruppi di lavoro che vedono coinvolti ope-ratori di diversi servizi dell’azienda sanitaria e con diversa professionalità. Il tutto viene raccolto ed elaborato nella pubblicazione “InformaScuola”, realizzata dal Seps, il Servizio Educazione e Promozione della Salute e distribuita in formato digitale (dal sito www.ulss17.it) a tutte le scuole. “Il nostro target privilegiato - spiegano i responsabili del progetto - è la scuola con l’obiettivo di sviluppare una cultura orientata alla promozione della salute, offrendo anche l’opportunità di sperimentare “scelte salutari” attraverso lo sviluppo di programmi studiati appositamente per il target giovanile e il coinvolgimento degli adulti signifi cativi come insegnanti, educatori e genitori”.

Maurizio Schiavon, partner dello studio

La parola all’esperto“Non dobbiamorassegnarci”Maurizio Schiavon, responsabile della struttura semplice U.O. di Medicina dello

Sport e delle Attività Motorie dell’Ulss 16 - partner dello studio Crescere -, ana-lizza i dati relativi all’obesità emersi durante le analisi nell’ambito dei “bilanci

di salute”. I dati che emergono dallo studio devono preoccupare?“Pur essendo in linea con studi sulla popolazione italiana di pari età non possiamo

dichiararci “rassegnati” e dobbiamo purtroppo rilevare che la tendenza al sovrappeso/obesità è ormai consolidata anche in Italia e nel Veneto. Se già fi n dalla preadolescenza sono presenti questi fattori di rischio, dobbiamo attenderci un peggioramento dello stato di salute generale della popolazione nei prossimi anni, se non troviamo motivazioni e interventi per modifi care lo stile di vita dei nostri ragazzi”.

I dati del campione sono coerenti con la situazione generale in Veneto? “La caratteristica dello studio “Crescere” (www.crescerebene.org) è proprio il meto-

do statistico di campionamento dei ragazzi residenti nella nostra area geografi ca (sono coinvolti 85 comuni della provincia di Padova e il comune di Rovigo, ndr), per cui i dati raccolti rifl ettono in maniera precisa la situazione attuale e rappresentano l’intera popo-lazione con le stesse caratteristiche. Pertanto, l’allarme che ci viene dai dati raccolti è allargabile alla nostra area geografi ca, Veneto compreso, con minime variazioni locali”.

Cosa possono fare le famiglie per migliorare lo stato fi sico dei ragazzi?“Con la partecipazione a “Crescere”

le famiglie hanno la possibilità di conosce-re l’effettiva situazione dei propri fi gli e vengono sensibilizzate alla necessità del “cambiamento”. Migliorare lo stato fi sico dei propri fi gli è auspicabile e sopratutto non è impossibile: con piccole variazioni del regime alimentare (più frutta e verdura e meno “schifezze”), con attenzione a quello che si offre ai nostri ragazzi anche per il tempo libero (più attività fi sica e meno sedentarietà, Tv, videogiochi) si può modifi care lo stile di vita e questo si rifl ette sulla composizione corporea e sulla salute”.

Quanto conta una costante attività fi sica a quell’età? “Proprio nella fase dello sviluppo, quando ossa, muscoli, polmoni, cuore e cervello

stanno crescendo, diventa molto importante stimolarli con una sana attività fi sica. Pra-ticare uno sport con continuità avrà benefi ci sicuri: postura corretta, masse muscolari simmetricamente toniche, migliore mobilità articolare. E ancora, gittata cardiaca più valida, frequenza cardiaca inferiore a parità di sforzo e con un rapido recupero dopo sforzo. Infi ne, aumento della massa magra (muscoli) con riduzione di quella grassa (adipe) favorendo un calo di peso se in eccesso e un miglior rapporto peso/altezza”.

Perchè è importante lo studio Crescere e quale il ruolo dell’Ulss?“È il primo studio longitudinale nella nostra popolazione sull’accrescimento nel

periodo prepuberale e puberale: il campione verrà seguito per 8 anni nel periodo più delicato della crescita quando è ancor possibile, con interventi mirati, aggiustare il tiro e determinare modifi che utili a crescere bene. Il ruolo dell’Azienda Ulss 16 di Padova e in particolare della sua Medicina dello Sport e delle Attività Motorie è di controllare annual-mente i ragazzi che hanno aderito permettendo di individuare alterazioni migliorabili con un’attenta e precoce diagnosi: pensiamo a questa età ai paramorfi smi del rachide, alle scoliosi o anche alle cattive abitudini alimentari”.

“Sono suffi cientipiccole variazioni:più frutta everdura, menotv e più sport”

Bambini sovrappeso, “sono i maschi a rischiare di più”

Page 6: Padova nord apr2015 n52

6 Vigonza

È partita lo scorso 28 marzo la nuova edizione del progetto “Agile 2015”, rivolta a tutte

le persone di terza età (over 60 anni), che desiderano riassaporare il piacere di camminare. L’iniziati-va prevede quattro camminate alla riscoperta delle zone caratteristi-che del territorio ed un’escursione tra gli uliveti di Nanto, in provincia di Vicenza.

“È con gran piacere che ripre-sento una delle iniziative che mi stanno più a cuore e che valorizzano la qualità della vita del nostro comune. – ha commentato Cesare Paggiaro, assessore alle politiche sociali – “Agile” è una proposta di movimento per tutte le persone che desiderano fare una bella passeggiata. Camminare è semplice, permette di stare assieme agli altri o di ritrovare se stessi, di dare spazio ai propri pensieri. Insomma, è un allenamento per gli occhi, il naso, la bocca, le orecchie, la mente, lo spirito, e il cuore”.

Continua l’assessore: “Accompagnando i miei partecipanti in questi anni, ho potuto vedere angoli della mia città ancora sconosciuti, riscoprire vecchie strade, piccoli borghi, ville antiche, case rurali e bracciantili. Ho passeggiato per argini, “trosi”, strade bianche, in compagnia di tante persone diverse che mi hanno raccontato storie di vita passata e presente, patrimonio umano e morale indispensabile alle nuove generazioni”.

Il progetto “Agile 2015” e la stagione 2014-2015 di attività motoria per la terza età si concluderanno con la “Festa di chiusura dell’anno ginnico”, che si terrà presso la sala consigliare del Castello dei Da Peraga, meglio conosciuto come Villa Bettanini, il prossimo 30 maggio. Per ottenere maggiori informazioni riguardo il progetto “Agile” e la festa conclusiva, è possibile rivolgersi all’Ufficio Servizi Sociali telefonando al numero 049 8090321.

terza età

Le proposte del “progetto Agile 2015”il piacere di camminare tra la natura

M.G.M.

Primavera di passeggiate

Andiamo a salvare il Brenta! E’ questo il motto che ha rappresentato l’inizia-tiva per la giornata ecologica da parte

dei pescatori di carpe a difesa della natura. Infatti il mese scorso, un sabato mattina, il Padova Carp Team, sezione padovana dell’associazione nazionale Carp Fishing Italia, si è ritrovata a Vigonza e ha dato il via alla giornata ecologica organizzata per ripulire gli argini del fiume Brenta dai rifiuti abbandonati. L’iniziativa si è svolta con il patrocinio del comune di Vigonza e il sup-porto dell’azienda Etra. I volontari si sono concentrati nella pulizia del tratto compreso tra via Padova e via Udine. Etra ha dato una mano alla pulizia degli argini, fornendo sacchi e guanti per la raccolta e mettendosi a disposizione per effettuare un ritiro straor-dinario dei rifiuti recuperati.

“Un intervento concreto di riqualifica-zione del territorio, dall’importante valore simbolico ed educativo nei confronti di tutta la cittadinanza – ha commentato Alberto Rizzo, assessore all’ambiente del comune

di Vigonza – in un’area preziosa dal punto di visto naturalistico in cui si riscontrano pe-riodicamente situazioni di degrado e di abu-so”. Come ci racconta emozionato uno dei volontari del Padova Carping Team: “Siamo ormai giunti alla quinta edizione effettuata nel nostro tratto in gestione del Brenta ed i risultati sono evidenti e gratificanti. Infatti sempre più residenti si complimentano con noi ed il quantitativo di rifiuti rimossi è ogni anno minore.

Vedere molti ragazzi – continua il vo-

lontario - che sottraggono tempo ai loro im-pegni, famiglie, doveri ed amici per andare di buona mattina a faticare per rimuovere quintali di rifiuti ci fa capire che la nostra associazione non è solo pesca, ma anche impegno sociale per il mantenimento della miglior qualità possibile dei nostri ambienti e delle nostre acque.

Inoltre la nostra assidua presenza sulle sponde ha reso l’argine un luogo più sicuro per chiunque abbia voglia fare una passeg-giata lungo il fiume Brenta”.

di Manuel Glauco Matetich

Volontari mobilitati lungo gli argini hanno raccolto perfino un vecchio motorino, il plauso dell’assessore

Ambiente Giornata ecologica su iniziativa del Padova Carp Team

Nel Brenta c’è di tutto

Ecco cosa è stato raccolto in mezza giornata di lavoro

Ciak, azione! e Vigonza si trasforma in Cinecittà per un giorno. E proprio le vie delle frazioni di Codiverno e di Pionca,

e in particolare il cimitero, sono state le loca-tion ideali scelte per girare alcune scene finali della serie televisiva “Il commissario Maretti 2”, fiction poliziesca veneta che è stata pre-sentata anche all’ultima Mostra del Cinema al Lido di Venezia. Dopo il grande successo di pubblico registrato con la messa in onda della prima serie televisiva di questa fiction “made in Veneto”, la casa di produzione Ar-tecinema ha deciso di dare il via alle riprese di una successiva stagione che andrà in onda in prima serata a fine maggio sull’emittente nazionale La9, su 7 Gold e su Canale Italia.

Il protagonista principale della fiction veneta è il noto attore vigontino Giuliano Mozzato, che veste i panni del commissario Maretti, sempre in prima fila per combatte-re valorosamente il crimine e agguantare i numerosi fuorilegge che appaiono nei diversi

episodi della seconda serie televisiva. Tra i vari protagonisti della nuova stagione del “Commissario Maretti” compaiono alcuni volti conosciuti al grande pubblico, come ad esempio la bella Demetra Hampton, che nel-la fiction impersona la dark lady Liza, braccio destro del boss di turno, coinvolta in un giro di squillo e rapine fra Bologna e Roma su cui è chiamato a investigare il commissario Maretti. Una fiction poliziesca piena di intri-ghi, storie, crimini ed avventure avvincenti, che saprà regalare anche negli episodi della seconda stagione emozioni vere e profonde capaci di far innamorare i telespettatori alla figura e alle gesta eroiche del commissario Maretti.

COMMISSARIO MARETTI, CIAk A vIGONZA

M.G.M.

Il cast della serie tv, a maggio la seconda serie

Il protagonistaè impersonatodall’attorevigontinoGiuliano Mozzato

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segue da pag. 1Lo raccontiamo spesso nel nostro giornale, lo facciamo anche que-

sta volta affrontando proprio il tema del lavoro. Un tasto che dire dolente è dir poco in una regione come la nostra che solo cinque anni fa contava un tasso di disoccupazione del 3,5% e che oggi segna il 7,7%. 96 mila posti di lavoro persi. Ma i dati non sempre parlano chiaro. Raccontano meglio qual è la realtà dei fatti le storie tragiche degli imprenditori che hanno perso tutto, a volte, anche la vita. E’ famoso il drammatico re-cord degli imprenditori suicidi che vanta la nostra Regione in Italia. Can-celli chiusi, serrande abbassate che lasciano fuori gli operai, i dipendenti e chi lavora nell’indotto. Un domino tremendo da raccontare e da vivere.

Cosa ha fatto chi governava in Regione in questi cinque anni per cambiare le cose? Se chiedi alla gente, quella ti risponde “niente”, “poco”. Chi invece, ha amministrato esibisce i dati, nero su bianco e, soprattutto, il conto dei soldi spesi. Perché “carta canta”! Il Veneto ha speso quasi un miliardo di euro per sostenere il reddito di chi ha perso il lavoro. Non poco! Precisamente 872 milioni in ammortizzatori in deroga dal 2010 ad oggi, per 36mila aziende e oltre 290 mila lavo-ratori. Altri 16 milioni di euro sono stati investiti per aiutare altre 4.500 imprese che hanno utilizzato la cassa integrazione straordinaria e la mobilità, e i lavoratori che, invece di stare a casa in attesa di tempi migliori hanno preferito darsi da fare nei loro comuni e impiegarsi in lavoretti di pubblica utilità. A loro la comunità deve molti grazie. Darsi da fare. Mai poltrire. Un modo di pensare che è tutt’uno con il Dna dei veneti che non sono in grado “de stare senza far gnente!”. Ma la politica non può ridursi a limitare i danni, a salvare il salvabile. La politica con la P maiuscola deve rilanciare e guardare più in alto della soglia del possibile. Se no a che serve? Se non è così hanno ragione tutti quelli che il 31 maggio prossimo non si recheranno alle urne. La lotta contro la crisi si vince con le idee, la buona volontà e la concretezza di ciò che è possibile fare per la collettività e per i singoli, per le imprese e per gli operai. Ai politici chiediamo questo: parlateci di cose possibili. Tenetevi il resto. Tenetevi il racconto di quanto siete stati bravi a fare meglio di Lombardia e Emilia Romagna nel frenare la disoccupazione. Che forse non siete stati voi, ma i nostri capitani d’impresa! Tenetevi la demagogia su quanto è colpevole il Governo. Tenetevi le scuse su come non siete riusciti a risparmiare tagliandovi vitalizi e stipendi. Tenetevi anche le ricette facili: “cancello quello e con ciò che risparmio faccio quell’altro”. Perché le grandi imprese si realizzano insieme a molti attori non con fughe in solitaria. Rendeteci facile aprire un’impresa, aiutateci ad entrare nel mondo del lavoro, garantiteci una fi scalità adeguata per stare in piedi e noi risponderemo al meglio. Vogliamo lavorare e tanto, come da buoni veneti abbiamo sempre fatto”.

EditorialeLavoro: nuove strade, nuova gente

*[email protected] - [email protected]

8 Vigonza

Continua senza sosta la battaglia “social” che la Lega Nord di Vigonza porta avanti a suon di post sulla propria bacheca su Facebook. Lo

scopo della Lega Nord vigontina è di informare la cittadinanza tramite l’utilizzo del social network più diffuso al mondo su alcune opere incompiute o non ancora terminate, sparse nelle diverse frazioni del territorio di Vigonza, annunciate dall’attuale ammini-strazione comunale, guidata dal sindaco Nunzio Tac-chetto, appartenente alla lista civica di Vigonza Viva.

“Condivido pienamente l’uso del social network Facebook – afferma uno dei simpatizzanti del par-tito leghista – come postazione mediatica utile per diffondere le vere problematiche che ogni giorno ci toccano da vicino. Ritengo infatti che avere un profi-lo pubblico sia uno strumento efficace ed in grado di dare la possibilità di ricevere le vere notizie dei fatti che accadono nel nostro comune a tutti i residenti”.

In questi ultimi mesi il partito leghista ha attac-cato diverse volte il comune di Vigonza sotto molti punti di vista, come ad esempio riguardo al tema dell’aumento di criminalità, lo sviluppo del polo in-dustriale di Vigonza, lo sgombero di accampamenti abusivi lungo gli argini del fiume Brenta, lo sradica-mento di alberi in via Diaz a Vigonza e l’installazio-ne della fontanella elettronica comunale a Vigonza.

Ecco come tuona la Lega Nord vigontina sulla propria bacheca social a proposito di una delle ul-time opere comunali in “stand-by”: “Oggi la nostra attenzione è rivolta a quello che dovrebbe essere il punto nevralgico di Vigonza, quello più conosciuto: l’incrocio fra via Noalese e via Roma, da ormai più di un anno ostaggio dei “provvisori” guard rail di plastica bian-chi e rossi che stanno squalificando il nostro paese. Un’opera perennemente incompiuta che certamente non porta lustro alla nostra città”.

“A causa di un’amministrazione comunale sen-

za personalità, - si legge ancora sul profilo della Lega Nord - Vigonza rischia di diventare una cattedrale

nel deserto, dove le persone iniziano a domandarsi che senso abbia uscire di casa se mancano proprio quei luoghi di ritrovo dove vale la pena andare per passare qualche ora insieme ai propri concittadini,

o magari solo per il gusto di farsi una passeggia-ta senza avere l’impressione di camminare lungo un’autostrada abbandonata da dio. E soprattutto dal proprio comune”.

Il post del partito leghista di Vigonza si conclude

con un pensiero rivolto al futuro del territorio vigon-tino: “Siamo convinti che con la nuova piazza, che noi abbiamo sempre sostenuto, il paese riguadagne-rà almeno in parte quella dignità e quell’orgoglio che poteva vantare fino a poco tempo fa anche nel confronto con i paesi adiacenti che ci vedevano come un modello.

Ci auguriamo soltanto che i tempi vengano ri-spettati e che non ci ritroveremo a parlare dell’en-nesima opera incompiuta di questa amministrazione comunale. In ogni caso resterà il problema di una rotonda che squalifica il nostro paese e sta aumen-tando il rischio di incidenti”.

di Manuel Glauco Matetich

Lega, la battaglia si fa “social”

L’incrocioancoraprovvisoriofra le vieNoalesee Romaè finitonel mirinodella LegaNord cheattaccal’attualeamministra-zione

Dagli accampamenti abusivi lungoil Brenta allo sviluppo del polo industriale fino agli alberi in via Diaz

Il progetto “Leggimi una storia” si rivolge alla formazione di genitori ed educatori con l’obiet-tivo di insegnare a leggere e raccontare storie ai

bambini. Il corso di formazione, organizzato dall’as-sessorato alla Cultura e la Biblioteca comunale, in collaborazione con l’associazione di promozione sociale “Dire Fare fantasticare”, sarà composto da quattro serate tenute da Carlo Corsini dell’associa-zione “Maga Camaja”. Attraverso tecniche diverse

si imparerà a leggere e a raccontare storie metten-dosi in gioco, per avvicinare i bambini alla lettura ed entrare nel magico mondo dei libri. Il corso è gratu-ito e richiede la partecipazione a tutte le serate: a chi frequenterà verrà chiesto di “dare voce” ai libri garantendo almeno una lettura per dar vita ad un gruppo di lettori volontari che animerà la biblioteca nel corso dell’anno.

Il corso si tiene al Castello dei da Peraga dalle

ore 20:00 alle 22:30. Dopo gli incontri del 9 e 16 aprile si prosegue mercoledì 29 aprile e 6 maggio.

Per ottenere ulteriori informazioni è possibile contattare l’associazione “Dire Fare Fantasticare” al seguente recapito telefonico: 3284236771; oppure si può chiamare e/o inviare un’email di-rettamente alla biblioteca comunale di Vigonza ai recapiti: 0498090372, email: [email protected]

sociale Organizza l’associazione “Dire Fare Fantasticare” con Carlo Corsini“leggimi una storia”, corso per lettori Volontari

M.G.M. Lettori volontari per bambini, c’è il corso

Tra gli interventiin “stand by” nel mirino c’è l’incrocio fra le vieNoalese e Roma

Il Carroccio critica l’amministrazione Nel mirino anche alcune opere da portare a termine

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9Cadoneghe

Un nuovo albero per ogni nuovo nato. A sancirlo un’apposita legge che decreta così una sorta di doppia nascita. Una

pratica virtuosa su cui a Cadoneghe è scop-piata la polemica. La querelle riguarda, in particolare, i bambini adottati. “A Cadoneghe i bambini adottati sono di serie B” è lo sfogo di Giuseppe La Rosa, residente e collaboratore di un’associazione che si occupa di adozioni. L’amarezza è dettata dal fatto che il Consi-glio comunale non ha accettato la mozione presentata dal consigliere Silvio Borella che chiedeva di inserire anche i bambini adottati

nell’elenco dei neocittadini cui regalare l’albe-ro. “A parte che è un obbligo normativo, pre-visto dalla legge 10 del 2013 – ha ribadito La Rosa -, facendo così si è persa una bella occasione per fare accoglienza e comunità”. Il consigliere entra poi nel merito della que-stione affermando: “le adozioni ormai sono un fenomeno sempre più frequente. Gli stessi bambini, specie se adottati da grandicelli e da Paesi stranieri, sono consapevoli di provenire da un’altra famiglia originaria. Nel caso qual-cuno non avesse piacere di far sapere ai propri concittadini di aver adottato un bambino, può

anche non partecipare alla cerimonia oppure le forme di tutela si possono trovare. Non è mica necessario, in ogni caso, specificare che sono bambini adottati.

Non vedo quindi un motivo valido per cui dover dire “no” a priori. Un simile diniego a me ha fatto male, è stato come ricevere uno schiaffo”.

Sulla delicata questione dell’estensione ai bambini adottati della consegna degli alberi per i nuovi nati, già sollevata in Consiglio co-munale, l’amministrazione comunale ha deci-so di intervenire pubblicamente per sgombrare

di Nicoletta Masetto

La Rosa attacca: “Non ci sono i bambini adottati”Il sindaco: “nessunno escluso, serve il metodo”

La polemica Bocciata la mozione presentata dalla consigliere Silvia Borella

In Italia a prevedere la piantumazione di un albero per ogni nuovo piccolo cittadino nato è la legge 113 del 1992. La normativa è stata poi dalla più recente legge 10 del 2013

che inserisce, per i Comuni superiori ai 15 mila abitanti, l’a-dempimento all’obbligo anche per “ciascun minore adottato”.

Sulla vicenda sollevata in consiglio comunale interviene anche l’assessore alle politiche ecologiche, Enrico Nania. “Tengo a ribadire ciò che ho già dichiarato in occasione del consiglio co-munale – ribadisce l’assessore Nania –. Il modo più opportuno in cui si potrà estendere alle famiglie dei bambini adottati la consegna degli alberi è allo studio degli uffici comunali che già seguono l’organizzazione della tradizionale manifestazione an-nuale “Un albero per ogni nuovo nato”.

Nel caso di minori adottati esistono evidenti motivi di deli-catezza, che richiedono la definizione di regole atte a garantire la necessaria privacy. Si tratta insomma di un adempimento di legge che richiede modalità da valutare attentamente, proprio per tutelare la vita privata delle famiglie, ma soprattutto dei bambini coinvolti. Le misure organizzative opportune devono essere adottate in modo ponderato, dopo attente valutazioni. Ed è quello che stiamo facendo”. N.M.

nania: “Va tutelata la priVacystiamo studiando il modo”

L’assessore

“Un albero per tutti”

il campo da dubbi e non corrette attribuzioni. “L’atto di indirizzo presentato in Consiglio

non fa altro che richiamare quanto prescritto dal nostro ordinamento – conferma il sindaco Michele Schiavo –, e dunque è sostanzial-mente pleonastico. In altre parole, stiamo parlando di un adempimento di legge: è fuor di dubbio che il Comune non voglia e non possa sottrarvisi, e dunque non servono atti di indirizzo. Tutta la cittadinanza sa quanto il Comune di Cadoneghe, da anni, progetti e sostenga tutte le iniziative legate alla promo-zione dei diritti dell’infanzia.

Proprio in ragione di ciò, qui si tratta di agire con sensatezza: gli alberi saranno con-segnati a tutte le famiglie dei nuovi nati, ma con le opportune modalità. Mi dispiace che si perda tempo scambiando una doverosa forma di sensibilità istituzionale per un atto di discri-minazione ben lontano dalle nostre corde e dal nostro modo di agire”.

meSSaggIo polItICo a pagamento

Il centro sinistra si è impegnato, se vincerà le elezio-ni, a ridurre in maniera sensibile i costi della politica della nostra regione. Alessandra Moretti si propone di risparmiare quasi 60 milioni di euro in 5 anni tagliando indennità, rimborsi spese, assegni di fine mandato e vitalizi. Non posso che essere d’accordo con questa proposta. Come dico da mesi bisogna iniziare a ridur-re costi e sprechi partendo dai vitalizi ai politici, che rappresentano agli occhi del cittadino un privilegio ingiustificabile. Questo vale per i futuri consiglieri, ma anche (almeno in parte) per chi gode già di questo privilegio. In questa fase di crisi economica è difficile spiegare perché un politico che abbia fatto un’espe-rienza politica di 10 anni abbia diritto a un profumato vitalizio. Qualcuno ha bollato questa mia proposta come populismo o semplificazione, non sono d’ac-cordo, credo che sia giusto e doveroso. Ognuno deve fare la sua parte per rimettere in piedi il sistema. Non ci si può arroccare sulla questione dei diritti acquisiti che in altri casi ben più spinosi – vedi pensioni – sono stati toccati in nome dei conti pubblici. Una politica seria e responsabile deve mettere mano ai vitalizi e i politici di lungo corso, siano essi di sinistra o di de-stra, devono dare il loro contributo. Anche questo è rinnovamento. Non si tratta di un vezzo o di una mano-vra di poco conto. Secondo le stime fatte è sufficiente ricalcolare i vitalizi degli ex consiglieri regionali con

metodo contributivo (come quello di tutti i comuni cittadini) per otte-nere un risparmio di 42 milioni di euro in 5 anni. Con questa cifra si potrebbero per esempio sostenere disoccupati e imprese. Sono quindi d’accordo con Alessandra Moret-ti quando dice che chi si oppone a questa misura politica sembra vivere su un pianeta diverso ri-spetto a chi fa fatica ad arrivare a fine mese e il vitalizio è un odioso privilegio per cui la Regione Veneto spende ogni anno più di 11 milioni di euro. Al taglio dei costi della politica bisogna ag-giungere una forte riduzione delle società partecipate e dei loro consigli di amministrazione, la razionalizza-zione del sistema sanitario e della sua governance e la massima trasparenza nella gestione degli appalti. Già durante la mia esperienza di amministratore pubblico come Sindaco di Cadoneghe e durante il mio lavoro per la nascita dell’Unione dei Comuni del Mediobrenta ho fortemente sostenuto questa idea, e la sostengo ora più che mai. L’obiettivo è quello di spendere meno per la politica, ma spendere meglio. Voglio una poli-tica efficiente, responsabile e sappia dare risposte concrete al cittadino

Ridurre costi della politica: spendere meno, spendere meglio

elezioni Regionali 2015

il candidato per il PD alle elezioni regionali

del Veneto indica tra le priorità il taglio dei costi della politica e il rilancio dell’economia attraverso

il sostegno a imprese e lavoratori

Sostenere le imprese e i lavoratori per rilanciare l’economia venetaIl Jobs Act sta funzionando an-che in Veneto. È quanto emerge dai primissimi dati sulle assun-zioni nella nostra regione nel 2015. Rispetto a un anno fa, i contratti a tempo indeterminato stanno crescendo con una pro-gressione stupefacente: +18% a gennaio, +46% a febbraio e addi-rittura +71% a marzo, mentre si riduce il ricorso ad alcune forme di lavoro precario come i con-tratti intermittenti e parasubor-dinati. Saranno i prossimi mesi,

naturalmente, a dirci se questo trend positivo si consoliderà. Molto dipenderà dal ritmo della ripresa economica: per il momento la crescita 2015 è stimata a +0,6% in Italia e +0,7% in Veneto per poi accelera-re il prossimo anno. Ma una cosa è certa: la scelta del governo Renzi di scommettere sul lavoro stabile introducendo il nuovo contratto a tutele crescenti e incentivandolo attraverso gli sgravi Irap e contributi-vi si sta dimostrando vincente. In questo contesto, anche la Regione può e deve fare la sua parte. Serve un Jobs Act veneto, che si affian-chi a quello nazionale per rafforzare la creazione di lavoro. Il pacchetto di interventi proposto da Ales-

sandra Moretti punta sui giovani e sugli over-50. Per i primi propone un buono di 500 euro mensili per dodi-ci mesi, vale a dire 6.000 euro aggiuntivi agli incentivi già previsti dalla legge di stabilità 2015 per dare al maggior numero possibile di under-29 l’opportunità di iniziare un percorso lavorativo e di conquistare l’indipendenza economica. A questo intervento si affianca una proposta mirata al mondo delle pro-fessioni, incentivando l’assunzione di giovani negli studi professionali con contratto di apprendistato. Per i secondi (over-50) – che al dramma della disoc-cupazione uniscono l’angoscia per una famiglia da mantenere – l’idea è investire sulla riqualificazione professionale, attraverso progetti di formazione af-fiancati al lavoro in azienda. Questi interventi devono inserirsi in un quadro di forte investimento sul sistema produttivo della no-stra regione. Nel 2014, crisi o non crisi, le 439 mila imprese venete sono riuscite a esportare all’estero 54 miliardi di euro, con una crescita del 2,7% rispetto all’anno precedente (superiore al +2% medio nazio-nale). Spesso lo hanno fatto da sole. Noi proponiamo di aiutarle, favorendo l’accesso delle piccole e medie imprese ai mercati internazionali, creando una rete di sportelli “anti-burocrazia” e finanziando con con-tributi a fondo perduto gli investimenti dell’imprendi-toria femminile, giovanile e innovativa.

le proposte del candidato Mirco gastaldon

gaStalDon: in Regione ReSPonSabilità e PRoPoSitiVità

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10 Cadoneghe

Al via in questi giorni, in una parte rilevante del territorio comunale, im-portanti lavori di adeguamento, sosti-

tuzione e ampliamento della rete fognaria. L’estensione della rete fognaria consentirà di raggiungere una copertura di oltre l’83 per cento della popolazione.

I lavori interesseranno innanzitutto le vie Augusta, Conche, Rigotti e Matteotti e inizieranno dalla prossima settimana per una durata massima di 499 giorni. “Per via Matteotti si tratta di un rifacimento della rete esistente - spiega l’assessore ai Lavori Pubblici Mirco Gastaldon -, mentre per le vie Augusta, Conche e Rigotti saranno realizzate nuove reti fognarie e sarà par-zialmente sostituita la rete idrica dell’acqua potabile. Questi due interventi costeranno circa 730 mila euro (cui andranno aggiunte Iva e spese tecniche), in particolare 450 mila in lavori, 102 mila in sicurezza, 177 mila in costo personale. L’area di cantiere per i materiali sarà presso il depuratore, ma l’intervento si svilupperà in 3 diversi cantie-ri, in modo da frazionare i disagi alla circola-zione. I residenti comunque saranno avvisa-ti da una lettera dettagliata che evidenzierà tempi e modi di chiusura dei cantieri, con relativi percorsi e deviazioni”.

I lavori sulla rete fognaria riguarderan-no in un secondo momento anche via Roma (Strada Provinciale 34), nel tratto compre-so fra via Giotto e il rio dell’Arzere (Ponte dea Sota): in questa zona la data d’inizio dell’intervento sarà compresa tra fine aprile e inizio maggio. “Per questo intervento - ag-

giunge Gastaldon - gli importi previsti sono di circa 200 mila euro. Tale spesa comprende sia il rifacimento della fognatura, sia la re-alizzazione del nuovo attraversamento con scatolare della provinciale, che consentirà il deflusso delle acque bianche di via Frattina e via Giotto verso lo scolo denominato Rio dell’Arzere, sul lato est di via Roma. Questo intervento (secondo la parte del Piano delle Acque denominata c13) risolverà il proble-ma del ristagno d’acqua in caso di forte pio-vosità presente all’incrocio di via Giotto con via Roma. I tempi del cantiere sono stimati in 120 giorni. Anche per questo intervento saranno previsti blocchi parziali del traffico, per i quali sarà data preventiva comunica-zione da parte degli uffici comunali con apposita comunicazione alle famiglie”.

Nuove piste ciclabili e marciapiedi sa-ranno appaltati a conclusione dei lavori, per limitare il disagio dovuto ai lunghi tempi tecnici degli interventi.

FOGNATuRE, 500 GIORNI DI LAvORI

N.M.

“Un’esperienza bellissima che spe-riamo di poter ripetere”. Questo il commento a caldo dei ragazzi

dell’Union Cadoneghe che hanno varcato i cancelli del carcere per partecipare a un’i-niziativa che li ha visti coinvolti a livello re-gionale. Union Cadoneghe 1957 e Altobello Aleardi Barche (Mestre) hanno aderito al programma “Un pallone di speranza”, nato nel dicembre del 2009 dalla preziosa colla-borazione della Figc con la direttrice Maria Catalano dell’ Istituto per Minori di Santa Bona di Treviso.

Le squadre Allievi delle due società hanno giocato contro una formazione di ragazzi detenuti nel carcere minorile. “È stata un’opera buona, anche per i nostri gio-vani, venti ragazzi, nessuno escluso. Erano d’accordo anche i genitori senza la cui auto-rizzazione non ci sarebbe stato nulla. - ha detto Gianfranco Boscolo, presidente del Cadoneghe - Un’ esperienza molto forte a livello emotivo. Organizzata benissimo, con arbitri federali e un indimenticabile terzo

tempo. Forse abbiamo regalato loro qualche ora di normalità. Sono cose che si possono raccontare, che rimangono. Tornei ne faccia-mo, partite tantissime, ma esperienze del genere sono forse troppo poche”.

Un progetto nato grazie all’idea e alla determinazione del presidente regionale della Figc Giuseppe Ruzza, quando era presidente del settore giovanile e scolastico.

“L’idea è nata dalla cultura che uno ha, dalla consapevolezza che lo sport non finisce in un campo di gioco, ha tanti risvol-ti, non solo vittoria, pareggio e sconfitta”, sottolinea il presidente Ruzza. “Così adesso siamo consapevoli che quello che abbiamo portato all’interno delle mura del carcere, oltre alle esperienze positive che i ragazzi hanno nell’allenarsi e nel confrontarsi con i pari età, è la consapevolezza che se voglio-no tornare a vivere normalmente devono rispettare delle regole, quelle stesse regole che il calcio insegna.

Proprio quel tanto vituperato calcio, che è l’unico che crede ancora nelle buone

pratiche. L’unica disciplina che ancora resi-ste a proprie spese, come per questo pro-getto solo a carico del Comitato Regionale, rispetto a tutti gli altri sport che in queste attività non hanno più creduto. E di questo noi siamo orgogliosi. Sotto l’aspetto della solidarietà non siamo secondi a nessuno”.

Un luogo come quello del carcere da cui arriva una storia positiva come questa. Per una volta si è andati oltre i problemi di tutti i giorni, le contraddizioni le difficoltà. Un pallone di speranza che ora ci si aspetta possa riservare in futuro altre opportunità di condivisione.

di Nicoletta Masetto

Venti giovani atleti hanno varcato i cancelli del carcere minorile di Treviso per giocare con il loro coetanei: “Tante le emozioni”

Sport e sociale I ragazzi dell’Union Cadoneghe hanno partecipato al progetto “Un pallone di speranza”

Dietro le sbarre il calcio unisceIl Consiglio comunale ha approvato la

proposta, rivolta a sindaco e giunta, di intraprendere le azioni necessarie

per attivare presso l’ufficio anagrafe del Comune il servizio di registrazione della dichiarazione di volontà alla donazione degli organi. Tale dichiarazione (che consiste in sostanza nel consenso o nel diniego alla donazione) verrà richiesta all’atto del rilascio o del rinnovo della carta di identità, come previsto dalle disposizioni di legge.

“I tempi sono maturi per andare ad attuare previsioni normative che hanno alle spalle una storia pluriennale – di-cono le relatrici della proposta, la consi-gliera alle Pari opportunità Lucia Vettore e la consigliera Giulia Baccan – ma il cui percorso è ora di più semplice rea-lizzazione”.

Sul tema della donazione degli organi, sindaco e giunta si sono anche impegnati a farsi promotori di tutte le future iniziative pubbliche informative, in particolare in occasione della ormai prossima Giornata per la donazione degli organi indetta dal Ministero della salute per il 31 maggio.

noVità

La proposta del Consigliodonazione organisu carta d’identità

N.M.

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12 Vigodarzere1212 Vigodarzere

A un anno dalle elezioni nascono nuovi gruppi e com-pagini politiche. Ultimo, in ordine cronologico. “SiA-mo Vigodarzere”. L’orientamento è di centrodestra

e raggruppa Forza Italia, Lega e area popolare. I più rappresentativi gruppi di centrodestra del territorio hanno dato vita a un comitato di lavoro che si prefi gge come obiettivo quello di “appoggiare un team di amministratori politicamente giovani e persone con competenze acqui-site che possano dare un’aria nuova a questo comune ormai rimasto il fanalino di coda rispetto agli altri comuni della cintura urbana e non solo”.

Vigodarzere, sottolineano i promotori tra cui il con-sigliere comunale Adolfo Zordan, avrà “la possibilità di eleggere persone con qualifi che e professioni utili per una gestione che succede a quelle che fi nora hanno perseguito come unico obiettivo di delegare tutto all’U-nione dei Comuni, con i pessimi risultati che sono sotto gli occhi di tutti. L’agire e l’operare di queste persone sarà lontano da personalismi e attaccamenti alle poltro-ne o interessi personali, lo scopo e l’obiettivo primario di questa nuova realtà sarà quello di rappresentare tutta la cittadinanza di Vigodarzere ascoltando istanze e pro-poste di tutti”.

Nel dare uno sguardo agli altri movimenti politici

di Vigodarzere di recente è stata uffi cializzata la costi-tuzione in gruppo di “Vigodarzere Insieme”, lista che alle ultime elezioni comunali aveva candidato a sindaco Roberto Zanovello. All’interno anche il consigliere Enrico Pavanetto, candidatosi in origine con Zordan. Sull’altro

fronte la sinistra da tempo si preenta ormai spaccata. La stessa compagine di maggioranza si è frantumata in due liste diverse, quella originaria “Per Vigodarzere” e “La Brentana”. Infi ne, da non dimenticare il M5S, una delle novità del panoarama politico locale.

di Nicoletta Masetto

Ad un anno dalle elezioni debutta “SiAmo Vigodarzere” di cuiè promotore il consigliere Zordan, poi c’è “Vigodarzere insieme”

Politica locale Creato un comitato di lavoro tra Forza Italia, Lega e area popolare

Centrodestra: il nuovo gruppo

Foto di gruppo per la nuova compagine “SiAmo Vigodarzere”

Il Comune di Vigodarzere dichiarato, ancora una volta, Comune virtuoso. Si è conclusa la settima edizione 2015 del “Klimaenergy Award”, la

competizione tra i Comuni e le Province di tutta Italia più virtuosi nell’applicazione di soluzioni energetiche effi cienti in ambito pubblico. Il bando, rimasto aperto da settembre 2014 a gennaio 2015 ha visto la partecipazione di 28 amministrazioni, suddivise in quattro categorie. Tre i Comuni ritenuti virtuosi in Veneto: Vigodarzere e Carmignano di Brenta nel padovano e Torri di Quartesolo nel vi-centino. “Nell’edizione 2015 l’amministrazione comunale di Vigodarzere – spiega il vicesindaco, Moreno Boschello - non è rientrata tra i vincitori, ma è stata comunque ritenuta una realtà virtuosa. Vale a dire che può dare il buon esempio su come muoversi in direzione della sostenibilità energetica e nell’impiego pubblico delle energie rinnovabili”.

Quest’anno il Comune di Vigodarzere ha parte-cipato per la categoria “Progetti energetici - Comuni fi no a 20.000 abitanti”, evidenziando in partico-lare la produzione di energia dei 4 impianti foto-voltaici installati negli edifi ci di proprietà comunale (Villa Zusto e Barchessa - sedi municipali, scuola Media Moroni e Scuola primaria Don Bosco) e i kg di anidride carbonica evitata: 48.436 kg totali all’anno (pari a 3,688 kg. per persona). Un altro piccolo passo nel cammino intrapreso dal Comune per diffondere le buone esperienze tecnologiche e progettuali legate alla sostenibilità ambientale e all’effi cienza energetica.

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14 Noventa Padovana

A maggio aprono le iscrizioni ai centri estivi organiz-zati nel comune. Anche per il 2015 i ragazzi hanno ben tre opportunità tra cui scegliere. Per i più pic-

coli (dai 3 ai 6 anni), da metà mese gli incaricati sono disponibili, nella palestra del Villaggio sant’Antonio, per raccogliere adesioni alla “Frogs Estate”, un’esperienza nata nel 1998, a tema, che si vivrà nei campi sportivi di via Viotti, a Noventana, da metà giugno alla fine di luglio. “Anche la prossima edizione si concluderà con uno spettacolo finale, che si terrà in piazza Europa la sera del 21 luglio - spiega Gildo Cappellato - I bambini tutta la settimana potranno fermarsi la mattina, oppure fino al pranzo compreso, o tutto il giorno”. Animazioni e giochi allieteranno le loro ore, ma è prevista anche tanta attivi-tà fisica, poiché i “Frogs” nascono come realtà sportiva territoriale.

Entro il 31 maggio è meglio prenotare l’orario pro-lungato per chi (dai 5 ai 13 anni) sceglie di dedicare l’estate all’arte. “Restarte bambini” è il nome dei laboratori artistici organizzati dall’associazione “La bottega del cigno”, dall’11 giugno all’11 settembre (tutti i giorni dalle ore 8 alle 13 o alle 16). “Proponia-mo attività con i più svariati tipi di materiali - sottolineano i referenti - Sia all’aria aperta, per fare nuove scoperte sensoriali come l’uso dei pennelloni e il dipingere con le mani e con i piedi, sia in laboratorio per conoscere le diverse tecniche artistiche”. I ragazzi

lavoreranno per gruppi di età, ma interagiranno anche nel gruppo complessivo. Iscrizioni già aperte, presso la segreteria della palestra scolastica di via Cellini (dalle

ore 16.30 alle 19), anche per “Giochiamoci l’estate”, promossa dalle associazioni Pallacanestro e Karate Do. “I nostri tecnici e ani-matori saranno disponibili dalle ore 7.30 alle 17.30 di tutti i giorni, dalla metà di giugno alla metà di

settembre, presso la palestra comunale, i locali dell’ex scuola elementare, gli spazi aperti del patronato e del centro anziani - racconta Giuseppe Leccese - I ragazzi, dai 3 ai 14 anni, divisi per età, si divertiranno tra attività

sportive (pallacanestro, calcio, rugby, ginnastica artistica e ritmica, funky, hip hop, break dance, pallavolo, pal-lamano, orienting) e un’uscita settimanale in piscina, e laboratori di giardinaggio, cucina, teatro, lingue straniere, disegno, costruzioni. A chi lo richiede, diamo la possibilità di svolgere i compiti scolastici per le vacanze”.

Lo scopo dei centri estivi è comune: far trascorrere ore divertenti, che stimolino la fantasia e la creatività, e valorizzare l’importanza del gruppo come elemento in-dispensabile di collaborazione. “Desideriamo che anche i più piccoli comprendano che nel gruppo ciascuno esiste ed è unico, ma non è solo - conclude Leccese - Ci sono anche gli altri, anch’essi tasselli che non possono manca-re, perché l’opera sia compiuta e completa”.

di Cinzia Agostini

Tre le opportunità: per il piccoli giochi nei campi sportivi, dai 5 ai 13 anni laboratori artistici, tanto sport in palestra comunale

I centri estivi Aperte le iscrizioni per le iniziative rivolte ai bambini di ogni età

Estate nel segno dell’arte

La prossima estate tra le proposte spiccano i laboratori artistici

Leccese: “Ci saràanche la possibilità di ricevere un aiuto per svolgere i compiti”

Alla biblioteca comunale “Isabella Canali An-dreini” la primavera 2015 ha portato una fresca ventata di rinnovamento. Dal mese di

aprile, infatti, il servizio ha assunto una veste più moderna e tecnologica, per invogliare alla lettura anche gli amanti delle strumentazioni più avanzate. “Non abbandoneremo i nostri amati libri cartacei - tengono a sottolineare gli operatori - Ma sappiamo che leggere fa bene e abbiamo scoperto che possia-mo farlo in molti modi”.

Grazie al progetto eBook e Audiolibri, cofinan-ziato dalla fondazione Cariparo, la biblioteca si è così dotata di una nuova collezione di audiolibri: “Bestseller e classici della letteratura italiana e straniera letti ad alta voce da celebri attori e let-tori professionisti” spiegano gli incaricati. Quindi si è attivato il servizio di prestito di lettori eReader, strumenti portatili capaci di contenere numerosi eBook, con schermi appositamenti studiati per fa-cilitare e rendere piacevole la lettura. “Gli eBook sono precaricati dai bibliotecari - aggiungono - Ma c’è la possibilità di scaricarne altri dalla piattafor-ma delle biblioteche padovane associate”. Per chi desidera cominciare a utilizzare il nuovo sistema, presso la biblioteca si può prendere appuntamento e fare una prova.

Acquistati anche gli audiolibrilettori e-book prestatidalla biblioteca

C.A.

Sono stati resi noti i primi risultati del progetto di studio “Cre-scere”, dedicato ai fattori che favoriscono la crescita positiva dei giovani e che vede coinvolti anche adolescenti di Noventa

Padovana. La ricerca è promossa da fonda-zione Zancan e De Leo Fund e sostenuta dall’Ufficio di Protezione e Pubblica Tutela dei Minori del Veneto e dall’Autorità Garante per l’Infanzia e l’Adolescenza. Vi aderiscono 85 comuni delle province di Padova e Rovigo e finora, nei territori delle Ulss 15, 16 e 17, hanno partecipato 500 ragazzi di cui si monitora la crescita e lo sviluppo nell’età pre e adolescenziale (tra gli 11 e i 18 anni). La raccolta dati a Noventa sta continuando, con interviste ai minori e alle loro famiglie; il monitoraggio proseguirà per 8 anni.

Spiegano i promotori: “Il progetto orienta i ragazzi a un’attivi-tà sportiva regolare, perché la pratica sportiva permette di crescere

bene nel corpo e nella mente ed è fondamentale anche per la salu-te futura”. I dati analizzati, infatti, hanno messo in luce una realtà preoccupante, se non si ricorre a sostanziali modifiche dello stile di

vita: il 10% dei preadolescenti padovani risulta obeso, 1 su 4 è in sovrappeso. “Il sovrappeso li espone precocemente a complicanze fisiche, oltre al più alto rischio di diventare adulti obe-si - sottolinea Barbara Montini, biotecnologa medica - Non va sottovalutato neppure l’aspet-to psicologico, poiché questi ragazzi spesso si

sentono a disagio, sviluppano un senso di insicurezza che li porta all’isolamento: escono meno di casa, stanno più tempo davanti alla televisione e al computer, accentuano sentimenti di inadeguatezza e insoddisfazione che possono condurre a una iperalimentazione reattiva”. Il controllo annuale del progetto permette di individuare precocemente alterazioni migliorabili. C.A.

Coinvolte le famiglie Otto anni di monitoraggio

Per i giovani praticare attività sportive è fondamentale

Noventa stapartecipandoalla ricerca rivolta agliadolescenti

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15Noventa Padovana

Non è facile riuscire, nelle difficoltà di questi tempi, a guardare con empatia i disagi degli altri - specie se lontani - senza vol-

tarsi dalla parte opposta: ma è un obiettivo for-mativo che soggiace agli aiuti veri e propri por-tati, in emergenza o con piani di sviluppo, dalla cooperazione internazionale. Sicuramente non meno importante. Ed è uno dei motivi per cui il comune di Noventa è tra i promotori e i finanzia-tori del “Premio Norma e Mino Bellabona”, cui possono partecipare le associazioni di volonta-riato del territorio. Un Premio voluto e dedicato ai coniugi Bellabona, cardini dell’associazione “Jardin de los Niños” che lo organizza. “Si trat-ta di un viaggio-premio gratuito che permette a chi in Italia è già inserito in una realtà associativa di fare esperienza diretta di volontariato interna-zionale - spiega Pietro Galiazzo, assessore alle politiche giovanile, alla pace e alla cooperazione internazionale - La destinazione del viaggio è un Paese del sud del mondo, per molte edizioni è stata l’Argentina, presso la sede locale di Jardin de los Niños”. Si tratta di un’opportunità alta-mente formativa, cui si aggiunge una compo-

nente di sorpresa perché l’associazione vincerà il viaggio attraverso un’estrazione, che avverrà pubblicamente durante la Festa del volontariato del prossimo 2 giugno. “Al ritorno dal viaggio i volontari racconteranno la loro esperienza in

una serata aperta alla cittadinanza” prosegue l’assessore. Noventa Padovana dal 2012 è inoltre partner nominale dell’associazione “Aid Health and Development onlus” (AHEAD), per un progetto di cooperazione decentrata della re-gione Veneto dal titolo “Lotta alla TBC in donne e bambini in Guinea Bissau”. Spiega Galiazzo: “L’ospedale Raoul Follereau di Bissau, la capi-tale della Guinea Bissau, ha iniziato l’attività clinica nel 2003, dopo 5 anni di inattività per le conseguenze della guerra civile del 1998. È uni-co nel suo genere in Africa occidentale per gli alti

livelli di assistenza e cura, un riferimento regio-nale per la terapia della tubercolosi. Attualmen-te il governo locale non dispone delle capacità finanziarie e tecniche per gestire e sviluppare l’attività, perciò, per evitare la cessazione delle cure, oltre alla riduzione del personale e della sua formazione, si è rivolto all’associazione AHEAD perché lo gestisca. Dal 2008 AHEAD e il ministero della salute della Guinea Bissau han-no stipulato un accordo, per cui l’associazione promuove una campagna di sensibilizzazione e di raccolta fondi per il sostegno dell’ospedale”. Da allora 2400 pazienti hanno potuto essere visitati e curati e circa 700, tra donne e bambini, hanno ricevuto terapie e supplementi nutriziona-li gratuiti. “In ospedale è stata inoltre sostenuta una scuola per mantenere la scolarizzazione dei bambini ricoverati per lunghi mesi e far loro avere una vita il più normale possibile - conclude l’assessore - E in questi giorni ci è stato comu-nicato che il progetto cui aderiamo ha ottenuto, per la prima volta, un finanziamento di 40 mila euro dalla Regione. Una bella notizia anche per il nostro comune”.

di Cinzia Agostini

Viaggio premio in un Paese del Sud del mondo per vivere il volontariato internazionale

“Premio Norma e Milo Bellabona” Associazione “Jardin de los Ninos”

Noventa è fulcro di iniziative sul volontariato interna-zionale, nella foto sopra bambini in Guinea Bissau

L’assesore Pietro Galiazzo: “Al ritorno i volontari racconteranno la loro esperienza”

Appuntamenti in vista per Mancikalalu onlus, l’associazione di cooperazione e solida-rietà internazionale con sede a Noventa che ha lo scopo di aiutare i bambini dell’In-dia più bisognosi (orfani, bambini di strada, lavoratori, indigenti). Per domenica 10

maggio organizza un pranzo solidale di raccolta fondi con menù indiano, spettacolo di danza orientale, mercatino e lotteria (su prenotazione). Per l’estate (con duplici date: dal 25 luglio all’8 agosto, oppure dal 9 al 23 agosto) è in programma un viaggio in Ladhak, il “Tetto del mondo” o “Piccolo Tibet”, la regione dell’Himalaya nel nord dell’India. Il “viaggio per viaggiatori”, come gli organizzatori lo definiscono, vuole avvicinare alla cultura e alle meraviglie ambientali e artistiche del Paese in cui Mancikalalu svolge le sue attività di volontariato. Oltre alle visite ai monasteri buddisti e alle pregevoli architetture dei luoghi, sono previste escursioni naturalistiche, il “cammello safari”, trekking, sedute di yoga, conoscenza di monaci, sciamani e comunità nomadi. Informazioni: www.manci-kalalu.org, e-mail: [email protected]

inizatiVe Mancikalalu onlusgiornata per i bimbi dell’india

C.A.

Esperienza concreta di cooperazione

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16 Limena

Era il 19 marzo 1995 quando l’allora amministrazio-ne xomunale approvava lo statuto sancitorio della nascita ufficiale del Centro Ricreativo e Culturale per

gli Anziani di Limena , grazie all’opera di alcuni promotori che, un mese dopo, convocati dal Coordinatore Dino Baz-zan, si riunirono per la prima Assemblea atta ad eleggere il Comitato di Gestione. L’operoso gruppetto di iscritti era composto da 24 persone, ma già al tempo erano chiare le intenzioni di coloro che diedero il via a quello che sa-rebbe diventato il punto di riferimento per le attività degli arzilli “sempre giovani” della comunità limenese.

“Il primo luogo di ritrovo degli iscritti era il Cen-tro Sociale, l’ex cinema in piazza Diaz”, spiega Dino Scarso, Presidente del Centro Anziani, che continua: “Oggi il nostro fiore all’occhiello sono i 58 mila km percorsi nel 2014 per il trasporto di anziani e disabili, un servizio che offriamo in collaborazione con il Comune di Limena”. Scarso fa riferimento al lavoro dei 30 auti-sti volontari che l’anno scorso sono riusciti a compiere ben 1400 viaggi, con tre mezzi di proprietà ed uno in comodato d’uso dal Comune limenese, “Se arriva il contributo regionale abbiamo già messo a bilancio i soldi per comprarlo”, dice il Presidente con un sorriso di soddisfazione.

Per il 12 settembre in Prà del Donatore è in cantiere una grande festa per celebrare la giornata dell’anziano in primis, ma soprattutto per brindare ai vent’anni di attività del Centro e i soci stanno già pensando ai prepa-rativi. Le idee sono molte, c’è il pranzo da organizzare, il gruppo musicale da chiamare e oltre a ciò rimango-no tutte le infinite attività di cui il Centro si occupa: i “Pomeriggi Insieme” (momenti di approfondimento con esperti), le gare di bocce e di briscola, i soggiorni estivi in mare e in montagna, le lezioni di acquagym, le tante gite (a Giugno ad assistere all’infiorata di Spello e a visitare Assisi, a Settembre la gita al Lago Maggiore)

e, quando avanza tempo, ci sono i pranzetti a base di Baccalà o di porchetta da imbastire. Ma non è finita, c’è anche il notiziario edito dal Centro e un gruppo teatrale composto da 15 persone chiamato “I Sempregiovani”, che quest’anno si esibisce nello spettacolo di Moliere: “Il Malato Immaginario”.

“Ci divertiamo e ci teniamo impegnati, si lavora con passione, è tutto volontariato il nostro”. Infine, per omaggiare i vigorosi ottantenni dell’importante tra-guardo raggiunto, il Centro Anziani è solito regalare una pergamena e un sigillo del Centro, rappresentato da una fusione in bronzo.

di Nicol Stefani

Ben trenta autisti volontari l’anno scorso hanno compiuto1.400 viaggi, a settembre una grande festa per la terza età

Sociale Dalla primavera del 1995 è attivo il centro ricreativo e culturale per anziani

Da vent’anni “Sempre giovani”

Dino Scarso (al centro) con Roberto Bortoletto e Giancarlo Miotto

A Limena si corre! L’appuntamento è il martedì alle 20 di fronte alla Barchessa. Giulia Cavi-nato, laureata di 26 anni con una grande pas-

sione per le App e lo sport ha dato origine a ciò che è ormai un appuntamento fisso, a prescindere dalle intemperie: “Tramite Facebook ho creato un gruppo per migliorare il percorso vita e ciò ha dato luogo all’installazione di una fontanella per il ristoro – spie-ga la giovane – poi abbiamo iniziato a trovarci per correre e il numero di corridori è aumentato con il passaparola”. Ora l’iniziativa viene gestita da Stefa-nia Fortin, della Polisportiva, con l’aiuto di altri due collaboratori: “Gestiamo tre percorsi che variano dai 6 ai 10 km. Il territorio aveva bisogno di un’inizia-tiva del genere, si è creata un’alchimia che ha fatto crescere il gruppo in poco tempo. Promuoviamo la partecipazione ad altri eventi competitivi, ad Aprile abbiamo partecipato alla Mezza Maratona dei Dogi e alla Traversata dei Colli Euganei”. Giulia sta ora or-ganizzando un corso di meditazione e pratiche Yoga: “C’è ancora molto da fare, ma l’intenzione è quella di farlo partire a Maggio o Giugno”.

Idea nata sui socialogni martedì sera si corre con limena run

N.S.

Acqua certificata e sicura, con o senza gas, è in arrivo a Limena. A partire da Giugno saranno attive due cassette per

la distribuzione d’acqua potabile e microfil-trata refrigerata e gasata.

Verranno installati in via Dante, vicino alle Scuole, e in via San Francesco, nel quartiere Arcobaleno e saranno alimentati dalla rete idrica dell’acquedotto, garanten-do un alto grado di controllo, certificato dai trattamenti del ciclo previsto, quali: l’ultrafil-trazione a 0,5 micron per la rimozione delle particelle solide, l’eliminazione del cloro e di sostanze organiche tramite carbone at-tivo, la disinfezione mediante raggi UV e refrigerazione a 4°C nei periodi estivi, con un sistema di gas refrigeranti naturali HC a impatto zero sul riscaldamento globale, la sanificazione automatica dei beccucci trami-te ozono ad ogni erogazione e gli spurghi automatici in caso di arresto prolungato.

Per la versione frizzante è prevista l’ag-giunta di anidride carbonica (6 grammi per litro).

La convenzione stipulata tra l’Ammi-nistrazione comunale e la ditta BBTEC srl di Tavagnacco (UD), vincitrice dell’appal-to, apporta un beneficio per l’ambiente: “L’intento è quello di incentivare l’uso dell’acqua della rete pubblica, cui queste casette sono allacciate - spiega Giuseppe Costa, sindaco di Limena - inoltre si evita la produzione e l’acquisto delle bottiglie di plastica, diminuendo la quantità di rifiuto conferito al sistema di raccolta. La produzio-ne di bottiglie di plastica implica consumo di

energia e utilizzando l’acqua pubblica che è sottoposta a migliaia di controlli e proviene dalle medesime fonti a cui attingono noti marchi di acqua in bottiglia, s’interviene anche sull’inquinamento derivato dal tra-sporto dell’acqua imbottigliata dal luogo di produzione a quello di vendita”. E l’as-sessore all’ambiente Maurizio Martinello aggiunge: “Un servizio a costo zero per il Comune che percepisce 100 euro l’anno a casetta per l’utilizzo del suolo pubblico. La manutenzione e il ricambio dei materiali consumabili è a totale carico della ditta for-nitrice della casetta che si è impegnata a mantenere i prezzi di 3 centesimi al litro per l’acqua liscia e 6 per quella gasata”.

ACquA pOTAbILE, DuE DISTRIbuTORI

N.S.

In arrivo anche a Limena l’acqua

ad un prezzo “politico”

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18 Cultura1 Cultura provinciale

Con la bella stagione l’agenda culturale padovana torna a riempirsi di appunta-menti all’aria aperta: partono i festival

più amati dai cittadini, con tante novità e i format di sempre. Il primo ai blocchi di par-tenza è il River Film Festival, con l’ultima edizione in cifra singola prima del decennale che avrà luogo il prossimo anno. L’associa-zione Researching Movie, organizzatrice dell’evento, è già al lavoro da qualche mese: a gennaio è iniziata la fase di raccol-ta e selezione dei cortometraggi di fi nzione, documentari e animazioni della durata mini-ma da 100 secondi fi no a un massimo di 30 minuti che si contenderanno i premi in palio. Il grande schermo galleggiante invece, da anni ormai protagonista del festival, compa-rirà nei pressi di Porta Portello il 28 maggio, e resterà sulle acque del Piovego fi no al 10 giugno. Proprio la singolare e affascinante location, alla quale il festival deve il nome, è uno degli elementi di successo di questa kermesse che vede crescere negli anni sia il numero di opere partecipanti che l’affl uen-

za di spettatori: antico ingresso portuale alla città, fulcro del collegamento con Venezia, porta Portello era un tempo luogo di scam-bi, di merci e persone, con il loro bagaglio identitario. Caduto in abbandono, è stato riscoperto negli ultimi anni come uno dei luoghi simbolo di Padova, anche grazie ad iniziative culturali come questa.

Altri elementi hanno però contribuito al crescente successo del River Film Festival, per prima la totale gratuità della manifesta-zione: il Festival è una ricchezza culturale della città, e come tale si offre alla fruizione di tutti senza fi nalità commerciali, conferen-do all’iniziativa anche valore d’impresa sociale, sia per il lavoro e il reddito che ga-rantisce al suo personale, sia per l’indotto e la ricaduta economica sul territorio.

La terza caratteristica vincente è la costante ricerca: il River Film Festival è ormai una vetrina autorevole alla sperimen-tazione e alla ricerca di nuovi linguaggi. Le sezioni competitive sono otto: scuole di cinema, corto italiano, corto internaziona-

le, super corto, corto di 100 secondi, fi lm documentario, fi lm d’animazione, Festival of Festivals. Da quest’anno si aggiungono workshop e stage tenuti dagli artisti presen-ti agli eventi speciali di apertura e chiusura del festival. Queste caratteristiche hanno fatto sì che il festival abbia ottenuto negli anni una crescente visibilità ed esposizione, sia locale che internazionale. Ne è testimo-ne il Festival di Berlino, dove ogni anno il River Film Festival viene presentato in ante-prima, e così anche i frequenti inviti uffi ciali

da parte dei numerosi festival gemellati.Appuntamento, dunque, al 28 maggio,

con la serata inaugurale che vedrà la pre-senza del regista cileno Patricio Guzmán che presenterà i suoi “Nostalgia de la luz” e “En nombre de Dios”. Altro ospite d’ono-re, a chiusura del festival (la sera del 10 giugno), sarà Adela Peeva, che con i suoi lavori – “Whose is this song?” e “Divorce Albanian Style” – racconta i confl itti, i sen-timenti e la realtà in divenire dei Balcani, così vicini e così lontani.

Dalle otto sezioni il successo di una vetrina sulla sperimentazione e la ricerca di nuovi linguaggi

River Film Festival Appuntamento dal 28 maggio al 10 giugno, l’ingresso è gratuito

Al Portello corti e altri fi lm

Una delle proiezioni al River Film Festival la scorsa edizione

“La musica del gesto” è il titolo della XVII edizione di Prospettiva Danza Teatro, la kermesse ricca

di spettacoli, incontri e masterclass con i protagonisti della danza internazionale. Punta di diamante della rassegna, gli appuntamenti al Teatro Verdi: apertura di sipario martedì 28 aprile con il gradito ri-torno del Balletto di Roma che presenta “Il lago dei cigni ovvero il canto”, coreografi a e regia di Fabrizio Monteverde. Il 9 mag-gio la Compagnia Abbondanza / Bertoni mette in scena Terramara, coreografi a di Michele Abbondanza, cura del riallestimen-to di Antonella Bertoni. Sabato 16 maggio un altro atteso ritorno, quello di Aterbal-letto che porta a Padova una serata di tre prestigiose coreografi e: “Lego”di Giuseppe Spota, “Vertigo” di Mauro Bigonzetti e “Rain Dogs” di Johan Inger.

al Verdi

L.O.

Prospettiva DanzaTeatro, quando la musica si fa gesto

Il coreografo Monteverdedi Laura Organte

Si parte il 9 giugno Sul palco dell’anfi teatro Camerini i protagonisti della musica

Conto alla rovescia per un altro grande festival protagonista dell’estate padova-na, questa volta dedicato alla musica dal

vivo. Primi a calcare il palco dello splendido anfi teatro Camerini, dando uffi cialmente il via all’Hydrogen Festival di Piazzola sul Brenta, saranno gli One Republic, il 9 giugno, e il cartellone continua con band del calibro dei Chemical Brothers, in scena il 1 luglio, i Noel Gallagher’s High Flying Birds (8 luglio) e con i grandi artisti del momento, da Stromae (14 luglio) e Ben Harper (17 luglio) ad Anastacia (25 luglio) e Lenny Kravitz (29 luglio). Da non perdere la serata del 6 luglio con Damian “Jr.Gong” Marley, il più giovane tra i fi gli della leggenda del reggae e quella del 18 luglio, con il grande ritorno di Mark Knopfl er. Spazio anche per la comicità, con il comico pugliese Angelo Pintus, sul palco l’11 luglio, e per un grande evento tra musica, danza e teatro: dopo la partecipazione al Festival di Sanremo, il musical “Romeo e Giulietta. Ama e cambia il mondo” sarà in scena il 12-14 e 17-19 luglio.

Un cartellone d’eccezione per un festival che lo scorso febbraio ha ricevuto la consacra-zione del pubblico: con oltre 20.000 voti su 32.800 da tutta Italia Hydrogen Festival si è aggiudicato il premio di Migliore Concert Se-ries agli OnStage Awards, inizativa dell’omo-nima rivista dedicata al mondo della musica

dal vivo. La categoria che ha visto trionfare la kermesse patavina è dedicata al miglior cartellone non solo per quantità di concerti in programma, ma anche per la location, la qualità dell’organizzazione, e de. “Padova sta diventando un centro rilevante per la musica live in Italia – si legge nella motivazione – i nostri artisti e le star internazionali vi fanno capolino con frequenza. Merito soprattutto dell’evento di Piazzola, che a luglio offre una programmazione di grande qualità in una cor-nice suggestiva. Il fi ore all’occhiello del 2014 è stato l’unico concerto italiano degli Scor-pions (foto), ma in cartellone c’erano anche Negramaro, Robert Plant, James Blunt, Paolo Nutini, Emma ed Elisa”.

Hydrogen Festival: grandinomi a Piazzola sul Brenta

Lenny Kravitz e Anastacia, due protagonisti del festival

Laura Organte

teatro e musica

ALL’OMBRA DEL GATTAMELATA Per quattro domeniche - 14 giugno, 19 luglio, 13 settembre, 11 ottobre - i portici di via Cesarotti e via del Santo si riempiranno di opere d’arte e di artisti, pittori, scultori, fotografi , ceramisti e molto altro, che trasformeranno una delle zone più tipiche di Padova in una suggesti-va galleria d’arte all’aperto. Per riscoprire le vie del Santo, popolate più dai turisti che dai cittadini, in un’inedita veste.

OTTAVIO PINARELLO IN MOSTRAIn esposizione fi no al 24 maggio presso la Galleria Samonà di via Roma le opere del pittore e fotografo Ottavio Pinarello, che ha fatto dell’uso del profi lo umano la sua fi rma artistica e il suo oggetto di indagine privilegiato. I suoi lavori sono state esposti in numerose occasioni, tra le ultime al Museo d’Arte Moderna Musinf e al Museo Md’n nelle Marche, e ad Open, collaterale della Biennale di Venezia, ma anche a Venezia e Milano, ha partecipato a esposizioni come Arte Padova, l’Arte Fiera di Bologna, o come Open, la rassegna internazionale d’arte alla mostra del cinema di Venezia.

“SPERIMENTANDO”Torna anche quest’anno “Sperimentando”, la mostra scientifi ca interattiva con esperimenti di fi sica, chimica e scienza per imparare diverten-dosi. Il tema di quest’anno è “energia e vita”: si potrà scoprire come gli organismi gestiscono l’energia, saperne di più sull’energia elettrica e sulle fonti energetiche alternative, e imparare come si trasforma la materia, per rifl ettere sull’riutilizzo dei rifi uti. Tutto questo e molto di più fi no al 24 maggio presso il Padiglione 6 della Fiera (ingresso E da via Goldoni, ingresso L da via Rismondo).

a cura di Laura Organte

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19Sport 2Sport

L’hockey della Scodosia porta a casa l’ennesimo titolo. L’Unione Sportiva Scul-daxia di Casale di Scodosia si è infatti lau-

reata campione italiana Under 17. La squadra allenata da Ulisse Missaglia fa il bis con il pre-stigioso titolo italiano raccolto nel 2012 con l’Under 14, quando allora questo gruppo si chiamava Hockey Team Merlara. Una scia di successi incredibile, che conferma il polo della Bassa Padovana tra i più fecondi dell’intero panorama nazionale. Le fi nali per lo scudetto dell’hockey si sono giocate a Pavia, a Castello d’Agogna, e hanno visto la partecipazione di sei formazioni: oltre al gruppo della Sculda-scia, Hc Valchisone, Hc Bra, Sh Paolo Bonomi, Hc Roma, Uhc Adige. Mai come per quest’e-dizione i match sono stati equilibrati e mai scontati fi no all’ultimo, tanto che ben quattro formazioni hanno chiuso imbattute la prima fase.

La fase a gironi, nella parte alta del tabel-lone, ha sancito il primo posto di Valchisone e Bra, con la prima favorita da una migliore differenza reti determinata dalla partita che entrambe hanno vinto contro l’Uhc Adige. Stesso canovaccio nel girone B, con la Scul-daxia e Paolo Bonomi che hanno pareggiato 5-5 nello scontro diretto: decisive (per la

differenza reti) le sfi de che entrambe poi si aggiudicavano contro la De Sisti Roma e che determinavano una miglior differenza reti per i veneti (+11 contro +9). Nella fi nalissima è stato il Valchisone l’ultimo scoglio per la squadra di Missaglia, costretta ai tempi sup-plementari dopo il 5-5 del tempo regolare. Lo scudetto nel petto è stato possibile grazie alla vittoria per 8-6 dal penalty.

Strepitosa la prova del portiere Formag-gio, che ha parato con sicurezza e determina-zione ben tre rigori. I campioni d’Italia Indoor Under 17 sono: Riccardo Formaggio, Filippo Faggion, Francesco Faggion, Edoardo Fran-

cescon, Nicola Missaglia, Hamza El Matraji, Mattia Amorosini, Michele Bandiera e Lorenzo Rosa. Allenatore Ulisse Missaglia, dirigente Ti-ziana Carturan. La società peraltro ha iniziato a fi ne febbraio un’attività di promozione della disciplina.

Nella palestra di Merlara è stato infatti avviato un corso per ragazzi e ragazze di terza media. Chiunque volesse informazioni può contattare il 348-3528953 o scrivere a [email protected]. E’ inoltre attiva la pagina Facebook della società, sem-pre aggiornata con notizie della Sculdaxia o dell’hockey italiano e locale in genere.

di Nicola Cesaro

Scodosia campione italiana Under 17eVento

“Nel nostro territorio - afferma Pa-trizio Casumaro, fi duciario Coni e presidente della Pgs Carrarese-

oltre la metà dei ragazzi tra i 6 e 15 anni praticano attività sportiva. Il sogno di noi vo-lontari e dirigenti sportivi è quello di aumentare considerevolmente questa platea”. Con questo intento è nato “Lo sport è per tutti”un incontro degli alunni della scuola secondaria con cam-pioni dello sport organizzato dalla Pgs in collaborazione con l’istituto comprensivo, diretto da Stefania Ponchia e l’assessorato allo sport di Due Carrare. La 12. edizione ha ospitato la giovane ciclista Sofi a Beggin, un oro e un argento a squadre nelle olimpiadi giovanili 2014 di Nanchino (Cina) oltre al titolo tricolore Juniores di ciclocross, Pierluigi Pressendo delegato co-mitato italiano paraolimpico, che pratica tennis in carrozzina e Michele Pasinato, un icona del volley italiano che nel palmares vanta un oro mondiale, due europei sei World League e che è tuttora recordman di punti segnati nella regular season della massima serie del campionato italiano. Incalzati dalle domande degli alunni gli atleti hanno raccontato le loro carriere attra-verso aneddoti e curiosità. Sofi a Beggin, che ha messo i bella mostra le medaglie olimpiche ha emozionato la platea si è comossa fi no alle lacrime raccontando le incontenibili sensazioni di gioia provate sul podio olimpico. Per Pierluigi Pressendo lo sport rappresenta l’essenza della vita: ”dopo l’incidente che mi ha costretto in carrozzina ho trovato nell’attività sportiva le motivazioni per ricominciare una nuova vita”.Divertimento è la parola d’ordine di Michele Pasinato: “nella mia lunga attività mai ho sentito il peso dell’impegno di partite e allenamenti perché ho sempre interpretato il mio ruolo con passione e divertimento, nelle sconfi tte ho trovato le motivazioni per ripartire, le vittorie sono cimeli che restano indelebili”.

Ospiti d’eccezione all’incontro di Due Carrare“sport per meta’ dei ragazzi”

W.L.

Il Club ciclistico Este intende ripartire con entusiasmo per la nuova stagione sui pedali, la cinquantesima della sua

storia. Obiettivo del sodalizio atestino è quello di continuare a lanciare talenti come dimostrato in questi ultimi anni, come Mattia Sinigaglia e Riccardo Verza azzurri ai mondiali e campioni Italiani Ju-nior, Massimo Graziato professionista ed azzurro con la nazionale Italiana e Ste-fano Salmistraro vincitore dello scalatore d’oro per allievi.

Per il 2015 il Club ciclistico Este può contare su 4 allievi, Filippo Bottin, Nicola Graziato, Nicolo’ Milani, Samuele Menesel-lo, un gruppetto ridotto nei numeri, ma forte nelle aspettative, sicuramente questi ragazzi porteranno soddisfazioni al loro ds Maurizio Degli Stefani, che ha programmato per loro una stagione con gare impegnative. Marco Boraso, Filippo Cardini e Alberto Fogo sono gli esordienti al debutto nella categoria.

Sono un folto numero invece i giova-nissimi che grazie all’ entusiasmo di Aberto Barbirato DS e Maurizio Mazzetto sono au-mentati ogni anno, segno che il loro lavoro

è ben apprezzato, anche le bambine che quest’anno sono 3 si apprestano alla prima gara dell’anno. Citiamo in ordine sparso An-drea Bertolaso, Cristian e Ilaria Ballan, Carlo Cascadan, Giulia Miotto, Edoardo Leonardi , Lorenzo Ponzin, Pistore Davide, Pietro e Giorgia Zogno, Nicolò Senno e Gambarotto Giulio. Non va dimenticato Riccardo Bertaz-zo, l’unico juniores. Novità di quest’anno la società dà il nome anche ad una formazione di cicloamatori, alcuni di loro ex corridori giallorossi dei primi anni duemila, che ora diventati adulti hanno voluto rimettersi la maglia dei loro trascorsi giovanili in un dejavu’ nostalgico che inorgoglisce i dirigenti giallorossi, capitanati anche quest’anno da Stefania Paluello.

Le proposte organizzative per questo 2015 sono i consueti primi sprint in piaz-za Maggiore il 12 giugno, il 10 Luglio una gara tipo pista in notturna in zona industriale ad Este, il 26 di luglio una gara allievi nel percorso collinare con arrivo ad Este, inoltre grazie all’aiuto di alcuni amici di Granze è allo studio una gara per giovanissimi il 23 agosto.

Dagli allievi agli amatori, tutti i protagonisti della societàclub ciclistico este, tutte le noVità

W.L.

Hockey La formazione della Bassa Padovana porta a casa l’ennesimo titolo

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IL VENETOin PRIMO PIANO

Non solo crisi e suicidi, non solo licenziamenti e cassa inte-grazione. Il Veneto che lavora e che produce fi nalmente “fa notizia” anche in positivo. Accanto ai fallimenti e alle proteste

sindacali per i tagli di personale e di stipendi emergono anche le sto-rie di chi è riuscito ad uscire dal tunnel, a trovare una nuova strada e anche una nuova formula. Nel piccolo, nelle storie personali che raccontiamo anche in queste pagine, come in quelle che coinvolgo-no aziende più grandi.

Nei giorni scorsi, giusto per fare un esempio, il New York Times ha dedicato un approfondimento di un’inchiesta sugli effetti della crisi alla storia della Zanardi Editoriale: dopo la morte per suicidio di

uno dei titolari i dipendenti hanno investito cassa integrazione liqui-dazione per rilevare l’azienda attraverso una cooperativa in modo da continuare l’attività. Storie simili in Veneto ce ne sono molte altre, a conferma della volontà di superare le diffi coltà del momento e non lasciarsi schiacciare. Poi ci sono le storie di persone pronte a mettersi in gioco, a rischiare ancora e ad esplorare nuove strade.

I giovani, ad esempio, scommettono sulle start-up, come rac-contiamo in questa pagina, mentre chi ha perso il lavoro non esita ad inventarsene uno nuovo e a rimettersi in gioco. Intanto ci si inter-roga anche sull’effettivo impatto del “job act” sul mondo del lavoro visto che il nodo da proprio nelle assunzioni a tempo indeterminato.

di Nicola Stievano

Anche il New York Times si è interessato all’altra faccia del Veneto che non si arrende

Le storie e le testimonianze Il racconto di chi ha intrapreso una nuova strada

Guardare oltre la crisi e non aver paura di cambiaregoVerno

Il ministro del lavoro Giuliano Poletti è arrivato a Santa Maria di Sala (Venezia) nello stabilimento della Speed Line nelle scorse settimane, per parlare del nuovo provvedimento che riforma il

lavoro in Italia. Il dibattito organizzato dai circoli del Pd del Mi-ranese e ha visto la partecipazione oltre a Poletti anche dei rap-presentanti del mondo sindacale e del mondo imprenditoriale . Il ministro Poletti, di fronte a quasi 200 persone, ha subito sfoderato i dati positivi e frutto a suo avviso delle azioni del governo fi n qui portate avanti. “Nei primi due mesi del 2015, abbiamo assistito in Italia - ha detto- a circa 80 mila nuove assunzioni a tempo inde-terminato grazie alle normative sulle decontribuzioni rispetto allo stesso periodo del 2014. Di queste, 23 mila sono assunzioni sono state fatte in Veneto. La maggioranza delle assunzioni fatte sono per lo più conversioni di vecchi contratti a collaborazione coordinata e continuativa, ora di fatto abolita, e contratti a tempo determi-nato. Le assunzioni di nuove persone sono state poche ad ora. Aspettiamo di vedere a fi ne aprile i risultati del Jobs act cioè il contratto a tempo determinato a tute-le crescenti. Voglia-mo che il lavoro precario costi di più di un contratto a tempo indetermi-nato e nel contempo vi sia più fl essibilità” Il ministro del Lavoro ha ribadito la volontà dell’esecutivo guidato da Matteo Renzi, di ren-dere nuovamente le assunzioni a tempo indeterminato la norma, e non l’eccezione. Negli ultimi anni i contratti atipici ha spiegato il ministro sono diventati in Italial’85 delle forme di assunzione, mentre quelli classici, cioè a tempo indeterminato, sono stati solo il 15 %. Sono stati precarizzati così non solo giovani, che lo erano già di fatto dalla fi ne degli anni Novanta, ma anche quarantenni e cinquantenni che ha sottolineato il ministro perdendo il posto” ora fanno fatica a ricollocarsi nel mercato del lavoro”. “Formare qualcuno, investire su di lui e poi mandarlo via, magari per rico-minciare tutto da capo a distanza di qualche tempo, è insensato e irrazionale – ha detto Poletti – il problema del nostro Paese, d’altronde, non è mai stata la mancanza di incentivi, quanto la presenza di troppi ostacoli. Noi vogliamo rimuovere questi impedi-menti e liberare la strada per tutti”.

poletti: “in Veneto 23 mila assunzioni”

A.A.

Il ministro del lavoro a Santa Maria di Sala ha ribadito la volontà di spingere sui contratti a tempo indeterminato

di Nicola Cesaro

Lampione spento? Te lo dico con lo smartphoneLa start-up Presentata allo Smau l’iniziativa di un gruppo di giovani veneti

Un’applicazione per mappare e gestire tutti gli impianti luce cittadini. Parte dalla Bassa Padovana la brillante idea di “Edylight”, app pensata da Tre Infor-matica, startup che sviluppa soluzioni web innovative e che ha avuto l’onore

e il merito di essere invitata anche a Smau Padova 2015, la grande fi era dedicata all’informatica e alle nuove tecnoloige. Edylight” è un’applicazione per la mappatura dei punti luce. Permette di gestire la manutenzione coinvolgendo i cittadini nella segnalazione dei malfunzionamenti” spiegano da Tre Informatica “Ogni punto luce viene dotato di un adesivo con uno specifi co QrCode. L’utente si collega ad una web app per l’invio delle informazioni necessarie. Con questo sistema invece è suffi ciente un browser per essere operativi. Il Comune avrà link e adesivi personalizzati. Sarà suffi ciente la prima scansione del QrCode porterà al censimento del lampione e dalla seconda in poi... spazio ai cittadini”. Con l’aspetto sociale – assicura la startup - si noterà subito un risparmio nella gestione: “Pensiamo a quando i cittadini dicono che “il lampione davanti casa è spento”. E poi trovarlo quel punto luce! Con “Edylight” invece i cittadini segnaleranno in modo specifi co e gli operatori potranno recarsi sul posto con la precisione delle coordinate gps”. C’è poi la questione del risparmio: “La telegestione tradizionale costa ai Comuni intorno ai 150 euro a lampione. Edylight ha un costo irrisorio: per il controllo di 2.000 punti luce si spendono 420 euro di canone annuale, oltre ai 2.024 euro di avvio della start up”. L’azienda si distingue non a caso sia per la giovane età dei suoi protagonisti che per il rispetto delle “quote rosa”: la startup vede infatti l’impegno costante di Silvia Ferrari, Erika Muraro, Ste-

fano Giraldo, Federica Caradonna e Giulia Ferrara, che hanno tutti dai 22 ai 32 anni e arrivano da Bassa Padovana e Polesine. Ma non è così facile… “Oltre a Smau, abbiamo ottenuto la collaborazione del Comune di Fiesso d’Artico per la sperimenta-zione di questo sistema. Stiamo poi raccogliendo interessi dalle realtà più attente alle tecnologie sociale, alcuni Comuni del Trentino Alto Adige e altri Paesi europei. E’ tut-tavia spiacevole vedere che la provincia di Padova si copre gli occhi di fronte ad una startup di giovani. Lanciamo un appello per essere almeno ascoltati: le microimprese della bassa padovana rischiano seriamente l’estinzione e sono costrette ad emigrare all’estero. Chiediamo ai sindaci di dimostrare maggiore sensibilità per questo tipo di soluzioni: troppo spesso sono stati fatti proclami di sostegno all’imprenditoria giovanile senza nessun seguito. Adesso è il momento di passare dalle parole ai fatti”.

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1Il Veneto in primo piano

Ci sono mille modi per reinventarsi un lavoro. C’è anche chi, a cinquant’anni suonati e dopo una vita passata a fare il rappresentante e il ristoratore,

decide di salire su un palcoscenico e di fare l’attore. E’ una scelta vincente quella di Dario Carturan, 63 anni di Palugana di Ospedaletto Euganeo, oggi diventato una fi gura di spessore nel mondo dell’intrattenimento. I suoi spettacoli “personalizzati” sono eventi che assicurano il “tutto esaurito” in ogni teatro e in ogni piazza. “E pensare che non nasco certamente attore - racconta Carturan - Dopo il diploma ho cominciato a fare il rappre-sentante di enciclopedie, attività che ho portato avanti per anni. Poi la crisi del settore si è fatta sentire e mi

sono buttato nel mondo della ristorazione, aprendo un locale di successo nel mio paese”.

Cinque anni di ottimi risultati, quindi ancora un cambio di professione e il ritorno alle vendite porta a porta, prima nel mondo del fotovoltaico e poi nel set-tore alimentare, fi no al 2002, anno in cui è maturata l’idea rivoluzionaria nella vita professionale di Carturan: “Io ero quello che ai raduni tra colleghi o nei momenti di festa con amici sapeva intrattenere le persone. Su spinta di alcune persone, in quell’anno, ho organizza-to uno spettacolo in arena a Montagnana è lì ho fatto il pienone. Mi è bastato qualche mese per capire che quel mondo poteva regalarmi ben più di qualche serata

all’anno”». Carturan ha avuto “il coraggio di crederci e di investire tutto nel mondo della recitazione. Mi sono detto: e se lo facessi come lavoro?”.

E così è nata una formula innovativa: l’attore viene di fatto chiamato da Comuni, enti e associazioni per animare particolari eventi e raccontare precise storie. Si va dal recupero degli antichi mestieri di un territorio ai fatti storici di un determinato periodo o di un Comune, passando per la serate dedicate alla sclerosi multipla e per il delicato tema del bullismo: Carturan sa raccontare questi temi con delicatezza e comicità, in un mix che gli garantisce sempre un fragoroso applauso a fi ne serata. Oltre a uno “stipendio” a fi ne mese.

di Nicola Cesaro

Il racconto Dario Carturan dopo i cinquant’anni ha deciso di cambiare vita sperimentando una formula

Dopo tanti impieghi il successo sul palcoscenico

neWs

E’ passata prima attraverso la cassintegrazione, poi attraverso mobilità e licenziamento. Un percorso doloroso e devastan-te, ma purtroppo non inconsueto in questo periodo. Silvia

Brognara, 38 anni, rodigina, ha però reagito, costruendosi una opportunità che le ha consentito di riprendere fi ducia in se stessa e di potere guardare con meno preoccupazione al futuro. E’ lei stessa a raccontare la propria storia. “Ci sono stati momenti molto diffi cili e di profonda disperazione, dopo la perdita del lavoro –

racconta – Ma ad un certo punto mi sono detta: ‘Sa cosa c’è? Mi metto in proprio’”. Facile da dire, meno da fare, viene spontaneo pensare. La 38enne però ha pensato bene a come muoversi. “Mi è sempre piaciuto molto il mondo dell’editoria – prosegue – Allora ho pensato a una edicola. E’ stato a questo punto che mi sono informata e ho scoperto che quella della stazione era chiusa. Pos-sibile? L’edicola della stazione del capoluogo chiusa?”. In effetti era proprio così. E non da poco tempo, ma addirittura da qualche

anno. In pratica, mancava un servizio alla città, e non un servizio banale. Così, dopo le formalità, dopo avere elaborato un progetto con la società delle Ferrovie che gestisce gli spazi commerciali e averne ottenuto il fi nanziamento grazie al microcredito, Silvia è potuta partire. Ora sta lavorando, e lavorando duro. “Si lavora ogni giorno dalle 6 alle 19 – conclude – Praticamente sono sempre qui. Ma ora sono contenta. Comincio ad avere un gruppo di clienti affezionati e stiamo imparando a conoscerci”.

Il racconto di Silvia brognara, rimasta senza lavoro a 38 anni dopo il licenziamento riporta “in Vita” l’edicola della stazione di roVigo cHiusa da anni

E’ stato rappresentante e ristoratore, poi ha deciso di mettere a frutto la sua verve comica

Silvia BrognaraLo.Zo.

21Il Veneto in primo piano

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Se lo ricorda ancora, come fosse ieri, il suo primo giorno di scuola: era il 7 feb-braio 2001, aveva 25 anni, ricevette la

chiamata il giorno prima. Una segreteria lo chiamò chiedendogli se era disponibile per una supplenza per un posto di sostegno. Sostegno voleva dire handicap e lui, il futuro maestro, non aveva alcuna esperienza e tantomeno competenza per quanto riguardava l’han-dicap. Si insinuò qualche incertezza come sovente avviene dinnanzi a quel che non si co-nosce ma la risposta fu “Sì!” Il cuore batteva forte per la fantastica avventura professionale che stava per cominciare, con tanto entusia-smo, motivazione e molte aspettative per il futuro. Finalmente si poteva concretizzare un sogno: quello di dare un contributo nel cercare di creare del valore, valore umano.

Da allora sono passati 14 anni, si sono succeduti sette Governi, altrettanti ministri della Pubblica istruzione, ci sono già state tre riforme della scuola italiana, e il maestro Alessio, alla soglia della quarantina, si trova ancora nella condizione di precario - con ben poche aspettative e più di qualche amara e dolorosa delusione da digerire - a fare i conti con il disegno di legge “La Buona scuola” del Governo Renzi che, se dovesse essere appro-vato così com’è, metterebbe seriamente in

discussione il suo futuro professionale.Alessio Colcera, docente della scuola

primaria nella provincia di Venezia, è inserito infatti in quelle graduatorie d’istituto che alla fi ne - assieme ad altre categorie di insegnan-ti precari - sono rimaste fuori dal piano delle assunzioni previsto dal disegno di legge sulla scuola e che sono destinate ad essere abolite. Unica chanche di stabilizzazione per chi vi fa parte, stando così le cose, il concorso in previ-sione per fi ne 2015.

“Molto più di una doccia fredda per chi, come me, ha dedicato gli ultimi 14 anni del-la propria vita alla scuola, motivato solo ed esclusivamente dalla passione per l’insegna-mento”. E’ il commento del maestro Alessio che quest’anno insegna alla scuola primaria N. Sauro di Maerne, nel Miranese, in una classe terza.

“Nel corso della mia storia professionale, perché di carriera non si può parlare visto che un insegnante precario ha, “in via continuati-va” lo stipendio base, le malattie pagate al cinquanta per cento e dal governo Monti in poi è anche senza ferie per poi essere licenzia-to a fi ne anno scolastico, sono cambiati più volte i criteri per abilitarsi e diventare di ruolo” racconta Colcera che nel frattempo ha dovuto ricorrere a spese proprie e ha infi ne dovuto ag-

grapparsi ad una sentenza della Corte europea anche per vedersi riconosciuto come abilitante il proprio titolo di studio, il diploma magistrale.

Quando ha cominciato ad insegnare lo era. Poi, con le varie riforme, il percorso abili-tante è stato in varie tappe e via via con diver-se modalità ridefi nito, alla fi ne, in un corso di studi universitari, con la laurea in Scienze della Formazione primaria.

“Quella dell’insegnamento è stata una scelta di vita che presupponeva di accettare per anni una condizione di incertezza ed in-stabilità - spiega il maestro Alessio - che alla lunga è devastante. Con il disegno di legge la Buona scuola era lecito, considerate anche le premesse, le slide e gli annunci della vigilia, coltivare la legittima speranza di avere un po’ di giustizia con il riconoscimento del ruolo a persone che sono dentro la scuola da 10-15 anni. Era lecito aspettarsi che fosse eliminato il precariato ma non ignorando completamente i diritti e le aspettative di decine di migliaia di persone, solo rimanendo nell’ambito della scuola primaria”. “Anche perché - prosegue il docente - c’è una sentenza della Corte euro-pea che stabilisce che la pubblica amministra-zione non può assumere a tempo determinato per più di 36 mesi. Per anni i vari governi - a prescindere dal colore politico - hanno violato

la normativa e leso il diritto dei lavoratori. Era tempo di sanare questa anomalia”.

Un’anomalia che non solo rende arduo il percorso di chi ambisce ad insegnare nella scuola ma che ha ricadute anche sugli alunni. “Con questo sistema delle supplenze annuali, fi no al 30 giugno, - denuncia il maestro - non si riesce ad assicurare alcun tipo di continuità didattica, educativa e relazionale alla classe che ogni anno si trova a ricominciare con un nuovo insegnante, con le conseguenze negative che ne derivano”. Pur di lavorare nella scuola, il maestro Colcera, come fanno tutti, ha accettato anche di fare supplenze di sostegno.

“Ho accettato incarichi impegnativi pur non avendone le competenze, a volte mi sono trovato a gestire situazioni diffi cili e non sempre consone con quelle che propriamente erano le mie aspettative professionali: avere a che fare con gravi casi di disabilità è un mestiere diverso da quello dell’insegnante e richiede altre abilità. Io, comunque, ho fatto la mia esperienza sul campo, non mi sono mai tirato indietro” racconta con amarezza.

“Noi supplenti viviamo in una sorta di limbo - prosegue e denuncia -. A noi, fi no alla sentenza della Corte di Giustizia Europea (26 novembre 2014) è stata negata anche la pos-

sibilità di formarci o di specializzarci. Eppure ci sono stati assegnati incarichi di responsabilità che vanno al di là delle indicazioni ministeriali e consistono in progetti che coinvolgono interi istituti, insegnanti, genitori e alunni”.

“E’ deludente - dice sconsolato - che la nostra esperienza professionale, maturata in anni di attività, non sia valorizzata come patrimonio culturale, formativo e didattico. Al contrario, con La Buona Scuola, non ha alcun valore. Perché non sottoporci ad un anno di prova e al giudizio di una commissione che possa valutare le nostre competenze e pro-muoverci fi nalmente ad insegnanti di ruolo?”

Nonostante tante amarezze il maestro Alessio continua con passione, competenza e un innato talento ad insegnare.

“Insegnare non è un lavoro come tanti. E’ molto di più. - sostiene - Ogni mattina quando esco di casa per andare dai miei alunni non penso “vado a lavoro”, ma “vado a scuola”.

E i suoi alunni lo sanno bene che è un bravo maestro e lo hanno già promosso a pieni voti.

Prima di andar via mi fa vedere una ma-glietta che gli hanno regalato i suoi bambini. Sulla maglietta è stampata una frase: “Il mae-stro Alessio è la nostra grande quercia!”

di Ornella Jovane

Ha cominciato ad insegnare nel 2001, con tante aspettative ed entusiasmo. Con il disegno di legge “La Buona Scuola” si aspettava la stabilizzazione e, invece, rischia di rimettere in discussione tutta la sua carriera

Scuola La testimonianza di Alessio Colcera, insegnante supplente da 14 anni

Una vita da... precario

4 Il Veneto in primo piano

Il maestro Alessio Colcera con i suoi alunni

Il mondo della scuola, in Polesine, come in Veneto, come nel resto d’Italia, è tutt’altro che in stato di calma, in questo

periodo. Alle dichiarazioni del Governo Renzi in tema di stabilizzazioni, nuovi concorsi, nuove assunzioni defi nitive, al momento non sono seguiti i fatti.

E anche le speranze sbocciate dopo la pronuncia della Corte di giustizia europea, secondo la cui sentenza non è possibile con-tinuare ad assumere e licenziare di anno in anno i docenti, ma si dovrebbe fare entrare a ruolo quanti hanno maturato almeno 36 mesi di servizio, paiono appassire. O quantomeno restare congelate.

E’ quindi con sguardo rassegnato e at-titudine ormai disincantata al precariato che tanti giovani docenti si rivolgono al futuro.

“Anche quest’anno – racconta Fulvia – ho preso servizio il 1° settembre e prosegui-rò sino al 30 giugno. Per me la situazione va avanti così ormai da 16 anni. Penso che quindi possa essere ben facile immaginare come sia quasi naturale perdere la speran-

za, mano a mano che gli anni si susseguono e non si vedono cambiamenti”.

Ci sono, del resto, storie di docenti pre-cari da oltre 20 anni. Prima della pronuncia della Corte di giustizia europea, era stato il sindacato Uil a raccogliere, in vari Tribuna-li del Lavoro veneti e italiani, sentenze di conversione del rapporto a tempo indeter-minato. Non solo: era stato anche previsto un risarcimento teso a compensare sia il di-

sagio di un precariato esteso a quasi tutta la durata della vita lavo-rativa, sia il fatto che inanellando un con-tratto a termine dietro l’altro di fatto si perde-

va la progressione economica, in termini di anzianità e di scatti, che invece maturano i colleghi che, pur facendo esattamente lo stesso lavoro, sono tuttavia assunti a tempo indeterminato.

Come purtroppo spesso avviene però nella pendenza dei successivi gradi di giu-dizio era arrivato un mutamento di orien-tamento che aveva sovvertito il felice esito iniziale.

pRECARIATO, SvANITE puRE LE SpERANZE SbOCCIATE DOpO LA pRONuNCIA DELLA CORTE EuROpEA

Lorenzo Zoli

“Il problema centrale della riforma della scuola in cantie-re? L’enorme potere discrezionale assegnato al dirigente scolastico. Buona l’idea di attingere dalle graduatorie ad

esaurimento, ma restano fuori però gli insegnanti precari che facevano parte delle graduatorie d’istituto”. A dirlo è Salvatore Mazza (in foto) il segretario regionale di Flc – Cgil il sindacato della scuola.

“La nuova riforma - dice Mazza- voluta dal Governo Renzi da un lato da una risposta agli storici precari della scuola, quelli cioè inclusi nelle graduatorie ad esaurimento, dall’altro lascia fuori quelli più giovani che secondo una sentenza della corte europea avrebbero diritto ad essere assunti“.

E’ sul potere del dirigente scolastico che i contrasti sembrano più acuti.

“Il dirigente scolastico- spiega Mazza- avrà poteri enorme-mente potenziati rispetto a quelli attuali: potrà assumere discre-zionalmente, attingere dalle graduatorie, premiare i docenti che a suo avviso saranno meritevoli, il tutto senza un bilanciamento dei poteri che fi nora era rappresentato dal consiglio dei docenti e dal consiglio di istituto, che di fatto potranno dare solo dei pareri non vincolanti. Un altro capitolo che crea problemi è quello legato al non ampliamento dell’obbligo scolastico, e la scarsa considera-zione per il personale non docente della scuola che è stato bella-mente ignorato”. Ignorare il personale non docente nella riforma, secondo Mazza signifi ca creare i presupposti affi nché grossi pro-

blemi “come quelli della sorveglianza e la pulizia delle scuole ad esempio, diventino sempre più esplosivi infi ciando anche l’attività didattica”. Infi ne il tema del 5 per mille.

“La possibilità offerta – dice Mazza – ai contribuenti di destinarlo ad una scuola specifi ca, favorisce le più conosciute o frequentate penalizzando quelle dei piccoli centri. L’idea migliore è che il 5 per mille sia destinato genericamente alla scuola, e da lì ripartito secondo le necessità”. Il 18 aprile i sindacati hanno in-detto uno sciopero in tutti i 604 istituti scolastici contro la riforma delle scuola.

La riforma della scuola in cantiere. Le critiche dei sindacati: Salvatore Mazza Flc-Cgil del veneto

TROppO pOTERE AI DIRIGENTI, LA NON ASSuNZIONE DEI pRECARI DELLE GRADuATORIE D’ISTITuTO È MANCATA CONSIDERAZIONE DEL pERSONALE NON DOCENTE: I puNTI DEbOLI DELLA RIFORMA

Alessandro Abbadir

Il segretario regionale Flc-Cgil Salvatore Mazza

Si dovrebbe far entrare a ruolo quanti hanno maturato almeno 36 mesi di servizio

22 Il Veneto in primo piano

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voler accettare rifi uti da altre parti d’Ita-lia”. Poi, il sindaco di Verona, si concede un bell’affondo dichiarandosi favorevole non solo l’accorpamento dei Comuni e ma anche alla fusione tra Regioni “Veneto, Trentino, Friuli insieme: tecnicamente è una strada percorribile” e sul tema della compe-titività afferma che la cosa migliore sarebbe creare delle zone a tassazione speciale, cosa diffi cile da realizzare perché l’ambito di interesse è L’Europa.

Alessandra Moretti fa valere la sua vicinanza al Premier Renzi e promette un patto col governo per rendere più moderna la rete ferroviaria veneta, ferma dal 1973 e anche per completare la Tav. Ma dichiara anche che le sta molto a cuore il rilancio del manufatturiero e spiega il suo piano veneto per l’impresa che affronta di petto il problema dell’accesso al credito, e le pos-sibilità di migliorare internazionalizzazione, competizione, sburocratizzazione. Le sue proposte sul lavoro sono chiare: “Finanzie-rò con un buono di 500 euro al mese per il primo anno le aziende che assumeranno un giovane under 29, per un totale di 6.000 euro annui che vanno a sommarsi agli in-centivi già previsti dalla legge di stabilità e dal Jobs Act”.

E se i giovani devono avere l’opportu-nità di iniziare un percorso lavorativo e la possibilità di conquistare un’indipendenza economica anche chi rimane senza lavo-ro dopo i 50 anni. “Darò loro – afferma Moretti - la possibilità di imparare un nuovo mestiere attraverso un progetto di formazio-ne affi ancato al lavoro in azienda”.

Poi ricorda la sua proposta agli studi professionali che assumeranno giovani praticanti con un contratto di apprendistato: “un fi nanziamento del 50% dello stipendio per i primi 24 mesi. Così che i laureati svolgano il praticantato obbligatorio con una retribuzione”.

Luca Zaia si presenta come “mastino” sempre in guardia nei confronti del governo per tutelare il Veneto dai tagli di Roma e, com’è naturale che sia riventica i i risultati di cinque anni di governo regionale. “Sulla banda larga, siamo partiti da zero – affer-ma - eppure abbiamo assegnato il primo lotto con 75 comuni coinvolti”. Ricorda poi che secondo uno studio di Morgan Stanley nel nostro Paese ci sarebbero imprenditori disposti a investire 45 miliardi di euro, se

solo ci fosse tutto quello che, a detta di Zaia manca.

“La palla al piede del Veneto – affer-ma il Governatore uscente è L’Italia”. Che fare? Possiamo facilmente immaginarlo. Non è facile invece immaginare come nel giro di altri cinque anni la competitività del veto potrebbe scalare la suddetta classifi ca di 50 posizioni come promesso da Zaia. E sul lavoro va detto che il “Patto per il Ve-neto” presentato il 2 maggio 2012 a Pa-

lazzo Balbi proprio dal Governatore uscente e che voleva essere una sorta di Piano Marshall per l’econo-mia locale non si sa che fi ne abbia fatto.

Certo Zaia afferma che il vero jobs act l’ha fatto lui con i progetti di formazione-lavoro che ha permesso di mantenere la disoccupa-zione su valori più bassi rispetto alle regioni limitrofe.

Una disoccupazione che in cinque anni è schizzata dal 3,5% al 7,7% con 27 mila aziende che hanno chiuso rovinosamente solo nell’ultimo anno. Certo d’ora in avanti occorre fare di più.

Da sinistra: Luca Zaia, Alessandra Moretti, Flavio Tosi e Jacopo Berti

1 Voci da palazzo

158. Questa la posizione poco soddisfacente del Veneto nella classifi ca

della competitività tra le regioni europee. E se non c’è competitività non c’è spinta e non si aprono nuovi spazi di mercato. Ma quel che è peggio, se non si esce dalla sta-gnazione anche il mercato del lavoro resta ai minimi storici.

Che fare per risalire? Agli industriali basterebbero una trentina di posizioni, o almeno così recita il manifesto presenta-to da Confi ndustria Verona ai candidati Governatore nel primo confronto pubblico che li ha visti sul palco in-sieme.

“Le imprese sono disorientate su chi votare, ci sono tanti candidati in cam-po – ha sottolineato in quell’occasione il presidente degli industriali veronesi Giulio Pedrollo - ma più che i candidati ci interes-sano i programmi”.

Le ricette per cambiare il Veneto e farlo ripartire, almeno sulla carta, i vari candidati le hanno messe in campo. Alcune simili al-tre singolari, comunque opportunità.

Per Jacopo Berti, candidato del Movi-mento 5stelle, è questione di Banda Larga “la principale infrastruttura che serve al Veneto”. E dichiara apertamente di recu-perare i fi nanziamenti necessari dai cinque miliardi recuperati dalla cancellazione del progetto Tav. “Poi – aggiunge - creeremo un fondo da 13 milioni di euro con i tagli degli stipendi dei consiglieri e con la can-cellazione dei vitalizi, con cui garantiremo microcredito da 25mila euro ai giovani im-

prenditori”.Sulle infrastruttu-

re, invece, il sindaco Flavio Tosi che gioca in casa, ritiene che non si possa tornare indietro sulle grandi di-

rettrici. “Bisogna prendersi la responsabilità di decidere – sostiene risoluto - non si può sospendere l’autostrada del Mare come ha fatto Zaia perché c’è un’inchiesta”.

E per aiutare davvero le imprese l’unica via per il candidato che spacca in due la Lega è lo smantellamento della burocrazia: “sull’ideologia deve prevalere la concretez-za. Un esempio? Trento ci ha chiesto di poter bruciare i suoi rifi uti nel nostro futuro inceneritore, ma la Regione si ostina a non

di Maria pavan

Economia e lavoro Candidati a confronto

Si riparte facendo di più e meglioSolo nell’ultimo anno hanno chiuso 27 mila aziende e, nel corso degli ultimi 5 anni la disoccupazione è schizzata dal 3,5% al 7,7%

Moretti: “Patto con il Governo per ammodernare la rete ferroviaria e fare la Tav”

Zaia: “Da noi disoccupazione su valori più bassi di Lombardia ed Emilia”

24 Voci da palazzo

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25Voci da palazzo 1Voci da palazzo

Verso il voto A destra si profi la una bella partita

Un nuovo centrodestra contro la lega di Zaia e SalviniSiglato l’accordo: i moderati di Area Popolare sosterranno Tosi nella corsa per la presidenza della Regione Veneto

Mai così distanti dalla Lega di Matteo Salvi-ni e, quindi, da Luca

Zaia. Il Nuovo centrodestra in Veneto tiene fede all’impe-gno con gli elettori e non farà mancare il proprio sostegno all’attuale maggioranza in Regione fi no all’ultimo giorno di mandato. Ma con questa Lega prenderà le distanze il giorno dopo. A spiegare la posizione e gli sviluppi per Ncd in questa fase di transizione molto delicata è Carlo Alberto Tesserin, Presidente della Commissione per lo Statuto e per il Regolamento in consiglio regionale: “Manteniamo la nostra posizione storica: noi siamo stati con Zaia e ne siamo contenti perché abbiamo condiviso il percorso di un centrodestra moderato orientato all’au-tonomia. Ora non comprendiamo la linea estremista di Salvini, modello Le Pen in Francia, e quindi restiamo in linea con la nostra storia e la nostra tradizione. . Non siamo noi ad aver cambiato posizione”.

È proprio sul tema dell’autonomia che si consuma lo strappo: “Non possiamo dimenticare che la legge per l’u-nico referendum che potrebbe avere il consenso è quella a fi rma Tesserin-Toniolo, entrambi Ncd. Quella è la nostra posizione, quella è la nostra identità. Ad oggi le posizioni di Salvini non sono in sintonia con noi e ci dispiace che Zaia le abbia condivise”.

La campagna elettorale di Ncd deve ancora entrare nel vivo, ma prima c’è da sciogliere il nodo delle allean-ze. “Allo stato attuale abbiamo aperto un ragionamento importante con Flavio Tosi – annuncia Tesserin -, stiamo defi nendo gli accordi operativi e quindi penso che la cam-pagna elettorale andrà in quella direzione. Quando si ha di fronte appuntamenti elettorali di questa importanza va defi nito il programma, le linee operative: siamo in fase conclusiva ma positiva”. Impossibile non chiedersi come si sarebbe mossa Ncd se, archiviata l’alleanza con la Lega di Salvini, Tosi non avesse deciso di candidarsi. “Sulla posizione di Salvini non ci saremmo mai stati. Ma saremmo andati con Zaia, a patto che avesse tenuto la linea che lo ha contraddistinto anche in passato e che non è, per noi, quella dell’attuale segretario leghista”.

Le liste del Nuovo centrodestra, nel momento in cui scriviamo, sono ancora in via di defi nizione, ma ci sono già alcuni punti fermi: “Certamente avremo Marino Zor-zato e Clodovaldo Ruffato a Padova, Costantino Toniolo con altri amici a Vicenza, Massimo Mancini a Chioggia con tanti altri candidati in provincia di Venezia…. Tutte persone di spessore. Perché siamo convinti che questa campagna come non mai sarà basata sui candidati più che sulle enunciazioni di teorie politiche. Ormai tutti gli schieramenti sono in decomposizione: vediamo quello che succede tutti i giorni a Roma tra Renzi e l’apparato storico del Pd.

Vediamo la posizione di Fitto in Forza Italia e tutto quello che ne consegue. Vediamo la Lega e tutto ciò che sta accadendo… Noi contiamo che la valenza di nostri candidati ci dia un consenso consistente”.

Carlo Alberto Tesserin, Ncd“noi stiamo con tosi”

L’intervista

Erano tutti lì a Marghera. Il senatore Maurizio Sac-coni, il vice presidente del Veneto, Marino Zorza-to, il presidente del Consiglio Veneto, Clodovaldo

Ruffato, esponenti illustri del Ncd, il parlamentare elet-to con Scelta Civica Andrea Cusin, e il vice segretario vicario dell’Udc Antonio De Poli.

Pezzi da novanta presenti a metà aprile a Marghe-ra, apputo, dove è stato presentato l’accordo a sostegno di Tosi che ha sottolineato come “La maggioranza dei consiglieri che hanno sostenuto in questi anni in Regione Luca Zaia, sosterrà ora Flavio Tosi” .

I protagonisti di Area Popolare sostengono che il laboratorio politico inaugurato con quest’accordo va ben oltre il panorama veneto ma che proprio nella nostra terra si basa sull’idea di costruire un percorso sul Veneto del fare, sulle cose concrete.

Un bel distinguo rispetto alla linea di Salvini che negli stessi giorni indossava magliette xenofobe inneg-giando alle ruspe per “radere al suolo i campi nomadi”.

E infatti, il leader del nuovo centrodestra veneto, Flavio Tosi sottolinea come la differenza con chi ha go-

vernato fi no ad oggi la Regione sta nella “la logica del fare. E c’è chi lo fa, mentre c’è chi ama il populismo e la demagogia”.

Anche Ruffato ha spiegato la sua adesione ad Area Polare, sottolineando che la politica a cui si sente di prender parte “non è fatta di insulti, estremismi e anate-mi”. “In questo periodo abbiamo tante cose dette e non fatte, proclami senza seguito - ha continuato Ruffato - lo scoppio della maggioranza dimostra il fallimento della presidenza di questi 5 anni: se qualcuno non riesce a difendere la propria maggioranza, o è per incapacità o per aver lasciato campo libero a chi ha imposto altre scelte a noi veneti”. E la freccia lanciata è sicuramente rivolta idealmente a Zaia.

Antoni De Poli, si dice pienamente d’accordo dicen-dosi certo che “questa squadra di Area Popolare, con Tosi candidato presidente, darà concretezza alle cose di cui i cittadini hanno bisogno”. Tra le priorità rimangono il lavoro e l’impresa senza dimenticare le politiche sani-tarie e dell’assistenza che secondo il giudizio di De Poli sono “sparite completamente dalla programmazione”.

E Marino Zorzato ha sottolineato come anche la sicurezza sia per Ncd un argomento forte in agenda tan-to che proprio l’Ncd ha presentato un emendamento al bilancio che ha portato le risorse da spendere da 60mila euro a 5 milioni. “Questo dice chiaro - ha rimarcato - come la pensiamo sulla sicurezza, mentre c’è chi si riempie la bocca”.

Da questo laboratorio veneto l’ex ministro Maurizio Sacconi si aspetta un “rassemblement di movimenti locali e reti nazionali con l’ambizione di competere con la sinistra nel ballottaggio delle elezioni politiche. I contenuti identitari dell’Unione per Tosi saranno il com-pimento di uno Stato unitario e federale a geometria variabile, con il Triveneto tutto ad autonomia rafforzata, la sicurezza nella proprietà di ciascuno, l’unicità della fa-miglia naturale, l’ accesso effi cace al lavoro, un modello sociale e sanitario fondato sulla presa in carico di ogni persona. Area Popolare e Tosi sanno che la premessa di ogni ambizione è peraltro lo sviluppo, che si realizza solo con un Veneto aperto e non chiuso, isolato, da una politica antieuro”.

di Maria pavan

Parole bellicose via metafora arrivano anche dal candidato del Movimento 5stelle, Jacopo Berti che ha presentato la sua “arme di distruzione di casta”, cioè una proposta di legge di

iniziativa popolare relativa al taglio dei vitalizi e degli altri privilegi della casta. “Questa è la defi nitiva arma di distruzione di casta – conferma Berti – abbiamo fi nalmente un’arma per sradicare i privi-legi di questa politica e di questi politici”.

“Stiamo parlando di 13 milioni di euro all’anno, 65 milioni di euro nei 5 anni del mandato che torneranno nelle tasche delle imprese venete”. Durante la conferenza stampa di presentazione della proposta di legge, avvenuta nella Sala gruppi del palazzo co-munale di Padova, il candidato ha invitato i cittadini a fi rmare i mo-duli per la presentazione del documento, che saranno a disposizione già nei prossimi giorni nelle piazze venete.

“Firmando questa legge di iniziativa popolare – spiega Ber-ti – si potranno eliminare i vitalizi, gli assegni di fi ne mandato e

tutti i privilegi. Stiamo parlando di 13 milioni di euro all’anno, che fanno 65 milioni di euro nei 5 anni del mandato e che torneranno nelle tasche delle imprese venete perché fi niranno nei fondi per il microcredito”.

La legge prevede anche la cancellazione dell’assegno di fi ne mandato e dell’assegno di reversibilità.

“Giancarlo Galan riceve più di 3.500 euro al mese (netti) e Giampietro Marchese, anche lui coinvolto nell’inchiesta Mose, 2.800 al mese – gli fa eco il parlamentare del Movimento 5 Stelle Mattia Fantinati – a loro si aggiunge una schiera di 181 ex consi-glieri regionali che dopo aver trascorso mesi, o in alcuni casi anni, a Palazzo Ferro Fini, possono ora contare su un vitalizio”.

Non mancano i colpi alti e bassi in casa 5stelle e Tosi ancora si difende dai colpi bassi di Berti che ha sostenuto che la discesa in campo del sindaco di Verona nasconderebbe un patto segreto col Pd per far vincere Alessandra Moretti.

La denuncia Galan riceve più di 3.500 euro netti al mese

Da sinistra: Flavio Tosi, Marino Zorzato, Clodovaldo Ruffato, Maurizio Sacconi, Andrea Causin e Antonio De Poli

Carlo Alberto Tesserin: “Noi contiamo che la valenza di nostri candidati ci dia un consenso consistente”

Jacopo Berti, candidato Governatore del Movimento 5stelle

bERTI, 5STELLE: “ECCO L’ARMA DI DISTRuZIONE DI CASTA”!

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26 Cultura veneta1 Cultura veneta

Un’Esposizione Universale ha il compito di lasciare in eredità un’esperienza culturale, sociale, scienti-fi ca e tecnologica ed Expo Milano 2015 costru-

irà questa eredità prima di tutto grazie all’apporto dei suoi Partecipanti, cuore e anima dell’evento. Uno degli elementi innovativi e distintivi di Expo Milano 2015 è quello legato al concetto di “Visitor Experience”. L’Expo di Milano vuole essere “tradizionalE” e “innovativa” allo stesso tempo. Tradizionale perché si focalizzerà sul Tema della nutrizione in modo molto stringente e garantendo un vero approfondimento globale a fi ni educativi e di formazione alla sostenibilità del cibo buono, sano, suf-fi ciente e sostenibile per il pianeta. Innovativa perché in tutte le forme chiarirà ai visitatori e alla comunità interna-zionale l’essenza di un nuovo concept di Expo: tematico, sostenibile, tecnologico e incentrato sul visitatore.

AL CENTRO IL vISITATORE

“È possibile assicurare a tutta l’umanità un’a-limentazione buona, sana, suffi ciente e sostenibile? ” È con questa domanda che si

apre la sfi da dell’Expo di Milano 2015, l’Esposizione Universale che l’Italia ospita dal primo maggio al 31 ottobre e che sarà senza dubbio il più grande evento mai realizzato sull’alimentazione e la nutrizione. Per sei mesi Milano diventerà una vetrina mondiale in cui i Paesi mostreranno il meglio delle proprie tecnologie per dare una risposta concreta a un’esigenza vitale: riuscire a garantire cibo sano, sicuro e suffi ciente per tutti i po-poli, nel rispetto del Pianeta e dei suoi equilibri.

Expo sarà la piattaforma di un confronto di idee e soluzioni condivise sul tema dell’alimentazione, stimo-lerà la creatività dei Paesi e promuoverà le innovazioni per un futuro sostenibile. Ma non solo.

Offrirà a tutti i visitatori la possibilità di conoscere e assaggiare i migliori piatti del mondo e di scoprire le eccellenze della tradizione agroalimentare e gastrono-mica di ogni Paese. Inoltre, per tutta la durata della manifestazione, la città di Milano e il sito espositivo saranno animati da eventi artistici e musicali, convegni, spettacoli, laboratori creativi e mostre.

il tema“Nutrire il Pianeta, Energia per la Vita” è il Tema al

centro della manifestazione, il fi lo logico che attraversa tutti gli eventi organizzati sia all’interno sia all’esterno dello sito espositivo. Expo Milano 2015 sarà l’occasione per rifl ette-re e confrontarsi sui diversi tentativi di trovare soluzioni alle contraddizioni del nostro mondo: se da una parte c’è an-cora chi soffre la fame (circa 870 milioni di persone denu-trite nel biennio 2010-2012), dall’altra c’è chi muore per disturbi di salute legati a un’alimentazione scorretta e trop-po cibo (circa 2,8 milioni di decessi per malattie legate a obesità o sovrappeso). Inoltre ogni anno, circa 1,3 miliardi di tonnellate di cibo vengono sprecate. Per questo motivo servono scelte politiche consapevoli, stili di vita sostenibili e, anche attraverso l’utilizzo di tecnologie all’avanguardia, sarà possibile trovare un equilibrio tra disponibilità e consu-mo delle risorse. La rifl essione sul Tema si trasforma anche in un momento di condivisione e di festa, grazie a incontri, eventi e spettacoli da vivere in compagnia della mascotte Foody e degli allegri personaggi che la compongono. Ogni aspetto, ogni momento, ogni Partecipante di Expo Milano 2015 declina e interpreta il Tema scelto, Nutrire il Pianeta, Energia per la Vita.

la locationCon un’area di 1,1 milioni di metri quadrati, facil-

mente raggiungibile, progettata da architetti di fama in-ternazionale, Expo è anche un’esposizione-giardino con più di 12 mila alberi, giochi d’acqua e un lungo canale che circonderà l’area. Sui due grandi viali principali, il Cardo e il Decumano, si affacciano i Padiglioni dei Paesi Partecipanti, piazze e aree comuni dedicati agli eventi e alla ristorazione.

Il sistema a due assi serve a orientare il visitato-re in modo molto semplice e intuitivo, ma organizza anche la partecipazione dei Paesi: la World Avenue (corrispondente al Decumano) è infatti l’affaccio di tutti i Padiglioni Self Built. Lungo il Cardo si distribuisce in-vece la partecipazione italiana. Il Decumano, sede dei Padiglioni nazionali dei Paesi, sarà una lunga teoria di esperienze e racconti architettonici, visivi ed esperien-ziali provenienti da ogni parte del pianeta, da cui si potrà partire per toccare con mano e assaporare i gusti delle diverse tradizioni enogastronomiche, facendo di-retta esperienza del cibo e delle colture planetarie. Alle sue estremità sono collocati l’Expo Centre, composto di spazi per eventi al coperto, e la Collina Mediterranea.

Lungo il Cardo, delimitato a nord dall’anfi teatro sull’acqua della Lake Arena e a sud dall’Open Air The-atre, grande spazio per eventi all’aperto, si estende lo spazio espositivo dedicato all’Italia, intervallato da luoghi per la degustazione dei prodotti delle tradizioni enogastronomiche delle regioni italiane.

Questi, oltre a distinguersi per l’alta qualità delle materie prime e dei prodotti fi nali, svolgono la funzione di mettere in luce le migliori pratiche alimentari tradizio-nali del Paese ospitante.

Nel luogo in cui il Cardo e il Decumano si interse-cano si trova Piazza Italia, la grande piazza centrale dell’Expo, vicino alla quale sorge anche Palazzo Italia, il luogo deputato a ospitare durante l’Expo il raccordo istituzionale tra Paese ospitante e Partecipanti.

Circondato dal Canale, elemento che ne caratte-rizza il paesaggio, il Sito dell’Expo segue dunque uno schema ortogonale molto intuitivo, nel quale architettu-ra si unisce alla natura.

Le costruzioni seguono criteri di effi cienza ener-getica e sostenibilità nella realizzazione, smontabili e riutilizzabili alla fi ne dell’evento.

Ai blocchi di partenza, l’evento a cui non si può mancare. Milioni e milioni di persone hanno già deciso di esserci

Expo 2015 Il grande evento culturale dell’anno

“Nutrire il Pianeta, Energia per la Vita”

di valeria Marcato

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29Sport1 sport intera x piazza 1

Nancy Githaiga

Aprile è il mese per eccellenza dei podi-sti padovani: è il mese della Maratona S.Antonio. Un evento consolidato e

entrato a pieno titolo tra gli appuntamenti più importanti della città di Padova che ogni anno vede protagonisti della gara atleti di altissimo livello.

Quest’anno la promettente keniana Gi-thaiga, che debutta nella maratona dopo aver corso in un’ora 17’00 nella mezza, lo scorso anno a Praga, incrocerà la strada della campionessa italiana Claudia Gelsomi-no campionessa italiana di maratona 2014 dopo essersi imposta a Milano e in questa stagione già seconda alla Treviso Mara-thon. In campo maschile i keniani Kipkem-boi e Kiprop saranno opposti a Giovanni Gualdi, deciso a salire di nuovo sul podio di Prato della Valle. Portacolori delle Fiam-me Gialle, torna a Padova dopo aver colto

proprio qui, col secondo posto del 2010, il miglior risultato cronometrico in una mara-tona (2 ore 13’39”), per poi fermarsi ai piedi del podio nel 2013. Vedremo come appronterà i Kenyoti, come spesso accade, in prima fi la. Il 26enne Robert Kipkemboi Kiplimo, terzo lo scorso dicembre alla ma-ratona di Castéllon, in Spagna, col primato personale di 2 ore 12’03”, punta decisa-mente alla prima vittoria in una importante corsa su strada. Proverà a dire la sua anche il suo giovane connazionale Reuben Kiprop Kerio, un personale di 2 ore 26’05” rea-lizzato nel 2014 a Kigali, in Ruanda, che questo atleta ventenne ha tutta l’intenzione di migliorare. “Un cast che mette assieme atleti esperti a giovani che hanno voglia di imporsi sulla scena internazionale” spiega Giampaolo Urlando, responsabile tecnico dell’evento.

Corri per Padova Aprile mese di grandi manifestazioni

Si corre la Maratona di S. Antonio, una sfi da a pieni polmoni

Il popolo del Running ad Aprile oltre a ritrovarsi agli appunta-menti della CXP ha vissuto bellissime emozioni anche con la Terza marcia di Pasquetta a Galzignano Terme organizzata

dall’A.D.S. Podisti Tribano. Un grandissimo successo decretato dalle oltre 2500 presenze.

TERZA MARCIA DI pASquETTA A GALZIGNANO TERME

Claudia Gelsomino

Kerio Reuben Kiprop Giovanni Gualdi

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Informazione a pagamento a cura degli esperti del settore

nimaliAdei nostri amici

CIRO Maschio, taglia piccola, circa kg 10, di circa 6-8 anni. Carattere

equilibrato, adatto per tutti i contesti famigliari. Ciro arriva dal canile sa-

nitario dove ha trascorso molti mesi in attesa che i proprietari si facessero vivi. Il tempo è passato e per lui si sono aperte

le porte del canile. Ciro dev’essere operato ad una zampetta perché ha legamenti e crociati rotti. Per lui cerchiamo famiglia

amorevole che possa accoglierlo con amore.

3 NERONI 2 maschi e una femmina, taglia media

di circa 1 anno e mezzo. Portati in rifugio da cuccioli, dopo essere stati recuperati da tragica storia. Hanno un

carattere diffi cile e non si fi dano delle persone. Vogliamo provare a trovare delle persone pazienti

che sappiano aiutare queste creature.

JOLLY Maschio giovane, circa 1 anno, taglia contenuta di circa

10-12 kg. Un pelosetto tutto amore e coccole. Dinamico, da cucciolo che si rispetti, coccolo e caratterialmente

buono. Jolly ha un abbandono alle spalle ed attualmente vive dentro una gabbia. Restituiamo dignità a

questa creatura.

BUFALO Maschio, taglia medio-contenuta, di

circa 12 kg. Carattere buono e socializzato.

Bufalo ha circa 3-4 anni, vissuti sempre in famiglia

tra coccole, giardino e divano. Poi è stato abbandonato. Bisogna trovare

casa a questa creatura.

ADOTTAMI

CIN CIN Sono due cuccioli di solo 2 mesi, futura taglia piccola,

max kg 6-8. Ora aspettano una

casa e dei padroni affettuosi.

Cin-cin sono 2 fratellini maschi.

BIANCA NEVE Sono 2 sorelle, mix labrador, nate a marzo 2014.

Taglia media, circa kg.25-30, in cerca

della loro seconda pos-sibilità. Due meraviglie

di pelose dentro una gabbia. Chiediamo

aiuto per loro.

per le adozioni: loretta, associazione protezione animali di chioggia onlus - tel. 3289620233

per partecipare a questa rubrica scrivete a: [email protected] - tel. 049 8704884

ROSA Femmina di circa 2 anni, taglia medio-conte-

nuta, circa kg.10. Questa creatura è stata recuperata in mezzo al fango, in allat-

tamento, con pochissimo latte e dei cuccioli. Rosa

ha un carattere mite, buono, coccola e tanto dolce. Dopo lo svezzamento dei suoi cuccioli Rosa cerca casa.

Verrà sterilizzata, chippata e vaccinata.

MERINGA Femmina di circa 6-8 anni, taglia medio-piccola, circa

kg.10-12. Meringa è dolcissima. E’ stata recuperata da una situazione

altamente disagiata assieme ai suoi piccoli. Ora sono tutti al sicuro, ma

un canile non è una casa… Meringa ha dovuto lottare per sopravvivere ed ha un orecchio tagliato,

ma non importa: è bellissima ugualmente. Per Meringa preten-diamo il meglio. Cerca casa per dare e ricevere amore.

Tanti altri approfondimenti e notizie in più su

centinaia di piccoli amici da adottare vai su www.lapiazzaweb.it sezione ”animali” e guarda le fotogallery

www.lapiazzaweb.it/category/animali

L’uomo e il cane: un rapporto in equilibrio

L’ESPERTO A cura di Lodovico Damiani Personal Dog Trainer

Un UOMO e un CANE si incontrarono migliaia di anni fa per aiutarsi l’un l’altro, nel tempo poi hanno consolidato il rapporto di “scambio” re-ciproco che riscontriamo ancora oggi. L’uomo si prende cura del cane e riceve in cambio la sua compagnia ed una vasta gamma di aiuti nel la-voro. Tutti i cani trovano il loro equilibrio, la loro identi tà, il loro benessere nel profondo legame aff etti vo che instaurano con il loro padrone e con la famiglia in cui vivono. Per natura il cane è un animale socievole e come tale detesta la solitudine e ricerca la presenza fi sica del suo capo branco, del suo punto di riferimento, del suo padrone.Un cane che nella sua primissima infanzia ( cioè nei primi tre mesi di vita) abbia pochi o nulli contatti con l’uomo, diffi cilmente diventerà un buon cane da compagnia. Sarà ti mido e pau-roso con le persone e non sviluppe-rà una totale dipendenza nei confronti del suo padrone. Ma anche un cucciolo sepa-

www.dogtrainerpadova.it - [email protected] - tel: 329 1605558

rato dalla madre troppo presto (cioè a 4 / 5 setti mane) ed allevato in casa può avere diversi problemi, per esempio un esagerato att acca-mento al padrone con chiari episodi di gelosia o, nella maturità, uno scarso interesse sessuale nei confronti di altri cani. Esperimenti compiuti su cuccioli allevati con conigli o gatti hanno di-mostrato talvolta una preferenza a convivere e preferire razze con cui sono cresciuti insieme. A livello strett amente personale ed in funzione della mia esperienza ritengo che i cani in gene-rale non sono in grado di capire cosa è giusto o sbagliato. Il loro comportamento è legato all’isti nto di razza a cui appartengono e alla conservazione della specie. Molti att eggiamenti

sono già innati , un cucciolo sa sedersi, stare zitt o, fermo, non mordere e ascoltare. Il

compito quindi di un buon educa-to re è di mett erlo in condizione di

imparare quando e come at-tuare tali comportanti .

Rinasce il Canile di Rubano!NEWS

Il 14 Febbraio 2015, L’assemblea dei soci della lega Nazionale per la Difesa del Cane sezione di Padova, proprietaria del canile di Rubano, ha completamente rinnovato il suo consiglio Diretti vo.La nuova presidente, Giovanna Salmistra-ro, ha permesso che i 60 cani presenti al canile di Frappiero, proprietà privata della famiglia Dondi Dall’Orologio,fossero tra-sferiti al canile di Rubano, che somman-dosi agli ospiti già presenti , sono diventati 130. La strutt ura di Rubano, apparente-mente desti nata a chiudere, è diventata, grazie al nuovo Consiglio, un punto di rife-rimento per la Lega Nazionale per la Difesa del Cane. All’interno della strutt ura opera personale competente tra educatori cino-fi li qualifi cati , per rispett are la personalità di ciascun cane e volontari che amorevol-mente si prendono cura di quest’ulti mi. I piani futuri comprendono una nuova area verde dove far correre i cagnolini e la presenza di un Veterinario a disposizio-ne. L’obietti vo primario è quello di incen-

ti vare le “adozioni consapevoli” per creare una nuova visione del canile, inteso come strutt ura di recupero per il cane, un luogo dove gli animali vengano preparati e rie-ducati a una vita oltre la rete. Rifugio del cane di Rubano, Via Palù, 48- Rubano (PD)Aperto tutti i giorni 10-12 e 15-17.30/18.Per scoprire come aiutarci e contatt arci:Contatti segreteria: 3292846250;Salmistraro Giovanna 3479826858- Vett o-re Giovanna 3468717659www.legadelcane-padova.it [email protected]

Rifugio del cane di Rubano, Via Palù, 48- Rubano (PD) - www.legadelcane-padova.it [email protected]

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Informazione a pagamento a cura degli esperti del settore www.lapiazzaweb.it/category/diritti/Per partecipare alla rubrica chiamare il numero 049 8704884

Maltarello

Uno degli argomenti di “gran moda” in questi ultimi anni – specie fra le associazione di consumatori - riguarda senz’altro la illegittimità (presunta o reale) degli interessi

richiesti dalle banche ai clienti sulle somme elargite, sia che si tratti di mutuo e sia che si tratti di fi do. Si affermerebbe che, una volta accertato che gli interessi non sono dovuti, il cliente potreb-be far valere la nullità delle clausole contrattuali per non pagare interessi ulteriori. In proposito, ritengo opportuno chiarire che una cosa è far valere tale nullità per non pagare in futuro, ed un’altra invece è chiedere la restituzione di quanto pagato in passato. Per quest’ultima ipotesi infatti, occorre che il relativo “diritto alla restituzione” non si sia prescritto con il decorso di dieci anni. Ed andiamo a chiarire. Si tratta di un distinguo puramente giuridico ma di cui occorre tener conto nelle aule giudiziarie quando si è accertato che l’operato della banca non è stato corretto e si tratta di valutare successivamente se sussista ancora il diritto ad essere rimborsati. La domanda del correntista tesa infatti a far valere la invalidità/ nullità di un contratto bancario (supponiamo un’apertura di conto corrente) non si prescrive sostanzialmente mai, con la conseguenza che si può sempre far valere, mentre quella diretta a conseguire la ripetizione delle somme pagate e

Banche : termine ultimo per chiedere la restituzione delle somme indebitamente versate

DIRITTO BANCARIO

Studio Legale Avvocato Lorenzo Maltarello - Piazzett a Pescheria n.14 – 45011 ADRIA (Rovigo) Tel. 042 621 382 - PEC: lorenzo.maltarello@rovigoavvocati .it

AVV. LORENZO MALTARELLOnon dovute è invece soggetta alla ordinaria prescrizione decen-nale. Seppur importante, tuttavia, questo necessario distinguo non deve far perdere le speranze al cliente che ingiustamente ha versato somme illegittime. La Cassazione Civile, invero, a Sezioni Unite nel 2010 con sentenza n. 24418 ha chiarito come “…il termine di prescrizione decennale cui tale azione di ripetizione è soggetta decorre dalla data in cui sia stato estinto il saldo di chiusura del conto cui gli interessi non dovuto siano stati registrati…” Questo comporta che sino a quando il rapporto è in corso nulla si prescrive. È solo dopo la chiusura del rapporto (ad esempio del conto corrente) che il cliente ha dieci anni di tempo per verifi care se ha pagato correttamente o se ha versato interessi non dovuti e chiederne – cosa importante – la restituzione, senza averli persi defi niti-vamente. Questo signifi ca anche che l’avviso contenuto negli estratti conto che periodicamente (trimestre o semestre) per-vengono dall’istituto di credito, con cui questi annuncia “... che eventuali contestazioni dovranno essere sollevate dal cliente entro sessanta giorni...”, non vanno assolutamente ad incidere sul suo diritto alla ripetizione di quanto pagato indebitamente da far valere entro il decennio dalla fi ne del rapporto.

L’attività svolta dai Patrocinatori Stragiudiziali è irrinun-ciabile per tutti quei soggetti che, dopo aver subito un danno, si trovano assaliti da dubbi e perplessità, angosce,

domande ed incertezze, sulla corretta strada da seguire per ottenere il giusto ristoro del danno subito. Il consulente in Infortunistica Stradale serio e preparato, infatti, non si occupa soltanto di contattare la Compagnia di assicurazione e formulare una richiesta risarcitoria, ma garantisce al cliente un servizio completo che prevede anche la possibilità di sfruttare convenzioni con Medici Specialistici, Medici Legali, Centri di Riabilitazione nonché con carrozzerie specializzate per dare la possibilità al cliente di non doversi preoccupare di nulla. Lo Studio Trevisan di Este collabora con un gruppo di Professionisti nelle varie discipline: periti, geo-metri, ingegneri e architetti, medici legali, è, in altre parole, un professionista competente e specializzato, in grado di fare ottenere al cliente non “un” risarcimento ma “ il giusto” risarcimento del torto subito. Lo Studio Trevisan di Este co-nosce le normative e le regole del Mondo del risarcimento del danno. Ha esperienza tecnica nel saper leggere le dina-miche di un evento lesivo per poter valutare la responsabilità

dei soggetti coinvolti ed individuare il soggetto obbligato al risarcimento del danno in generale. Conoscere, sapere, com-prendere, cogliere quali voci di danno ha diritto il danneggiato e sapere quantifi care correttamente anche attraverso l’ausilio di soggetti terzi con specifi che competenze(medicolegale, pe-rito auto, ricostruttori meccanici, ingegneri, architetti, etc.) e

qualora sorga un dubbio su un elaborato tecnico adoperarsi in un confronto con il professionista al fi ne di ridurre al minimo errori /o omissioni. Lo Studio Trevisan

ritiene fondamentale che il buon risultato sia determinato dal-le scelte iniziali nmesse in atto al conferimento dell’incarico che deve portare all’istruzione del cliente affi nchè riesca a produrre, individuare e ricercare tutti quegli elementi oggetti e soggettivi per la creazione e ricerca delle prove indispensa-bili per la corretta dimostrazione e quantifi cazione dei danni subiti. La sapienza nella conduzione delle trattative con i Li-quidatori delle Compagnie di Assicurazioni è la differenza nel Know How per i 30 anni di esperienza nel settore sono la garanzia del giusto risarcimento fi nale.Lo Studio Trevisan si avvale, altresì, di avvocati specialisti nelle materie del diritto Civile e Penale per lo studio dei casi complessi.

L’attività del Patrocinatore stragiudizialeDIRITTO DELLA CIRCOLAZIONE STRADALE

Studio Trevisan di Trevisan Susanna. Recupero Danni - Infortunisti ca Stradale Este (PD) - Tel:0429603778 - Via Atheste, 44/F - [email protected]

STUDIO TREVISAN DI TREVISAN SUSANNA

trevisan ok

Con la pubblicazione sulla Gazzetta Uffi ciale n° 54/2015, dei decreti legislativi 04.03.2015 nn. 22 e 23, prosegue la riforma del mercato del la-

voro in attuazione della Legge Delega n.183/2014. In particolare il Decreto n.23, introduce “Disposizioni in materia di contratto di lavoro a tempo indeterminato a tutele crescenti”.

La nuova disciplina troverà applicazione per i con-tratti subordinati a tempo indeterminato stipulati dopo l’entrata in vigore del decreto (07.03.2015), ovvero per quelli a tempo determinato o di apprendistato convertiti dopo tale data. Per quelli già in essere precedentemen-te continueranno a valere le tutele previste dall’art. 18 L.n.300/70 (Statuto dei Lavoratori). Risulta evidente come la regola generale sia ormai quella dell’indennizzo, mentre la reintegra nel posto di lavoro (c.d. tutela reale) rappresenti sempre più un’eccezione. Quest’ultima resta infatti prevista solamente in ipotesi di nullita’ del licenzia-mento perche’ discriminatorio ovvero perche’ riconduci-bile agli altri casi di nullita’ espressamente previsti

Jobs Act: Il contratto di lavoro a tutele crescenti

DIRITTO DEL LAVORO

Studio Legale avv. Marti na Rocchio – avv. Gianluca Simeoni - Via B. Arnaldo da Limena n. 10 – 35010 Limena (PD) Tel. 049.5390473 Fax 049.5390472 [email protected] - www.studiorocchiosimeoni.com

simeoni ok

AVV. GIANLUCA SIMEONI

dalla legge od ancora qualora il dipendente riesca a dimostrare che il licenziamento disciplinare si fonda su un fatto materiale insussistente. In tutti gli altri casi, qualora il Giudice accerti l’illegittimità del licenziamen-to perché non ne ricorrono gli estremi, il rapporto di lavoro verrà dichiarato estinto sin dall’irrogazione del provvedimento ed il datore di lavoro (che occupi ol-tre 15 dipendenti) sarà condannato al pagamento di un’indennità di importo pari a 2 mensilità dell’ultima retribuzione di riferimento per il calcolo del TFR per ogni anno di servizio, in misura comunque non inferiore a 4 e non superiore a 24 mensilità.

In caso di licenziamento per motivi economici (le-gato cioè alla riorganizzazione aziendale) non sarà più necessario il tentativo di conciliazione presso la Direzio-ne Territoriale del Lavoro. Nei pochi casi ancora previsti, resta infi ne per il lavoratore la facoltà di pretendere, in luogo della reintegra, il pagamento di un’indennità pari a 15 mensilità dell’ultima retribuzione di riferimento per il calcolo del TFR.

Contrariamente ai miei precedenti interventi, con questo articolo tenterò di elencare una serie di consigli che potrebbero rivelarsi utili

Incidente sarcimentoINFORTUNISTICA

DOTT. LUCA MULAS

Adria, C.so Vitt orio Emanuele II n.10/a – tel.042623583 - Porto Viro, Via N. Fregnan n. 14/i - tel. 0426322267e-mail: [email protected] - www.infortunisti camulas.it

Con la separazione i coniugi non pongono fi ne al rapporto matrimoniale, ma ne sospendono gli ef-fetti in attesa di riconcilia

SeparorzioDIRITTO DI FAMIGLIA

VIA ROMA 65 – 35020 DUE CARRARE (PD) - Tel. 049-911.63.06 - Mail: [email protected]

Il codice civile regolamenta più tipologie di testamento, quello di cui vi andrò a parlare è la forma più semplice, quello fai date di proprio pugnoaccorgimenti per avvalora-

re la vostra capacità d’intendere e di volere al momento della scrittura del testamento, soprattutto se siete di età avanzata, o sarete informati di come apporre anche una data certa.

AVV. ALBERTA GARBIN

Il testo (olografo)SUCCESSIONI ED EREDITÀ

AVV. TOMMASO LA ROSA

Via Roma 9/a 35026 Conselve (PD) - Tel. 0495385502 - Mail a.garbin@ti n.it

Informazione a pagamento a cura degli esperti del settore www.lapiazzaweb.it/category/diritti/Per partecipare alla rubrica chiamare il numero 049 8704884

Con la legge 11.12.2012 n. 220, entrata in vigo-re il 18.6.2013, il legislatore è intervenuto in un ambito del diritto civile che risultava immutato fi n

dall’entrata in vigore del codice del ‘42: il condominio. Tra le numerose novità introdotte dalla predetta novella legislativa, il riscritto art. 1129 c.c., rubricato nomina, revoca ed obblighi dell’amministratore, stabilisce al comma 7, che l’amministrato-re è obbligato a far transitare le somme ricevute a qualunque titolo dai condomini o da terzi su uno specifi co conto corrente. Di tale conto corrente il condomino, esclusi-vamente per il tramite dell’amministratore, può prendere visione a proprie spese della rendicontazione periodica. Cosa succede nel caso in cui un amministratore decida di trasmettere una copia della suddetta documenta-zione, legittimamente richiestagli, cancellando gran parte dei dati contabili unitamente ai nomi di chi ha effettuato o meno i versamenti. Una simile cautela parrebbe, ad

una prima analisi, rispettare il diritto alla privacy di cia-scuno condomino. Prima della riforma, sia la Cassazione (1011/2010) che l’ABF (con decisioni n. 814/2011 e n. 1282/2013), avevano ritenuto il singolo condomino autonomamente legittimato a richiedere alla banca copia dell’estratto conto, non potendo l’Istituto di credito opporre

la posizione di terzietà del condomino stes-so. Successivamente all’entrata in vigore della nuova disciplina di cui all’art. 1129 c.c., il Garante della Privacy ha redatto un vademecum rilasciato il 10.10.2013, in cui si da risposta ad alcuni interrogativi posti da Confedilizia. In particolare, il Ga-

rante ha precisato che non è legittimo invocare il diritto alla privacy nel caso della rendicontazione periodica che quindi dovrà essere fornita, dall’amministratore al condomino che ne farà richiesta, priva di qualunque oscuramento atteso che in questo caso deve prevalere il principio della traspa-renza nella gestione condominiale.

Il nuovo conto corrente condominiale e il diritto alla privacy

DIRITTO CONDOMINIALE

Studio legale Violato – Avv. Cristi ano Violato e Avv. Federico Soatti n - via Germania n. 7 - Vigonza 35010 (PD)tel. 049.9802478 – fax. 178.4415820 - e-mail: [email protected]

AVV. FEDERICO SOATTIN e AVV. CRISTIANO VIOLATO

Maltarello

Uno degli argomenti di “gran moda” in questi ultimi anni – specie fra le associazione di consumatori - riguarda senz’altro la illegittimità (presunta o reale) degli interessi

richiesti dalle banche ai clienti sulle somme elargite, sia che si tratti di mutuo e sia che si tratti di fi do. Si affermerebbe che, una volta accertato che gli interessi non sono dovuti, il cliente potreb-be far valere la nullità delle clausole contrattuali per non pagare interessi ulteriori. In proposito, ritengo opportuno chiarire che una cosa è far valere tale nullità per non pagare in futuro, ed un’altra invece è chiedere la restituzione di quanto pagato in passato. Per quest’ultima ipotesi infatti, occorre che il relativo “diritto alla restituzione” non si sia prescritto con il decorso di dieci anni. Ed andiamo a chiarire. Si tratta di un distinguo puramente giuridico ma di cui occorre tener conto nelle aule giudiziarie quando si è accertato che l’operato della banca non è stato corretto e si tratta di valutare successivamente se sussista ancora il diritto ad essere rimborsati. La domanda del correntista tesa infatti a far valere la invalidità/ nullità di un contratto bancario (supponiamo un’apertura di conto corrente) non si prescrive sostanzialmente mai, con la conseguenza che si può sempre far valere, mentre quella diretta a conseguire la ripetizione delle somme pagate e

Banche : termine ultimo per chiedere la restituzione delle somme indebitamente versate

DIRITTO BANCARIO

Studio Legale Avvocato Lorenzo Maltarello - Piazzett a Pescheria n.14 – 45011 ADRIA (Rovigo) Tel. 042 621 382 - PEC: lorenzo.maltarello@rovigoavvocati .it

AVV. LORENZO MALTARELLOnon dovute è invece soggetta alla ordinaria prescrizione decen-nale. Seppur importante, tuttavia, questo necessario distinguo non deve far perdere le speranze al cliente che ingiustamente ha versato somme illegittime. La Cassazione Civile, invero, a Sezioni Unite nel 2010 con sentenza n. 24418 ha chiarito come “…il termine di prescrizione decennale cui tale azione di ripetizione è soggetta decorre dalla data in cui sia stato estinto il saldo di chiusura del conto cui gli interessi non dovuto siano stati registrati…” Questo comporta che sino a quando il rapporto è in corso nulla si prescrive. È solo dopo la chiusura del rapporto (ad esempio del conto corrente) che il cliente ha dieci anni di tempo per verifi care se ha pagato correttamente o se ha versato interessi non dovuti e chiederne – cosa importante – la restituzione, senza averli persi defi niti-vamente. Questo signifi ca anche che l’avviso contenuto negli estratti conto che periodicamente (trimestre o semestre) per-vengono dall’istituto di credito, con cui questi annuncia “... che eventuali contestazioni dovranno essere sollevate dal cliente entro sessanta giorni...”, non vanno assolutamente ad incidere sul suo diritto alla ripetizione di quanto pagato indebitamente da far valere entro il decennio dalla fi ne del rapporto.

L’attività svolta dai Patrocinatori Stragiudiziali è irrinun-ciabile per tutti quei soggetti che, dopo aver subito un danno, si trovano assaliti da dubbi e perplessità, angosce,

domande ed incertezze, sulla corretta strada da seguire per ottenere il giusto ristoro del danno subito. Il consulente in Infortunistica Stradale serio e preparato, infatti, non si occupa soltanto di contattare la Compagnia di assicurazione e formulare una richiesta risarcitoria, ma garantisce al cliente un servizio completo che prevede anche la possibilità di sfruttare convenzioni con Medici Specialistici, Medici Legali, Centri di Riabilitazione nonché con carrozzerie specializzate per dare la possibilità al cliente di non doversi preoccupare di nulla. Lo Studio Trevisan di Este collabora con un gruppo di Professionisti nelle varie discipline: periti, geo-metri, ingegneri e architetti, medici legali, è, in altre parole, un professionista competente e specializzato, in grado di fare ottenere al cliente non “un” risarcimento ma “ il giusto” risarcimento del torto subito. Lo Studio Trevisan di Este co-nosce le normative e le regole del Mondo del risarcimento del danno. Ha esperienza tecnica nel saper leggere le dina-miche di un evento lesivo per poter valutare la responsabilità

dei soggetti coinvolti ed individuare il soggetto obbligato al risarcimento del danno in generale. Conoscere, sapere, com-prendere, cogliere quali voci di danno ha diritto il danneggiato e sapere quantifi care correttamente anche attraverso l’ausilio di soggetti terzi con specifi che competenze(medicolegale, pe-rito auto, ricostruttori meccanici, ingegneri, architetti, etc.) e

qualora sorga un dubbio su un elaborato tecnico adoperarsi in un confronto con il professionista al fi ne di ridurre al minimo errori /o omissioni. Lo Studio Trevisan

ritiene fondamentale che il buon risultato sia determinato dal-le scelte iniziali nmesse in atto al conferimento dell’incarico che deve portare all’istruzione del cliente affi nchè riesca a produrre, individuare e ricercare tutti quegli elementi oggetti e soggettivi per la creazione e ricerca delle prove indispensa-bili per la corretta dimostrazione e quantifi cazione dei danni subiti. La sapienza nella conduzione delle trattative con i Li-quidatori delle Compagnie di Assicurazioni è la differenza nel Know How per i 30 anni di esperienza nel settore sono la garanzia del giusto risarcimento fi nale.Lo Studio Trevisan si avvale, altresì, di avvocati specialisti nelle materie del diritto Civile e Penale per lo studio dei casi complessi.

L’attività del Patrocinatore stragiudizialeDIRITTO DELLA CIRCOLAZIONE STRADALE

Studio Trevisan di Trevisan Susanna. Recupero Danni - Infortunisti ca Stradale Este (PD) - Tel:0429603778 - Via Atheste, 44/F - [email protected]

STUDIO TREVISAN DI TREVISAN SUSANNA

trevisan ok

Con la pubblicazione sulla Gazzetta Uffi ciale n° 54/2015, dei decreti legislativi 04.03.2015 nn. 22 e 23, prosegue la riforma del mercato del la-

voro in attuazione della Legge Delega n.183/2014. In particolare il Decreto n.23, introduce “Disposizioni in materia di contratto di lavoro a tempo indeterminato a tutele crescenti”.

La nuova disciplina troverà applicazione per i con-tratti subordinati a tempo indeterminato stipulati dopo l’entrata in vigore del decreto (07.03.2015), ovvero per quelli a tempo determinato o di apprendistato convertiti dopo tale data. Per quelli già in essere precedentemen-te continueranno a valere le tutele previste dall’art. 18 L.n.300/70 (Statuto dei Lavoratori). Risulta evidente come la regola generale sia ormai quella dell’indennizzo, mentre la reintegra nel posto di lavoro (c.d. tutela reale) rappresenti sempre più un’eccezione. Quest’ultima resta infatti prevista solamente in ipotesi di nullita’ del licenzia-mento perche’ discriminatorio ovvero perche’ riconduci-bile agli altri casi di nullita’ espressamente previsti

Jobs Act: Il contratto di lavoro a tutele crescenti

DIRITTO DEL LAVORO

Studio Legale avv. Marti na Rocchio – avv. Gianluca Simeoni - Via B. Arnaldo da Limena n. 10 – 35010 Limena (PD) Tel. 049.5390473 Fax 049.5390472 [email protected] - www.studiorocchiosimeoni.com

simeoni ok

AVV. GIANLUCA SIMEONI

dalla legge od ancora qualora il dipendente riesca a dimostrare che il licenziamento disciplinare si fonda su un fatto materiale insussistente. In tutti gli altri casi, qualora il Giudice accerti l’illegittimità del licenziamen-to perché non ne ricorrono gli estremi, il rapporto di lavoro verrà dichiarato estinto sin dall’irrogazione del provvedimento ed il datore di lavoro (che occupi ol-tre 15 dipendenti) sarà condannato al pagamento di un’indennità di importo pari a 2 mensilità dell’ultima retribuzione di riferimento per il calcolo del TFR per ogni anno di servizio, in misura comunque non inferiore a 4 e non superiore a 24 mensilità.

In caso di licenziamento per motivi economici (le-gato cioè alla riorganizzazione aziendale) non sarà più necessario il tentativo di conciliazione presso la Direzio-ne Territoriale del Lavoro. Nei pochi casi ancora previsti, resta infi ne per il lavoratore la facoltà di pretendere, in luogo della reintegra, il pagamento di un’indennità pari a 15 mensilità dell’ultima retribuzione di riferimento per il calcolo del TFR.

Quante volte il Titolare di Azienda, l’Artigiano, il Commerciante, il libero professionista si è chie-sto: “Ma perché devo pagare regolarmente il

dipendente per una assenza dal lavoro per infortunio e/o malattia causata da responsabilità di terzi a segui-to di incidente stradale e/o fatto illecito? “L’assenza dal lavoro del dipendente in questi casi, oltre a gravare economicamente sulla Azienda può causare a volte anche, perdite di mancato guadagno e/o creare situa-zioni di disagio nella svolgimento del normale ciclo di produzione e/o conduzione aziendale.

A questa risposta tutti i datori di lavoro non trovano adeguate e precise risposte da parte dei loro consulenti di lavoro, legali ed associazioni di categoria.

Infatti non tutti conoscono il servizio da Noi offerto, denominato tecnicamente “RIVALSA DEL DATORE DI LAVORO“ che in virtù di quanto recita l’Articolo 2043 del Codice Civile “Qualunque fatto doloso o colposo che cagiona ad altri un danno ingiusto, obbliga colui

La rivalsa del datore di lavoroSICUREZZA SUL LAVORO

che ha commesso il fatto a risarcire il danno”. Con-siste nel far recuperare all’Azienda tutti i costi sostenuti dalla stessa a seguito dell’assenza dal lavoro del dipen-dente per infortunio e/o malattia causata da terzi che sono: integrazione da parte dell’azienda dei giorni di carenza e della quota a proprio carico non riconosciuta da INPS E/O INAIL; rateo ferie, tredicesim, quattordice-sima, TFR, contributi Irap, e premio INAI.

Il servizio offerto dal nostro studio il cui costo è pari al 10% dello importo recuperato, solo in caso di esito positivo della pratica, consiste nell’assistere l’Azienda nel disbrigo burocratico della pratica ed al reperimento di tutta la documentazione relativa alla istruttoria della stessa.

Si possono attivare pratiche con retroattività di due anni se l’assenza dal lavoro è stata causata da inciden-te stradale, mentre sale a cinque anni se l’assenza è stata causata da fatto illecito.

Dott. feDerico valentino cesarin

House srl - via Marconi, 75 - 35016 Piazzola sul Brenta (Pd)tel. 049 9600872 - cell. 388 1261199 - [email protected]

La gestione oculata delle assenze dal lavoro del dipendente per infortunio e/o malattia

Page 33: Padova nord apr2015 n52

Contrariamente ai miei precedenti interventi, con questo articolo tenterò di elencare una serie di consigli che potrebbero rivelarsi utili

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Con la legge 11.12.2012 n. 220, entrata in vigo-re il 18.6.2013, il legislatore è intervenuto in un ambito del diritto civile che risultava immutato fi n

dall’entrata in vigore del codice del ‘42: il condominio. Tra le numerose novità introdotte dalla predetta novella legislativa, il riscritto art. 1129 c.c., rubricato nomina, revoca ed obblighi dell’amministratore, stabilisce al comma 7, che l’amministrato-re è obbligato a far transitare le somme ricevute a qualunque titolo dai condomini o da terzi su uno specifi co conto corrente. Di tale conto corrente il condomino, esclusi-vamente per il tramite dell’amministratore, può prendere visione a proprie spese della rendicontazione periodica. Cosa succede nel caso in cui un amministratore decida di trasmettere una copia della suddetta documenta-zione, legittimamente richiestagli, cancellando gran parte dei dati contabili unitamente ai nomi di chi ha effettuato o meno i versamenti. Una simile cautela parrebbe, ad

una prima analisi, rispettare il diritto alla privacy di cia-scuno condomino. Prima della riforma, sia la Cassazione (1011/2010) che l’ABF (con decisioni n. 814/2011 e n. 1282/2013), avevano ritenuto il singolo condomino autonomamente legittimato a richiedere alla banca copia dell’estratto conto, non potendo l’Istituto di credito opporre

la posizione di terzietà del condomino stes-so. Successivamente all’entrata in vigore della nuova disciplina di cui all’art. 1129 c.c., il Garante della Privacy ha redatto un vademecum rilasciato il 10.10.2013, in cui si da risposta ad alcuni interrogativi posti da Confedilizia. In particolare, il Ga-

rante ha precisato che non è legittimo invocare il diritto alla privacy nel caso della rendicontazione periodica che quindi dovrà essere fornita, dall’amministratore al condomino che ne farà richiesta, priva di qualunque oscuramento atteso che in questo caso deve prevalere il principio della traspa-renza nella gestione condominiale.

Il nuovo conto corrente condominiale e il diritto alla privacy

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AVV. FEDERICO SOATTIN e AVV. CRISTIANO VIOLATO

Demenza: conoscere la malattia per riuscire ad affrontarla

Trattamenti laser refrattivi: lasek

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Informazione a pagamento a cura degli esperti del settore www.lapiazzaweb.it

L’Editoriale

Quante volte ciascuno di noi si sente “a cor-to di idee”, in ritardo in un mondo che va veloce, in diffi coltà nel trovare soluzioni per

i propri problemi quotidiani, lavorativi, familiari, relazionali?

La risposta migliore in queste situazioni, molto spesso, è già dentro di noi. Il problema è farla emer-gere, liberarsi dalle abitudini che possono frenarci, liberarci da situazioni in cui non si vedono vie di uscita.

Questo tipo di condizione è tutt’altro che patolo-gica, anzi, è “normale” ed estremamente frequente: il problema spesso risiede nelle routine, in modalità di pensiero radicate che non sono facili da cambiare in breve tempo e da soli, nelle pressioni sociali.

La psicologia, in questi casi, può venire in aiuto con interventi non invasivi ma di supporto alle risorse già esistenti, ad esperienze già maturate, a soluzioni già applicate a contesti diversi. Troppo spesso infat-ti le persone sono dei “giacimenti” di risorse che rimangono sconosciute, inesplorate, quando invece potrebbero essere portate alla luce, con l’aiuto di un professionista psicologo esperto, anche senza un grande sforzo.

Liberare ciò che già è dentro di noi, dunque, con una metodologia di dialogo riguardo alla pro-pria quotidianità, ai propri valori, ai propri desideri, con una fi nalità trasformativa orientata a portarci a realizzare il tipo di attività, di relazioni, di vita che desideriamo, non necessariamente quello che vivia-mo nel presente. La psicologia a servizio delle idee nuove, dunque, in un mondo che va veloce. Per questo oggi è fondamentale che ciascuno diventi un innovatore, nel proprio ambito lavorativo, relaziona-le, familiare, anche per uscire dalla stagnazione che caratterizza tanti aspetti della vita sociale italiana.

dott. alessandro De Carlo*

IDee nuove per un MonDo che caMBIa

*Presidente dell’Ordine degli Psicologi del Veneto Continua a pag.

La salute vale oro così come il medico a cui ci si affi da

Il riposo: i benefici e le posizioni del sonno

Page 34: Padova nord apr2015 n52

34

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L’intervento

La scheda odontoiatrica, generalmente in formato cartaceo, riporta un disegno stiliz-zato delle arcate dentarie, in cui vengono segnalate patologie e trattamenti, seguiti da uno spazio per le annotazioni in forma di diario clinico. Dal punto di vista giuridico

la scheda odontoiatrica e’ un semplice promemoria dell’attività diagnostica e terapeutica svolta, ad uso esclusivo dell’odontoiatria; e’ paragonabile ad una scrittura privata e come tale: non è soggetta a nessun requisito formale di compilazione; non vi è obbligo di conservazione; la presenza di errori, omissioni ed alterazioni non configura ipotesi ne’ di falso ideologico, ne’ di reato di falso in atto pubblico. Per quanto riguarda la circolazio-ne, la scheda può essere consegnata: al paziente stesso; alle persone fornite di delega ed all’autorità giudiziaria; la non restituzione a fronte di una richiesta non determina responsabilità, in quanto non vi è l’obbligo dell’archiviazione, ne’ quello della conser-vazione. La compilazione della scheda odontoiatrica, tuttavia, va fatta con particolare diligenza annotando: giorno della prestazione (nel caso in cui il paziente non si presenti all’appuntamento terapeutico e’ bene annotarlo comunque indicando la motivazione dell’assenza); trattamenti terapeutici effettuati; qualsiasi annotazione utile al sanitario. Cio’ in considerazione del fatto che, soprattutto in materia di responsabilità civile, rappresenta un importante mezzo di difesa legale mentre la sua mancanza o non corretta tenuta determina nel giudice l’impressione di negligenza ed imperizia dell’odontoiatra ai fini dell’addebito di un’eventuale responsabilità. Difatti la scheda odontoiatrica può essere richiesta nel contenzioso giudiziario per diverse finalità che sono: per ricostruire la cronologia dei fatti in caso di discordanti versioni dei fatti tra le parti; per determinare lo stato anteriore e quindi la validità della diagnosi e del progetto terapeutico, nonché escludere o quantificare lesioni correlate da nesso di casualità con le prestazioni; per valutare la corretta esecuzione del l’iter terapeutico e distinguere le complicanze dagli errori; in caso di contestazione in materia di consenso alle cure e di corrispettivo. Per ultimo va precisato che la scheda odontoiatrica, rappresenta comunque un obbligo deontologico: “ La cartella clinica deve essere redatta chiaramente, con puntualità e diligenza, nel rispetto delle regole della buona pratica clinica e contenere, oltre ad ogni dato obiettivo relativo alla condizione patologica ed al suo decorso, le attività diagnostico-terapeutiche praticate”.

La scheDa oDonToIaTrIca e Le regoLe Da seguIredi Dott. Bruno Noce*

*Presidente della Commissione albo Odontoiatri Rovigo

L’Editoriale

Sono stati 2363 i Medici che hanno chiesto l’atte-stato per il riconoscimento dei titoli per lavorare all’estero nel 2014, contro i 1000 dell’anno pre-

cedente ed i 396 di soli 5 anni prima e il trend è in continua crescita.

Scappano da un paese che, dopo 11 anni di prepara-zione fra corso di laurea e specializzazione per diventare bravi professionisti non sa offrire di meglio che posti di precariato e bassi stipendi in un contesto di lavoro difficile e sempre più impegnativo, con l’obbligo di provvedere ad una assicurazione professionale costosa, ed in cui le cau-se facili e quasi sempre ingiustificate possono metterli alla gogna proprio all’inizio della loro carriera.

Fuggono dall’Italia, spesso malvolentieri, abbandonando famiglia, affetti, ami-cizie, contesto sociale, verso paesi che offrono loro stipendi adeguati, prospettive di carriera, più tranquillità e serenità per un lavoro difficile e impegnativo e con una considerazione sociale che da noi si è molto affievolita.

Le difficoltà iniziano fin dalla formazione post laurea, mentre ogni anno si lau-reano in Italia circa 10.000 medici, solo 5000 sono i posti per le borse di studio per i corsi di specializzazione (altri 5-6 anni di preparazione) e 1000 le borse di studio per il corso per diventare medici di famiglia. Cosicché 4000 medici ogni anno vengono esclusi, per cui o ritentano l’anno successivo, o si dedicano a medicine alternative (con quali prospettive?), o vanno all’estero.

Ma anche dopo la specializzazione le cose non sono facili: negli Ospedali il bloc-co del turn over non permette nuove assunzioni, nonostante le carenze di personale medico di famiglia dovendo, nell’attesa di pazienti che ti scelgano come medico di fiducia, sostenere solo spese di ambulatorio, di personale e di gestione dello studio professionale.

All’estero invece i nostri laureati e specializzati sono ricercati. Assommano a più di 150.000 euro i costi, supportati dalle famiglie e dalla società, per preparare un bravo medico e sempre più spesso giungono all’Ordine dei Medici di Rovigo, così come agli altri Ordini del nostro Paese, richieste di medici da parte di altre Nazioni, le quali offrono contratti vantaggiosi, quasi nemmeno paragonabili ai nostri, e con-dizioni e prospettive di lavoro veramente attraenti.

La tendenza è in crescita perché all’estero “comprano” volentieri i nostri medici e, senza costi per prepararli. Ormai non vi può essere più alcun indugio per provve-dimenti atti a sistemare questa situazione.

MeDIcI con Lo sTeToscopIo In vaLIgIapIù DI 2000 MeDIcI aLL’anno sceLgono DI Lavorare aLL’esTero

di francesco Noce*

*Presidente dell’Ordine dei medici chirurghi e odontoiatri di Rovigo

PsiCOlOgiaDott.ssa giulia francesca marchese - Psicologa clinica - Riceve a fosso’ (Ve)via 4 novembre 45. Cell.: 3408431926 - mail: [email protected]

faRmaCiafarmacia BressaDott. giovanni Bressagalta di Vigonovo (Ve)via Venezia 4/f - tel. 049 9831517mail: [email protected]

meDiCiNa estetiCaDott.ssa Claudia elardo - medicina estetica - Piazza Dossetti 1, Piove di sacco (Pd)www.unixpoliambulatorio.ittel. 049 9708688

Page 35: Padova nord apr2015 n52

3535

nello strato di collagene che da la forma alla cornea stessa. Nella PRK (primissima tecnica applicativa) l’epitelio viene eliminato con una spatolina e successivamente al trattamento laser si attende la ricrescita di quest’ultimo (3-4 giorni); in questo periodo l’occhio è infastidito dalla presenza di una abrasione. Nella Lasik la cornea viene tagliata con una lama vibrante o con un laser ed il trattamento

effettuato all’interno della cornea. Il flap creato viene poi riposizionato. Lo svantaggio di questa tecnica è l’indeboli-mento strutturale permanente, mentre il vantaggio è il poco dolore ed il veloce recupero visivo. Nella LASEK (Camellin 1998) l’epitelio viene scollato con una soluzione alcolica e successivamente al trattamento si riposiziona sullo stroma trattato. Il nuovo epitelio crescerà sotto quello vecchio e lo sostituirà progressivamente. I vantaggi sono un minor fasti-dio postoperatorio ed una minor reazione infiammatoria. Si tratta quindi di una tecnica intermedia tra PRK e Lasik con un basso rischio di complicanze. Entrambe queste tecniche citate sono comunque utilizzate ed ogni chirurgo decide in relazione al caso ed al paziente. Per concludere dunque possiamo affermare che il laser ad eccimeri ha raggiunto una maturità tecnica ed un’esperienza a livello mondiale di assoluto rilievo. Ovviamente si possono operare pazienti che abbiano superato l’età adolescenziale in cui i difetti miopici possono ancora modificarsi.

I primi trattamenti laser refrattivi risalgono ai primi anni 90. Da allora molta strada è stata fatta soprattutto per quanto riguarda

la tecnologia laser. Sostanzialmente i difetti di refrazione sono miopia ed ipermetropia e a questi può sovrapporsi l’astigmatismo. Nella miopia l’occhio è un po’ più lungo del normale (ad ogni mm corrispondono circa 3 diottrie di difetto) e la messa a fuoco è limitata ad una determinata distanza, tanto minore quanto è maggiore la miopia. Per esempio ad una diottria di miopia corrisponde una messa a fuoco di un metro (oltre questa distanza l’immagine si sfuoca progressivamente) mentre a 10 diottrie corrisponde una distanza di soli 10 cm. Pur essendo considerata lieve una miopia di 3 diottrie, questa comporta una forte limitazione funzionale in quanto la messa a fuoco è limitata a 33cm. Nell’ipermetropia invece l’occhio è più corto e generalmente abbiamo a che fare con difetti più modesti (l’ipermetropia generalmente è al di sotto delle 3 diottrie anche se esistono casi con 10 diottrie di ipermetropia). L’astigmatismo è un’anomalia di curvatura della cornea che costituisce la prima lente dell’occhio che invece di essere sferica, risulta fatta come un pallone da rug-by. Possiamo quindi avere astigmatismo associato a mio-pia o ad ipermetropia, mentre ovviamente non possiamo avere miopia associata ad ipermetropia in quanto si tratta di difetti opposti! Con un trattamento laser noi possiamo operare miopia, ipermetropia ed astigmatismo, mentre per la presbiopia la problematica è più complessa. Il Laser ad ec-cimeri vaporizza il tessuto e quindi permette di modificare la forma della cornea per consentire la messa a fuoco. Questa vaporizzazione non avviene sulla superficie che è ricoperta da una pellicina (epitelio) che si riforma ogni settimana, ma

Il Dr. Massimo Camellin

Dott. massimo Camellin:Via Dunant, 10 - Rovigo tel. 0425 411357mail: [email protected] web: www.lasek.it

trattamenti laser refrattivi: lasek

4

Demenza: conoscere la malattia per riuscire ad affrontarla

La demenza è una sindrome clinica legata all’età adulta dovuta ad una malattia che colpisce il cervello e che in maniera croni-

ca e progressiva comporta la degenerazione di:

- facoltà mentali quali la memoria, la capacità di ragionamento, il linguaggio e la capacità di riconoscere oggetti e persone;

- affettività ed emotività, causando de-pressione, ansia ed angoscia;

- comportamento e personalità con con-seguente agitazione, aggressività, reazioni paranoiche ed apatia.

Tali sintomi pregiudicano le normali attività sociali e lavorative del malato, con deterioramento della qualità di vita, perdita di autonomia e arrecano importanti disagi a livello familiare.

Esistono numerose forme di demenza, ognuna delle quali si manifesta con caratteri-stiche particolari, per lo meno nelle prime fasi della malattia. Inoltre, anche con la stessa diagnosi, il decorso presenta un’ampia varia-bilità individuale. È importante riconoscerne precocemente i sintomi in maniera da porre tempestivamente una diagnosi e poter, in

questo modo, intervenire con training cogni-tivi specifi ci volti a rallentare il decadimento.

È di fondamentale importanza rivolgersi al medico quando si manifestano le prime avvisaglie di un deterioramento cognitivo. Per facilitare il riconoscimento dei sintomi, l’American Alzheimer Association nel 2005 ha pubblicato i 10 campanelli di allarme che si manifestano più frequentemente:

1. la persona va spesso in confusione ed ha dei vuoti di memoria;

2. non riesce più a fare le cose di tutti i giorni;

3. fatica a trovare le parole giuste;4. dà l’impressione di aver perso il senso

dell’orientamento;5. indossa un abito sopra l’altro come se

non sapesse vestirsi;6. ha diffi coltà a gestire i soldi e a fare

i calcoli;7. ripone gli oggetti nei posti più strani;8. ha improvvisi ed immotivati sbalzi di

umore;9. non ha più il carattere di un tempo;10. ha sempre meno interessi e spirito

di iniziativa.

ValUtaZiONe NeUROPsiCOlOgiCa, RiaBilitaZiONe NeUROPsiCOlOgiCa PeR PaZieNti CON DemeNZa O lesiONi aCQUisite (tRaUmi CRaNiCi, iCtUs, eCC.), seRViZiO Di PsiCOteRaPia, sOstegNO ai familiaRi

A fianco la dott.ssa Ilaria Tognon e la dott.ssa Maria Valeria Pes

devono investire nell’assistenza del malato, che può anche durare per molti anni. È im-portante fare i conti con le proprie forze e con le proprie energie, non pensare di essere da soli nell’affrontare le cure richieste, ma ac-cettare di aver bisogno di aiuto. Questo non signifi ca non essere in grado di assistere la persona, ma riconoscere e rispettare i propri

limiti e progettare un tipo di assistenza che veda coinvolte più risorse. Il carico emotivo personale è enorme, e chi assiste il paziente ha bisogno di sviluppare un insieme di stra-tegie per far fronte all’evoluzione della ma-lattia. Capire le proprie emozioni può essere di aiuto nella gestione del malato, così come può essere utile per se stessi.

Consulenza scientifi caPsiCOlOgiaDott.ssa ilaria tognon - PsicologaDott.ssa maria Valeria Pes - Psicologatel. 347 5150001 - [email protected] Padova e provincia

tognon Pes ok

Riconoscere precocemente i sintomi può aiutare a rallentarne il decorso

Chi si rende conto che sono suonati, per sé o per un parente, almeno quattro campa-nelli d’allarme, è bene che ne parli con uno specialista. È innanzitutto necessario sotto-porsi ad una valutazione neuropsicologica, durante la quale vengono somministrati alcu-ni test specifi ci che permettono di individuare le diffi coltà, ma anche i punti di forza da sfruttare per far fronte ai limiti che la malat-tia impone. Inoltre, il colloquio con l’esperto, sarà utile per avere alcune indicazioni su come gestire ed affrontare la malattia.

La demenza è una malattia che non soltanto affl igge il malato, ma si ripercuote emotivamente in maniera importante anche su coloro che lo assistono: il coniuge, i fi gli, i familiari. L’assistenza è spesso un compito estremamente diffi cile e gravoso. È neces-sario pianifi care l’impegno che i familiari

Dott.ssa ilaria tognon Psicologa con orientamento

neuropsicologico, Psicoterapeuta

Dott.ssa maria Valeria Pes Psicologa con orientamento

neuropsicologico

tel. 347 5150001 - mail. [email protected] Padova e provincia

Nei disturbi alimentari l’individuo sperimenta un’ alterata relazio-ne con il cibo ed una estrema

preoccupazione riguardo alle forme cor-poree; implica pertanto un’alterazione dell’immagine di sè, disturbi emotivi e un insieme di comportamenti disfunzio-nali che ne derivano.

I disturbi del comportamento ali-mentare comprendono 3 forme princi-pali: anoressia, bulimia e sindrome da alimentazione incontrollata (binge eating disorder).

L’Anoressia è la repulsione volontaria e ossessiva nei confronti del cibo generata da un intenso timore di poter diventare grassi o addirittura dalla convinzione erronea di essere sovrappeso. Essa rappresenta l’e-stremizzazione di alcuni valori della nostra società: la bellezza è intesa come forma fi sica e snellezza; il con-trollo del corpo e del cibo sono sinonimo di effi cienza e di perfezione.

La bulimia è invece contraddistinta da episodi di abbuffate (consumo rapido di abbondanti quantità di cibo a elevato contenuto calorico) accompagnati da comportamenti di compenso, tra i quali il più diffuso è il vomito autoindotto, oltre all’uso smodato di diuretici e lassativi, il digiuno e l’attività fi sica eccessiva.

Il Binge eating disorder si presenta clinicamente con episodi di abbuffate tipici della bulimia nervosa,

i disturbi del comportamento alimentare

Dott.ssa Cristina Zago - Psicologa Clinica e Psicoterapeuta ad indirizzo analitico transa-zionale, si occupa di infanzia, adolescenza ed età adulta. Riceve per appuntamento ad adria e Rovigo. Cell.: 348 3468022 - mail: [email protected]

Essi rappresentano una delle patologie più diffuse nella società occidentale dell’ultimo ventennio

senza però mostrare i comportamenti com-pensatori tipici di quest’ultima. L’individuo affetto da tale sindrome ha come unico pensiero quello di ingerire qualsiasi tipo di alimento per calmare le proprie ansie, o qualsiasi emozione negativa anche se è consapevole che potrebbe essere nocivo alla sua salute.

La persona che soffre di questo di-sturbo è spesso isolata, ha scarsa consi-derazione di sé e prova profondi sensi di colpa, ma l’aumento di peso rende ancora

più diffi cile l’integrazione sociale e il disagio di questo soggetto. Un fattore cruciale nei disturbi alimentari risulta essere il controllo; non casualmente tali pato-logie si sviluppano nel periodo adolescenziale, in cui i mutamenti corporei sono molto forti (soprattutto sul versante femminile). Il trattamento dei disturbi alimen-tari richiede una cura collaborativa e coordinata in cui vengono affrontati tutti gli aspetti e ambiti del disturbo alimentare: salute fi sica/peso, nutrizione, psicoterapia e riabilitazione sociale.

Dott.ssa Cristina Zago

Consulenza scientifi caPsiCOlOgiaPsicologa Clinica e Psicoterapeuta ad indirizzo analitico transazionaleRiceve per appuntamento ad adria e Rovigo - Cell.: 348 3468022 - mail: [email protected]

zago ok

18

profondo. Ridurre gli allergeni nocivi. La presenza all’interno del materasso di acari della polvere o muffe può essere la causa di problemi respiratori. L’utilizzo di mate-riali antimicrobici, garantisce una buona

resistenza agli acari e una soluzione a problemi allergici.LE POSIZIONI DEL SONNO Assumere una posizio-ne di riposo corretta signifi ca garantire il giusto sostegno alla spina dorsale e assicurare una buona circolazione sanguigna. Posizione sul fi anco. La posizione sul fi anco diminuisce la pressione esercitata sulla schiena, ma al tem-po stesso limita la circolazione nelle aree del corpo su cui si concentra il peso. Un materasso più morbido è in grado di sostenere le curve e ridurre al minimo i punti di pressione, mantenendo collo e spina dorsale correttamente allineati. Questa posizione è indicata per chi soffre di osteoartrite, problemi alla spina dorsale o alle anche. Posizione supina Indicata per le persone che soffrono di dolori alla parte infe-riore della schiena, la posizione a pancia in su favorisce il ri-lassamento degli organi interni. È consigliabile posizionare un cuscino sotto le ginocchia, in questo modo la pressione sul nervo sciatico diminuisce e la spina dorsale è in grado di seguire la sua curva naturale. Posizione prona. Secondo alcuni esperti, questa posizione provoca pressione al collo e alla parte inferiore della schiena. Riposare su un materasso più duro, posizionando un cuscino sotto l’addome, contri-buisce a mantenere allineata la spina dorsale.

I BENEFICI DEL SONNO Mentre dormiamo, l’ipofi si rilascia grandi quan-tità di ormoni della crescita, i muscoli si rilassano, la temperatura del corpo si ab-bassa e varie parti del cervello si fermano o rallentano. Queste funzioni fi siologiche fanno del sonno un elemento in grado di ringiovanire il corpo e la mente. Di conseguenza, chi soffre di disordini del sonno o riposa male, potrebbe incorrere in numerosi effetti collaterali: al-terazione della concentrazione e delle capacità di lavoro, percezione limitata, irritabilità, nervosismo. E, a lungo ter-mine, depressione o stati di allucinazione. Il materasso: il protagonista del buon riposo. La qualità del sonno è senza dubbio proporzionale alla qualità del materasso, sopra al quale una persona trascorre circa un terzo della propria vita. Garantire al proprio corpo un sonno sano, signifi ca soddisfare quattro requisiti fondamentali. Mantenere l’allineamento della spina dorsale. Un materasso troppo duro provoca una forte pressione solo su alcune zone del corpo. Quando è troppo morbido, invece, si creano avval-lamenti a cui la spina dorsale è costretta ad adattarsi. Un buon materasso si uniforma alle curve del fi sico, fornendo un sostegno adeguato. Diminuire la pressione sulla su-perfi cie del corpo. Un materasso che si adatta alla forma del corpo distribuisce, al tempo stesso, il peso in modo uniforme. Questo favorisce la circolazione del sangue e permette al corpo di rilassarsi raggiungendo un sonno pro-fondo. Si garantisce così il riposo e il recupero psicofi sico. Regolare la temperatura del corpo. Mentre dormiamo il corpo rilascia umidità. Questo potrebbe interferire con la normale regolazione della temperatura. Un’imbottitura di lana è in grado di assorbire e al tempo stesso disperdere l’umidità fi no a un terzo del suo peso, favorendo la creazio-ne di un ambiente asciutto, condizione ideale per un sonno

il riposo: i benefici e le posizioni del sonno

Dormiflex- via del Commercio ,12 località Borsea Rovigo tel.0425474954- Via Brunacci 10 zona Panorma marghera (Ve) tel 041922692- www.dormiflex.it

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Page 36: Padova nord apr2015 n52

368

ora a usare creme stimolanti la produzione di melanina e assumere integratori per pre-parare la pelle al sole.

Se vuoi il mio parere per trovare la soluzione adatta a te, vieni nella mia far-macia dove potrai conoscere una linea di prodotti con materie prime di ottima quali-tà a base naturale, che soddisferà ogni tua necessità.

Dott. Giovanni Bressa

inizia la bella stagione, quale occasione migliore per dedicarsi alla pelle?Si sa, il sole e’ l’alleato migliore per la

salute psico-fi sica, stimola la produzio-ne di vitaminaD, fi ssatore del calcio

sulle ossa, e’ effi cace nel trattamento di alcune malattie dermatologiche (psoriasi, eczema, dermatiti...) e in molte persone contribuisce a migliorare l’umore, ma se non ti proteggi adeguatamente si rivela un infi mo nemico.

La pelle si difende sostanzialmente con due meccanismi, l’abbronzatura e l’ispessi-mento dello strato epidermico. Radiazioni con diverse lunghezze d’onda penetrano in modo diverso nella cute, i raggi UVB inte-ressano lo strato più superfi ciale, mentre gli UVA sono in grado di arrivare al derma. I danni che ne deriva-no sono per quanto riguarda gli UVB mu-tazioni a carico del nucleo dei cheratinoci-ti e degenerazione delle fi bre elastiche del derma per quanto riguarda gli UVA.

Questi effetti sono responsabili della fotocarcinogenesi (tumori della pelle) e del fotoinvecchiamento cutaneo rughe).

La protezione inizia bevendo molto che è fondamentale per l’idratazione e da una buona alimentazione che privilegi cibi colorati di tutte le sfumature che vanno dal giallo al violaceo passando attraverso il ros-so, ricchi di beta-carotene e di antocianosidi che danno il giusto apporto al buono stato della pelle.

Esistono vare tipologie di persone, con pelli diverse e più o meno sensibili, ecco allora nascere la necessità di arricchire la propria dieta con l’assunzione di integratori e di proteggersi con le creme solari, con vari

fattori di protezione ( SPF) che vanno dalla piu’ bassa o intensifi cante ab-bronzatura alla 50+ e total protection.

Il consiglio del tuo farmacista diven-ta cosi fondamentale per la scelta del prodotto più adatto

alle tue esigenze, sia per chi vuole una abbronzatura più veloce, intensa e duratura sia per chi ha pelle delicata, come quella dei bambini e per chi è soggetto ad eritemi, ai quali il mio consiglio e’ di iniziare sin da

farmacia BressaDott. giovanni Bressagalta di Vigonovo (Ve)via Venezia 4/ftel. 049 9831517mail: [email protected]

A fianco il DottoreGiovanni Bressa

Il consiglio del tuo farmacista diventa fondamentale per la scelta del prodotto più adatto per una abbronzatura veloce o per proteggersi meglio

Consulenza scientifi cafaRmaCiafarmacia BressaDott. giovanni Bressagalta di Vigonovo (Ve)via Venezia 4/f - tel. 049 9831517mail: [email protected]

bressaIl disturbo di panico appartiene alla categoria dei

disturbi d’ansia, che sono le più comuni malattie psichiatriche e causano compromissione funzionale

e disagio considerevoli. Il disturbo da attacco di panico (DAP) va diffondendosi sempre più nella popolazio-ne, soprattutto tra i giovani.

Ma come riconoscere un attacco di panico? I principali sintomi si sviluppano improvvisamente e raggiungono il picco nell’arco di dieci minuti: palpita-zioni, tachicardia; sudorazione; tremori; sensazione di oppressione; di soffocamento; dolore o fastidio al petto; nausea o disturbi addominali; sensazione di sbandamento, instabilità, stordimento, o svenimen-to; derealizzazione (sensazione di irrealtà) o deper-sonalizzazione (essere staccati da se stessi); paura di perdere il controllo o di impazzire; paura di morire; parestesie (sensazioni di torpore o di formicolio); bri-vidi o vampate di calore.

L’attacco di panico è un messaggio mandato dal corpo per avvertire che c’è qualcosa che non va.

Il sintomo che colpisce il corpo non è mai casua-le, ma è collegato ai rapporti interpersonali importan-ti attuali, che si stanno vivendo oppure all’interno del ciclo evolutivo.

Si tende a risolvere la risposta ansiosa con comportamenti di evitamento, perciò la possibilità di condurre una vita normale viene fortemente com-promessa. Il soggetto arriverà al punto di diventare dipendente da amici, parenti, che in ogni momento

l’attacco di panico, un nemico comune

Dott.ssa giulia francesca marchese - Psicologa clinicaRiceve a fosso’ (Ve)via 4 novembre 45. Cell.: 3408431926 - mail: [email protected]

Negli ultimi anni, molto utile è stata la terapia cognitivo-comportamentale

devono poterlo raggiun-gere. La persona riduce drasticamente la propria autonomia di movimen-to.

Quindi, è possibile risolvere questo fastidio-so disturbo? La terapia psicologica è un processo in cui la persona che ha un disagio chiede aiuto ad un terapeuta per com-prendere e modifi care pensieri, comportamenti, stati d’animo, si cerca quindi di riadattare l’individuo al mondo esterno. Negli ultimi anni, molto utile è stata la terapia cognitivo-comportamentale che si concen-trerà sull’identifi cazione e modifi cazione delle mo-dalità con cui il soggetto esaspera l’infl uenza degli eventi negativi o sull’impiego di strategie per dimi-nuire l’impatto di questi eventi negativi. L’obiettivo di questo intervento è quello di costruire modelli di pensiero più adattivi e sviluppare strategie generali per affrontare i problemi personali.

Dott.ssa GiuliaFrancesca Marchese

Consulenza scientifi caPsiCOlOgiaDott.ssa giulia francesca marchese - Psicologa clinica - Riceve a fosso’ (Ve)via 4 novembre 45. Cell.: 3408431926 - mail: [email protected]

marchese

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Avevo assistito al rivolgersi di mie pazienti ad al-tri medici operanti in ambulatori improvvisati e senza strumenti di primo soccorso ma che potevano garan-tire prezzi accessibili.

In quest’ultimo anno allora mi sono impegnata a mettere a disposizione la mia professionalità e le mie risorse in macchinari a tutti coloro che ne possano sentire la necessità per far uscire tutti dal mio am-bulatorio con un dolce sorriso sulle labbra per i prezzi contenuti e gli ottimi risultati ottenuti.

Da più di 10 anni ormai mi occupo di medicina estetica e ho seguito

negli anni l’evolversi delle di-verse tecniche e la scoperta di materiali di nuova sintesi sem-pre più mirati alla correzione di ogni sfumatura che subisce il nostro viso e corpo, con il passare del tempo.

Con mio enorme entusia-smo ho oggi in mano strumen-ti per offrire correzioni estetico-dermatologiche sempre meno invasive e sempre più mirate ad ogni singolo proble-ma percepito.

Basti pensare al trattamento degli antiestetici ca-pillari degli arti inferiori con sedute combinate di laser e soluzioni sclerosanti poche, sicure ed efficaci o alla mini-invasività offerta dal laser su svariate neoforma-zioni cutanee, acne, irsutismo ma anche su lassità cutanee rughe e borse.

Ultime tecniche a darmi grande soddisfazione sono state la laserlipolisi o rimodellamento corporeo senza tagli ed in anestesia locale e i fili di sospensio-ne con effetto liftante e senza postumi.

Tutti i giorni nei miei ambulatori avevo richieste da parte delle pazienti di queste tecniche ma mio malgrado, ancora troppo poche potevano accedere a tutto questo che rappresentava ancora un lusso.

medicina estetica sicura a portata di tutti

Dott.ssa Claudia elardo medicina estetica - Piazza Dossetti 1, Piove di sacco (Pd)www.unixpoliambulatorio.ittel. 049 9708688

La dott.ssa Claudia Elardo

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MANUELA E SILVIA BIZZO

La rubrica di cucina

WEB: SPIZZICHIANDBOCCONI.BLOGSPOT.IT

Per le crespelle80-100g circa farina d’avena 1 uovolatte di soianoce moscatasale Blu di PersiaPer la farcia1100g spinaci freschi in foglie70g prosciutto cotto1 spicchio aglio1 cucch crusca di grano2 cucch uvetta sultanina

Con tutte le uova collezionate durante le feste pasquali, non si poteva non pensare di preparare delle ricche crespelle. Una ricetta tutta primaverile e che ancora ci sentiamo di classifi care come confort food. Tutti sapori dolci nella preparazione: in primis gli spinaci, che abbiamo insaporito con la cannella ed ai quali abbiamo aggiunto la quasi scontata uvetta sultanina; anche la farina d’avena, utilizzata nell’impasto delle crespelle ed aromatizzata con la noce moscata, tuttavia ha fatto la sua parte rendendo la ricetta più delicata e digeribile. La besciamella a base di farina d’avena e latte di soia è stata ulteriormente insaporita con il parmigiano, per noi il formaggio che meglio si sposa con la verdura scelta per il ripieno. Un piatto unico ricco e cremoso, senza aggiunta di grassi ma tutto vegetale, e che ben si presta per iniziare uffi cialmente le cene di primavera.

Preparare l’impasto per le crespelle: sbattere l’uovo con il sale, unire la farina d’avena ed amalgamare bene con una frusta, aiutandosi con un pò di latte di soia; insaporire il composto

con noce moscata e lasciar riposare almeno 30 minuti. Preparare la besciamella: scaldare un cucchiaio d’olio in un pentolino, unire le farine, la noce moscata ed il sale; piano piano bagnare

con il latte di soia e tenere sul fuoco, continuando a mescolare fi no a che non si addensa. A fuoco spento unire il formaggio grattugiato. Lessare gli spinaci in pentola a pressione per almeno 5 minuti dal fi schio della pentola Mondare l’aglio e farlo soffriggere in padella con l’olio, unire

gli spinaci (ben strizzati per eliminare l’acqua in eccesso) ed insaporire con il gomasio e la noce moscata. Aggiungere l’uvetta sultanina e la crusca. A fuoco spento mescolare con due cucchiaio di besciamella. Preparare le crespelle utilizzando una piastra antiaderente bagnata con un pò di olio

evo. Farcire ogni crespella con una fetta di prosciutto cotto e gli spinaci, chiudere a mezzaluna e disporre in una teglia, precedentemente bagnata sul fondo con alcuni cucchiai di besciamella;

coprire le crespelle con la besciamella rimasta e cuocere in forno a microonde per circa 15 minuti.

Ingredienti per 6 crespelle1 cucch gomasiocannellaolio evoPer la besciamella300ml latte di soia15g farina d’avena15g farina di risoformaggio parmigiano grattugiato1 cucch olio evonoce moscatasale Blu di Persia

CRESPELLE D’AVENA AGLI SPINACI E PROSCIUTTO COTTO SU BESCIAMELLA AL PARMIGIANO

Procedimento

2A tavola38 A tavola

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