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Vademecum scuola orientamenti per un’integrazione consapevole

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Vademecumscuolaorientamenti perun’integrazioneconsapevole

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© È vietata qualsiasi riproduzioneProgetto grafico:Giorgio Andreoli - Guastalla (RE)Stampato a Guastalla (RE)Ia edizione: Ottobre 2002IIa edizione: Aprile 2003

Il presente lavoro offre alle famiglie inmodo sintetico, ma facilmente compren-sibile, i risultati delle buone prassi di in-tegrazione scolastica, sostenute dalla nor-mativa in vigore.

Non si tiene conto, pertanto, in essodell’art. 35 c. 7 della Legge Finanziaria n.289/02, concernente nuovi criteri perl’individuazione, ai fini scolastici, della si-tuazione di handicap.

Infatti non è stato ancora emanato, alladata di pubblicazione di questo scritto, ilprescritto decreto del Presidente del Con-siglio, la cui complessa procedura potreb-be concludersi in tempi tali da non ren-derlo applicabile per le iscrizioni e la for-

mazione delle classi per il 2003/04.Pertanto, per detto anno scolastico, si

debbono considerare confermate le nor-me attualmente in vigore.

Non si tiene inoltre conto dellaLegge delega di riforma della scuola delMinistro Moratti, giacché, a parte ledecine di scuole che ne stanno speri-mentando anticipatamente i contenuti,essa necessita, per la sua attuazione,della emanazione di numerosi decretidelegati che il governo è autorizzato ademanare entro due anni dalla data dipubblicazione sulla Gazzetta Ufficialeche, ad oggi (aprile 2003) non è ancoraavvenuta.

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IndicePREMESSA pag. 5

IL PERCORSO pag. 6

L’ISCRIZIONE - CHIARIMENTI1. Verso l’iscrizione pag. 102. L’iscrizione pag. 103. Diagnosi funzionale (DF) pag. 114. Idoneità alla frequenza pag. 115. Schema riassuntivo pag. 12

ASPETTI E RISORSEDELLA SCUOLA1. La continuità pag. 132. Gruppi di lavoro handicap

(GLHI e GLHO) pag. 143. Il POF (Piano dell’Offerta Formativa) pag. 144. L’insegnante curricolare pag. 155. L’insegnante di sostegno pag. 156. Individuazione del Consiglio di Classe pag. 157. Il numero degli alunni per classe pag. 158. L’assistenza per l’autonomia e

la comunicazione pag. 169. Il Profilo Dinamico Funzionale (PDF) pag. 1610. Il Piano Educativo Individualizzato (PEI) pag. 1711. Valutazione ed esami pag. 1712. Ripetenze pag. 20

NORME RELATIVE AI DIVERSIORDINI E GRADI DI SCUOLA1. Asilo nido pag. 21

2. Scuola materna pag. 213. Scuola elementare pag. 234. Scuola media e innalzamento

dell’obbligo scolastico pag. 235. Orientamento dopo la terza media pag. 246. Obbligo formativo pag. 247. Scuola superiore pag. 248. Percorsi didattici personalizzati pag. 259. Formazione professionale pag. 2510. Apprendistato pag. 2611. Percorsi misti pag. 26

VARIE1. Materiali e ausili pag. 272. I trasporti pag. 273. Visite didattiche e gite scolastiche pag. 274. Tutela della privacy pag. 285. La scuola privata pag. 286. Compiti degli Enti locali pag. 287. Il GLIP pag. 298. Centri di documentazione, servizi e

consulenza per l’integrazione scolastica pag. 299. La legge sulla Trasparenza pag. 2910. Barriere architettoniche pag. 2911. Farmaci: somministrazione a scuola pag. 3012. Istruzione a domicilio pag. 30

SUGGERIMENTI pag. 31

Le Associazioni pag. 32

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Il Coordinamento Nazionale delle Associazioni Italiane, che si occupano dellepersone con Sindrome di Down, si è voluto dare uno strumento utile peraffrontare il tema dell’integrazione scolastica. Il vademecum che state leg-gendo è opera del “Gruppo Scuola”, espresso da tale Coordinamento, ed ècostituito da:

• Paola Gherardini - AIPD Nazionale (Roma)coordinatrice del gruppo di lavoro

• Carmen Rotoli - AGPD Milano• Alessia Tonet - AIPD, Sez. di Belluno• Gianni Lacoppola - AIR DOWN, Moncalieri (TO)• Maria Fiaccadori - ASS. Contro l’esclusione, Schio (VI)• Grazia Minelli /Elisa Ferri - GRD, Reggio Emilia - Bologna• Angelo Benassi - GRD - Reggio Emilia• Giuseppe Carullo / Eros Donatelli

Ass. Reg. Bambini Down/Centro Up & Down - Pescara• Valeria Pintandi - Ass. Sindrome di Down - Napoli• Adriano Tedeschi - UNIDOWN - Napoli

Si ringrazia per la preziosa collaborazione l’avvocato Salvatore Nocera,responsabile del settore giuridico dell’Osservatorio AIPD sull’integrazionescolastica.

Questo opuscolo è stato pensato, progettato e realizzatodal Coordinamento Nazionale delle Associazioni chesi occupano della Sindrome di Down, ma può esserestrumento utile per tutte le disabilità avendoriferimenti legislativi e percorsi comuni.

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Premessa

Questo vademecum, che contiene i riferimen-ti di legge relativi all’inserimento scolastico,vuole porsi come strumento di facile consul-

tazione, per orientarci meglio tra le continue modi-fiche della normativa scolastica.Questo vuole essere un primo passo per un recipro-co aiuto tra Famiglia, Scuola e Operatori Socio-sani-tari. Naturalmente i familiari non devono conside-rarsi “avversari” delle Istituzioni scolastiche, limitan-dosi ad “impuntarsi” sulle rivendicazioni di diritti,ma possono proporsi come parte attiva ed aiutare lescuole che non hanno ancora padronanza di tuttigli strumenti necessari per la realizzazione di unavera integrazione scolastica, fornendo tutte le infor-mazioni ed i suggerimenti (contatti con Enti, Asso-ciazioni ed altro) utili a far proseguire il camminoscolastico dei propri figli nel modo più proficuo.La logica ispiratrice di questo vademecum, comunea tutte le Associazioni, è di mettere a disposizionedelle famiglie e operatori scolastici su tutto il territo-rio Nazionale, un insieme d’informazioni omoge-

nee e comuni da utilizzare agevolmente per soste-nere in modo concreto i diritti dei propri figli/alun-ni. Questo strumento è un’utile fonte anche pertutti coloro (insegnanti, dirigenti scolastici, ecc…)che intendono lavorare insieme e che vogliono esse-re parte attiva per il rispetto dei principi d’uguaglian-za e d’integrazione nel mondo della scuola.Con la parola “diritti” intendiamo non solo le dispo-sizioni previste dalla legge, ma anche quegli aspettirelativi all’accoglienza, al rispetto, all’attenzione, allapartecipazione che devono essere adeguati alle sin-gole situazioni e che le norme stesse forse sottinten-dono ma non garantiscono operativamente. Anco-ra troppo spesso incappiamo in situazioni nelle qualila legge è applicata in modo formale e non sostan-ziale, resa appunto inefficace dalla mancanza d’ac-coglienza, rispetto, partecipazione o collaborazioneda parte degli operatori scolastici. Per il raggiungimento di un buon grado di scolariz-zazione e integrazione non è sufficiente, infatti, iscri-vere il proprio figlio dal nido alle superiori (comeprevisto dalla legge 104/92) nè è sufficiente avere ilmaggior numero possibile di ore di sostegno. Noicrediamo che un buon progetto di vita passi attra-verso l’impegno di tutti i soggetti coinvolti e che sianecessario svolgere la propria attività di educatoricon serietà e competenza.

Cordialmente,Il Gruppo Scuola

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il Percorso

1 2

34scuolamedia

asilonido

scuolamaterna

5

scuolaelementare

scuolasuperiore 6

inserimentolavorativo

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LA SCELTA1. Residenzialità e spazi a disposizione (pag. 21)2. Accoglienza e competenze professionali (pag. 10)

L’ISCRIZIONE1. Recarsi al servizio di Neuropsichiatria infantile delterritorio di residenza: richiedere l’attestato di alunnoin situazione di handicap e la Diagnosi Funzionale (DF)(pag. 10)2. Contattare la referente pedagogica del nido ed ini-ziare un rapporto di conoscenza reciproca (pag. 10-11)3. Coinvolgere le operatrici del nido, richiedere la co-stituzione del gruppo di lavoro e la calendarizzazionedegli incontri. Dopo un primo periodo di osservazio-ne in situazione, è neces-saria la stesura del PDF edel PEI/PEP (pag. 10-13-16-17)4. Durante l’anno verificheed aggiornamenti del PDFe del PEI/PEP (pag. 17)

LA SCELTA1. Residenzialità (pag. 21-22)2. Conoscenza degli spazi e del POF (pag. 14)3. Valutazione delle risorse professionali (pag. 15-16)4. Provvedere all’iscrizione nei tempi previsti (pag. 10)

L’ISCRIZIONE1. Recarsi al servizio di Neuropsichiatria infantile delterritorio di residenza: richiedere l’attestato di alunnoin situazione di handicap e la Diagnosi Funzionale (DF)(pag. 10)2. Prendere contatto con il Dirigente scolastico o con ilcoordinatore pedagogico della scuola (pag. 10)3. Costituzione del Gruppo di lavoro. Dopo un primoperiodo di osservazione del bambino/a, calendarizza-

zione degli incontri, di cuiil primo per la stesura delPDF ed il secondo per lastesura del PEP (pag. 14-16-17)4. Durante l’anno verificheed aggiornamenti del PDFe del PEI/PEP (pag. 17)

asilo nido scuola materna

PROGETTO PASSAGGIO:• Durante l’anno favorire momenti di incon-

tro e di attività didattiche congiunte• Passaggio di informazioni relative al percor-

so e alle strategie didattiche• Richiesta di continuità del progetto e dell’in-

segnante di sostegno, qualora sia necessario

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scuola elementare scuola mediaLA SCELTA1. Residenzialità; spazi e strutture didattiche alternative (laboratori,atelier) (pag. 23)2. Compagni che hanno frequentato con il bambino/a la scuola ma-terna (pag. 13)3. Conoscenza del POF e criteri per la formazione delle classi (pag. 14-15-16)4. Provvedere all’iscrizione nei tempi previsti (pag. 10)5. Valutazione delle risorse in organico di diritto (pag. 26-27)L’ISCRIZIONE1. Recarsi al servizio di Neuropsichiatria infantile del territorio di resi-denza: richiedere l’attestato di alunno in situazione di handicap e laDiagnosi Funzionale (DF) (pag. 10)2. Prendere contatto con il Dirigente scolastico o coordinatore peda-gogico. Verificare se c’è stato passaggio di documentazione dalla scuo-la materna e se sono state fatte tutte le richieste per un organico difatto adeguato (deroghe) (pag. 10-13-14)3. Costituzione del Gruppo di lavoro e verifica dell’esistenza del Grup-po di lavoro di Istituto (pag. 14)4. Dopo un primo periodo di osserva-zione del bambino/a, calendarizzazio-ne degli incontri, di cui il primo per lastesura del PDF ed il secondo per la ste-sura del PEP (pag. 16-17)5. Durante l’anno verifiche ed aggior-namenti del PDF e del PEI/PEP (pag.17)

LA SCELTA1. Residenzialità; spazi e strutture didattiche alternative (laboratori,atelier) (pag. 23)2. Compagni che hanno frequentato con il bambino/a la scuolaelementare (pag. 13)3. Conoscenza del POF e criteri per la formazione delle classi (pag.14-15-16)4. Provvedere all’iscrizione nei tempi previsti (pag. 10-23)5. Valutazione delle risorse in organico di diritto (pag. 26-27)L’ISCRIZIONE1. Prendere contatto con il Dirigente scolastico o coordinatore pe-dagogico. Verificare se c’è stato passaggio di documentazione dallascuola elementare e se sono state fatte tutte le richieste per un orga-nico di fatto adeguato (deroghe) (pag. 13-14)2. Costituzione del Gruppo di lavoro e verifica dell’esistenza del Grup-po di lavoro di Istituto (pag. 14)3. Dopo un primo periodo di osservazione del bambino/a, calendariz-zazione degli incontri, di cui il primo per la stesura del PDF ed il secon-

do per la stesura del PEI/PEP (pag. 16-17)4. Durante l’anno verifiche ed aggiornamentidel PDF e del PEI/PEP (pag. 17)5. All’interno del Gruppo di lavoro scegliere laforma migliore di valutazione (pag. 17-18)6. Alla fine della 2a media si può iniziare il per-corso di orientamento (pag. 23-24)7. All’inizio della 3a media provvedere all’indagi-ne per la scelta della scuola superiore (pag. 23)

PROGETTO PASSAGGIO• Durante l’anno favorire momenti di incon-

tro e di attività didattiche congiunte.• Passaggio di informazioni relative al percor-

so e alle strategie didattiche.• Richiesta di continuità del progetto e dell’in-

segnante di sostegno, qualora sia necessario.

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scuola superiore inserimentolavorativoLA SCELTA:

1. Continuare il percorso scolastico (pag. 13)2. Dopo l’obbligo formativo, si può scegliere percorsi integrati scuola-formazioneprofessionale (pag. 24)3. Centri di formazione professionale (CFP) (pag. 24-25)L’ISCRIZIONE:1. Prendere contatto con il Dirigente scolastico, la figura obiettivo e/o coordinatoredel GLH d’istituto che ha la responsabilità dell’handicap. Verificare se c’è stato pas-saggio di documentazione dalla scuola media e se sono state fatte tutte le richiesteper un organico di fatto adeguato (deroghe) (pag. 10-14)2. L’iscrizione può avvalersi della licenza media oppure di un attestato di terzamedia (pag. 17)3. Dopo un primo periodo di osservazione del ragazzo/a, calendarizzazione degliincontri, di cui il primo per la stesura del PDF ed il secondo per la stesura del PEP(pag. 16-17)4. Durante l’anno verifiche ed aggiornamenti del PDF e del PEI/PEP (pag. 17)5. All’interno del Gruppo di lavoro scegliere la forma migliore di valutazione (pag. 17-18)6. Per l’iscrizione alla formazione professionale viene richiesto di avere compiuto ilquindicesimo anno di età (pag. 25)7. Il primo anno è dedicato al consolidamento delle abilità acquisite e a nuovicrediti formativi scolastici; il secondo anno all’introduzione di un percorso diorientamento e valutazione degli interessi, delle competenze, delle autonomienecessarie all’avviamento alla professionalità (pag. 25)8. Gli altri anni sono dedicati ad avviare percorsi integrati scuola-lavoro o a sceltediverse, in relazione alla tipologia di handicap e necessità del ragazzo/a (pag. 25)9. All’interno del Gruppo di lavoro scegliere la forma migliore di valutazione (pag. 17)

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1L’iscrizioneChiarimenti

1. VERSO L’ISCRIZIONE…In genere il bambino, oltre dal medico o dal pediatradi fiducia, è seguito dal servizio di Neuropsichiatriainfantile del territorio di residenza, che si avvale dellacollaborazione di una équipe multidisciplinare o dalservizio accreditato. È a tale Servizio che i genitori, ochi ne fa le veci, devono richiedere l’attestato d’alun-no in situazione di handicap necessario per l’iscri-zione scolastica. Lo specialista di riferimento prov-vederà alla sua stesura. (1)

Se invece il minore è seguito da un Ente privato,non convenzionato né accreditato, i genitori trasmet-tono la documentazione rilasciata dal Centro all’ASLdi residenza che la controfirmerà entro 10 giornidalla richiesta o dalla segnalazione del caso.(2)

Il DPR 24/2/94 stabilisce che può provvedere anchelo specialista di un centro convenzionato con l’ASL,ai sensi dell’art. 26, legge n. 833/78. In questo caso,tale documentazione è valida a tutti gli effetti.

2. L’ISCRIZIONENella scelta della scuola è importante tenere contodelle opportunità sociali e culturali offerte dal terri-torio. Prima di effettuare l’iscrizione sia nella scuoladell’obbligo che in una scuola superiore, è bene chei genitori prendano contatto con i Capi d’Istitutodelle scuole del proprio bacino di utenza per verifi-care se ci sono tutti i presupposti per un’adeguataaccoglienza. Si consiglia di chiedere in visione copiadel P.O.F. (Piano dell’Offerta Formativa) (pag. 14). Lascelta della scuola spetta congiuntamente ad entram-bi i genitori. In caso di divergenze insanabili spetta algiudice. Nel caso di minori soggetti a tutela, l’iscri-zione spetta al tutore.Le iscrizioni degli alunni che documentino la lorosituazione di handicap non possono essere rifiuta-te. Qualora si verifichi un numero d’iscrizioni ecce-dente le capacità ricettive dell’Istituto, deve esseredata la precedenza all’iscrizione degli alunni conhandicap (3) e per quelli in situazione di gravità.(4)

La famiglia provvede alla iscrizione del proprio figlio

(1)Art. 12 c.5 L.n. 104/92,e art. 2 D.P.R. del 24/2/94,Atto d’indirizzo.(2) DLGS n. 502/92, comemodificato dal DLGS n.517/93 e dal DGLS n.229/99(3) Punto f, C.M. n.364 del20.12.1986(4) L.104/92 art.3c. 3

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nelle date previste, entro gennaio per l’iscrizione,entro i primi di luglio per la conferma definitiva,presentando alle scuole, oltre alla documentazionerichiesta per tutti gli alunni, la certificazione medicaattestante la situazione di handicap e la Diagnosifunzionale (se non già trasmessa vedi punto 5 sche-ma riassuntivo).Tale certificazione deve essere redatta su un apposi-

to modulo che può essere diverso nelle sin-gole province.La certificazione di handicap deve essere rin-novata nel passaggio da un ordine di scuolaall’altro.È importante segnalare fin dal momentodell’iscrizione particolari necessità, quali,ad esempio: trasporti, assistenza per l’au-

tonomia, esigenze alimentari, terapie specifiche oaltro. Questa procedura si ripete al momento del-l’iscrizione in ogni ordine di scuola.Gli alunni con Sindrome di Down sono dichiarati auto-maticamente con Handicap in situazione di gravità,senza bisogno di alcuna visita medica, sulla base dellamappa cromosomica. I genitori, esibendo tale mappao alla ASL, o al medico di famiglia, hanno diritto adottenere la certificazione.(5) Questa normativa andràsoggetta a revisione, per gli anni scolastici successivi aglianni scolastici 2003/2004(6)

3. DIAGNOSI FUNZIONALE(DF)Alla stesura della DF provvede l’unità multidiscipli-nare dell’A.S.L. che è composta dal neuropsichiatrainfantile, dal terapista della riabilitazione dell’ASLcompetente, da centri medici o enti convenzionatie/o accreditati. La Diagnosi Funzionale è un attosottoposto alla Legge che tutela la privacy. Deve esse-

re redatta ad ogni passaggio di ciclo scolastico e ag-giornata periodicamente.Se l’équipe multidisciplinare non fa la Diagnosi fun-zionale, in tempo utile per l’iscrizione, può esseresollecitata dai genitori (o dalla scuola, ma solo suespressa richiesta della famiglia).In mancanza della Diagnosi funzionale la scuola nonè messa in grado di realizzare la progettazione indi-vidualizzata per l’alunno disabile.La diagnosi funzionale non si limita ad accertare iltipo e la gravità del deficit, ma indica le aree di poten-zialità dal punto di vista funzionale. Questo costitu-isce il necessario presupposto per la stesura del Pro-filo Dinamico Funzionale (PDF) e del Piano Educa-tivo Individualizzato (PEI) (vedi pag. 16/17)Attraverso questa documentazione la scuola deverichiedere ed attuare tutte le iniziative volte a ottene-re le risorse necessarie per l’inserimento dell’alun-no disabile (richiesta dell’insegnante di sostegno, ri-sorse economiche per materiali, richieste di even-tuale trasporto, ecc.)

4. IDONEITA’ ALLAFREQUENZAPer le iscrizioni a istituti tecnici, professionali e d’ar-te, in passato, la C.M. n.262/88 stabiliva che, a causadella presenza di laboratori rischiosi per l’incolumi-tà di alunni in situazioni di handicap, fosse presen-tato anche un attestato di nullaosta rilasciato dalmedico legale dell’ASL. Attualmente la normativa èstata modificata come segue:• L’attestato viene rilasciato dallo psicologo o dallospecialista che conosce l’alunno e non più dal me-dico legale.• Il contenuto dell’attestazione deve riguardareesclusivamente “l’incolumità” dell’alunno.

(5)L. n. 289/02, Legge Fi-nanziaria per il 2003, al-l’art. 94 comma 3(6) art. 35 c. 7 della LeggeFinanziaria n. 289/02

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• Qualora l’attestazione sia negativa, è previsto unsupplemento d’indagine al fine di verificare se siapossibile rimuovere le cause di pericolosità, con ac-corgimenti tecnici o con l’assegnazione di un assi-stente all’autonomia da parte della Provincia.• Se le cause di pericolosità sono rimosse, l’ASL deverilasciare l’attestato positivo.• In caso contrario, non è possibile l’iscrizione soloin quello specifico istituto e solo per quell’anno.(7)

• Per gli alunni in situazione di handicap, l’iscrizio-ne ad una scuola di bacino d’utenza diverso è facili-tata dalla Legge 104/92 che mette le scuole nellacondizione di non poterne rifiutare l’iscrizione.(8)

5. SCHEMA RIASSUNTIVO

(7) CM n. 400/91 e CM n.181/93(8) CM n. 363/94(9) L. n° 333/01, all’art. 3c. 1 ec 2

ATTO RESPONSABILITA’ COMPETENZA TEMPI INDICATI

Attestazione di handicap Famiglia o tutore ASL All’inizio di ogni ciclo scolasticoPrima dell’iscrizione (entro gennaio)

Diagnosi Funzionale ASL ASL All’inizio di ogni ciclo scolasticoEntro 45 giorni dall’iscrizione (metà marzo)

Idoneità di frequenza ASL ASL Solo per Istituti Tecnici Professionali e d’ArteAll’iscrizione definitiva (entro luglio)

Profilo dinamico (PDF) Dirigente scolastico ASL, scuola, All’avvio del primo anno scolasticofamiglia, altri Da anticipare entro aprile/maggio per gli anni successivi (9)

Piano educativo Dirigente scolastico Scuola, ASL, famiglia, Definizione entro novembre di ogni anno scolasticoindividualizzato (PEI) Enti Locali ed altri (prima verifica entro metà 2° quadrimestre

seconda verifica fine anno scolastico)

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2Aspetti e risorsedella scuola

1. LA CONTINUITA’E’ necessario programmare un progetto, per il passag-gio da un ordine di scuola all’altro, con adeguati sup-porti e con la necessaria flessibilità che l’autonomia sco-lastica rende oggi possibile.Nel passaggio da una scuola all’altra, sono importantitutte le informazioni fornite dalla famiglia, dagli inse-gnanti, dai medici e dagli operatori che conosconol’alunno tali da garantire un reale percorso di integra-zione scolastica, poiché è importante attivare incontri eavviare progetti in continuità tra ordini di scuola diversie tra la scuola ed il territorio.Nei primi mesi dell’anno scolastico(1) è possibile chel’insegnante di sostegno dell’anno precedente segua inun primo momento il passaggio nella nuova scuola;l’iniziativa dovrà essere programmata d’intesa tra i Col-legi docenti interessati.Le scuole possono inoltre attivare percorsi di orienta-mento tra scuola media e scuola superiore, anche ri-correndo a fondi messi a disposizione dalla Regione.Le notizie fornite dalla famiglia e quelle provenienti dal-

la scuola di partenza al momento dell’iscrizione sonoindispensabili alla scuola successiva per garantire la re-alizzazione del progetto di integrazione scolastica edinoltrare, a cura del Dirigente scolastico, le richieste alComune, alla Direzione regionale, all’Asl ed alla Provin-cia.In ogni scuola il “Gruppo di lavoro o di circolo o d’Istitu-to” esamina le iscrizioni pervenute e valuta le necessitàdegli alunni (necessità alimentari, trasporti, personaleper l’assistenza all’autonomia e alla comunicazione…).Ad esempio, se sono stati segnalati problemi d’alimen-tazione, la scuola si mette in contatto con la famiglia econ il servizio di refezione scolastica per concordare levariazioni necessarie; se invece occorre attivare il tra-sporto dall’abitazione alla scuola e viceversa, inoltra ladomanda all’Ufficio del Comune di residenza dell’allie-vo.Queste richieste devono essere inoltrate al più prestodalla scuola agli Enti competenti, indicativamente en-tro il mese d’aprile, per consentire la programmazionedel servizio per l’anno scolastico successivo. Per questa

(1) Come citato dalla C.M.n. 1/88

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ragione è di norma che le famiglie segnalino al mo-mento dell’iscrizione tutte le necessità.

2. GRUPPI DI LAVOROHANDICAPE’ importante che il Dirigente Scolastico organizzi conuna precisa periodicità sia il GLH d’istituto (GLHI) che ilGLH operativo sul singolo allievo (GLHO).

GLH d’Istituto (GLHI):Presso ogni scuola di ordine e grado il Capo di Istituto (2)

deve nominare il GLHI che ha compiti di organizzazio-ne e di indirizzo, ed è composto dai rappresentanti de-gli insegnanti di sostegno e curricolari, dai rappresen-tanti degli Enti Locali, dai rappresentanti delle ASL, dairappresentanti dei genitori di tutti gli alunni e dai rap-presentanti delle Associazioni e/o di familiari dei ragazzicon disabilità, nonché, per la scuola superiore, da rap-presentanti degli studenti. Ha il compito di creare rap-porti con il territorio per una mappa e una program-mazione delle risorse, e di “collaborare alle iniziativeeducative d’integrazione predisposte dal piano educa-tivo”.(3) Il GLHI può avanzare delle proposte al Collegiodei Docenti, il quale ne dovrà tener conto nell’elabora-

zione del POF.

GLH operativo (GLHO)Il GLHO è composto dal Consi-glio di Classe (insegnanti curri-colari e di sostegno), operatoriASL (e/o dell’ente privato refe-rente) che seguono il percorso

riabilitativo dell’alunno con disabi-lità, i genitori dell’alunno ed un esperto ri-

chiesto dalla famiglia di loro fiducia e/o dell’Associazio-ne di cui fanno parte. Tale gruppo ha il compito di pre-

disporre il PDF e il PEI o PEP e di verificarne l’attuazionee l’efficacia nell’intervento scolastico.(4) Talvolta vengo-no convocati anche istruttori o operatori di contestiextrascolastici, al fine di creare unità e organicità tra idiversi interventi di facilitazione per la realizzazione delprogetto di vita.

3. IL POF (Piano dell’OffertaFormativa)La legge sull’autonomia prevede che ogni scuola redigail POF, Piano dell’Offerta Formativa,(5) che è lo strumen-to col quale la scuola espone quelle scelte culturali, edu-cative, metodologiche con le quali intende realizzare ilproprio disegno formativo. Nel Piano dell’Offerta for-mativa è previsto un preciso obbligo d’informazione daparte delle scuole nei confronti delle famiglie e deglistudenti. Questo significa che il Piano diventa lo stru-mento contrattuale del patto formativo tra scuola, alun-ni e loro famiglie. L’istituto deve farlo conoscere al mo-mento delle iscrizioni, ma è suo interesse diffonderlogià prima. Consigliamo alle famiglie di richiedere esplici-tamente ogni anno copia del P.O.F.In relazione all’integrazione nel POF dovranno essere spe-cificati i criteri e le risorse per l’esercizio del diritto allo studiodei ragazzi con disabilità, con particolare riguardo a:• flessibilità organizzativa e didattica• innovazione didattica• iniziative di recupero e sostegno• insegnamenti integrativi e facoltativi• interventi formativi anche aggiuntivi• accoglienza e continuità educativa fra i diversi gradi

di scuola, compreso il rapporto tra asilo nido e scuolamaterna

• orientamento scolastico e professionale

(2) Art. 15 L. 104/92(3) Legge 104/92, art. 15,comma 2(4) Art. 12 L. 104/92, com-mi 5 e 6 + Atto d’Indiriz-zo D.P. R. del 24/02/94Art. 4 e 5(5) DM 275/99, art. 3 (Re-golamento in materiad’autonomia)

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4. L’INSEGNANTE CURRICOLA-REL’insegnante curricolare è l’insegnante di tutti gli alun-ni della classe. Gli interventi didattici “debbono coinvol-gere l’intero corpo docente, e ciò superando la logica,

purtroppo diffusa e ricorrente del-la delega del problema dell’integra-zione al solo insegnante di soste-

gno”(13).

5. L’INSEGNAN-TE DISOSTEGNO

La figura dell’insegnante disostegno è prevista nella scuo-

la d’ogni ordine e grado (6), secon-do le normative richiamate dalla legge 104/92. (7)

Secondo le date stabilite da ogni Direzione ScolasticaRegionale, il Dirigente Scolastico, dalla scuola maternaalla scuola superiore, inoltra presso l’Ufficio Studi eProgrammazione competente tutta la documentazio-ne raccolta al momento della iscrizione, con la richiestadelle ore di sostegno necessarie.Il Capo d’Istituto (sentito il parere del GLH di Istituto)assegna l’insegnante di sostegno alla classe che accogliel’alunno con disabilità, in contitolarità con i docenticurriculari. Al momento attuale è indicato il criterio diun posto di sostegno ogni 138 alunni frequentanti lescuole pubbliche della provincia,(8) per la costituzionedei posti in organico di diritto. La stessa norma consen-te però deroghe per l’organico di fatto. La responsabili-tà della richiesta di “deroghe” è competenza del Diri-gente scolastico,(9) come pure quelle per la riduzionedel numero degli alunni per classe.(10) La concessionedelle deroghe è di competenza del Direttore ScolasticoRegionale.(11)

Per quanto la specializzazione sia espressamente previ-sta dalla Legge 104, il numero d’insegnanti specializzatidisponibili è attualmente del tutto insufficiente. Moltofrequentemente svolgono ruolo di sostegno insegnan-ti in esubero nelle loro graduatorie, privi di qualsiasiformazione specifica. Frequentemente disattesa è an-che l’organizzazione di corsi d’aggiornamento, pureprevisti, all’interno delle singole scuole.In riferimento al sostegno va precisato che il numerod’ore assegnate, pur fondamentale, non è però l’unicoaspetto da considerare. Ben più importanti sono la pro-fessionalità del docente, e la capacità di trovare le strate-gie per integrare con la necessaria coerenza pedagocicae didattica il progetto della classe con il PEI/PEP.L’insegnante per il sostegno deve essere in grado di svol-gere in concreto il suo compito (sentenza del Consigliodi Stato n. 245/2001).

6. INDIVIDUAZIONE DELCONSIGLIO DI CLASSETale compito spetta al Capo di Istituto, coadiuvato dalCollegio docenti. Alla prima riunione utile del Collegiodei docenti, il Capo d’Istituto pone all’ordine del giornola richiesta di parere di cui alla lettera b, art. 4 D.P.R. 416/74, al fine di individuare la sezione più idonea per l’acco-glienza e al bisogno formativo dell’alunno con handi-cap. Effettuata l’assegnazione, Il Capo d’Istituto convo-ca immediatamente il Consiglio di classe affinché for-muli proposte ai sensi dell’art. 3 D.P.R. 416/74, per l’at-tuazione di un eventuale corso di aggiornamento rela-tivo alle problematiche dell’integrazione scolastica dialunni portatori di handicap, oltre che all’impostazionedei piani educativi individualizzati.(12)

Tutti i docenti del Consiglio di classe nominati hannocompito di farsi carico del piano educativo dell’alunnoin situazione di handicap in questione(13) e di formula-

(6) Legge 517/77 (scuoladell’obbligo); Legge270/82 (scuola materna);C.M. 262/88 (scuola su-periore)(7) Legge 104/92, art. 13,comma 6(8) Legge n. 449/97, art.40(9) D.M. 331/98 art.41 e44(10) D.M. 141/99(11) Legge 448/2001, art22 e Decreto sugli orga-nici art 5 e 9 trasmessocon la C.M. 16del 2002(12) Nota Min.Prot. 4088 del 2Ottobre 2002.(13) Nota Ministerialedell’8 agosto 2002.

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re un’ipotesi di PROGETTO sull’assegnazione delle oredi sostegno(14) e sulla formazione delle classi.(15) Tale pro-getto non può essere delegato al solo insegnante di so-stegno.Le deroghe per le ore di sostegno sono concesse dalDirettore Scolastico Regionale nei soli casi di alunni conhandicap in situazione di gravità ai sensi dell’art. 3 com-ma 3 L. n. 104/92.(16)

7. NUMERO ALUNNIPER CLASSEPer quanto riguarda il numero degli alunni per classe èstabilito che (17):1. le classi iniziali in cui sono iscritti alunni in situazio-

ne di handicap dei rispettivi cicli scolastici:materno, elementare, medio e su-periore sono costituite con nonpiù di 20 alunni, di cui più di unocon disabilità, “purchè sia esplicita-ta e motivata la necessità di una riduzionenumerica di ciascuna classe, in rapportoalle esigenze dell’alunno, con un progettoformativo che definisca espressamente lestrategie e le metodologie adottate dai do-centi della classe, dall’insegnante di sostegnononché da altro personale della stessa scuo-la”.

2. le classi frequentate da un solo alunno conhandicap, in ogni caso, non possono superare ilnumero di 25 alunni. Anche negli anni successivi alprimo si può avere un numero inferiore a 25 tenu-to conto della gravità dell’handicap, delle difficoltàorganizzative della scuola e della preparazione degliinsegnanti della classe ad affrontare il caso

3. i Consigli di classe dovranno immediatamente pre-disporre il progetto di cui al punto 1 e inviarlo trami-

te il Capo di istituto al C.S.A. (ex Provveditorato aglistudi) – Gruppo per l’integrazione scolastica. Talegruppo valuterà i progetti formulando su ciascunoun parere al Direttore Scolastico Regionale relativa-mente alla riduzione del numero degli alunni perclasse, tenendo conto dei criteri fissati dal GLIP perla formazione degli organici, comunque non è con-sentito aumentare il numero dei posti in organicodi diritto.(19)

8. L’ASSISTENZA PERL’AUTONOMIA E LACOMUNICAZIONENel caso in cui la situazione dell’alunno lo richieda,

oltre agli insegnanti di classe e disostegno sono previste altre figu-re professionali per affrontareproblemi d’autonomia e/o di co-municazione.(20) Pur consideran-

do che le norme applicative sono diverseda regione a regione è fatto obbligo agliEnti Locali di provvedere a tali figure cheabbiano qualificazione e professionali-tà in campo educativo. Per l’assistenza

agli alunni disabili e per i loro spostamentida fuori a dentro la scuola ed al di fuori

della scuola stessa, debbono provvedere i col-laboratori scolastici (ex bidelli, oggi personale

ATA) che per tale compito hanno diritto a frequentareun corso di formazione e a ricevere un premio incen-tivante. È compito dei collaboratori scolastici anche ac-cogliere gli alunni prima dell’inizio delle lezioni ed assi-sterli durante la mensa.(21)

I genitori hanno diritto a pretendere che il capo d’istitu-to garantisca tale assistenza.(22)

(14) Art. 41 del D.M. 331/98(15) D.M. n. 141/99(16) L. n. 289/02 all’art. 35comma 7(17) D.M. 72 del 2/3/99,ripreso in Legge 333 del20/08/2001(19) Legge 449/1997,Art.40(20) L.104/92, Art.13 com-ma 3(21) L. n 289/02 all’art. 35comma 3(22) Contratto collettivonazionale lavoro Com-pato Scuola 15/04/01, enota MIUR prot. 3390del 30/11/01

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9. IL PROFILO DINAMICOFUNZIONALE (PDF)È un atto collegiale da compilare per la prima volta all’ini-zio del primo anno di frequenza, da anticipare ad aprile/maggio dell’anno precedente,(23) (rif. Schema Riassun-tivo, pag. 12) a partire dalla scuola materna fino alle scuolesuperiori, redatto e discusso in sede di GLH operativo, chedeve essere composto dal Consiglio di classe completo,dagli operatori dell’ASL e dai genitori affiancati da espertiloro referenti.Il PDF definisce la situazione di partenza e le tappe disviluppo conseguite e/o da conseguire ed è steso sullabase delle considerazioni e descrizioni che ogni com-ponente del GLHO fa alla situazione di partenza del-l’alunno con disabilità, sia rispetto alle difficoltà e ai pro-blemi sia sulla base delle potenzialità che emergono neimomenti di apprendimento, di socializzazione e di svi-luppo delle autonomie.E’ considerato strumento di fondamentale importan-za per la formulazione del PEI o PEP.

10. IL PIANO EDUCATIVOINDIVIDUALIZZATO

(PEI)Il PEI o PEP è il documento nelquale vengono descritti gli inter-

venti integrati e i percorsi inte-grati alla programmazione diclasse in coerenza con gliorientamenti e le attività extra-

scolastiche, predisposto perl’alunno in situazione di handi-

cap, in un determinato periodo ditempo.(24)

Il PEI è dunque un progetto globale divita dell’alunno in situazione di handi-

cap per un determinato periodo, anno scolastico o qua-drimestre o trimestre, al termine del quale sono effet-tuate verifiche e apportate eventuali modifiche. Sottoli-neiamo che il PEI non coincide con il solo progettodidattico e infatti, come abbiamo già detto, la sua stesu-ra è affidata agli operatori della ASL , della scuola e allafamiglia. Il PEI/PEP può, se necessario, essere modifica-to a seguito delle verifiche attuate.Sulla base degli elementi desunti dalla Diagnosi funzio-nale e dal Profilo dinamico-funzionale, nel PEI vengo-no definiti gli interventi finalizzati alla piena realizzazio-ne del diritto all’educazione, all’istruzione e all’integra-zione scolastica: “Detti interventi propositivi vengono,successivamente, integrati tra loro in modo da giunge-re alla redazione conclusiva di un Piano Educativo chesia correlato alle disabilità dell’alunno stesso, alle sueconseguenti difficoltà e alle potenzialità dell’alunno co-munque disponibili”.(25)

IL PEI è elaborato collegialmente(26) dagli insegnanti cur-ricolari e di sostegno, dagli operatori sanitari dell’ASL, instretta collaborazione con i genitori ed un esperto ri-chiesto dalla famiglia di loro fiducia e/o dell’Associazio-ne di cui fanno parte, che ne concordano le finalitàcontrofirmandolo.E’ redatto all’inizio di ogni anno scolastico, verificato edeventualmente aggiornato in itinere “con frequenzapossibilmente correlata all’ordinaria ripartizione del-l’anno scolastico o, se possibile, con frequenza trime-strale (entro ottobre-novembre, entro febbraio-mar-zo, entro maggio-giugno)”.(27)

11. VALUTAZIONE ED ESAMILa valutazione ordinaria nella scuola dell’obbligoNella scuola dell’obbligo il criterio di valutazione è ugualeper tutti gli alunni e si basa sul raggiungimento degliobiettivi previsti dalla programmazione della classe, o

(23) art. 12 comma 5 eDPR 24/2/94(24) D.P.R. 24/2/94. art. 5,comma 1(25) D.P.R. 24/2/94 art. 5,comma 4(26) D.P.R. 24/2/94 art. 4(27) D.P.R. 24/2/94 art. 6comma 1

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dal piano educativo individualizzato.Sono predisposte, sulla base del piano di studio indivi-dualizzato, prove d’esame corrispondenti agli insegna-menti impartiti ed utili a valutare il progresso dell’allievoin rapporto alle sue potenzialità e ai livelli d’apprendi-mento iniziali.Occorre indicare quali attività integrative o di sostegnosiano state svolte, anche in sostituzione dei contenutiparziali d’alcune discipline.

Esami di licenza elementareLa valutazione degli alunni riconosciuti in situazione dihandicap viene operata, sulla base del PEI medianteprove d’esame, anche differenziate rispetto a quelle deicompagni, corrispondenti agli insegnamenti impartitied idonee a valutare il processo formativo dell’allievo inrapporto alle sue potenzialità ed ai livelli di apprendi-mento e di autonomia iniziali.(28)

Esami di licenza me-diaIn ciascuna scuola me-dia è costituita unacommissione per gli esa-mi di licenza, compostad’ufficio da tutti i profes-sori delle terze classi, non-ché dai docenti che realizzano for-me d’integrazione e sostegno a favore degli alunni disa-bili.(29)

Art. 11 comma 11: “Gli allievi in situazione di handicapvengono ammessi a sostenere gli esami di licenza epossono svolgere prove differenziate, in linea con gliinterventi educativo-didattici attuati sulla base del per-corso formativo individualizzato”, secondo le indica-zioni contenute nell’art. 318 del D.L. 16.4.94, n. 297:

tali prove devono essere idonee a valutare l’allievo inrapporto alle sue potenzialità e ai livelli di apprendimen-to iniziali.È opportuno che sin dal primo anno il Piano Educativovenga adeguatamente predisposto al fine del consegui-mento del diploma di licenza media. Qualora l’alunnonon raggiungesse gli obiettivi previsti per il consegui-mento della licenza media, il Consiglio di classe in ac-cordo con la famiglia ed i servizi, a conclusione degliesami, può proporre il rilascio di un attestato di CREDI-TO FORMATIVO. Anche tale attestato è titolo per l’iscri-zione e la frequenza alle classi successive, ai soli fini delriconoscimento di crediti formativi da far valere perpercorsi integrati.

Valutazione ordinaria nella scuo-la superiore, esami di qualificaprofessionale e di licenza dimaestro d’artePer la scuola superiore, invece,sono possibili due modalità di va-lutazione:1) uguale a quella di tutti gli alun-ni se lo studente in situazione dihandicap segue la programma-

zione della classe, anche se otte-nuta con modalità specifiche(30);2) differenziata se lo studente insituazione di handicap segue una

programmazione particolare.(31)

Art. 15 comma 4: “Qualora, al fine di assicurare il dirittoallo studio ad alunni in situazione di handicap psichicoe, eccezionalmente fisico e sensoriale, il Piano Educati-vo Individualizzato sia diversificato in funzione di obiet-tivi didattici e formativi non riconducibili ai programmiministeriali, il Consiglio di Classe valuta i risultati dell’ap-

(28) O.M. 9/3/95 n. 80 eO.M. 90/2001 art. 3(29) O.M. 90/2001 art 11,comma 10, 11 e 12(30) art. 4 comma 3 O. M.128 del 14 maggio 1999(31) art. 4 comma 2 O.M.128 del 14 maggio 1999

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prendimento, con l’attribuzione di voti re-lativi unicamente allo svolgimento delcitato Piano Educativo Individualiz-zato e non ai programmi mi-nisteriali. Tali voti hanno va-lore legale solo ai fini dellaprosecuzione degli studi per il pro-seguimento degli obiettivi del PEI. Glialunni valutati in modo differenziatocome sopra possono partecipare agliesami di qualifica professionale e di licenza di maestrod’arte svolgendo prove differenziate, omogenee al per-corso svolto, finalizzate all’attestazione delle competenzee delle abilità acquisite. Tale attestazione può costituire,in particolare quando il PEI preveda esperienza di orien-tamento, di tirocinio, di stage, di inserimento lavorativo,un credito formativo spendibile nella frequenza di cor-si di formazione professionale nell’ambito delle intesecon le Regioni e gli Enti locali. Qualora durante il suc-cessivo anno scolastico siano accertati livelli di appren-dimento corrispondenti agli obbiettivi previsti dai pro-grammi ministeriali, il Consiglio di classe delibera inconformità dei precedenti art. 12 e 13, senza necessitàdi prove di idoneità relative alle discipline dell’anno odegli anni precedenti. Al termine della frequenza del-l’ultimo anno di corso, essendo in possesso di creditiformativi, possono sostenere l’Esame di Stato sulla basedi prove differenziate coerenti con il percorso svolto efinalizzate solo al rilascio dell’attestazione, di cui all’art.13 del Regolamento.(32)

Esami finali di statoDevono essere adempiute le seguenti operazioni:1. Stendere, da parte del consiglio di classe, una rela-

zione di presentazione dell’alunno in situazione dihandicap alla Commissione Esaminatrice, conte-

nente le seguenti informazioni:• descrizione del deficit e dell’handicap

• descrizione del percorso realizzato dal-l’alunno:

(a) conoscenze, competenze e capa-cità raggiunte(b) difficoltà incontrate, se e comesono state superate

(c) discipline per le quali sono statiadottati particolari criteri didattici;

(d) percorsi equipollenti eventualmente svolti;(e) attività integrative di sostegno poste in essere, anche

in sostituzione parziale o totale di alcune discipline;(f) risorse utilizzate (docente di sostegno, ausili, tecno-

logie ecc.);(g) qualsiasi altra informazione che il Consiglio di classe

ritenga utile far pervenire alla commissione:• esposizione delle modalità di formulazione e di rea-

lizzazione delle prove per le valutazioni, e precisa-mente:

(a) con quali tecnologie;(b) con quali strumenti;(c) con quali modalità;(d) con quali contenuti;(e) con quale assistenza: questo punto deve essere espo-

sto in modo chiaro ed esauriente, al fine di nonsuscitare fraintendimenti di legge.Si suggerisce che la parte della relazione riguardantel’alunno con handicap sia scritta separatamentedalla relazione generale dandone atto nel processoverbale. Ciò perché per la legge la relazione generaledeve essere data a tutti gli alunni ed affissa all’albo equindi verrebbe violata la privacy degli alunni conhandicap.

2. Predisporre da parte della Commissione, dopo averesaminato la documentazione, le prove equipol-

(32) art. 17 comma 4, del-l’O.M. n. 29/2001.

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lenti e, ove necessario, quelle relative al percorsodifferenziato con le modalità indicate dal consigliodi classe, anche avvalendosi della consulenza di per-sonale esperto. Nel caso in cui la commissione deci-da in senso contrario al consiglio di classe, deve mo-tivare per iscritto la propria decisione. (33)

3. Poiché le prove dell’esame di stato devono esseresvolte mettendo il candidato nelle migliori condi-zioni psicofisiche, prevedere la presenza di un inse-gnante di sostegno, che di norma è la stessa perso-na che ha seguito l’alunno durante l’anno scolasti-co. Tale figura deve essere indicata dal consiglio diclasse nella relazione da presentare alla commissio-ne.

MODALITA’ PREVISTE

I “tempi lunghi” per le prove d’esamePossono essere previsti tempi più lunghi per la realizza-zione delle prove d’esame.

Prove equipollentiCon prove equipollenti s’intende che:

• La prova inviata dal Ministero del-la Pubblica Istruzione è svolta con

mezzi diversi: ad esempio computer,macchine per scrivere, per mezzo della det-

tatura dall’insegnante di sostegno, ecc.•La prova inviata dal Ministero della Pubblica Istru-

zione è svolta con modalità diverse• La prova è proposta dalla Commissione

d’esame e ha contenuti culturali e/otecnici e/o professionali differenti

da quelli proposti dal MIUR (Mi-nistero Istruzione Università Ri-cerca), ma ad essi equipollenti.

(33) O.M. n. 29 del 13/2/2001 art. 13 e 17.(34) C.M. n. 163/83 eD.P.R. 323/98, art. 6,comma 1 (Regolamentodei nuovi esami)(35) CM n.125 del 20/07/2001(36) Legge 104/92, art.14, comma 1(37) Testo Unico DPR. n.297/94 art. 277 e 278(38) Legge 104/92, art. 13,comma 1 (lettera e), ecomma 5(39)Legge 104/92, art. 14,comma 1 (lettera b)(40) D.M. n. 111/99 art.1ter e D.I. n. 331/98, Art.43, C.M. 139 del 2001,direttiva n. 81/2002

Essa deve inoltre essere omogenea con il percorsosvolto dal candidato e deve poter essere realizzatadal candidato con le stesse modalità, gli stessi tempie la stessa assistenza utilizzati nelle prove di verificafatte durante l’anno scolastico. (34)

Prove differenziate e attestatoIn caso di prove differenziate l’attestato rilasciato certifi-ca i crediti formativi, in funzione della necessità di age-volare la frequenza ai sistemi di formazione regionale oil rientro nel sistema formativo.L’attestato deve essere ben preciso nei contenuti. (35)

12. RIPETENZESi può ripetere anche per la terza volta l’ultimo anno discuola, frequentando la medesima classe anche per laquarta volta.(36)

Tale possibilità è aperta anche agli alunni che hannosostenuto l’esame di qualifica e conseguito l’attestatosulla base di un Progetto.A proposito di tale PROGETTO la scuola può avvalersi:• del ricorso alla sperimentazione; (37)

• di quanto indicato circa la sperimentazione da rea-lizzare nelle classi con alunni disabili; (38)

• di un’organizzazione dell’attività scolastica “secon-do il criterio della flessibilità nell’articolazione dellesezioni e delle classi, anche aperte, in relazione allaprogrammazione individualizzata”. (39)

• di finanziamenti per le attività sperimentali d’inte-grazione e di percorsi individualizzati relativi anchealle sperimentazioni.(40)

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3Norme relative aidiversi ordini egradi di scuola

1. ASILO NIDOL’inserimento negli asili nido è garantito a tutti i bambi-ni da 0 a 3 anni;(1) la presenza di una minorazione fisicao psichica non può essere causa di rifiuto all’iscrizione.L’accesso a questa scuola è liberamente deciso dai geni-tori o da chi ha la tutela del minore. Sia l’asilo nido che lascuola materna sono strutture che gli Enti Pubblicihanno l’obbligo di garantire e gestire. La Regione ha ilcompito di emanare le direttive organizzative e di ripar-tire i fondi statali, mentre il Comune amministra e ge-stisce gli asili nido.Si prevede la possibilità per gli Enti locali di adeguarel’organizzazione e il funzionamento di queste struttu-re prescolastiche alle esigenze dei bambini con difficol-tà, nonché di utilizzare un maggior numero di assi-stenti.Di norma vi è una graduatoria che tiene conto dellasituazione familiare, specie se i genitori lavorano en-trambi. I costi elevati degli asili nido comportano poi difisso una retta che è stabilita in ragione dei redditi di-chiarati dai vari nuclei familiari, si tenga presente però

che per la partecipazione ai costi di servizi a domandaindividuale non si tiene conto della situazione econo-mica dell’intero nucleo famigliare ma di quella dellasingola persona con disabilità. (2 bis) Se il bambino è disa-bile, alla domanda d’iscrizione va allegata la documen-tazione medica. I bambini in situazione di handicapcertificato, hanno diritto all’indennità di frequenza an-che all’asilo nido (Sentenza Corte Cost. n. 467/02).

2. SCUOLA MATERNAUNO SGUARDO PARTICOLARE PER LA SCUOLAMATERNAPremesso che il percorso della scuola materna è ugua-le per qualsiasi alunno, ci preme riflettere su alcuniaspetti noti ma di fondamentale importanza.

STARE CON GLI ALTRIIl bambino, in questa frenetica e complessa epoca, hameno opportunità di rapportarsi con gli altri coetaneispesso è costretto a giocare da solo o con gli adulti nonessendoci, a volte, la possibilità d’incontrare liberamen-

(1) Legge 104/92, art. 12comma 1(2) Legge 104/92, art. 3comma 3(2 bis) D.L. n°130/2000 art.3 comma 2 ter

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te coetanei (fratelli, cugini o vicini di casa).Alla scuola materna trova ciò di cui ha bisogno per cre-scere bene anche sul piano affettivo, emotivo e sociale.I compagni lo aiuteranno a crescere ed a iniziare lagrande avventura delle relazioni sociali, delle amicizie,delle regole, degli scambi al di fuori della ristretta cerchiadella famiglia.Lo stare con gli altri insegna al bambino a differenziarela soddisfazione dei propri bisogni, che non semprecoincidono con quelli degli altri, lo abitua a confrontar-si con le esigenze dell’ambiente, lo costringe a fare iconti con la realtà esterna e perciò lo aiuta a crescere inmodo armonico.

LA SCUOLA E’ IMPORTANTEAi bambini oggi è riconosciuto e garantito il diritto al-l’educazione ed oltre ai bisogni di tipo materiale (cibo,abbigliamento, alloggio, svaghi) viene riconosciuto an-che il bisogno di costruire un’identità personale, di svi-luppare un buon processo di socializzazione e di esse-re istruito.Alla scuola materna questi bisogni vengono presi inconsiderazione con competenza.Questo tipo di scuola si distingue dalla scuola elemen-tare per spazi fisici, personale e programmi.La scuola materna di oggi svolge una funzione premi-nentemente educativa ed in minima parte assisten-ziale. Dunque non una scuola anticipatoria di nozionibensì un luogo dove si colgono i biso-gni e le esigenze del bambino, dovesi curano la comunicazione, la con-versazione, l’osservazione, la ricer-ca, la riflessione e l’esperienzaper offrire a tutti i bambinidelle opportunità educativein un ambiente ricco di stimoli

con educatori rispettosi dei tempi del loro sviluppo psi-cofisico.I programmi della scuola materna, che si chiamanoorientamenti, chiedono agli insegnanti di sviluppareal massimo le tante potenzialità di ogni bambino esuggeriscono d’intervenire sul processo educativo inmodo discreto, considerata la particolare delicatezza diquesta fase della crescita.

Alla scuola materna accedono i bambini da 3 a 6 anni.L’integrazione scolastica nella scuola materna è assicu-rata dal 1982 e riconosciuta dai vigenti programmi di-dattici.(3)

I bambini con disabilità che frequentano la scuola ma-terna hanno diritto all’assegnazione di un insegnantedi sostegno competente, alla quale provvede la Direzio-ne Scolastica per le scuole materne statali, il Comuneper le scuole materne comunali. Per le scuole privatevalgono le stesse regole che riguardano gli altri ordiniscolastici.L’assegnazione dell’insegnante di sostegno è data allascuola e la qualificazione oraria nel rapporto insegnan-te/alunno sarà stabilita in base al PDF e al PEI.L’assegnazione dell’alunno portatore di handicap allaclasse è decisa dal Direttore Didattico e dal Consiglio diCircolo. L’assegnazione di particolari sussidi didattici èdi competenza dell’ASL o/e Comune (secondo le Re-gioni).(4)

Anche la scuola materna è tenuta a redigere il Profilodinamico-funzionale e sulla base di questo un Piano

Educativo Individualizzato.(5)

Permanenza di unalunno nella scuolamaterna successiva-

mente al 6° anno

(3) Legge 270/82, e D.M.3/6/1991 (orientamentodell’attività educativanelle scuole maternestatali)(4) C.M. 228/76, legge517/77, art. 2 e 7 e C.M.169/78(5) Legge 104/92, art. 12comma 2, art. 3 comma3

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Il Collegio delle insegnanti,(6) con la partecipazione deglispecialisti aventi compito medico e sociopsicopedago-gico, decide l’iscrizione alla scuola materna di bambinidisabili che abbiano superato il 6° anno d’età, dandonemotivazione per ciascun soggetto, nel verbale della se-duta del Collegio.(7) Per quanto riguarda la permanenzasia nella scuola materna, sia negli altri ordini di scuola èil GLHO a decidere la scelta e le richieste da fare in meri-to alla decisione presa.Le scuole materne comunali sono obbligate(8) ad ac-cettare l’iscrizione d’alunni/e per favorire l’integrazio-ne e ricevono dall’amministrazione scolastica un con-tributo per gli insegnanti di sostegno.

3. SCUOLAELEMENTAREAll’atto dell’iscrizione al 1° annodeve essere presentata unanuova diagnosi funzionaleanche se tutta la documentazionee la certificazione che riguardal’alunno verrà automaticamentetrasmessa dalla scuola materna diprovenienza.Sulla base della documentazione proveniente dallascuola materna, la scuola elementare provvede a tra-smettere alla Direzione Scolastica Regionale, tramite ilCentro Servizi Amministrativi CSA (ex Provveditoratoagli studi), la documentazione relativa alla segnalazio-ne dell’handicap con il progetto per la richiesta dell’in-segnante di sostegno.(9)

Per ottenere le ore di sostegno, e l’eventuale riduzionedel numero di alunni della classe, è necessario che lascuola predisponga un progetto in cui sono precisati: lamotivazione della richiesta riguardo al contesto dellascuola, gli obiettivi didattici che si intendono raggiunge-

re, le metodologie che si intendono adottare, gli stru-menti di verifica dell’efficacia del progetto e dei risultatirealizzati rispetto a quelli attesi.(10) Per la formulazionedi tale progetto, nel caso di prima elementare, predi-sposto dal gruppo di lavoro GLHI(11) o, per le altre classidal gruppo di lavoro GLHO, hanno diritto a partecipareanche i genitori.(12)

4. SCUOLA MEDIA E INNALZA-MENTO DELL’OBBLIGO SCOLA-STICOL’iscrizione deve essere effettuata in gennaio e verràconfermata entro il mese di luglio con la consegna allascuola media del documento che attesta il superamen-

to degli esami di 5° elementare.L’obbligo di frequentare le scuo-le medie cessa con il 15° anno di

età, purchè l’alunno abbia frequen-tato nove anni di scuola dell’obbligo.Tuttavia il diritto alla frequenza puòcontinuare su richiesta della fami-glia.(13)

L’obbligo scolastico(14) per tutti gli alunni èstato portato a nove anni e coincide con il primo

anno di scuola superiore a cui la persona disabile puòaccedere senza diploma di scuola media ma con il sem-plice attestato comprovante i crediti formativi acquisiti.(15) Tale anno può essere definito come “orientativo”.(16)

L’obbligo può adempiersi con il compimento del di-ciottesimo anno di età, anche ripetendo per la terzavolta (cioè frequentando per la quarta volta) la stessaclasse, ad esempio la terza media.E’ stato definito il fac-simile di attestato di “adempiutoobbligo scolastico e di proscioglimento”, con una se-zione riguardante anche i crediti formativi conseguitidagli alunni disabili. (17)

(6) DPR 416 del 31/5/74,art. 4, lettera L(7) C.M. 235 del 5/9/75(8) Legge 62/2000 (ParitàScolastica)(9) Legge 104/92 art. 12,comma 5(10) D.M. 331/98, art.41 e44; D.M. 141/99(11) Legge 104/92 art.15,comma 2(12) Legge 104/92 art.4comma 5(13) Legge 104/92, art 14,comma 1, lettera c(14) L. n. 9/99(15) O.M. 90/2001(16) Regolamento appli-cativo approvato conDPR n. 323/99(17) decreto ministerialen.70/2000

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5. ORIENTAMENTOdopo la terza mediaLe scuole devono considerare l’orientamento un obiet-tivo di primaria importanza, da perseguire mettendo inatto una serie di iniziative volte a “ formare e potenziarele capacità delle studentesse e degli studenti di conosce-re sé stessi, l’ambiente in cui vivono, i mutamenti cul-turali e socio-economici, le offerte formative, affinchépossano essere protagonisti di un personale progetto divita e partecipare allo studio e alla vita familiare e socialein modo attivo, paritario e responsabile“.(18)

In particolare vanno considerati:• i desideri e le attitudini del loro figlio oltre che i propri

desideri e aspettative• le indicazioni degli insegnanti di scuola media• i programmi dei singoli indirizzi• le offerte formative delle scuole presenti sul territo-

rio

6. OBBLIGOFORMATIVOSono stati recentemente definiti,per tutti gli alunni, tre anni di ob-bligo formativo dopo l’adempi-mento dell’obbligo scolastico(19)

e comunque entro i limiti deldiciottesimo anno d’età. Gli alun-ni maggiorenni, disabili o meno,non possono più frequentare lelezioni di scuola media del mat-tino, ma hanno diritto a frequentare i corsi pomeri-diani per l’educazione permanente. Per i disabili anchela frequenza di tali corsi va soddisfatta secondo tutti idiritti di legge.(20)

Sono possibili quattro modalità:

• solo la scuola superiore (la persona disabile ha dirit-to di completare l’obbligo formativo con questa mo-dalità senza limite di età);

• solo corsi di formazione professionale;• solo apprendistato;• percorsi misti.L’obbligo formativo finisce al 18° anno d’età, ma il ra-gazzo può continuarlo senza limiti d’età qualunquesia la modalità prescelta. Per prassi l’amministrazionescolastica garantisce il sostegno solo per un corso distudi superiori.

7. SCUOLA SUPERIORECi si può iscrivere alla scuola media superiore avendoconseguito il diploma di licenza media oppure essen-do in possesso dell’attestato rilasciato all’esame di terzamedia, mentre per frequentare i corsi di formazioneprofessionale è sufficiente avere compiuto il 15° annodi età.Anche nella scuola superiore i Dirigenti scolastici devo-no costituire i Gruppi di lavoro ai quali rivolgersi per

l’attuazione di tutto quantopuò facilitare il percorso sco-lastico.I Dirigenti scolastici dellascuola media, nel trasmet-tere l’iscrizione devono co-municare, nel caso di alun-ni disabili, quali interventidovranno essere adottati equante ore di attività di so-stegno sarebbe necessario.

Sono previsti inoltre corsi di aggiornamento per gli in-segnanti, personale non docente, operatori sociosani-tari delle ASL e degli Enti locali che collaborano al PianoEducativo Individualizzato.(21)

(18) Legge 104/92 art.14,comma 1, lettera a(19) Sentenza 226 dellaCorte CostituzionaleECM 445/97 sui corsiper adulti.(20) L. n. 144/99, art. 68(21) Nota Ministeriale prot.n°4088 del 2/10/2002

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Gli insegnanti di sostegno saranno scelti tra gli inse-gnanti specializzati. In mancanza di questi sarannonominati supplenti specializzati, in ogni caso abilitatiall’insegnamento nella scuola secondaria di secondogrado; qualora sussistessero ulteriori necessità, si pos-sono utilizzare insegnanti non specializzati in serviziopresso la scuola secondaria di 1° o 2° grado.Anche nella scuola superiore possono essere presentiassistenti per l’autonomia e la comunicazione richiestidal Dirigente Scolastico sulla base del PEI,(22) mandatidall’Amministrazione Provinciale o eventualmenteComunale.Gli alunni diversamente abili frequentanti le scuole su-periori, hanno diritto all’indennità di frequenza anchedopo il 18° anno d’età (Sentenza Corte Cost. 329/01che è stata applicata dalla circolare INPS n. 157/02I Comuni possono chiedere un concorso alle spese peri servizi resi (es. Centri Diurni) da parte delle famiglie,secondo fasce di reddito.(23) Però per gli utenti disabili sideve tenere conto solo del loro reddito personale(24) enon anche di quello della loro famiglia.

8. PERCORSI DIDATTICIPERSONALIZZATISulla base della diagnosi funzionale, delprofilo dinamico funzionale e del PEI(che è il progetto globale, riassuntivo deitre progetti: riabilitativo, di socializzazio-ne e didattico ), il consiglio di classe puòadottare tre tipi di percorsi didattici, aseconda delle capacità e potenzialitàdegli alunni:1. percorso normale come tutti i com-

pagni2. percorso “equipollente”, cioè “con

la riduzione dei contenuti program-

matici di alcune discipline”,(25) che dà diritto, se su-perato positivamente, al titolo legale di studio.

3. percorso “differenziato”, cioè con contenuti estre-mamente ridotti o differenti da quelli dei compagni,che dà diritto al rilascio di un attestato con la certifi-cazione dei crediti formativi maturati.(26)

Possono svolgersi prove con tempi più lunghi ed “equi-pollenti”, cioè che con modalità diverse da quelle tradi-zionali scritte ed orali, debbono garantire la valutazionedi apprendimenti dello stesso livello dei compagni neiprimi due casi. Nel terzo caso le prove possono essereanche esse differenziate.

9. FORMAZIONEPROFESSIONALELe iniziative di formazione professionale sono rivolte aicittadini che hanno assolto l’obbligo scolastico o hannocompiuto i 15 anni di età, a chi non ha mai svolto un’at-tività lavorativa e ai soggetti con minorazioni fisiche osensoriali che non possono seguire i corsi normali.I corsi di formazione sono solitamente organizzati daiCFP (Centri di Formazione Professionale). Questi Cen-tri possono essere pubblici o privati.Le domande di iscrizione vanno presentate alle singolesegreterie dei corsi allegando il diploma o l’attestato

della scuola media, o l’attestato di frequenza dellascuola superiore o il certificato che attesti il

compimento del 15° anno di età.Al termine del corso, dopo una prova

tecnico-pratica, è rilasciato un at-testato di qualifica o di specializza-zione. L’attestato, se rilasciato dastruttura pubblica o Centri con-venzionati o corsi “riconosciuti“,ha valore di titolo di qualificazioneprofessionale, utile per le liste di col-

(22) Art. 13, comma 3,Legge 104/92(23) D.L. 109/98(24) D.L. 130/2000, art. 3comma 2 ter.(25)art.16 comma 1L.n.104/92(26)O.M.n.90/2001 art. 14e per gli attestatiC.M.n.125/01

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locamento. I CFP, dal gennaio 2000, sono gestiti a livelloprovinciale

10. APPRENDISTATOEsiste la possibilità di assolvere l’Obbligo Formativo an-che mediante un contratto di apprendistato, accom-pagnato da momenti di formazione, ottenendo unadichiarazione delle competenze. Tale opportunità è re-alizzabile attraverso gli strumenti dell’inserimento la-vorativo mirato.(27)

11. PERCORSI MISTI(28)

Tali percorsi si realizzano di solito tramite convenzionefra scuola e un centro di formazione professionale, oanche un’azienda presso cui svolgere un tirocinio edegli stages.La convenzione promossa dal Dirigente scolastico, pre-vede la presenza dell’alunno per alcune ore a scuola eper altre ore nelle attività formative. In tali attività eglipuò anche essere seguito, in orario di servizio dall’inse-gnante per il sostegno, per la cui assicurazione provve-de la stessa convenzione. Bisogna evitare che tutte leore dell’insegnante di sostegno si svolgano nell’ambitoformativo, trascurando così la formazione nella scuo-la.

(27) Legge n. 68/99 art. 8(28) i percorsi misti sonoprevisti dalla L.n.144/99art.68. I tirocini e le bor-se-lavoro sono previstidalla L.n.196/97. I per-corsi misti possono rea-lizzarsi anche su basesperimentale ai sensidegli articoli 11 e 12 delDPR n.275/99 sulla auto-nomia scolastica ed an-che in forza di conven-zioni ai sensi dell’art.11della L.n.68/99 sul collo-camento lavorativo mira-to.

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4Varie

1. MATERIALI ED AUSILILe scuole devono essere dotate di attrezzature e ausili,anche tecnologici. Si va quindi dai materiali non strut-turati fino a strumenti elettronici.(1) Sarà compito delgruppo di lavoro di istituto (GLHI) individuare i tipi dimateriali occorrenti. I fondi utilizzabili sono quelli asse-gnati dagli E.E.L.L. sulla base delle leggi regionali per ildiritto allo studio e quelli stanziati dalla Legge Quadro eassegnati dal Ministero alle Direzioni Scolastiche Regio-nali per questo scopo.

2. I TRASPORTI Al momento dell’iscrizione bisogna segnalare alla scuolala necessità del trasporto, affinché questa si attivi imme-diatamente per la richiesta (e non dopo l’inizio dell’an-no scolastico). Ricevuta richiesta motivata dalle fami-glie, la scuola si deve attivare verso l’ente locale compe-tente.(2) La competenza del trasporto è a carico dell’En-te Locale per la scuola materna, elementare e media, ea carico della Provincia per le superiori. (3) Provvedere aitrasporti gratuiti casa-scuola e viceversa è compito del

Comune di residenza, Assessorato ai Servizi sociali oAssessorato ai trasporti urbani ed extraurbani. L’EnteLocale competente dovrà soddisfare tale necessità, tra-mite le Intese e gli Accordi di programma(4) quando sitratta di alunni appartenenti a piccoli comuni o diversida quelli di residenza.

3. VISITE DIDATTICHE E GITESCOLASTICHENel caso di partecipazione a gite scolastiche di uno o piùalunni con disabilità, occorre ogni misura di sostegno ela designazione di un qualificato accompagnatore, chepuò anche non essere l’insegnante di sostegno ma unqualunque membro della comunità scolastica (docen-ti, personale ausiliario, ecc…). Nella scuola superiorepuò essere anche un compagno maggiorenne che of-fre la propria disponibilità. Nel caso la gita sia negata, alfine di evitare una discriminazione espressamente vie-tata dalla Legge 104/92 , occorre insistere presso il Capod’Istituto (5) e, se necessario, presso gli uffici competentidella direzione scolastica provinciale.

(1) Legge 104/92, Art.13,comma 1, lettera b(2) Legge 118/71, Art.28,Comma 1 (Per la scuoladell’obbligo e per corsidi formazione professio-nale; tale diritto si esten-de alla scuola superiorein forza della suddettaLegge e della Sentenzan.215/87 della corte co-stituzionale)(3) Legge 142/90(4) Legge 142/90 art. 27(5) C.M. 291/92 Nota Mini-steriale 645 dell’11 aprile2002 che richiama a C.M.291/92 e C.M. 623/96

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4. TUTELA DELLA PRIVACYLa produzione di certificazioni mediche comporta perle istituzioni scolastiche il problema dell’applicazionedella legge sulla privacy, poiché le notizie sulle disabilitàdegli alunni costituiscono “dati sensibili”. (6)

Il regolamento approvato con Decreto legislativo n.135/99 ha esplicitato in modo inequivocabile “il prevalenteinteresse pubblico” nel trattamento dei dati sensibili aifini scolastici. Il capo d’istituto che è “responsabile deltrattamento” può quindi legittimamente raccogliere idati sensibili dell’alunno disabile e comunicarli al Diri-gente Scolastico Regionale e ad altre autorità ammini-strative per attivare gli interventi necessari all’integra-zione scolastica. Resta fermo l’obbligo di chiedere il con-senso alla famiglia. Al rispetto di tale norma è tenuto siail Dirigente Scolastico, sia l’amministrazione scolastica.Le sanzioni per la mancata applicazione di tali normepossono essere penali.In relazione agli esami, i risultati devono essere pubbli-cati nell’albo della scuola. (7) Non è legittimo immetteredati indicativi la situazione di disabilità, in quanto basta-no i verbali. L’obbligo dell’annotazione in calce ai tabel-loni è stato soppresso con la nota ministeriale prot.12701 del 12 luglio 2001. (8)

Circa la tutela della privacy (9) si precisa che qualora sivoglia accedere ad atti in cui vi sonofatti relativi alla vita privata o alla riser-vatezza di terzi, non è possibile effet-tuarne copia, ma è solo consentito leg-gere il contenuto dell’atto, senza pren-dere appunti.

5. LA SCUOLA PRIVATALe scuole “paritarie” sono obbligate a fornireinsegnanti specializzati per le attività di soste-gno, per i quali lo Stato dà un contributo forfetario

di circa 2000 euro, e ad applicare tutte le norme vigentiin materia di inserimento. (10)

Le scuole che hanno deciso di fruire della legge sullaparità devono garantire:• diritto allo studio: la domanda d’iscrizione, anche

di un alunno disabile, deve essere accolta;• eliminazione delle barriere architettoniche;• personale ausiliario: viene assegnato d’ufficio in base

a documentate richieste al Comune;• insegnante di sostegno: la loro presenza è subordi-

nata dalla richiesta fatta dalla scuola. Nel caso fosseimpossibile reperire personale specializzato, l’istitu-to è comunque tenuto ad accogliere l’alunno e anominare personale ritenuto idoneo, anche se nonprovvisto del titolo specifico;

• costi: i genitori sono tenuti a pagare la retta “nor-male” prevista per tutti gli altri alunni. Nessun costoaggiuntivo può essere richiesto per i servizi dovutiper legge a favore dei disabili;

• anche nella formazione delle classi le scuole parita-rie debbono uniformarsi alla normativa riguardan-te la scuola pubblica.(11)

6. COMPITI DEGLI ENTI LOCALILa promozione della stipula degli Accordi di Program-

ma tra Enti Locali, A.S.L. e Amministrazioni Sco-lastiche è il compito di maggior rilievo istituzio-

nale dei Comuni e delle Pro-vincie. L’accordo non è più unformale atto d’intesa, ma èun impegno concreto di cia-scuna istituzione, che sulla

base delle rispettive competenzeconcordate, deve provvedere aiservizi necessari e utili ad una

buona qualità dell’integrazione scola-

(6) L. n. 675/96, art. 22(sulla Privacy)(7) O.M. n. 38/99, art. 21comma 1(8) O.M. n. 126/00 art. 2comma 5 p. 4(9) O.M. n. 128/99, art. 27comma 3(10) L. n. 62/2000(11) C.M. Prot. n. 245 del20/02/2002, p. C

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stica.L’accordo deve precedere la definizione e la formalizza-zione degli impegni finanziari previsti dai rispettivi bi-lanci. Tali impegni devono, comunque, essere allegatiagli Accordi stessi al momento della stipula e/o delladivulgazione. L’accordo, inoltre, deve individuare perciascuno Ente Sottoscrittore l’ufficio competente al-l’erogazione dei servizi e al pagamento delle sommeindicate in bilancio.Per le verifiche di attuazione degli accordi è previsto un“Collegio di vigilanza” che dovrebbe assicurare, in tem-pi reali, la realizzazione dei servizi sottoscritti. A tale Col-legio potrebbero essere conferiti poteri sostitutivi, qua-lora un Ente sottoscrittore sia inadempiente.

7. IL GLIP (Gruppo di lavorointer-istituzionale Provinciale)Il Gruppo di lavoro inter-istituzionale Provinciale hacompiti di consulenza e di proposta al Dirigente Scola-stico Regionale (ex Provveditore agli Studi), di consu-lenza alle singole scuole, di collaborazione con gli Enti

Locali e le A.S.L. per la conclusione e la verificadell’esecuzione degli Accordi di Programma.E’ costituito dai rappresentanti delle diverseIstituzioni firmatarie degli Accordi e da tre rap-

presentanti delle Associazioni dei familiari delle per-sone con disabilità.

8. CENTRI DI DOCUMENTAZIONE,SERVIZI E CONSULENZA PERL’INTEGRAZIONE SCOLASTICAIn un numero crescente di realtà si stanno attuando, alivello di distretto socio-sanitario di base, delle reti di scuo-le, collegate anche con gli enti locali e le associazioni dipersone disabili e/o loro familiari. Loro scopo è di crearedei centri di documentazione dell’integrazione scola-

stica in quel ter-ritorio, dis e r v i z i(esempio ausili) e di con-sulenza (esempio corsi diaggiornamento o consulen-ze a scuole, a singoli docentio genitori). La loro costituzio-ne è sostenuta da finanzia-menti del MIUR, ai qualipossono aggiungersi risor-se finanziarie ed umane ditutti gli altri soggetti del ter-ritorio.(12)

9. LA LEGGE SULLATRASPARENZARicordiamo infine l’utilità di ricorrere alla legge sullatrasparenza degli atti amministrativi,(13) in tutte quellecircostanze in cui sono affermate o gestite situazionisenza chiarezza e senza assunzione personale di re-sponsabilità (ad esempio grazie a tale legge la scuolanon si può rifiutare di dare copia del Verbale della riu-nione del GLHO).

10. BARRIERE ARCHITETTONI-CHE• la competenza, anche finanziaria, per l’eliminazio-

ne delle barriere, anche architettoniche nelle scuo-le, è di competenze dei comuni per le scuole mater-ne, elementari e medie; e delle provincie per le scuo-le superiori. Si consigliano i genitori di segnalarleaffinchè vengano eliminate. (14)

(12) MIUR Protocollo 186del 30/04/02(13) L. n. 241/90(14) cfr. in nota la L. n° 23/96.

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11. FARMACI: SOMMINISTRA-ZIONE A SCUOLAManca una specifica normativa. Con riferimento alD.Lvo n° 626/94, sulla sicurezza nei posti di lavoro, si stadiffondendo la prassi di affidare l’incarico a personalescolastico che accetti di frequentare un breve corso diaggiornamento presso le ASL, il quale somministra ifarmaci su autorizzazione scritta dei genitori in basealle prescrizioni scritte del medico curante. In EmiliaRomagna è stata recentemente stipulata un’intesa intal senso.Nei casi di mancanza di personale volontario, il Tribu-nale di Roma, con Sentenza incidentale n. 2779/02, hastabilito che la ASL debba mandare per tutto l’orarioscolastico, un infermiere a scuola nel caso di un alun-no con crisi epilettiche.

12. ISTRUZIONE A DOMICILIOGli alunni con o senza handicap che sono impossibili-tati per ragioni di carenze immunitarie o per necessitàdi salute, certificati dalla autorità sanitaria, a frequenta-re la scuola per un periodo superiore ai 30 giorni,hanno diritto a concordare con la scuola unprogramma con l’invio a domicilio di docentiper qualche ora settimanale. Qualora questisvolgano le ore di docenza in aggiunta all’ora-rio di servizio hanno diritto al pagamento del-lo straordinario. La convenzione può ancheprevedere l’attivazione di un computer con tele-camere per seguire le lezioni in classe, purchè vi sia ilconsenso dei docenti e dei genitori degli alunni. I com-piti scritti possono essere inviati online ai docenti e daquesti restituiti corretti (C.M.n.84/2002).

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5Ai genitori, vengono date le seguenti indica-zioni:1. Chiedete aiuto senza timore2. Portate con voi un amico, un familiare, qualcu-

no di fiducia nei primi incontri con gli operatori3. Chiedete spiegazioni sulle cose poco chiare4. Dite all’insegnante (o all’operatore) se non ap-

provate la sua linea operativa5. Cercate anche altre forme d’aiuto6. Se non siete soddisfatti, comunicatelo7. Manifestate la vostra approvazione.

Ai docenti, ma più in generale a tutti gli ope-ratori, gli esperti suggeriscono:1. Chiedete le opinioni dei genitori, dimostrate il

valore delle loro valutazioni2. Date ai genitori la cognizione degli sforzi e dei

risultati ottenuti3. Comunicate ai genitori la vostra specifica com-

petenza4. Non trattate con condiscendenza i familiari

Suggerimenti per unproficuo rapportoscuola-famiglia

5. Credete ai genitori: i bambini lo fanno già6. Dimostrate rispetto per i ragazzi e valorizzate la

loro persona e il loro impegno7. Accettate il diritto di ogni persona di essere diver-

so, evitando generalizzazioni e stereotipi8. Ascoltate i genitori: trascorrono molto tempo con

i loro figli9. Non forzate i genitori in impegni che non posso-

no assumersiM. Pavone

“Educare alla disabilità”

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Le AssociazioniABRUZZO

Associazione RegionaleBambini DownVia Perugia, 14 - 65125 PescaraTel. 085/[email protected]

A.I.P.D. Sez. L’AquilaC/o Sig.ra Liliana ZugaroVia Grotte di Navarra, 667100 L’AquilaTel. 0862/22189

A.I.P.D. Sez. TeramoVia Diaz, 2 - 64100 TeramoTel. 0861/248828

BASILICATA

A.I.P.D. Sez. MateraVia Bari, 7775100 MateraTel e Fax 0835/[email protected]

A.I.P.D. Sez. PotenzaC/o ProvinciaPiazza E. Gianturco85100 PotenzaTel. 0971/34475

CALABRIA

A.I.P.D. Sez. CosenzaC/o Centro di NeuroriabilitazioneASL 4Contrada Serraspiga87100 CosenzaTel. e Fax 0984/[email protected]

A.I.P.D. Sez. Reggio CalabriaC/o Santuario Sant’AntonioVia Collina degli Angeli89124 Reggio CalabriaTel. 0965/23619 – 0965/329410

UNIDOWNAPDC/O Antonio MilanoVia Mattarella 11B88046 Lamezia Terme (CZ)Tel. 0968/27693Fax 0968/[email protected]

AgediVia Don Minzoni, 1089123 Reggio CalabriaTel. 0965/894545

CAMPANIA

A.I.P.D. Sez. AvellinoC/o Sig. Gerardo PepeVia Piano D’Ardine, 1983042 Altripalda (AV)Tel. e Fax 0825/[email protected]

A.I.P.D. Sez. CasertaVia Ferrarecce, 15981100 Casertatel. e Fax 0823/[email protected]

UNIDOWNAssociazione Sindrome diDown Regione CampaniaO.N.L.U.S.Via Tagliamonte 90/9280144 NAPOLITel. 081/432960Fax 081/[email protected]

EMILIA ROMAGNA

CE.N.TR.O. 21Sede operativa – Via Emilia, 30240068 S. Lazzaro di Savena (BO)Tel. 051/6255578

Antoniano InsiemeVia Guinizelli, 13 - 40125 BolognaTel. 051/[email protected]

CEPS ONLUSCentro Emiliano Proble-mi per la Trisomia 21Via Colombarola, 4640128 BolognaTel. 051/322041 Fax 051/[email protected]

CE.N.TR.O. 21Via della Battaglia, 940141 BolognaTel.e Fax 051/6255578

Gruppo DownC/o Coop. La LocomotivaVia Roma, 7047037 RiminiTel.: 0541/680139

Gruppo Genitori Figli ConHandicapVia Roma, 10641019 Soliera (MO)Tel. 059/859458

GRD Reggio EmiliaGenitori Ragazzi Down T21C/o Sig. Angelo BenassiLargo della Solidarietà e della Pace42017 Novellara (RE)Tel./Fax 0522/756688

UNIDOWNAT 21 RiminiVia Laureto 147836 MONDAINO (RN)Tel. 0541/[email protected]

CEPS Trisomia 21C/o Mazzanti RossiVia Lenin, 6744021 Codigoro FETel. 0533 713046

FRIULI VENEZIAGIULIA

AssociazioneLa Nostra FamigliaVia Cialdini, 2933037 Pasian di Prato (UD)Tel. 0432/693111

Associazione DownVia Concordia Sagittaria, 733170 Pordenone (PN)Tel. 0434/541187Fax 0434/540993

LAZIO

A.I.P.D. NazionaleViale delle Milizie, 10600192 RomaTel. 06 3723909 – 3725389 -3724200Tel. e Fax 06 [email protected]

A.I.P.D. Sez. RomaViale delle Milizie, 10600192 RomaTel. 06 3700235 – 06 37351717Fax 06 [email protected]

A.I.P.D. Sez. ViterboVia C. Cattaneo, 54/c01100 ViterboTel. e Fax 0761 [email protected]

A.I.P.D. Sez. del Sud-PontinoC/o Sig.ra Rosanna FaveroViale Oceania, 1° traversa sn n. 704024 Gaeta LTTel. 0771 471312Fax 0771 [email protected]

LIGURIA

UNIDOWNCEPIMCentro Italiano Down ONLUSVia A. Volta 19 - 16128 GENOVATel. 010/584529 Fax 010/[email protected]

UNIDOWN ONLUSSede NazionaleVia A. Volta 1916128 GenovaTel. 010/584529 Fax 010/[email protected] UNIDOWNAssociazione Persona DownC. P. 256 - Succ.1 - Via Martiri18100 IMPERIATel. 0183/650184Fax 0183/650184

UNIDOWNGI.S.A.L. CEADVia Varego 1519015 LEVANTO (SP)Tel. 0187/807756Fax 0187/[email protected]

UNIDOWNAssociazione di SavonaVia dei Carpentieri 517100 SAVONATel. 019/[email protected]

LOMBARDIA

A.I.P.D. Sez. PaviaVia Gramsci, 1427051 Cava Manara PVTel. 0382 [email protected]

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33

A.G.P.D. Associazione Genitorie Persone con sindrome diDownViale Piceno, 6020129 MilanoTel. 02 7610527 – 02 70107002Fax 02 70004635Tel.D 02 [email protected]

VIVIDOWN – Associazione Ita-liana per la Ricerca Scientificae la Tutela della PersonaDown - ONLUSVia San Maurillo, 8 - 20123 MilanoTel. 02 8056238 – 02 86452083Fax 02 [email protected]@vividown.orgwww.vividown.orgANFFAS Gruppo DownVia C. Bazzi, 6820141 MilanoTel. 02 89500928

Associazione CAPIRSI DOWNMonzaVilla Serena c/o Ospedale NuovoVia Donizetti, 10620052 Monza MITel. 039 2332414

[email protected]

UNIDOWN - CEPIMCentro Bresciano DownVia della Trisia 3 - Villaggio Violino25100 BRESCIATel. 030/3731416Fax 030/[email protected]

Down Verso - AssociazioneFamiglie con Sindrome Downc/o Ospedale S. AnnaVia S. Giuseppe, 24/a22063 Cantù CO

MARCHE

A.I.P.D. Sez. MacerataC/o Sig.ra A. SicignanoVia della Resistenza, 5262027 San Severino Marche MCTel. 0733 [email protected]

Associazione MarchigianaDownPiazz Vittorio Emanuele II60020 Agugliano (AN)Tel. 071/907041Fax 071/[email protected]

UNIDOWNAssociazione di AnconaC/O Ernesto SilvestrelliContrada Monferrato 8860100 SAPPANICO (AN)Tel. 071/802551 Fax 071/[email protected]

MOLISE

A.I.P.D. Sez. CampobassoVia IV Novembre, 2886100 CampobassoTel. e Fax 0874 [email protected]

Associazione Famiglie Handi-cappati MolisaniVia Sturzo, 7486039 Termoli CBTel. 0874 63858

PIEMONTE

ADPCoordinamento AssociazioniDown PiemonteVia Palli, 15 - 10024 Moncalieri TOTel. 011 6051987Fax 011 [email protected]

A.I.P.D. Sez. Saluzzoc/o Sig.ra Marisa Pretto BersanoVia Don Soleri, 4/a12037 Saluzzo CNTel. 0175 46656Fax 0175 [email protected]

A.I.R. DownVia Palli, 15 - 10024 Moncalieri TOTel. 011 6051987Fax 011 [email protected]

UNIDOWNAssociazione Centro DownCuneoP.zza Foro Boario 212100 CUNEOTel. 0171/67399Fax 0171/[email protected]

Associazione Genitori DownPiazza dei Filippi, 228041 Arona NOTel. e Fax 0322 44980

Associazione DownVia Brione, 40 - 10143 TorinoTel. 011 7496582Fax 011 7412840

CEPIMC/o Centro Civico Asti EstVia Monti, 38 - 14100 AstiTel. 0141 271279

CEPIMVia delle Acacie, 16/210020 Revigliasco Torinese TOTel. 011 368592

UNIDOWNCEPIM - Centro Persone DownVia Canonica 2 - 10100 TORINOTel. 011/3090158Fax 011/[email protected]

UNIDOWNAssociazione Centro DownAlessandria - ONLUSVia Mazzini 8515100 ALESSANDRIATel. 0131/260123Fax 0131/[email protected]

PUGLIA

A.I.P.D. Sez. BariVia Archita, 15 - 70126 BariTel. e Fax 080 [email protected]

A.I.P.D. Sez. BrindisiVia Seneca, 60 - 72100 BrindisiTel. e Fax 0831 [email protected]

A.I.P.D. Sez. LecceVia Montessori, 173048 Nardò (LE)Tel. 0833 [email protected]

UNIDOWNARETUSA-BARIPiazza Enaudi 377026 Modugno (BA)Tel. 080/5325160Fax 080/[email protected]

A.I.P.D. Sez. TarantoVia Palermo, 3 - 74100 TarantoTel. 099/7798519 – 099/7354580Fax 099/[email protected]

SARDEGNA

A.I.P.D. Sez. Alta GalluraC/o Sig.ra Lina MendolaVia Sandro Pertini, 1107029 Tempio Pausania (SS)Tel e Fax 079/671178

A.I.P.D. Sez. NuoroVia Cavalier Zuddas, 1308100 NuoroTel. 0784/202626

A.I.P.D. Sez. OristanoVia San Martino, 9 - 09170 OristanoTel. 0783/302171Fax 0783/360134

Gruppo Down SassariVia Pozzomaggiore, 207100 SassariTel. 079/243678 – 079/210274

Centro DownVia Monte Sabotino, 909122 CagliariTel. 070/826472Fax 070/[email protected]

SICILIA

A.I.P.D. Sez. CataniaVia del Bosco, 266 - 95125 CataniaTel. e Fax 095/414191

Associazione VolontariatoL’arcobalenoVia Filippo Cordova, 990143 PalermoTel. 091/362575

Associazione FamiglieBambini DownVia Serra di Falco, 5890144 PalermoTel. 091/6816096

Anffas Gruppo DownVia Gramsci, 692100 AgrigentoTel. 0922/596811

Associazione GenitoriBambini DownVia Damone, 496100 SiracusaTel. 0931/32844

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TOSCANA

A.I.P.D. Sez. ArezzoC/o Sig. Giovanni FatucchiVia Tarlati, 106/1752100 [email protected]

A.I.P.D. Sez. Pisa/LivornoVia Cesare Battisti, 5556100 PisaTel e Fax 050/[email protected]

UNIDOWNAssociazione Trisomia 21Borgo Pinti 74 - 50121 FIRENZETel. 055/2480666Fax 055/[email protected]

Associazione Senese DownP.zza 3 Luglio, 153100 SienaTel. 0577/2802234

Associazione Trisomia 21Via Gioberti, 258015 Orbetello GRTel. 0564/860389

UNIDOWNLivornoVia Pellettier 3757100 LIVORNOTel. 0586/211165Fax 0586/[email protected]

UNIDOWNADLAssociazione Down LuccaVia Capannori 3155016 PORCARI LUCCATel. 0583/299086Tel. 0583/[email protected]

UNIDOWNAssociazione “Il Sole”C/O Vettori FrancoVia Michele Barbi 2551100 PistoiaTel. 0573/506121Fax 0573/506122

UNIDOWNAssociazione di PratoC/O Avv. Fabio PiccioliVia Modigliani 759100 PRATOTel. 0574/597243Fax 0574/535679

TRENTINO ALTO ADIGE

Associazione di Persone inSituazione di HandicapVia Fago, 14 - 39100 BolzanoTel. 047 1289100

Associazione RainbowVia Centrale, 4639031 Brunico BZTel. 047 4555819

Centro RiabilitativoIl Paese di OzVia Aosta, 1 - 38100 Trento TNTel. 046/1935785

UMBRIA

A.I.P.D. Sez. PerugiaVia G. Santini, 806123 PerugiaTel. 075/5847162

Armonie di qualità diverseVia Aminale, 405100 Terni TRTel. 0744/422590

VALLE D’AOSTA

Associazione Il GirotondoVia Monte Vodice, 211100 AostaTel. 016 545450

VENETO

A.I.P.D. Sez. BellunoC/o Dott. Giovanni CappellariVia Manzoni, 1232034 Padavena BLTel. 0439/300952Fax 0439/[email protected]

A.I.P.D. Sez. VeneziaGiudecca, 95 - 30123 VeneziaTel. 041/[email protected]

Associazione “Il sorriso e lasperanza”C/o Avv. BoscoloCalle Zitelle, 25 - 30015 Chioggia VETel. 041 491640Fax 041 5510225

ANFFAS Gruppo DownVia Bissuola, 95/a30173 Mestre VETel. e Fax 041 [email protected]

Associazione CoordinamentoDownVia Calza, 11 - 35128 PadovaTel. 049 8213559Fax 049 [email protected]

Associazione Down PadovaVia Cave, 180 - 35136 PadovaTel. e Fax 049 624600 – 0496240666

Le AssociazioniAssociazione Down PadovaVia S. Giacomo, 1535043 Monselice PDTel. 049 784426

Nadia VivianVia Comino 8/ter - 35100 PadovaTel. 049 [email protected]

Associaz. Contro l’EsclusioneGruppo Genitori e AmiciPersone DownVia G. B. Conte, 9 - 36015 Schio VITel. 0445 524110Fax 0445 [email protected]

AgendoStradella delle Barche, 1436100 VicenzaTel. e Fax 0444 [email protected]

UNIDOWNA.G.b.D.Associazione Sindrome diDown ONLUSVia Valpantena 116/a37034 VERONATel. 045/8700980Fax 045/[email protected]/agbd

Associazione Down RovigoC/o Sig. M. BaldratiVia Marchesi, 830014 Cavarzere VETel.: 0426 310341

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Note