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OGM ROSSELLA MOSCA IIIA

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OGM ROSSELLA MOSCA IIIA

COSA SONO GLI OGM?

Con questa definizione si intendono degli organismi il cui patrimonio genetico è stato manipolato attraverso le tecniche dell’ingegneria genetica e che, oltre alle singole cellule, come in questo caso, possono essere applicate anche ad altri organismi più complessi. In questo modo si possono ottenere piante o animali con caratteristiche completamente diverse da quelle di partenza, oppure velocizzando notevolmente i risultati ottenibili precedentemente con i tradizionali incroci.

BENEFICI E RISCHI

Oggi gli organismi geneticamente modificati vengono prodotti e studiati principalmente in campo medico-farmacologico e in campo agroalimentare. Lo scopo è quello di ottenere piante o animali più adatti alle esigenze umane come, ad esempio, batteri capaci di sintetizzare farmaci, piante più resistenti e produttive o animali d’allevamento con ritmi di accrescimento più veloci. Grazie a queste caratteristiche e ai loro vantaggi commerciali, gli O.G.M. potrebbero essere utili in molti paesi del Terzo Mondo afflitti da climi aridi o con condizioni di povertà. Tuttavia la loro diffusione ha anche provocato un acceso dibattito sulla loro possibile pericolosità e sui reali vantaggi per i paesi in via di sviluppo. Infatti, molti pensano che gli O.G.M. possano causare nuove forme di allergie o, con il rischio di inquinamento genetico, distruggere la biodiversità degli ecosistemi. Oltre a questo si aggiungono i problemi etici sollevati da coloro che ritengono illecito modificare arbitrariamente il DNA degli esseri viventi, sconvolgendo così i tradizionali rapporti uomo-natura.

ECCO ALCUNI DEI QUALI…

Esempi di OGM già divenuti realtà nel settore agricolo e in quello alimentare:

mais transgenico resistente alle larve della piralide (parassita delle coltivazioni di mais);

patate con tolleranza alla dorifora e ai virus;

soia resistente all'erbicida Round-Up;

pomodori a maturazione dilazionata e dotati di proprietà insetticide;

colza con un miglior contenuto in acidi grassi (ridotto contenuto di acido erucico);

fagioli con proprietà insetticide;

pomodori a maturazione ritardata;

riso in grado di sintetizzare precursori della vitamina A.

ANIMALI VS OGM

Dopo le piante è stata la volta degli animali. Utilizzando le stesse tecniche di manipolazione dei geni che vengono impiegate per i vegetali, si è scoperto che era possibile intervenire anche sul Dna di organismi più complessi, cominciando dai batteri fino ai mammiferi superiori. Modificare alcune caratteristiche degli animali per renderli più "redditizi" dal punto di vista del mercato alimentare, è un’idea che sta guidando numerosi progetti, già in fase sperimentale, soprattutto nel campo dell’ittiocoltura. La pecora Dolly, primo esempio di clonazione animale. Un settore in fase di avanzata sperimentazione è quello degli xenotrapianti, come vengono definiti i trapianti fra specie diverse. Si tratta di produrre animali transgenici modificati per renderli donatori d’organi compatibili con gli esseri umani. I cosiddetti xenotrapianti, è invece ancora molto controversa. E’ considerata rischiosa, in quanto si teme la diffusione di malattie e virus transpecifici, come il morbo della "mucca pazza", e pone seri problemi etici. Si possono clonare animali scomparsi come in Jurassic Park? Ci sono, nel mondo, alcuni progetti del genere. Un veterinario giapponese , il dottor Kasufumi Goto, ad esempio, è a caccia dei resti di un mammut proprio per poterlo clonare. Goto ha dimostrato che iniettando lo sperma di un toro morto negli ovuli di una mucca poteva ottenere un embrione vivo e ora vuole resuscitare il pachiderma seguendo lo stesso procedimento. I ricercatori più seri, però, sostengono che è impossibile trovare del DNA intero risalente a quelle epoche, visto che nei tessuti surgelati il materiale genetico tende a frammentarsi.

PROBLEMI ETICI…

1. Il rischio morale.

«Io sono il Signore Dio tuo: non introdurrai nella natura situazioni di morte, tanto più se esse possono diventare irreversibili, permanenti e incontrollabili».

Giovanni Paolo II ha ripetuto, in modo instancabile, che non si può fare della vita umana un oggetto di sperimentazioni, tanto più pericolose in quanto minacciano il valore stesso della vita e la sopravvivenza dell’umanità. La vita non è un oggetto in nostro possesso, e ogni applicazione delle tecniche agrobiotecnologiche non è mai una questione unicamente scientifica; è sempre una questione etica. Non è etico attuare una sperimentazione, di portata mondiale, quando non si è moralmente certi degli effetti che si possono generare, non solo nell’immediato, ma specialmente a medio e a lungo termine. Il senso della responsabilità deve prevalere sulla logica del solo rischio o, come si usa dire oggi, del «danno calcolato»

2. Il rispetto della natura

"Non farai violenza alla natura e alla sua integrità; al contrario, la proteggerai e la custodirai come guida saggia e buon giardiniere, per il bene dell’umanità e di tutti gli esseri viventi".

Ed ecco allora il secondo dubbio etico: le nuove tecniche di manipolazione genetica applicate all’area agroalimentare, i prodotti transgenici, tutelano la persona e la sua salute o creano invece situazioni negative o comunque a rischio? Dunque è lecito intervenire nel mondo della natura, ma entro certi limiti, non spadroneggiandola a proprio piacimento o creando condizioni di invivibilità. La natura è un dono da rispettare e migliorare, non da violentare o utilizzare senza rispetto per la sua struttura. "Dio perdona, la natura non perdona", afferma un antico detto.

3. L’ecosistema.

"Ricordati di rispettare, e non alterare, l’unita organica del sistema-vita e l’interdipendenza vitale che sussiste tra gli esseri".

L' ecosistema rappresenta un’unità interattiva, dove ogni essere è in relazione dinamica con l’altro da sé e ogni modificazione che vi viene introdotta agisce in modo diacronico e sincronico sul circuito vitale di tutti gli altri esseri.

5. La democrazia economica.

"Non uccidere il diritto all’impresa, in nome di potentati economici e finanziari in grado di dominare il mondo; non mancare alla giustizia sociale e alla solidarietà".

Il pericolo di una sempre maggiore concentrazione del "sapere/potere" biotecnologico nelle mani di pochi grandi gruppi, in grado di limitare pesantemente l’autonomia degli agricoltori e di ridurre la loro capacità di scelte e di potere contrattuale, è un pericolo reale. Questo pericolo è già visibile nelle clausole dei contratti imposti agli agricoltori nei Paesi del terzo mondo dove si stanno diffondendo le coltivazioni transgeniche, con i vincoli loro imposti.

6. Brevettazione.

"Non utilizzare il patrimonio genetico per scopi di guadagno; esso è patrimonio di tutti e di ciascuno e deve servire al bene di tutta l’umanità. La terra è mia, e voi siete ospiti e pellegrini, non padroni".

Il problema etico di fondo è chiaro: brevettare le sequenze geniche significa brevettare organismi viventi, e brevettare organismi viventi è brevettare la vita, col il rischio di ridurla alla fine ad un manufatto, ad un qualcosa che è prodotto dall'uomo, e perciò commerciabile come ogni altro un oggetto di consumo. E' legittimo tutto questo? A che cosa condurrà? Non si nasconde dietro questa scelta, oltre che una questione di soldi (le famose royalties), una sorta di "delirio di onnipotenza"?

9. L’agricoltura

"Non desiderare un’agricoltura senza agricoltori, separata dal territorio, e non più a misura d’uomo".

L’agricoltura è un settore dal quale trae oggi il suo reddito la metà degli abitanti del pianeta. Il modello americano, pur con qualche ripensamento, ha ormai ridotto il numero degli agricoltori a meno del 2,5% della popolazione attiva. Le nuove tecnologie, unite all’informatica, tendono a far divorziare sempre più l’agricoltura dalla terra, dal clima, dalle stagioni, e ad automatizzare e mondializzare quel modello di agricoltura, fino a far intravedere un futuro senza agricoltori in senso proprio, con le conseguenze facilmente immaginabili per i due miliardi e mezzo di individui che nel mondo vivono del lavoro della terra.

"NON PROVOCATE LA MORTE CON GLI ERRORI DELLA VOSTRA VITA, NON ATTIRATEVI LA ROVINA CON LE OPERE DELLE VOSTRE MANI, PERCHÉ DIO NON HA CREATO LA MORTE. EGLI HA CREATO TUTTO PER LA VITA: LE CREATURE DEL MONDO SONO SANE; IN ESSE NON C’È VELENO DI MORTE" (SAP 1,12-13).