nuove governance e competenze professionali nei servizi per l'impiego

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Possibili scenari dei servizi al lavoro: nuove governance e competenze professionali Firenze 12 gennaio 2015 Maurizio Serafin

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Possibili scenari dei servizi al lavoro:nuove governance e competenze professionali

Firenze 12 gennaio 2015

Maurizio Serafin

SL – rete di accreditati toscani

Un giudizio di sintesi sui SPI in Toscana

• Le ragioni «storiche» dei buoni risultati • le tempestività dell’intervento e il forte investimento iniziale sul

modello di governance pubblica territoriale (di area vasta) dei servizi con supporto di privati «accreditati» che operano nelle sedi CPI

• IDOL e (parzialmente) il Masterplan • l’organizzazione territoriale flessibile e la valorizzazione delle

competenze locali: il territorio “responsabile” • l’approccio “vocazionale” ai servizi: motivazione e deontologia degli

operatori (pubblici e privati) • l’accreditamento “confermativo” e gli originali e vari equilibri fra

soggetto pubblico e privati (il «laboratorio organizzativo» toscano)

• I vincoli• l’impossibile esercizio della condizionalità (il workfare opaco) • l’inarrestabile «stratificazione» normativa • il localismo e l’eccesso di delega - SL costituisce un tentativo di

superamento

Il quadro toscano dei SPI

• I punti di forza• Centralità dei servizi per l’impiego a forte presenza di pratiche di

sviluppo del capitale umano • Modello pubblico a forte presenza del privato (i «curiosi» accreditati)

che forniscono capitale umano e organizzativo agli SPI • Buone prassi metodologiche e ricchezza di soluzioni gestionali • Anticipazione di politiche di attivazione (GiovaniSI antesignano di GG)

• L’integrazione fra formazione professionale e SPI sperimentata (con risultati alterni) con le politiche attive per i CIGD e TRIO

• Operatori con ottimi standard professionali (effetto dell’approccio vocazionale e dei requisiti professionali degli avvisi di gara)

«La prova del 9»: tempestività ed efficienza nei servizi degli SPI alla Garanzia Giovani Toscana

Il quadro numerico degli operatori «pubblici» e «privati» dei CPI della Toscana

Dati fine 2013 con servizi a «regime»

Gli operatori dei CPI toscani: fra lavoro pubblico e attività libero professionale

Dati fine 2013 con servizi a «regime»

Gli operatori dei CPI toscani: elevata scolarizzazione e qualificazione (in una prima «parziale» rilevazione)

Il sondaggio SL agli operatori dei CPI toscani

Il sondaggio SL sugli operatori: alcune evidenze

• Verifica e conferma le ipotesi formulate (da SL) nei mesi precedenti sull’esistenza di un «caso» toscano

• Spiega le risposte eccellenti agli «stress test» della Garanzia Giovani sugli SPI regionali

• Descrive un sistema (forse un modello) del tutto originale cui guardare nel ridisegno della governance «pubblica» dei servizi con un ruolo diverso da affidare ai privati

• Da conto dell’esistenza di una delle più qualificate e numericamente rilevanti comunità professionali nel territorio nazionale

Il sondaggio SL: quanti hanno partecipato

53

210

31

Provincia - Centro per l'impiego Soggetto accreditato ai servizi al lavoro Entrambi

Hanno risposto (a fine dicembre) al sondaggio per tipologia di datore di lavoro

Adesione «debole» dei dipendenti PA (forse effetto dello stato di «agitazione» delle ultime settimane) e dei territori fuori della «rete SL»

Il sondaggio SL: l’elevata scolarizzazione

1,0% 0,3%

15,6%

2,0%

9,9%

50,3%

20,7%

Licenza media Qualificaprofessionale di I

livello

Diploma Qualificaprofessionalepost diploma

Laurea triennale Laureaspecialistica

Master ospecializzazione

Titolo di studio

Qualificazione e specializzazione anche effetto dei requisiti nei dispositivi di selezione delle risorse umane

Il sondaggio SL: l’esperienza degli operatori

28%

33%

28%

11%

Fino 5 anni Da 6 a 10 anni Da 11 a 15 anni Oltre 15 anni

Anni di esperienza

Elevata esperienza (seniorità del 39% dei rispondenti)

Il sondaggio SL: la condizione occupazionale

59%

15%

2% 2%

20%

5%

Dipendente concontratto a tempo

indeterminato

Dipendente concontratto a tempo

determinato

Collaborazione Co.co.pro. Incaricoprofessionale

Altro

Tipologia rapporto di lavoro

Rapporti di lavoro precari «residuali» e importanza dell’attività libero professionale, «coerenti» con funzioni e obiettivi di ruolo

Il sondaggio SL: l’orario di lavoro

5%

14%

25%

38%

17%

Meno di 10 ore Da 10 a 19 ore Da 20 a 29 ore Da 30 a 35 36 ore

Ore settimanali medie di attività nei SPI nel'ultimo anno

Orari flessibili fra attività libero professionale, sedi decentrate e orientamento all’utente (alta intensità front office) – si segnala riduzione delle ore

medie nel 2014 effetto di riduzione «solidale» di risorse in alcuni territori

Il sondaggio SL: articolazione dei ruoli

84

140

5

29

64

45

88

30

9

47

Operatore serviziamministrativi

Operatore servizidi accoglienza

informazione eorientamento I

livello

Mediatoreculturale

Tutor dirittodovere (OF)

Operatore serviziincontro

domanda/offerta

Tutor tirocinio Orientatore(specialista)

Coordinatore delservizio/progetto

Responsabile delservizio/Centro

Impiego

Altro

Ruolo esercitato nell'ambito della propria attività

Specializzazione e flessibilità - vengono esercitati più ruoli (in media 1,84)

Il sondaggio SL: servizi erogati dagli operatori

158

20

48

29

58

18

Accoglienza, informazioneorientativa, orientamento I

livello

Mediazione culturale /immigrati

Diritto/dovere ObbligoFormativo - Dispersione

scolastica

Marketing servizi Servizi alle imprese(preselezione/selezione)

Eures/mobilitàinternazionale/informazione

europea

Servizi esercitati nell'ambito della propria attività –I livello, ddif, servizi imprese ed Eures

Specializzazione e flessibilità: si opera su più servizi (in media 2,8 servizi) e sedi anche per la necessità di garantire servizi ad elevata qualificazione

in territori a bassa densità demografica

75

68

37

14

35

72

64

13

51

66

Tirocini formativi e diorientamento

Accompagnamento,supporto

inserimento lavoro(diverso da L. 68)

Sportello Giovani Politiche digenere/Sportello

donna

Consulenzaorientativa scolastica

Orientamento allaformazione (voucher,

ILA, apprendistato)

Consulenzaspecialistica diorientamento

Orientamento all’autoimprenditoria

Disabilità Altro

Servizi esercitati nell'ambito della propria attività -servizi specialistici di orientamento, altro

Il sondaggio SL: servizi erogati dagli operatori

Specializzazione e flessibilità: si opera su più servizi (in media 2,8 servizi) e sedi anche per la necessità di garantire servizi ad elevata qualificazione

in territori a bassa densità demografica

Il sondaggio SL: target di riferimento

77%72% 71%

50%46%

43% 41%

33% 32%28%

5%

Persone incerca di

occupazione

Giovani Adulti Stranieri Occupati inCIG / mobilità

Soggettisvantaggiati

non certificati

Disabili osoggetti

svantaggiaticertificati

Imprese Donne(politiche di

genere)

Adolescenti indiritto-dovere

Altro

Target serviti - % operatori

L’orientamento dei servizi all’utente (target di riferimento)

• Estensione di una sperimentazione realizzata nell’ambito di un progetto di assistenza tecnica multiregionale

• Apparato metodologico: Quadro Europeo delle competenze degli operatori di orientamento [“Professionalising career guidance -Practitioner competences and qualification routes in Europe” - CEDEFOP]

• Integra ed ha numerosi punti di contatto con altri modelli:• European Vocational Guidance Practitioner Competency Framework

• European Accreditation Scheme (EAS) per operatori di orientamento

• N.I.C.E. Tuning Framework

• Realizzato online su www.reteservizilavoro.it, condiviso dalle associazioni sindacali, ancora disponibile per ampliare la ricognizione, estensibile ad altri sistemi e attori

Il sondaggio SL: fonte e metodologia

Il sondaggio SL: il giudizio sulle competenze (rilevanza e fabbisogno formativo)

Il framework di riferimento

Il sondaggio: elementi fondativi dell’agire professionale (valori) - rilevanza

0

0

0

1

0

0

2

2

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3

1

1

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16

14

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56

77

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100

114

120

228

196

187

174

147

145

0% 10% 20% 30% 40% 50% 60% 70% 80% 90% 100%

Capacità di comunicazione e difacilitazione dei rapporti…

Riconoscere e rispondere ai diversibisogni dei clienti

Comportamento etico

Sviluppare le proprie capacità ericonoscere i propri limiti

Integrare nella pratica teoria ericerca

Tecnologie per l’informazione e la comunicazione

Competenze fondative, abilità e valori degli operatori - rilevanza

per niente 0 1 2 3 4 moltissimo

Orientamento prioritario alla relazione con l’utente, alla presa in carico e all’etica dei comportamenti (deontologia)

Il sondaggio: elementi fondativi dell’agire professionale (valori) – fabbisogni formativi

Att.ne a sviluppo professionale (ricerca), competenze relazionali, di profiling utente e automonitoraggio; buon livello di competenze ICT

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40

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0% 10% 20% 30% 40% 50% 60% 70% 80% 90% 100%

Integrare nella pratica teoria ericerca

Capacità di comunicazione e difacilitazione dei rapporti…

Sviluppare le proprie capacità ericonoscere i propri limitiRiconoscere e rispondere ai

diversi bisogni dei clienti

Comportamento etico

Tecnologie per l’informazione e la comunicazione

Competenze fondative - fabbisogno formativi

per niente 0 1 2 3 4 moltissimo

Il sondaggio: competenze per l’interazione con l’utente - rilevanza

1

3

0

9

9

4

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5

13

15

20

25

28

44

46

85

98

109

105

105

181

157

147

115

115

0% 10% 20% 30% 40% 50% 60% 70% 80% 90% 100%

Farsi carico delle attività per lacrescita e lo sviluppo professionale

degli utenti

Facilitare l'ingresso nei percorsi diistruzione/formazione e al lavoro

Sviluppare la capacità dell'utente diaccesso all'informazione

Progettare ed erogare interventi diformazione finalizzati allo sviluppo

delle competenze di auto-…

Guidare la valutazione e renderecapace l'utente di autovalutarsi

Competenze per l'interazione con l'utente - rilevanza

per niente 0 1 2 3 4 moltissimo

Priorità alla presa in carico, alla ricerca di opportunità, all’autorientamento

Il sondaggio: competenze per l’interazione con l’utente – fabbisogni formativi

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27

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39

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78

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81

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57

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30

0% 10% 20% 30% 40% 50% 60% 70% 80% 90% 100%

Guidare la valutazione e renderecapace l'utente di autovalutarsi

Progettare ed erogare interventi diformazione finalizzati allo sviluppo

delle competenze di auto-orientamento

Farsi carico delle attività per lacrescita e lo sviluppo professionale

degli utenti

Facilitare l'ingresso nei percorsi diistruzione/formazione e al lavoro

Sviluppare la capacità dell'utente diaccesso all'informazione

Competenze per l'interazione con l'utente - fabbisogno formativo

per niente 0 1 2 3

Interesse ai processi di valutazione (competenze) e a metodologie alternative

Il sondaggio: competenze di supporto, sistemi e reti - rilevanza

0

2

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7

4

2

10

7

7

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56

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106

106

103

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0% 10% 20% 30% 40% 50% 60% 70% 80% 90% 100%

Aggiornare le proprie competenze

Operare all'interno di reti e costruirepartnership

Disegnare e implementare strategieper i servizi di orientamento

Impegnarsi nella relazione con glistakeholder

Gestire servizi di informazione e sulleopportunità

Gestire il proprio archivio econservare la documentazione…

Impegnarsi nella ricerca e nellavalutazione delle attività di…

Competenze di supporto , sistemi e reti - rilevanza

per niente 0 1 2 3 4 moltissimo

Priorità all’aggiornamento e al lavoro di rete e alla pianificazione strategica

Il sondaggio: competenze di supporto, sistemi e reti – fabbisogni formativi

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0% 10% 20% 30% 40% 50% 60% 70% 80% 90% 100%

Aggiornare le proprie competenze

Impegnarsi nella relazione con glistakeholder

Impegnarsi nella ricerca e nellavalutazione delle attività di…

Disegnare e implementare strategieper i servizi di orientamento

Operare all'interno di reti e costruirepartnership

Gestire servizi di informazione e sulleopportunità

Gestire il proprio archivio econservare la documentazione…

Competenze di supporto, sistemi e reti - fabbisogno formativo

per niente 0 1 2 3

Interesse all’aggiornamento e allo sviluppo dell’innovazione

Quali prospettive

Una transizione difficile

• Le necessità evidenti• Organizzare un sistema nazionale di SPI

• Gestione articolata sul livello regionale dei servizi così da dare continuità alle migliori esperienze e intervenire sul quelle deficitarie

• Valorizzare il patrimonio di competenze ed esperienze

• Calibrare organizzativamente la governance dei SPI nelle varie situazioni locali

• L’occasione • Costruire con i Comuni un welfare maggiormente

legato alle politiche del lavoro e presidiato territorialmente (che riduca le opacità)

Alcune questioni preliminari

• Integrare politiche work first (occupazione) e investimento in capitale umano (occupabilità) fra breve e lungo periodo

• Sul rapporto pubblico/privato • La necessità di una presenza pubblica (più è solida, più è efficace il privato)• La dubbia perseguibilità di un modello concorrenziale (il fascino e le

perplessità sul modello lombardo) • L’esigenza di valutare efficacemente la premialità al risultato (i rischi

dell’accaparramento e degli opportunismi) • La confusione dei ruoli di accreditati/autorizzati/soggetti che intermediano

(e somministrano)

• Sulla governance territoriale • Il fallimento dell’istanza centralistica e (solo in media) di quella federale • L’indispensabile governance cooperativa multilivello fra attori istituzionali

e fra pubblico e privato

«il segreto è l’equilibrio»

Un quadro complesso di esigenze di sviluppo • Domanda

• Affrontare crescita quantitativa e di complessità della domanda (condizione lavorativa successione di transizioni fra diversi status)

• Mantenimento di un sistema di relazioni «provinciale» nei territori• Non depauperare l’investimento in visibilità (dei CPI) • Superare i limiti dei sistemi dotali (non universalistici e poco

«condizionali») e dell’esercizio dei diritti da parte degli utenti (specie degli svantaggiati)

• Territorio• La necessità di una governance territoriale di area vasta: i sistemi

dell’impiego sono «locali» • Rispondere in modo flessibile all’eterogeneità demografica e socio-

economica di area metropolitana e aree periferiche • L’esigenza di una condizionalità «perseguibile» localmente in

presenza di un welfare opaco

Un quadro complesso di esigenze di sviluppo

• Risorse• Migliori performance con meno risorse • L’utilizzo efficace dei fondi comunitari • Distinguere programmazione, gestione e valutazione • La necessità del controllo e di un suo livello territoriale

• Organizzazione• Le difficoltà insiste nella riduzione del perimetro della PA • Mantenere i servizi ben collocati geograficamente • Valorizzare l’elevata qualificazione degli operatori • Preservare il patrimonio informativo «informale» (gli operatori

detengono l’anamnesi «occupazionale» dei cittadini) • Migliorare profiling (per la condizionalità) e presa in carico

Il ruolo possibile degli accreditati

• Finalità: servizi territoriali equilibrati• Basati sui punti di forza del pubblico e del privato• In relazione alle rispettive logiche di azione organizzativa • Adeguati alle caratteristiche specifiche dei contesti locali

• Perché gli accreditati in rete• Condivisione della vision e operatività dentro il

perimento «pubblico» • La valorizzazione del capitale umano (gli operatori),

organizzativo e sociale (il sistema di relazioni)• Capacità di sviluppo dei servizi (standardizzazione e

diffusione buone prassi) • Supporto al riassetto della governance territoriale

Grazie