nefropatia lupica per la classificazione si valuta. pollastro. gn secondarie. 12.13.pdf · 1...
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Nefropatia lupica• Incidenza
– clinica 35-90%– istologica 90%
• Comparsa: primi 3 mesi di malattia
• Maggior rischio di nefropatia– Ipocomplementemia– Alti livelli di Ab anti-DNA nativo– Presenza di crioglobuline sieriche
Per la classificazione si valuta• Presenza ed entità della proliferazione
cellulare
• Lo/gli stipiti cellulari proliferanti
• Presenza, sede e qualità dei depositi
• Alterazioni della MBG
• Infiltrato infiammatorio
Classificazione nefropatia lupica• Classe I: normale o minime lesioni (molto rara)
• Classe II: GN mesangiale (10%)
• Classe III: GN proliferativa focale (10%)
• Classe IV: GN proliferativa diffusa (50%)
• Classe V: GN membranosa (15-20%)
• Classe VI: Lesioni sclerosanti (10%)
Correlazioni anatomo-cliniche• Classe I: Esame urine normale• Classe II: Modesta proteinuria e/o microematuria
Normale P.A. e funzione renale• Classe III: Proteinuria dosabile e microematuria
Rara sindrome nefrosica e I.R. (lieve)P.A. normale
• Classe IV: Proteinuria ed ematuriaOltre 50% s. nefrosicaFrequente I.A. ed insufficienza renale
• Classe V: Sindrome nefrosica nel 50-75% dei casiFrequente insufficienza renale ed I.A.
Immunofluorescenza
• Depositi subendoteliali e mesangiali positivi per:IgG, talora IgAC1q, C3 e C4
• Nella GN membranosa lupica + frequenti depositi di IgA e C1q rispetto alla forma idiopatica
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Prognosi nefropatia lupicaFattori di ordine clinico
– Età– Razza (asiatica)– Aplotipo (HLA B8, DR2 lesioni più gravi)– Gravidanza
Esacerbazione in gravidanza e puerperioAnamnesi positiva per aborti spontanei Compatibile con gravidanza se avviene in fase
di remissione da almeno 6 mesi
Prognosi nefropatia lupicaFattori sieroimmunologici
– S. nefrosica– Creatinina ↑, ipertensione arteriosa– Piastrine ( quando < 180.000 prognosi peggiore)– Anti-DNA– IC circolanti– Frazioni del complemento
• C3 correlato a lesioni istologiche più severe– Crioglobuline correlate a severità delle lesioni
Prognosi nefropatia lupica
Fattori istologici• Sopravvivenza renale decresce dalla
classe I alla classe V• Lesioni attive possono regredire• Lesioni sclerotiche irreversibili• Depositi sottoendoteliali correlano con
– Proteinuria– < GFR– e quindi cattiva prognosi
TerapiaFase di induzione (e riacutizzazioni)
• Steroidi (3 boli ev, poi per os)
• Ciclofosfamide x 3-6 mesi
• Plasmaferesi
• Ig ad alte dosi
Terapia
Terapia di mantenimento
• Prednisone 0.2-0.4 mg/Kg/die
• Azatioprina 1-2 mg/Kg/die o in alternativa mofetil micofenolato 1-2 g/die
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Crioglobulinemia• Malattia caratterizzata dalla presenza nel
siero di una o più Ig che precipitano in genere a 4°C
• E’ un’entità clinica in cui alla triade –porpora, astenia, artralgie – si associa il coinvolgimento di uno o più organi interni
Crioglobulinemia• Tipo I: crioglobuline costituite da 1 sol tipo di
Ig monoclonali (mieloma multiplo, macroglobulinemia di Waldestrom, gammopatia monoclonale idipatica)
• Tipo II: crioglobuline miste appartenenti a piùclassi di Ig, una di queste è IgM monoclonale( + raro IgG o IgA) con attività anti-IgG policlonale(sindrome di Sjogren, macroglobulinemia, linfomi, infezioni).
• Tipo III: crioglobuline miste policlonali appartenenti a 2 o 3 classi di Ig( infezioni croniche, LES, vasculiti sistemiche)
Crioglobulinemia
• Modificazioni strutturali porzioni variabili delle catene leggere e pesanti e ridotta concentrazione di acido sialico nelle IgG causano la crioprecipitazione
• Indispensabile comunque una interazione tipo Ag-Ab tra Ig ad attività antiglobulinica (IgM) e il frammento Fc di una IgG.
Crioglobulinemia• Un’alta percentuale delle sindromi
crioglobulinemiche è associata a infezione da HCV
• Alto linfotropismo virus mediato da recettore CD81 espresso su B linfociti e cellule epatiche selezione clonale B con produzione fattore reumatoide IgM e induzione di crioglobulinemia tipo II
Sintomi extrarenali
• Porpora• Febbre• Artralgie• Mialgie• Dolori addominali• Ulcere cutanee• Epatosplenomegalia• Pericardite• Ipertensione arteriosa
• Neuropatia• Malessere
generale• Dimagrimento• Astenia• Dispnea• Sindrome sicca• Epilessia• Raynaud
GN CrioglobulinemicaSindromi renali
• Anomalie urinarie: ematuria, proteinuria < 3/g/24 h e funzione renale normale
• Sindrome nefrosica e funzione renale normale
• Sindrome nefritica acuta: macroematuria o microematuria, proteinuria ed IR di recente comparsa ed in genere non grave
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GN Crioglobulinemica
• GN proliferativa mesangiale: > cellule e matrice mesangiale.
• GN membranoproliferativa diffusa: aspetti tipici di proliferazione /essudazione del flocculo con presenza di trombi endoluminali ed aspetti a doppio contorno
GN Crioglobulinemica Immunofluorescenza
• Depositi di IgM, IgG, C3 e spesso C1q, sotto forma di depositi subendoteliali e mesangiali
Microscopia elettronica
• Depositi a sede subendoteliale o occludenti i lumi capillari, come depositi elettrondensi amorfi o come depositi organizzati in fibrille curvilinee parallele.
Diagnosi• Criocrito: 2-70%
• Fattore reumatoide frequentemente aumentato
• Ipocomplementemia, soprattutto delle componenti precoci C1q-C4. C3 modicamente alterato
• Segni di interessamento renale
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TERAPIA
• La terapia può articolarsi su 3 livelli:
– Terapia antivirale
– Terapia immunosoppressiva standard (steroidi e ciclofosfamide)
– Farmaci biologici (Ab monoclonali anti-CD20)
Terapia Immunosoppressiva standard
• Bloccare il processo infiammatorio immuno-mediato dovuto alla deposizione di crio e prevenire il danno renale
• STEROIDI: riducono infiammazione e l’infiltrazione leucocitaria
• CICLOFOSFAMIDE: inibisce proliferazione linfociti B e produzione di crio
• PLASMAFERESI: rimuove le crio circolanti e ↓la deposizione di IC a livello renale
Mieloma multiploProliferazione clone plasmacellulare e abnorme produzione di IgG o IgA e/o sue subunità
Prodotte catene leggere in alte quantità: da 0.9g/die a 90g/die
Filtrate liberamente dal glomerulo, in parte riassorbite, in parte escrete
Catene leggere possono agire con tossicitàtubulare diretta o mediata dal rilascio di enzimi lisosomiali
Patogenesi
Lesione caratteristica: precipitazione intratubulare delle catene leggere con formazione di cilindri tipici, soprattutto nei tubuli distali e collettori
Nei cilindri è presente proteina Tamm-Horsfall
Quadro clinico• Proteinuria tubulare spesso importante, senza
sindrome nefrosica
• Sindrome di Fanconi: con bicarbonaturia, aminoaciduria, fosfaturia, lisozimuria, difetto di concentrazione e acidificazione urine.
• IRA 30%
• IRC
Laboratorio• VES >• Anemia normocromica normocitica• Ipercalcemia• Iperuricemia• Danno renale: > creatinina e azotemia• Aspirato midollare con plasmacellule > 10% • Lesioni osteolitiche• Componente monoclonale sierica e/o
urinaria
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IstopatologiaRene da mieloma
Voluminosi cilindri lamellari circondati da epitelio tubulare, neutrofili e cellule giganti multinucleate. PAS negativi.
Presenti in qualsiasi segmento del nefronema più frequenti nei tubuli distali
Infiltrati plasmacellulari nell’interstizio
TerapiaChemioterapia: melphalan e prednisoneVincristina, doxorubicina e desametazoneTrapianto autologo dopo terapie con alte dosiTrapianto allogenico da consaguineiPz con nefropatia non eleggibili x terapie con alte dosi e trapiantoAlfa interferone, come terapia di mantenimentoTrattamento danno renale: boli di metilprednisolone, sedute di PE + chemioterapia
AMILOIDOSI
Malattia caratterizzata da depositi di materiale proteico fibrillare in sede extracellulare
Fibrille con struttura beta elicoidale (legame con Rosso Congo)
Composizione delle fibrille: componente proteica e componente polisaccaridica (SAP)
Classificazione• Basata sulla natura della proteina che
costituisce le fibrilleAmiloidosi ALAmiloidosi AAForme ereditarie: transtiretina, cistatina C, gelsolina, apo AI, Apo AII, lisozima, catena α fibrinogeno A
• Forme primitive e secondarie
Amiloidosi AL
Forma primitivaForma associata a mieloma
Fibrille derivano da catene leggere di Ig monoclonaliCatene leggere λ 3 volte più
frequenti delle k
Amiloidosi AA
Fibrille formate dalla proteina AA, che origina per digestione proteolitica della proteina serum amyloid A (SAA)
SAA proteina della fase acuta prodotta dagli epatociti in risposta a stimolazione di IL-1, IL-6, TNF alfa
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Amiloidosi AA• Elevata concentrazione di SAA si ha in
corso di processi infiammatori cronici:
infezionimalattie autoimmunimalattie infiammmatorie croniche intestinalialcune neoplasie (sindrome di Castelman)Febbre Familiare Mediterranea
Coinvolgimento renale
Amiloidosi AL (50%)Amiloidosi AA (80%)Forme ereditarie:– varianti del fibrinogeno A– varianti dell’Apo AI
• Quadro clinico• Sindrome nefrosica con normale funzione
renale ma con tendenza alla evoluzione in IR terminale
Biopsia renaleMicroscopia immunofluorescente -Positività per C3 sotto forma di ammassi grossolani a sede mesangialeMicroscopia ottica - Presenza a sede mesangiale e nella parete di alcune arteriole di materiale amorfo, verde brillante al microscopio a luce polarizzata dopo colorazione con Rosso Congo.Immunoistochimica: amiloide AA o AL
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Terapia
Amiloidosi AL
• Terapia della malattia mieloproliferativa
Amiloidosi AA
• Terapia della malattia di base
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