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MASACCIO (1401-1428) Cricco Di Teodoro, Itinerario nell’arte Quarta edizione, © Zanichelli editore 2017

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Page 1: MASACCIO - liceomorgagni.edu.it · Masaccio è il terzo protagonista, insieme a Brunelleschi e Donatello, della rivoluzione artistica del primo Quattrocento La sua pittura si caratterizza

MASACCIO (1401-1428)

Cricco Di Teodoro, Itinerario nell’arte Quarta edizione, © Zanichelli editore 2017

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Un precoce talento

• il recupero della lezione giottesca e l’ispirazione all’antico

• la coerente resa prospettica dello spazio • la concreta volumetria dei corpi • l’espressività di volti e gesti • l’umanizzazione delle storie sacre

Cricco Di Teodoro, Itinerario nell’arte Quarta edizione, © Zanichelli editore 2017

Masaccio è il terzo protagonista, insieme a Brunelleschi e Donatello, della rivoluzione artistica del primo Quattrocento

La sua pittura si caratterizza per:

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L’espressione della Vergine è seria e

composta.

La pala è il primo frutto della collaborazione tra Masaccio e il più anziano

Masolino da Panicale, autore della Sant’Anna.

Sant’Anna Metterza

La Madonna con il Bambino, attribuita a

Masaccio, ha una solida compattezza piramidale.

Il corpo occupa uno spazio reale creato

attraverso la scansione prospettica di piani successivi di

profondità.

L’Angelo reggicortina di destra, riferito a

Masaccio, è investito in pieno dalla luce

che scolpisce i volumi.

Sant’Anna Metterza è una pala d’altare dipinta tra il

1424 e il 1425 per la chiesa di Sant’Ambrogio a

Firenze.

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Il Polittico di Pisa

Nel 1426 Masaccio dipinge il Polittico per l’altare della chiesa del Carmine di Pisa.

Fu smembrato nel Seicento: i pannelli superstiti si

conservano oggi in vari musei.

Il pittore si rivela aggiornato sulle novità introdotte da Donatello e Brunelleschi in

materia di prospettiva, volumi e linguaggio architettonico.

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Antico: • rosoni, colonnine, pedana del

trono sono di derivazione classica

Prospettiva: • l’aureola del Bambino è

scorciata • il trono ha una profondità

prospettica credibile • la linea d’orizzonte (LO), posta

sulla seduta della Vergine, è rapportata alla posizione dell’osservatore

La tavola centrale

Realismo: • la Vergine ha il volto stanco e segnato • il Bambino compie un gesto spontaneo • il chiaroscuro costruisce un panneggio pesante

L O

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La Cappella Brancacci

Il significato è racchiuso nella figura di San Pietro che allude alla Chiesa: attraverso di essa si compie il percorso di salvezza

dell’uomo dopo il peccato originale reso possibile dal sacrificio di Cristo.

Cricco Di Teodoro, Itinerario nell’arte Quarta edizione, © Zanichelli editore 2017

La decorazione della cappella Brancacci nella Chiesa del Carmine a Firenze è commissionata dal ricco mercante Felice di Michele

Brancacci.Il ciclo di affreschi è ripartito concordemente tra Masaccio e

Masolino che vi lavorano dal 1424 al 1428, ma è completato, dopo una lunga interruzione, da Filippino Lippi tra il 1481 e il 1483.

Vi si raffigurano storie della Genesi e della Vita di Pietro.

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Il tributo

Il gabelliere chiede la tassa per il Tempio di Gerusalemme: Cristo ordina a Pietro di andare a pescare un pesce che miracolosamente avrà nella pancia una moneta d’argento; con essa

Pietro paga il tributo.

Il Vangelo di Matteo narra l’entrata di Cristo a Cafarnao.

I tre momenti del racconto sacro sono unificati dalla prospettiva e dalla luce.

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Il tributo

La luce del dipinto proviene

da destra e coincide con la fonte di luce reale della cappella.

Il gesto di Cristo, echeggiato da Pietro, ha

valore compositivo e simbolico.

I personaggi hanno un rilievo scultoreo

ispirato alla statuaria classica.

L’edificio laterale posto in scorcio contribuisce a

misurare lo spazio.

Cristo è il centro prospettico e simbolico attorno al quale stanno

gli Apostoli in semicerchio.

Per accentuare la profondità della

scena le montagne sono via via più

chiare.

Le ombre degli Apostoli sono

realisticamente tracciate sul terreno.

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La Cacciata dal Paradiso Terrestre di Masaccio coglie

tutta la drammaticità dell’evento

Tentazione e Cacciata dal Paradiso Terrestre

La Tentazione di Adamo ed Eva di Masolino ha una

compostezza severa, quasi classica

I corpi flessuosi sono atteggiati in pose eleganti, mentre gli

sguardi mancano di espressività

All’urlo straziante di Eva che scopre la propria nudità

corrisponde la vergogna di Adamo

I corpi appaiono massicci e sgraziati, modellati da un forte

chiaroscuro

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La TrinitàL’affresco con la Trinità, dipinto tra il 1426 e il

1428 nella navata sinistra di Santa Maria Novella a Firenze, è l’ultima opera di Masaccio.

Protagonista è l’architettura dipinta di una finta cappella, luogo della manifestazione

della Trinità.

Dalla morte del corpo (lo scheletro) ci si eleva, grazie all’intercessione (Maria e Giovanni) e per mezzo della preghiera (i committenti) fino alla

salvezza dell’anima e alla definitiva sconfitta della morte (la Trinità).

Il significato della complessa figurazione è:

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La Trinità: l’architettura

Il perfetto disegno prospettico, realizzato qui da Brunelleschi in persona, definisce coerentemente lo

spazio.

Le architetture dipinte da Masaccio sono ispirate a quelle reali di Brunelleschi, ma

possiedono una particolare gravità di stampo romano.

La colonna regge l’arco che, come nello Spedale degli Innocenti, è inquadrato da una trabeazione

sostenuta da paraste.

La volta a botte cassettonata si rifà ai fornici degli archi di trionfo romani,

come quelli di Tito e di Settimio Severo.

La linea d’orizzonte, al livello dei donatori, consente una visione dal basso dell’interno della cappella

dipinta.

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La Trinità: i personaggi

I volti sia dei donatori sia dei personaggi sacri sono fortemente caratterizzati.

Le figure acquistano

monumentalità, apparendo come scolpite a tutto

tondo.

I committenti, inginocchiati ai lati

della scena, si trovano al di qua della cappella.

Tra il volto dolente di Cristo e quello sereno del Padre cala la colomba

dello Spirito Santo.

La Vergine è la sola voltata verso lo spettatore, cui

rivolge uno sguardo severo.

La figura di Dio Padre è posta al

vertice della piramide

compositiva.