l'udu l'aquila al cnsu

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Informazioni sull'organismo

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Page 1: L'Udu L'Aquila al CNSU
Page 2: L'Udu L'Aquila al CNSU

Fiorini

Page 3: L'Udu L'Aquila al CNSU

che cos’è il CNSUPer CNSU si intende il Consiglio Nazionale degli Studenti Univer-

sitari ed è un organo consultivo e di rappresentanza nazionale

degli studenti. E’ composto da 28 studenti eletti tra gli universi-

tari iscritti a tutti i corsi di laurea nei 4 collegi in cui è divisa l’Italia

(Sud, Centro, Nord-Est, Nord-Ovest), oltre che da un rappresentan-

te dei dottorandi e uno degli specializzandi. La durata del man-

dato è di 3 anni. Possono votare per il CNSU tutti gli studenti iscrit-

ti regolarmente ovvero in regola con il pagamento delle tasse.

Il CNSU può formulare proposte, rivolgere quesiti ed es-

sere sentito dal Ministro dell’Istruzione,Università e Ricer-

ca, su materie di interesse generale per l’università o in

merito a fatti ed eventi di rilevanza nazionale riguardanti la di-

dattica, il finanziamento pubblico e la condizione studentesca.

Inoltre elegge al proprio interno 8 rappresentanti degli stu-

denti nel Consiglio Universitario Nazionale (CUN), il qua-

le è un organo elettivo di rappresentanza del sistema uni-

versitario italiano composto in totale da 57 membri eletti

appartenenti a tutte le categorie universitarie (rettori, professori, ri-

cercatori, dirigenti amministrativi, personale tecnico amministrativo)

Il CUN formula pareri e proposte al MIUR, relativamente alla program-

mazione universitaria,ai criteri per l’utilizzo della quota di riequilibrio

del F.F.O,ai criteri generali per l’ordinamento degli studi universitari,ai

regolamenti didattici di ateneo oltre che a decreti ministeriali ed ogni

altra materia che il Ministro dell’ Università e della Ricerca ritenga di

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sottoporre al parere del CUN.

Perchè l’esperienza dell’Udu L’Aquila deve essere portata al cnsu?L’Udu L’Aquila è un’associazione studentesca che da anni è

impegnata nella rappresentanza, in tutti gli organi dell’Ate-

neo e negli organismi con competenze sul Diritto allo Studio.

Abbiamo già dimostrato di poter eleggere pur se medio Ateneo,

un rappresentante al CNSU e grazie alla capacità di elaborazione e

di analisi, unita all’esperienza e alle proposte portate all’interno del

Consiglio stesso, siamo sempre stati in prima linea nella difesa dei di-

ritti degli studenti e del sistema universitario pubblico. La forza del

nostro candidato è quella di avere alle spalle una realtà come l’Udu

L’Aquila, che segue quotidianamente tutti i problemi degli studen-

ti, non solo quelli legati alla didattica, ma ogni singolo tema che ri-

guarda la vita studentesca, dentro e fuori l’Università. Dal Ministro

Moratti (2004) al Ministro Profumo (2013), siamo sempre entrati nel

merito delle questioni, a prescindere dal colore politico dei governi

succedutisi. Accesso ai corsi di laurea, diritto allo studio, residenzialità,

tirocini formativi, sbocchi professionali, tasse universitarie, scuole di

specializzazione, riforma Gelmini sono alcuni dei temi che abbiamo

affrontato nei mandati precedenti. La nostra capacità di portare le te-

matiche studentesche all’attenzione del Ministero, così come di essere

determinanti su questioni di importanza nazionale è uno dei nostri

Page 5: L'Udu L'Aquila al CNSU

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punti di forza. Ne è stato esempio il momento dell’emergenza post-si-

sma, dove la nostra azione è stata determinante per la vita di tutti

gli studenti aquilani. Per questo è fondamentale appoggiare Andrea

Fiorini attuale coordinatore dell’UduAq, come nostro rappresentante

nazionale, per noi studenti, per la nostra Università, per la nostra Città.

Tasse - FFOA seguito del sisma che ha colpito la città dell’Aquila, nell’aprile del

2009, è stata fondamentale la presenza al CNSU di un membro dell’U-

du L’Aquila. L’allora rappresentante dell’Udu, Tino Colacillo presentò,

per tramite della Commissione Diritto allo Studio del CNSU stessa, il

seguente documento sull’emergenza dell’Università dell’Aquila.

Documento sull’emergenza dell’Univer-sità degli Studi dell’Aquila

Il Consiglio Nazionale degli Studenti Universitari in riferimento alla sisma che ha colpito la Città dell’Aquila e che ha duramente colpito l’Università degli Studi dell’A-quila ritiene opportuno proporre una serie di provvedimenti a favore degli studenti universitari.E’ necessario che gli studenti universitari duramente colpiti dal sisma del 6 Aprile non vengano ignorati nella gestione dell’emergenza e nella fase di ricostruzione.E’ necessario che l’Università degli Studi dell’Aquila possa ripartire al più presto con la propria attività didattica e di ricerca e che superi il prima possibile la fase di emer-genza. Pertanto il Cnsu si esprime affinché tutte le sedi universitarie rimangano nella città dell’Aquila evitando spostamenti che penalizzerebbero l’università stessa e città.Il Cnsu pertanto considera prioritaria l’applicazione di una serie di provvedimenti atti ad agevolare la carriera accademica degli studenti nell’immediato e nel prossimo anno accademico.

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A tal proposito il Cnsu chiede che:- L’Università degli Studi dell’Aquila rimanga legata al territorio aquilano senza pre-vedere dislocamenti che rischierebbero di spezzare il rapporto Ateneo- Città penaliz-zando sia gli studenti, sia la città dell’Aquila;- siano prorogate tutte le scadenze per i bandi di accesso a corsi di specializzazione, scuole di formazione, graduatorie per l’accesso alla scuola nella provincia dell’Aquila e nella Regione Abruzzo;- sostegno economico immediato sotto forma di borsa di studio per tutti gli studenti universitari a titolo di risarcimento per i danni subiti e come forma di sostegno eco-nomico per affrontare il periodo di emergenza;- L’individuazione immediata di strutture pre esistenti sul territorio della città dell’A-quila da destinare all’Università per attività di ripresa della didattica nel prossimo anno accademico e per garantire la ripresa della ricerca scientifica;- Il blocco del pagamento degli affitti universitariInoltre per il superamento dell’emergenza va avviato quanto prima la realizza-zione di strutture abitative sicure per gli studenti universitari affinché fin dal prossimo anno accademico possano tornare all’Aquila e poter frequentare stabil-mente i corsi, le lezioni, tirocini e laboratori.Inoltre il Cnsu chiede che per i prossimi anni accademici gli studenti iscritti nell’A-teneo siano esentati dal pagamento delle tasse universitarie, ricevano un contributo economico stabile e duraturo che consenta loro di affrontare i disagi della condizione di emergenza della città, la gratuità totale dei titoli di viaggio per la sede Universi-taria.Come si può leggere, la mozione elaborata dal rappresentante dell’U-

du L’Aquila chiedeva che l’attività didattica ripartisse dall’Aquila (evi-

tando la dispersione delle sedi in tutto Abruzzo), la proroga delle sca-

denze, la creazione di strutture residenziali per gli studenti utilizzando

le strutture pre-esistenti (Reiss Romoli, caserme cittadine), l’esonero

dalle tasse universitarie. E prevedeva anche il ristoro dei danni subiti

dagli studenti, un contributo economico stabile per sopperire ai disa-

gi e trasporti gratuiti.

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Oggetto: Mozione del CNSU in relazione al recente sisma che ha interessato la Regione Abruzzo e l’Università degli Studi dell’Aquila

Il CONSIGLIO NAZIONALE DEGLI STUDENTI UNIVERSITARIADOTTA ALL’UNANIMITA’ LA SEGUENTE MOZIONE

In seguito al distruttivo sisma avvenuto in Abruzzo il 6 aprile scorso, il Consiglio Na-zionale degli Studenti Universitari si sente direttamente toccato per l’elevato numero di studenti universitari deceduti e rimasti feriti all’interno della Casa dello Studente e delle loro abitazioni private.Il CNSU è tenuto costantemente aggiornato sulla reale situazione dell’Ateneo aqui-lano e della città grazie alla presenza di due consiglieri provenienti dall’Università dell’Aquila.Nell’esprimere profondo cordoglio e viva partecipazione per le popolazioni colpite dal sisma, il Consiglio sottolinea la necessità che gli studenti universitari non vengano ignorati nella gestione dell’emergenza e desidera essere parte attiva, in collaborazione con il Ministero, la CRUI, il CUN e il Rettore prof. Di Orio, nella rinascita dell’Ateneo aquilano.Per l’indubbia qualità della didattica offerta e per il prestigio internazionale dei pro-getti di ricerca svolti dall’Università degli Studi dell’Aquila, il CNSU ritiene necessario tutelare l’autonomia dell’Ateneo e il suo legame con il territorio, indipendentemente dalle scelte temporanee che verranno prese per fronteggiare l’emergenza.Il CNSU nella sua veste di massimo organo di rappresentanza degli studenti ritiene che sia di priorità assoluta mettere in campo tutti gli sforzi necessari affinché sia ristabilito il clima di normalità accademica pre-esistente, favorendo le iniziative di ricostruzione in loco dell’università e dei servizi agli studenti ad essa collegata.

In sede di Consiglio non tutti gli spunti furono accolti dalla maggioran-za, formata da Lista Aperta (Comunione e Liberazione) e Azione univer-sitaria, ma molti dei punti importanti sono stati comunque inseriti. La mozione definitiva approvata fu questa :

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Scegli il sole

Ritiene altresì, che la ricostruzione della città e degli edifici pubblici sia l’occasione per il rilancio dell’Ateneo aquilano in campo internazionale, attraverso la costruzione di un campus universitario tecnologicamente all’avanguardia con elevati standard strutturali antisismici che evitino il ripetersi dei tragici avvenimenti che hanno parti-colarmente interessato la Casa dello Studente.Per uscire in tempi rapidi dalla fase di emergenza il Consiglio ritiene prioritaria una risposta al problema della residenzialità, prevedendo la realizzazione di strutture abitative sicure per gli studenti universitari affinché dal prossimo anno accademico si possa tornare a frequentare regolarmente lezioni, laboratori e tirocini.Il CNSU chiede al Ministero di farsi garante della dovuta copertura economica al fine di assicurare per gli studenti dell’Università dell’Aquila l’esenzione totale dal pa-gamento dei contributi e delle tasse universitarie per l’anno accademico in corso e per il venturo, e una maggiore disponibilità di borse di studio a sostegno delle famiglie.La ricostruzione deve costituire un’occasione di profondo rinnovamento per la città e deve concretizzarsi in una rete di servizi integrati ad accesso agevolato e in strutture per la didattica, alloggi, ristorazione, trasporti e luoghi di aggregazione in grado di accogliere nuovi studenti.

La mozione approvata dal CNSU ha aiutato l’Università per la trattativa con il Miur, per arrivare all’accordo di programma e all’esonero delle tasse. Altre proposte che noi avevamo avanza-to, ma che l’intero CNSU non aveva accolto, sono state comun-que ottenute tramite la lotta locale: CAS e trasporti gratuiti fra tutti

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FFOAlla fine del 2010 il Ministero, nell’emettere il decreto di riparto del Fondo di Finanziamento Ordinario, attua un taglio del 3,72% del trasferimento a favo-re dell’Università dell’Aquila, tradendo così parte delle condizioni stipulate nell’Accordo di Programma. L’Udu dell’Aquila si accorge, in pieno periodo na-talizio, del taglio effettuato e denuncia pubblicamente la vicenda con un duro

botta e risposta con il ministero.

h t t p : / / w w w . u d u a q . o r g / 2 0 11 / 0 1 / 0 3 / r a p i n a - d i - n a t a l e -all%E2%80%99universita-dell%E2%80%99aquila-gelmini-e-tremonti-regalano-un-taglio-di-oltre-25-milioni-di-euro/

A Gennaio il Consigliere al CNSU dell’Udu L’Aquila presenta una mozione, poi approvata all’unanimità, contro il taglio e per chiedere il rifinanziamento del fondo.

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Oggetto: accordo di programma stipulato fra il Ministero dell’ Istruzione, dell’U-niversità e della Ricerca e l’Università degli studi dell’Aquila

IL CONSIGLIO NAZIONALE DEGLI STUDENTI UNIVERSITARI

VISTO l’accordo di programma stipulato fra il Ministero dell’ Istruzione dell’Univer-sità e della ricerca e l’ Università degli studi dell’Aquila il quale accordo prevedeva che l’ FFO del 2011 destinato al suddetto Ateneo fosse “almeno pari a quello concesso alla stessa del 2008”VISTO l’ articolo 1 comma b del decreto di riparto del 21 Dicembre 2010 emesso dal MIUR, il quale prevede un taglio del fondo di finanziamento ordinario destinato all’ Ateneo Aquilano pari al 3.72%VISTO che a seguito di tale emanazione, il Decreto Direttoriale di assegnazione delle risorse ha stanziato per l’Università dell’Aquila una cifra complessivamente in linea con l’Accordo di Programma, in linea cioè se si computano come “quota dell’Accordo di Programma”, la quota spettante all’Università dell’Aquila del fondo per l’adegua-mento degli scatti stipendiali e contrattuali.

Questo significa, in sostanza, che per l’Università dell’Aquila gli scatti stipendiali e gli aumenti contrattuali gravano sulle risorse fissate per stabilizzare l’Ateneo nel post-terremoto, in contrasto con il senso stesso dell’Accordo di Programma, nato per tutelare l’Ateneo Aquilano da possibili decurtazioni derivanti da tagli dell’FFO o da perdita, a causa del sisma, dei valori di riparto tipici dell’Ateneo Aquilano.

ADOTTA ALL’ UNANIMITA’ LA SEGUENTE RICHIESTAChe venga rivista tale scelta per non vanificare l’ importante e positivo accordo tra l’ università dell’Aquila e il MIUR, per consentire all’ Ateneo di avere una stabilità economica dopo il catastrofico sisma del 6 Aprile 2009, il quale è tuttora fattore di difficoltà per la crescita e lo sviluppo dell’ Ateneo e della città dell’Aquila.

FFO - Tasse - Esonero L’Aquila

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Cosa c’è ancora da fare?

L’Udu ha sempre posto il problema del sottofinanziamento degli Ate-

nei tra le priorità del suo agire, contestando duramente i governi di

cdx, di csx e bipartisan che hanno costretto l’Università italiana ad una

profondissima sofferenza finanziaria.

Al tempo stesso l’Udu ha cercato di impedire e di fermare il vertigino-

so aumento delle tasse universitarie che gli Atenei, spinti dal sottofi-

nanziamento del sistema universitario. Ma anche dalle nuove norme,

dall’Udu contestatissime, che hanno escluso il computo delle tasse

pagate dai fuori corso per il computo del monte tasse massimo inca-

merabile dagli Atenei.

L’Udu ha usato tutti gli strumenti propri del conflitto e della rappre-

sentanza e, laddove gli Atenei non abbiano fermato il vertiginoso au-

mento, ha promosso e vinto ricorsi contro gli Atenei che sfondavano

il tetto massimo di tasse, ottenendo i rimborsi a favore degli studenti:

h t t p : // w w w . i l m e s s a g g e r o . i t / p r i m o p i a n o /

scuolaeuniversita/universit_gli_studenti_hanno_

pagato_ 218 _ mil ioni _ di _ euro_ di _tasse _ in _ pi/

notizie/170902.shtml

http://www.repubblica.it/scuola/2013/04/30/news/

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ateneo_pavia_rimborsa_tasse_universitarie-57780221/

Nel caso specifico dell’Aquila è importantissima la presenza di un rap-

presentante dell’Udu L’Aquila nel prossimo CNSU. Infatti l’accordo di

programma prevede l’esenzione dalle tasse universitarie sino al 2014.

L’accordo è scritto in maniera tale che l’anno viene inteso in senso “fi-

nanziario-solare” e non accademico. C’è insomma il concreto rischio

che nell’Anno Accademico 2014/2015 ci sia la beffa di una esenzione

della sola ex-prima rata e non della seconda, che è poi quella più cor-

posa,come già stava per accadere allo scadere del primo accordo nel

2011.

L’Udu si impegna già da oggi per arrivare all’interpretazione che co-

pra l’intero A.A. 2014/2015 e che al tempo stesso spinga Ministero e

Università a trovare forme di rientro alla “normalità fiscale” morbide e

proporzionali alla permanenza di eventuali disagi post-sisma.

CARTA DEI DIRITTIL’8 Settembre del 2011 il CNSU ha approvato la propria proposta di

Carta dei Diritti degli Studenti. La Carta ricalca in sostanza quella ap-

provata nell’Ateneo dell’Aquila nel 2008 grazie all’impegno dell’Udu e

delle migliaia di studenti che hanno sostenuto questa fondamentale

battaglia.

Si tratta di un momento storico, perché quella battaglia, su un singolo

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ateneo, ha segnato un punto di partenza per affermare i diritti degli

studenti universitari di tutta Italia.

In CNSU la battaglia per la Carta dei Diritti a livello nazionale è stata

portata avanti dal gruppo dell’Unione degli Universitari, e in parti-

colare dall’aquilano Mauro Pettinaro, presidente della commissione

interna sulla condizione studentesca, a conferma dell’importanza di

eleggere un rappresentante dell’Udu di provenienza Univaq.

Quest’approvazione, oltre a sancire dei principi e dei diritti per tutti gli

studenti d’Italia attraverso un organo ministeriale, non fa che rafforza-

re la Carta dei Diritti dell’Università dell’Aquila.

La carta dei diritti degli studenti riconosciuta dallo Statuto dell’Uni-

versità e con valore di Regolamento d’Ateneo è una straordinaria con-

quista dell’Udu L’Aquila, la sua applicazione, la sua difesa, la sua “ma-

nutenzione” dentro le regole della nuova governance sono un tassello

fondamentale dell’attività di rappresentanza. L’approvazione della

carta nazionale e l’elezione “a garanzia” di un rappresentante dell’Udu

L’Aquila anche al prossimo CNSU può rappresentare certamente uno

strumento di “forza” durante la “manutenzione” che la revisione degli

organismi e dei poteri dell’Ateneo obbligherà.

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NUMERO CHIUSOUna delle nostre battaglie più forti è sicuramente quella contro il nu-mero programmato indiscriminato deciso degli Atenei (differente dal numero programmato nazionale), perchè siamo fortemente convinti che questo sia un sistema di selezione profondamente illogico.Inoltre ci opponiamo alla surrettizia trasformazione del numero pro-grammato nazionale (determinato sulla base della programmazione dei posti) in numero chiuso vero e proprio (con le soglie minime nei test d’accesso).I ricorsi vinti contro la soglia minima di 60/80 (2011/2012) e di 55/80 (2012/2013) nei test di scienze della formazione primaria dell’Aquila hanno permesso l’immatricolazione a circa 50 studenti che pur rien-trando nei contingenti del numero programmato erano esclusi per aver ottenuto un risultato al di sotto dell’altissimo 60/80.Anche in questo caso l’esperienza dell’Aquila è stata da apripista in tutta Italia per mettere in discussione le surrettizie trasformazioni da numero programmato a numero chiuso operate dal Ministero in spre-gio alla Legge e alla Costituzione.

La lotta dell’Udu L’Aquila negli anni ha permesso di eliminare nell’Uni-versità dell’Aquila tutti i numeri programmati “locali”, non determinati dunque da normative europee, permettendo così a migliaia di stu-denti di iscriversi liberamente a Psicologia, Scienze Motorie, Biologia, Biotecnologie. Naturalmente la nostra straordinaria vittoria a favore del diritto degli studenti a scegliere il proprio percorso formativo si è

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scontrato con una generalizzazione in Italia del numero chiuso d’Ate-

neo in questi corsi di laurea.

E’ assolutamente indispensabile, per un equilibrato sistema univer-

sitario, combattere la generalizzazione del numero chiuso in Italia e

limitarlo ai corsi dove le norme europee non permettono alternative.

L’Aquila, pur “generosa” non può sopperire da sola alla progressiva li-

mitazione del diritto allo studio in Italia in alcuni corsi di laurea.

In particolare è indispensabile difendere all’Aquila e garantire nel

maggior numero di Atenei possibile l’apertura dei corsi magistrali, per

permettere così agli studenti la possibilità di proseguire il proprio per-

corso di studi. La presenza dell’Udu L’Aquila al Cnsu e la nostra sfida

per arrivare con le proposte dell’Udu L’Aquila fin dentro il CUN sono

volte anche a questo obiettivo strategico di grandissima importanza

per gli studenti iscritti a tutti i corsi di laurea triennali.

http://www.repubblica.it/scuola/2013/01/12/news/universit_numero_chiuso_a_rischio-50396130/

http://www.uduaq.org/2012/02/07/udu-vinto-ricorso-contro-i-punteggi-minimi-voluti-da-gelmini-su-scienze-della-formazione-primaria/

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TIROCINIIl tirocinio formativo rappresenta per gli studenti universitari di molti

corsi di laurea un tema importantissimo, uno strumento indispensam-

bile per mettere in pratica le conoscenze fino a quel momento solo

teoriche dello studente.

Naturalmente il tirocinio funge ad un ruolo positivo per lo studen-

te (e formativo) finchè non si trasforma in una prestazione lavorati-

va gratuita, in cui il tirocinante non viene tutelato in alcun modo, ne

nell’obiettivo di formazione/di praticantato né nello stesso contesto

“lavorativo”.

Tirocinio curriculare e professionalizzanteSul terreno importantissimo dei tirocini professionalizzanti, la nuova

normativa (derivante dal decreto salva-italia) ha certamente degli

aspetti positivi per alcune professioni regolate, ma mantiene delle

contraddizioni e dei nodi irrisolti che vanno affrontati.

Nello specifico si ritiene positivo il tetto dei 18 mesi di tirocinio massi-

http://www.uduaq.org/2013/03/15/scienze-della-formazione-vinto-ricorso-contro-i-punteggi-minimi-studenti-ricorrenti-a-

laquila-tutti-immatricolati/

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mo per quelle professioni che avevano un tirocinio di 24, 30 e 36 mesi.Nel caso degli studenti di Economia è indispensabile intervenire per sanare però l’anomalia creatasi tra la professione di revisore contabile, normata a livello europeo e quella di dottore commercialista. Infatti ad oggi si avrebbe un tirocinio di 18 mesi per la professione della se-zione A (dottore commercialista) e uno di 36 per la professione della sezione B (revisore), con l’effetto perverso di aver in realtà aumentato il tempo di tirocinio per chi voglia conseguire entrambe le qualifiche (fino alla riforma i 36 mesi per la sezione A erano “riversabili” ai fini della Sezione B).Al tempo stesso chiediamo che sia massimizzato ovunque il tempo del tirocinio curriculare interno ai corsi di studio e riconosciuto ai fini del computo dei mesi necessari per la professione (es.Psicologia), non-ché che sia eliminato per tutte le professioni il concetto di “continuità” del tirocinio curriculare con quello post-laurea ai fini del riconosci-mento cumulato. In questo modo infatti si permetterebbe da un lato di sostenere una parte del tirocinio nel percorso di studi, dall’altro di evitare l’assurdità di tirocini svolti e non riconosciuti per salto di ses-sione di laurea e interruzione dell’attività stessa di tirocinio. Inoltre si deve evitare che la nuova normativa porti all’introduzione di tirocini professionalizzanti post-laurea laddove prima non erano previsti (chi-mici, architetti), salvo al massimo la previsione di tirocini curriculari nel percorso di studi.

Inoltre l’Udu da sempre sostiene la necessità della retribuzione-in-dennità per il periodo di tirocinio professionalizzante e anche questo aspetto della nuova normativa va assolutamente rivisto. In tal senso

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va letta la seguente mozione già presentata con il protagonismo pri-

mario dell’Udu L’Aquila :

Indennità-retribuzioneIl 5 aprile 2013 abbiamo presentato (primi firmatari i rappresentanti

dell’Udu tra cui il consigliere dell’Aquila Mauro Pettinaro) al Cnsu una

mozione per chiedere di corrispondere una retribuzione anche per i

tirocini curriculari.

Oggetto: retribuzione dei tirocini formativi e di orientamentoAdunanza n. 17 del 4 e 5 aprile 2013IL CONSIGLIO NAZIONALE DEGLI STUDENTI UNIVERSITARIADOTTA ALL’UNANIMITÀ LA SEGUENTE MOZIONE

VISTA la Legge 28 Giugno 2012, n. 92: “Disposizioni in materia di riforma del merca-to del lavoro in una prospettiva di crescita” in particolare l’art. 1 commi 33; 34; 35;VISTO l’accordo tra il Governo, le Regioni e Province autonome di Trento e Bolzano, sul documento recante “Linee-guida in materia di tirocini”.

Il CONSIGLIO NAZIONALE DEGLI STUDENTI UNIVERSITARI

CONSIDERA il raggiungimento di un accordo in Conferenza-Stato Regioni un primo passo molto importante per la seria regolamentazione dei tirocini formativi e di orientamento;CHIEDE al contempo di adottare al più presto gli opportuni provvedimenti affinché tale intesa sia effettivamente attuata tramite l’introduzione delle relative normati-ve regionali;CHIEDE, inoltre, di iniziare ad intraprendere una discussione per garantire una giu-sta ed adeguata indennità anche per i tirocini curriculari.

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Area MedicaScuole di specializzazione - MEDICINAAbbiamo chiesto che la proposta di regolamento all’accesso delle

scuole di specializzazione per gli studenti del corso di laurea di Medi-

cina sia davvero condivisa con gli studenti e per questo abbiamo con-

tinuamente chiesto trasparenza sulle ultime modifiche apportate dal

Ministero. La mozione presentata (bocciata da Lista Aperta e da Azione

Universitaria) rimarca lo spirito positivo della proposta di regolamento

ma ne chiede l’applicazione dall’a.a. 2019/2020. Questo perchè rite-

niamo che modificare le regole in corso possa recare un danno agli

studenti che, durante il loro percorso formativo, si vedono cambiati

i criteri di accesso alle scuole di specializzazione. Ribadiamo che l’in-

tento della riforma del regolamento è positivo, ma questo dev’essere

discusso e condiviso con gli studenti. Purtroppo i consiglieri al Cnsu

di Lista Aperta non solo hanno incontrato da soli il Ministro, ma non

hanno condiviso assolutamente nulla dell’iter del regolamento e, fatto

ancor più grave, continuano a tenere nascosta una delle ultime bozze

del ministero.

Mozione regolamento scuole di specializzazione presentata dal rap-

presentante del Cnsu dell’Aquila e bocciata dai rappresentanti di

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Azione Universitaria e Lista Aperta

“IL CNSU CHIEDE che l’applicazione del nuovo regolamento delle scuole di

specializzazione sia a decorrere dall’A.A. 2019/2020 e che non vada quindi

ad incidere nel percorso formativo degli studenti universitari già iscritti ai

corsi di laurea di Medicina e Chirurgia considerato che si andranno a cam-

biare i criteri di punteggio e di accesso riguardanti la carriera accademica

dei singoli studenti universitari. Riteniamo, inoltre, che l’applicazione del

nuovo regolamento debba inderogabilmente partire per i nuovi immatri-

colati a cui potrà essere data libera scelta del proprio percorso formativo

in base al nuovo regolamento e che quest’ultimo, quindi, non vada invece

a danneggiare TUTTI gli studenti che frequentano attualmente i corsi di

laurea di Medicina e Chirurgia.”

ODONTOIATRIAPer il corso di laurea di Odontoiatria abbiamo presentato una mozio-

ne, approvata all’unanimità, in cui abbiamo chiesto l’attivazione delle

scuole di specializzazione di area odontoiatrica secondo il nuovo ordi-

namento e lo stanziamento di fondi atti a coprire la formazione specia-

listica degli odontoiatri.

Mozione presentata dal consigliere al CNSU dell’UDU L’Aquila, Mau-

ro Pettinaro, per la richiesta di attivazione di scuole di specializza-

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zione di area odontoiatrica presentata dal rappresentante al Cnsu

dell’Aquila e approvata all’unanimità.

“IL CNSU CHIEDE l’attivazione delle scuole di specializzazione di area

odontoiatrica secondo il nuovo ordinamento e lo stanziamento di fondi

atti a coprire la formazione specialistica degli odontoiatri. L’attuale si-

tuazione, oltre a costituire una grave lesione del diritto allo studio, pone

i professionisti italiani in condizione di svantaggio a livello europeo e sco-

raggia l’accesso alla formazione specialistica da parte di coloro che non

hanno un sostegno economico diverso dalla propria attività lavorativa. ...”

PROFESSIONI SANITARIEMozione presentata dal consigliere dell’UDU L’Aquila, Mauro Pettinaro,

e fatta approvare all’unanimità per l’attivazione di una terza sessione

di laurea a Luglio (ad oggi Novembre e Aprile) per le triennali sanitarie

(sessioni di laurea professioni sanitarie regolate dal Ministero). Questa

mozione è ancora al vaglio del ministero per un possibile esito positi-

vo.

Mozione per la richiesta di una terza sessione di laurea per le profes-

sioni sanitarie presentata dal rappresentante al Cnsu dell’Aquila e

approvata all’unanimità

“IL CNSU CHIEDE l’ampliamento a tre sessioni di laurea per i corsi di laurea

delle professioni sanitarie, rispetto alle due attualmente previste. Queste

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ultime oggi si svolgono, rispettivamente, nei mesi di marzo-aprile e di ot-

tobre-novembre. Si ritiene auspicabile l’inserimento di una terza sessione

di laurea nel periodo di giugno-luglio.”

PsicologiaChi ha scelto un percorso formativo di tipo psicologico è sempre ( più o

meno ) consapevole di quello a cui andrà incontro. Inizia la sua carriera

accademica passando attraverso rigidi numeri chiusi previsti dalla mag-

gior parte degli atenei italiani, nonostante la 264 del 99 non ne preveda

la necessità. Durante il percorso triennale l’aspirante psicologo approccia

per la prima volta con il tirocinio, che lo “perseguiterà” per i prossimi 8-9

anni almeno. Il tirocinio durante il suo percorso formativo non gli verrà

riconosciuto per l’iscrizione a nessuno dei due albi degli psicologi. fermia-

moci un attimo e guardiamo la normativa.Il DPR 328/2001, che integra

e modifica il D.M. 239/1992, agli Art. 52 e53 prevede un tirocinio della

durata annuale e semestrale rispettivamente per l’iscrizione alle sezioni

A e B dell’albo. all’art 6 prevede la possibilità che questo venga assolto

in tutto o in parte durante il corso di studio e nel comma 2: “Coloro che

hanno effettuato il periodo di tirocinio per l’accesso alla sezione B possono

esserne esentati per l’accesso alla sezione A, sulla base di criteri fissati con

decreto del Ministro competente sentiti gli ordini e collegi.” Allora com’è

possibile che uno studente di psicologia non veda riconosciuto il suo tiro-

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cinio accademico come professionalizzante? Beh è bastata una circolare

del miur del 13/11/2008 n.4375 che ha previsto un tirocinio continuativo

e e ininterrotto a far sì che gli atenei si orientasssero su un tirocinio post

lauream sia per la triennale che per la magistrale, risolvendo così il proble-

ma della continuità. Se volessimo sintetizzare il quadro del tirocinio dopo

la laurea triennale se vuoi abilitarti all’albo B devi fare un semestre di 500

ore gratuito di tirocinio, non importa il tuo tirocinio accademico. Dopo la

laurea magistrale se vuoi abilitarti all’albo A devi fare un anno di tiroci-

nio gratuito. Chiaramente l’abilitazione all’albo A dopo 5 anni di studio è

quasi sempre un passaggio obbligato.Perchè direte? Perchè non ci si può

fermare all’albo B?semplice, perchè gli sbocchi occupazionali reali per gli

psicologi albo B sono pochi o nulli, nonostante le attività descritte dalla

L.170/2003 nell’art.3.

Generalmente il panorama lavorativo di chi si trova in questa situazione

è caratterizzato da un’alta precarietà, un basso salario e occupazioni che

non rispecchiano a pieno le competenze acquisite con il titolo di studio

triennale. Sono pochi quelli che decidono di fermarsi a questo step, la

maggior parte decide di iscriversi alla laurea magistrale, scontrandosi di

nuovo con il muro del numero chiuso, in molti casi di diverse unità infe-

riore a quello della triennale. Prendiamo tre atenei come esempio, uno al

nord, uno al centro e uno al sud. All’università degli studi di Parma trovia-

mo un numero programmato alla triennale che prevede una numerosità

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massima degli iscritti di 300 unità e alla magistrale di 120. Questo com-

porta un gap di 180 studenti. La ex facoltà di psicologia di urbino ne pre-

vede 250 alla triennale e sempre 120 alla magistrale. Ulteriore gap di 130.

andiamo al sud. La Federico II di Napoli vede un accesso programmato

per 250 studenti alla triennale e 140 magistrale con una differenza di 110

studenti. Cosa accade a questo punto?Gli studenti che non riescono ad

accedere a queste magistrali che fine fanno? Chiaro, si riversano sulle sedi

che fortunatamente hanno il numero aperto e terminano il loro percorso

accademico lì.

dopo la laurea magistrale è d’obbligo abilitarsi all’albo A per provare a

mettere in campo le conoscenze acquisite e partecipare a concorsi che

vengono fatti molto sporadicamente. La definizione dei compiti della pro-

fessione è sancita dalla legge n. 56/89 che nell’art.1 recita:” La professione

di psicologo comprende l’uso degli strumenti conoscitivi e di intervento

per la prevenzione, la diagnosi, le attività di abilitazione-riabilitazione

e di sostegno in ambito psicologico rivolte alla persona, al gruppo, agli

organismi sociali e alle comunità. Comprende altresì le attività di speri-

mentazione, ricerca e didattica in tale ambito. “ Nonostante l’abilitazione

per aumentare le possibilità occupazionali si continua con la formazione

e appaiono sullo scenario le famose scuole di specializzazione o scuole di

psicoterapia, in un scenario paragonabile tranquillamente ad una giun-

gla. Le scuole di specializzazione possono essere pubbliche o private. Le

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private hanno un costo medio annuo di 3000 euro ( per mediamente 4

anni), le pubbliche hanno costi più abbordabili ma sono decisamente po-

che, con pochissimi posti e solo in alcuni atenei italiani, tipo la Sapienza.

La specializzazione in psicoterapia sembra fondamentale per un futuro

lavorativo. Se dovessimo scegliere un’immagine per rappresentare lo sce-

nario nazionale accademico e post accademico degli aspiranti psicologi

potremmo immaginarlo come un doppio imbuto, dove alla base c’è un

alto numero di aspiranti psicologi che vengono selezionati in triennale per

poi diventare “ex psicologi junior” che si trovano per una serie di norme di

fronte ad uno scenario fatto di precarietà, bassi salari, competenze profes-

sionali non salvaguardate e pochi sbocchi occupazionali. Mano a mano

che si sale aumentano le possibilità occupazionali ma la possibilità di rag-

giungere questi livelli di formazione viene sempre di più frenata da norme

stringenti, causando un accumulo di lavoro per poche persone.

Cosa proponiamo?Vogliamo cambiare il panorama nazionale che è sempre più drammati-

co e difficile. riteniamo imprescindibile creare sbocchi occupazionali per

i laureati triennali che siano adeguati alle competenze acquisite durante

il percorso di studi e che permettano di sviluppare potenzialità e nuove fi-

gure professionali. Ci sembra questo l’unico modo per diminuire la preca-

rietà che caratterizza questa fascia. Vogliamo altresì che tutte le magistra-

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li di psicologia vengano aperte per permettere a tutti i laureati in triennale

di proseguire il loro percorso di studi qualora vogliano farlo e conseguen-

temente chiediamo di aumentare l’occupabilità dei laureati in psicologia,

investendo nazionalmente in settori quali la cura della salute,la psicolo-

gia scolastica e l’ambito organizzativo. Inoltre crediamo che sia assolu-

tamente necessario aumentare il numero di scuole di specializzazione

pubbliche e il numero di posti disponibili per evitare un imbottigliamento

di aspiranti psicoterapeuti in balia del mercato privato, caratterizzato da

prezzi esorbitanti. Per quanto riguarda il tirocinio vi invitiamo a leggere il

precedente paragrafo.

EconomiaAlla luce del recente decreto DM47, meglio conosciuto come AVA, che

nel momento in cui entrerà a regime potrebbe compromettere seria-

mente la chiusura di diversi corsi per quanto riguarda l’università de

l’Aquila, rimane strategico in un contesto regionale di scarsa presenza

di corsi simili la difesa del corso di laurea magistrale della classe LM

77. Questo corso infatti presenta, grazie all’accordo tra l’ordine dei

dottori commercialisti e revisori contabili ed il MIUR, la particolari-

tà di non dover sostenere una delle tre prove dell’esame di stato per

accedere all’ordine. Per questo motivo con Andrea Fiorini, candida-

to dell’Udu L’Aquila nonchè studente di Economia, manterremo l’at-

tenzione sull’importanza di questo corso non solo nel singolo CAD di

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economia ma anche e soprattutto in CNSU e in maggior modo tramite

il CUN affinché possa essere condotta una battaglia a salvaguardia di

questo percorso di studi. Oltre a garantire la presenza del corso LM77

l’altro obiettivo non può non essere il praticantato. I famosi 12 mesi

obbligatori post laurea rischiano di diventare una presa in giro poiché

non si raggiunge l’obiettivo di ridurre i tempi per l’accesso all’ordine

bensì in un certo qual modo lo si aumenta. Uno studente che esce dal

suo corso di laurea magistrale deve essere in grado di accedere alla

professione immediatamente permettendogli di entrare nel mondo

lavorativo nel minor tempo possibile. Quindi non solo ridurre davvero

i tempi del praticantato, ma anche garantire che l’esame sostenuto per

l’accesso alla sezione A dell’albo sia riconosciuto, come sempre è stato,

per la sezione B quella degli esperti contabili. Nel frattempo che tale

problematica non giunge a soluzione sarà necessario tutelare i tiro-

cinanti sotto un altro profilo, quello del rimborso spese. Anche se la

normativa non prevede un rimborso obbligatorio affermando “come

elemento tipico del praticantato” la gratuitità di quest’ultimo (circolare

n. 18/2004, il 20 ottobre 2004) è necessario prevedere invece una for-

ma di rimborso spesa obbligatoria per la figura del praticante che in un

contesto attuale di fragilità del sistema economico e sociale vorrebbe

dire garantire una forma di autosufficienza economica dignitosa e ne-

cessaria per delle figure come i giovani neolaureati altamente a rischio.

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DSU - BorseL’impegno sul decreto dsu tristemente noto come Decreto Profumo

da parte dell’UDU è stato da subito lampante. Il Ministro dimissionario

Profumo voleva cambiare il diritto allo studio del nostro Paese con un

vero e proprio colpo di mano.

Il Decreto Profumo prevede l’aumento vertiginoso dei criteri di merito

per l’accesso alle borse di studio, la diminuzione della soglia massima

ISEE per l’accesso stesso, la vergognosa differenziazione tra le soglie

ISEE delle diverse Regioni (a parità di reddito si può essere idonei nelle

Marche e non idonei in Abruzzo) e altre amenità simili.

Per cercare di bloccare l’approvazione del decreto abbiamo percorso

varie strade, dapprima abbiamo lanciato l’occupazione delle case dello

studente di tutta Italia per avere la giusta attenzione sul tema e poi

abbiamo fatto in modo che il CNSU esprimesse il proprio parere sul

decreto(obbligatorio ma non vincolante) il più tardi possibile. Infatti la

maggioranza al CNSU composta da CL-Lista Aperta (gli amici di Formi-

goni) e Azione Universitaria è vergognosamente a favore dello stesso

decreto.

A L’Aquila sono state fondamentali le assemblee nella Residenza Cam-

pomizzi e l’impegno di tutti gli studenti residenti, la loro occupazione

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simbolica e le loro proteste hanno dato forza alla nostra voce. In CNSU

la nostra posizione è stata di netto contrasto nei confronti del decreto

che non faceva altro che tagliare borse di studio con il meccanismo

dell’innalzamento dei requisiti di merito e di reddito. Nonostante tut-

to, la maggioranza ciellina è riuscita ad esprimere un parere da parte

del CNSU consentendo di andare avanti nell’iter di approvazione del

decreto.

In seguito la palla è passata alla Conferenza Stato-Regioni per l’espres-

sione del proprio parere. Grazie all’impegno dell’UDU e alla pressione

dei suoi rappresentanti, la Conferenza Stato-Regioni ha rimandato per

tre volte la discussione sul decreto taglia-borse, fino ad arrivare alla sua

bocciatura. Determinante in tal senso è stato il blitz dell’Udu L’Aquila

in occasione della visita di Vasco Errani, presidente della Regione Emi-

lia-Romagna e Presidente della Conferenza delle Regioni.

In questo modo l’UDU è riuscita a portare a casa una grande vittoria: lo

STOP al decreto dsu del Ministro Profumo!

Attualmente la situazione è diversa, ora ci sono un nuovo Governo e

un nuovo Ministro dell’Istruzione. Per quanto ci riguarda continuere-

mo a confrontarci con il Ministro all’interno del CNSU come abbiamo

sempre fatto, portando avanti le idee di università accessibile a tutti

e di vero diritto allo studio che sono da sempre quelle dell’udu e non

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facendoci alcun problema quando sarà il momento di difendere i diritti

di tutti. Per questo è ancora importantissima la presenza della pratica

mista di conflitto&rappresentanza di cui è portatrice l’Udu dell’Aquila.

SFP, GaE, TFAIl terreno delle normative sulla formazione degli insegnanti, dalle GaE,

al concorsone fino ad arrivare alle incredibili norme del TFA speciale, è

probabilmente il terreno, insieme a quello del diritto allo studio, dove

in assoluto la maggioranza del CNSU in mano a ComunioneLiberazio-

ne-Lista Aperta e Azione Universitaria ha prodotto la più vergognosa

opera di fiancheggiamento delle devastanti decisioni di Profumo.

Da subito ListaAperta si è schierata a favore del “concorsone” e, di fron-

te alla pressante e dura attività dell’Udu volta all’ammissione nelle GaE

di tutti gli iscritti ai corsi di Scienze della Formazione Primaria qua-

driennale (anche immatricolati successivi al 2007), in linea d’altronde

con la posizione dei coordinamenti e delle associazioni dei docenti

abilitandi, sia ListaAperta che Azione Universitaria hanno impedito

l’approvazione delle mozioni e degli emendamenti presentati dall’U-

du L’Aquila volti ad ottenere la parità di trattamento tra docenti forma-

tesi nello stesso percorso formativo. Mentre nel 2011 il CNSU appro-

vava una mozione per chiedere l’inserimento nelle GAE degli esclusi,

improvvisamente , nel 2012, ListaAperta e Azione Universitaria fanno

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sponda con il ministero, abbandonano la linea da sempre perseguita

dagli studenti iscritti a SFP quadriennale e fiancheggiano il ministero

nella richiesta del concorsone.

Questa la mozione “pro-concorso” per gli immatricolati 2008 di Lista

Aperta e Au.22 Marzo 2012“ Il cnsu chiede che venga bandito un concorso ordinario per titoli ed esami, affin-che’ lo Stato possa reclutare gli studenti di Scienze della Formazione primaria (LM-85bis) immatricolati a partire dall’a.a. 2008/2009, in rispetto dell’art. 39 del decreto legislativo n. 297/94, cosi’ come modificato dalla legge 124/99 ancora vigente. La richiesta presenta carattere di massima urgenza dal momento che gli immatrico-lati nell’a.a. 08/09 sono prossimi alla laurea ma attualmente non possono aspirare alla assunzione in ruolo perche’, pur venendo in possesso di titolo accademico abili-tante all’insegnamento, resteranno esclusi definitivamente dalle GAE del personale docente abilitato. Inoltre, l’ulteriore posticipazione nella indizione dei concorsi pri-verebbe lo stesso sistema scolastico statale della possibilita’ di rispondere al proprio fabbisogno reale con l’apporto di forze giovani, minando alla radice la possibilita’ di sopravvivenza ed efficienza di tale sistema”La nostra proposta di emendamento era così formulata:“ il Cnsu auspica, inoltre, che alle GAE siano ammessi tutti gli abilitandi e abilitati di

scienze della formazione primaria quadriennale “

Questo emendamento è stato bocciato da Lista Aperta e Azione Uni-

versitaria

Oltre all’emendamento, l’Udu, considerato il disastroso voltafaccia di

Lista Aperta e Au nei confronti degli studenti di Scienze della Forma-

zione Primaria, ha tentato in proprio anche la strada di una mozione

pro-ingressoGaE

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Oggetto: richiesta inserimento GAE studenti laureati e laureandi in Scienze della Formazione PrimariaLo stato di agitazione degli studenti Laureati e Laureandi in Scienze della Forma-zione Primaria mette in evidenza lo stato di anomia in cui si trovano tutti i docenti che hanno conseguito e che stanno per conseguire l’abilitazione all’insegnamento in seguito alla frequenza dei corsi abilitanti a numero chiuso attivati su disposizio-ne del M.I.U.R. dal 2008 al 2010. Molti studenti si laureeranno tra giugno e luglio 2011, ma non hanno nessuna graduatoria dove iscriversi, nonostante la legge n.53 del 2003 recita chiaramente: l’esame di laurea sostenuto a conclusione dei corsi in scienze della formazione primaria istituiti a norma dell’articolo 3, comma 2, della legge 19 novembre 1990, n. 341, ha valore di esame di Stato e abilita all’insegna-mento, rispettivamente, nella scuola materna e nella scuola primaria. Esso consen-te altresì l’inserimento nelle graduatorie permanenti previste dall’articolo 401 del testo unico di cui al decreto legislativo 16 aprile 1994, n. 297. Ma Tali graduatorie sono state chiuse dal Ministero che ha omesso di provvedere ad una nuova forma di reclutamento. Il fatto grave è che dalle graduatorie escludono proprio gli inse-gnanti che hanno le abilitazioni di cui la scuola necessita e paga persone prive di quella formazione specifica necessaria a promuovere il processo formativo dell’a-lunno in particolare di quello disabile.Il Cnsu chiede che gli studenti Laureati e Laureandi in Scienze della For99mazione Primaria nel rispetto della normativa vigente vengano inseriti nelle GAE (Graduato-rie a Esaurimento), data l’assenza di ogni altra norma sul reclutamento docenti e di non essere lasciati nella suddetta condizione di anomia.

A completamento delle politiche distruttive del Ministero in materia

di reclutamento, si segnalano inoltre la presa in giro sul contingente

da reclutare promesso con il concorsone (si promisero 11mila dal con-

corso + 11mila dalle GaE, numeri che oggi appaiono un miraggio), i

bassissimi numeri sui TFA, l’assoluta mancanza di una prospettiva di

reclutamento reale per i nuovi abilitandi via TFA e l’introduzione del

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TFA speciale, ad aggiungere entropia e alimentare la guerra tra poveri.E’ indispensabile su tutto il terreno dell’accesso all’insegnamento un ribaltamento completo delle politiche del ministero, ma per far que-sto è indispensabile che al CNSU emerga una maggioranza che TUTELI davvero gli studenti di Scienze delle Formazione Primaria e tutti coloro interessati a percorsi di accesso per le classi di concorso delle scuole secondarie (lettere, lingue, scienze, matematica, fisica...).

Per quanto riguarda infine il corso di laurea in Scienze della Formazio-ne Primaria quinquennale (LM85BIS) è indispensabile rimettere mano alla tabella ministeriale (ordinamento), prima del completamento del percorso di attivazione (i 5 anni).

Nello specifico bisogna agire per permettere la registrazione anno per anno dei CFU relativi alla lingua inglese, ma soprattutto è ASSOLUTA-MENTE INDISPENSABILE modificare la normativa relativa al “nuovo so-stegno”.

Per LM85BIS infatti il Corso di Specializzazione per il Sostegno (con il quale ricordiamo si entra nel mondo del lavoro più velocemente) può essere frequentato solo successivamente alla laurea (mentre nel corso quadriennale può essere frequentato contestualmente all’ultimo anno del corso di laurea) e per l’accesso allo stesso è previsto un ulteriore vergognoso numero programmato, naturalmente più ristretto del nu-mero previsto per il corso di laurea stesso.

La proposta di cui si fa carico l’Udu dell’Aquila con il suo candidato FIO-

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RINI è di revisione della norma volta a permettere l’accesso al corso di sostegno a tutti gli iscritti al corso di laurea (senza ulteriore selezione) e già a partire dall’ultimo anno di corso (come d’altronde nel corso qua-driennale).

L’Udu inoltre si fa garante della permanenza del corso di sostegno per tutti gli studenti del corso quadriennale.

I temi dell’accesso all’insegnamento, delle graduatorie e del recluta-mento, delle tutele per gli studenti del corso quadriennale in spegni-mento e per le modifiche necessarie per il corso quinquennale sono tra le priorità assolute dell’Udu L’Aquila sia per il CNSU, sia per il CUN.

Fiorini

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Udu L’Aquiladove s iamo:

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