lllaaa gggaaazzzzzzeeettttttaaa - alciea.fralciea.fr/gazettes/voyage 2018 prepa.pdf ·...

11
L L L a a a G G G a a a z z z z z z e e e t t t t t t a a a numero speciale preparazione viaggio in Veneto 2018 EDITORIALE: è stato chiesto ai partecipanti al viaggio di documentare un tema che riguardasse la visite previste durante il nostro viaggio. In molti hanno risposto all’appello e ne è nusci ta una bella Gazzetta , diversificata negli argomenti, utile per prepararci alle visite. Bravi giornalisti e grazie del vostro prezioso lavoro! Gli articoli sono copiati secondo l’ordine delle visite. Buona lettura!! “CREMONA “ di Maryse Germain La bella città lombarda di Cremona si trova nella pianura Padana. La città, importante centro agricolo situato nel cuore di una regione fertile, riunisce le attività commerciali e l’animazione su piazza Roma. E’ nata come insediamento gallico, poi romano ; nel Medioevo ha subito costantemente le devastazioni delle lotte interne tra Guelfi e Ghibellini. Nel 1334 fu conquistata dalla famiglia Visconti , la stessa che fondo’ il Ducato di Milano nel XV secolo. Solo durante il Rinascimento, Cremona conobbe di nuovo una brillante attività artistica. Nel XVIIV et IXX sec. Cremona subi le dispute tra austriaci e francesi fino al Risorgimento e all’unità d’Italia. IMPORTANZA DELLA CITTA’: la reputazione di Cremona viene soprattutto dai suoi liutai che, già nel XVI sec., hanno qui perfezionato violini e violoncelli. Le famiglie Amati, Guarnieri e soprattutto Antonio Stradivari, produssero qui ammirevoli strumenti dal suono perfetto. Oggi la tradizione continua con la Lutherie International School. Cremona ha visto nascere Claudio Monteverdi (1567/1643), inventore, con Orfeo ed il ritorno d’Ulisse. Diversi monumenti sono da vedere: Il Duomo ed il palazzo comunale, con la pinacoteca e il museo del violino.

Upload: doanlien

Post on 18-Feb-2019

218 views

Category:

Documents


0 download

TRANSCRIPT

‘‘‘ LLLaaa GGGaaazzzzzzeeettttttaaa ‘‘‘ numero speciale preparazione viaggio in Veneto 2018

EDITORIALE: è stato chiesto ai partecipanti al viaggio di documentare un tema che riguardasse la visite previste durante il nostro viaggio.

In molti hanno risposto all’appello e ne è nuscita una bella Gazzetta, diversificata negli argomenti, utile per prepararci alle visite. Bravi giornalisti e grazie del vostro prezioso lavoro!

Gli articoli sono copiati secondo l’ordine delle visite. Buona lettura!!

“CREMONA “ di Maryse Germain La bella città lombarda di Cremona si trova nella pianura Padana. La

città, importante centro agricolo situato nel cuore di una regione fertile, riunisce le attività commerciali e l’animazione su piazza Roma. E’ nata come insediamento gallico, poi romano ; nel Medioevo ha subito costantemente le devastazioni delle lotte interne tra Guelfi e Ghibellini. Nel 1334 fu conquistata dalla famiglia Visconti , la stessa che fondo’ il Ducato di Milano nel XV secolo. Solo durante il Rinascimento, Cremona conobbe di nuovo una brillante attività artistica. Nel XVIIV et IXX sec.

Cremona subi le dispute tra austriaci e francesi fino al Risorgimento e all’unità d’Italia. IMPORTANZA DELLA CITTA’: la reputazione di Cremona viene soprattutto

dai suoi liutai che, già nel XVI sec., hanno qui perfezionato violini e violoncelli. Le famiglie Amati, Guarnieri e soprattutto Antonio Stradivari, produssero qui ammirevoli strumenti dal suono perfetto. Oggi la tradizione continua con la Lutherie International School.

Cremona ha visto nascere Claudio Monteverdi (1567/1643), inventore, con Orfeo ed il ritorno d’Ulisse. Diversi monumenti sono da vedere: Il Duomo ed il palazzo comunale, con la pinacoteca e il museo del violino.

Al specialità gastronomica piu’

conosciuta di Cremona è il suo TORRONE, famoso in tutta Italia. E poi la mostarda, il provolone ... La scoperta di questa città sarà

davvero una interessante passeggiata!

(foto: la festa del torrone in novembre)

“ANTONIO STRADIVARI” di Brigitte Guiraud

Durante il nostro prossimo viaggio in Italia, andremo a visitare Cremona, città

che ha visto nascere Antonio Stradivari nel 1644, “padre” dei violini

“Stradivarius.

A 12 anni, è orfano ed è educato da Niccolo Amati, ( nipote di Andrea Amati che

ha inventato il primo violino trasformando una viola) che gli insegna il mestiere

di liutaio.

Giovanissimo, impara a conescere ed ad amare gli alberi, cosa che gli sarà molto

utile per la qualità del legno edei suoi violini.

Dopo diversi anni di apprendimento, Antonio firma il suo primo violino a 16

anni, che chiama “stradivarius”, nel 1660. Ci saranno anche “il soil” nel 1714, “il

messie” nel 1716 e “il Lady Blunt” nel 1721. Ha fabbricato 696 Stradivari di cui

614 violini, 63 violoncelli e 13 viole. Diventa il liutaio preferito dei musicisti

come Yehudi Menuhin, Paganini, Bach, Corelli, Vivaldi. I suoi strumenti sono

fatti esclusivamente in acero e in peccia (abete rosso). Ogni strumento è unico. Si

possono vedere diversi stradivarius nel museo della musica a Parigi.

Padre di 11 figli, nessuno, ahimé, gli ha dato il cambio, imparando e continuando

la sua attività! Muore nel 1737 a Cremona a 93 anni.

“Da Cremona al lago di Garda” di Michèle Comacle Arriviamo da Cremona al lago di Garda, chiamato anche Lago di

Benaco (lac benèfique). Il lago di Garda , una bellezza dai colori vivi ed un clima gradevole. La larghezza massima del lago è 17,2 km, la lunghezza 51,6km. E’ il piu’ vasto dei laghi d’Italia, circondato da una vegetazine rigogliosa fatta di palme, olivi,

limoni e vigne. Le sue rive toccano tre regioni: Lombardia, Veneto e Trentino alto Adige. Numerosi paesini si affacciano sulle sue rive, ricchi di musei, monumenti e centri di interesse culturale, eccone alcuni: Riva del Garda, dove si mangiano ancora piatti della tradizione

culinaria austriaca, Torbole, importante centro di vela, Sirmione

con il suo centro storico rinomato, le grotte di Catullo e le terme. A Sirmione si trova un castello, la Rocca scaligera e il palazzo della famosa diva Maria Callas, che si trova proprio di

fronte. Bardolino, celeberrima per il suo vino, le Torri del Benaco e il castello scaligero. Malcesine con il castello ed il palazzo dei capitani; dotata di una

telecabina che porta sul monte Baldo che offre un panorama mozzafiato sul lago. Limone sul Garda: rinomata per i suoi frutteti di limoni, con una limonaia bellissima nel castello, aperta al pubblico. Salo’: dove Mussolini aveva posizionato il ministero della

Stampa e degli Esteri della RSI. Desenzano e Peschiera del Garda con le loro spiagge incantevoli. Diversi poeti e scrittori hanno reso omaggio al lago (Dante, Bayron, Stendhal, Gabriele d’Annunzio, Goethe). Sicuramente

questo lago con le sue rive è un luogo entusiasmante. “Lago di Garda” di Lucien Grasso

Personalmente non conosco la regione intorno al lago di Garda, ho guardato sul net per informarmi e perlustrare un po’ dove andremo in viaggio. Sono stato stupito dalla lunghezza di questo serbatoio d’ acqua di 52 km circa e la sua larghezza 17 km. Anche la presenza di tanti piccoli paesi lungolago mi ha

affascinato. Penso che gli abitanti siano felici di vivere in una bellissima regione senza fabbriche e dove la vita sembra dolce per loro.

Devono godere di un aria pura, sentire gli uccelli cinguettare al sorgere del sole, e possono anche vedere bei tramonti sul lago. Per quanto riguarda il viaggio che faremo insieme,vorrei parlarvi di Sirmione, piccolo comune italiano di 8217 abitanti, in

provincia di BRESCIA in Lombardia il cui centro storico sorge su una penisola che divide il basso lago di Garda . Durante i secoli il lago di Garda apparteneva al Veneto, ma dopo l’epoca di Napoleone il territorio fu spostato nei dominii bresciani

Ho notato che gli abitanti di questa zona vivono soprattutto di

turismo, sia per la presenza delle vestigia romane e medievali che per le acque termali. Da sapere : le grotte di catullo risalgono al periodo romano.

Interessanti il castello Scaligero, la Chiesa di Santa Maria della neve e chiese di San Pietro in Mavino. Il lago è circondato dalle montagne situate tra Venezia e Milano. Si trova in una regione alpina, è stato formato dai ghiacciai.

In generale viene diviso in due parti, l’alto lago, al nord, dove ci si puo’ divertire con il vento, originato nel corridoio tra le montagne, e il basso lago, dalle rive meno ripide . Il suo clima contribuisce alla crescita della flora e della fauna. Mi piacerebbe fare un giro panoramico in mongolfiera sul lago,

sarebbe uno spettacolo formidabile!! Gabriele d’Annunzio” di Marie France Matillon

Gabriele d'Annunzio è nato a Pescara negli Abruzzi nel 1863. A 16 anni scrive il primo libro di poesie "Primo vere". Scrittore italiano del XIX secolo, ha pubblicato romanzi, novelle, discorsi, saggi,opere teatrali; in italiano e in francese.

Si è sposato con Maria Hardouin, gallese, ed è stato padre di tre ragazzi; ha avuto una vita dissoluta ! è stato un uomo complesso ! Infatti, oltre a essere scrittore, è uomo politico, militare e massone. E’soprannominato " il poeta maladetto, il

poeta amante,il poeta soldato ". Nel 1910, è stato esilato in Francia ad Arcachon per scappare dei suoi creditori. Poi si è trasferito a Parigi, dove ha una vita da "dandy" nei saloni

parigini. Nel 1915,ritorna in Italia per entrare

nell'esercito come aviatore. Diventa un eroe nazionale per la vittoria di Fiume nel 1919. Prima sostiene il fascismo, poi lo abbandona perchè non condivide le idee di Hitler. Mussolini l'accompagna a Gardone Rivera;

durante 17 anni lui paga i lavori per questa proprietà. Gabriele è morto nel 1938 per un ictus. E sepolto nel mausoleo nel parco nazionale del "vittoriale degli italiani".

“Gabriele D’Annunzio : poeta e uomo politico” di Claude Huguenin

Un poeta ma anche uomo politico ed eroe della prima guerra

Gabriele D’Annunzio nasce nel 1863 a PESCARA da una famiglia borghese. Nel novembre 1881 si trasferisce a Roma per frequentare la facoltà di lettere e filosofia , ma si immerge con entusiasmo negli ambienti letterari e giornalisti della capitale .

Siamo in un momento in cui lo Stato italiano viene creato, pero’ è encora necessario fare l’ unità popolare.

( nel 1867 Massimo d’Azeglio si lamentava cosi «purtroppo s è fatta l’Italia, ma ora dobbiamo fare gli italiani »)

La sua personalità (D’annunzio) raffinata ed egocentrica, il suo

gusto per il gesto clamoroso, le sue filosofie di autoesaltazione, ne fanno un uomo di grande carisma e un poeta di grande talento. Credo che abbia aiutato a fare l’italiano, e per qualcuno è il Victor HUGO d’oltralpe.

Nel 1891 si trasferisce a Napoli, dove scopre le opere di Nietzsche e comincia a seguirne le idee. Nel 1895 ritorna a Roma.

E’ eletto deputato nel 1899 a destra (si diceva che fosse un

Garibaldi di destra). Pero’, nel 1900, dopo la repressione del governo Pelloux, si spostò a sinistra. affermando: "da un lato dal parlamento, un gran numero di uomini sono mezzi morti, dall'altra parte un piccolo numero di uomini continua a vivere”.

Celebra l'amore per il pericolo, il gesto aggressivo, la velocità, la

patria rigenerata, mentre proclama il suo odio per la cultura tradizionale. È un eroe sociale, dotato di una buona dose di esibizionismo. Nel 1898 si stabilisce in Toscana, dove vivrà nel lusso fino al 1910. Allo scoppio della prima guerra mondiale si

ripara a Parigi, dove si schiera a favore dell'intervento antitedesco.

Nel 1915 rientra in Italia sotto la veste di uno tra i più fervidi interventisti. Nonostante sia più che cinquantenne, prende servizio al fronte, dando una valutazione estetizzante della

guerra così come di ogni altro aspetto della vita. Clamorosa si presenta l'azione promossa di propria iniziativa, subito dopo la

fine della guerra, per la riconquista di Fiume e della Dalmazia, assegnate dai trattati di pace alla Jugoslavia.

Dopo il suo ritorno in Italia Si arruolò a più di 50 anni come

luogotenente di cavalleria, poi come aviatore e partecipò a numerosi atti militari. Nel 1916, un incidente aereo gli fece perdere l'occhio destro; assistito dalla figlia Renata, nella "casa rossa" di Venezia, D'Annunzio trascorse tre mesi in immobilità e

oscurità, tornando all'azione e desiderando atti eroici, si distinse nella Beffa di Buccari.Nel febbraio 1918, partecipa a un raid sul porto austro-ungarico di Bakar (oggi in Croazia) per aumentare il morale degli

italiani, che era veramente basso dopo il disastro di Caporetto.A bordo di un motoscafo ultrarapido guidato

da Costanzo Ciano (padre di Galeazzo, futuro genero di Mussolini), entra nella notte nel porto militare austro-ungarico di Bakar (Buccari in italiano).

I siluri, mal sintonizzati, esploderanno nel molo senza causare considerevoli danni militari, ma il genio della propaganda di D’Annunzio userà con i media questa audace incursione, che sarà definita la beffa di Buccari. Oggi si puo ancora vedere la vedetta nel museo Vittoriale degli Italiani.D'Annunzio occupa

Fiume nel settembre del 1919, alla testa di un gruppo di Arditi, e tiene la reggenza della città sino al Natale del 1920, quando il governo italiano interviene per la smobilitazione. Lasciata Fiume nel gennaio 1921, si trasferisce in una villa di Gardone Riviera.

Essa viene dall'autore stesso trasformata in una casa-museo, sovraccarica di arredi e reliquie, simbolo di tutte le esperienze della vita e dell'arte dannunziana, ammassate in uno spazio in cui domina l'orrore del vuoto e della luce. E' questo il fastoso, pittoresco e funereo "Vittoriale degli Italiani". La sua

personalità, temuta persino dal Duce per l'attivismo e la fama, viene soffocata dal relegato isolamento nel Vittoriale voluto da Mussolini stesso. Stroncato da un'emorragia cerebrale, D'Annunzio muore il 1° marzo 1938.

Durante il viaggio sentirete parlare della famiglia Della Scala (da cui deriva l’aggettivo: scaligero), ecco alcune informazioni da parte di Jean Truc

LA FAMIGLIA DELLA SCALA

La famiglia Della Scala, anche detta Degli Scaligeri, è stata una ricca e potente famiglia che governò sulla città di Verona e una gran parte del Veneto per centoventicinque anni dal 1262 al 1387 . Le fonti storiche pretendono che sarebbe stata presente a Verona già agli inizi del XI secolo, forse discendenti dei nobili di scalemburg titolari di feudi in Valpolicella o forse da un fabbricante di scale , di nome Jacopo Fico.

Dalla fine del 11° secolo e con la decadenza dell’Impero, tutte le grandi città erano riuscite a erigersi in Comuni indipendenti, governati da un assemblea di cittadini scelti con modalità diverse. Al governo del Comune di Verona partecipava la gran parte dei cittadini ricchi.

C’èra il Consiglio dei Gastaldioni dei mestieri costituito dai rappresentanti delle arti e del commercio, che prendeva le deliberazioni utili al bene della città , eleggeva il Podestà ( che aveva stato sostituito ai consoli e il cui ruolo era di fare applicare le decisioni ) e anche i giudici; Vi era anche un consiglio Maggiore costituito da 500 rappresentanti dei cittadini, scelti annualmente dal Podestà, allo scopo di approvare le decisioni dei Gastaldioni . Il podestà era spesso un forestiero ( perché fosse imparziale ) e eseguiva la volontà dal Consiglio che l’aveva eletto.

A partire dagli ultimi decenni del 13° secolo, questa vasta partecipazione al governo comunale non fu più capace di garantire la pace interna e una buona amministrazione in ragione di rivalità familiari e soprattutto in ragione della lotta feroce tra i guelfi ( partigiani del Papa ) e i Ghibellini ( partigiani dell’imperatore )

Visto che i Podestà rimenavano in carica solo pochi mesi , non avevano il tempo necessario per imporre la loro autorità . Ne approfittava di solito un solo cittadino , il più potente o il più abile, per

appropriarsi il potere e farsi chiamare Signore. Talvolta i Signori s'impadronivano del potere con le armi , o con l'appoggio di un partito .

Cosi che a Verona , per essere protetto e difeso dalle prepotenze delle altre famiglie o dalle città vicine. Il popolo conferi spontaneamente ad una sola famiglia tutte le cariche più importanti , i Della Scala.

La signoria scaligera ( 1262-1387) fu gloriosa , potente e benefica per cinque generazioni , benché non abbia potuto realizzare il suo progetto d'espansione e di ricostituzione dell'antico Marchesato di Verona e Aquileia.

Tutti gli scaligeri discendono di un certo Jacopino della Scala , mercante di lana, benestante che aveva ambizioni politiche e fu capitano del Popolo e Podestà di Cerea.

Si sono succedute alla guida della città di Verona cinque generazioni. Il personaggio piu’ famoso è CANGRANDE(* 1308-1329) , unico Vicario e Signore della città alla morte di Alboino.

Abile politico , guerriero coraggioso , munifico mecenate , Cangrande portò la Signoria al massimo splendore e all’apice della sua potenza.

Estese i domini territoriali fino a comprendere Vicenza, Feltre, Belluno, Mantova , Padova e Treviso e non si accontentò della gloria militare , ma volle conciliarsi gli animi con un mite e saggio governo. I cronisti ( e anche Dante nella Divina Commedia ) ebbero per Cangrande solo parole di lode perché cercava sempre il guadagno del popolo conquistato.

Cangrande fù per vent'anni un signore illuminato e rispettato . Nella sua corte ospitò scienziati , poeti e artisti di gran talento , tra i quali Dante Alighieri che ne parla nelle Divina Comedia.

Provvide al progresso e alla piena prosperità della città , ma senza spese superflue. Diede sviluppo al commercio e all’industria, specialmente laniera e miglioro’delle scuole .

Fece ampliare e restaurare la cinta della mura , rafforzandola con torri e con un vallo profondo, costruì in provincia numerosi castelli ; costrui palazzi e chiese , ponti e fontane

Mori il 23 luglio 1329, a soli 38 anni e senza discendenti maschi diretti, il 18 luglio 1328 Cangrande era entrato trionfante a Treviso e la

conquista della città rappresentò il coronamento del suo progetto di sottomettere tutto il Veneto e ricostituire l'antico marchesato di Verona. Ma la gloria ebbe breve durata perché, dopo pochi giorni, Cangrande fu colpito da una grave malattia che lo porto’ alla morte in pochi giorni. Si penso’ che fosse stato avvelenato.

Con la scomparsa di Cangrande cominciava l'irreversibile declino dinastico .

« Andrea Di Pietro PALLADIO » di

Laurence Kermovan

Originario di Padova, é l'architetto piu’ celebre della sua época e probabilmente di tutti i tempi.

Prima apprendista delle costruzioni, poi tagliatore di pietre, si consacra con assiduità agli studi, matematica, geometria e statica, ed ai trattati teorici di archittetura del romano Vitruvio.

Un po'di tempo passato a Roma li permette di scoprire teoria e pratica.

Il suo senso ammirevole dei proporzioni, l'armonia, la sensibilità con le quali integra le sue opere, sono la sua firma di genio.

I suoi concetti hanno dato origine alla scuola detta “palladismo”.

Vicenza , grazie agli edifici concepiti da Palladio, è oggi Patrimonio dell’Umanità, cosi come una ventina di ville palladiane nella regione :

Chiesa del Redentore, Basilica di San Giorgio Maggiore, Villa La Rotonda,

Villa Valmarana, molte ville lungo il fiume Brenta.

“La Villa Valmarana” di Jeanine Renevier

La villa Valmarana, vicino a Vicenza, é un ‘edificio tipico dei 16esimo e 17esimo sec.

La villa fu fatta costruire nel 1669 dall’avvocato Giovanni Maria Bertolo che la lasciò in eredità alla figlia Giulia (monaca padovana di Ognissanti ) da cui Guistino VALMARANA la acquistò nel 1715 . I lavori di ampliamento e la trasformazione della FORESTERIA (una barchessa “originalmente” ) sono datati della stessa epoca --.

La villa si compone di tre edifici situati in un grande parco: LA PALAZZINA (1669),

LA Foresteria ( Sono circondati da roseti , da un giardino all’Italiana) e la LA Scuderia.

La Palazzina

La Palazzina e la Foresteria sono affrescate da Giambattista e Giandomenico TIEPOLO chiamati nel 1757 dal proprietario Giustino Valmarana.

La straordinarieta’ della Villa è data anche dalla doppia mano del Padre e del Figlio ( Giambattista e Giandomenico) : l’opera del padre, si trova soprattutto nella Palazzina che segue i voleri del committente , mentre il figlio nella Foresteria dà libero corso alla sua fantasia lasciando la stanza degli dei dell’Olimpo al pennello del Padre. Una leggenda dice che Giambattista fece la promessa di finire gli affreschi in poco tempo ma Giustino Valmarana morì e Giambattista fu molto in ansia per la fine dei lavori. Ma il testamento di Giustino lasciava una considerevola eredità (d’oro) affinché potessero terminare il loro lavoro !

Il Giardino /il parco segreto della Foresteria di villa Valmarana AI NANI è un parco romantico che conduce in un viaggio nello spazio (cinese Pagoda) e nel tempo tra suggestioni storiche, artistiche e letterarie (dall’Eden alle corte di Versailles).

AI NANI : Si presume che il vero e proprio esecutore dei Nani sia Francesco Utiaco (ma l’ispiratore fu Giandomenico Tiepolo) . C’è una leggenda che dice che qui abbia vissuto una principessa nana circondata da servitori nani . Ma una volta guardò dalla finestra e, vedendo il sua differenza, si buttò dalla finestra. I servitori restarono pietrificati di dolore.

La famiglia Valmarana abita tuttora la villa e continua la tradizione culturale di accoglienza ( grandi artisti di musica , registi , scrittori ).

“CHE TROVARE A PARMA ?”

Monique Lacroix

Quando si pensa a Parma, si pensa subito a: prosciutto, parmigiano... E

magari : l’Emilia Romagna, il Torrente La Parma, i monumenti (il duomo, il battistero..., il Teatro Regio)... E magari ancora : una deliziosa

caramellina ghiacciata... Certo ! E di più : Lino Ventura, nato a Parma. Parma, gemellata con le città di Bourg-en-Bresse e Tours!

Ma chi pensa alla violetta... di Parma? Il profumo creato da Ludovico Borsari, nel 1870, che a dato il nome ad una famosa ditta di profumi.

Perche ? Forse perche questo piccolo fiore sarebbe stato adorato

dall’imperatrice austriaca Maria Luisa, seconda moglie di Napoleone 1, divenuta Duchessa di Parma dopo la caduta dell’impero francese.

Uno dei nostri più affascinanti poeti surrealisti era interessato a Parma. Quindi, Robert DESNOS ha scritto una Collezione che si chiama «chantefleurs» :

è una collezione in cui ogni fiore è un poema.

Ma prima, qualche parola sulla vita di Desnos : Desnos è nato nel 1900 a Parigi. Già nel 1934 si è unito al movimento di intellettuali antifascisti. Si unisce alla resistenza e viene arrestato nel 1944, deportato a Buchenwald et dopo in Cecoslovacchia in

un altro campo di concentramento, dove è morto di tifo.

Ecco, la sua poesia su Parma :

La Violetta

A Parma, a Parma, facciamo buon prosciutto,

A Parma, a Parma dove cresce la violetta.

Andremo a Parma

A mangiare buon prosciutto,

Respirare la violetta.

A Parma, oh! la violetta ha un buon profumo.

Association Langue et culture italiennes Entre Amis / www.alciea.fr