LEONARDO DA VINCI 1452-1519

PER MOLTI E’ STATO IL PIU’ GRANDE GENIO DELLA STORIA, SCIENZIATO,

LETTERATO, INGEGNERE, POETA, PITTORA, MUSICISTA E TANTE ALTRE COSE,

PER ALTRI UN PASTICCIONE CHE INIZIAVA TANTI PROGETTI MA DIFFICILMENTE NE

PORTAVA A TERMINE UNO. IN CAMPO ARTISTICO HA LASCIATO POCHE OPERE

ANCHE SE FORSE LA PIU’ FAMOSA E VISITATA IN ASSOLUTO, LA GIOCONDA.

LEONARDO BASAVA TUTTE LE SUE TEORIE SULL’OSSERVAZIONE DEI FENOMENI

NATURALI E CONSIDERAVA I SUOI OCCHI IL PIU’ GRANDE STRUMENTO

INVESTIGATIVO CHE CI POTESSE ESSERE.

DAL PUNTO DI VISTA ARTISTICO HA IL MERITO DI AVER INVENTATO UNA TECNICA,

LA PROSPETTIVA AEREA O SFUMATO, CHE PREVEDEVA LA RAPPRESENTAZIONE

NITIDA DELLE FIGURE IN PRIMO PIANO E SEMPRE MENO NITIDA DELLE FIGURE IN

LONTANANZA.

“UN'OPERA D'ARTE

NON SI

PUO' MAI TERMINARE

MA SOLO

ABBANDONARE”

USAVA LA PROSPETTIVA MA NON IN MODO RIGIDO COME NEL PRIMO

RINASCIMENTO MA IN MODO DA FAR EMERGERE I SENTIMENTI DEI VARI

SOGGETTI RAPPRESENTATI. NASCE A VINCI NEL 1452 IN UNA FAMIGLIA

“IRREGOLARE”, INFATTO SUO PADRE E SUA MADRE NON ERANO SPOSATI, SUO

PADRE SI SPOSERA' IN SEGUITO E LEONARDO PASSERA' TUTTA LA SUA INFANZIA

CON UNA MATRIGNA. A 17 ANNI ENTRA NELLA BOTTEGA DELL'ARTISTA

FIORENTINO ANDREA DEL VERROCCHIO. NEL 1472, A 20 ANNI RICEVE LE PRIME

COMMISSIONI PERSONALI. NEL 1476 VIENE ACCUSATO DI SODOMIA E SEBBENE I

MEDICI TOLLERASSERO L'OMOSESSUOLITA', LA SODOMIA VENIVA PUNITA CON

L'EVIRAZIONE.LEONARDO RIESCE A CAVARSELA GRAZIE AD ALCUNE SUE

AMICIZIE ALTOLOCATE. POCO DOPO LASCERA' FIRENZE PER TRASFERIRSI A

MILANO ALLA CORTE DI LUDOVICO IL MORO COME INGEGNERE MILITARE E

MUSICISTA. A LIVELLO MILITARE PROGETTA DIVERSE MACCHINE DA GUERRA MA

NON NE VERRA' REALIZZATA NEMMENO UNA. MOLTI PROGETTI SONO LASCIATI

INCOMPIUTI. A LIVELLO ARTISTICO

DIPINGE “IL CENACOLO” NEL

CONVENTO DI SANTA MARIA DELLE

GRAZIE. INTERPRETA LA SCENA IN

MODO COMPLETAMENTE DIVERSO

DAGLI ALTRI ARTISTI. LUI VUOL

EVIDENZIARE LA REAZIONE DEGLI

AOSTOLI QUANDO GESU' RIVELA CHE

UN DISCEPOLO L'AVEVA TRADITO. POSSIAMO NOTARE CHE TUTTI GLI APOSTOLI

GESTICOLANO CON UN ARIA MISTA TRA IL SORPRESO ED IL TERRORIZZATO,

GIUDA E' RAPPRESENTATO DI SPALLE, CON IL GOMITO APPOGGIATO SUL TAVOLO

CHE CERCA DI NASCONDERE IL SACCO CON I 30 DENARI. E' UN DIPINTO

SIMMETRICO, GLI APOSTOLI SONO RAGGRUPPATI IN GRUPPI DI 3 CON GESU' AL

CENTRO DELLA SCENA, VESTITO CON I COLORI DIVINI (ROSSO E BLU). IL

DIPINTO, DURANTE I SECOLI E' STATO MOLTO DANNEGGIATO, ANCHE LA SCELTA

DI APPLICARE LA TEMPERA SULL'INTONACO SECCO SI E' RIVELATA UNA SCELTA

SBAGLIATA. OGGI COME OGGI E' IN OTTIMO STATO GRAZIE AD UN RESTAURO

ESEGUITO PER IL GIUBILEO DEL 2000. LA COMMISSIONE PIU' IMPORTANTE

RICEVUTA A MILANO NON E' STATA QUESTA MA

QUELLA PER IL MONUMENTO EQUESTRE DI

FRANCESCO SFORZA, DI CUI PREPARO' UN

MODELLO MA LA STATUA VERA E PROPRIA NON E'

MAI STATA REALIZZATA PERCHE' TUTTO IL BRONZO

PRESO PER REALIZZARLA E' STATO USATO PER

FONDERE DEI CANNONI PER COMBATTERE I

FRANCESI CHE COMUNQUE EBBERO LA MEGLIO.

L'ARRIVO DEI FRANCESI PORTA ALLA PARTENZA DI

LEONARDO CHE TORNA A FIRENZEDOVE PROGETTA

DI DEVIARE L'ARNO E UN “AEROPLANO” PER

CESARE BORGIA, MA NON VENGONO REALIZZATI

NESSUNO DEI DUE. IN QUESTO PERIODO DIPINGE QUELLO CHE VIENE

CONSIDERATO IL SUO CAPOLAVORO,

LA GIOCONDA. E' UN RITRATTO COMMISSIONATOGLI

DA FRANCESCO DEL GIOCONDO, IL RITRATTO DI SUA

MOGLIE. DA QUESTO IL NOME “LA GIOCONDA”. CHE

COSA C'E' DI NUOVO IN QUEST'OPERA?

1) LA POSIZIONE. E' SEDUTA DI LATO CON IL

BUSTO E LO SGUARDO RUOTATO VERSO

L'OSSERVATORE.

2) LO SFONDO DETTA GLIATO, ALL'EPOCA GLI

SFONDI NON ERANO CURATI.

3) L'USO DELLA PROSPETTIVA AEREA.

LA GIOCONDA E’ L’OPERA D’ARTE PIU’ VISITATA DEL

MONDO, NEL 2006 HA AVUTO 8.300.000 VISITATORI. LA SUA FORTUNA, OLTRE ALLA

MAESTRIA CON CUI E’ RAPPRESENTATO, E’ DOVUTA ANCHE AL MISTERO

ESPRESSO DALLA DONNA, AL FATTO CHE E’ STATA RUBATA IN PIU’ DI

UN’OCCASIONE E CHE MOLTI ARTISTI L’HANNO REINTERPRETATA IN MODO DEL

TUTTO PERSONALE.

UNA DELLE INTERPRETAZIONI PIU’ FAMOSE E’ QUELLA DI

M.DUCHAMP (QUELLA CON I BAFFI), SI TRATTA DI UNA

RIPRODUZIONE FOTOGRAFICA ALLA QUALE SONO STATI

“APPICCICATI” BAFFI E PIZZETTO. SOTTO AL DISEGNO

TROVIAMO LE LETTERE L.H.O.O.Q CHE PRONUNCIATE IN

FRANCESE DANNO VITA ALLA FRASE DI ELLE A CHAUDE AU

CUL, IN ITALIANO, LEI HA CALDO AL CULO!

IN SEGUITO SI TRASFERIRA’ A MILANO ALLE DIPENDENZE DI

LUIGI XII RE DI FRANCIA CHE LO NOMINO’ “ARCHITETTO E

INGEGNERE STABILE”. ANCHE IN QUESTO CASO NON FU

REALIZZATO NESSUN PROGETTO. NEL 1512 VA A ROMA

OSPITE DI GIULIO II, MA NON ASSUME NESSUN INCARICO PERCHE’ NON SE LA

SENTE DI METTERSI IN COMPETIZIONE CON MICHELANGELO. ALLA MORTE DI

GIULIO II SI STABILISCE AD AMBOISE IN FRANCIA ALLE DIPENDENZE DI RE

FRANCESCO I, DOVE MORI’ IL 2 MAGGIO DEL 1519.