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LE INFEZIONI CORRELATE ALL’ASSISTENZA: INDICAZIONI PER UNA CORRETTA GESTIONE DEGLI SPAZI DI CURA 27 gennaio 2017 Bologna Il parere dell’infermiera specializzata nel rischio infettivo Claudia Gallerani

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LE INFEZIONI CORRELATE ALL’ASSISTENZA:

INDICAZIONI PER UNA CORRETTA GESTIONE

DEGLI SPAZI DI CURA

27 gennaio 2017 Bologna

Il parere dell’infermiera specializzata

nel rischio infettivo

Claudia Gallerani

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PREVENZIONE E CONTROLLO

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PAZIENTI

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MATERIALI SANITARI

OPERATORI SANITARI E

NON

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PREVENZIONE E CONTROLLO DELLE ICA

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L’applicazione di un insieme di MISURE

efficaci a interrompere la catena di

trasmissione dei microrganismi durante

l’assistenza sanitaria

E

il TEMPESTIVO RICONOSCIMENTO

delle colonizzazioni/infezioni

consentono di LIMITARE LA

DIFFUSIONE DEL CEPPI MDR ad altri

pazienti e alla comunità

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Le PRECAUZIONI sono RACCOMANDAZIONI basate su evidenze scientifiche

di grado più o meno elevato in grado di prevenire il rischio di trasmissione di agenti

infettivi in ambito assistenziale

1° livello

PRECAUZIONI STANDARD

si applicano a tutti i materiali di derivazione

biologica: sangue, liquidi corporei, secrezioni,

escrezioni, cute non integra e mucose di tutti

i pazienti in tutti i contesti di cura

2° livello

PRECAUZIONI AGGIUNTIVE

misure specifiche per via di trasmissione che

devono essere … aggiunte …. alle precauzioni

standard nei pazienti conosciuti o sospetti,

colonizzati o infetti. Contatto - Droplet -

Airborne

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IGIENE RESPIRATORIA

IGIENE DELLE MANI USO DEI DISPOSITIVI DI

PROTEZIONE

COLLOCAZIONE DEL

PAZIENTE

TRATTAMENTO DEI DISPOSITIVI

MEDICI MATERIALI SANITARI

E ATTREZZATURE

GESTIONE DELLA

BIANCHERIA

PRATICHE SICURE

PER LE INIEZIONI

MISURE PER PROCEDURE SPECIALI

A LIVELLO LOMBARE

IGIENE AMBIENTALE

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GESTIONE DEI RIFIUTI

EDUCAZIONE SANITARIA

PAZIENTI FAMIGLIARI

CAREGIVER

TRASPORTO

DEL PAZIENTE

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Al fine di potenziare la rete e implementare le iniziative

intraprese a livello locale, l’OMS ha istituito la Giornata

mondiale sull’igiene delle mani, che è celebrata il 5

maggio di ogni anno attraverso l’iniziativa “SAVE LIVES:

Clean your Hands”(Salva vite: lavati le mani)

L’OMS ha avviato nel 2005-2006 la

campagna Clean care is Safer Care

(cure pulite sono cure più sicure) per

promuovere l’adozione delle Linee guida

sull’igiene delle mani in tutti i Paesi e

contesti assistenziali, attraverso una

strategia multimodale

IGIENE DELLE MANI PR

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La campagna “Cure pulite sono cure

più sicure” ha l’obiettivo di promuovere l’adesione all'igiene

delle mani nelle 5 indicazioni definite dalle LG dell’OMS, grazie

all’inserimento del frizionamento alcolico

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Consente di effettuare l’igiene delle

mani nel luogo ove viene prestata

l’assistenza oltre a compensare le

eventuali carenze strutturali e di

tempo-lavoro

Consente la ripetizione di igiene delle

mani durante attività assistenziali

complesse a uno stesso paziente per

indicazioni diverse senza allontanarsi

dallo spazio di cura

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CONCETTO INNOVATIVO

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Nei 49 ospedali italiani partecipanti allo studio, il consumo di prodotti

idroalcolici per l’igiene delle mani è inferiore a 10 litri/1000 giornate di

degenza, rispetto alla media europea di 18,7 litri/1000 e di punte superiori a 40

nei Paesi scandinavi

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I guanti non garantiscono la completa prevenzione della

contaminazione delle mani; pertanto è necessario effettuare

l’igiene delle mani prima di indossare i guanti e dopo la

rimozione

DIS

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GUANTI

La scarsa adesione alla pratica di igiene delle mani è

influenzata anche dall’inappropriato utilizzo dei guanti:

ESEMPI

1. utilizzo dei guanti per attività in cui non sono indicati

2. mantenere i guanti a termine dell’attività all’uscita

dalla stanza (toccando le superfici al di fuori dell’area

del paziente, ad es. carrello medicazioni, della

biancheria, maniglia della porta, ecc)

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Dopo il contatto con il paziente e

rimozione dei guanti

Escherichia

coli ESBL

Rilevazione del livello di contaminazione microbiologica delle

mani degli operatori – 5 maggio 2014

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USO DEI DISPOSITIVI DI PROTEZIONE

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USO DEI DISPOSITIVI DI PROTEZIONE

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Devono essere indossati subito prima di eseguire

l’attività e rimossi subito dopo il termine dell’attività

stessa

Devono essere indossati in modo corretto per evitare di

essere toccati, risistemati durante l’assistenza con le

mani guantate o senza guanti

La mascherina chirurgica, il facciale filtrante non devono

essere mai abbassati, anche se temporaneamente, per

poi essere riposizionati, così come le protezioni oculari

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USO DEI DISPOSITIVI DI PROTEZIONE

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DP-SEQUENZA DI VESTIZIONE E RIMOZIONE

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COLLOCAZIONE DEL PAZIENTE

Nella collocazione del paziente, tenere in considerazione

la potenziale trasmissione di agenti infettivi.

Sistemare in camera singola (quando disponibile) i

pazienti che possono trasmettere ad altri un infezione

(es. secrezioni profuse, escrezioni o drenaggio da ferita

chirurgica, neonati con sospetta infezione virale

respiratoria o gastrointestinale)

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COLLOCAZIONE DEL PAZIENTE PR

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ALLESTIMENTO POSTAZIONI DI ISOLAMENTO

ISOLAMENTO SPAZIALE ISOLAMENTO FUNZIONALE

assegnare il letto più distante dalla porta di

accesso della camera

la postazione interna deve essere adiacente

al paziente colonizzato/infetto

utilizzo personalizzato del bagno (a seconda

del grado di autosufficienza e del livello di

comprensione di entrambi i pazienti)

all’esterno della camera allestire una postazione (es. carrello) con DP e gel alcolico

prontamente disponibili per caregiver/visitatori e operatori sanitari

all’interno della camera allestire una postazione con gel alcolico, DP, dispositivi

medici (possibilmente monouso o monopaziente), disinfettanti pronti all’uso,

eventuali attrezzature necessarie

contenitori per i rifiuti a rischio infettivo

carrello per la biancheria sporca PR

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MATERIALI POSTAZIONI DI ISOLAMENTO

POSTAZIONE ESTERNA POSTAZIONE INTERNA

gel alcolico, guanti monouso, sovracamici monouso,

mascherine chirurgiche

disinfettante per il trattamento dei DM/attrezzature

sanitarie pluriuso che non possono essere sterilizzati

disinfettante per il trattamento delle superfici

contaminate

pannetti monouso

contenitori per i rifiuti a rischio infettivo

carrello per la biancheria sporca

Per l’isolamento da contatto:

aggiungere l’occorrente per l’assistenza (biancheria

letto, pannoloni, garze, ecc), in quantità adeguata (evitare

la contaminazione di materiale che alla dimissione,

dovrà essere smaltito se monouso o ricondizionato se

pluriuso)

personalizzare i DM/attrezzature sanitarie non critici

(oggetti che entrano in contatto solo con la cute

integra e non con le mucose) quali: termometri,

fonendoscopi, sfigmomanometri, lacci emostatici,

sponde di contenimento, asta portaflebo, ecc. e se

possibile glucometro e ossimetro

CHE COSA NON DEVE ESSERE PORTATO ALL’INTERNO DELLA CAMERA?

carrello terapia, carrello medicazioni, carrello visita, carrello cure igieniche, cartelle cliniche

gel alcolico

guanti monouso

sovracamici monouso

mascherine chirurgiche per

precauzioni standard e da droplet

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Le modalità comuni di trasmissione da superfici

inanimate a pazienti suscettibili

Le modalità comuni di trasmissione da superfici

inanimate a pazienti suscettibili

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Quali sono i fattori microbiologici che possono

facilitare la trasmissione di patogeni dalle superfici

inanimate?

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Sopravvivenza per lunghi periodi di tempo sulle superfici

Mantenere la virulenza dopo l’esposizione ambientale

Capacità di colonizzare transitoriamente le mani degli

operatori e successiva trasmissione

Capacità di colonizzare i pazienti

Avere una dose infettante molto bassa (es. CD sono

sufficienti 7 spore, Norovirus sono sufficienti da 10-100

virioni

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REVISIONE SISTEMATICA - agosto 2006

Quanto tempo i patogeni nosocomiali persistono sulle superfici

inanimate?

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OBIETTIVO di questa revisione è quello di riassumere i

dati sulla persistenza di diversi patogeni nosocomiali su

superfici inanimate

In Medline è stata eseguita la revisione sistematica della

letteratura (articoli e libri di testo sul tema), senza restrizioni

di lingua. Sono stati inclusi tutti gli studi con evidenza

sperimentale rispetto la persistenza di un microrganismo

patogeno ICA su qualsiasi tipo di superficie

CONCLUSIONI

Gli agenti patogeni nosocomiali più comuni possono

sopravvivere o persistere sulle superfici per

mesi e possono quindi essere una fonte continua di

trasmissione se queste superfici non sono preventivamente

disinfettate

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I dispositivi elettronici sono potenziali serbatoi di

patogeni nosocomiali

Brady ha evidenziato che la combinazione di più fattori: •aumentato uso di dispositivi elettronici

•scorretta igiene delle mani

•condivisione di materiali sanitari

favoriscono la contaminazione delle superfici più frequentemente

toccate e la successiva disseminazione dei microrganismi MDR

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Anche J. Otter nel 2013 in un articolo pubblicato in

American Journal Infection Control attribuisce

all’ambiente un ruolo fondamentale nella

trasmissione di microrganismi

Un paziente ricoverato in un ambiente dove

precedentemente è stato ricoverato un altro paziente con

infezione o colonizzazione di microrganismi multiresistenti,

determina l’aumento del rischio di colonizzarsi o di

contrarre un’infezione:

di 3,5 volte per l’Acinetobacter Baumanni

di 2,5 volte per il Clostridium Difficile

di 1,75 volte per l’Enterococco Vancomicino Resistente

di 2 volte per lo Pseudomonas Aeuroginosa

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Il contributo dei letti nelle infezioni correlate all’assistenza:

l'importanza di un'adeguata decontaminazione - marzo 2008

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Il letto d'ospedale con le sue diversi componenti,

rappresentano un potenziale rischio di infezione per il paziente,

se non adeguatamente decontaminati.

In letteratura sono descritte epidemie Staphylococcus aureus

meticillino resistente, Enterococchi resistenti alla vancomicina,

Acinetobacter spp., e di altri agenti patogeni.

Dovrebbero essere presenti linee guida chiare rispetto il

trattamento di decontaminazione di ogni componente del letto.

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Mantenere la frequenza di pulizia giornaliera prevista dal capitolato

tecnico dell’appalto del Servizio di pulizia.

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IGIENE AMBIENTALE PR

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Comunicare all’Impresa, appaltante il Servizio di pulizia, la stanza di

isolamento/cohorting per programmare le procedure di pulizia e

disinfezione delle superfici e degli arredi, previste

dal capitolato tecnico (oltre alla detersione prevedere la

disinfezione, utilizzare materiale dedicato possibilmente monouso,

aumento della frequenza giornaliera , pulizia a fondo e disinfezione

della camera alla dimissione)

Prevedere la pulizia e la disinfezione delle superfici

(piani di lavoro, carrelli, ecc) da parte dell’operatore

sanitario più frequentemente toccati dall’operatore

stesso e dal paziente durante l’assistenza o contaminati

da liquidi biologici, secrezioni, escrezioni, con

disinfettanti di comprovata efficacia (es. cloroderivati

1000-1100 ppm)

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MISURE ORGANIZZATIVE PR

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IVE

in presenza di un solo caso può essere utile individuare un

“Referente di caso”, ogni turno di lavoro, che sia di

riferimento per l’assistenza al paziente e l’adesione alle

misure di isolamento da parte di tutti gli operatori e

visitatori

in presenza di più casi è raccomandabile individuare, se

possibile, uno staff cohorting oppure, se ciò non è fattibile,

individuare un “Referente dei casi” che provveda, anche

solo in parte all’assistenza dei pazienti in isolamento e che

garantisca l’adesione alle misure di isolamento da parte di

tutti gli operatori e visitatori

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MISURE ORGANIZZATIVE PR

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IVE

per le attività assistenziali l’infermiere e l’OSS dovranno

rifornirsi di tutto il materiale necessario per l’attività

prevista prima di accedere alla stanza

raggruppare le attività assistenziali dirette al paziente in

isolamento per evitare frequenti accessi

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BUNDLE E BUONE PRATICHE INFERMIERISTICHE

GESTIONE DEI DEVICE E DEL SITO CHIRURGICO PR

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PUNTI DI RIFLESSIONE

Come far diventare la prevenzione del rischio

infettivo parte integrante della prestazione

sanitaria?

Chi ha la responsabilità gestionale, organizzativa e

operativa di una struttura sanitaria deve tenere conto

delle attività da mettere in campo per la prevenzione

del rischio infettivo: l’applicazione delle prevenzioni

standard e in particolare quelle aggiuntive hanno

un impatto sull’organizzazione della attività

assistenziale

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PUNTI DI RIFLESSIONE

Anche gli spazi di cura dovrebbero essere

adeguati strutturalmente: presenza di più camere

ad un posto letto, camere più ampie per l’allestimento

delle postazioni di isolamento

Il personale medico, infermieristico e di supporto

devono rafforzare le proprie competenze: sapere,

saper fare e il saper essere

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Il primo requisito di un ospedale

dovrebbe essere quello di non far

del male ai propri pazienti

Florence Nightingale

Grazie per l’attenzione