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Presidenza del Consiglio della Provincia di Bergamo LA PROVINCIA DI BERGAMO IL TERRITORIO E LA SUA STRUTTURA POLITICA ED AMMINISTRATIVA A SCUOLA DI CITTADINANZA con le scuole secondarie di primo grado di Bergamo e provincia

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Presidenza del Consiglio della Provincia di Bergamo

LA PROVINCIA DI BERGAMO IL TERRITORIO E LA SUA STRUTTURA POLITICA ED AMMINISTRATIVA

A SCUOLA DI CITTADINANZA con le scuole secondarie di primo grado di Bergamo e provincia

Presidenza del Consiglio Provinciale di Bergamo

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Presidenza del Consiglio Provinciale di Bergamo

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La Provincia di Bergamo ha una Superficie di 2.722,86 chilometri quadrati. Bergamo è per estensione la quarta provincia della Lombardia. Confini: La Provincia di Bergamo confina al: • Nord con la provincia di Sondrio • Sud con la provincia di Cremona • Est con la provincia di Brescia • Ovest con le provincie di Milano e Lecco La Provincia ha confini naturali: ad est, il fiume Oglio ed il Lago d’Iseo, ad ovest, il fiume Adda, a Nord, le Alpi Orobie, a sud la grande pianura. Il territorio è suddiviso in tre fasce ben precise: • la fascia montana occupa oltre il 64% della superficie complessiva della

provincia; • la fascia pedemontana e collinare dove si concentra la maggior parte della

popolazione, copre il 12% del territorio; • la fascia pianeggiante che scende verso la bassa pianura Padana, copre il

restante 24% del territorio. Popolazione: La popolazione residente in Provincia di Bergamo al 01.01.2009 è di 1.075.592 abitanti, concentrati per un terzo nell’area urbana (dati ISTAT). Lo sviluppo degli ultimi 40 anni ha portato la città capoluogo al centro di una conurbazione di oltre 350.000 abitanti formalmente ripartiti in 34 comuni. Un terzo della popolazione della provincia è concentrato nell’area metropolitana. La densità della popolazione è di 358 abitanti per chilometro quadrato. La maggior parte dei comuni bergamaschi ha meno di 5.000 abitanti. Solamente 13 comuni hanno più di 10.000 abitanti (Bergamo, Seriate, Dalmine, Treviglio, Caravaggio, Romano di Lombardia, Stezzano, Osio Sotto, Albino, Alzano Lombardo, Nembro, Cologno al Serio, Ponte San Pietro). La Provincia di Bergamo è fra le più popolose d’Italia: al confronto vi sono altre regioni d’Italia come la Basilicata, l’Umbria con meno abitanti. Negli ultimi anni la sua popolazione è in continuo aumento per l’immigrazione dalle province vicine, come Milano, ma anche dal sud Italia e dai paesi stranieri. La Provincia di Bergamo comprende complessivamente 244 comuni e 6 comunità montane.

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Comuni in ordine alfabetico:

A B C D

ADRARA SAN MARTINO ADRARA SAN ROCCO ALBANO SANT'ALESSANDRO ALBINO ALGUA ALME' ALMENNO SAN BARTOLOMEO ALMENNO SAN SALVATORE ALZANO LOMBARDO AMBIVERE ANTEGNATE ARCENE ARDESIO ARZAGO D'ADDA AVERARA AVIATICO AZZANO SAN PAOLO AZZONE

BAGNATICA BARBATA BARIANO BARZANA BEDULITA BERBENNO BERGAMO BERZO SAN FERMO BIANZANO BLELLO BOLGARE BOLTIERE BONATE SOPRA BONATE SOTTO BORGO DI TERZO BOSSICO BOTTANUCO BRACCA BRANZI BREMBATE BREMBATE DI SOPRA BREMBILLA BRIGNANO GERA D'ADDA BRUMANO BRUSAPORTO

CALCINATE CALCIO CALUSCO D'ADDA CALVENZANO CAMERATA CORN. CANONICA D'ADDA CAPIZZONE CAPRIATE SAN GER. CAPRINO BERGAM. CARAVAGGIO CAROBBIO DEGLI A. CARONA CARVICO CASAZZA CASIRATE D'ADDA CASNIGO CASSIGLIO CASTEL ROZZONE CASTELLI CALEPIO CASTIONE DELLA P. CASTRO CAVERNAGO CENATE SOPRA CENATE SOTTO CENE CERETE CHIGNOLO D'ISOLA CHIUDUNO CISANO BERG. CISERANO CIVIDATE AL PIANO CLUSONE COLERE COLOGNO AL SERIO COLZATE COMUN NUOVO CORNA IMAGNA CORNALBA CORTENUOVA COSTA DI MEZZATE COSTA SERINA COSTA IMAGNA COSTA VOLPINO COVO CREDARO CURNO CUSIO

DALMINE DOSSENA

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E F G I

ENDINE GAIANO ENTRATICO

FARA GERA D'ADDA FARA OLIVANA CON SOLA FILAGO FINO DEL MONTE FIORANO AL SERIO FONTANELLA FONTENO FOPPOLO FORESTO SPARSO FORNOVO SAN GIOVANNI FUIPIANO VALLE IMAGNA

GANDELLINO GANDINO GANDOSSO GAVERINA TERME GAZZANIGA GEROSA GHISALBA GORLAGO GORLE GORNO GRASSOBBIO GROMO GRONE GRUMELLO DEL M.

ISOLA DI FONDRA ISSO

L M N O

LALLIO LEFFE LENNA LEVATE LOCATELLO LOVERE LURANO LUZZANA

MADONE MAPELLO MARTINENGO MEDOLAGO MEZZOLDO MISANO DI GERA D'ADDA MOIO DE' CALVI MONASTEROLO DEL CAST. MONTELLO MORENGO MORNICO AL SERIO MOZZANICA MOZZO

NEMBRO

OLMO AL BREMBOOLTRE IL COLLE OLTRESSENDA A. ONETA ONORE ORIO AL SERIO ORNICA OSIO SOPRA OSIO SOTTO

P R S T

PAGAZZANO PALADINA PALAZZAGO PALOSCO PARRE PARZANICA PEDRENGO PEIA PIANICO PIARIO PIAZZA BREMBANA PIAZZATORRE PIAZZOLO POGNANO PONTE NOSSA PONTE SAN PIETRO PONTERANICA PONTIDA PONTIROLO NUOVO PRADALUNGA PREDORE PREMOLO PRESEZZO PUMENENGO

RANICA RANZANICO RIVA DI SOLTO ROGNO ROMANO DI LOMBARDIA RONCOBELLO RONCOLA ROTA D'IMAGNA ROVETTA

SAN GIOVANNI B. S. PAOLO D'ARGON S. PELLEGRINO T. SANT'OMOBONO T. SANTA BRIGIDA SARNICO SCANZOROSCIATE SCHILPARIO SEDRINA SELVINO SERIATE SERINA SOLTO COLLINA SOLZA SONGAVAZZO SORISOLE SOTTO IL M. G. XXIII SOVERE SPINONE AL LAGO SPIRANO STEZZANO STROZZA SUISIO

TALEGGIO TAVERNOLA BERG.TELGATE TERNO D'ISOLA TORRE BOLDONE TORRE DE' ROVERI TORRE PALLAV. TRESCORE BALN. TREVIGLIO TREVIOLO

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U V Z

UBIALE CLANEZZO URGNANO

VALBONDIONE VALBREMBO VALGOGLIO VALLEVE VALNEGRA VALSECCA VALTORTA VEDESETA VERDELLINO VERDELLO VERTOVA VIADANICA VIGANO SAN MARTINO VIGOLO VILLA D'ADDA VILLA D'ALME' VILLA D'OGNA VILLA DI SERIO VILLONGO VILMINORE DI SCALVE

ZANDOBBIO ZANICA ZOGNO

Comunità Montane

VALLE IMAGNA

VALLE BREMBANA

VALLE SERIANA

VALLE DI SCALVE

LAGHI BERGAMASCHI

LARIO ORIENTALE – VALLE SAN MARTINO

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L'economia della Provincia di Bergamo si basa principalmente sull’industria. Il settore industriale rappresenta il 53% delle attività: Esporta gran parte dei suoi prodotti in Europa e in altre parti del mondo. Per quanto riguarda il commercio con l’estero, Bergamo è la settima provincia per fatturato e la sesta per avanzo commerciale. In testa tra le produzioni più diffuse della provincia, anche per l’esportazione, c’è il settore metalmeccanico, seguito dal settore chimico e dal tessile con i suoi capi di abbigliamento. Rilevante è anche il settore dell'edilizia e chimico - plastico. Il settore terziario (commercio, banche, assicurazioni, servizi, uffici) raccoglie il 44% dell'economia provinciale. Le attività agricole non superano il 3%, in linea con i paesi più industrializzati. Nell'area metropolitana cresce la presenza del terziario che occupa il 70% delle attività tra pubblico impiego, distribuzione e servizi alle imprese. La provincia di Bergamo possiede molte aziende di grande importanza a livello nazionale ed internazionale, come: • Italcementi • Brembo • Gewiss • Gruppo Radici • Gruppo UBI – Banca Popolare di Bergamo • Tenaris Dalmine • Foppapedretti • Pinco Pallino • Same • Mazzoleni • Tino Sana • Cantieri Riva • ABB Sace OCCUPAZIONE Per quanto riguarda l’occupazione, la Lombardia, con il 67% di lavoratori, si colloca al quarto posto, dopo l’Emilia Romagna, Trentino Alto Adige e Valle d’Aosta. La Provincia di Bergamo, offre molte possibilità di lavoro ed è considerata una delle province d'Italia con il reddito più elevato. In Provincia di Bergamo le persone in cerca di lavoro sono 15.000, con un tasso di disoccupazione delle donne doppio rispetto a quello degli uomini.

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La disoccupazione, nelle province della Lombardia, colpisce soprattutto le donne. A Bergamo e provincia il dato comunque più basso, pari al 3% (2,2% maschi, 4,4 femmine). I lavoratori residenti in provincia di Bergamo, secondo i dati ISTAT riguardanti la media dell’anno 2007, sono pari a 488 mila unità. La crescita dell’occupazione negli ultimi anni è sostenuta. L’aumento è determinato da un’alta componente maschile rispetto a quella femminile. Sono impegnati soprattutto nel settore dei servizi 246.000, in quello dell’industria 217.000, meno nell’agricoltura, 6.000. IMMIGRAZIONE Bergamo si conferma al terzo posto in Lombardia per il numero di presenze straniere, con una incidenza sulla popolazione totale che sfiora l'11%.

Quattro quinti dei 115 mila stranieri che provengono da paesi europei ed extraeuropei sono regolari, mentre gli irregolari arrivano a 14 mila presenze.

Il Marocco si conferma il primo Paese per presenze con 21.600 residenti; seguono i rumeni che hanno raddoppiato la propria presenza nel giro dell’ultimo anno, con 17.000 unità, l’Albania con 13.300 presenze, Senegal con 9.500 presenze e India con 7.000 unità.

In base all'area geografica, le percentuali evidenziano una pari presenza di provenienti dall'Africa e dall'Europa dell'Est; segue l'Asia e poi l'America Latina.

Il collettivo boliviano ha registrato una crescita molto elevata (39%) tra la seconda metà del 2007 e il primo semestre del 2008, confermandosi in sesta posizione per numerosità, peraltro con 5.000 unità sul nostro territorio su un totale di 6.800 in tutta la Lombardia (circa 3 su 4).

La religione prevalente è quella musulmana (ma incide la sottovalutazione della presenza boliviana) con la più alta percentuale di musulmani (53,9%) rispetto al resto della Lombardia. I professanti cattolici sono il 19% e quelli di altre religioni cristiane il 15,4%.

Condizione lavorativa: il 40% degli ultraquattordicenni ha un contratto a tempo indeterminato e si tratta in netta prevalenza di uomini; l'11% ha un contratto a tempo determinato; la disoccupazione si attesta al 7%.

1 immigrato su 4 è sicuramente povero, mentre circa il 44% è al di sopra della soglia di povertà.

Il titolo di studio maggiormente dichiarato è quello della scuola dell'obbligo.

Il rapporto tra uomini e donne è favorevole ai primi con il 56% contro i 44%

Il livello di integrazione è al di sopra della media regionale e l'incidenza maggiore è rappresentata dal numero di anni di permanenza sul territorio. (Dati ricavati dal rapporto Immigrazione 2008 – Osservatorio delle Politiche Sociali della Provincia di Bergamo).

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Il territorio della Provincia di Bergamo fino alla fine del 1700 era suddiviso fra diversi stati. La città capoluogo, le valli e il lago d’Iseo, la pianura orientale con Romano di Lombardia appartenevano dal 1427/28 alla Repubblica di Venezia. Il territorio che comprendeva Gera d’Adda con Treviglio e Caravaggio faceva parte del Ducato di Milano. Gli avvenimenti che seguirono le prime campagne napoleoniche portarono ad una serie di rivolgimenti che ebbero termine solo con la formazione del Regno Italico. La Regione lombarda fu divisa in dieci Dipartimenti e Bergamo fu designata capoluogo del Dipartimento del Serio a sua volta suddiviso in Distretti, Cantoni e Comuni di prima, seconda e terza classe in proporzione agli abitanti, che comprendeva l’attuale Provincia di Bergamo e la Valle Camonica. Con il Congresso di Vienna nel 1815 l’intera Bergamasca passò nel Regno Lombardo - Veneto, parte dell’Impero d’Austria, che diede nuove strutture amministrative rispettando però una suddivisione territoriale ormai secolare, quasi di compromesso tra le imposizioni geografiche, le tradizioni storiche e le nuove esigenze amministrative. In questo contesto Bergamo fu confermata capoluogo della Circoscrizione provinciale relativa al suo territorio, suddiviso in Distretti e questi in Comuni. Con l’unificazione italiana il territorio bergamasco è ridefinito. Un decreto del 24 dicembre 1859 stabilì il trasferimento della Valcamonica dalla Provincia di Bergamo a quella di Brescia. La Provincia di Bergamo fu divisa in tre Circondari: Bergamo, Treviglio e Clusone a loro volta divisi in 18 Mandamenti per un totale di 306 Comuni. La storia ha lasciato dei segni in diverse organizzazioni, soprattutto nella Chiesa, infatti, nella provincia di Bergamo ci sono più diocesi vescovili. La traccia dell’appartenenza di alcune zone al Ducato di Milano è testimoniata dalla dipendenza di Treviglio dall’arcidiocesi di Milano e di Caravaggio dalla diocesi di Cremona, mentre Lovere appartiene alla diocesi di Brescia, come la Valle Camonica. LA PROVINCIA OGGI La Provincia, intesa come ISTITUZIONE, si colloca in una posizione intermedia tra lo Stato e la Regione, ed è il soggeto fornitore di servizi in grado di elevare la qualità della vita dei cittadini, oltre che essere interprete del governo regionale e centrale. Un’importante tappa per una definizione dei poteri assegnati agli Enti Locali, come la Provincia, è raggiunta con la Costituzione repubblicana che dà loro la necessaria autonomia e pone le basi per avvicinare le istituzioni ai cittadini.

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La Costituzione della Repubblica Italiana è stata approvata dall'Assemblea Costituente il 22 dicembre 1947, promulgata dal Capo provvisorio dello Stato il 27 dicembre 1947, ed entrata in vigore il 1° gennaio 1948. L’articolo 114 della Costituzione statuisce che: “La Repubblica è costituita dai Comuni, dalle Province, dalle Città metropolitane, dalle Regioni e dallo Stato. I Comuni, le Province, le Città metropolitane e le Regioni sono enti autonomi con propri statuti, poteri e funzioni secondo i princìpi fissati dalla Costituzione”. L’articolo 117 prevede che: “I Comuni, le Province e le Città metropolitane hanno potestà regolamentare in ordine alla disciplina dell'organizzazione e dello svolgimento delle funzioni loro attribuite.” L’articolo 118 precisa che “Le funzioni amministrative sono attribuite ai Comuni salvo che, per assicurarne l'esercizio unitario, siano conferite a Province, Città metropolitane, Regioni e Stato, sulla base dei princìpi di sussidiarietà”.

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La Provincia, che si colloca in una posizione intermedia rispetto alla Regione e con la quale interagisce e lavora mediante i cosiddetti “accordi di programma” e deleghe, coordina i 244 comuni del territorio. Le funzioni della Provincia sono elencate principalmente nel Decreto Legislativo n. 267/2000 (articoli 19, 20 e 21), cosiddetto Testo Unico Enti Locali, che definisce anche gli organi della Provincia, le regole per l’elezione del Presidente della Provincia, dei consiglieri provinciali e per il funzionamento dell’amministrazione provinciale. Le competenze esercitate dalla Provincia sono numerose e sono esercitate nel campo della promozione culturale, della scuola, dell’ambiente, nella programmazione socio – assistenziale, nella solidarietà, nei trasporti pubblici locali, nel supporto alle attività sportive e turistiche. La Provincia esercita le funzioni amministrative di interesse provinciale e del territorio provinciale nelle seguenti aree:

a) difesa del suolo, tutela e valorizzazione dell'ambiente e prevenzione delle calamità;

b) tutela e valorizzazione delle risorse idriche ed energetiche; c) valorizzazione dei beni culturali; d) viabilità e trasporti; e) protezione della flora e della fauna parchi e riserve naturali; f) caccia e pesca nelle acque interne; g) organizzazione dello smaltimento dei rifiuti a livello provinciale, rilevamento,

disciplina e controllo degli scarichi delle acque e delle emissioni atmosferiche e sonore;

h) compiti connessi all'istruzione secondaria di secondo grado ed artistica ed alla formazione professionale, compresa l'edilizia scolastica, attribuiti dalla legislazione statale e regionale.

Inoltre la Provincia, in collaborazione con i comuni e attraverso dei programmi da essa proposti, promuove e coordina attività, realizza opere di rilevante interesse provinciale sia nel settore economico, produttivo, commerciale e turistico, sia in quello sociale, culturale e sportivo. Ha anche compiti di programmazione che riguardano più comuni. Per esempio realizza dei programmi per lo sviluppo del territorio, per incrementare la sua economia e migliorare il proprio ambiente. Questi programmi devono tenere conto delle indicazioni della Regione e delle proposte che vengono dai comuni. E’ nelle attribuzioni della Provincia la predisposizione del Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale che stabilisce le infrastrutture e le linee di comunicazione, dove e come fare STRADE - AUTOSTRADE- FERROVIE, come sistemare le RISORSE IDRICHE e dove istituire PARCHI o RISERVE NATURALI.

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Dal 1869, i decreti del Regno d’Italia hanno dettato le regole cui gli stemmi civici avrebbero dovuto attenersi. Nel 1934 il rettorato della Provincia assunse ufficialmente lo stemma attuale, tramite decreto della Presidenza del Consiglio dei Ministri del Governo Mussolini, firmato a Roma in data 24 febbraio. L'attuale stemma è ricavato dalla fusione di due antichi stemmi nobiliari indicati, dopo accurate ricerche fra gli stemmari di due famiglie collezioniste dell'800 (Bersani e Camozzi), ricerche che furono svolte da due noti studiosi del tempo, il prof. Caversazzi e il Monsignor Locatelli. Nel 1952 la Giunta provinciale affidò incarico all'ingegner Luigi Angelini di predisporre il bozzetto di un nuovo stemma che più dei valori estetici tenesse conto di quelli storici, ossia che comprendesse gli elementi espressi nello stemma originario, precedente a quello del 1934. Lo scudo della Provincia di Bergamo è innanzitutto partito (lo scudo diviso in due da una linea verticale è detto partito). Questa soluzione era preferita di norma dai guelfi. Lo scudo è diviso mediante una o più linee. L'uso delle molteplici partizioni proviene normalmente da matrimoni, feudi, concessioni. Il primo ripartito è di colore rosso e oro. Lo scudo è diviso in due parti uguali mediante una linea orizzontale che è chiamata troncato – forma comunissima tra i ghibellini e molto diffusa in Italia. Nel primo spicchio color oro è rappresentata un’aquila nera con le ali spiegate simbolo dell’impero, nel secondo color rosso un cervo d’oro in corsa, simbolo di libertà e di pace. (Guelfi e Ghibellini, le due fazioni che nella lotta tra chiesa e impero, a partire dal XII sec. fino alla nascita delle signorie, sec. XIV, si contendevano il potere). Lo scudetto ha in cima la corona marchionale. La corona tipica delle Province è formata da un cerchio di oro gemmato con le cordonature lisce ai margini, racchiudente due rami, uno d'alloro e l'altro di quercia, che fuoriescono dalla corona e cadono all'infuori. La forma dello scudo ha subito variazioni nei secoli, ma possiamo classificarla in un massimo di 12 esemplari. Quello detto "sannita" è il più comune ed è anche quello usato dalla Provincia di Bergamo.

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Gli organi che governano la provincia sono: il Presidente della Provincia, la Giunta Provinciale ed il Consiglio Provinciale. Il Presidente della Provincia e i Consiglieri Provinciali rappresentano l'intera Provincia. IL PRESIDENTE Il Presidente della Provincia è il rappresentante dell’Ente Provincia. In caso di sua assenza o altro, viene sostituito dal Vice Presidente. Attualmente la carica di Presidente della Provincia è ricoperta da Ettore Pirovano, eletto nel giugno 2009; quella di Vice Presidente da Giuliano Capetti. Il Presidente della Provincia è eletto dai cittadini a suffragio universale e diretto ed è membro del Consiglio. Dura in carica cinque anni e può essere eletto solo per due mandati consecutivi. Il Presidente della Provincia presenta al Consiglio le linee programmatiche relative alle azioni e ai progetti da realizzare nel corso dei suoi cinque anni di mandato. Il Presidente della Provincia è l’organo responsabile dell'amministrazione della Provincia. Il Presidente:

• rappresenta l'Ente Provincia • convoca e presiede la Giunta • sovrintende al funzionamento dei servizi e degli uffici e all'esecuzione degli atti • esercita le funzioni attribuite dalle leggi, dallo statuto e dai regolamenti • nomina, designa e revoca i rappresentanti della Provincia presso enti, aziende

ed istituzioni. • nomina i responsabili degli uffici e dei servizi, attribuisce e definisce gli

incarichi dirigenziali e quelli di collaborazione esterna.

Il Presidente della Provincia giura davanti al Consiglio, nella seduta d’insediamento, di osservare lealmente la Costituzione italiana. Distintivo del Presidente della Provincia è una fascia di colore azzurro con lo stemma della Repubblica e lo stemma della propria Provincia, da portare a tracolla.

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LA GIUNTA La Giunta provinciale è composta dal Presidente della Provincia, che la presiede, e da un numero di Assessori stabilito dallo statuto nei limiti massimi previsti dalla legge Nazionale. La Giunta provinciale rappresenta l’organo esecutivo. Il Presidente della Provincia nomina i componenti della Giunta, tra cui un vicepresidente, e ne dà comunicazione al Consiglio nella prima seduta successiva alla elezione. Il Presidente della Provincia può revocare gli Assessori, spiegandone le ragioni al Consiglio. Gli Assessori provinciali possono essere scelti anche al di fuori dei membri del consiglio. La Giunta, in particolare gli Assessori, collaborano con il Presidente a governare e a gestire la Provincia ed opera attraverso degli atti che si chiamano “deliberazioni”. La Giunta svolge tutti gli atti attribuiti agli organi di governo, salvo quelli che per legge sono riservati al Consiglio o che, per leggi o statuto, non siano attribuite direttamente al Presidente della Provincia. Nella nostra provincia gli assessori sono 12:

• Giuliano Capetti, Vicepresidente, Assessore alla Viabilità e Trasporti

• Alessandro Cottini, Assessore alla Caccia, Pesca e Sport

• Domenico Belloli, Assessore alle Politiche sociali e Salute

• Enrico Piccinelli, Assessore all'Urbanistica e Agricoltura

• Enrico Zucchi, Assessore all'Istruzione, Formazione, Lavoro e Sicurezza sul lavoro, Pari opportunità

• Fausto Carrara, Assessore alla Protezione civile, Attività giovanili e Politiche montane

• Giorgio Bonassoli, Assessore alle Attività produttive e Turismo

• Giovanni Milesi, Assessore alla Cultura, Spettacolo, Identità e tradizione

• Mario Gandolfi, Assessore al Bilancio e Personale

• Pietro Romanò, Assessore all'Ambiente e Tutela risorse naturali

• Roberto Anelli, Assessore all'Edilizia scolastica e Innovazione tecnologica

• Silvia Lanzani, Assessore alle Grandi infrastrutture, Pianificazione territoriale, Expo.

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Il CONSIGLIO Il Consiglio provinciale è organo politico istituzionale autonomo. E’ composto dal Presidente della Provincia e da 36 Consiglieri. I Consiglieri sono eletti dai cittadini a suffragio universale con un sistema misto sulla base di collegi territoriali, e restano in carica per 5 anni. Il Consiglio Provinciale approva le linee programmatiche e di indirizzo politico amministrativo e, per tutta la durata del suo mandato, partecipa alla definizione, all'adeguamento e alla verifica periodica dell'attuazione delle linee programmatiche da parte del Presidente della Provincia e dei singoli Assessori. Elegge al proprio interno il Presidente del Consiglio e il Vicepresidente. Il Consiglio è l'organo d’indirizzo e di controllo politico-amministrativo. Esso ha il compito di svolgere un ruolo politico reale ed incisivo, indipendente dall’esecutivo. Ad esempio approva:

• gli statuti dell'ente e delle aziende speciali, • i regolamenti interni ed i criteri generali in materia di ordinamento degli uffici e

dei servizi; • programmi, relazioni previsionali e programmatiche, piani finanziari,

programmi triennali ed elenco annuale dei lavori pubblici, bilanci di previsione, rendiconti, piani territoriali;

• le convenzioni tra i Comuni e Provincia; • gli acquisti e le vendite di immobili.

Presidente del Consiglio Il Presidente del Consiglio Provinciale è eletto dal Consiglio nella seduta di insediamento unitamente ad un Vicepresidente. Il Presidente del Consiglio rappresenta l’intero Consiglio Provinciale, ne tutela la dignità del ruolo ed assicura l’esercizio delle funzioni allo stesso attribuito dalla legge e dallo Statuto. Convoca e presiede il Consiglio Provinciale e ne dirige i lavori. Fissa le date delle sedute e determina l’ordine del giorno. Coordina anche l’attività delle commissioni consiliari definendone, con i Presidenti delle Commissioni, il programma dei lavori. Promuove ogni inziativa, anche verso l’esterno, in rappresentanza del Consiglio. Attualmente la carica di Presidente del Consiglio è ricoperta da Roberto Magri, quella di Vicepresidente del Consiglio da Matteo Malighetti. L’Ufficio di Presidenza del Consiglio L’ufficio di Presidenza del Consiglio è garante dell’autonomia organizzativa, funzionale, finanziaria e contabile del Consiglio. E’ composto dal Presidente del Consiglio, dal Vicepresidente del Consiglio, da due Consiglieri designati in

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rappresentanza della maggioranza e da un Consigliere designato in rappresentanza della minoranza. Conferenza dei Capigruppo La Conferenza dei Capigruppo collabora con il Presidente del Consiglio, che lui stesso convoca e presiede, per la programmazione delle attività dell’assemblea. Può essere convocata in qualsiasi occasione e su ogni fatto che comporta la necessità di una valutazione da parte dei Capigruppo. Le Commissioni Consiliari permanenti Le Commissioni Consiliari sono 4 ed hanno le loro competenze su:

1^ Commissione Territorio e risorse ambientali

2^ Commissione Cultura e servizi alla persona

3^ Commissione Risorse economiche e patrimoniali

4^ Commissione Affari Istituzionali e partecipazione

Commissioni speciali Commissione Trasparenza Ha il compito di garantire la legittimità, la regolarità e la correttezza dell’azione amministrativa ed, in particolare, verificare e controllare gli atti ed i procedimenti amministrativi. Commissione Pari Opportunità La Commissione promuove e garantisce le pari opportunità attraverso iniziative che eliminano le differenze tra uomo e donna, soprattutto nell’ambito lavorativo. E’ costituito presso la Provincia anche un ufficio della Consigliera di Parità, cui ci si può rivolgere per problemi di discriminazione di genere.

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Per svolgere i suoi compiti, la provincia dispone di proprio personale dipendente. La Provincia è suddivisa in Settori, con a capo i dirigenti nominati dal Presidente della Provincia. A loro volta i settori sono ripartiti in Servizi e in Uffici presso di cui lavorano i propri dipendenti con lo scopo di offrire servizi efficienti ai cittadini. Un Dipartimento Presidenza e una Segreteria Generale. La Provincia ha diverse sedi. LA SEDE ISTITUZIONALE è ubicata in Via Tasso n. 8 Bergamo, presso lo storico Palazzo Provinciale ricco di decorazioni post – risorgimentali che incarnano le ideologie del momento, l’obbligo di chi governa di porsi al servizio della popolazione. Il palazzo ospita l’ufficio del presidente, la bellissima sala consiliare, dove si riunisce il Consiglio, la sala Giunta, la Direzione Generale, la sede di alcuni settori e lo Spazio espositivo “Viterbi” di recente realizzazione. Lo stesso edificio ospita la sede del Prefetto. Altre sedi della Provincia sono nelle zone di: Via Sora, Via Borgo Santa Caterina, Via F.lli Calvi, Via Papa Giovanni XXIII, Via Camozzi, Via S. Giorgio, Via XX settembre a Bergamo. Altri uffici (come i centri per l’impiego) sono sparsi in altri comuni della provincia.

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I SETTORI

• Ambiente

• Attività produttive e Turismo

• Bilancio

• Caccia, Pesca e Sport

• Cultura, Spettacolo, Identità e Tradizioni

• Edilizia scolastica e Innovazione tecnologica

• Grandi infrastrutture, Pianificazione territoriale ed Expo

• Istruzione, Formazione e Lavoro e sicurezza lavoro

• Organizzazione e gestione risorse umane

• Politiche sociali e Salute

• Protezione civile, Attività giovanili e Politiche montane

• Tutela risorse naturali

• Urbanistica e Agricoltura

• Viabilità e Trasporti

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AVVOCATURA Rappresenta e difende la Provincia in ogni causa attiva e passiva. Predispone e puntualizza accordi transattivi in sede di risoluzione extragiudiziale del contenzioso. Fa da consulenza legale agli Organi Istituzionali e interni all'ente. Rappresenta e difende i dipendenti per fatti e cause di servizio, previa autorizzazione dell'Amministrazione. CORPO DI POLIZIA PROVINCIALE Svolge le funzioni di polizia locale di competenza della Provincia in materia stradale, ecologico ambientale, ittico-venatatoria, di polizia amministrativa, ausiliarie di pubblica sicurezza e di supporto alle esigenze di protezione civile, attraverso la predisposizione di attività di prevenzione e controllo. E' attiva una sala operativa per il coordinamento degli interventi e un servizio di reperibiltà per le emergenze. Il Corpo di Polizia provinciale effettua il coordinamento della vigilanza volontaria ittico - venatoria ed ecologico-ambientale (G.E.V.). IL DIFENSORE CIVICO Il Difensore Civico è una figura importante per il cittadino: rappresenta ed è al servizio del cittadino e viene nominato dal Consiglio Provinciale. E’ a disposizione del cittadino per garantire che tutte le attività dell’amministrazione siano svolte con massima correttezza, imparzialità e trasparenza. Il servizio è rivolto a chiunque, cittadini italiani, stranieri o apolidi, anche in forma organizzata o associata, che risiedono stabilmente o dimorano nel territorio provinciale o che prestano la propria attività lavorativa in uno dei Comuni della Provincia. LA RETE BIBLIOTECARIA Le biblioteche, diffuse nel territorio, rappresentano un riferimento per i cittadini, le comunità locali e principalmente per le scuole del territorio. Esse garantiscono il diritto di tutti di accedere liberamente alla cultura, all’informazione, al patrimonio librario, documentario e multimediale. La Provincia di Bergamo ha costituito una rete bibliotecaria che mette in collegamento tutte le Biblioteche del territorio. I sistemi bibliotecari sono lo strumento cardine di promozione e attuazione della cooperazione bibliotecaria. IL SITO INTERNET DELLA PROVINCIA Vivi la Provincia on line – www.provincia.bergamo.it La Provincia, ha creato il proprio sito Internet, Vivi la Provincia on line, un portale che punta su una serie di strumenti interattivi in grado di facilitare la navigazione in rete e favorire il contatto con il cittadino. Ha lo scopo di migliorare e fare conoscere il suo

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lavoro e i suoi servizi, fornire informazioni al cittadino sul territorio provinciale. Mette a disposizione notizie culturali, recapiti, orari, bandi, modelli, etc. E’ in continuo aggiornamento, per fornire le diverse iniziative dei settori: dalla viabilità allo stato delle grandi opere pubbliche, dal lavoro e formazione professionale alle attività produttive, dall’agricoltura, caccia e pesca, all’ambiente, dai servizi sociali alla protezione civile, dal turismo allo sport e alla cultura. Senza trascurare la divulgazione di diverse iniziative che coinvolgono la scuola, dagli interscambi culturali alle iniziative di carattere educativo che hanno lo scopo di avvicinare lo studente all’istituzione e alle persone che vi lavorano con impegno, come il “Progetto a scuola di cittadinanza” che ha avuto risonanza non solo a livello locale ma anche nazionale. Il sito della Provincia, curato da uno staff dell’ufficio Stampa e informazione istituzionale, insieme con altri dipendenti dei settori della Provincia, è reso sempre più ricco d’informazioni, e per qualità il nostro sito è stato riconosciuto dal Censis alla 5^ posizione nella graduatoria delle Province italiane e alla 3^ posizione come indice 3-democracy.

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Coordinamento: Avv. Roberto Magri Presidente del Consiglio Provinciale

A cura di: Claudio Cecchinelli Maria Giovanna Dottore Istruzione, Formazione, Lavoro e Sicurezza Lavoro Francesco Sinatra Ufficio Consiglio