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La pianificazione strutturale intercomunale e i piani paesaggistici ricadute e potenzialità in ambito culturale arch. Massimo Del Bono – Settore Pianificazione del Territorio – Regione Toscana

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La pianificazione strutturale intercomunale e i piani paesaggisticiricadute e potenzialità in ambito culturale

arch. Massimo Del Bono – Settore Pianificazione del Territorio – Regione Toscana

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La pianificazione intercomunale in Toscana: alcuni riferimenti normativi nella L.R. 65/2014

Legge regionale 65/2014 - Il governo del territorio

Art.94 Il Piano Strutturale Intercomunale 1. Due o più comuni, anche appartenenti a province diverse, possono procedere alla formazione del piano strutturale intercomunale avente i contenuti di cui all’articolo 92.

2. Il piano strutturale intercomunale contiene le politiche e le strategie di area vasta in coerenza con il PIT, il PTC delle province di riferimento o il PTCM, con particolare

riferimento:

a) alla razionalizzazione del sistema infrastrutturale e della mobilità, al fine di migliorare il livello di accessibilità dei territori interessati , anche attraverso la promozione

dell’intermodalità;

b) all'attivazione di sinergie per il recupero e la riqualificazione dei sistemi insediativi e per la valorizzazione del territorio rurale; (99)

c) alla razionalizzazione e riqualificazione del sistema artigianale e industriale;

d) alla previsione di forme di perequazione territoriale di cui all’articolo 102. […]

Art. 23 - Adozione e approvazione del piano strutturale intercomunale 1. I comuni possono procedere all’adozione e all’approvazione del piano strutturale intercomunale con le modalità stabilite dal presente articolo.

2. I comuni approvano l’atto di esercizio associato del piano strutturale intercomunale, con il quale costituiscono un ufficio unico di piano mediante:

a) la stipula, tra di loro, della convenzione di cui agli articoli 20 e 21 della legge regionale 27 dicembre 2011, n. 68 (Norme sul sistema delle autonomie locali);

b) l’unione di comuni di cui fanno parte, costituita ai sensi del titolo III, capo III, della l.r. 68/2011 . In detta ipotesi, l’affidamento dell’esercizio associato all’unione avviene

per convenzione stipulata ai sensi degli articoli 20 e 21 della l.r. 68/2011 , oppure per disposizione statutaria dell’unione.

b bis ) la stipula di una convenzione di cui agli articoli 20 e 21 della legge regionale 27 dicembre 2011, n. 68 (Norme sul sistema delle autonomie locali) con un'unione di

comuni di cui non fanno parte. […]

Art. 24 - Disposizioni per i comuni obbligati all’esercizio associato delle funzioni fondamentali. Disposizioni per i comuni facenti

parte di un'unione1. I comuni obbligati all’esercizio associato della funzione fondamentale relativa alla pianificazione urbanistica ed edilizia di ambito comunale assolvono a detto obbligo

approvando il piano strutturale intercomunale secondo le modalità stabilite dall'articolo 23.

2. I comuni facenti parte di un'unione di comuni, pur non obbligati, sono tenuti al rispetto degli ambiti di cui all'allegato A della l.r. 68/2011 per l'esercizio associato della

funzione fondamentale relativa alla pianificazione urbanistica ed edilizia di ambito comunale.

2 bis. In alternativa a quanto disposto dal comma 1, i comuni obbligati all'esercizio associato delle funzioni fondamentali non contermini possono adempiere all'obbligo di

esercizio associato della funzione fondamentale relativa alla pianificazione urbanistica ed edilizia di ambito comunale costituendo, tramite convenzione, un ufficio comune

per svolgere le funzioni di cui all'articolo 12, comma 4, lettere a), c), d) ed e).[…]

La legge regionale di governo del territorio ha introdotto e definisce le procedure per la formazione del PSI al Titolo II CAPO III differenti per le amministrazioni facenti parte di un Unione o quelli che scelgono l’associazione al solo fine di redigere il PSI - L’art. 94 specifica quelli che sono i contenuti propri del PSI rispetto q quelli dei Piani Strutturali Comunali

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Bando per la concessione dei contributi regionali per la redazione dei Piani Strutturali Intercomunali

A partire dal 2015, dopo una prima fase di sperimentazione, sono state oggetto di un contributo regionale le spese sostenute per la

redazione dei piani strutturali intercomunali di cui agli articoli 23 e 24 della LR 65/2014 da due o più comuni riuniti in Unioni o Associazioni.

La finalità dei finanziamenti è stata quella di incentivare la pianificazione di area vasta dando attuazione a quanto previsto nella LR 65/2014 con riferimento specifico alle strategie di area vasta contemplate dal comma secondo dell’art. 94.

La selezione della domande per il finanziamento per la costituzione delle graduatorie ha tenuto in considerazione varie aspetti come risulta dalla dal bando:

• l'attuazione di azioni di programmazione e pianificazione di area vasta coerenti con le finalità della legge L.R. 65/2014 e del piano paesaggistico regionali, per lo sviluppo del territorio di ambito sovracomunale in termini di sostenibilità ambientale, infrastrutturale e socio economica;

• l'ottimizzazione del coordinamento tra diversi settori e tipologie di insediamento al fine di migliorare l'efficacia degli strumenti urbanistici locali operativi per la successiva attuazione di interventi nei diversi sistemi di tipo produttivo, culturale, abitativo, ambientale, logistico, paesaggistico e socio economico;

• la valorizzazione del territorio rurale, la tutela dei livelli di biodiversità esistenti, l'identità paesistica nel suo complesso oltre i singoli confini comunali limitando l'ulteriore consumo di suolo;

• a valorizzazione della gestione sostenibile delle risorse naturali e paesaggistiche dei territori di più comuni, dando priorità alla riqualificazione delle parti compromesse o degradate per un eventuale recupero e rigenerazione;

• l'equilibrio delle relazioni fra i diversi bisogni sociali, attività economiche e produttive, anche attraverso la minimizzazione degli impatti ambientali prodotti dalle attività economiche esistenti e di nuova previsione dell'ambito territoriale di riferimento.

Le proposte progettuali di piano strutturale intercomunale ammissibili a contributo avranno come obiettivo:

• razionalizzazione del sistema infrastrutturale e della mobilità, per l'accessibilità e l'intermodalità delle aree coinvolte;

• attivazione di tutte le possibili sinergie per la valorizzazione ed il recupero dei sistemi insediativi esistenti e previsti;

• razionalizzazione e riqualificazione del sistema artigianale ed industriale esistente;

• eventuali ipotesi di perequazione territoriale ai sensi dell'art.102 LR.65/2014.

Le proposte progettuali di piano strutturale intercomunale ammissibili a contributo dovranno attuare politiche e strategie di area vasta coerenti con il PIT vigente e con i PTC relativi, ed in particolare dovrà essere evidenziato il riferimento alla:

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Lo stato della pianificazione intercomunale in Toscana: i PSI ammessi a finanziamento regionale

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Lo stato della pianificazione strutturale in Toscana: la mappa dei Piani Strutturali

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Lo stato della pianificazione intercomunale in Toscana: la mappa dei piani strutturali intercomunali

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Lo stato della pianificazione in Toscana: quadro d’unione PS + PSI

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Novembre 2017

Novembre 2018

49   +  40   +   76    +    22   +    8     =    195

51   +  50   +   133    +   28   +   22    =   284

Lo stato della pianificazione in Toscana: tendenze in atto

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Il progetto di territorio di rilevanza regionale: Il Parco Agricolo della Piana

Il progetto di territorio “Parco agricolo della Piana” approvato con la DCR 61/2015 è un progetto territoriale di scala sovracomunale che integra il PIT regionale ed interessa il territorio di 8 comuni (Firenze, Sesto Fiorentino, Calenzano, Campi Bisenzio, Signa, Prato, Poggio a Caiano, Carmignano) e di 2 Province (Firenze e Prato) Tale progetto non opera in forma direttamente conformativa rispetto agli strumenti della pianificazione comunale ma necessita, per la sua efficacia, di diventarne parte attraverso la conclusione di specifici Accordi di pianificazione

Il progetto è costituito, oltre ad una disciplina di indirizzo per gli strumenti di pianificazione comunale, un quadro conoscitivo ricognitivo delle risorse territoriali costituito da 6 elaborati tematici e due tavole di progetto che costituiscono elaborati riferimento per la pianificazione comunale che a sua volta, coerentemente con le loro indicazioni, dovrà fare prorpio ed integrare il progetto di Parco della Piana:

QC1. Rete delle acque QC 2. Naturalità e biodiversitàQC3. L'articolazione delle aree agricoleQC4. Patrimonio storico-culturale della pianaQC5. I tracciati della mobilità alternativaQC6. Proprietà pubbliche

Elaborati grafici di progetto

P1. Il sistema agro ambientaleP2. La rete della mobilità alternativa e della valorizzazione del patrimonio storico culturale

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Il Parco Agricolo della Piana:La rete della mobilità alternativa e della valorizzazione del patrimonio storico culturale

La tavola di progetto si pone l’obiettivo di definire un sistema integrato di valorizzazione e fruizione di tutti i beni e le risorse storico-architettoniche,

culturali ed ambientali attraverso il completamento della rete ciclopedonale, la creazione di punti informativi, aree di sosta, percorsi formativi ecc. I

finanziamenti pubblici fino ad oggi erogati sono stati finalizzati al completamento della rete e nell’approvazione di progetto di segnaletica e media di

comunicazione da utilizzare in tutto l’ambito del parco

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Il Piano Strutturale Intercomunale di Calenzano-Sesto Fiorentino: PSI in fase di approvazioneLa rete della mobilità alternativa e della valorizzazione del patrimonio storico culturale

Il Piano Intercomunale di Calenzano Sesto Fiorentino ha integrato nel proprio progetto il Parco della Piana e la sua infrastrutturazione facendolo diventare

contenuto Statutario del Piano

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Il Piano Strutturale Intercomunale delle città e territori delle due rive: un PSI in fase di Avvio del procedimento

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Il Piano Strutturale Intercomunale delle città e territori delle due rive: la costruzione del Q.C. di un condiviso

Tavola di quadro conoscitivo: il mosaico degli strumenti di pianificazione previgenti

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Il Piano Strutturale Intercomunale delle città e territori delle due rive: la costruzione del Q.C. di un condiviso

Tavola di quadro conoscitivo: la rete delle infrastrutture e della mobilità

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Tavola di quadro conoscitivo: ricognizione delle attrezzature e servizi

Il Piano Strutturale Intercomunale delle città e territori delle due rive: la costruzione del Q.C. di un condiviso

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Il Piano Strutturale Intercomunale delle città e territori delle due rive: obiettivi e strategie

6. Una nuova connessione per il territorio

(viabilità, ponti e sentieri) Dovrà essere individuata una nuova struttura

infrastrutturale e una nuova gerarchia delle

infrastrutture esistenti. Nel caso specifico èpossibile individuare un'importante nuova

strutturazione “a doppio pettine” in particolare sulla riva destra dell’Arno, certamente significativa

al fine di dilatare “la tensione” infrastrutturale su tale riva. Immaginiamo di valorizzare la viabilità

parallela al fiume, mettendola in relazione

funzionale nel senso perpendicolare, ad un piùefficace collegamento con gli abitati collinari

(Cerreto Guidi, Vinci e Capraia e Limite), tra di loro connessi anche tramite una viabilità collinare

che, valorizzando in maniera unitaria tratti

esistenti, può svolgere un importante ruolo di “gronda” anche a fini turistici. […]

5. Un polo funzionale La razionalizzazione e la definizione di nuove

attrezzature e servizi di carattere comprensoriale èl’azione più incisiva e strategica che il PSI dovrà

contenere. L’individuazione di servizi e attrezzature,

quali nuovi poli sportivi, scolastici e per servizi alla persona, potranno essere coordinati in un ambito

intercomunale in modo da concentrare gli impegni economici tra le diverse Amministrazioni e quindi di

ottimizzare la qualità dei servizi stessi a disposizione dei cittadini. Particolare attenzione dovrà essere

rivolta alle attrezzature di livello sociale e quelle

legate al Polo Universitario e di formazione.

Nell’ottica di una visione complessiva del territorio quale realtà unica che prescinde e supera i confini amministrativi, è importante basare la costruzione del nuovo piano strategico territoriale su degli obiettivi condivisi e che interessano l’intero territorio, in modo da rispondere alle esigenze dello stesso traendo dai punti di forza e dal patrimonio territoriale di tutti i Comuni interessati. Sono stati pertanto individuati gli “obiettivi cardine” posti a fondamenta della formazione del PSI, sulla quale potranno essere individuate ulteriori strategie di sviluppo.

1. Il Fiume che unisce

Il ripensamento dell’asta fluviale dell’Arno rappresenta una straordinaria occasione per ricucire

l’ambiente urbano e per valorizzare i “vuoti urbani”presenti lungo le due rive. Allo stesso tempo il Fiume

si pone come un importante elemento di

connessione territoriale che interessa l’intero Territorio Intercomunale. Il Piano Strutturale

Intercomunale dovrà individuare specifiche politiche, capaci di creare relazioni sinergiche tra il fiume e gli

insediamenti urbani attraversati.

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8. La rete turistica

Il territorio intercomunale del P.S.I. è interessato dal

tema del turismo sotto differenti aspetti; attraverso il

P.S.I. si vuole valorizzare le peculiarità di ciascun

comune, inquadrandole in una scala più ampia in modo

da offrire ai fruitori del territorio più opportunità ed

occasioni di presenze.. Tra gli elementi da tenere in

considerazione, presenti sul territorio vi sono due Ville

Medicee (di cui una riconosciuta patrimonio

dell’UNESCO), i musei dell’artigianato locale di rilievo

quale la ceramica e il vetro, la strada dell’olio e del vino

del Montalbano – le Colline di Leonardo ed il museo

Leonardiano. La vocazione agricola del territorio

richiama anche all’idea di un parco agricolo e quindi la

possibilità di integrare funzioni diverse come il

produttivo e il turistico-ricettivo all’interno di uno stesso

progetto. La tematica turistica è direttamente connessa

con il tema dalla viabilità, in particolare quella dolce, che

sottolineando la strutturazione a pettine già citata,

potrebbe essere organizzata a partire dal lungo fiume

verso i pendii collinari del Montalbano e della collina

meridionale.

Il Piano Strutturale Intercomunale delle città e territori delle due rive: le strategie – la rete turistica

La tavola in cui viene rappresentata la rete turistica è significativa: in questo schema in sintesi viene rappresentata la “città di Leonardo” costituita da una serie di luoghi o elementi di grande valore culturale che considerati singolarmente a livello comunale costituiscono delle peculiarità culturali isolate…ma inseriti in un piano il cui livello è quello sovracomunale e strategico diventano polarità di una rete di fruizione culturale integrata con l’offerta turistica, la vocazione agricola del territorio, la produzione locale di eccellenza.

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Il Piano Strutturale Intercomunale delle città e territori delle due rive: la sintesi degli obiettivi intercomunali

La cartografia che mette a sistema gli obiettivi “cardine” del PSI strategici è forse la tavola più

significativa dell’Avvio del procedimento: in essa vengono riassunte le linee strategiche comuni dei

territori suddivise per tematismi evidenziando come essi si integrino e completino tra loro.

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Il Piano Strutturale Intercomunale delle città e territori delle due rive: le risorse culturali da mettere a sistema

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Il Piano Strutturale Intercomunale delle città e territori delle due rive: le strategie – la rete turistica

Con questa rappresentazione ideogrammatica si evidenziano le polarità economiche e culturali, le connessioni strategiche e la rete delle mobilità dolce che mettono in rete le ville medicee, i poli museali, le risorse storiche paesaggistiche ed ambientali che entrano a

far parte del progetto

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Inoltre le strategie che appartengono ad ambiti operativi e di finanziamento completamente diversi vengono affrontati settorialmente e spesso al solo livello locale o comunale con progetti che hanno difficoltà ad interconnettersi ed

integrarsi tra loro

Il Piano Strutturale Intercomunale per la creazione di un sistema culturale: conclusioni

In estrema sintesi è ormai tendenza per le strategie di valorizzazione del territorio, in modo particolare se piùperiferico e/o meno sviluppato, lo sviluppo di un'offerta culturale e turistica al tempo stesso differenziata e “peculiare”che diventi una "griffe" per il marketing territoriale. Un esempio di obiettivi/strategie su cui hanno puntato le amministrazioni:

La creazione di eventi, anche a sfondo culturale, in contesti storici che nel corso di qualche anno si sono affermati come appuntamenti di richiamo consolidati e conosciuti anche al di fuori dell'ambito locale;

il consolidamento o la realizzazione di reti di fruizione lenta del territorio (reti ciclopedonali, escursionistiche, ecc.) che interconnettono città, borghi, emergenze storiche e culturali;

Il recupero e la valorizzazione di complessi storici, borghi ed altre emergenze anche legato allo sviluppo di offerte turistiche "più selettive" incentrate sulle bellezze naturali e paesaggistiche

la creazioni di circuiti per la fruizione delle strutture museali e che ne agevolino anche le attività di promozione e comunicazione;

Questa tendenza, incentrata sulla valorizzazione del patrimonio storico, culturale e paesaggistico si scontra con le difficoltà incontrate dalle amministrazioni locali e dagli operatori, nella riqualificazione del patrimonio e delle risorse

culturali, a causa della scarsità di risorse ma anche del difficile coordinamento.

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Questo può realizzarsi grazie alla costruzione di quadri delle conoscenze che forniscono uno “stato dell’arte” aggiornato ed il più completo possibile del territorio, delle sue risorse ed anche criticità che prendono in considerazione varie chiavi di lettura. Questo permette in seguito di integrare le risorse ed i progetti già presenti nel territorio in un unico progetto che permette la riqualificazione e valorizzazione di elementi che presi singolarmente ed al solo livello comunale non riuscirebbero a svilupparsi

Il Piano Strutturale Intercomunale, strumento di pianificazione strategica oltre che urbanistico-territoriale, costituisce un possibile strumento per realizzare questo coordinamento non solo costituendo un riferimento per le politiche settoriali ma soprattutto “mettendo a sistema” in un unico quadro progettuale di indirizzo gli obiettivi e le strategie che da essi derivano, di pianificazione territoriale, di sviluppo economico e turistico, di promozione e fruizione culturale, di marketing

territoriale…allargando l’ambito di analisi e di progettazione comunale/locale all’area vasta.

Facendo riferimento al caso in esame, ’integrazione di vari progetti di mobilità lenta, finanziati con modalità differenti (UE, Stato, Regione..) a e che interessano il territorio di più comuni diventa l’occasione per rilegare tra loro emergenze storiche e culturali (nel caso in esame la ciclopista dell’Arno, le Ville Medicee, i poli museali…) e creare un circuito di promozione e fruizione che al solo livello locale avrebbe scarsa efficacia

Il Piano Strutturale Intercomunale per la creazione di un sistema culturale: conclusioni