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LA GUARIGIONE SPONTANEA DELLE CREDENZE WWW.MACROLIBRARSI.IT

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  • LA GUARIGIONE SPONTANEA DELLE CREDENZE

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  • Potete acquistare questi titoli in libreria o richiederli direttamente a:GRUPPO EDITORIALE MACRO via Giardino 30, 47023 Diegaro di Cesena (FC)

    e-mail: [email protected] - sito internet: www.macroedizioni.it

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  • GUARIGIONESPONTANEACREDENZE

    Gregg Braden

    THE SPONTANEOUS HEALING OF BELIEF

    Il manuale per spezzare il paradigma delle false credenze

    LA

    delle

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  • Titolo originale: The Spontaneous Healing of Belief. Shattering the paradigm of false limits

    Copyright 2008 by Gregg BradenPubblicato nel 2008 in lingua originale da Hay House, Inc. USAwww.hayhouse.com

    traduzione Nicoletta Cherubinirevisione Paola Dimannoediting Claudio Corvinocopertina Matteo Venturistampa Tipografia Lineagrafica, Citt di Castello (PG)

    I edizione giugno 2008

    Collana Scienza e Conoscenza

    2008 Macro Edizioniun marchio del GRUPPO EDITORIALE MACROwww.macroedizioni.itVia Giardino 3047023 Diegaro di Cesena (FC)ISBN 88-6229-011-X

    La Cellulosa utilizzata per la produzione dellacarta su cui sono stati stampati gli interni diquesto libro proviene da foreste amministrate.

    La Cellulosa utilizzata per la produzione dellacarta su cui sono stati stampati gli interni diquesto libro sbiancata senza utilizzo di cloro(ECF). Questa carta riciclabile.

    Per maggiori informazioni su questo autore e sulla stessa collana visitate il nostro sito: www.macroedizioni.it

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  • Listante del primo respiro infonde in noi la singola e pigrande forza delluniverso il potere di tradurre il potenzia-le della nostra mente nella realt del mondo in cui viviamo.Ma per risvegliarsi completamente, il nostro potere necessitadi un sottile cambiamento nel modo in cui concepiamo noistessi nella vita, un cambiamento di credenze*.

    Proprio come il suono crea onde visibili mentre attraversauna goccia dacqua, cos anche le onde di credenza increspa-no il tessuto quantistico delluniverso per prendere forma neinostri corpi, trasformandosi nella guarigione, abbondanza epace o nella malattia, carenza e sofferenza che sperimen-tiamo durante la vita. E proprio come un suono pu essere ac-cordato per modificarne gli schemi, cos anche le nostre con-vinzioni e credenze possono essere sintonizzate per conservareo distruggere tutto ci che amiamo, inclusa la vita stessa.

    In un mondo plasmabile, dove tutto, dagli atomi alle cellu-le, cambia per adeguarsi alle nostre credenze, il nostro unicolimite rappresentato dal modo in cui concepiamo noi stessiin quel mondo.

    Questo libro dedicato alla nostra accettazione di quelle-norme potere e alla nostra consapevolezza di non essere maia pi di una credenza di distanza dal nostro pi grandeamore, dalla nostra pi intima guarigione e dai nostri piprofondi miracoli.

    * Nota del Traduttore La voce lessicale inglese belief, di altissima frequenzanellOpera, anche in neologismi formati da parole composte, discussa in pipunti dallAutore per la sua rilevanza.Contestualmente al concetto di belief nel-lopera, le accezioni traduttive di credenza e convinzione, semanticamentesimili ma non identiche, sono entrambe valide. Nellitaliano, lingua duso di oggi,le due accezioni sono soggette a un uso quasi promiscuo, testimoniato dalla so-vrapposizione dei rispettivi campi semantici. Pertanto la traduzione italiana, aseconda del contesto e delle esigenze di collocazione lessicale in italiano, pre-senta ciascuno dei due termini alternativamente o talvolta, per completezza, an-che simultaneamente.

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  • Introduzione

    Abbandonati silenziosamenteallattrazione pi fortedi ci che realmente ami.

    Rumi (c. 1207-1273),

    poeta sufi

    Un pioniere della fisica, John Wheeler, ha affermato: Sepassa un giorno senza che abbiate scoperto nulla di strano, non stata un granch di giornata1.

    Per uno scienziato, cosa c di pi strano che scoprire chebasta semplicemente osservare il mondo in un punto, per cam-biare in qualche modo ci che accade in un altro punto? Maquesto esattamente ci che dimostrano le scoperte dei nuovifisici. Gi fin dal 1935 il Premio Nobel per la fisica, AlbertEinstein, ha riconosciuto quanto simili effetti quantistici pos-sano risultare sconcertanti, definendoli spooky action at a di-stance (bizzarrie quantistiche). In un articolo scritto insieme ainoti fisici Boris Podolsky e Nathan Rosen, egli affermava cheNon ci si potrebbe aspettare nessuna definizione ragionevoledi realt che permetta questa [azione a distanza]2.

    Oggi, sono proprio queste bizzarre anomalie, ad aver scatena-to una grande rivoluzione nel modo in cui concepiamo noi stes-si e luniverso. Gli scienziati hanno speso gran parte del XX secololottando per comprendere che cosa ci stia dicendo il fenomeno del-le bizzarrie quantistiche sul funzionamento della realt. Ad esem-pio, un fatto acquisito che in determinate condizioni la coscien-za umana influenza lenergia quantistica la sostanza di cui fatta

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  • ogni cosa. Questo ha spalancato le porte a una possibilit che su-pera i limiti di ci che in passato siamo stati indotti a pensare delmondo. Oggi un insieme crescente di prove dimostra che questiinattesi risultati vanno oltre i semplici casi isolati costituiti dalleeccezioni. La domanda questa: Quanto oltre?

    Gli effetti provocati dagli osservatori che influenzano i propriesperimenti, non saranno davvero una grande finestra aperta sultipo di realt che ci circonda? Se cos, allora dobbiamo chieder-ci: Quegli effetti ci stanno anche dicendo chi siamo noi, allin-terno di tale realt?. La risposta a entrambe le domande s: lenuove scoperte raggiungono queste precise conclusioni, che rap-presentano anche il motivo per cui ho scritto questo libro.

    NON CI SONO OSSERVATORI

    Gli scienziati hanno dimostrato che sebbene si possa crederedi stare solo osservando il mondo circostante, in realt impos-sibile limitarsi semplicemente ad osservare qualunque cosa.Indipendentemente dal fatto che la nostra attenzione si concen-tri su una particella quantistica durante un esperimento in la-boratorio, o su qualunque altro fenomeno dalla guarigionedel nostro corpo fisico, al nostro successo nella carriera o neirapporti interpersonali noi nutriamo aspettative, convinzionie credenze su ci che osserviamo. Talvolta siamo consciamenteconsapevoli di tali preconcetti, ma spesso non cos. Sono que-ste le esperienze interiori che entrano a far parte di ci su cui cifocalizziamo. Attraverso losservazione, entriamo a far parte dici che stiamo osservando.

    Nelle parole di Wheeler, questo ci rende tutti partecipatori.Perch? Quando concentriamo la nostra attenzione su un datopunto in un dato momento, coinvolgiamo la nostra coscienza.Apparentemente, nel vasto campo della coscienza non esiste una

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  • chiara linea di demarcazione che indichi dove finiamo noi e do-ve comincia il resto delluniverso. Concependo il mondo in que-sto modo, diventa chiaro il motivo per cui gli antichi credevanoche tutto fosse connesso. Energeticamente, tutto lo davvero.

    Mano a mano che gli scienziati continuano a esplorare cosasignifichi esattamente essere dei partecipatori, si accumulano ul-teriori prove che conducono a una conclusione inevitabile: vivia-mo in una realt interattiva, dove modifichiamo il mondo che cicirconda cambiando ci che accade allinterno di noi mentre loosserviamo cio i nostri pensieri, sentimenti* e credenze.

    Limplicazione: dalla guarigione e dalle malattie, alla nostraaspettativa di vita, al nostro successo nella carriera e nei rap-porti personali, tutto ci che sperimentiamo come vita direttamente correlato a ci in cui crediamo.

    La conclusione: cambiare le nostre vite e i nostri rapporti,guarire il nostro corpo e portare la pace nelle famiglie e nazio-ni umane, richiede un semplice ma preciso mutamento dellanostra modalit duso delle nostre credenze e convinzioni.

    Per chi accoglie il pensiero scientifico inculcatoci durantegli ultimi tre secoli, perfino lidea che la nostra esperienza in-teriore possa influire sulla realt, suona come uneresia bella ebuona. Il solo pensiero sfuma i confini della zona di sicurezzache tradizionalmente ha mantenuto separate la scienza e la spi-ritualit e che ha separato noi dal mondo in cui viviamo. An-zich relegarci al ruolo di vittime passive in un luogo in cui, adesempio, le cose semplicemente succedono senza un motivo

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    * N.d.T. Si veda nel Capitolo 2 la distinzione terminologica tracciata dallAu-tore fra sentimenti (feelings) e emozioni (emotions) per segnalare lusopromiscuo e le differenze semantiche dei termini, ai fini della maggior chia-rezza delle tesi proposte nel presente volume.

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  • apparente, questo tipo di considerazione oggi ci pone decisa-mente al posto di guida nella vita.

    Innegabilmente, tale posizione ci pone di fronte a riscontricapaci di confermare che noi siamo gli architetti della nostrarealt. Questa conferma ci permette anche di verificare che ab-biamo il potere di rendere obsoleta la malattia e di relegare laguerra al ruolo di un ricordo del passato. Improvvisamente, lachiave* che proietta i nostri sogni pi grandi nella realt aportata di mano. Tutto ritorna a noi: qual il nostro posto nel-luniverso? Che cosa siamo destinati a fare nella vita?

    Cosa potrebbe essere pi importante del trovare una rispostaa tali domande, comprendendo le implicazioni che questa rivo-

    luzione comporta per la nostravita e scoprendo il significatoche ha per noi? Nel mondo dioggi, in cui le maggiori crisi maivissute dalla storia umana mi-nacciano la nostra sopravviven-za, la posta in gioco non potreb-be essere pi alta.

    I FALSI PRESUPPOSTI DELLA SCIENZA

    Anche se questa rivoluzione nel nostro modo di concepirenoi stessi iniziata quasi un secolo fa, pu non essere stata in-dividuata dalluomo della strada, assorto nel suo vivere quoti-

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    * N.d.T. La chiave richiamerebbe un riferimento implicito al best seller Ma-ster Key di Charles F. Haanel, trad. ital. La Chiave Suprema, Bis Edizioni, Cesena2008. Il testo, pubblicato nel 1912 e oggi riportato alla ribalta dal best sellerdi Ronda Byrne, The Secret (Macro Edizioni, Cesena 2007) e dal film omoni-mo (Macro Video, Cesena, 2008), stato un potente precursore della visionequantistica partecipativa in tema di capacit umana di plasmare la realt.

    Codice di credenza 1Gli esperimenti dimostra-no che il fulcro della no-stra attenzione cambia larealt stessa e indicano cheviviamo in un universo in-terattivo.

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  • diano. Il cambiamento che essa provoca nella nostra vita frene-tica, fatta di agende giornaliere, relazioni online e reality in TV,si sta verificando a un livello talmente impalpabile, che forsesolo in pochi ne hanno colto linizio.

    Ad esempio, probabile che non abbiate letto la notizia suiquotidiani del mattino. inverosimile che la questione dellarealt abbia costituito un argomento di conversazione in uffi-cio durante le vostre riunioni di servizio settimanali, o davantialla macchina del caff vale a dire, a meno che non siate scien-ziati che stanno cercando di comprendere la natura di tale real-t. Per quelle persone, la rivoluzione somiglia a un enorme terre-moto di intensit fuori scala che nel contempo sta livellandoalcune fra le pi sacre credenze scientifiche. I suoi effetti rim-bombano attraverso i laboratori, le aule e libri di testo scientifi-ci, come un infinito bang sonico. Esso si lascia dietro una scia diinsegnamenti obsoleti, oltre alla dolorosa rimessa in gioco diconvinzioni scientifiche ben radicate e perfino di intere carriere.

    Anche se pu sembrare silenziosa, la trasformazione chequesta rivoluzione della realt porta nella nostra vita scoppia-ta con una veemenza senza paragoni rispetto al passato, perchle medesime scoperte che hanno fatto scoccare le domandehanno condotto anche alla conclusione che i fatti su cui ab-biamo fatto affidamento per trecento anni per spiegare luni-verso e il nostro ruolo in esso, contengono degli errori. Essi sibasano su due assunti che si sono rivelati falsi:

    Falso presupposto 1 Lo spazio fra le cose vuoto. Le nuove sco-perte di oggi ci dicono che questo, semplicemente, non vero.

    Falso presupposto 2 Le nostre esperienze interiori basate susentimenti e credenze non hanno alcun effetto sulla realtche si estende al di l del nostro corpo fisico. Anche que-sto si dimostrato assolutamente errato.

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  • Alcuni degli esperimenti che hanno infranto gli attuali para-digmi sono stati pubblicati da riviste di avanguardia i cui con-tenuti sono monitorati da colleghi di settore, e rivelano che sia-mo immersi in un campo di energia intelligente, che colma ciche si riteneva fosse uno spazio vuoto. Altre scoperte dimostra-no al di l di ogni ragionevole dubbio che questo campo ci ri-sponde si riorganizza in presenza di credenze e sentimentibasati sul cuore; e questa la rivoluzione che fa cambiare tutto.

    Ci significa che fin dai tempi in cui le leggi della fisica diNewton furono formalizzate nella sua pubblicazione del 1687,Philosophiae Naturalis Principia Matematica (Principi matema-tici della filosofia naturale), abbiamo fondato le capacit e i li-miti umani comunemente riconosciuti su informazioni false o,a dir poco, incomplete. Da allora, gran parte della scienza sifondata sulla convinzione che lessere umano insignificante,rispetto allo schema generale delle cose. Questo ci ha diretta-mente tagliati fuori dallequazione della vita e della realt!

    C dunque di che stupirsi, se spesso ci sentiamo impoten-ti nellaiutare i nostri cari e noi stessi di fronte alle grandi crisidella vita? forse sorprendente, che spesso ci si senta altrettan-to inermi nel vedere che il mondo sta cambiando tanto veloce-mente, da farci dire che sta andando a rotoli? Improvvisa-mente tutto, a cominciare dalle nostre capacit e dai nostrilimiti personali, fino alla nostra realt collettiva, alla portatadi tutti. quasi come se le condizioni del nostro mondo cispingessero verso una nuova frontiera della coscienza, obbli-gandoci a riscoprire chi siamo, per riuscire a sopravvivere a ciche abbiamo creato.

    Il motivo per cui voi siete una potente chiave di questa rivo-luzione, risiede nel fatto che essa poggia interamente su qualco-sa che voi ed io stiamo facendo proprio ora, in questo stessomomento. Da soli e insieme, a livello individuale e collettivo,consciamente e inconsciamente, noi tutti stiamo scegliendo

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  • come concepire noi stessi e ci che crediamo sia vero del mon-do. I risultati delle credenze umane ci circondano, configuran-dosi come esperienza quotidiana.

    La rivoluzione dettata dalla comprensione scientifica sugge-risce che, a partire dalla nostra salute personale e dai nostri rap-porti, giungendo fino alla guerra e alla pace globali, la realtdella nostra vita costituita niente pi e niente meno che dal-le nostre onde di credenza, che danno forma alla sostanzaquantistica di cui sono fatte tutte le cose. Tutto in relazionea ci che accettiamo rispetto al mondo, alle nostre capacit, ainostri limiti e a noi stessi.

    I FATTI INNEGABILI

    Va bene, starete dicendo, tutto questo non una novit. ingenuo e forse anche arrogante, proporre che luniverso sia mi-nimamente influenzato dalle nostre credenze. Proprio non putrattarsi di qualcosa di cos semplice. Ventanni fa, come scien-ziato che si era formato secondo le concezioni scientifiche tradi-zionali del passato riferite al mondo, sarei stato daccordo con voi.

    A prima vista non sembra esserci nulla, nel nostro modo tradi-zionale di concepire il mondo, che consenta alle nostre convinzio-ni interiori di fare granch, men che meno di cambiare luniversostesso vale a dire, cos finch non cominciamo a prendere inesame ci che le nuove scoperte dimostrano. Sebbene i risultati diricerche incentrate sulla possibilit di piegare la realt siano pub-blicati da famose riviste specialistiche, spesso vengono enunciatinel gergo della scientizzazione, che maschera il potere del loro si-gnificato agli occhi dei non addetti ai lavori.

    E qui entra in scena la nostra rivoluzione. Improvvisamen-te, non abbiamo pi bisogno che sia il linguaggio scientifico adirci che siamo una componente chiave del mondo. la no-

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  • stra vita quotidiana a dimostrarcelo. Ritengo per che stiamo ef-fettivamente chiedendo le modalit principali per la messa inpratica del nostro potere rispetto a ci che accade nel mondo.

    Ho il sospetto che le generazioni future concepiranno que-stepoca storica come un punto di svolta, in cui le condizioni delpianeta ci hanno obbligati a scoprire come funziona realmenteluniverso e ad accettare il nostro ruolo interattivo al suo inter-no. Anzich adeguarsi allimmaginario scientifico dei tre secolipassati, che ci ha dipinti come vittime inermi della vita, la nuo-va scienza suggerisce esattamente lopposto. Verso la fine deglianni 90 e nei primi anni del XXI secolo, la ricerca ha rivelatoi seguenti fatti:

    Fatto 1: Luniverso, il nostro mondo e i nostri corpi fisici sonofatti di un campo energetico condiviso che stato accer-tato scientificamente nel XX secolo e che ora conosciu-to sotto vari nomi, quali campo, ologramma quantisti-co, mente di Dio, mente della naturax e Matrix divina3.

    Fatto 2: Nel campo della Matrix divina, le cose che dappri-ma erano fisicamente connesse e che poi sono stateseparate, si comportano come se fossero ancora colle-gate, in base a un fenomeno conosciuto come entan-glement quantistico4.

    Fatto 3: Il DNA umano influenza direttamente ci che accadeallinterno della Matrix divina, secondo modalit chesembrano sfidare le leggi del tempo e dello spazio5.

    Fatto 4: Le credenze e convinzioni umane (insieme ai senti-menti e alle emozioni che le circondano) cambianodirettamente il DNA che influenza ci che accadenella Matrix divina6.

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  • Fatto 5: Quando modifichiamo le credenze che abbiamo sul cor-po umano e sul mondo, la Matrix divina traduce talecambiamento in realt, allinterno della nostra vita 7, 8.

    Tenendo a mente queste ed altre scoperte simili, dobbiamoporre a noi stessi la domanda che forse la pi rivelatrice fratutte: Veniamo al mondo dotati della capacit naturale di crearee di modificare il nostro corpo fisico e il mondo? Se cos, dob-biamo essere disposti a misurarci con una domanda ancora pidifficile: Che responsabilit abbiamo di usare il nostro potere inpresenza di quelle che, senza dubbio, si configurano come le mag-giori minacce per il futuro della nostra esistenza, del mondo e per-fino della specie?

    IL MOMENTO ADESSO

    Chiaramente, non sappiamo tutto ci che c da sapere sucome opera luniverso e sul nostro ruolo in esso. Anche se deinuovi studi senza dubbio ci consegneranno ulteriori intuizioni,potrebbero volerci altri centanni prima di ricevere delle rispo-ste, e neanche tutte. Il fatto che gli scienziati concordano sem-pre pi sul fatto che forse non disponiamo di tutto quel tempo.

    Alcune voci autorevoli della comunit scientifica, fra cuiquella di Sir Martin Rees, professore di astrofisica presso lU-niversit di Cambridge, sostengono che abbiamo solo unaprobabilit del cinquanta per cento di sopravvivere al XXI se-colo senza incorrere in un grosso regresso9. Anche se abbiamosempre dovuto fronteggiare dei disastri naturali, oggi si devetener conto di una nuova categoria di minacce che Rees defi-nisce indotte dalluomo.

    Altri studi emergenti, come quelli riportati dal numero spe-ciale di Scientific American intitolato Crocevia per il pianeta

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  • Terra, echeggiano il monito di Rees, dicendoci che i prossi-mi cinquantanni saranno decisivi nel determinare se la razzaumana che ora sta facendo il suo ingresso in un periodo unicodella sua storia pu assicurarsi il miglior futuro possibile [ilcorsivo dellAutore]10.

    Svariati saggi scritti da esperti di vari settori, dalla salute glo-bale al consumo energetico, agli stili di vita sostenibili, general-mente concordano sul fatto che non possiamo semplicementecontinuare a usare lenergia nel modo in cui lo stiamo facendo,n persistere nella direzione in cui stanno andando la tecnolo-gia e una crescente espansione demografica, se abbiamo laspet-tativa di voler sopravvivere per altri cento anni. A complicareulteriormente tutti questi problemi c anche la crescente mi-naccia di una guerra mondiale originata, almeno in parte, dallacorsa alle medesime risorse in via di esaurimento definite daisuddetti saggi. Forse la migliore descrizione dellunicit del no-stro tempo va attribuita al biologo E. O. Wilson dellUniversi-t di Harvard. Egli afferma che stiamo per entrare in quello chedefinisce come un collo di bottiglia temporale, in cui sia lenostre risorse che la nostra capacit di risolvere i problemi at-tuali verranno spinte fino al limite.

    La buona notizia che per circola fra gli esperti che se chiprende le decisioni riesce a inquadrare bene la situazione, il fu-turo dellumanit sar garantito da migliaia di decisioni spic-ciole. [] Di solito a livello di faccende quotidiane che sifanno i progressi pi profondi11. Senza alcun dubbio, ciascu-no di noi dovr compiere innumerevoli scelte in un prossimofuturo. Ma non posso fare a meno di pensare che una delle piprofonde e forse delle pi semplici sar quella di accoglie-re ci che la nuova scienza ci ha mostrato su chi siamo e su qual il nostro posto nelluniverso.

    Se siamo in grado di accettare le convincenti prove secondocui la coscienza stessa e il nostro ruolo allinterno di essa rap-

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  • presentano gli anelli mancanti delle teorie sul funzionamentodella realt, allora tutto pu cambiare. Grazie a quel cambia-mento, si ricomincia da capo. Esso ci rende parte di tutto ciche vediamo e sperimentiamo, anzich separarcene.

    Inoltre questo il motivo per cui si tratta di una rivoluzio-ne cos formidabile. Essa riscrive noi tutta lumanit nelle-quazione delluniverso. Ci assegna anche il compito di risolve-re le grandi crisi dei nostri giorni, anzich consegnarle allegenerazioni future o semplicemente al fato. In quanto architet-ti della nostra realt, col potere di riorganizzare gli atomi stes-si della materia, quali problemi potrebbero mai essere irrisolvi-bili per noi, e quali soluzioni potrebbero mai essere al di fuoridella nostra portata?

    IL POTERE DI SCEGLIERE IL POTERE DI CAMBIARE

    La prospettiva di affidarci a qualcosa che sia allinterno dinoi per risolvere le sfide del nostro tempo, anzich dipenderedalla scienza e dalla tecnologia del mondo esterno, per talunipu rivelarsi abbastanza sconcertante. Spesso sorge la doman-da: Come possiamo imparare a fare qualcosa di tanto potentee necessario?. Di solito subito seguita da unaltra: Se questo il modo in cui andranno le cose in futuro, come possiamoimparare adesso e in fretta?. Forse la migliore risposta ad en-trambe le domande data dalle parole di un filosofo e poetadel XX secolo, Kahlil Gibran.

    Nella sua classica opera, Il Profeta, Gibran ci ricorda cosa si-gnifica possedere un grande dono e sapere che il suo potere giallinterno di noi. Egli afferma: Nessun essere umano pu ri-velarvi nulla, eccetto ci che gi sonnecchia in voi allalba dellavostra conoscenza12. Con parole che oggi sono altrettanto bel-le di quando furono scritte nel 1923, Gibran ci dice che nessu-

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  • no ci pu insegnare ci che gi non sappiamo; e che siamo ve-nuti al mondo sapendo gi che uso fare delle nostre credenze.

    Quindi il presente volume incentrato non tanto su comepossiamo imparare a riscrivere il codice della realt, quanto sul-laccettare il fatto che abbiamo gi il potere di farlo un argo-mento gi esplorato da molti mistici del passato, incluso lan-tico poeta sufi Jalal ad-Din ar-Rumi. Che strani esseri siamo,afferma Rumi, noi che mentre ce ne stiamo seduti allinfernonel buio pi nero, abbiamo paura della nostra immortalit13.Il grande mistico si serve di queste parole per descrivere liro-nia della misteriosa condizione umana nel mondo.

    Da un lato, ci viene detto che siamo esseri fragili e impo-tenti che vivono in un mondo in cui le cose semplicementeaccadono senza un particolare motivo apparente. Daltro la-to, le nostre pi antiche e celebrate tradizioni spirituali ci han-no tramandato lesistenza di una forza allinterno di ciascunodi noi, di un potere che nulla al mondo pu intaccare. Esso siaccompagna alla promessa di sopravvivere ai momenti pioscuri della vita, e allassicurazione che i tempi difficili sonosolo una parte di un viaggio che ci conduce l, dove le cosebrutte non possono pi succedere. Non c da stupirsi che cisi senta confusi, deboli, e talvolta anche irati quando si testi-moni della sofferenza dei nostri cari e quando si condivide la-gonia di ci che talvolta ha lapparenza di un inferno, nelmondo che ci circonda.

    Allora, qual la versione giusta? Siamo vittime fragili e sen-za speranza di eventi che sfuggono al nostro controllo, o siamoinvece potenti creatori che racchiudono abilit assopite che so-lo ora iniziamo a comprendere? La risposta potrebbe rivelare laverit di uno dei pi profondi misteri del passato. Essa rappre-senta anche il fulcro di alcune fra le maggiori controversiescientifiche di oggi. Il motivo? Entrambe le domande hanno lastessa risposta: S!

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  • S, talvolta siamo vittime delle circostanze; e s, talvolta ipotenti creatori di quelle stesse circostanze siamo noi. Il ruoloche interpretiamo determinato dalle scelte che facciamo nel-la vita, scelte basate sulle nostre credenze e convinzioni. Il poteredivino delle credenze umane ci concede laltrettanto divina fa-colt di manifestare ci che crediamo allinterno della matricedi energia che ci avvolge e ci circonda.

    PERCH QUESTO LIBRO?

    Mentre lavoravo alla stesura della Matrix divina (Macro Edi-zioni 2007) mi apparso immediatamente chiaro che il nostroruolo nellaccettare i miracoli poteva facilmente disperdersi di-ventando secondario nel messaggio generale dellopera. Descri-vere il linguaggio delle credenze e come ci consente di essere gliarchitetti della nostra vita avrebbe richiesto un altro volume.

    In queste pagine, dunque, scoprirete come curare le falsecredenze e convinzioni che in passato possono avervi impostodelle limitazioni. Inoltre voi potrete

    identificare le credenze che fanno regredire la malattia nelvostro corpo;

    apprendere quelle che creano nella vostra vita rapportiduraturi e capaci di nutrirvi;

    scoprire quelle che portano la pace nella vostra vita, nel-la vostra famiglia, nella vostra comunit e nel mondo in cuivivete.

    Per quanto i concetti di pace, di rapporti umani e di guari-gione possano sembrare diversi fra loro, si basano tutti sullostesso principio: il linguaggio delle credenze e i sentimentiche nutriamo rispetto a ci che crediamo.

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  • Per sua stessa natura, lesplorazione di credenze e convinzio-ni rappresenta un viaggio squisitamente personale. Ciascunodi noi ha una presa leggermente diversa sulle proprie credenze,mentre cerca di collocarle nel grande quadro delle credenzecollettive riferite alla propria cultura, agli insegnamenti religio-si, alla famiglia e agli amici. Poich si tratta di unesperienza diquesto tipo, probabile che le opinioni su cosa sia una creden-za siano tante, quante sono le persone che le hanno.

    Nei sette sintetici capitoli di questo libro, intendo condurviverso un modo nuovo e forse molto diverso di concepire voi stes-si, la vostra vita e il vostro mondo. Per taluni, questa prospettivarappresenta una sfida rivolta a tutto ci che stato loro insegna-to. Per altri, essa stimola la loro curiosit, quel tanto che bastaper incamminarsi su un nuovo sentiero di auto-scoperta.

    Per tutti, importante sapere subito che tipo di aspettative sipossono avere, rispetto alle informazioni che seguiranno. Se so-migliate a me, vi piacer sapere dove state andando, prima di co-minciare il viaggio. Questo il motivo per cui ho descritto esat-tamente cosa questo libro rappresenta e cosa non rappresenta:

    Non si tratta di unopera scientifica. Sebbene mi appresti acondividere le conoscenze scientifiche davanguardia che ciincoraggiano a ridefinire il nostro rapporto col mondo, que-stopera non stata scritta in maniera tale da conformarsi alformato o agli standard di un manuale didattico scientificoo di una rivista specialistica.

    Non si tratta di un saggio scientifico i cui contenuti sonomonitorati da colleghi del settore. Ogni capitolo e ogni ri-ferimento a ricerche non hanno subito un lungo processo direvisione da parte di un comitato riconosciuto o di una com-missione di esperti abituati a vedere il mondo attraverso lalente di una singola disciplina, come la fisica, la matematicao la psicologia.

    20 - LA GUARIGIONE SPONTANEA DELLE CREDENZE

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  • Si tratta di una guida ben documentata, basata su solide ri-cerche. stata scritta con lintento di essere di facile letturae di dar conto di esperimenti, studi dei casi, testimonianzestoriche ed esperienze personali che ci sostengono e ci resti-tuiscono potere, nel nostro modo di concepire noi stessi e ilmondo.

    Si tratta di un esempio di ci a cui si pu aspirare quandosi varcano i confini tradizionali tra scienza e spiritualit.Anzich vedere i problemi del nostro tempo attraverso gliocchi della natura, tenendoli artificialmente separati e isola-ti attraverso le prospettive della fisica, della chimica o dellastoria, questopera intende colmare il vuoto che separa la mi-gliore ricerca scientifica di oggi dalla saggezza eterna del pas-sato, fondendole al fine di raggiungere una pi vasta com-prensione del nostro ruolo nella vita. Lintento quello dipermetterci di mettere in pratica questa conoscenza ai finidella creazione di un mondo migliore e di scoprire di pisu noi stessi durante il percorso.

    La guarigione spontanea delle credenze stato scritto per unoscopo ben preciso: condividere un messaggio di speranza e dipotenzialit che ci restituisca potere, in un mondo dove spessosiamo indotti a sentirci privi di tali qualit.

    LA VERIT CI INTERESSA VERAMENTE?

    In un altro dei suoi testi, Rumi descrisse ulteriormente la cu-riosa natura del rapporto che ci lega alla realt, quando afferm:Noi siamo lo specchio e il volto nello specchio. Noi siamo lac-qua fresca deliziosa e la brocca che [la] versa. In modo simile aGes, quando disse che avremmo potuto salvarci se avessimoespresso ci che allinterno di noi, Rumi ci ricorda che siamo

    Introduzione - 21

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  • perennemente intenti alla creazione della realt (talvolta conscia-mente e talaltra inconsciamente) e che lo facciamo mentre faccia-mo esperienza delle nostre creazioni. In altre parole, siamo sialartista che lopera darte, il che implica che abbiamo il potere dimodificare e cambiare le nostre vite nel presente e, simultanea-mente, di scegliere che nuova forma dar loro nel futuro.

    Sebbene per taluni queste corroboranti analogie rappresentinoun modo nuovo e fresco di vedere il mondo, per altri scuotono lefondamenta di antichi assunti tradizionali. Non raro osservare lariluttanza di eminenti scienziati nel riconoscere le implicazionidelle loro stesse ricerche, quando esse rivelano che in realt siamopotenti creatori nelluniverso.

    Quando condivido lironia di questo fenomeno con una plateache mi ascolta dal vivo, spesso la gente laccoglie con una rispostache ricorda la classica battuta del film Codice donore. In quellope-ra altamente drammatica del 1992, il comandante della base diGuantnamo Bay, il colonnello Nathan Jessep (interpretato da JackNicholson), sottoposto a un interrogatorio davanti a una cortemilitare dal luogotenente Daniel Kaffee (interpretato da Tom Crui-se), che gli chiede di dire la verit sulla misteriosa morte di un sol-dato americano della base. Ben sapendo che il pubblico presente inaula non sarebbe stato in grado di sostenere il peso della sua rispo-sta, Jessep risponde con queste indimenticabili parole: Voi non sie-te in grado di reggere la verit!.

    Forse la sfida maggiore del nostro tempo semplicementequesta: Siamo in grado di reggere la verit che abbiamo chiesto a noistessi di scoprire? Abbiamo il coraggio di accettare chi siamo nel-luniverso e il ruolo che la nostra esistenza implica? Se la risposta affermativa, allora dobbiamo accettare quella responsabilit cheva di pari passo col sapere di poter cambiare il mondo se cambia-mo noi stessi.

    Abbiamo gi discusso del fatto che le credenze, ampiamen-te diffuse, basate sullodio, sul senso di separazione e sulla pau-

    22 - LA GUARIGIONE SPONTANEA DELLE CREDENZE

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  • ra possono consumare il corpo umano e il mondo pi veloce-mente di quanto non si fosse immaginato. Forse basta solo unpiccolo cambiamento nel nostro modo di concepire noi stessiper farci riconoscere una grande verit, cio quella che in real-t siamo noi gli architetti della nostra esperienza. Siamo artisticosmici che proiettano le loro credenze pi profonde sulla tra-ma quantistica delluniverso. Quante possibilit ci sono che,trasformando le credenze distruttive del passato in altre, capa-ci di affermare la vita attraverso la guarigione e la pace, si riescaa cambiare il mondo del presente e anche il nostro futuro?

    Potrebbe non essere pi necessario continuare a porsi que-sta domanda. Le nuove scoperte sul potere delle credenze indi-cano che stiamo per trovare la risposta.

    Gregg BradenTaos, Nuovo Messico

    Note allIntroduzione

    1 Affermazione di John Archibald Wheeler citata in un articolo dal titolo:The Beautyof Truth, pubblicato nella versione online di Science & Spirit, 2007. Sito web:www.science-spirit.org /article_detail.php?article_id=308.

    2 Affermazione del fisico Albert Einstein citata nellarticolo: Einsteins Gift forSimplicity, in: Discover, 30 settembre 2004. Sito web: http://discovermaga-zine.com/2004/sep/einsteins-gift-for-simplicity/article_view?b_start:-int=1&-C=.

    3 Braden Gregg, La Matrix divina. Un ponte tra tempo, spazio, miracoli e credenze,Macro Edizioni, Cesena 2007, p. 68.

    4 Browne Malcolm W.,Signal Travels Farther and Faster Than Light,Thomas Jef-ferson National Accelerator Facility (Newport News,VA), bollettino online, 22 lu-glio 1997. Sito web: www.cebaf.gov/news/internet/1997/spooky.html.

    5 Leffetto stato rilevato per la prima volta in Russia:Gariaev P.P.,Grigorev K.V.,Vasilev A.A., Poponin V.P., e Shcheglov V.A., Investigation of the FluctuationDynamics of DNA Solutions by Laser Correlation Spectroscopy, in: Bulletin ofthe Lebedev Physics Institute, nn. 11-12, 1992, pp. 23-30; citato da Vladimir Popo-nin in un articolo online,The DNA Phantom Effect: Direct Measurement of a

    Introduzione - 23

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  • New Field in the Vacuum Substructure, in: Update on DNA Phantom Effect, 19marzo 2002. Sito web di The Weather Master: www.twm.co.nz/DNAPhan-tom.htm.

    6 Rein Glen e McCraty Rollin, Structural Changes in Water and DNA Asso-ciated with New Physiologically Measurable States, in: Journal of Scientific Ex-ploration, vol. 8, n. 3, 1994, pp. 438-439.

    7 Un magnifico esempio dellapplicazione di ci che sappiamo sulla pace inte-riore a una situazione bellica contenuto in un innovativo studio svolto daOrme-Johnson David W.,Alexander Charles N., Davies John L., Chandler Ho-ward M., e Larimore Wallace E., International Peace Project in the MiddleEast, in: The Journal of Conflict Resolution, vol. 32, n. 4, dicembre 1988, p. 778.

    8 Un secondo esempio di applicazione delle nostre conoscenze sulla focalizza-zione del potere di emozioni e credenze riferito alla condizione di una ma-lattia potenzialmente mortale reperibile nel video didattico 101 Miracles ofNatural Healing, che guida passo dopo passo alluso del metodo di guarigio-ne del Chi-Lel creato dal suo fondatore il Dott. Pang Ming. Sito web:www.chilel-qigong.com.

    9 Opinione espressa da Martin Rees, Royal Society Research Professor pres-so lUniversit di Cambridge, citata in un articolo della BBC News, Sir Mar-tin Rees: Prophet of Doom?, 25 aprile 2003. Sito web: http://news.bbc.co.uk/1/hi/in_depth/uk/2000/newsmakers/2976279.stm.

    10 Musser George,The Climax of Humanity, introduzione a Crossroads for Pla-net Earth, n. speciale, Scientific American, settembre 2005.Sito web: http://www.sciam.com/issue.cfm?issueDate=Sep-05.

    11 Ibid.12 Gibran Kahlil, The Prophet,Albert Knopf, New York 1998, p. 56.Trad. it. Il Pro-

    feta, Milano, Bompiani, 2000.13 Barks Coleman, trad. a cura di, The Illuminated Rumi, Broadway Books, New

    York 1997, p. 8.

    24 - LA GUARIGIONE SPONTANEA DELLE CREDENZE

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  • CAPITOLO 1

    Una nuova visione della realt:luniverso come un computer

    di coscienza

    La storia dellUniverso , in realt, una smisurata e inin-terrotta computazione quantistica. LUniverso un compu-ter quantistico.

    Seth Lloyd, docente e progettista presso il MIT del primo computer quantistico attuabile

    Molto tempo fa, il Grande Programmatore scrisse un pro-gramma che sta eseguendo tutti gli universi possibili nel SuoImmenso Computer.

    Jrgen Schmidhuber,

    pioniere dellintelligenza artificiale

    Viviamo la nostra vita sulla base di ci che crediamo. Quan-do si riflette sulla verit di questa asserzione, si individua istan-taneamente una realt straordinaria: a prescindere da qualunquecosa si possa realmente fare nella vita, le credenze e le convinzio-ni che precedono i nostri atti costituiscono il fondamento di tut-to ci che amiamo, sogniamo, diventiamo e conseguiamo.

    I riti mattutini che svolgiamo ogni mattina per dare ilbuongiorno al mondo, le invenzioni che usiamo per rendercila vita pi gradevole, le tecnologie che distruggono la vita at-traverso la guerra, come anche le nostre routine personali, i co-stumi delle nostre comunit, le cerimonie religiose e intere ci-

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  • vilt tutto si basa sulle credenze umane. Non solo le nostrecredenze strutturano il modo in cui viviamo, ma ora anchequei settori di studio che avevano sminuito le nostre esperien-ze interiori in passato ci stanno mostrando che ci che provia-mo nei confronti della realt circostante una forza che siestende allinterno di essa.

    In tal modo, la scienza si rimette in pari con le nostre pi ama-te tradizioni spirituali e originarie, le quali riaffermano da sem-pre che il mondo non niente pi di un riflesso di ci che ac-cogliamo nelle nostre credenze.

    Avendo accesso a un simile potere custodito allinterno di noi,dire che le nostre credenze sono importanti per la vita fare unaf-fermazione scontata. Le nostre credenze sono la vita! Proprio daesse la vita inizia e trae sostentamento. Dalla nostra risposta im-munitaria e dagli ormoni che regolano e mantengono in equili-brio il nostro organismo, fino alla nostra capacit di far guarire

    ossa, organi e pelle e perfino diconcepire la vita il ruolo dellecredenze umane sta spostandosirapidamente al centro della sce-na nellambito delle nuove fron-tiere quantistiche della biologia edella fisica.

    Se le nostre credenze hanno tanto potere, e se la nostra esi-stenza si basa su ci che crediamo, allora sorge unovvia do-manda: Da dove provengono le nostre credenze? La risposta po-trebbe sorprendervi.

    Con poche eccezioni, esse traggono origine da ci che lascienza, la storia, la religione, la cultura e la famiglia ci trasmet-tono. In altre parole, lessenza delle nostre capacit e limitazio-

    26 - LA GUARIGIONE SPONTANEA DELLE CREDENZE

    Codice di credenza 2Viviamo la vita sulla basedi ci che crediamo delmondo, di noi stessi, dellenostre capacit e delle no-stre limitazioni.

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  • ni potrebbe effettivamente derivare da ci che gli altri ci dico-no. Questa realizzazione conduce alla prossima domanda daporre a noi stessi:

    Se le nostre vite si fondano su ci che crediamo,cosa accade se quelle convinzioni e credenze sono sbagliate?

    E se vivessimo intabarrati nei falsi limiti e nelle supposizio-ni errate che altri hanno creato nellarco di generazioni, secoli,o perfino millenni?

    Storicamente, ad esempio, ci stato insegnato che noi siamocome granelli di vita insignificanti che transitano fugacementenel tempo, limitati dalle leggi dello spazio, degli atomi e delDNA. Tale visione delle cose sostiene che, durante la nostrapermanenza nel mondo, eserciteremo un effetto minimo su tut-to, e che quando non ci saremo pi, luniverso non noter af-fatto la nostra assenza.

    Anche se questa definizione potrebbe suonare piuttostobrutale, lidea generale non si distacca molto da ci che oggimolti di noi sono stati condizionati a considerare come una ve-rit. Sono proprio queste, le credenze che ci fanno sentire pic-coli e inermi di fronte alle grandi sfide della vita.

    E se fossimo pi di tutto questo? In realt, non potremmoforse configurarci come degli esseri molto potenti che sono quisotto false spoglie? E se fossimo i rappresentanti di un prodigio-so potenziale, venuti al mondo con facolt che vanno al di ldelle nostre pi folli fantasie tali da essere state semplicemen-te dimenticate sotto il peso delle condizioni traumatiche che cihanno fatto cadere in uno stato trasognato di impotenza?

    Come cambierebbe la nostra vita, ad esempio, se scoprissi-mo di essere nati col potere di far regredire le malattie? O sepotessimo scegliere la pace nel mondo, labbondanza nella no-stra vita, e per quanto tempo vogliamo vivere? Cosa accadreb-be, se scoprissimo che luniverso stesso direttamente influen-

    Capitolo I - Una nuova visione della realt 27

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  • zato da un potere che abbiamo tenuto nascosto a noi stessi co-s a lungo, da dimenticare perfino di averlo?

    Una scoperta rivoluzionaria come questa cambierebbe tutto.Altererebbe ci che crediamo di noi stessi, delluniverso e delruolo che ricopriamo al suo interno. E questo proprio ci chele scoperte davanguardia dei nostri giorni ci stanno mostrando.

    Nel corso di molti secoli sono esistite persone che si sono rifiu-tate di accettare le limitazioni tradizionali che definivano il signifi-cato della vita in questo mondo. Esse si sono rifiutate di credere chesi faccia semplicemente la nostra comparsa attraverso una nascitamisteriosa che rifugge da ogni spiegazione. Hanno respinto lideache tale miracolosa manifestazione abbia lo scopo di farci speri-mentare sofferenza, dolore e solitudine finch non si abbandonaquesto mondo nello stesso modo misterioso in cui si arrivati.

    Per soddisfare la loro grande sete di una verit pi elevata,quelle persone si sono dovute avventurare oltre i confini dei con-dizionamenti che avevano ricevuto. Si sono isolate dagli ami-ci, dalle famiglie e dalle comunit di appartenenza e hanno la-sciato andare, realmente lasciato andare, ci che era stato loroinculcato riguardo al mondo. Quando lhanno fatto, qualcosa displendido e prezioso si affacciato nella loro vita: la scoperta dipossedere una nuova libert, che ha spalancato le porte a nuovepossibilit anche per gli altri. Tutto iniziato quando si sono po-ste la domanda che allora era altrettanto audace di quanto nonlo sia oggi: E se le nostre credenze fossero sbagliate?

    Come potremo verificare attraverso la storia dello yogi chestate per leggere, arrendendosi totalmente a una simile even-tualit, che si scopre quella libert che ci comunica chi siamorealmente. A livello personale, tuttavia, ritengo che non sia ne-cessario vivere in una caverna fredda e umida in mezzo al de-serto per scoprirlo. Penso anche che la liberazione personaleinizi con limpegno individuale di voler sapere cosa rappresen-tiamo nelluniverso. Quando si assume quellimpegno tutto, da

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  • come si concepisce se stessi a come si ama, destinato a cam-biare. Deve farlo, perch in presenza di una comprensione piprofonda, noi stessi subiamo un cambiamento.

    Tutto si rif a ci che crediamo.Sebbene possa suonare tutto troppo semplice per essere ve-

    ro, sono convinto che luniverso funziona esattamente cos.

    UN MIRACOLO SCOLPITO NELLA PIETRA

    NellXI secolo d.C., il grande yogi tibetano Milarepa diedeinizio al suo ritiro spirituale allo scopo di acquisire la padronan-za del corpo fisico, un percorso che sarebbe durato fino alla suamorte, avvenuta allet di ottantaquattro anni. In precedenza,Milarepa aveva gi conquistato molte facolt yogiche apparen-temente miracolose, come il potere di usare il calore psichicoper riscaldare il proprio corpo durante i rigidi inverni tibetani.

    Dopo aver subito linsopportabile dolore di perdere la fami-glia e gli amici per mano dei nemici del suo villaggio, us le pro-prie arti mistiche a scopo di punizione e vendetta. Cos facendo,uccise molte persone e in seguito lott per dare un significato al-le proprie gesta. Un giorno si rese conto di aver fatto un cattivouso delle facolt yogiche e psichiche, quindi entr in ritiro pertrovare la guarigione attraverso unaccresciuta padronanza di s.In vivo contrasto con la vita di agi che aveva conosciuto fino adallora, ben presto Milarepa scopr di non avere bisogno di alcuncontatto col mondo esterno. Divenne un recluso.

    Dopo aver finito le sue iniziali provviste, Milarepa si reseconto di poter sopravvivere grazie al nutrimento datogli dallascarsa vegetazione che cresceva vicino alla sua caverna. Permolti anni, le piante di ortica che crescono nelle aride distesedel deserto del Tibet costituirono la sua unica fonte di nutri-mento. In assenza sostanziale di cibo, vestiario, o compagnia

    Capitolo I - Una nuova visione della realt 29

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  • che interrompessero la sua concentrazione interiore, per anniMilarepa visse quasi di niente.

    Il solo contatto umano era costituito dalloccasionale pelle-grino che incappava nella caverna in cui viveva. I racconti dicoloro che ebbero la ventura di incontrarlo casualmente descri-vono una vista spaventosa.

    I pochi abiti che aveva allinizio del suo ritiro si erano ridottia brandelli di tessuto che lo lasciavano virtualmente nudo. Acausa della dieta priva di nutrimento, Milarepa si era ridotto apoco pi di uno scheletro vivente, e i suoi lunghi capelli e la pel-le avevano assunto un colore grigiastro a causa della massicciaquantit di clorofilla che ingeriva. Somigliava a un fantasma am-bulante! Le privazioni che si era imposto, sebbene fossero stateestreme, alla fine lo condussero verso il conseguimento della pa-dronanza yogica che si era prefisso. Prima della sua morte nel1135 d.C., Milarepa diede prova della propria libert dal pianofisico grazie a un miracolo che secondo gli scienziati moderninon dovrebbe semplicemente esistere.

    Nella primavera del 1998, durante un pellegrinaggio di grup-po in Tibet, scelsi un percorso che ci avrebbe condotti diretta-mente alla caverna di Milarepa e al miracolo che ci aveva conse-gnato. Volevo vedere la caverna dove quelluomo aveva infrantole leggi della fisica per liberarci dalle nostre limitate credenze.

    Diciannove giorni dopo linizio del viaggio, mi ritrovai nelrifugio del grande yogi, in piedi nello stesso luogo in cui eravissuto novecento anni prima. Col viso a pochi centimetri dal-la parete della caverna, mi ritrovai faccia a faccia col misteroche Milarepa aveva lasciato ai posteri.

    La caverna di Milarepa uno di quei luoghi che dovete sapertrovare se intendete arrivarci. Non si tratta di un posto in cui vi

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  • pu capitare di passare per caso durante una gita casuale in Tibet.Avevo sentito parlare per la prima volta del famoso yogi da unmistico sikh che era diventato mio maestro di yoga negli anni Ot-tanta. Avevo studiato a lungo il mistero che circondava Milarepae la sua rinuncia a ogni bene mondano, il suo viaggio attraversoil sacro altopiano centrale del Tibet e le scoperte a cui era giuntoin veste di devoto mistico. Tutti quegli anni di studio mi avevanocondotto fino a quel momento, allinterno della sua caverna.

    Fissavo meravigliato le pareti nere e lisce che mi circonda-vano e riuscivo a mala pena a immaginare cosa potesse signifi-care abitare per tanti anni in un luogo cos freddo, buio e re-moto. Milarepa era vissuto in una ventina di eremi durante ilsuo ritiro, ma lincontro da lui avuto con un allievo in questaparticolare caverna la rendeva diversa da tutte le altre.

    Per dimostrare le sue facolt yogiche, Milarepa aveva svolto dueimprese mirabolanti che gli scettici non sono mai riusciti a ripro-durre. La prima consisteva nellagitare in aria la mano con forza evelocit tali, da creare londa durto di un boato sonoro che rim-balzava contro le pareti rocciose di tutta la caverna. (Ho provato afarlo io stesso, ma senza alcun risultato). La seconda era quella cheaspettavo di vedere da quasi quindici anni e per questo mi trova-vo a mezzo mondo di distanza da casa e da diciannove giorni mistavo acclimatando alle pi elevate altitudini del mondo.

    Per dimostrare il proprio controllo sui limiti imposti dallarealt fisica, Milarepa aveva posto la mano aperta sulla paretedella caverna, pi o meno allaltezza della sua spalla e poiaveva continuato a premere la mano davanti a s, sempre pi al-linterno della roccia, come se la superficie rocciosa non esistes-se! Cos facendo, la pietra era diventata soffice e malleabile sot-to il palmo della sua mano, che aveva lasciato unimprontaprofonda e ben visibile. Si narra che quando lallievo che erastato testimone del prodigio aveva cercato di imitarlo, era ri-uscito solo a procurarsi la frustrazione di una ferita alla mano.

    Capitolo I - Una nuova visione della realt 31

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  • Aprendo la mia mano e ponendo il palmo dentro limpron-ta di Milarepa, riuscii a percepire che le estremit delle mie di-ta venivano accolte nella forma della mano dello yogi, nellesat-ta posizione assunta dalle sue dita molti secoli prima unasensazione che mi trasmise umilt e nel contempo ispirazione.La mia mano aderiva tanto perfettamente a quellimpronta, dasciogliere ogni dubbio sulla sua autenticit. Immediatamente ilmio pensiero si rivolse alluomo. Volevo sapere cosa gli era suc-cesso mentre si sintonizzava con quella roccia. Cosa stava pen-sando? Cosa stava provando? Comera riuscito a sconfiggere leleggi fisiche che ci dicono che due cose (la sua mano e lapietra) non possono essere nello stesso luogo simultaneamente?

    Anticipando le mie domande, il nostro interprete tibetanoXjin-la (nome fittizio), rispose prima ancora che potessi for-mularle. Lui ha una convinzione*, disse in tono neutro. Ilgeshe [grande maestro] crede che lui e la roccia non sono sepa-rati. Mi affascinava che un uomo doggi, come lo era la nostraguida, parlasse al presente di uno yogi vissuto novecento anniprima, come se fosse l presente fra noi. La sua meditazione gliinsegna che lui fa parte della roccia. La pietra non pu frenar-lo. Per il geshe questa caverna non una parete, quindi lui pumuoversi liberamente come se la roccia non esistesse.

    Ha lasciato questimpronta per provare la sua padronanzaa se stesso?, gli chiesi.

    No, rispose Xjin-la, il geshe non ha bisogno di provare nul-la a se stesso. Lo yogi vissuto in questo posto per molti anni, mavediamo solo unimpronta della sua mano. Mi guardai intornoalla ricerca di segni simili in altri punti di quella bassa caverna.

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    * N.d.T. He has belief, dove belief significa il credere nel senso di avereuna convinzione basata sui fatti, e non significa avere fede (faith) in qual-cosa di cui non ci sono prove (si vedano anche le diverse definizioni di faithe belief delineate dallAutore nel Cap. 2).

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  • La guida aveva ragione, non ce nerano. La mano nella roccianon per il geshe, continu la guida, per il suo allievo.

    Il ragionamento era molto sensato. Quando il discepolo diMilarepa aveva visto il suo maestro fare qualcosa che secondo latradizione e altri maestri non poteva accadere, era stato aiutatoa infrangere le proprie credenze su ci che era possibile. Avevavisto coi suoi occhi la padronanza del suo maestro. E poich erastato personalmente testimone del miracolo, lesperienza avevacomunicato alla sua mente che neanche lui era limitato o pri-gioniero delle leggi della realt conosciute a quel tempo.

    Trovandosi in presenza di un simile miracolo, lallievo diMilarepa era stato messo di fronte allo stesso dilemma che de-ve affrontare chiunque scelga di liberarsi dalle limitazioni del-le proprie credenze: aveva dovuto riconciliare lesperienza per-sonale del miracolo del suo maestro con le credenze dei suoicontemporanei le leggi che essi accettavano come descrit-tori del modus operandi delluniverso.

    Il dilemma questo: la visione del mondo condivisa dallasua famiglia, dai suoi amici e dalla gente del suo tempo, richie-deva allallievo di accettare un dato modo di concepire luni-verso e il suo funzionamento. Questo includeva la convinzio-ne che la roccia di una caverna costituisse una barriera rispettoalla carne di cui fatto un corpo umano. Daltro lato, allo stu-dente era appena stato dimostrato che ci sono eccezioni a talileggi. Lironia era che entrambe le visioni del mondo eranoassolutamente esatte. Ciascuna dipendeva da come si sceglievadi concepirlo in un dato momento temporale.

    Io mi sono chiesto: possibile che oggi la stessa cosa stia acca-dendo anche a noi? Per quanto la domanda possa suonare comeuna forzatura nel panorama delle attuali conoscenze scientifichee del progresso tecnologico, gli scienziati moderni stanno inizian-do a delineare unironia simile a questa. Servendosi del linguag-gio della fisica quantistica anzich di prove riferite a miracoli yo-

    Capitolo I - Una nuova visione della realt 33

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  • gici, un numero crescente di scienziati davanguardia suggerisceche luniverso, con tutto ci che contiene, quello che , acausa della forza rappresentata dalla coscienza stessa: le nostre cre-denze e ci che consideriamo come realt quotidiana. interes-sante notare che pi si comprende il rapporto tra le esperienze in-teriori e il mondo, meno forzata diventa la domanda.

    Sebbene la storia della caverna di Milarepa sia un grande esem-pio del viaggio di un uomo alla scoperta del proprio rapporto colmondo, non necessario chiuderci in una grotta e cibarci di orti-che fino a diventare verdi, per trovare anche noi la stessa verit! Lescoperte scientifiche degli ultimi centocinquantanni ci hanno gimostrato che il rapporto fra coscienza, realt e credenze esiste.

    Siamo disposti ad accettare il rapporto che ci stato mostratoe la responsabilit che un simile potere comporta, al fine di met-terlo in pratica in modo significativo per la nostra vita? Solo il fu-turo che si affaccia allorizzonte ci dir come abbiamo risposto al-la domanda.

    SAPPIAMO DI NON SAPERE ALCUNE COSE

    Durante una conferenza stampa tenutasi nel mese di giugnodel 2002 presso il quartier generale della NATO in Belgio, Do-nald Rumsfeld, allora Segretario della Difesa USA, ha fattouna nota affermazione per descrivere la situazione dei servizisegreti e della raccolta di informazioni nel mondo dopo l11settembre: Ci sono cose note che conosciamo; cio ci sono co-se che sappiamo di sapere. Sappiamo anche che ci sono enig-mi conosciuti; cio ci sono alcune cose che sappiamo di nonsapere. Ma ci sono anche degli enigmi sconosciuti cio quel-li che non sappiamo di non sapere1.

    In altre parole, Rumsfeld stava dicendo che non abbiamotutte le informazioni e che sappiamo di non averle. Anche se

    34 - LA GUARIGIONE SPONTANEA DELLE CREDENZE

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  • questo discorso ormai famosoera rivolto al settore della ricer-ca di informazioni dei servizisegreti americani per la guerraal terrorismo, si pu affermarela stessa cosa a proposito delleattuali conoscenze scientifiche.

    Per quanto la scienza abbia avuto successo nel dare rispostaai nostri misteri pi profondi, alcune delle menti pi eccelse delnostro tempo affermano apertamente che il linguaggio dellascienza incompleto. In un editoriale del 2002 incentrato sul-le virt del metodo scientifico, una rivista del Gruppo Editoria-le Nature riportava un articolo in cui si affermava che per suastessa natura, anche ai suoi livelli pi esatti e profondi la scien-za incompleta nelle sue spiegazioni, ma autocorrettiva quan-do prende le distanze dopo avere occasionalmente imboccatodei sentieri sbagliati2. Sebbene lautocorrettivit dei concettiscientifici a un certo punto finisca per verificarsi, talvolta impie-ga centinaia di anni per farlo, come dimostra il dibattito se lu-niverso sia o non sia connesso da un campo energetico.

    Questa limitazione non tipica di una sola branca del sape-re, come la fisica o la matematica. Ad esempio Lewis Thomas,fisico e poeta del XX secolo, ha affermato che nella vita realeogni campo scientifico incompleto. Ha attribuito i vuoti diconoscenza alla giovane et della scienza, affermando: Qua-lunque sia stata la lista di conseguimenti durante gli ultimi duesecoli, [la maggior parte dei settori scientifici] si trova ancora aiprimordi della fase iniziale3.

    Chiaramente, ci sono vuoti enormi nella nostra capacit scienti-fica di spiegare perch le cose sono come sono. Ad esempio, i fisiciritengono di avere identificato con successo, attraverso il linguaggioscientifico, le quattro forze fondamentali della natura e delluniver-so: gravit, elettromagnetismo e forze nucleari forti e deboli. Anche se

    Capitolo I - Una nuova visione della realt 35

    Codice di credenza 3La scienza un linguaggio uno dei tanti che descrivo-no noi, luniverso, il corpoumano e il funzionamentodelle cose.

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  • sappiamo abbastanza su queste forze da applicarle nel settore tec-nologico dai microcircuiti fino ai viaggi spaziali sappiamo an-che di averne ancora una comprensione incompleta. Possiamo af-fermarlo con certezza, perch gli scienziati non sono ancora riuscitia trovare lelusiva chiave che combina queste quattro forze in unasingola teoria sul funzionamento delluniverso: una teoria unitariadei campi.

    Anche se nuove teorie, come la teoria supersimmetrica dellestringhe, potrebbero alla fine dimostrarsi in grado di dare la rispo-sta, i detrattori hanno posto un interrogativo che resta tuttora insospeso. Le teorie di stringa degli anni 70, che hanno finito perconfluire nella teoria supersimmetrica, formalmente riconosciutanel 1984, sono state tutte sviluppate pi di un ventennio fa. Sefunzionano davvero, allora perch sono ancora delle teorie? Concentinaia di menti fra le migliori del pianeta, e col pi grande po-tere computazionale della storia mondiale, perch la teoria super-simmetrica non ancora riuscita a sposare felicemente le quattroforze della natura facendone una singola storia che ci spieghi co-me funziona luniverso?

    Senza alcun dubbio, questa stata una delle grandi delusioniche hanno afflitto Einstein fino alla fine dei suoi giorni. In una let-tera del 1951 indirizzata al suo amico Maurice Solovine, il grandefisico teorico confessava la sua frustrazione: La teoria unitaria deicampi stata mandata in pensione, esordisce. Il suo impiego ma-tematico talmente complesso che, nonostante tutti i miei sforzi,non sono riuscito in alcun modo a verificarla4.

    Pu non sorprendere che la scienza odierna non abbia tutte lerisposte. Le scoperte quantistiche dellultimo secolo hanno condot-to a una concezione sorprendentemente nuova e radicale di noistessi e del modus operandi delluniverso. In realt questo nuovomodo di pensare talmente radicale, da sfidare apertamente ciche la scienza ci ha chiesto di credere per quasi tre secoli. Cos, an-zich costruire partendo dalle certezze di ci che si credeva in pas-

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  • sato, le nuove scoperte hanno costretto gli scienziati a ripensare leloro ipotesi sul funzionamento delluniverso. In un certo senso, so-no dovuti tornare alla casella numero uno. Probabilmente la mag-giore svolta concettuale si avuta con la realizzazione che la materiastessa la sostanza di cui fatta ogni cosa non esiste nemmeno,rispetto alla vecchia concezione che ne avevamo.

    Anzich concepire un universo fatto di cose come gli atomi,ad esempio separate fra loro e che esercitano un effetto ridotto sualtre cose, le teorie quantistiche indicano che luniverso e il corpoumano sono fatti di campi energetici in perenne mutamento, cheinteragiscono fra loro per creare il mondo in cui viviamo, secondomodalit che possono essere definite solo in termini di potenziali-t, pi che di certezza. Questo per noi rilevante, perch siamoparte integrante dellenergia che attua quellinterazione. E la nostraconsapevolezza di questo fatto cambia tutto.

    Quando ci rendiamo conto di essere avviluppati dalla danzaenergetica in cui immersa la creazione, tale realizzazione cambiachi crediamo di essere, cosa abbiamo sempre ritenuto che luniver-so fosse, e come pensiamo che il mondo funzioni. Forse pi impor-tante, trasforma il nostro ruolo da osservatori passivi a potenti agen-ti di cambiamento, che interagiscono con la medesima sostanza dicui fatto tutto il resto. E la nostra prospettiva sulla provenienza ditale sostanza sta cambiando anchessa, molto velocemente.

    PARTICELLE, POTENZIALIT E COSCIENZA:UN BREVE SGUARDO SULLA REALT QUANTISTICA

    Nella visione meccanica del cosmo proposta da Newton, lu-niverso pensato in termini di particelle il cui comportamentorisulta conosciuto e prevedibile in qualunque momento tempo-rale. Come nel caso delle palle da biliardo disposte sulla super-ficie del tavolo, se abbiamo informazioni che descrivono la for-

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  • za esercitata da una palla mentre ne colpisce unaltra (velocit,angolazione, eccetera), allora dovremmo poter predire dove ecome si muover la palla colpita. E se dovesse urtare altre palleposizionate sulla sua traiettoria, sapremo in che direzione e aquale velocit si muoveranno. La chiave di tutto qui costitui-ta dal fatto che la visione meccanica delluniverso concepisce lepi piccole unit di cui fatto il mondo in termini di cose.

    La fisica quantistica guarda alluniverso in modo differente.In anni recenti, gli scienziati hanno sviluppato la tecnologia cheha reso possibile documentare il comportamento bizzarro e tal-volta prodigioso dellenergia quantistica, che costituisce lessen-za delluniverso e del corpo umano. Ad esempio:

    Lenergia quantistica pu avere due forme molto diverse:particelle visibili oppure onde invisibili. Lenergia presentein entrambi i casi, ma si manifesta in forme diverse.

    Una particella quantistica pu stare in un solo luogo, in dueluoghi allo stesso tempo, o perfino in molti luoghi simulta-neamente. La cosa interessante per che, a prescindere dal-la distanza fisica che intercorre fra le sue collocazioni, la par-ticella si comporta come se fosse ancora connessa.

    Le particelle quantistiche possono comunicare fra loro inmomenti temporali diversi. Non sono limitate dai concettidi passato, presente e futuro. Per una particella quantistica,poi significa adesso, e l significa qui.

    Questi fatti sono rilevanti, perch noi siamo fatti delle stes-se particelle quantistiche che sanno comportarsi miracolosa-mente nelle giuste condizioni. La domanda questa: Se le par-ticelle non sono limitate dalle leggi della scienza almeno comele conosciamo noi oggi e se noi siamo fatti delle stesse particelle,

    38 - LA GUARIGIONE SPONTANEA DELLE CREDENZE

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  • allora possiamo fare cose miraco-lose anche noi? In altre parole, ilcomportamento che i fisici de-finiscono anomalo dimostrale nostre limitazioni scientifi-che, o ci sta piuttosto mostran-do qualcosaltro? La libert di-mostrata da queste particellerispetto ai vincoli spazio-tem-porali potrebbe forse rivelarci lalibert che pu manifestarsi an-che nella nostra vita?

    Secondo ogni ricerca, documentazione ed esperienza diret-ta di chi ha trasceso i limiti delle proprie credenze, ritengo sen-za alcuna riserva che la risposta sia un fermo s.

    La sola differenza tra noi e quelle particelle isolate che noisiamo costituiti da molte di loro, collegate mediante la sostan-za misteriosa che riempie i punti che usavamo definire spaziovuoto una forma di energia che solo oggi stiamo iniziando acomprendere. proprio lindividuazione recente di questa stra-na forma di energia da parte della scienza tradizionale, ad aver-ci proiettati in una concezione nuova e quasi olistica di noi stes-si nelluniverso.

    Nel 1944 Max Planck, che molti considerano il padre della teo-ria dei quanti, ha scioccato il mondo affermando che esiste unamatrice energetica che fornisce il progetto del nostro mondo fisi-co.5 In questo luogo fatto di pura energia, c linizio di tutto, dal-la nascita delle stelle e del DNA ai nostri rapporti pi profondi, al-la pace fra nazioni e alla guarigione personale. La disponibilit dellascienza tradizionale ad abbracciare lesistenza della matrix ancora

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    Codice di credenza 4Se le particelle di cui sia-mo fatti possono entrareistantaneamente in comu-nicazione fra loro, esserein due luoghi simultanea-mente, e perfino cambiareil passato attraverso dellescelte compiute nel pre-sente, allora possiamo far-lo anche noi.

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  • talmente recente, che gli scienziati devono tuttora accordarsi sulnome da darle. Alcuni la definiscono semplicemente come il cam-po. Altri si sono riferiti ad essa usando termini che spaziano da tec-nicismi come ologramma quantistico a espressioni di tipo quasispirituale, come mente di Dio e mente della natura. Nel mio li-bro del 2007, che descrive la storia e le prove relative allesistenzadel campo, ho riaffermato il ruolo che esso ha avuto nel gettare unponte fra scienza e spiritualit, riferendomi ad esso col termine diMatrix divina. Oggi le prove sperimentali che la matrix di Planck reale ci forniscono lanello mancante per collegare le nostre espe-rienze spirituali, fatte di credenze, immaginazione e preghiera, aimiracoli che osserviamo nel mondo che ci circonda.

    Il motivo per cui le parole di Planck sono cos autorevoli, ri-siede nellaver cambiato per sempre il modo in cui concepiamoil nostro corpo, il mondo e il nostro ruolo nelluniverso. Esse im-plicano che siamo molto pi di semplici osservatori che attra-versano fugacemente una creazione preesistente, come ci hannodescritto gli scienziati. Attraverso la connessione che unisce tut-te le cose, gli esperimenti ora hanno dimostrato che noi abbia-mo un influsso diretto sulle onde e particelle delluniverso. Inbreve, luniverso risponde alle nostre credenze. proprio questadifferenza concepirci come potenti creatori anzich come os-servatori passivi ad essere diventata il fulcro del pi grande di-battito fra le menti pi brillanti della storia recente. Le implica-zioni sono assolutamente sconcertanti.

    In una citazione tratta dalle sue note autobiografiche, ad esem-pio, Albert Einstein ha espresso la convinzione che abbiamo uninflusso limitato sullinsieme delluniverso e che siamo fortunati diriuscire a comprendere anche solo una piccola parte di esso. Vi-viamo in un mondo, ha affermato, che esiste indipendentemen-te da noi esseri umani e che si staglia innanzi a noi come un gran-de, eterno indovinello, accessibile almeno parzialmente alla nostraesplorazione e analisi6.

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  • In contrasto con la prospettiva di Einstein, ritenuta ampia-mente valida ancora oggi da molti scienziati, John Wheeler,uno stimato fisico di Princeton e collega di Einstein, sostieneuna prospettiva radicalmente diversa del nostro ruolo nellacreazione. Le ricerche di Wheeler lhanno indotto a ritenereche potremmo esistere in un universo dove la coscienza nonsolo ha un ruolo importante, ma addirittura creativa in al-tre parole, in un universo partecipativo.

    Chiarendo il suo pensiero, Wheeler afferma: Non potrem-mo neanche immaginare un universo che, in qualche luogo eper qualche segmento di tempo, non contenesse degli osserva-tori, perch i mattoni stessi delluniverso sono questi atti di os-servazione partecipata7.

    Che svolta! Con uninterpretazione totalmente rivoluziona-ria del nostro rapporto col mondo circostante, Wheeler affer-ma che per noi impossibile osservare semplicemente il mon-do mentre accade intorno a noi. Non possiamo mai essere[solo] degli osservatori, perch quando osserviamo, noi creia-mo e modifichiamo il creato. Talvolta leffetto della nostra os-servazione quasi impercettibile; talaltra, come scopriremo neicapitoli successivi, non lo . In ogni evenienza, le scoperte av-venute durante il secolo scorso indicano che il nostro atto diosservare il mondo costituisce di per s unazione creativa. Ed la coscienza, che attua la creazione!

    Queste scoperte sembrano sostenere la proposizione di Whee-ler secondo la quale non possiamo pi concepirci come semplicispettatori che non hanno alcun effetto sul mondo che stanno os-servando.

    Quando osserviamo la vita la nostra abbondanza spiri-tuale e materiale, i nostri rapporti e la nostra carriera, le nostrepassioni pi profonde e i nostri maggiori conseguimenti po-tremmo ritrovarci a guardare dritto dentro lo specchio dellenostre credenze pi vere e talvolta pi inconsce.

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