la fisioterapia nella cardiopatia ischemica acuta … · impairment “perdita o anormalità di una...

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RIABILITAZIONE RESPIRATORIA "La riabilitazione polmonare è un’intervento multidisciplinare, e completo basato su evidenze scientifiche per i pazienti con malattie respiratorie croniche che sono sintomatici e spesso limitati nello svolgere le attività della vita quotidiana. Integrato nel trattamento individuale del paziente, la riabilitazione polmonare è stato progettato per ridurre i sintomi, ottimizzare lo stato funzionale, aumentare la partecipazione, e ridurre i costi di assistenza sanitaria stabilizzando o riducendo le manifestazioni sistemiche della malattia. "

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RIABILITAZIONE RESPIRATORIA

"La riabilitazione polmonare è un’intervento multidisciplinare, e completo basato su evidenze scientifiche per i pazienti con malattie respiratorie croniche che sono sintomatici e spesso limitati nello svolgere le attività della vita quotidiana. Integrato nel trattamento individuale del paziente, la riabilitazione polmonare è stato progettato per ridurre i sintomi, ottimizzare lo stato funzionale, aumentare la partecipazione, e ridurre i costi di assistenza sanitaria stabilizzando o riducendo le manifestazioni sistemiche della malattia. "

Razionale

DIMAGRIMENTO DEPRESSIONE

DISPNEA ASTENIA

RIDUZIONE ATTIVITA’

FISICA

DECONDIZIONAMENTO MUSCOLARE

PRECOCE COMPARSA DISPNEA

FATICA MUSCOLARE

MALATTIA RESPIRATORIA

SINTOMI DURANTE ADL

SINTOMI A RIPOSO

MANIFESTAZIONI SISTEMICHE +

Ventilatory limitation

(resting and/or during exercise)

Symptoms

IMPAIRMENT “perdita o anormalità di una struttura corporea o di una funzione

fisiologica o psicologica”

ACTIVITY (Disability) “la natura e l’entità del funzionamento al livello della persona, in termini

di esecuzione di un compito o di un’ azione da parte di un individuo. Le

limitazioni dell’attività possono essere tali per natura, durata e qualità a

causa della malattia respiratoria”

PARTECIPATION (Handicap)

“la natura e l’entità del coinvolgimento della persona nelle situazioni

della vita in relazione alle menomazioni, alle attività, alle condizioni di

salute e ai fattori ambientali (l’ambiente fisico, sociale e degli

atteggiamenti in cui le persone vivono e conducono la loro esistenza)”

“…la cronica inattività e il decondizionamento muscolare sono fattori importanti

Nella perdita di massa muscolare e forza”

1998:15

8

ATS Dyspnea A Consensus Statement, 1999 AJRCCM

159:321-340

L’ALLENAMENTO RIDUCE LA DISPNEA E MIGLIORA LE CAPACITA’ MOTORIE DEI PAZIENTI CON BPCO

INTENSA

PIUTTOSTO

INTENSA

MODERATA

LIEVE

MOLTO LIEVE

MOLTO MOLTO

LIEVE

MANCANZA DI RESPIRO

TEMPO DURATA DELL’ATTIVITA’ MOTORIA (minuti)

Percorso riabilitativo

• Valutazione paziente

• Definizione obiettivi condivisi

• Stesura del piano di trattamento personalizzato

• Definizione piano di mobilizzazione

• Verifica raggiungimento degli obiettivi

Principali tecniche utilizzate

• Tecniche passive

• Tecniche attive-assistite

• Esercizi posturali

• Riallenamento muscolare

Modalità di rilevazione del deficit di

forza

• MRC score

• Dinamometro “Acquired weakness, handgrip strength,and mortality in critically ill patients Naeem Am J Respir Crit Care Med Vol 178.pp 261-268,2008”

• Test di carico progressivo/costante

• Test sub massimali

Strategie di ricondizionamento 2

• Passaggi posturali (alzata/seduta)

• Cammino

• Scale/ADL

• Ricondizionamento/riallenamento allo sforzo

Zanotti E, Felicetti G, Maini M, Fracchia C.

Peripheral muscle strength training in bed-bound patients with COPD receiving

mechanical ventilation: effect of electrical stimulation.

Chest 2003 Jul;124(1):292-6.

Riallenamento nel BPCO

• Dove?

• Come?Programmi di allenamento alla forza e alla

resistenza

• Con cosa? Cicloergometro, treadmill, pesi

• Quanto? 70-80% max carico sostenibile

• Per? 30/40 min x 20/30 sessioni

Programma riallenamento allo sforzo

Training per i pazienti con BPCO

• ENDURANCE (ET)

L'obiettivo è di continuare l’esercizio più a lungo possibile. Coinvolge una grande parte di massa muscolare a lavorare alla massima intensità per un lungo periodo di tempo

Programma allenamento forza

Training a COPD

Modalities

• STRENGTH (ST)

L'obiettivo è quello di prevenire o controbilanciare l'atrofia muscolare. Si tratta una piccola massa muscolare ad alta intensità per un breve periodo di tempo.

Relation between upper limbs training and ADL (1)

eating drinking

combing reading ringing

Standing up Standing on the trolley

Relation between upper limbs training and ADL (2)

Percorso riabilitativo

• Valutazione paziente

• Definizione obiettivi condivisi

• Stesura del piano di trattamento personalizzato

• Definizione piano di mobilizzazione

• Verifica raggiungimento degli obiettivi

OUTCOMES

• Incremento della forza muscolare e della

tolleranza allo sforzo (resistenza)

• Decremento dispnea

• Ripresa attività funzionali

Obiettivi

Training dei Muscoli

Anomalie composizione corporea e interventi dietetici

Istruzione e autogestione

problemi psicosociali

Smettere di fumare

Fisioterapia Respiratoria

Altri interventi per aumentare la capacità di training

Training a COPD

Endurance or strength ?

Puhan MA, et al. Thorax 2005; 60: 367-375.

Alcuni studi mostrano che entrambi i tipi di training nella BPCO possono essere parimenti benefici per i pazienti con

BPCO.

In una recente metanalisi è stato dimostrato che l'effetto complessivo di queste modalità di esercizio sia le prestazioni dell'individuo e la qualità specifica della vita è simile ....

Training per un paziente BPCO

• ARTI SUPERIORI Mezzi per ET: cycloergometro, treadmill Mezzi per ST: pesi, multigym station • ARTI INFERIORI Mezzi per ET: : cycloergometro, treadmill Mezzi per ST: pesi, multigym station • MUSCOLIRESPIRATORI Means for ST: threshold load devices

1. Training previene il deterioramento fisico nei pazienti con BPCO sintomatica e diasabilità

3. La combinazione di allenamento di resistenza e di forza è probabilmente la strategia migliore per trattare la disfunzione dei muscoli periferici

2. Resistenza e Forza di formazione sono due modalità specifiche per il trattamento di disfunzione muscolare in questi pazienti. Il training di forza può essere utilizzato come una modalità aggiuntiva di training per migliorare ulteriormente prestazioni

Come prescrivere un endurance

training?

Durata

Frequenza Intensità

Modalità

Consider

Endurance training

• INTENSITA’

L’intensità di Training deve necessariamente

essere leggera perchè a questi pazienti manca il

fiato ??

La risposta è NO !

L’intervento viene somministrato con

modalità diverse:

-intensivo, intermedio, estensivo

a seconda delle fasi della malattia

-acuta, subacuta, cronica

e del profilo di rischio del paziente

-alto, medio, basso

L’esercizio è una componente fondamentale di ogni

programma riabilitativo e rappresenta un valido contributo

per la profilassi di eventuali complicanze .

Fase I (fase acuta): Riabiltazione intensiva

- mobilizzazione precoce

Fase II (6-8 settimane): Riabilitazione intermedia

in centri degenziali o ambulatoriali

- training fisico

Fase III (a lungo termine) Riabilitazione estensiva

- mantenimento dei

risultati (club coronarici,

palestre protette, individuale

domiciliare, ambulatori ospedalieri o privati)

PREVENZIONE

DANNI DA:

PROLUNGATO ALLETTAMENTO

PROLUNGATA VENTILAZIONE

INFEZIONI

ATELETTASIE

OBIETTIVI DELLA RIABILITAZIONE INTENSIVA

Nel 30%-85% dei pazienti con CCI evidenza clinica di debolezza neuromuscolare

Malattia Critica

Malnutrizione Citochine infiammatorie Radicali Liberi Allettamento

Anormalità Neuromuscolari

Debolezza Muscolare

Qualità di vita Funzione fisica

Permanenza in osp

Durata Ventilaz

Meccanica

Polineuropatia del paziente critico (CIP)

Miopatia del paziente critico (CIM)

CIP

• In 1/3 dei pz con Sindrome della

risposta Infiammatoria Sistemica

(SIRS)

• Polineuropatia assonale sensitivo

motoria

• Predominante quadriparesi distale

e difficoltà di svezzamento

CIM

• In pazienti trattati con alte dosi

di steroidi e agenti curarizzanti

• Sepsi e SIRS sono altri fattori

predisponenti

• Debolezza muscolare acuta e

respiratoria

Critical Illness Neuromyopathy

ICU-acquired Paresis

Critical Illness Myopathy and/or Neuropathy (CRYMINE)

Critical Illness Neuromuscular Abnormalities (CIMNA)

Dsfunzioni della giunzione neuromuscolare

Critical Illness Polyneuropathy

Critical Illness Myopathy

ELETTROSTIMOLAZI

ONE

NEUROMUSCOLARE

MOBILIZZAZIONE

ATTIVA

(CICLOERGOMETRO)

DEAMBULAZIONE

(durante VM)

Principali tecniche utilizzate

• Tecniche passive

• Tecniche attive-assistite

• Esercizi posturali

• Riallenamento muscolare

Strategie di ricondizionamento

Mobilizzazione assistita a letto

Strategie di ricondizionamento

Esercizi assistiti/attivi/contro resistenza

Strategie di ricondizionamento

Raggiungimento posizione seduta con/senza appoggio

Strategie di ricondizionamento

Stazione eretta

Strategie di ricondizionamento

Stazione eretta

Nella fase intensiva precoce in UTIR:

• Mobilizzazione precoce inizialmente passiva e quindi attiva intesa come pronta e graduale ripresa delle attività fisiche quotidiane.

• La fisiokinesiterapia respiratoria

SCOPI DELLA MOBILIZZAZIONE PRECOCE

Ridurre gli effetti deleteri di un prolungato allettamento,

quali :

• complicanze trombo-emboliche

• ipotrofia muscolare con riduzione del 10-15 % della

massa muscolare e diminuzione della forza contrattile

• ipotensione ortostatica con tachicardia per la non

utilizzazione del riflesso posturale vaso motorio

SCOPO DELLA FKT RESPIRATORIA

* Profilassi delle possibili complicanze respiratorie

PROGRAMMA DI MOBILIZZAZIONE PRECOCE

• >24 h e/o comunque a stabilizzazione clinica avvenuta:

– liberi movimenti a letto

– mobilizzazione passiva delle articolazioni, cominciando dalle più distali

– ginnastica respiratoria con pz semiseduto a letto

2° gg:

- mobilizzazione attiva letto

• 3°- 4° gg:

- poltrona 15-20 minuti

- esercizi respiratori

- mobilizzazione attiva assistita (esercizi ripetuti 5/10 volte per 2 volte al giorno), giro intorno al letto

PREVENZIONE

DANNI DA:

PROLUNGATO ALLETTAMEN

TO

PROLUNGATA VENTILAZIONE

INFEZIONI

ATELETTASIE

OBIETTIVI DELLA RIABILITAZIONE INTENSIVA

Dipendenza dalla VM

Dsfunzioni della giunzione neuromuscolare

Critical Illness Polyneuropathy

Critical Illness Myopathy

Capacità dei MM respiratori

•Farmaci

Polineuropatia e miopatia

•Debolezza muscolare

Atrofia e Inattività

Carico sui MM

respiratori

•Carico resistivo

•Carico elastico

PREVENZIONE

DANNI DA:

PROLUNGATO ALLETTAMEN

TO

PROLUNGATA

VENTILAZIONE

INFEZIONI

ATELETTASIE

OBIETTIVI DELLA RIABILITAZIONE INTENSIVA

DISOSTRUZIONE BRONCHIALE Tecniche volte al recupero dell’ostruzione bronchiale

da ingombro secretivo dovuto a deficit

della tosse o della clearence mucociliare

TIPO DI INTERVENTO

PREVENZIONE

DANNI DA:

PROLUNGATO ALLETTAMEN

TO

PROLUNGATA VENTILAZIONE

INFEZIONI

ATELETTASIE

OBIETTIVI DELLA RIABILITAZIONE INTENSIVA

QUANTO PRECOCE DEVE

ESSERE L’INTERVENTO DI

FISIOTERAPIA TORACICA

PER EVITARE LE

ATELETTASIE?

TEMPO 0

DOPO 24 ORE

DISABILITA’

EXTRAPOLMONARE

Conseguenze dell’allettamento

Polineuropatie

Altre complicanze

POLMONARE

Debolezza MM respiratori

Ingombro secretivo

Dispnea

Difficoltoso svezzamento

RIABILITAZIONE INTENSIVA

Esercizio fisico: metodologia

- graduale e correlato alle condizioni cliniche del paziente - incrementato in monitoraggio Ecgrafico (aritmie, modificazioni ischemiche) nei paz. ad alto rischio preceduto e seguito dalla misurazione della F.C. e P.A. ( un incremento superiore ai 20 battiti o una caduta

superiore a 10 e un incremento della P.A. maggiore di 20 mm di Hg sono motivi d rivalutazione dell’esercizio).

Risposta cardiorespiratoria FC - PA – frequenza ventilatoria individuale - FC non superiore a 120-+10 batt./m’ (100 batt./m’ se in terapia con Beta Bloccanti) - PA con incremento massimo di 40 mmHg - Frequenza respir. inferiore a 25 atti al min.

* Incrementi abnormi di questi parametri possono essere

imputabili: - ad importante decondizionamento muscolare

- a scorretta esecuzione dell’esercizio stesso

Indicazioni alla sospensione dell’esercizio

- variazioni eccessive della frequenza cardiaca

- disturbi del ritmo durante o subito dopo l’esercizio

- dispnea, angina o affaticamento

- pallore, sudorazione, bradicardia e/o ipotensione posturale

Obiettivi del programma di esercizio fisico

• Eliminare gli effetti negativi del decondizionamento fisico

• Prevenire premature disabilità e migliorare gli eventuali deficit funzionali

• Favorire la ripresa dell’attività lavorativa e ricreativa

• Migliorare la qualità di vita del paziente

Obiettivi di un programma di esercizio fisico

• Potenziare le capacità del sistema CV

• Migliorare : - la forza muscolare

- la flessibilità e/o mobilità articolare

- la velocità e la coordinazione del movimento

• Ottenere più agilità e ridurre il costo energetico.

Basi del programma di esercizio

• Non esiste una formula per adattare il programma al singolo paziente in quanto ogni soggetto differisce per condizione fisica e conseguenze della malattia

• Un programma deve essere pianificato in base ad: - una valutazione funzionale (rischio alto, medio, basso) - una valutazione di eventuali patologie

associate muscolo-scheletriche

Seduta di esercizio fisico

Paziente in monitoraggio ECG telemetrico Controllo dei valori di pressione arteriosa Possibili attività: - esercizi di ginnastica respiratoria - esercizi di ginnastica calistenica a consumo di O2 adeguato

alla capacità di lavoro del paziente - attività alla cyclette con carico di lavoro individualizzato o

attività al traemill, velocità: 2-3 Km/ora - camminate su percorsi calibrati o normali percorsi in piano Durata della seduta: - 30 m’ nella prima settimana - successivamente sino a 60 m’ in relazione all’adattamento del paziente.

Il training fisico • Il training implica un carico di lavoro sufficientemente

alto per produrre gli effetti biologici desiderati:

l’intensità ottimale di esercizio fisico è compresa tra

il 60-75% del picco individuale di consumo di O2

che corrisponde a una F.C. tra il 70 e 85% di

quella raggiunta al massimo dell’esercizio fisico

in pazienti con ischemia indotta dallo sforzo il punto di

riferimento per definire l’intensità di allenamento

non sarà il picco dell’esercizio ma la soglia ischemica

(F.C. di allenamento sarà di 30 battiti inferiore)

Programma allenante

Vanno considerate le seguenti variabili:

- frequenza delle sessioni

- intensità dell’attività fisica

- durata della singola sessione e del

programma di training fisico

Frequenza delle sedute

• Quotidiana:

– articolata in sedute alternate di ginnastica a corpo

libero e di esercizi alla cyclette o al treadmill

– seduta completa delle due attività

• Trisettimanale:

– prevede nella stessa seduta parte delle due attività

Intensità dell’attività fisica

• Deve produrre un incremento dell’allenamento fisico

• Essere proporzionato al grado di tolleranza allo sforzo

del paziente ed all’eventuale decondizionamento fisico

• Deve essere messa in relazione con la durata

dell’esercizio ( periodi prolungati di attività a bassa

intensità e viceversa)

Fasi della seduta di Esercizio Fisico

• fase di riscaldamento (5-10 m’)

• fase di allenamento (secondo la tolleranza allo sforzo del paziente)

• fase di raffreddamento (5-10 m’)

Fase di riscaldamento

• Modalità:

esecuzione di esercizi a bassa intensità, alternati ad esercizi di flessibilità

• Scopo:

- aumentare l’arco di movimento

- prevenire contratture muscolari

- ottenere una migliore esecuzione dell’esercizio stesso.

Fase di allenamento

• Modalità:

1. interval training

2. training di resistenza (endurance)

3. circuit weight training

Interval Training

• Esercizio intermittente, eseguibile a corpo libero o

con attrezzi;

• Alternanza di periodi di lavoro, con intensità

prestabilita, a periodi di riposo o di lavoro leggero;

• Particolarmente adatto a pazienti con difficoltà di

adattamento allo sforzo

Il training di resistenza (endurance)

• E’ la forma di esercizio che consente il

massimo incremento della capacità aerobica

Preferite le attività svolte :

- al cicloergometro

- al tappeto scorrevole

attività queste che possono essere eseguite a

intensità e dispendio energetico costante

Il circuit weight training

• Esercizio finalizzato ad aumentare la forza e la

massa muscolare

• Migliora il metabolismo basale

• Migliora il trofismo muscolare e la coordinazione

del movimento

• Prevede serie di esercizi svolti in sequenza

submassimale con impegno degli arti inferiori,

del tronco, del bacino e degli arti superiori

(calistenica, uso di pesi, elastici ed

apparecchiature a resistenza variabile)

Gestione delle comorbilità

• Valutare i deficit funzionali

• Preparare il programma riabilitativo specifico

• Seguire una strategia adeguata che risponda alle esigenze del paziente individuando gli obiettivi prioritari

• Definire gli obiettivi e i tempi per realizzarli in presenza di problemi cardiovascolari

• Quantizzare le risorse ed il tempo di degenza disponibile

• Fornire un approccio riabilitativo che garantisca la sicurezza al paziente

* Avere competenze multiple

Criteri generali della riabilitazione negli anziani

• Effettuare il lavoro ad intensità ridotta • aumentare la durata complessiva del programma • selezionare esercizi che tengano conto delle

modificazioni muscolo-scheletriche • evitare esercizi che comportino brusche variazioni di

postura • abbreviare la seduta per la precoce comparsa della

sensazione di fatica

Compliance

* La scarsa compliance è molto frequente,

soprattutto nel proseguimento dei programmi a

lungo termine

* Per ogni singolo individuo si rende necessaria la

verifica delle motivazioni .

L’aderenza ai programmi di training fisico sia nella fase intensiva che a

lungo termine può essere condizionata da vari fattori :

• Inadeguata informazione sui vantaggi del training fisico e scarsa conoscenza dei programmi

• Scarso entusiasmo a fare attività fisica

• Atteggiamento negativo del medico curante e della famiglia

• Procedura gravata da incidenti

• Attese inutili, distanze dal centro, costi

• Interferenza con l’attività lavorativa del paziente

• Problemi psicologici (depressione, rifiuto della malattia, personalità di tipo A)

Come migliorare la motivazione?

• Informazioni complete al paziente riguardanti la malattia affinchè

possa prendere le necessarie decisioni relative alla sua salute

• Conoscenza adeguata dei programmi e delle finalità del T.F.

• Coinvolgimento dei familiari nel programma educazionale

• Organizzazione e funzionalità del centro ( puntualità delle sedute e

dei controlli)

• Rinforzo periodico con informazioni sui vantaggi del trattamento

• Capacità di stabilire una efficace comunicazione

Capacità di ascoltare e farsi ascoltare

“assistenza centrata sulla relazione”

• Atteggiamento empatico

• Controllo di alcune abitudini di ascolto che possono risultare irritanti

e dannose ai fini di una efficace comunicazione:

- non lasciare che il paziente spieghi interamente il suo problema

interrompendolo dopo poche frasi

- tentare di anticipare il suo pensiero

- respingere qualsiasi suggerimento

- ironizzare anche su argomenti seri

- sbirciare l’orologio dando l’impressione di avere cose più

importanti da fare

Efficace comunicazione

“farsi ascoltare”

• Atteggiamento di attenzione e ascolto

• L’intenzione di quanto viene detto, abilità che non si

esaurisce nel possesso di una tecnica della formulazione

delle risposte, ma deve riflettere un atteggiamento di

accettazione, rispetto, interesse, simpatia e desiderio di

dare un aiuto efficace.

Aiutare l’altro a: - esplorare il problema,

- chiarificare le sue sensazioni,

- individuare una soluzione alle sue

difficoltà.

Riabilitazione ambulatoriale (accoglienza)

• Valutazione clinica e funzionale da parte del cardiologo

• DH (esami di laboratorio, ECG, test ergometrico, ecocardiogramma,esame spirometrico, Rx torace)

• Compilazione dettagliata di una scheda del paz.(anamnesi e dati personali, parametri clinici e strumentali, fattori di rishio CV, programma riabilitativo.

Accoglienza in palestra

• Conoscenza del pz.e valutazione del grado di indipendenza funzionale

• Informazioni al paziente sul programma di training fisico

• raccolta di notizie riguardanti: -attività lavorativa(manuale o non manuale) - abitudini dietetiche e comportamentali nell’alimentazione - abitudine al fumo - livello di attività fisica globale - stress eccessivo

Programma riabilitativo

• Training fisico • Sedute collettive di educazione alla

salute • Incontri individuali mirati a dare al

paziente il supporto psico-comportamentale, specifico, finalizzato al controllo dei fattori di rischio CV

Sedute di educazione sanitaria per i pazienti ed i loro familiari

• Informazioni specifiche da parte del dietista,

dello psicologo,del cardiologo e del fisioterapista riguardanti: - conoscenza dei fattori di rischio e progressione della malattia - educazione alimentare - sospensione del fumo - gestione dello stress - importanza dell’attività fisica quotidiana

Come proseguire il programma (personalizzato) di attività fisica alla fine del ciclo riabilitativo

• Le informazioni necessarie sono: - tipo di attività fisica consigliata (aerobica): bicicletta o cyclette, ginnastica a corpo libero, cammino veloce, nuoto.

- intensità: carico di lavoro prescritto (sufficiente a non superare la F.C. indicata) controllo della frequenza al polso o con cardio- frequenzimetro utilizzo della percezione della fatica (scala di Borg)

- frequenza e durata: almeno 3 volte la settimana per 30 m’ (5’ di riscaldamento, 20’al carico prescritto e 5’ di raffreddamento)

- sede: domicilio, palestre protette, cardioclub

Autogestione consigli pratici per l’attività fisica

* Praticarla: - lontano dai pasti

- nelle ore meno calde o meno fredde

• Evitare di cominciare se sono presenti disturbi

sospetti

• Portare sempre le compresse di trinitrina

• Cosa fare in caso di disturbi che insorgono durante

l’esercizio (dolore anginoso, difficoltà respiratorie,

palpitazioni o capogiri)

Gestione del follow-up

• Calendario di appuntamenti periodici per le seguenti valutazioni: - mantenimento dell’effetto training - evoluzione dei comportamenti alimentari - entità della riduzione dei livelli lipidici ematici - controllo dell’ipertensione, sovrappeso e

diabete - sospensione del fumo - benessere psico-fisico

Ricondizionamento fisico

• L’aspetto clinico più rilevante dello Scompenso Cardiaco è la ridotta capacità lavorativa, dovuta alla precoce comparsa di fatica e dispnea, che condizionano negativamente la qualità di vita dei pazienti ed è solo in parte correlata ai parametri emodinamici centrali

• tale discordanza ha suggerito l’ipotesi che fattori periferici possano concorrere nel determinare il quadro clinico.

Ricondizionamento fisico

* Limita la progressione della miopatia dovuta al

decondizionamento e alla riduzione di flusso ematico

* Migliora le alterazione a carico del muscolo scheletrico (strutturali e funzionali)

* Migliora la funzione cardiopolmonare e la tolleranza allo sforzo

* riduce i sintomi, in particolare la fatica e la dispnea

* Aumenta l’autonomia e migliora in definitiva la qualità di vita dei pazienti.

Attività in palestra per pazienti che hanno acquisito una sufficiente autonomia funzionale

- Ginnastica respiratoria individuale

- Ginnastica respiratoria in gruppo

- Ginnastica a corpo libero a bassissimo dispendio energetico

- Ginnastica a corpo libero a basso dispendio energetico

- Ciclette a carico 0 watt (tempo variabile)

- Ciclette con basso carico

- Treadmill (tempo e velocità variabile)

- Ginnastica a corpo libero ad impegno energetico adeguato

- Ciclette con carico (25-30 watt)

- Passeggiate nel parco (su percorsi stabiliti)

Training fisico in fase di stabilita’

Stabilità clinica e farmacologica da almeno 2 mesi

Valutazione funzionale (classe NYHA e CPX)

Ogni seduta, della durata di 40-60’, è composta da:

• esercizi di ginnastica respiratoria

• esercizi di trofismo muscolare segmentari

• cyclette e/o treadmill in aerobiosi (50-60% del VO2peak), con progressivo incremento del carico di lavoro, sulla base della osservazione clinica.

U.O. Cardiologia Riabilitativa- A.O. Caserta

Esercizio fisico in fase di stabilità

Indicazioni all’ incremento del carico lavorativo:

• grado di affaticamento o dispnea inferiore a 3/10

della Scala di Borg ( “ sforzo leggero”);

• FC <120 bpm;

• assenza di rantoli polmonari durante lo esercizio;

• capacità da parte del paziente di parlare durante

l’esercizio, senza comparsa di dispnea.

Training fisico in fase di stabilita’

Indicazioni alla riduzione del carico lavorativo e/o

all’ interruzione della seduta:

• presenza o accentuazione della fatica e/o della dispnea in esercizio (Borg> 4/10);

• comparsa di sintomi da scarso adattamento allo sforzo ( pallore, confusione, cianosi, FR> 40/min);

• comparsa di rantoli polmonari;

• calo PAS>10 mmHg;

• comparsa o incremento di aritmie.

Insulin resistance

Cancer

(Colon/Breast/Lung)

Arterial Hypertension

Bone and joint disease (Osteoporosis Arthritis)

Depression

Cardiovascular morbidity

Deconditioning

Inactivity and Morbidity

Troosters T. 2011

• "Non posso fare esercizio fisico. Non c'è modo! Sono

troppo a corto di fiato! “

• E’ normale sentirsi in questo modo, se siete a corto di fiato

con BPCO. Tuttavia, l'esercizio, fatto correttamente e in

modo sicuro, è una delle migliori cose che puoi fare per

essere meno a corto di fiato. La mancanza di respiro è

chiamato dispnea. Quasi tutti gli individui con BPCO

presentano dispnea, e proprio per questo, tendono a fare

sempre meno. Meno fanno, meno sono in grado di fare, e

alla fine diventano troppo deboli per fare molto a tutti.

Questo è chiamato progressivo de-condizionamento.

TEST DEL CAMMINO DEI 6 MINUTI

Six minute walking test (test dei 6 minuti)

Test accessibile a pazienti molto compromessi emodinamicamente; la distanza percorribile in tale tempo dà indicazioni sui limiti del paziente nell’ambito dell’attività quotidiana

Utile come test discriminante per la frequentazione della palestra e per regolare il tipo di esercizio fisico più adeguato

METODICA: • Corridoio lungo almeno 25 m, cronometro, saturimetro, scala di Borg • Spiegare al paziente l’obiettivo del test (coprire la maggiore distanza possibile in 6 minuti) • Camminata libera

RILEVARE DI BASE E OGNI MINUTO: SpO2, FC, DISPNEA, ALLA FINE DEL TEST:

• Distanza percorsa • Minima SpO2 raggiunta. • Tempo di recupero della SpO2 ?

INTERRUZIONE DEL TEST PER: • Volontà del paziente • SpO2 inferiore a 80% • Dolore precordiale, dolore alle gambe • Eccessiva dispnea e/o fatica muscolare

Six minutes walk test (Test del cammino in 6 minuti)

SCALA DI BORG: FATICA

* ASSENTE 0

* MOLTO MOLTO LIEVE 0.5

* MOLTO LIEVE 1

* LIEVE 2

* DISCRETA 3

* PIUTTOSTO INTENSA 4

* INTENSA 5

6

* MOLTO INTENSA 7

8

9

* QUASI INSOPPORTABILE 10

* INSOPPOTABILE 11

Indicazioni per il 6-minute Walk Test

1)Misurare lo stato funzionale nei pazienti con I.R.C.

2) Valutazione della terapia

3) Valutazione prognostica di ospedalizzazione e di morte

1) Misurare lo stato funzionale nei pazienti con I.R.C.

• BPCO

• FIP

• Fibrosi Cistica

• Scompenso Cardiaco

• Vasculiti

• Ipertensione Polmonare

• Pazienti anziani

2) Valutazione della terapia

• Trapianto polmonare

• Resezione polmonare

• Riduzione chirurgica dei volumi polmonari

• Riabilitazione polmonare

• BPCO

• Ipertensione polmonare

• Fibrosi polmonare idiopatica

• Scompenso cardiaco

3) Valutazione prognostica di ospedalizzazione e di morte

• Fibrosi polmonare idiopatica

• Scompenso cardiaco

• Ipertensione polmonare

• BPCO

Thank you!