la finanza aziendale: l'analisi del bilancio finalizzata alla finanza d'impresa
TRANSCRIPT
Ii
Cr
L
IMMOBILIZZAZIONI
CREDITI V/SOCI
ATTIVO CIRCOLANTE
ATTIVITA’ FINANZIARIE
DISPON. LIQUIDE
RATEI E RISCONTI
Im
If
Rf
PATRIMONIO NETTO
FONDI PER RISCHI E ONERI
TRATTAMENTO FINE RAPPORTO
RATEI E RISCONTI
DEBITI
ATTIVO PASSIVO
STATO PATRIMONIALE (ex art. 2424 c.c.)
UTILE (PERDITA) DI ESERCIZIO
COSTI DELLA PRODUZIONE
VALORE DELLA PRODUZIONE
DIFFERENZA TRA VALORE E COSTI PROD.
PROVENTI E ONERI FINANZIARI
RETTIFICHE DI VAORE DI ATTIVITA’ FIN.
PROVENTI E ONERI STRAORDINARI
CONTO ECONOMICO (ex art. 2425 c.c.)
RISULTATO PRIMA DELLE IMPOSTE
IMPOSTE
UTILE (PERDITA) DELL’ESERCIZIO
IMPIEGHI FONTI
I
D
PN
T
B
PN = PATRIMONIO NETTO
T = DEBITI A MEDIO-LUNGO TERMINE
B = DEBITI A BREVE TERMINE
I = IMMOBILIZZI NETTI
D = DISPONIBILITA’
L = LIQUIDITA’ L
IMPIEGHI FONTI
I
D
L
PN
T
B
PN = PATRIMONIO NETTO
T = DEBITI A MEDIO-LUNGO TERMINE
B = DEBITI A BREVE TERMINE
I = IMMOBILIZZI NETTI
D = DISPONIBILITA’
L = LIQUIDITA’
IMPIEGHI FONTI
I
D
L
PN
T
B
PN = PATRIMONIO NETTO
T = DEBITI A MEDIO-LUNGO TERMINE
B = DEBITI A BREVE TERMINE
I = IMMOBILIZZI NETTI
D = DISPONIBILITA’
L = LIQUIDITA’
IMPIEGHI FONTI
I
Magazzino
Crediti
L
PN
T
B
PN = PATRIMONIO NETTO
T = DEBITI A MEDIO-LUNGO TERMINE
B = DEBITI A BREVE TERMINE
I = IMMOBILIZZI NETTI
D = DISPONIBILITA’
L = LIQUIDITA’
MT = L + (D - Magazzino) - B
MT
IMPIEGHI FONTI
I
D
L
PN
T
B
PN = PATRIMONIO NETTO
T = DEBITI A MEDIO-LUNGO TERMINE
B = DEBITI A BREVE TERMINE
I = IMMOBILIZZI NETTI
D = DISPONIBILITA’
L = LIQUIDITA’
CCN = D + L - B
CCN
IMPIEGHI FONTI
I
D
L
PN
T
B
PN = PATRIMONIO NETTO
T = DEBITI A MEDIO-LUNGO TERMINE
B = DEBITI A BREVE TERMINE
I = IMMOBILIZZI NETTI
D = DISPONIBILITA’
L = LIQUIDITA’
MS
MS = PN - I
2004 2003 2002
Importi % Importi % Importi %
Attività
Immobilizzazioni nette 2.605 27,9% 2.771 28,4% 2.721 29,1%
Disponibilità 5.777 61,8% 5.298 54,4% 5.504 58,8%
Liquidità 971 10,4% 1.675 17,2% 1.130 12,1%
totale 9.353 100,0% 9.744 100,0% 9.355 100,0%
Passività
Capitale proprio 4.580 49,0% 4.263 43,8% 4.293 45,9%
Debiti m/l termine 2.215 23,7% 2.493 25,6% 2.603 27,8%
Debiti a breve termine 2.558 27,3% 2.989 30,7% 2.458 26,3%
totale 9.353 100,0% 9.745 100,0% 9.354 100,0%
2004 2003 2002
Importi % Importi % Importi %
Ricavi gestione tipica 11.100 100,0% 11.381 100,0% 12.877 100,0%
- costi variabili -9.633 -86,8% -9.422 -82,8% -10.998 -85,4%
Margine lordo 1.467 13,2% 1.959 17,2% 1.879 14,6%
- costi fissi -1.506 -13,6% -1.783 -15,7% -1.672 -13,0%
Risultato operativo -39 -0,4% 176 1,5% 207 1,6%
+/- Risultato gestione finanziaria 127 1,1% 82 0,7% 55 0,4%
+/- Risultato gestione atipica -7 -0,1% -192 -1,7% 1.758 13,7%
- Oneri fiscali -49 -0,4% -58 -0,5% -52 -0,4%
Reddito netto 32 0,3% 8 0,1% 1.968 15,3%
E’ fondamentale mantenere sempre netta la distinzione fra CAPACITA’ DI RIMBORSO (indispensabile) e GARANZIA (auspicabile ma non sempre essenziale).
La garanzia, infatti, può facilitare la concessione di un finanziamento “rafforzando” il rating del soggetto richiedente ma, se la capacità di rimborso è insufficiente, il prestito non potrà in ogni caso essere concesso.
Capitale sociale Riserve “indivisibili”
Credi6/debi6 commerciali
Credi6/debi6 finanziari
Ristorni Vantaggio mutualis6co
La crisi e l’accesso al credito
L ’attuale crisi , senza precedenti per intensit à e
durata , non ha soltanto favorito una forte
selezione degli operatori premiando i pi ù
virtuosi ma ha prodotto una repentina ,
generalizzata e radicale modificazione
strutturale dell’intero sistema economico.
La crisi e le imprese
Imprese fallite in Italia nel periodo 2009-2012
45.301 31 al giorno
Imprese fallite nell’anno 2013
14.269 54 al giorno
Imprese fallite dal 1.1 al 30.06.2014
8.101 63 al giorno
Fonte: CRIBIS D&B
1. Le difficoltà per il Sistema Paese
Crescenti necessità finanziarie per fronteggiare:
Ø Calo della produttività (PIL)
Ø Deflazione
Ø Effetti della situazione internazionale
Ø Emergenze (calamità naturali, ecc.)
Ø Richieste straordinarie di ammortizzatori sociali
Ø Impatto della crisi sul “rating” (tassi di interesse)
Ø Costi del sistema (politica, P.A.)
Ø ecc…
2. Le difficoltà per le banche
Le maggiori problematiche per il sistema bancario sono
principalmente riconducibili a:
Ø Difficoltà nella “raccolta” (fino al 2013)
Ø Rafforzamento patrimoniale delle banche
Ø Maggiore rischiosità del credito
Ø Vincoli posti Basilea III
Ø ecc…
3. Le difficoltà per le Imprese
Le maggiori problematiche per le imprese, e fra queste
anche le cooperative, sono strettamente correlate:
Ø Sottocapitalizzazione
Ø Disallineamento dei flussi finanziari in entrata e uscita
(crediti verso la P.A., insoluti, ecc.)
Ø Disallineamento fonti/impieghi per durata
Ø Effetti della crisi sui bilanci e sul cash flow (capacità di
rimborso)
Ø ecc…
Le conseguenze
Le maggiori conseguenze in ordine alle richieste di
credito da parte delle imprese sono:
1. La difficoltà nell’ottenimento del credito (soprattutto a
medio-lungo termine)
2. Il crescente costo dell’operazione
3. La necessità crescente di fornire garanzie accessorie
4. Irrilevanza quasi totale delle garanzie reali (ipoteche)
Le aree di indagine “interne” all’azienda
ü Bilancio
ü Centrale dei Rischi
ü Andamento del Rapporto
ü Azioni pregiudizievoli
Elementi strategici nelrapporto banca-impresa
ü Rispetto degli equilibri di bilancio
ü Governo della dinamica finanziaria nel tempo non solo di breve ma anche di medio termine
ü Corretto utilizzo delle linee di credito esistenti
ü Assenza di azioni pregiudizievoli
ü ecc…
5/26/2015
Rispetto degli equilibri di bilancio
In questo ambito è importante valutare i cosiddetti “fondamentali” dell’impresa:
ü Economicità della gestione
ü Rapporto fra capitale proprio e capitale di terzi
ü Rapporto fonti-impieghi
Governo della dinamica finanziaria nel tempo
Gli equilibri gestionali debbono essere mantenuti nel tempo al fine di garantire i necessari flussi di risorse all’impresa.
Il primo di questi è il flusso finanziario, che rappresenta il vero “ossigeno” per la gestione.
La parola chiave: PREVISIONE
In una situazione di turbolenza generale cos ì accentuata , è di fondamentale importanza dotarsi di un sistema di previsione adeguato , che non si limiti agli aspetti economici o patrimoniali della gestione , ma che si allarghi anche pianificazione finanziaria e alla gestione della tesoreria.
Solo in questo modo si potranno gestire con il giusto anticipo le fasi di criticit à e si potr à contare su un rapporto di partnership con l’ente finanziatore.
I vantaggi di una gestione preventiva
Potendo contare su di un sistema di previsione è possibile:
ü Una più efficace ricerca delle risorse necessarie
ü Ridurre al minimo i costi finanziari
ü Riuscire, con maggiore facilità, a fronteggiare gli imprevisti
ü Evitare segnalazioni di anomalie in Centrale Rischi
ü Ottimizzare il rapporto con i fornitori
ü Sfruttare al meglio gli strumenti istituzionali esistenti
ü ecc…