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LA FILOSOFIA E LA CITTA’

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Page 1: LA FILOSOFIA E LA CITTA. LA LEGISLAZIONE DI CLISTENE Alla fine del VI secolo, laristocratico Clistene si rende protagonista di una profonda riforma degli

LA FILOSOFIA E LA CITTA’

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LA LEGISLAZIONE DI CLISTENE

• Alla fine del VI secolo, l’aristocratico Clistene si rende

protagonista di una profonda riforma degli istituti politici e

della organizzazione sociale ateniese in senso

democratico.

• Alle 4 tradizionali tribù gentilizie (i cui membri cioè si

supponevano discendenti da antenati comuni) Clistene

sostituisce 10 tribù territoriali: se in precedenza i cittadini

ateniesi erano suddivisi in base ai legami di parentela, a

partire dalla riforma clistenica il criterio per definire

l’appartenenza ad una tribù è determinato dal luogo di

residenza.

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LA LEGISLAZIONE DI CLISTENE

• Ogni tribù non risulta formata dagli abitanti di un’unica

zona, ma dalla somma delle popolazioni residenti in tre

diverse sezioni (trittìe) di territorio, ciascuna delle quali

collocata in una delle tre grandi aree concentriche in cui

Clistene suddivide l’Attica: il nucleo urbano di Atene, la

zona costiera e la regione interna.

• Ognuna delle 10 tribù è allora costituita da una

popolazione eterogenea fatta di ceti urbani, di contadini, di

abitanti della costa.

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LA LEGISLAZIONE DI CLISTENE

• Un’ulteriore importante articolazione delle tribù è quella

in demi, corrispondenti ai piccoli villaggi rurali e alle

diverse zone del centro urbano.

• I demi da un lato si vedono attribuite autonome funzioni

amministrative a livello locale; dall’altro vengono a

rappresentare l’ambito più diretto di espressione della

volontà popolare.

• Un primo significato del termine democrazia è appunto

quello di potere dei demi, che è poi il poter del popolo

(demos) ateniese, considerato come insieme di tutte le sue

componenti.

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LA LEGISLAZIONE DI CLISTENE

Viene costituito un consiglio (boulè) di 500 membri, 50 per

ogni tribù, individuati col metodo del sorteggio. Il gruppo

dei 50 appartenenti alla stessa tribù costituisce una

pritanìa; ognuna delle 10 pritanìe rappresenta l’intera

boulè , svolgendone le funzioni per un periodo di 35/36

giorni, corrispondenti ad un decimo dell’anno solare.

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LA LEGISLAZIONE DI CLISTENE

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PERCHE’ LA FILOSOFIA C’E’ AD ATENE E NON A SPARTA?

La costituzione spartana, fatta risalire dalla

tradizione a Licurgo (VIII secolo a.C.) si fonda

sulla rigida delimitazione del numero dei

cittadini.

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LA CITTADINANZA A SPARTA

• Cittadini sono considerati i proprietari della terra, gli spartiati,

discendenti dei dori, uguali (omòioi) tra di loro, almeno in linea di

principio (l’uguaglianza non è economica, essendo possibile

cumulare la proprietà di più lotti di terra).

• Questa cittadinanza di proprietari ha come propria occupazione

la milizia, e non lavora la terra direttamente ma attraverso la

massa dei servi, gli iloti.

• Discendenti dalla popolazione precedente l’invasione dorica, gli

iloti sono privi della cittadinanza come la classe intermedia dei

perieci: questi ultimi, impegnati con le modeste attività artigianali

compatibili con una società fondamentalmente agraria, sono

anch’essi di discendenza dorica e liberi, a differenza degli iloti;

sono inoltre sottoposti agli obblighi militari.

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IL SISTEMA POLITICO SPARTANO

• I cittadini a pieno titolo si riuniscono in assemblea

(apèlla) per discutere le proposte di un ristretto consiglio

(gherousìa) di 30 anziani (gheròntes).

• Al vertice della gerarchia la costituzione spartana colloca

2 re.

• Accanto ai re, un ruolo sempre più importante nella

conduzione politica di Sparta viene assunto da un’altra

magistratura, quella degli efori, in numero di 5.

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PERCHE’ LA FILOSOFIA C’E’ AD ATENE E NON A SPARTA?

• La compatta oligarchia degli spartiati, arroccata

rigidamente nei propri privilegi, impedisce il libero

esercizio del pensiero critico, il dibattito politico, il governo

della maggioranza, l’uguaglianza di fronte alla legge e

nelle opportunità.

• Questo è uno dei motivi fondamentali per cui la filosofia

non si sviluppa in questa polis.

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ATENE NEL V SECOLO a. C.

• L’egemonia nel mondo greco – acquisita in seguito alla vittoria

nelle guerre persiane (499-479 a.C.) e alla costituzione della lega

delio-attica (477) – comporta importanti cambiamenti politici e

sociali all’interno della polis ateniese.

• A partire dal terzo decennio del V secolo si avvia un processo

destinato a realizzare la piena uguaglianza politica di tutti i

cittadini ateniesi (isonomìa), che vengono direttamente coinvolti

nella vita politica e nelle decisioni che riguardano la comunità.

• “Democrazia” viene allora a significare la costituzione in cui il

potere è detenuto dal popolo (demos), inteso non più come

l’insieme della popolazione dell’Attica ma come la componente

popolare di essa, vista in contrapposizione a quella aristocratica.