jean michel folon l’artista · 2018. 11. 22. · alda merini la poetessa alda merini nasce a...

13
JEAN MICHEL FOLON L’Artista Jean-Michel Folon nacque ad Uccle (una cittadina belga nei pressi di Bruxelles) il 1º marzo del 1934. Nonostante gli studi di architettura, si consacra molto rapidamente al disegno. Partecipa, con le sue illustrazioni a riviste ed altri periodici.; lo si definirà per un lungo periodo come illustratore umoristico. Ha creato molto presto un mondo tutto suo nel quale un personaggio anonimo sembra galleggiare o scivolare in un mondo indefinito, talvolta assurdo. Attraverso l’impiego del colore, la sua opera intraprende una strada più pittorica verso la fine degli anni ’60. Nel 1969, la sua prima esposizione personale è organizzata a New York (Lefebre Gallery). In poco tempo il suo universo s’impone: copertine di giornali francesi ed americani, manifesti, titoli di trasmissioni televisive. Numerose gallerie s’impadroniscono di tale fenomeno grafico dove una certa nostalgia si accompagna con la critica nei confronti della società, che anima l’artista. L’arte di Folon di sottili charo-scuri, diventa familiare; Il pubblico s’identifica spesso a quest’uomo perso in questo mondo di cemento, tra queste frecce dalle mille direzioni contradditorie, uomo manipolato, alienato, anonimo. Nel 1971, il Museo delle Arti Decorative di Parigi organizzerà un’ampia esposizione (90 opere) della sua produzione. L’Italia, gli Stati Uniti, il Giappone organizzano delle manifestazioni sull’artista. Folon produrrà un gran numero di incisioni, serigrafie, acquerelli, copertine di libri, illustrazioni, collage. S’interesserà all’animazione, agli arazzi, al teatro, alla scultura, realizzerà delle opere murali. Riproduzioni delle sue” immagini” o dei suoi manifesti dalla visione essenziale fioriranno sui muri di numerose case francesi e straniere. L'artista è deceduto a Monaco (Principato di Monaco)il 20 ottobre del 2005.

Upload: others

Post on 13-Mar-2021

5 views

Category:

Documents


0 download

TRANSCRIPT

Page 1: JEAN MICHEL FOLON L’Artista · 2018. 11. 22. · ALDA MERINI La Poetessa Alda Merini nasce a Milano il 21 marzo 1931, è stata una delle maggiori poetesse italiane contemporanee

JEAN MICHEL FOLON

L’Artista

Jean-Michel Folon nacque ad Uccle (una cittadina belga nei pressi di Bruxelles) il 1º marzo del 1934. Nonostante gli studi di architettura, si consacra molto rapidamente al disegno. Partecipa, con le sue illustrazioni a riviste ed altri periodici.; lo si definirà per un lungo periodo come illustratore umoristico. Ha creato molto presto un mondo tutto suo nel quale un personaggio anonimo sembra galleggiare o scivolare in un mondo indefinito, talvolta assurdo. Attraverso l’impiego del colore, la sua opera intraprende una strada più pittorica verso la fine degli anni ’60. Nel 1969, la sua prima esposizione personale è organizzata a New York (Lefebre Gallery). In poco tempo il suo universo s’impone: copertine di giornali francesi ed americani, manifesti, titoli di trasmissioni televisive. Numerose gallerie s’impadroniscono di tale fenomeno grafico dove una certa nostalgia si accompagna con la critica nei confronti della società, che anima l’artista. L’arte di Folon di sottili charo-scuri, diventa familiare; Il pubblico s’identifica spesso a quest’uomo perso in questo mondo di cemento, tra queste frecce dalle mille direzioni contradditorie, uomo manipolato, alienato, anonimo. Nel 1971, il Museo delle Arti Decorative di Parigi organizzerà un’ampia esposizione (90 opere) della sua produzione. L’Italia, gli Stati Uniti, il Giappone organizzano delle manifestazioni sull’artista. Folon produrrà un gran numero di incisioni, serigrafie, acquerelli, copertine di libri, illustrazioni, collage. S’interesserà all’animazione, agli arazzi, al teatro, alla scultura, realizzerà delle opere murali. Riproduzioni delle sue” immagini” o dei suoi manifesti dalla visione essenziale fioriranno sui muri di numerose case francesi e straniere. L'artista è deceduto a Monaco (Principato di Monaco)il 20 ottobre del 2005.

Page 2: JEAN MICHEL FOLON L’Artista · 2018. 11. 22. · ALDA MERINI La Poetessa Alda Merini nasce a Milano il 21 marzo 1931, è stata una delle maggiori poetesse italiane contemporanee

ALDA MERINI

La Poetessa

Alda Merini nasce a Milano il 21 marzo 1931, è stata una delle maggiori poetesse italiane contemporanee. La sua poetica, fatta di ardente visionarietà e profonda ma al tempo stesso sommessa inquietudine, la colloca tra le maggiori autrici del Novecento e dei primi anni 2000 . Nata in una famiglia di condizioni modeste (padre dipendente di una compagnia assicurativa e madre casalinga, minore di tre fratelli, una sorella e un fratello, che la scrittrice fa comparire sia pure con un certo distacco nella sua poesia), Merini frequenta da ragazza le scuole professionali all'Istituto "Laura Solera Mantegazza" e cerca, senza riuscirci (per non aver superato la prova di italiano), di essere ammessa al Liceo Manzoni. Nello stesso periodo, si dedica allo studio del pianoforte, strumento da lei particolarmente amato. Esordisce come autrice giovanissima, a soli 15 anni, sotto la guida di Giacinto Spagnoletti che fu lo scopritore del suo talento artistico. Nel 1947, Merini incontra "le prime ombre della sua mente" e viene internata per un mese a Villa Turno. Quando ne esce alcuni amici le sono vicino e Giorgio Manganelli la indirizza in esame presso gli specialisti Fornari e Musatti. Giacinto Spagnoletti sarà il primo a pubblicarla nel 1950, nell'Antologia della poesia italiana 1909-1949, con le poesie Il gobbo e Luce. Nel 1951, su suggerimento di Eugenio Montale e della Spaziani, l'editore Scheiwiller stampa due poesie inedite dell'autrice in "Poetesse del Novecento". Nel periodo che va dal 1950 al 1953 la Merini frequenta per lavoro e per amicizia Salvatore Quasimodo. Nel 1953 sposa Ettore Carniti proprietario di alcune panetterie di Milano. Nello stesso anno esce il primo volume di versi intitolato "La presenza di Orfeo" e nel 1955 "Nozze Romane" e "Paura di Dio". Nello stesso anno nasce la prima figlia, Emanuela, e al medico curante della bambina la Merini dedica la raccolta di versi "Tu sei Pietro" che viene pubblicata nel 1961. Dopo "Tu sei Pietro" inizia un triste periodo di silenzio e di isolamento, dovuto all'internamento al "Paolo Pini", che dura fino al 1972 (anche se intervallato da alcuni ritorni in famiglia, durante i quali nascono altri tre figli). Si alterneranno in seguito periodi di salute e malattia che durano fino al 1979 quando la Merini ritorna a scrivere dando il via ai suoi testi più intensi sulla drammatica e sconvolgente esperienza del manicomio, testi contenuti in "La Terra Santa", che sarà pubblicato da Scheiwiller nel 1984. Nel frattempo (1981) muore il marito e, rimasta sola, la poetessa dà in affitto una camera della sua abitazione al pittore Charles; inizia in questo periodo a comunicare telefonicamente con il poeta Michele Pierri che, in quel difficile periodo del ritorno nel mondo letterario, aveva dimostrato di apprezzare la sua poesia. Lo sposa nell'ottobre del 1983 e va a vivere a Taranto, dove rimane per tre anni. In quel periodo scrive le venti poesie-ritratti de "La gazza ladra" (1985) e testi per Pierri. Sempre a Taranto porta a termine "L'altra verità. Diario di una diversa". La Merini fa ritorno a Milano nel luglio del 1986 dopo aver sperimentato nuovamente gli orrori del manicomio di Taranto: si mette in terapia con la dottoressa Marcella Rizzo alla quale dedica più di una poesia. Nello stesso anno riprende a scrivere e ad incontrare i vecchi amici, tra cui Vanni Scheiwiller, che le pubblica appunto "L'Altra verità. Diario di una diversa", il suo primo libro in prosa al quale seguiranno "Fogli bianchi" nel 1987 e "Testamento" (del 1988). Sono questi, per la Merini, anni fecondi dal punto di vista letterario e di conquista di una certa serenità. Nell'inverno del 1989 la poetessa frequenta il caffè-libreria "Chimera", situato poco lontano dalla sua abitazione sui Navigli, e offre agli amici del caffè i suoi dattiloscritti. Sarà in questo periodo che nasceranno libri come "Delirio amoroso" (1989) e "Il tormento delle figure" (1990).

Page 3: JEAN MICHEL FOLON L’Artista · 2018. 11. 22. · ALDA MERINI La Poetessa Alda Merini nasce a Milano il 21 marzo 1931, è stata una delle maggiori poetesse italiane contemporanee

Negli anni seguenti diverse pubblicazioni consolidano il ritorno sulla scena letteraria della scrittrice. Nel 1991 escono "Le parole di Alda Merini" e "Vuoto d'amore" a cui fa seguito nel 1992 "Ipotenusa d'amore", nel 1993 "La palude di Manganelli o il monarca del re" e il volumetto "Aforismi", con fotografie di Giuliano Grittini. È questo l'anno in cui le viene assegnato il Premio Librex-Guggenheim "Eugenio Montale" per la Poesia, premio che la consacra tra i grandi letterati contemporanei e la accosta a scrittori come Giorgio Caproni, Attilio Bertolucci, Mario Luzi, Andrea Zanzotto, Franco Fortini. Nel 1994 vede la luce "Titano amori intorno" uscito presso l'editore "La vita felice", con sei disegni di Alberto Casiraghi, e il volume "Sogno e Poesia", da "L'incisione di Corbetta", con venti incisioni di altrettanti artisti contemporanei. Nel 1995 viene pubblicato da Bompiani il volume "La pazza della porta accanto" e da Einaudi "Ballate non pagate". Sempre nel 1994 esce nelle "Edizioni Melusine" "Reato di vita, autobiografia e poesia". Nel 1996, con il volume "La vita facile", le viene attribuito il "Premio Viareggio" e nel 1997 il "Premio Procida - Elsa Morante". Nel 1997 vengono pubblicate dall'editore Girardi la raccolta di poesie "La Volpe e il sipario", con illustrazioni di Gianni Casari, dove è più che mai evidente la tecnica della poesia che nasce spontaneamente in forma orale e che altri trascrivono. Fenomeno, questo, che - pur essendo tipicamente contemporaneo, con la scelta dell'oralità a svantaggio della scrittura - rimane per ora unico dentro all'universo della poesia contemporanea. Si assiste pertanto, a proposito di Merini, al fenomeno di un'oralità che conduce sempre più verso testi assai brevi e, infine, all'aforisma. Sono questi gli anni in cui la produzione aforistica di Merini diventa molto ricca, come testimonia nel 1997 "Il Catalogo Generale delle Edizioni Pulcinoelefante", edito da Scheiwiller. Nel 1999 in "Aforismi e magie", pubblicato da Rizzoli, viene raccolto per la prima volta il meglio di quel genere. Il volume viene illustrato dai disegni di Alberto Casiraghi, amico, poeta ed editore della Merini che ha sollecitato, raccolto e accompagnato con i suoi piccoli libri "Pulcinoelefante", questa nuova vocazione. La collaborazione con i piccoli editori - che comprendono, oltre "Pulcinoelefante", lo "Zanetto", la "Vita felice", il "Melangolo" e altri - ha portato ad altri minitesti come, tra gli ultimi pubblicati, "Lettera ai figli", edito da Michelangelo Camilliti per l'edizione "Lietocollelibri" e illustrato da otto disegni onirici e surreali di Alberto Casiraghi. Da ricordare il volume edito da "l'Incisione", "Alda Merini", che contiene poesie inedite della poetessa e disegni dell'artista Aligi Sassu, opere stampate su torchio in litoserigrafia. Nel 2000 esce nell'edizione Einaudi "Superba è la notte", un volume che è il risultato di un lavoro minuzioso compiuto su numerose poesie inviate all'editore Einaudi e a Ambrogio Borsani. I versi che compongono la raccolta sono stati scritti nel periodo che va dal 1996 al 1999. Non essendo stato possibile dare al materiale un ordine cronologico i curatori si sono basati sull'omogeneità tematica e stilistica complessiva dell'opera. Nel 2002 viene stampato dall'editore Salani, un volumetto dal titolo "Folle, folle, folle d'amore per te", con un pensiero di Roberto Vecchioni che in seguito scriverà una "Canzone per Alda Merini" Sempre nel 2002 viene pubblicato dall'editore Frassinelli "Magnificat, un incontro con Maria", corredato da disegni di Ugo Nespolo e ancora, da Frassinelli, "La carne degli Angeli" con venti opere inedite di Mimmo Paladino; nel 2003 la "Einaudi Stile Libero" pubblica un cofanetto con videocassetta e testo dal titolo "Più bella della mia vita è stata la poesia". Nel 2003 e 2004 viene pubblicato dall'Einaudi "Clinica dell'abbandono" con l'introduzione di Ambrogio Borsani e con uno scritto di Vincenzo Mollica. Il libro è diviso in due sezioni: la prima, "Poemi eroici", che comprende versi scritti alla fine degli anni Novanta, la seconda, "Clinica dell'abbandono", che raccoglie i versi degli ultimi anni. Questo volume riproduce, con alcune aggiunte, il testo del cofanetto con videocassetta "Più bella della mia vita è stata la poesia". Nel febbraio del 2004 Merini viene ricoverata all'Ospedale San Paolo di Milano per problemi di salute. Da tutta Italia vengono inviate e-mail a sostegno di un appello lanciato da un amico della scrittrice che richiede aiuto economico. Sorgono numerosi blog telematici e siti internet nei quali viene richiesto l'intervento del sindaco di Milano Albertini. La scrittrice ritorna successivamente nella sua casa di Porta Ticinese. Dal 15 marzo sempre del 2004 è in vendita l'album che contiene undici motivi cantati da Milva tratti dalle poesie di Alda Merini più una traccia cd rom. L'autore delle musiche è Giovanni Muti. Il 21 marzo, presente la stessa Merini, in occasione del suo settantreesimo compleanno, viene eseguito un recital al Teatro Strehler di Milano, occasione per la presentazione del disco. Durante l'estate 2004 molte sono state le iniziative sorte per far conoscere in maniera più diffusa la poesia di Alda Merini. Si cita ad esempio l'incontro che si è tenuto il 21 luglio al Teatro Romano dal titolo "Ebrietudine, omaggio ad Alda Merini", sei cantate composte da Federico Gozzellino su poesie di Alda Merini. Alla fine del 2005 esce per Crocetti Editore "'Nel cerchio di un pensiero (teatro per voce sola)'" raccolta nata dalle dettature telefoniche di Alda Merini a Marco Campedelli. Vengono riportate 53 poesie, quasi

Page 4: JEAN MICHEL FOLON L’Artista · 2018. 11. 22. · ALDA MERINI La Poetessa Alda Merini nasce a Milano il 21 marzo 1931, è stata una delle maggiori poetesse italiane contemporanee

tutte inedite curate nella edizione da Roberto Fattore, Luca Bragaja, lo stesso Marco Campedelli e Massimo Natale. Per sottolineare la natura orale e "orfica" dei componimenti è stato scelto di non inserire segni di interpunzione tra e nei versi per lasciarli liberi così come sono nati. Del 2005 è anche la raccolta "Le briglie d'oro (Poesie per Marina 1984-2004)", edita da Scheiwiller. Nel 2006 si avvicina al genere noir con La nera novella, edita da Rizzoli. Muore il 1 novembre 2009 a causa di un tumore osseo al San Paolo di Milano. Dopo l'allestimento della camera ardente, aperta il 2 e il 3 del mese, i funerali di stato sono stati celebrati nel pomeriggio del 4 novembre nel Duomo di Milano.

Page 5: JEAN MICHEL FOLON L’Artista · 2018. 11. 22. · ALDA MERINI La Poetessa Alda Merini nasce a Milano il 21 marzo 1931, è stata una delle maggiori poetesse italiane contemporanee

ARONNE CAVICCHI

Il Ragazzo Partigiano

DI QUESTA CASA, UNA FAMIGLIA CONTADINA I CAVICCHI DI PIAN D'ALBERO ANIMATI DI FEDE PARTIGIANA DALLA VOLONTÀ DI RISCATTO

DEL POPOLO NOSTRO VOLLERO FARNE UNA BASE

DELLA BRIGATA GARIBALDINA VITTORIO SINIGAGLIA

IMMOLANDO A QUESTO ALTO SCOPO LA VITA DI GIUSEPPE, NORBERTO, ARONNE

TRE GENERAZIONI UN UNICO IDEALE LA LIBERTÀ, LA GIUSTIZIA, LA PACE

Cippo commemorativo Casa Cavicchi – Pian d’Albero

Aronne Cavicchi era un giovane pecoraio del Chianti fiorentino di Pian dell'Albero, una frazione vicino a Incisa in provincia di Firenze, che con la famiglia abitava sui monti del Chianti in località Pian d'Albero.

Il 20 giugno 1944 la casa colonica Cavicchi fu coinvolta in uno scontro a fuoco fra paracadutisti tedeschi e un gruppo di partigiani della brigata Sinigallia che si trovava nel fienile della casa, assieme a giovani ragazzi fuggiti dalla città per sfuggire ai fascisti.

Il rastrellamento che seguì l’incursione tedesca, coinvolse anche alcuni componenti della famiglia fra cui il nonno che fu ucciso immediatamente con alcuni partigiani nell’aia della casa, mentre Aronne e il babbo furono trasportati assieme a 19 giovani civili alla fattoria del Palagio e dopo un processo “farsa” in cui l’accusa principale era di aver fatto una scelta sbagliata per non essere componenti delle schiere fasciste, furono impiccati ai gelsi di S. Andrea e per puro dispregio il babbo fu costretto ad assistere all’impiccagione di Aronne che fu il primo di tutti ad essere ucciso. A nulla valse la difesa di Aronne a favore del padre che spiegava ai nazisti tedeschi di essere dei semplici contadini e che non avevano mai ucciso nessuno.

La Brigata partigiana Sinigallia adottò come propria mascotte il nome di Aronne rappresentato da una bandiera che fu la prima ad attraversare il fiume Arno e sventolare nel centro della città di Firenze liberata dagli oppressori nazisti e fascisti dai partigiani.

Dalle memorie di Vincenzo Tani – uno dei sopravvissuti “Alle 5 del pomeriggio puntuali arrivarono i tedeschi con un ufficiale. Dettero degli ordini ai tedeschi che erano di guardia a noi, ci portarono fuori sempre divisi, ci fecero incamminare per breve tempo e ci portarono in un ampio spazio dove c'erano dei tavoloni stretti e lunghi e dietro a questi si trovava un camion con la croce uncinata. Gli ufficiali presero posto dietro i tavoli come se fossero dei giudici e incominciarono a dare degli ordini che fecero capire, indicando il gruppo che comprendeva i partigiani che erano stati presi nel bosco che loro avrebbero fatto kaputt e noi invece saremmo stati deportati in Germania. Fu già; un sollievo quando feci presente ad alcuni del mio gruppo la sorte che ci poteva toccare. Appena finito quello che apparentemente poteva sembrare un processo, ci fecero incamminare nella strada che porta a S. Andrea (una chiesa parrocchiale lì; vicino) e lungo quello stradone incominciarono le esecuzioni per impiccagione che mi sembra di rivedere ancora davanti a me. Ricordo quando fu impiccato Aronne Cavicchi, il ragazzo di 14 anni che nonostante la sua giovanissima età sembrava un uomo fatto. Si guardarono sia lui che suo padre, perché; anche lui si trovava fra coloro che dovevano essere impiccati e non ci fu né; un grido né; un lamento. Questo ragazzo morì; come un eroe.”

Page 6: JEAN MICHEL FOLON L’Artista · 2018. 11. 22. · ALDA MERINI La Poetessa Alda Merini nasce a Milano il 21 marzo 1931, è stata una delle maggiori poetesse italiane contemporanee

FABRIZIO DE ANDRE’

Il Poeta Cantautore

Fabrizio De André nasce a Genova il 18 Febbraio 1940. Il padre, antifascista rifugiato nell'astigiano durante la guerra, torna a Genova con la famiglia solo nel '45. Qui Fabrizio frequenta le elementari, le medie, poi gli studi liceali, avvicinandosi alla poesia, alla musica e al teatro e stringendo amicizia con personaggi destinati come lui a diventare famosi, come Luigi Tenco, Bruno Lauzi, Paolo Villaggio e il regista Aldo Trionfo. Si iscrive alla facoltà di Legge, ma intanto suona chitarra e violino in concerti jazz e folk e scrive le prime ballate, sotto l'influenza di George Brassens e della musica trobadorica medievale: vocazione artistica che lo allontana inesorabilmente dal destino di avvocato e lo porta a rinunciare alla laurea. Il suo primo disco (ormai dimenticato) esce nel '58, seguito da altri episodi a 45 giri, ma la svolta artistica matura diversi anni dopo, quando Mina gli incide "La Canzone di Marinella", che si trasforma in un grande successo. "Se una voce miracolosa non avesse interpretato la "Canzone di Marinella", con tutta probabilità avrei terminato gli Studi in Legge per dedicarmi all'avvocatura. Ringrazio Mina per aver truccato le carte a mio favore…", Comincia così solo nella seconda metà degli anni Sessanta per lui il vero "mestiere della musica". Intanto nel 1962 si sposa con Enrica, una ragazza genovese da cui ha il suo primo figlio, Cristiano (oggi cantautore come il padre, e collaboratore nell'album "Anime Salve") e nel 1965 pubblica in Lp la sua prima raccolta di ballate. Ma il 1967-68, gli anni della Contestazione Studentesca, diventano gli anni chiave della sua carriera. L'etichetta Belldisc gli pubblica l'album "Fabrizio De André Volume I", che contiene molte delle sue canzoni divenute oggi dei classici. Poi è la volta di "Tutti morimmo a stento" e di "Volume II", dischi che nell'atmosfera surriscaldata di quegli anni divengono quasi oggetti di culto. Seguono alcuni anni di straordinarie conferme. Nel 1970 pubblica "La Buona Novella", un lavoro che si ispira liberamente ai Vangeli Apocrifi, e nel 1971 "Non al denaro non all'amore né al cielo", rilettura dalla celeberrima "Antologia di Spoon River" di Edgard Lee Master. Del 1973 è l'Lp "Storia di un Impiegato", che si ispira criticamente alle istanze della Contestazione, mentre l'anno successivo nell'album "Canzoni" rende omaggio ai suoi "numi tutelari" (Brassens, Dylan e Cohen) traducendoli, e unendo ad essi alcune sue canzoni degli anni Sessanta. Il 1975 è l'anno di "Fabrizio De André Vol.7", nato dalla collaborazione con Francesco De Gregori, e del suo primo tour. Intanto matura il progetto di trasferirsi in Sardegna: acquista una tenuta agricola, l'Agnata, presso Tempio Pausania, e lì si dedica all'agricoltura e all'allevamento. Due anni dopo, dalla relazione con la cantante Dori Ghezzi (che sposerà in seguito), nasce una figlia, Luisa Vittoria. Nel 1978 pubblica l'album "Rimini", e nel 1979, dal tour con la PFM, ricava uno "storico" doppio live. Il 28 agosto dello stesso anno accade l'episodio più traumatico della sua vita: lui e Dori Ghezzi vengono sequestrati da banditi sardi. Da quell'esperienza scioccante, durata quattro mesi, De André trae nel 1981 un bellissimo album di riflessione sulla realtà della gente sarda. L'Lp, che non ha titolo, viene ricordato come "L'indiano". Il 1984 è un altro anno decisivo. Con la collaborazione del musicista ex-PFM Mauro Pagani, realizza l'Lp "Crueza de mâ", che i critici riconoscono non solo come il miglior album dell'anno ma anche dell'intero decennio. Si tratta in effetti di una vera e propria svolta: in totale controtendenza, De André salda l'uso altamente poetico della lingua nativa (genovese) alle sonorità folk della tradizione mediterranea. I risultati compositivi e poetici sono sorprendenti, e mettono in luce anche inedite qualità espressive nella vocalità dell'artista. Nel 1988 sposa la compagna Dori Ghezzi, e nel

Page 7: JEAN MICHEL FOLON L’Artista · 2018. 11. 22. · ALDA MERINI La Poetessa Alda Merini nasce a Milano il 21 marzo 1931, è stata una delle maggiori poetesse italiane contemporanee

1989 intraprende una collaborazione con Ivano Fossati (da cui nascono brani come "Questi posti davanti al mare"). Nel 1990 pubblica "Le nuvole", grande successo di vendite e di critica, che è accompagnato da un tour trionfale. Segue l'album live del '91 e il tour teatrale del 1992, poi un silenzio di quattro anni, interrotto solo nel 1996, quando torna sul mercato discografico con "Anime Salve", altro disco molto amato dalla critica e dal pubblico. Nel '97 infine pubblica "Mi Innamoravo di Tutto", una raccolta di vecchi brani scelti fra i suoi prediletti e tra i meno compresi dal pubblico. Ad essi unisce la versione originale del classico "Bocca di Rosa" e una preziosa "La canzone di Marinella" in duetto con Mina. Nel 1998 continua il tour teatrale, interrotto nel periodo estivo per motivi di salute.

L'11 gennaio 1999 Fabrizio De André muore a Milano, stroncato da un male incurabile. I suoi funerali si svolgono il 13 gennaio a Genova alla presenza di oltre diecimila persone.;

Page 8: JEAN MICHEL FOLON L’Artista · 2018. 11. 22. · ALDA MERINI La Poetessa Alda Merini nasce a Milano il 21 marzo 1931, è stata una delle maggiori poetesse italiane contemporanee

I nostri maestri

Gastone Tassinari “Un grande della pedagogia italiana”

Gastone Tassinari, uno dei principali interpreti della pedagogia italiana nella seconda metà del XX secolo, pioniere dell'educazione interculturale, é morto a Firenze il 26 novembre 2010 all'età di 86 anni. Professore emerito di pedagogia, aveva a lungo insegnato nella Facoltà di Magistero (ora Scienze della Formazione) dell'Università di Firenze. Inizia così su di lui una nota d’agenzia. Per noi, antichi amici dei CEMEA1 fiorentini, Gastone ha rappresentato molto di più. Se ne è andato, dopo essere stato prigioniero di una lunga durissima malattia che gli aveva tolto anche la parola, ma non – fino all’ultimo – la capacità di comunicare con una stretta di mano o con un lieve movimento. Un uomo di straordinaria umanità, sempre disponibile per chiunque si rivolgesse a lui, mai iroso, modesto nei modi , ma di vasto pensiero.

Nei CEMEA era entrato fin dalle loro origini in Italia, come partecipante al II stage italiano, aprile 1952, a Badia di Montepiano; nel giugno ’52 era stato a Vallombrosa in un convegno-stage di Fraternité Mondiale e , dopo aver seguito uno stage di lavori manuali in Francia, era entrato alla grande nel gruppo toscano, appena dopo Aldo Pettini che abbiamo ricordato nel Quaderno 108, 2011. Continuò a collaborare come istruttore fino agli anni Sessanta; metà degli Ottanta divenne per alcuni anni Presidente della Federazione Italiana dei CEMEA.

Conobbi Gastone nel ’54, ancora a Badia di Montepiano. Era il suo primo stage CEMEA come istruttore e il mio primo come stagiaire. L’equipe di conduzione era formata da Rita Fasolo, Marcello Trentanove, Aldo Pettini, Liliana Salvadori – una voce gentile da usignolo - e Gastone: ricordo la sua mitezza, quasi in contrasto con la sua alta figura, il sorriso amabile non privo di una gentile ironia tutta fiorentina. Mi guidò insieme ad altri nella costruzione di un catamarano - ciascuno faceva il suo - che poi con grande felicità varammo in un ruscello poco lontano. Un incontro con la nostra infanzia, tanto più importante per me, ragazzina di città. Ho conservato a lungo quel catamarano - gli scafi erano di circa 12 cm, se ben ricordo – poi perso con dispiacere in qualche trasloco.

A quell’oggetto negli anni si agganciava sempre la mia memoria ogni volta che incontravo Gastone nelle periodiche iniziative dei CEMEA, sempre presente anche quando era ormai importante docente al Magistero di via del Parione. Diventato maestro di ruolo nel 1948, come altri amici del gruppo aveva insegnato dapprima in provincia di Firenze. Poi da Londa, sua prima sede, aveva ottenuto il trasferimento in città e qui, per vari anni, aveva insegnato nella scuola elementare “Matteotti” dove era molto stimato per il suo lavoro con i bambini e per i suoi interventi sempre lievi e insieme profondi. In questo periodo fece anche parte della CTS, la Cooperativa per la Tipografia a Scuola, creata da Pettini e da Tamagnini.

Dal punto di vista politico aveva fatto parte, subito dopo la guerra, del Partito d’Azione, ma le sue simpatie erano più a sinistra, sebbene non fosse membro di alcun partito. Intanto si era iscritto al Magistero: laureatosi nel ’57, due anni dopo era diventato uno degli assistenti di Lamberto Borghi, certo venendo a confermare accanto a lui nella pratica 1 CEMEA, Centri di Esercitazione ai Metodi dell’Educazione Attiva.

Page 9: JEAN MICHEL FOLON L’Artista · 2018. 11. 22. · ALDA MERINI La Poetessa Alda Merini nasce a Milano il 21 marzo 1931, è stata una delle maggiori poetesse italiane contemporanee

quotidiana quegli ideali di nonviolenza vissuta giorno per giorno e di socialismo libertario con attenzione all’altro propri del suo maestro e tutt’altro che frequenti in ambiente universitario. Mentre gli amici a lui più vicini come Marcello e Aldo, dopo vari anni di esperienza diretta con i ragazzini, presero la strada della direzione didattica, Gastone scelse quella dell’università, prima come docente associato, poi dall’86 come ordinario. Il primo incarico fu la cattedra di pedagogia comparata. Forse qualcuno dirà che non sia stato un grande teorizzatore: sua caratteristica fu quella di mantenere costante negli anni il contatto con le proprie esperienze di educatore di bambini e di adulti, continuando a frequentare scuole pubbliche in vari luoghi (era di casa a Bagno a Ripoli, dove Marcello operava come direttore didattico con vivaci modalità innovative).

Quando si cominciò a cercare vie per l’integrazione di bambini svantaggiati nelle classi statali, Gastone si mise in contatto con Jùtta Schoeler, docente alla Tecnische Universitat di Berlino: negli anni Ottanta guidò un gruppo di maestri di Bagno a Ripoli, di cui fece parte anche Marcello, per visitare le numerose scuole speciali - ben tredici – di quella città. Più tardi insegnanti tedeschi vennero in visita a Firenze per vedere come si procedesse per l’integrazione dei bambini disabili. A questo suo interesse non era forse estranea Maria Teresa Di Giuseppe, moglie di Gastone dal 1957, che aveva dalla sua una lunga esperienza nel Centro “Anna Torrigiani” creato da Adriano Milani Comparetti2, e che lo ha accompagnato con coraggio e affettuosa presenza fino alla fine.

Gli interessi di Gastone spaziavano in vari settori, non ritenendo che le vie a una pedagogia di ricerca e di attuazione potessero essere racchiuse nei soliti schemi ministeriali. In questa prospettiva aveva avuto rapporti di collaborazione ad esempio con l’INARCH, l’Istituto nazionale di Architettura. L’interesse alla stretta relazione tra pedagogia e qualità dell’ambiente era forse sorto in lui dalle esperienze fatte al Villaggio Italo Svizzero - il CEIS3 - di Rimini con Margherita Zoebeli, ideatrice raffinata e sensibile del Villaggio come modello di vita per bambini e per adulti, poi studiato da urbanisti e celebri architetti. Ugualmente aveva avuto rapporti stretti di collaborazione con Scuola –Città “Pestalozzi, quella speciale e innovativa scuola pubblica creata nel ’45, subito dopo la Liberazione, nel quartiere Santa Croce da Ernesto e da Anna Maria Codignola. Più tardi venne eletto presidente della Fondazione a loro intestata, finalizzata a promuovere ogni possibile innovazione educativa e didattica. Aveva contatti altrettanto frequenti con Rimini: spesso proponeva ai suoi studenti la conoscenza e lo studio dell’impostazione educativa che Margherita assicurava alle sue scuole, quella infantile e l’elementare, aperte da sempre anche a bambini svantaggiati. Non a caso per molti anni Gastone fece parte del Consiglio di amministrazione del CEIS.

Queste e altre esperienze gli consentirono di cogliere interessi, aspettative e risultati da riportare negli ambienti universitari, troppo spesso staccati dai vissuti concreti della scuola dei piccoli o dei grandi, con l’impegno preciso di mettere in luce le innovazioni nate dalle proposte dell’ educazione attiva.

Dal 1964/65 al ‘69/70 si era trasferito a Milano per dirigere la scuola media della Società Umanitaria, il primo esperimento di unificazione fra ginnasio e scuola di avviamento:

2 Ne abbiamo parlato nel Quaderno n.93, 2007.3 Centro Educativo Italo Svizzero, chiamato familiarmente “Il Villaggio”.

Page 10: JEAN MICHEL FOLON L’Artista · 2018. 11. 22. · ALDA MERINI La Poetessa Alda Merini nasce a Milano il 21 marzo 1931, è stata una delle maggiori poetesse italiane contemporanee

l’intento era di verificare esperienze che sarebbero dovute entrare con la riforma per la scuola media unica varata nel 1962. Il progetto venne realizzato con la partecipazione del pedagogista Visalberghi e dello psicologo David Mezzacapa. Troviamo questo nome insieme a quello di Gastone, di Mario Molino e di Leone Diena a p.2 di copertina del grande volume La Società Umanitaria voluto da Riccardo Bauer e uscito nel giugno del ’64 a ricordo dei settant’anni di questa splendida istituzione laica, che il fascismo prima e il potere democristiano dopo cercarono inutilmente di annientare. L’équipe direttiva della scuola era molto affiatata: si trovavano insieme anche per suonare, Tassinari il violino, Mezzacapa il violoncello e gli altri il flauto dolce.

Questa è una bella novità: gente di scuola che si riunisce per far musica da camera. La notizia è confermata da Marcello Trentanove, allievo dell’istituto magistrale insieme a Gastone. Entrambi avevano scelto il violino come disciplina facoltativa – allora i programmi lo consentivano!! - giungendo a fine studi a un livello di 5° anno, più o meno. Questo significava suonare i compositori del ‘700 (Corelli, Veracini e altri), ricorda Marcello, ma anche avventurarsi su Bach, Beethoven, Schubert…Finita la scuola – era il ’42 – potevamo suonare in un minuscolo complesso da camera. Però noi due avevamo in comune un’altra grande passione: la bicicletta, cosicché abbiamo fatto molte girate insieme, anche se lui in discesa mi lasciava, molto più coraggioso di me che reggevo bene solo in salita. Marcello aggiunge un altro tassello nella storia formativa di Gastone e sua: Preso il diploma, fummo assunti entrambi dalla “Madonnina del Grappa“, l’opera di Don Facibeni4, per insegnare a un gruppo di giovani (qualcuno più grande di noi) che dovevano sostenere l’esame di quarta magistrale. Gastone insegnò italiano, io latino: tutti gli studenti furono promossi.

Torniamo alla scuola dell’Umanitaria circa vent’anni più tardi con le sue notevoli caratteristiche innovative: la mattina tempo pieno con le attività curriculari, di pomeriggio le attività libere (teatro, musica, creta …). Alcune ore erano dedicate al lavoro personale degli allievi. Le classi erano state formate secondo il quoziente degli iscritti: alto, medio, basso, criterio che si rivelò ben presto molto discutibile e che venne superato dalle attività a libera scelta di interclasse.Memore del fatto che un’altra amica abitante a Milano, Gabriella Sacchetti, vi aveva insegnato, ho chiesto anche a lei di darmi i suoi ricordi. “E’stata la mia più bella esperienza di scuola – ha raccontato – in precedenza avevo partecipato a un seminario su temi pedagogici tenuto da Mezzacapa che era bravissimo. Alcuni di noi vennero poi chiamati da Tassinari a insegnare nella scuola sperimentale. Era una struttura fantastica: non si davano voti, né pagelle e avevamo un modo tutto diverso di valutare il lavoro dei ragazzi. A loro la scuola piaceva moltissimo : avevano tante attività libere tra cui scegliere – il modellaggio della creta, la piccola falegnameria, il gioco drammatico e il teatro, le attività con la carta e con il cartone e altro ancora, con il vantaggio che in tali esperienze i ragazzi delle varie classi si mescolavano tra loro. Anche dei libri di testo si faceva un uso diverso dal solito: più che pagine da seguire passo passo o da mandare a memoria, venivano utilizzati come volumi di consultazione secondo le necessità.

4 Don Giulio Facibeni (1884 – 1958) è stato un prete straordinario che ha dedicato la sua vita agli orfani di guerra e ai ragazzi abbandonati, con istituzioni che dal quartiere operaio di Rifredi a Firenze si sono moltiplicate altrove, anche fuori d’Italia.Cappellano militare durante la prima guerra, soccorse feriti italiani e austriaci, così come durante la seconda mise in salvo ragazzi ebrei senza imporre loro la minima opera di proselitismo. Per lo spirito di carità e di giustizia ebbe riconoscimenti dall’Austria come da Israele, dal Comune di Firenze come dal Vaticano, senza mai

perdere la sua semplicità e il suo modo diretto, pulito di affrontare i problemi.

Page 11: JEAN MICHEL FOLON L’Artista · 2018. 11. 22. · ALDA MERINI La Poetessa Alda Merini nasce a Milano il 21 marzo 1931, è stata una delle maggiori poetesse italiane contemporanee

La cosa bella era anche che i ragazzi avevano a scuola nelle ore del mattino un tempo previsto per svolgere le esercitazioni individuali proposte dagli insegnanti e quindi non avevano compiti da fare a casa. Era tutto un laboratorio per attività personali di studio. Io insegnavo italiano, ma partecipavo a tutta la vita della scuola e così i miei colleghi. Tassinari era il coordinatore dell’intero progetto e veniva spesso nelle classi, partecipava o assisteva a ciò che si stava facendo, per esempio quando nella mia classe si svolgeva un dibattito su qualche tema, lui si sedeva lì e ascoltava. A volte interveniva con quel suo stile pacato, elegante: aveva nel viso qualcosa insolito, di orientale, una calma rassicurante , necessaria in un’avventura delicata e complessa come quella che andavamo attuando e dove i ragazzi presentavano non pochi problemi di disciplina. Io avevo una classe molto vivace, con ragazzi straordinari. Uno di loro era Mario Mari, il figlio del designer, diventato un noto scrittore… Un aspetto da non sottolineare: la valutazione era solo descrittiva. Non si davano giudizi come ottimo, buono, ecc, ma descrizioni delle abilità e delle caratteristiche dei ragazzi, osservate dagli insegnanti che, nei consigli di classe, avevano il sostegno di Tassinari, di Mezzacapa e di Milvia Franzolini, allora eccellente assistente sociale.(Purtroppo venne a un certo punto sostituita senza motivo alcuno da altra persona voluta dalla direzione dell’Umanitaria. Fu una grave perdita per il nostro lavoro e per i ragazzi, e devo dire che in quella circostanza Tassinari, che certo non era uomo da conflitti, non la difese abbastanza e preferì una soluzione di compromesso piuttosto che opporsi con decisione a un cambio che era di fatto un sopruso). Nel ’69 questa bella esperienza venne interrotta. Non so perché, forse dava fastidio. Tassinari andò via: subentrò la preside Luzzatto, molto positiva che per qualche anno mantenne lo stile della scuola, ma era anziana e ben presto la sostituì un preside che bloccò ogni forma di innovazione. La scuola, trasferita a Monluè, sulla strada per l’aeroporto, divenne rifugio di tutti i casi difficili della città e non fu più la stessa”.

L’impegno di integrazione tra esperienze e saperi tipico di Gastone Tassinari venne apprezzato al punto che la Regione Toscana gli affidò una ricerca su quanto di nuovo si stava facendo nelle scuole della Regione. L’esito di tale ricerca, condotta insieme alla dottoressa Simonetta Cannoni, fu condensato in un volume per l’editore Giunti che uscì nel 1999 con il titolo La scuola e l’ente locale per l’innovazione educativa . Vi erano riportate le esperienze di Bagno a Ripoli e di Pistoia.

Saltuariamente collaborò anche alla prestigiosa rivista diretta da Borghi “Scuola-città“, del cui comitato di consulenza scientifica Gastone faceva parte, così come era nel comitato di redazione di “Università e scuola”. Altro suo impegno fu l’intercultura, relativamente all’ingresso di bambini e ragazzi di famiglie migranti nelle scuole italiane. Fu tra i primi a farlo a livello universitario a partire dagli anni Ottanta e dunque alle prime avvisaglie del positivo che si poteva cogliere da un tale evento, opponendosi alle resistenze che da subito cominciarono a manifestarsi in un paese, provinciale,e in fondo razzista quale spesso si rivela il nostro. Su questo tema Gastone ha scritto Scuola e società multiculturale (1992), affermando una volta di più l’importanza della formazione degli educatori in questo settore come in quello, più generale, del curricolo su cui nel 2000 pubblicò un altro volume dal titolo Aggiornamento e formazione degli insegnanti. Per quanto si riferisce al curricolo e alla continuità tra scuola d’infanzia e scuola elementare va citata la sperimentazione autorizzata dal Ministero della P.I. che coinvolse una scuola di Roma e il circolo di Bagno a Ripoli. Gli esiti di questo lavoro - durò più di quattro anni, dal periodo pre-operativo al consuntivo e alla valutazione dell’esperienza a cura di Gastone e di Clotilde Pontecorvo – furono condensati in due volumi editi da La Nuova Italia dal titolo

Page 12: JEAN MICHEL FOLON L’Artista · 2018. 11. 22. · ALDA MERINI La Poetessa Alda Merini nasce a Milano il 21 marzo 1931, è stata una delle maggiori poetesse italiane contemporanee

Un curricolo per la continuità educativa dai 4 agli 8 anni (1989) e Continuità educativa dai 4 agli 8 anni – Condizioni, metodi e strumenti di una ricerca sperimentale nelle scuole ( 1990).

Gastone ha anche collaborato a progetti di ricerca promossi dal Cnr, dalla Fondazione Europea della Cultura, dalla Regione Toscana e dall'IRRSAE della Toscana. "Autore di una vasta bibliografia – annota la scheda stampa del necrologio - tra le pubblicazioni di Tassinari si ricordano anche: La progettazione curricolare e l'aggiornamento degli insegnanti nella scuola di base (1988), Teoria e storia della didattica (1999), I saperi dell'educazione (1999), Ricerca e didattiche disciplinari. Uno sguardo agli altri (2000).

Purtroppo nel 2002 qualcosa ha fermato di colpo il suo corpo e la sua bella mente. A noi piace ricordarlo nei suoi anni fecondi quando ha saputo darci il meglio delle riflessioni e delle proposte per una scuola più concreta e meno classista.

Page 13: JEAN MICHEL FOLON L’Artista · 2018. 11. 22. · ALDA MERINI La Poetessa Alda Merini nasce a Milano il 21 marzo 1931, è stata una delle maggiori poetesse italiane contemporanee

Inoltre da una breve ricerca su Istituti Comprensivi in Italia riconducibili ai nominativi individuati in CDI è emerso che : Alda Merini Istituto Comprensivo in Roma Fabrizio De Andrè Istituto Comprensivo in Cascina (PI) Istituto Comprensivo in Peschiera Borromeo (MI) Istituto Comprensivo in Rho (MI) Istituto Comprensivo in Donori (CA) Istituto Comprensivo in Casarza Ligure (GE) Folon, Cavicchi e Tassinari non risulta niente . Un grazie al lavoro del genitore Antonio Carbonari, membro del consiglio di Istituto che ha prodotto le schede di cui sopra.