infografica - perché comprare locale?

1
PERCHE’ COMPRARE LOCALE? I PROPRIETARI DI IMPRESE LOCALI SONO DIETRO IL BANCONE! E’ POSSIBILE INSTAURARE CON LORO UN RAPPORTO DIRETTO LE IMPRESE LOCALI SONO PIÙ PROPENSE A UTILIZZARE LE BANCHE LOCALI, I MEZZI DI COMUNICAZIONE E MOLTI ALTRI SERVIZI SUL TERRITORIO IN QUANTO APPARTENGONO A PERSONE CHE VIVONO E INVESTONO NEL FUTURO DELLA COMUNITÀ STESSA LA PICCOLA DISTRIBUZIONE SOSTIENE LA PRODUZIONE E L’ARTIGIANATO LOCALE CREANDO UN CANALE DI VENDITA E INCENTIVANDO IL CONTATTO DIRETTO TRA PRODUTTORE E CONSUMATORE ECCO 6 BUONI MOTIVI PER FARLO I SOLDI CHE GIRANO NELL’ECONOMIA LOCALE SONO REINVESTITI NEL TERRITORIO FINO A 4 VOLTE DI PIÙ RISPETTO A QUELLI LEGATI ALLA GRANDE DISTRIBUZIONE SOSTENERE LE IMPRESE LOCALI CONTRIBUISCE ALLA DIVERSITÀ ECONOMICA DI UNA COMUNITÀ. LE PICCOLE IMPRESE SONO FONDA- MENTALI PER INVERTIRE IL TREND DI OMOLOGAZIONE DATO DAI NEGOZI LEGATI ALLA GRANDE DISTRIBUZIONE. SOSTENERE LE IMPRESE LOCALI È IMPORTANTE PER L'AMBIENTE. LE PICCOLE IMPRESE, DISLOCATE SUL TERRITORIO, ACQUISTANO E DISTRIBUISCONO LOCALMENTE, RIDUCENDO COSì IL CONSUMO DI CARBU- RANTE E L’EMISSIONE DI C0 2 DOVUTO AL TRASPORTO DELLE MERCI. LO CO I’LIC CHIO Via Roma, 5 Montespertoli Firenze tel 0571 608099 [email protected]

Upload: ilicchio

Post on 09-Mar-2016

220 views

Category:

Documents


0 download

DESCRIPTION

Questa infografia è estratta dal numero 1 del nostro Magazine. L'abbiamo voluta fare per sintetizzare i motivi che ci spingono a credere nell'importanza della filiera corta e nella filosofia dell'acquisto locale. Vale per noi ma credo che si debba allargare a tutti i piccoli negozi che sono nel nostro paese.

TRANSCRIPT

Page 1: Infografica - Perché comprare locale?

Più frutta e verdura, più prodotti integrali, meno carne, meno zuccheri e una dieta varia: sono queste le indicazioni principali per un’alimentazione sana ed equilibrata. Ma quali sono i criteri per scegliere i prodotti che acquistiamo ogni giorno?Ecco un breve riepilogo degli aspetti da tenere in considerazione quando si fa la spesa. Criteri per l’acquisto:- preferire prodotti locali e di stagione;- riscoprire i prodotti tradizionali del proprio territorio;- diffidare dei prodotti con liste di ingredienti troppo lunghe e dai nomi incomprensibili;- evitare, per quanto possibile, prodotti con additivi, coloranti e conservanti;- scegliere i prodotti corredati da adeguate informazioni sulle tecniche di coltivazione, allevamento e/o trasformazione;- evitare imballaggi eccessivi o preferire un packaging fatto con materiali biodegradabili o riciclabili per ridurre i rifiuti;- comprare solo il necessario per ridurre gli sprechi.

Mangiare è un atto agricolo. Fare la spesa è un atto politico.Le nostre scelte hanno effetti sul modello di agricoltura, sulle politiche agroalimentari, sull’ambiente, sulla biodiversità. Quando facciamo la spesa dobbiamo essere curiosi, vigili e lungimiranti, imparando a combinare piacere e responsabilità.

Libri consigliati

Quando facciamo la spesa, ci sono molti aspetti che influenzano le nostre scelte: i più comuni sono il prezzo, la pubblicità, i nostri gusti personali, gli effetti sulla nostra salute.Altri aspetti – come gli effetti dei nostri acquisti sull’ambiente, sull’economia locale, sul paesaggio – sono meno immediati, ma altrettanto importanti.Dovremmo imparare a essere più consapevoli delle conseguenze delle nostre scelte quotidiane. Per esempio, dovremmo riflettere sul fatto che acquistare cibo locale aiuta l’agricoltura e l’economia del nostro territorio; oppure, che comprare solo quel che serve e scegliere prodotti sfusi, o con packaging essenziali e riciclabili, riduce sprechi e rifiuti.Il nostro portafoglio, infatti, è uno strumento potente: scegliere un prodotto significa supportare un’idea, il lavoro di molti produttori, un’intera comunità. A volte è difficile riuscire ad avere le informazioni necessarie per fare scelte consapevoli. È nostro dovere di cittadini responsabili voler conoscere la provenienza e la qualità di ciò che acquistiamo, ed è un nostro diritto pretendere di essere informati in maniera appro-priata. Questo vale a maggior ragione per ciò che mangiamo, considerati i riflessi che una buona o una cattiva alimentazione hanno sulla nostra salute e su quella dell’ambiente.Non dimentichiamo che produrre cibo impegna una quantità elevatissima di risorse. Il 70% dell’acqua consumata dal pianeta, per esempio, è impiegata in agricoltura. E se tutti mangiassero carne nelle quantità cui siamo abituati noi occidentali, non baste-rebbe l’intera superficie del pianeta per sfamare il bestiame.

La Querce SecondaNiccolò Bernabei e Linda Sandkvist conducono insieme l'azienda La Querce Seconda che si estende tra i comuni di San Casciano val di Pesa e di Monte-spertoli, per una superficie di 45 ettari. L'azienda per la sua estensione dei terreni dalle caratteristiche variegate, permette una produzione di ampia gamma. Dal 2001 la produzione agricola aziendale, è certificata secondo il metodo biologico. Da sempre pensiamo di produrre prodotti sani in armonia con l'ambiente che ci circonda. Produciamo Chianti Classico D.O.C.G, Chianti D.O.C.G, IGT Bianco Toscano e IGT Rosso e Rosato Toscano. Dalle nostre 3000 piante di olive di prevalenza Frantoio, Moraiolo e Leccino produciamo il nostro olio extravergine di oliva. Per garantire le migliori caratteristiche chimiche ed organolettiche evitiamo raccolti eccessivamente precoci e tardivi, e ogni anno dedichiamo tempo per sperimentare nuove tecnologie di estrazione, al fine di ottenere un'olio di alta qualità. Da qualche anno abbiamo introdotto la coltiva-zione dello zafferano; il crocus sativus ovvero "l'oro rosso". La coltivazione dello zafferano può avvenire all'interno della nostra azienda solo nei pregiatis-simi terreni della Romola. Solo la si trovano le condizioni ottimali per la produ-zione. Il breve periodo di raccolta avviene nel arco di 2 settimane, tra il periodo di fine vendemmia e l'inizio della raccolta delle olive.

Fare la spesa in modo consapevole

Serate di degustazione e approfondimento

Il latte: crudo o fresco pastorizzato. Differenze e benefici...Spesso confusi, il latte fresco e il latte crudo sono due prodotti diversi, non solo dal punto di vista organolettico e nutrizionale, ma anche legale a causa del differente processo produttivo e distributivo. Viene definito “latte fresco pastorizzato alta qualità (introdotto in Italia con la legge n. 169/89) il latte che perviene crudo allo stabilimento di confezionamento e che, ivi sottoposto a un solo trattamento termico entro 48 ore dalla mungitura (processo di pastorizzazione - in sintesi: 72 °C per 15 secondi), presenti al consumo definite caratteristiche fisico-chimiche e microbiologiche che il produttore deve garantire ad ogni lotto". Le condizioni igieniche di trattamento fino alla vendita devono soddisfare i criteri HACCP stabiliti dall'OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) relativi alla garanzia di gestione dei rischi sanitari. Esistono poi altre tipologie di latte pastorizzato con trattamenti termici superiori che possono anche derivare da latte non italiano e che possono, per i trattamen-ti tecnologici subiti, avere durata commerciale più lunga, ma con caratte-ristiche nutrizionali e organolettiche inferiori al latte pastorizzato alta quali-tà. Il latte crudo (anch'esso definito dalla legge sopraccitata e dalle norme comunitarie vigenti) non è trattato termicamente ed è prodotto nel rispet-to delle norme igieniche alla stalla; presenta naturalmente una flora batte-rica in ragione delle condizioni igieniche di mungitura e della gestione del raffreddamento successivo, nonché dello stato igienico degli impianti e della loro gestione. È quindi uno specchio della flora batterica dell'allevamento e delle pratiche di mungitura. Enzimi come la fosfatasi, lisozima e proteine attive termolabili non sono denaturate, e i sali inorganici di calcio e fosforo sono in forma leggermente più solubile. Altre proteine come la caseina risultano leggermente più digeribili, mentre i grassi meno finemente dispersi lo sono meno. Le vitamine termolabili, pur in quantità non molto importante, salvo la D che è scarsa, sono presenti in toto. Il latte è solamente filtrato con eliminazione di impurità grossolane. Viene munto in giornata. Quello venduto direttamente al consumatore ha una "filiera produttiva corta" in quanto non passa dalla centrale per i trattamenti di risana-mento. Solo in presenza di ineccepibili condizioni sanitarie degli animali e di igiene della produzione è possibile avere l’autorizzazione alla vendita diretta di latte crudo al consu-matore. Il latte fresco pastorizzato ha una bassissima carica batterica e l'assoluta garanzia di assenza di patogeni in base ai controlli effettuati sia in autocontrollo che dai servizi veterinari pubblici sugli animali produttori. Le sieroproteine sono per il

20% circa delle proteine totali. Alcuni enzimi, come la fosfatasi, sono in ogni caso inattivati, il che serve anche come indice dell'avvenuta pastorizzazione e quindi dell'inattivazione dei germi patogeni. Le vitamine termolabili (C, B), pur presenti in quantità non significativa per il fabbisogno umano possono in certo grado essere degradate (circa 10%) dal trattamento di pastorizzazione. Il latte crudo è stato, nel passato, e nelle popo-lazioni occidentali e medio orientali, un alimento quotidiano tradizionale di giovani e anziani sino al ventesimo secolo, epoca della sua scomparsa commerciale. In Italia, come in tutti i paesi del mondo, dai primi anni del Novecento, per importanti problemi

sanitari legati alla probabile presenza di germi patogeni derivanti dalla zona e arnesi di mungitura fu imposta la pastorizzazione del latte. Le malattie derivate (tifo, tubercolosi, e forme correlate alla brucellosi) rendevano necessarie severe norme igieniche. Per questo, nei primi anni trenta in Italia fu imposta la pastorizzazione del latte e la garanzia sulla sanità del prodotto fu affidata alle centrali muni-cipalizzate. Quest'ultimo e diffuso prodotto pastorizzato viene in Italia definito latte fresco. Oggi invece i rigidi controlli effettuati nelle aziende dagli organismi preposti e le moderne tecnologie produttive hanno reso il latte crudo un alimento sicuro. Oggi è

permessa nuovamente la vendita di "latte crudo" entro una zona definita rispetto alla localizzazione del produttore, distinto dal "latte fresco" pastorizzato, solo se l'allevamento di provenienza ha condizioni igienico sanitarie adeguate. Pur in presenza, ormai, di standard di processo estremamente sicuri, per evitare qualsia-si rischio di contaminazione patogena, è stato prescritto (5 gennaio 2012) dal Ministero della Salute (confermando prece-denti ordinanze) l'obbligo di avvertire in modo evidente il consu-matore sulla necessità della "bollitura casalinga prima del consumo", soprattuto per alcuni problemi legati alla distribuzio-

ne automatica. Nonostante decenni di positiva diffusio-ne dei prodotti da centrale, freschi ed a lunga conserva-zione, si è assistito, negli ultimi anni ad un ritorno all'antico. Due sono stati i principali moventi. Da un lato un movimento culturale che ha portato alla creazio-ne di una nicchia di mercato alla ricerca di sapori e

procedimenti in qualche modo definibili genuini, sull'onda dei movimenti slow food, della promozione dell'agricoltura biologi-ca, e nella valorizzazione della vita e dell'attività rurale. Dall'altra contenziosi sul margine di guadagno dei produttori primari nella vendita del latte alle centrali, e conseguenti iniziative di commercializzazione diretta.

PERCHE’ COMPRARE LOCALE?

I PROPRIETARI DI IMPRESE LOCALI SONO DIETRO IL BANCONE!E’ POSSIBILE INSTAURARE CON LORO

UN RAPPORTO DIRETTO

LE IMPRESE LOCALI SONO PIÙ PROPENSE A UTILIZZARELE BANCHE LOCALI, I MEZZI DI COMUNICAZIONE

E MOLTI ALTRI SERVIZISUL TERRITORIO IN QUANTO APPARTENGONO A PERSONE CHE

VIVONO E INVESTONONEL FUTURO DELLA COMUNITÀ STESSA

LA PICCOLA DISTRIBUZIONE SOSTIENE LA PRODUZIONE E L’ARTIGIANATO

LOCALECREANDO UN CANALE DI VENDITA E INCENTIVANDO

IL CONTATTO DIRETTOTRA PRODUTTORE E CONSUMATORE

ECCO 6 BUONI MOTIVI PER FARLO

I SOLDI CHE GIRANONELL’ECONOMIA LOCALE SONO REINVESTITI

NEL TERRITORIO FINO A 4 VOLTE DI PIÙRISPETTO A QUELLI LEGATI ALLA GRANDE DISTRIBUZIONE

SOSTENERE LE IMPRESE LOCALI CONTRIBUISCE

ALLA DIVERSITÀ ECONOMICADI UNA COMUNITÀ.LE PICCOLE IMPRESE SONO FONDA-MENTALI PER INVERTIRE IL TREND DI

OMOLOGAZIONEDATO DAI NEGOZI LEGATI ALLA GRANDE DISTRIBUZIONE.

SOSTENERE LE IMPRESE LOCALI

È IMPORTANTE PER L'AMBIENTE. LE PICCOLE IMPRESE, DISLOCATE SUL TERRITORIO, ACQUISTANO E DISTRIBUISCONO

LOCALMENTE,RIDUCENDO COSì IL CONSUMO DI CARBU-RANTE E L’EMISSIONE DI C02 DOVUTOAL TRASPORTO DELLE MERCI.

LOCOI’LICCHIO

Via Roma, 5Montespertoli

Firenzetel 0571 [email protected]

il circo licchio19 febbraio 2014mercoledì - ore 21.001 Via Roma 5 - 50025 Montespertoli (Fi)

tel 0571 [email protected] - www.ilicchio.it

ATLANTEDELLE GUERREE DEI CONFLITTIDEL MONDOQuinta edizione

PresentazioneAtlante delle GuerreUn incontro con il direttore Raffaele Crocco nei giornidell’uscita della quinta edizione della pubblicazione.

In collaborazione con l’associazione 46° Parallelo, che ne cura l’edizione, affronteremo con l’aiutodel giornalista Raffaelel Crocco alcune tematiche inerenti la sostenibilità alimentare e lo sfruttamentodelle terre per le coltivazioni intensive. Il problema sempre più urgente della crescita delle metropolie della concentrazione della vita metropolitana. La necessità di riappropiarsi di un vivere sanoe più solidale nel rapporto più umano dei paesi e dei luoghi di campagna. Tutte tematiche che in vario modo si ritrovano nell’Atlante alla base dei molti conflitti presenti tutt’ogginel mondo e di cui siamo in parte responsabili.Nell’occasione potrete acquistarne una copia mentre ci intratteremo mangiando e bevendoprodotti locali e di qualità che potrete trovare in vendita a I’Licchio.

Max 18/20 posti, prenotatevi allo 0571 608099 oppure 338 3118322

I’LICCHIO

il circo licchio

Vin’ArteL’arte di dipingere con il vinoCorso tenuto dall’artista Elena Giachi. Hai mai pensato al vino come pigmento?Inebriarsi non solo dei sapori e dei profumi ma in questo frangente, dei colori e tutte le molteplici sfumature che i vini possono offrire. Partecipando a questi incontri di Vin’arte, scoprirai come impostare un dipinto, partendo dalle basi del disegno a mano libera, procedendo all’uso di varie tipologie di vino, scoprendo le qualità delle pigmentazioni e ultimando il proprio dipinto con l’uso della china per definirne i tratti e la rifinitura. Le serate saranno allietate da assaggi di vino, gli stessi che userete per la pittura.Il materiale è incluso nel prezzo del corso e verrà messo a disposizione al primo incontro. Il corso è suddiviso in tre incontri più un’ultima uscita con pittura en plein air del paesaggio toscano(data da concordare con i partecipanti) con pranzo al sacco de I’ Licchio. A conclusione del corso verràrealizzata una piccola esposizione delle opere all’interno del locale de I’ Licchio.

Il corso partirà al raggiungimento di almeno 6 prenotazioni. Max 10 posti.Costo del corso 70 euro. Prenotatevi allo 0571 608099 oppure 338 3118322.

2 11/18/25 marzo 2014martedì - ore 21.00

Via Roma 5 - 50025 Montespertoli (Fi)tel 0571 [email protected] - www.ilicchio.it

I’LICCHIO

…..E adesso aspetterò domaniper avere nostalgia

signora libertà, signorina fantasiacosì preziosa come il vino, così gratis come la tristezza

con la tua nuvola di dubbi e di bellezza.Fabrizio De Andrè