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ImmersionePunk Progetto di ricerca sulla cultura punk in Italia Di Cristina Pasquale Corso: Estetica dei New Media Docente: Anselm Jappe Accademia di belle Arti Frosinone 2010/2011

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Progetto di ricerca sulla cultura punk in Italia

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ImmersionePunkProgetto di ricerca sulla cultura punk in Italia

DiCristina Pasquale

Corso: Estetica dei New Media

Docente: Anselm Jappe

Accademia di belle Arti Frosinone2010/2011

Ho sempre pensato che un punk fosse uno che lo prendeva in culo

William Burroughs

Siamo in Italia nella tarda metà degli anni ’70, in un contesto politico di agitazione e nel pieno boom economico. Il punk si diffonde seguendo la scia del pensiero nichi-lista ed anarchico del “NO FUTURE“ portato avanti in primis dalla band Inglese Sex Pistols. Le prime tracce si possono trovare principalmente nelle periferie e sobborghi delle grandi città come Bologna, Torino, Roma e Milano per diffondersi in seguito anche nel resto della penisola.Il punk nasce non soltanto dalle rovine di ciò che l’ha preceduto ma anche da un fermento, di un nuovo processo di opposizione, la voglia di dire no, di non accettare l’omologazione dominante, il conformismo dilagante, il futuro rassicurante. Il punk è una forma pura di contestazione che si fonda su un forte spirito di annientamento che porta i punks a non credere in nulla.

“Working class, middle class is the same lot of shit.Marx suck, Buddha sucks, Jesus fucks”

Il punk non è soltanto qualcosa di “concettuale” ma una vera e propria performance collettiva di body art. Capelli colorati alla moicana, tatuaggi e piercing, abiti squar-ciati pieni di spille e toppe, tutto per rappresentare un rifiuto verso la società che li vuole tutti uguali e massificati. Le prime forme di espressione-aggregazione si hanno grazie alla nascita di gruppi musicali, da qui la scelta di utilizzare l’idioma italico per una maggiore compren-sione dei testi. Non c’è nessuna ricercatezza a livello tecnico, tutto è incentrato sul messaggio. Da molti critici musicali e mass media è considerato soltanto “rumore” e quindi denigrato, per questi motivi risulta difficile la divulgazione al di fuori dei suoi circuiti. Il concetto musicale del punk è che ognuno può mettere su una band senza saper suonare, concetto in precedenza adottato nell’esperienza artistica dadaista e dei ready-made. I vinili, le musicassette sono registrate in maniera grezza, senza par-ticolari accorgimenti acustici e soprattutto tutto viene autoprodotto. Si organizzano concerti, uno dei modo di aggregazione-scambi più consueti, ed è proprio in queste occasioni che i ragazzi si lasciano andare per esprimere la rabbia accumulata nel quotidiano. I punks non restano immobili ad ascoltare, ma pogano sotto il palco. Il pogo è una sorta di “danza collettiva” durante la quale i partecipanti saltano, corro-no, si spingono e si prendono a spallate a vicenda. Questo sfogo collettivo scatena la folla e crea una sorta di liberazione, un modo per scaricare tensione, supportare il gruppo, esprimersi.

Il punk è il primo movimento che adotta lo stile del “DO IT YOURSELF” ossia: il fai da te, applicato in quasi tutti i campi. Gruppi e tribù di punks vivono in case occupate, creano le loro etichette, tengono in piedi un circuito interno di diffusione dei materiali autoprodotti, hanno un’ economia auto gestita che, seppur piccola, funziona perfettamente.

ITALIA PUNK

IntroduzioneL’ Italia si distingue dalle altre realtà europee e d’oltreoceano per una forma concreta di attivismo che agisce in diversi campi. Si formano collettivi-culturali e di azione nei quali si discute di varie argomentazioni quali: politica, anti-militarismo, sfruttamento degli animali ( e di conseguenza la diffusione del pensiero vegano/vegetariano), pro-blematiche contro l’omofobia, disagi provenienti dalle condizioni precarie dei carceri italiani e dei diritti umani (pena capitale e tortura).

C.S.O.A.I Centri Sociali Occupati Autogestiti sono una delle prime realtà nel circuito punk. Spazi solitamente abbandonati ed in disuso come: fabbriche, capannoni, vecchi garage, scantinati ma anche appartamenti e ville disabitate in condizioni fatiscenti, spesso si trovano ai margini della città oppure in quartieri malfamati; nonostante tut-to, vengono prima occupati abusivamente e successivamente abitati e trasformati in luoghi d’aggregazione culturale e sociale, così da divenire spazi comuni di cui chiunque ne può far parte, partecipando attivamente alla vita interna e organizzativa. Tra le attività svolte troviamo: dibattiti, contro-informazione, concerti e sale prove, mostre, teatro, cineforum, cene e palestre sociali, disponibilità di alloggiare, labora-tori artigianali, stampa.Un punto di riferimento per il punk italiano negli anni ‘80 è il Virus di Milano, una vil-letta occupata di via Correggio 18.

VIRUS ESPANSIONE DI AZIONI IMMAGINI E RUMORI-Virus è uno spazio autogestito da un gruppo di giovani nell’area occupata di Via Correggio 18 a Milano-Virus è un progetto di sviluppo di cultura autonoma autogestita senza fini di lucro-Virus è partecipazione – lo spazio è di tutti coloro che partecipano al progetto – è inoltre aperto a situazioni esterne operanti con lo stesso fine-Virus è attività-Virus è negazione di droghe-Virus è adesso a Milano perché c’è noia e ci vengono negati tutti gli spazi – è nostro intento crearne altri-Virus non si chiude in se stesso – ma opera/organizza anche all’esterno secondo fatti/situazioni attuali-Virus è un grosso punto di incontro per tutti i gruppi che vorranno suonare o fare attività - la riunione è al martedì sera-Virus come spazio è frutto di dure lotte contro i padroni – come struttura è frutto della lotta contro la mancanza di soldi-Virus non è commercio o commerciabile – per questo gli spettacoli saranno qualita-tivamente più veri o reali o…più scarsi (secondo i punti di vista) – comunque il prezzo del biglietto è certamente più basso

FirmatoCollettivo punx anarchici - PUNK ATTIVI VIRUSIANI 1997

Da citare è anche l’esperienza della Calusca la libreria di Primo Moroni che permise ai punk di autogestire una saletta interna per vendere i loro materiali al di fuori del mercato culturale.

Il Virus di Via Correggio 18, cessa la sua esistenza il 15 maggio 1984 a causa dell’in-contro tra gli interessi economici del proprietario degli stabili e della volontà politica dell’amministrazione comunale nel voler eliminare una realtà scomoda (come nel caso delle occupazioni del teatro Miele e del teatro di Porta Romana in occasione del congresso di sociologia sulle “bande giovanili metropolitane”). Il Virus viene in seguito riaperto in uno stabile in Viale Piave 9, sempre a Milano, fino al crollo del tetto nell’agosto 1985, ed in seguito, il 12 ottobre 1985 viene occupato un edificio comunale in Piazza Bonomelli 3, un ex lavatoio pubblico, dove si volgeranno ancora concerti ed iniziative per poco più di un anno.

Una realtà ancora attiva è quella del Forte Prenestino a Roma, anch’esso reduce dall’occupazione avvenuta a metà degli anni ’80 nel quartiere di Centocelle. Un ex-forte militare riadattato, completamente autogestito e autofinanziato attraverso le va-rie attività interne, con una programmazione di contro-cultura e contro-informazione, resta tutt’oggi uno dei CSOA più grandi d’Europa.

Contro-informazioneCon tale termine i collettivi punk vogliono proporre un’informazione diversa, non di massa, questo perché secondo il loro pensiero i mass media (tv, giornali, radio) sono manipolati dagli interessi economici e dalla classe politica dominante. I media sono shoccati da questo pensiero nuovo e provocatorio, quindi tendono ad esagerare o distorcere gli avvenimenti che ruotano intorno a questi giovani. Forse uno dei fattori decisivi è rappresentato dal look trasgressivo che poco si amalgama con quello che la moda dell’epoca impone, ma soprattutto hanno timore del senso di fratellanza e di collaborazione che si è venuto a creare tra questi “ragazzi disadattati” intenzionati a capovolgere le regole sociali e il sistema.

Fanzine In questi anni di fermento nasce la Virus Diffusione, un banchetto per la vendita di dischi autoprodotti e punk-zine, proprio quest’ultime sono state un importante stru-mento di divulgazione libera di idee; tra le principali sicuramente troviamo: TVOR (teste vuote ossa rotte) e Punkaminazione.La tecnica è quella dei grandi maestri Picasso e Braque, ossia quella del collage, vengono ritagliate immagini da riviste, libri, rielaborate, ricontestualizzate, aggiunti testi, e il tutto viene assemblato, dapprima ciclostilato e successivamente fotocopia-to.

[…]Teste vuote_Per come ci giudicano gli altri, ovvero ragazzi sbandati vuoti, co-munque gente incapace di avere proprio idee, suggestionati da un modo di vestire ereditato da una MODA, dato che ogni cosa che fanno i giovani di diverso in Italia viene definita fottutamente con questa SCHIFOSA PAROLA.Ossa rotte_Per molteplici aspetti: perché se non te la rompe la polizia, quando per farlo si attacca a stupidi pretesti, o i RISSOSI IRASCIBILI ODIOSISSII BRACCI-DI-FERRO, ovvero di tamarri, forti solo perché tanti, bulli di provincia che vogliono dimo-strare la loro superiorità muscolare con chi è inferiore di numero soprattutto; se cioè le ossa non le rompiamo in scontri e risse, che per altro cerchiamo di evitare, ce le roviniamo rovinandoci sotto i palchi.TVOR è per chi inavvertitamente colpito nella mischia del pogo, invece di incazzarsi ci si ributta dentro incurante, è per i gruppi che quando compongono la musica pen-sano prima all’impatto trascinante che deve avere sul pubblico e poi alla raffinatezza musicale e che si rovinano oltre che sotto anche sopra ai palchi. A loro i più veri è dedicata questa fanzine. Tutte le foto che appaiono su TVOR sono state vilmente e schifosamente rubate nel più abietto dei modi ad altri giornali, libri, fanzine ecc. Con il valido aiuto di numerosi loschi individui ai quali vi il nostro più sentito ringraziamento. […]

Punkaminazione è un’importante fanzine punk degli anni 80 e può essere conside-rata come un’esperienza pionieristica di rete alternativa in Italia; nata per incarnare la “collaborazione” nella forma più diretta, viene prodotta ogni qualvolta ognuno dei collaboratori/editori ritiene che il momento sia opportuno per far conoscere le proprie situazioni, azioni e movimenti.

BandTra i gruppi italiani più importanti possiamo citare i Bloody Riot di Roma (l’acronimo BR scritto in rosso con cui si firmavano era ripreso delle Brigate Rosse), per essere stata la prima band ad auto prodursi un 45 giri in Italia (all’estero questa tecnica era già stata utilizzata); i Wretched da Milano per il loro modo selvaggio di suonare dal vivo e per il loro pensiero pacifista e totalmente anti-militarista. Da Ferrara troviamo gli Impact, da Pisa i CCM, i 5th Braccio di Torino per i loro testi che affrontano tematiche sull’occupazione e sulla vita difficile nei carceri, assieme ai Nerorgasmo, ai Declino, i Blue Vomit sono le colonne portanti della scena torinese assieme ai Negazione, questi ultimi propongono un nuovo modo di scrivere i testi delle canzoni che risultano essere più introspettivi e tristemente poetici rispetto allo standard dei gruppi punk. Nel sud dell’Italia le realtà difficili dal punto di vista aggregativo ed i forti pregiudizi che aleggiano specialmente nelle province non permettono la formazione di molti collettivi e bands. Nonostante tutto si possono ricordare i Contro Potere da Napoli, gruppo inusuale per molteplici motivi tra cui la presenza della voce femminile, l’uso del dialetto nel cantato e le performance teatrali che accompagnano i loro concerti. Nonostante l’ostinazione a cantare in italiano alcune di queste bands riescono a esportare la loro musica nell’underground estero, riscuotendo anche un discreto successo che vive ancora ai giorni nostri.I gruppi citati sono solo un’esigua parte del vasto panorama musicale creatosi a ca-vallo tra gli ’80.

AzioniDelle manifestazioni di grosso impatto a cui i “punx virusiani” parteciparono due spiccano in modo particolare: la mobilitazione contro l’installazione di missili statuni-tensi presso la base militare di Comiso nell’estate del 1983, a cui partecipano realtà alternative da tutta Europa, e il “Chaos Tag”, mobilitazione sostenuta da migliaia di punk europei contro la manifestazione organizzata da nazi skin presso Hannover il 2 agosto 1984.

ArteGianluca Lerici, “Prof. Bad Trip”, è stato uno dei migliori artisti sperimentali italiani. Si è cimentato ad alto livello con il disegno a china, la pittura, il fumetto, la fotocopia, il collage, e ha diffuso i suoi segni su qualsiasi tipo di supporto: cartoncino, gesso, plastica, metallo, legno, giubbotti e borse di pelle, muri, televisioni, frigoriferi e molto altro ancora.Ha avuto a che fare col punk e le fanzine, la mail-art, i fumettisti radicali americani (Crumb, Coleman, Williams), le allucinazioni creative, la cybercultura. I suoi distopici soggetti, ispirati da W.S. Burroughs e J.G. Ballard, sono freak futuribi-li, ex umani, forze del disordine, scenari e panorami di una Terra mutata e dai colori lisergici.Gran parte della sua produzione si è concentrata sulla pittura acrilica su tela con bombe cromatiche a effetto tridimensionale. È morto nel novembre 2006, all’età di 43 anni.

Testi fondamentali

Bloody riotNo Eroina

Perche’ continui con l’eroina che non ti fa reagire perche’ continui a bucartie non riesci piu’ a vedereche c’e’ un’ago nelle tue veneun’ago sporco di sanguec’e’ stanchezza nella tua mentestanchezza e pesantezzahai perso la tua voglia di esserela tua voglia di lottarela tua vita e’ come un incuboun incubo senza fine

Perche’ continui con l’eroinache non ti fa reagireperche’ continui a bucartie non riesci piu’ a vedere

No EroinaNo Eroina e’ la tua rovina

Naja De Merda

Non voglio fare il militare chi lo ha detto che e’ un dovere io non voglio crepareper lo stato

Voi rubate sulla vita dei ragazzi della strada perche’ siete tutti deibastardi

Non ho rubato non ho ammazzatododici mesi mi hanno dato

Naja de merda naja de merdanaja de merda naja de merda

Il servizio militaree’ una truffa regolaresempre contro chi non vuoleobbedire

Liberta’ di decisionequi bisogna cambiareperche’ la mia vitami appartiene

Non ho rubato non ho ammazzatododici mesi mi hanno dato

Naja de merda naja de merda...

WretchedIn nome del loro potere tutto è stato fatto

In nome del loro potere tutto è stato fatto per distruggere il mondo dove tu viviIn nome del loro potere ti hanno imposto regole per usare la tua vita nelle loro spor-che guerreIn nome del loro potere tutto è stato fatto per distruggere il mondo dove tu viviIn nome del loro potere ti hanno tolto ogni speranzaIn nome del loro potere ti hanno tolto ogni futuroIn nome del loro potere la fine è vicinaNon c’è più nessun futuro per te solo la mortesolo la morte morte morte!

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Spero venga la guerra

Spero venga la guerra con i suoi orrori e le sue stragiSolo allora capirai che potevi far qualcosaParlano di benessere di pensare al tuo futuroMa sarai soltanto tu a pagare i loro erroriSpero venga la guerra con i suoi orrori e le sue stragiSolo allora capirai che potevi far qualcosaPer colpa di bastardi viviamo per moriree tu sei come loro incapace di pensare__________________

ImpactSolo Odio

Quale significato posso dare alla mia vita? Quale posto posso occupare in questo mondo? Circondato da cio’ che mi e’ ostilenel deserto dele vostre citta’Non posso chiamare questa vita agoniae non mi basta pensare che forse cambiera’Non contate su di me per i vostri sporchi affariNon sono cosi’ cieco da credere che questa e’ la liberta’Alla vostra societa’ preferisco la solitudineHo solo odio per voi e voi l’avete volutoPer voi tutto il mio odio

IndigestiMass Media

Immagini schermo visione di progresso immagini schermo riflessi di regresso mass media mass media mass media mass mediapotere negativomass media mass media mass media mass mediaverita’ nascoste da frasi a doppie vierealta’ imposte dalle loro ipocrisie,mass mediapotere d’illusione per indurti a non pensarepotere d’illusione per constringerti ad accettaremass media

Sguardo Realta’Sguardo Realta’ polvere di odio sotto nella strada vetri senza vita,realta’ sbagliataaspetti una pulsione una causa derivataper distruggere un mitorealta’ sbagliatail solco e’ ancora acceso la vena deviatasoltanto parodiarealta’ sbagliatala visione nello specchio non e’ cambiatae l’ombra delle ombrerealta’ sbagliata

NerorgasmoDistruttore

Cultura educazione morale religione Nella mia testa non ci sono piu’ La mia vita non e’ piena di quelle stronzateChe insegnano ogni giorno alla TVIo non sento piu’ ragioni Me ne frego di parlarneOdio tutti voi e quelli come voiNon saranno i contentini a placare la mia rabbiaNon saranno i soldi a farmi stare bene in gabbiaCantanti attori e divi mi fanno vomitarePiscio sopra i vostra eroiIo rido quando dite che cazzo devo fareChe cosa devo essere per voiIo non sento piu’ ragioniMe ne frego di parlarneOdio tutti voi e quelli come voiMarcirei tranquillo dopo l’ultima battagliaSe i vermi brulicanti mangiassero anche voiIo non sento piu’ ragioniMe ne frego di parlarneOdio tutti voi e quelli come voiNon pensiate che io scherzi se non e’ gia’ successo primaChiamate il 113 che l’ora e’ gia’ vicinaE’ ora

DeclinoVittime

Nemmeno una lacrima sprecata oggicon la paura che sia gia’ abitudinevittimismo di comodo e non veritieroSolo un’altra recita in favore dei potentisolo un’altra fuga da ogni confrontolame spezzate in appoggio della falsa paceAncora giu’ chino e calpestatoAncora silenzi e parole chiuse in boccaconsapevoli che il domani non sara’ migliorese ancora vittime, ancora sottomessi

Blue vomitMai Capirai

Esco dalle mura e non c’e’ mai un cazzo da fareStrade sorde e mute felicita’ che non puoi sperareL’odio sta imperando odio per tutte la gentePupille dilatate io vi odio piu’ profondamenteMai mai mai capiraiCosa penso e cosa faccioMai mai mai capiraiPerche’ ho i tagli sopra un braccioNon voglio piu’ giustificarmi per tutto quello che io prendoNon ho motivi da spiegare a chi non capisce cosa sto facendoLame nella carne mi fanno forse stare beneLo faccio per me stesso non certo per chi mi sta insiemePosso fare cio’ che voglio non voglio essere giudicatoMe ne frego delle critiche di chi crede di non essere malatoMai mai mai capiraiCosa penso e cosa faccioMai mai mai capiraiPerche’ ho i tagli sopra un braccioNon voglio piu’ giustificarmi per le pastiglie che io prendoNon ho motivi da spiegare a chi non capisce cosa sto facendo

NegazioneTutti Pazzi

Nelle strade, nelle piazze, nei palazzi i bambini, madri a casa, operai tanti soldi, una casa, un lavorotutti pazzi, tutti pazzi, tutti pazzi!Non e’ questa la mia vita,tutto questo non fa per meUna guerra, una morte, grande corsa verso la mortetutti felici, tutti contenti, state morendotutti pazzi, tutti pazzi, tutti morti.