il vetro strutturale

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NUOVE FACCIATE L ’ARCHITETTURA CONTEMPORANEA SEMBRA DOMINA T A DALL EVOL UZIONE DEL VETRO, I PROGRESSI DEL MA TERIALE E DELLE TECNOL OGIE APPLICA TIVE CONSENT ONO OGGI REALIZZAZIONI DI GRANDE F ASCINO ESTETICO, CON STRAORDINARIE PERFORMANCE FUNZIONALI I L VE TRO S TR UTTU R ALE F ACCIA TE M&T se tt embr e· di c embr e 2006 5 ● ● ●

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Page 1: Il vetro strutturale

NUOVE FACCIATE

L’ARCHITETTURA CONTEMPORANEA SEMBRA DOMINATA

DALL’EVOLUZIONE DEL VETRO, I PROGRESSI DEL MATERIALE

E DELLE TECNOLOGIE APPLICATIVE CONSENTONO OGGI

REALIZZAZIONI DI GRANDE FASCINO ESTETICO,

CON STRAORDINARIE PERFORMANCE FUNZIONALI

IL VETROSTRUTTURALE

FACCIATE M&T settembre·dicembre 2006 5 ! ! !

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materiali hanno sempre cond iziona-to la forma e l’immag ine de ll’archi-tettura. O gg i però il cond izionamen-to magg iore deriva dalle innovazionitecnolog iche e dallo sviluppo de lle

tecniche esecut ive attraverso le qualisembra che tutto d iventi possib ile , anchesovvertire le trad izionali norme de l buoncostruire . Le parti strutturali dell’edificiodivengono trasparenti, il mattone non si

usa più per la sua funzione portante quan-to per quella estetica nei rivestimentiesterni, i materiali tradizionali quali il le-gno, vetro e laterizio vengono utilizzati innuovi ruoli e applicati secondo sistemi in-novativi. In particolare, l’architettura con-temporanea sembra dominata dall’evolu-zione del vetro, delle sue proprietà tecni-che e delle sue molteplici applicazioni, chehanno ampliato le funzioni assunte daquesto materiale nell’edificio. O ggi il ve-tro può essere utilizzato come elementostrutturale nelle facciate totalmente vetra-te e autoportanti o anche in altre parti del-l’edificio (pensiamo alle recenti propostedi travi vetrate). Il suo dominio nelle co-

struzioni è agevolato dall’enorme evolu-zione tecnologica di questi ultimi anni, cheha permesso al vetro di abbandonare lasua secolare vocazione d’elemento esteti-co e di assumere nuovi ruoli per garantiremaggiore funzionalità ed efficienza, spe-cialmente dal punto di vista energetico estrutturale. A questo si aggiunge la tendenza contem-poranea allo snellimento della strutturadegli edifici, che mira ad ampliare lo spa-zio interno, altamente caratterizzato e co-municativo attraverso la trasparenza e l’in-gresso della luce naturale.

UNA STRUTTURA LEGGERACHE CAMBIA CON LA LUCE

Il gioco della luce con cui il vetro comuni-ca rende l’ambiente partecipe del proget-to. Traslucido ma non trasparente, l’invo-lucro modifica uniformemente il proprioaspetto con il variare dell’angolo visivo, ilmomento della giornata e le condizioni lu-minose. A volte specchiante, altre brillan-te, riflette i raggi del sole per poi tornareopaco. N e i nuovi progetti l’immag inestrutturale sembra smaterializzarsi anchegrazie alle grandi superfici trasparenti cheormai avvolgono tutto l’edificio secondoun nuovo linguaggio espressivo, divenutoin quest’ultimo decennio particolarmenteaffascinante ed avvincente. Il vetro rappresenta il simbolo materialedella modernità di questo XXI secolo per-ché incarna meglio il sogno di una liberacomunicazione tra l’uomo e lo spazio equesto materiale, che nell’immaginario

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" TORRE AGBAR A BARCELLONA, DINOUVEL E VASQUEZ,2005. LA FACCIATA, DILASTRE DI CRISTALLOSOVRAPPOSTE A UNCILINDRO COLORATO,CAMBIA COLORESECONDO L’INCIDENZADELLA LUCE DEL SOLE

" FONDAZIONELAZZARESCHI APORCARI (LU), DI P.C. PELLEGRINI, 2002.L’INVOLUCRO ESTERNO È UNA PELLE DI VETROCHE MUTA DAL GIALLOINTENSO A TERRA FINOALLA TRASPARENZADELLA GRONDA

NUOVE FACC IATE

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collettivo è l’emblema della fragilità, oggiè divenuto un elemento strutturale chesta stimolando la progettazione architetto-nica di facciate sempre più luminose, ridu-cendo al minimo la presenza di telai, mon-tanti e strutture in materiali diversi dal ve-tro, creando involucri continui vetrati dal-l’eccezionale impatto visivo. Ma la “rivolu-zione del vetro” deve ancora perfezionarealcuni aspetti tecnologici, primo fra tuttiquello dello scambio luce e calore con l’e-sterno. Accade, infatti, che la facciata divetro in grandi edifici richieda un’enormequantità di energia per il condizionamentodei locali all’interno, specialmente nelle zo-ne più esposte al sole. Per questo è giàpartita la sfida per creare nuovi edifici in-telligenti, in grado di dialogare con l’ester-no rispondendo automaticamente alle va-riazioni di temperatura e di condizioni cli-matiche. Le architetture di vetro, dunque,ci riserveranno ancora molte sorprese. !

" SWISS RE TOWER A LONDRA DI FOSTER E SHUTTLEWORTH,2002. NELLE GIGANTESCHE TORRIDI VETRO DEGLI ULTIMI ANNISOFISTICATI ACCORGIMENTITECNICI AUMENTANO LA STABILITÀ E FAVORISCONO IL RISPARMIO ENERGETICO. LA FORMA A CONO DELLA SWISSRE TOWER È STUDIATA PERRIDURRE LE TURBOLENZE. SOTTO, TAIPEI 101 UNO DEIGRATTACIELI PIÙ ALTI DELMONDO (509 M). LA FACCIATA È FATTA DA 16MILA PANNELLI DI VETRO E ACCIAIO REALIZZATIDALL’AZIENDA ITALIANAPERMASTEELISA

" A SINISTRA, TRIANGOLO DI COLONIA, DI GATERMANN E SCHOSSIG, 2006. IN QUESTA TORRE DI UFFICI ALTA 103 METRI IL VETRO ASSICURA UNAVISTA PANORAMICA E CONSENTE L’UTILIZZO DELL’ENERGIA SOLARE. PER AUMENTARE LA RESISTENZA È STATO UTILIZZATO UN DOPPIO VETRO CON INTERSTRATO STRUTTURALE (SENTRYGLAS® DI DUPONT)

di Fabio Carria

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NUOVE FACC IATE

a nuova sede milanese de lla Torno In-ternazionale , società d i ingegneria ci-vile rappresenta un esemp io eclatan-te de l nuovo ruolo architettonico efunzionale assunto dalle facciate , gra-

zie ai progressi tecnolog ici d i materiali etecniche d i posa in opera. In questo ed i-ficio d i otto p iani (con cinque p iani d i par-chegg io sotterraneo), progettato dallostud io d i Dante O . Benini, per le facciatesono stati utilizzati vetro e acciaio, chehanno importanti funzioni d i termorego-lazione , in quanto riducono il consumoenergetico, ma, allo stesso tempo, costi-tuiscono il vero segno architettonico de lprogetto.L’intera operazione comprende sia il re-cupero d i un ed ificio preesistente deg lianni Sessanta, sia la costruzione d i unnuovo ed ificio annesso. Il sistema de llefacciate prevede soluzioni d ifferenziate aseconda de ll’orientamento e de ll’altezza.Una facciata in vetro app licata all’ed ificiopreesistente garantisce importanti per-formance sotto il profilo de lla termore-golazione , mentre per il lato Sud è statocreato uno scudo in lamiera microforataallo scopo d i creare un microclima natu-

Vetro e acciaio come seconda pelle

SONO I MATERIALI CHE CONFERISCONO A UN NUOVO

PALAZZO DI UFFICI E SERVIZI IL CARATTERE DI EDIFICIO

ATTIVO, IN GRADO DI DIALOGARE CON L’AMBIENTE

ESTERNO, CON UN RISULTATO FUNZIONALE ED ESTETICO

DI GRANDE QUALITÀ. UN ESEMPIO DI NUOVO RAPPORTO

FRA INGEGNERIA STRUTTURALE E ARCHITETTURA,

CHE HA IL SUO ELEMENTO CHIAVE PROPRIO

NELL’INVOLUCRO ESTERNO DELL’EDIFICIO

L

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ralmente b ilanciato.Inoltre , sono stati utilizzati sistemi senso-riali e d i automazione che interag isconocon il sistema centrale d i controllo deg liimp ianti termofluid ici. Si tratta quind i d iun’evoluzione de lla concezione de ll’invo-lucro esterno, che passa dal sistema stati-co “passivo” , a que llo d inamico “attivo” .In pratica, l’ed ificio è in grado d i reag ireal camb iamento de lle cond izioni climati-che esterne . O ltre all’uso d i acciai e vetri in gran partericiclab ili, va sottolineato anche l’utilizzod i cementi, malte e vernici fotocatalitici,in grado d i abbattere l’inquinamento at-mosferico. Infine , va menzionata la sce ltad i collocare esternamente tutti g li im-p ianti, in copertura e con percorsi verti-cali d ietro lo scudo, con lo scopo d i au-mentare lo spazio interno e facilitare lamanutenzione .Ma ved iamo p iù in dettag lio le caratteri-stiche de lle facciate .

LA FACCIATA DEL VECCHIO EDIFICIO

Per la ristrutturazione de ll’ed ificio esi-stente è stata realizzata una chiusura a fi-lo de lla facciata con serramenti a tag liotermico de l tipo shadow line , un te laio

Torno InternazionaleRISTRUTTURAZIONE SEDE (2001-2003) / EDIFICIO DI NUOVA

COSTRUZIONE (2001-2006)

" COMMITTENTI Torno Internazionale, Nuova Immobiliare

Valtellina

" PROGETTO Dante O. Benini & Partners Architects

" PROGETTISTI Dante O. Benini, Simonetta Parazzoli

" RESPONSABILE

DI PROGETTO Dante O. Benini

" TEAM DI PROGETTO Dante O. Benini, Nicola Giacomin,

Luca Gonzo, Cristina Grossi,

Paolo Macchioni, Francesco Molinari,

Roberta Naggi, Simonetta Parazzoli,

Silvio Petronella, Romano Sguinzi" INGEGNERIA

STRUTTURALE Ove Arup & Partners (Londra e Milano) Gabriele del Mese, D.L.C. Milano Ing. Antonio Cavalazzi

" IMPIANTISTICA Manens Intertecnica, Verona

" LA FACCIATA DEL VECCHIO EDIFICIOÈ STATA CHIUSA CONSERRAMENTI A TAGLIOTERMICO, UN TELAIOMOLTO SOTTILE IN PROSPETTO E AMPIESPECCHIATURE IN VETRO CAMERA.DAL PRIMO AL SESTOPIANO È STATAAGGIUNTA UNAFACCIATA VENTILATA

" LA FACCIATAAPPESA ÈDISTANZIATA DI 60 CM DA QUELLAPREESISTENTEMEDIANTE BRACCIINCERNIERATIALLE SOLETTE DI TUTTI I PIANI

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una facciata d i 25 x 22 metri, per un tota-le d i circa 600 metri quadri, appesa al so-laio de l settimo p iano med iante tiranti. Èd istanziata d i 60 cm dalla facciata pre-esi-stente med iante bracci incernierati allesolette d i tutti i p iani sulle verticali de i ti-ranti; bracci su cui pogg iano i grig liati d icamminamento per la manutenzione eche portano all’estremità i ragni (sp ider)per l’attacco puntuale de lle lastre d i ve-tro. Si tratta d i panne lli in vetro monoliti-

ORIGINITralasciando le orig ini de ll’epoca romana e l’invenzione de llasoffiatura che ne l 1291 fece d i Murano l’isola de l vetro, la ve-trata d iviene vera forma d i espressione architettonica ne llechiese gotiche de l tardo med ioevo. Si doveva risolvere il pro-b lema d i come convog liare la massima luce all’interno de lleenormi cattedrali. Il desiderio atavico deg li architetti d i progettare architetturesempre p iù luminose ha poi ragg iunto le sue massime poten-zialità espressive solo grazie all’introduzione de l ferro e suc-cessivamente de ll’acciaio e de l calcestruzzo armato ne l pe-riodo de lla Rivoluzione Industriale: sono questi i materiali che

hanno permesso d i realizzare strutture con superfici vetratesempre p iù amp ie . La svolta avvenne ne l 1851 grazie a Jo-seph Paxton, che progettò il primo palazzo d i cristallo dallacomp lessa struttura in acciaio e vetro per l’Esposizione Mon-d iale d i Londra, a H ide Park. L’imponente mole de l ChristalPalace, costruita ne l tempo d i record d i soli se i mesi, ha d ifatto sancito la larga d iffusione de l vetro in architettura, mu-tando rad icalmente il modo d i pensare all’involucro ed ilizio,che d’ora in avanti può essere concep ito come totalmentetrasparente . Lo stesso Tullio Zevi, ce lebre critico de ll’archi-tettura, ha affermato che il Christal Palace (e il suo geme llocostruito a Sydenham) mostrarono le possib ilità ancora total-

NUOVE FACC IATE

molto sottile in prospetto e amp ie spec-chiature in vetro camera, per la magg iorparte fisse , alcune aprib ili con wasistass asporgere (che vengono aperti esclusiva-mente per la manutenzione con un im-p ianto termofluid ico).Inoltre , dal primo al sesto p iano è stataagg iunta una facciata ventilata appesa,progettata da AFE – Arup Facade Eng i-neering (D ipartimento facciate d i OveArup & Partners d i Londra). Si tratta d i

Dalle prime applicazioni del vetro in facciata alle facciate strutturali

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mente inesp lorate che la tecnolog ia de ll’epoca poteva offri-re , aprendo un periodo fertilissimo d i sperimentazione , cul-minato verso la fine deg li anni ’80 de ll’ O ttocento con l’ex-p loit strutturale de lla Galerie des Machines, realizzata perl’Esposizione Universale d i Parig i.Con la nascita de lla produzione industriale de l vetro, ne i pri-mi decenni de l ‘900 facevano il loro ingresso in architettura legrand i superfici vetrate . In questo periodo che viene infattiintrodotto il processo Forcault, il quale consiste ne ll’estrarreverticalmente un p iano d i vetro fuso da un bagno metallico amezzo d i rulli ricoperti d i amianto. Da e lemento prevalente-mente funzionale il vetro d iviene un vero e proprio mezzoespressivo de ll’architettura, portando alcuni grand i architettiad affermazioni come la seguente: “Se vog liamo e levare il li-

ve llo de lla nostra civiltà saremo costretti, volenti o nolenti, asovvertire la nostra architettura. Questo ci riuscirà e liminan-do la chiusura deg li spazi in cui viviamo con l’introduzionede ll’architettura d i vetro.” (Paul Scheerbart ne l 1914 in “ Ar-chitettura d i vetro”).”La storia dell’architettura è la storia dell’uomo in continualotta con la luce” . (M ies Van Der Rohe). “L’architettura è l’abi-lità di giocare con i volumi in modo corretto e magnifico sot-to la luce” , scriveva infine Le Courbusier nel secondo decen-nio del Novecento. Proprio in quello stesso momento storiconasceva in Germania il movimento guidato da Bruno Taut, Gla-serne Kette (Collana di vetro), che riuniva Adolf Behne, O ttoBartning, Hermann F insterlin, Walter Gropius, Erich Mendel-sohn, Hans Poelzig, Bruno e Max Taut, diversi grandi nomi

co (cm 154 x 352), d i 15 mm spessore , ac-costati con tenuta a mezzo guarnizione si-licone . La struttura è chiusa sui due lati esulla sommità con panne lli d i vetro. Per ri-quadrare perfettamente i nuovi serra-menti e nascondere i sostegni de lla fac-ciata appesa, la facciata esistente è statarivestita con materiale Acuapane l Knauf,lastre in grc per esterni.Per quanto riguarda i requisiti funzionali,

" I BRACCI INCERNIERATI ALLE SOLETTE PORTANO ALL’ESTREMITÀ I RAGNI (SPIDER) PER L’ATTACCO PUNTUALE DELLE LASTRE DI VETRO.SUI BRACCI POGGIANO ANCHE I GRIGLIATI DI CAMMINAMENTO PERLA MANUTENZIONE

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il sistema d i facciata ha un ruolo impor-tante per il contenimento energetico e ,soprattutto , per il mig lioramento de lcomfort interno, in quanto riduce l’impat-to de i ragg i solari. Sensori d i temperatu-ra esterna e interna, d i umid ità e ve locitàde l vento interag iscono con il sistemacentrale d i controllo deg li imp ianti termo-fluid ici, che comanda l’apertura e la chiu-

dell’architettura moderna tutti desiderosi di far parte diun’esperienza utopistica di comunicazione e progettazione.Bruno Taut, ad esemp io, realizza ne l 1918 « L'architettura al-p ina »: una serie d i d isegni d i immag inarie costruzioni in ve-tro pensate ne llo scenario de ll'arco alp ino. Il Padiglione del-l’acciaio all'esposizione d i Lipsia de l 1913 e il Padiglione delvetro al Werkbund d i Colonia sono anch’essi frutto de lle pri-me avveniristiche ricerche sull'uso de l vetro in architettura.

INNOVAZIONI TECNICHEL’avvento de l Razionalismo ne lla prima metà de l secolo scor-so ha introdotto a p ieno d iritto il vetro come uno deg li e le-menti costitutivi fondamentali de lla composizione architetto-nica. La rarefazione strutturale che precede l'idea d i traspa-

renza d iventa la speranza che anima l’architettura ne l suonuovo rapporto tra esterno ed interno, fino alle recenti rea-lizzazioni a cavallo deg li ultimi due secoli, che sono espres-sioni evidenti d i un’architettura in continua evoluzione . Un’in-novazione tecnica davvero importante si ha verso la metà de lNovecento, con la messa a punto de l Pilkington FloatSystem, metodo con il quale il vetro fuso viene colato su unbagno d i stagno in fusione su cui va espandendosi e galleg-g ia, per poi essere trasformato in una lastra continua. A llostesso periodo risalgono que lle che sono considerate de lleanticipazioni de lle od ierne facciate strutturali in vetro: il Sea-gram Building d i M ies Van Der Rohe e Philip Johnson (1954)e la Maison De La Radio d i Henri Bernard (1953). G li ultimi progressi de lla tecnolog ia de l vetro temperato han-

" LA FACCIATA VOLTA A SUD DEL NUOVO EDIFICIO È PROTETTA DA UNA GRANDE VELA IN LAMIERA MICROFORATA CHE FUNZIONA DA SCUDO PROTETTIVO PER IL SOLE, CREANDO UN MICROCLIMA BILANCIATO ALL’INTERNO

NUOVE FACC IATE#

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sura de l flusso d’aria. Quest’ultimo è d i-retto dal basso verso alto, con ingressodal grig liato de l primo p iano e uscita daun’apertura long itud inale ne lla parte altade l prospetto frontale , rego lab ile permezzo d i louvres in vetro motorizzate econnesse con il sistema d i controllo cen-trale .

LA FACCIATA DEL NUOVO EDIFICIO

Il nuovo ed ificio è caratterizzato da unagrande “ve la” d i 26 tons che culminasvettando sopra la copertura in vetro de l-l’ed ificio esistente . Uno scivolo concavo(ne lla foto qui a lato) si collega con lastruttura portante de l fronte Ovest, co-prendo un ed ificio commerciale p iù bassoe creando un’unica composizione archi-tettonica. L’involucro ed il corpo edilizio sono co-struiti prevalentemente in vetro e acciaio.Il corpo edilizio del fabbricato di nuovarealizzazione è costituito da una strutturamista. Il nucleo centrale dell’edificio, com-posto dai servizi, dal vano scala e dagliascensori è costruito in cemento armato efunge da controvento per l’intero fabbri-cato. Mentre in acciaio è stata realizzata lastruttura a geometria complessa dei diffe-renti solai, che si traducono in una serie disuperfici degradanti, completamente libe-re da elementi verticali, grazie all’utilizzo

di grandi pilastri esterni, inclinati lungo ilfronte della facciata Ovest. Il rivestimentodella vela è costituito da un particolare ac-ciaio AISI 316 20/10 microperforato Ugi-top di Uginox (Gruppo Arcelor). Si trattadi una gamma di acciai inossidabili con ri-vestimento di stagno, riciclabili al 100%,che si caratterizzano per la lunga durata el’ottimo impatto estetico. !

no consentito d i realizzare lastre d i grand i d imensioni e d i ri-durre (ma non e liminare) la naturale tendenza d i questo ma-teriale a rotture d i tipo frag ile per stati tensionali d i modera-ta entità. In temp i ancora p iù recenti la tecnolog ia ed ilizia de l

vetro ha poi conosciuto nuove rad icali sp inte in avanti. Da unlato grazie allo sviluppo d i prodotti vetrari dalle prestazionisempre p iù e levate , dall’altro grazie all’introduzione d i alcu-ni innovativi sistemi d i fissagg io. Questi ultimi in particolarehanno una volta d i p iù ridefinito comp letamente il linguagg iode ll’architettura de l vetro. Dai sistemi meccanici d i montag-g io (le “rotules” de l brevetto RFR con le re lative varianti) aicomposti chimici d i fissagg io e sig illatura, la tecnolog ia con-temporanea de l vetro strutturale offre ogg i una notevolequantità d i soluzioni.Infine , con l’industrializzazione de l vetro float, si assiste perla prima volta ad un utilizzo p iù estensivo de l vetro come ma-teriale d i tamponamento inserito all’interno d i grig liati me-tallici.

GROPIUS, BAUHAUS, 1926

Le foto di questoarticolo sono di Toni Nicolini,Nicola Giacomin,Dante O. Benini & Partners

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La nuova torre di Renzo Piano a Londra

LONDON BRIDGE TOWERrogettata come una schegg ia d i cristallo dalla forma p iramidale ,la London Bridge Tower d i Renzo Piano è ormai soprannominata“The Shard” , la schegg ia, appunto. Si tratterà d i un colosso alto

all’incirca 510 metri, (misura che le varrà il primato come grattacie lo p iùalto d’Europa), e questa sce lta d i trasparenza è forse g iustificata anchedall’esigenza d i alleggerire l’impatto d i una simile massa volumetrica perarricchire lo skyline lond inese con una presenza non eccessivamente gre-ve , bensì leggera ed e legante . La dopp ia facciata ventilata, poi, ridurràconsiderevolmente l’accumulo d i calore e al contempo favorirà l’entratamassima de lla luce naturale , rendendo l’amb iente vicino alla facciata mol-to confortevole; questi ed altri accorg imenti (il calore accumulato dag liuffici sarà convog liato per il riscaldamento d i hote l e appartamenti e unrad iatore posto a lato de ll’ed ificio d issiperà g li eccessi) faranno sì che laLondon Bridge Tower necessiti de l 30% in meno d i energ ia rispetto a untrad izionale ed ificio d i que lle d imensioni. Dovrebbe essere pronta per il2010, anno in cui osp iterà all’incirca d iecimila persone d istribuite tra uffi-ci, gallerie , ristoranti, negozi, un albergo e d iversi appartamenti residen-ziali, e d iventare così una sorta d i cittade lla in cui le persone non soltan-to lavorano, ma vivono e si incontrano, fanno compere e osservano il pa-norama dall’alto, godendo de i g iard ini d’inverno ventilati naturalmente .Grazie alla sce lta de l vetro come materiale , tutto ciò potrà svolgersi in uncontesto d i forte compresenza con l’amb iente esterno, d i vicinanza con iltessuto cittad ino che circonda la torre . Paradosso per il tema d i questa ri-vista, man mano che la d istan-za dal lato frontale de ll’ed ifi-cio si accorcia, p iù è evidente ,per il passante che si avvicine-

rà a “The Shard” , che la facciata de lla torrescompare , lasciando a chi guarda l’immag inede l turb inio d i persone e d i cose in continua at-tività all’interno de lla torre , il vero riflesso d iuna città come Londra, sempre in grande fer-mento, sempre aperta ag li scamb i umani. Foto Davidson e Mc Lean, Denancè

P

" IN ALTO UN RENDERING CON LA VISTADELLA TORRE DA ST. THOMAS STREET. QUI A DESTRA UN MODELLO DELLAFACCIATA NORD. LA TECNOLOGIAAPPLICATA CONSENTE UN PERFETTOCONTROLLO DEL MICROCLIMAALL’INTERNO, ANCHE NELLE ZONE PIÙ VICINE ALLA FACCIATA DI VETRO

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La rivoluzione del vetroSVILUPPATO SOPRATTUTTO NEI PAESI DEL CENTRO E NORD

EUROPA L’USO DEL VETRO STRUTTURALE, GRAZIE ALLE NUOVE

TECNICHE DI ANCORAGGIO, PUÒ DAR VITA A SOLUZIONI

ARCHITETTONICHE INNOVATIVE, ALCUNE DELLE QUALI SONO

ENTRATE TRA I CLASSICI DELL’ARCHITETTURA CONTEMPORANEA

on il termine “vetro strutturale”si definiscono quei sistemi in cuiil telaio metallico non è visibiledall’esterno (frameless) e i pan-nelli vitrei sono sorretti in corri-

spondenza dei 4 angoli da appositi mor-setti. Dall’esterno si colgono solo le lastredi vetro, il che fa percepire esteticamentel’intera struttura come uniformemente vi-trea, interrotta fra l'una e l'altra lastra sol-tanto dalla fuga dei giunti di silicone. Essimisurano 20 mm circa e svolgono sia lafunzione di sigillanti resistenti agli agentiatmosferici, sia quella di assorbire i carichistatici e /o dinamici ai quali la struttura èsottoposta. Il reticolo interno agganciasolamente il vetro interno, al quale il vetroesterno viene incollato mediante l’impie-go di un materiale chiamato sigillantestrutturale. Le facciate strutturali sono pertanto pro-gettate in base alle caratteristiche del ve-tro ed ogni particolare può essere deter-minato solo dopo l’esatta previsione delsuo comportamento sotto carico.G eneralmente la struttura de llafacciata può essere suddivisa inquattro tipologie, a seconda di co-me viene fissata la lastra di vetro: " Strutturale a due lati: il fissaggiodi vetro avviene con battuta tradi-zionale su due lati contrapposti econ silicone strutturale sugli altridue." Strutturale a quattro lati: il fis-sagg io è realizzato con silicone

strutturale su tutti e quattro i lati del ve-tro, senza sistemi di appoggio e/o riten-zione meccanica." Semistrutturale a due lati: il fissaggio èottenuto con sigillante strutturale su tuttie quattro i lati della vetrazione e con si-stema di sostegno meccanico continuosui lati orizzontali." Semistrutturale a quattro lati: il fissag-gio avviene con silicone strutturale su tut-ti e quattro i lati del vetro con accessori diritenzione meccanica, caratterizzati dallapresenza di un dentino presente sia nellesezioni verticali che in quelle orizzontali.Quando i sistemi di vetrate continue ven-gono definiti “strutturali” , si intende conciò che possono essere sospesi alla strut-tura dell’edificio senza necessità di altrieventuali supporti.La realizzazione delle serre nel quartiere“La Villette” (1981-86) a Parigi, operadell’ingegnere Peter Rice e degli architet-ti Martin Francis e Ian Ritchie, costituisceuna grande innovazione nel campo delle

C

" UFA CINEMACENTER A DRESDA(ARCH. COOPHIMMELB(L)AU). LA STRUTTURA DI VETRO, È UNOSPAZIO CHE SERVEDA FOYER E PIAZZAPUBBLICA APERTAALLA CITTÀ

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strutture in vetro: qui infatti le lastre vitreerisultano appese alla struttura portantemediante l’utilizzo di sistemi articolati tipoRotulle. La scelta di realizzare la strutturacon un sistema di cavi quasi del tutto invi-sibili frontalmente conferisce estrema leg-gerezza all’intera costruzione.Un’opzione alternativa alla facciata appe-sa in sommità è quella più recente dellafacciata composta da lastre sospese epuntualmente agganciate a cavi sottili na-scosti dietro le giunzioni di silicone. L’evo-luzione più ardita di questa tipologia d’an-coraggio è quella che sfrutta i cavi di ac-ciaio sia per sospendere le lastre di vetro,sia per contrastare le azioni fuori dal pia-no. In questa tipologia rientra la facciatavetrata (m25xm40) dell’Hotel Kempinskipresso l’aeroporto di Monaco di Bavieraprogettata da Jörg Schlaich. Il sistema difissaggio puntuale qui adottato consistein morsetti di acciaio inossidabile connes-si ai cavi. Tale sistema, afferrando le lastredi vetro ai quattro vertici (con l’interposi-zione di uno strato di silicone) consente dievitare l’esecuzione di fori per l’inseri-mento delle rotulle, e garantisce al con-tempo una sufficiente tolleranza nei con-fronti delle deformazioni fuori dal piano.Per contro, le elevate sollecitazioni in cor-rispondenza degli angoli impongono co-munque l’impiego di vetro temperato; l’u-tilizzo della laminazione garantisce infineun buon isolamento acustico, oltre al van-

taggio della ridondanza strutturale.Questo tipo di struttura a rete piana di ca-vi è stato poi riproposto in altre realizza-zioni di facciate. Il suo grande vantaggio èdi essere un sistema a “ lastra indipenden-te” , ovvero tale per cui ogni pannello èportato singolarmente; ciò contrariamen-te a quanto avviene nella facciata sospesa“pura” (come quelle de La Villette e di Isp-wich) dove una fila di pannelli è sostenutada un’unica lastra la cui eventuale rotturacrea grossi problemi di ridistribuzione deicarichi.Una variante ancora più “audace” di que-sta tipologia è quella a “cavo singolo” ,dove i cavi verticali hanno da soli il dupli-ce ruolo di sostenere il peso delle lastre edi contrastare (pretesi) le azioni ortogona-li al piano del vetro. Un esempio notevoledi ciò è costituito dal Cubo di vetro delleCantine Ceretto (2002) nella campagnapiemontese, dotato oltretutto di facciatestrapiombanti, essendo l’asse del cubo in-clinato rispetto alla verticale.In conclusione, sebbene l’utilizzo di lastrein facciata rappresenti la principale appli-cazione del vetro strutturale, ad oggi ri-sultano molteplici applicazioni in vetrodalle sollecitazioni più varie, dalle coper-ture alle passerelle. In teoria quindi nonc’è motivo per cui il vetro non debba es-sere impiegato anche per pavimenti; tut-tavia il pavimento in vetro sembra esserel’ultimo “tabù” da superare. !

NUOVE FACC IATE

" NEL CASINÒKURSAAL DI LUGANO (ARCH. HUBER,GAZZANIGA,CECCOLINI) LA FACCIATA IN VETROSTRUTTURALE È TENUTA SOSPESADA UNA TRAVEORIZZONTALE,PORTATA DA 2 COLONNE ESTABILIZZATA DA UNA SERIE DI CAVI TESICONTRAPPOSTICHE ASSORBONOLE SPINTE DELVENTO. I CAVISONO CONNESSIALLE MURATURELATERALIRINFORZATE PER RIPRENDEREGLI SFORZIORIZZONTALI