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Odilon Redon, Il ciclope, 1895-1900, olio su tela, Rijsmuseum Kroller-Muller, Otterlo. IL SIMBOLISMO Gustave Moreau, Lapparizione, 1876, olio su tela, Musée Moreau, Parigi.

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Odilon Redon, Il ciclope, 1895-1900, oliosu tela, Rijsmuseum Kroller-Muller,Otterlo.

IL SIMBOLISMO

Gustave Moreau, L’apparizione, 1876,olio su tela, Musée Moreau, Parigi.

Arnold Bocklin, L’isoladei morti, 1880, temperasu tela, Kunstmuseum,Basilea.

Michail Vrubel’, Il demone seduto, 1890, oliosu tela, Galleria statale Tret’jakov, Mosca.

Franz von Stuck, Il Peccato, olio su tela,Palermo Galleria d’arte moderna.

LA SECESSIONE DI MONACO1892

Gustav Klimt(Vienna, 14 luglio 1862 – Neubau, 6 febbraio 1918)

LA SECESSIONE DI VIENNA 1897

Tra il 1886 e il 1888 egli si dedica, con il fratello e l'amico, alla decorazione del Burgtheater diVienna, in una serie di pannelli raffiguranti teatri dell'antichità o del mondo contemporaneo.

Nel 1894 l'università di Vienna aveva commissionato all'artista la decorazione del soffittodell'aula magna sul tema illuminista del trionfo della Luce sulle Tenebre, da sviluppare su trefacoltà: Filosofia, Medicina e Giurisprudenza.

Nel 1898 si inaugura la prima mostra della Secessione viennese, movimento artisticocostituitosi l'anno prima con Klimt presidente. La secessione pubblica una propriarivista, Ver Sacrum (Primavera sacra) di cui verranno pubblicati 96 numeri, fino al 1903.

Gustav Klimt, Manifesto per Ver sacrum, 1898.

La seconda mostra inaugurerà il Palazzo della Secessione, appositamente progettato da JosephMaria Olbrich con elementigreco-egiziani: all'ingresso venne collocata la frase di

Ludwig Hevesi A ogni tempo la sua arte, all'arte la sua libertà.

Il Fregio di Beethoven, lungo trentaquattro metri e sviluppato su tre pareti del Palazzo dellaSecessione, fu dipinto da Klimt nel 1902 in occasione della XIV mostra del movimento dellaSecessione Viennese.

Ispirato alla Nona Sinfonia, il Fregio fu concepito come parte di un percorso espositivo in cui lavisita si trasformava in una sperimentazione sinestetica dove la musica diventava partecostituente e fondamentale dell’opera; in occasione dell’inaugurazione della mostra fu infattieseguito l’Inno alla Gioia diretto da Gustav Mahler.

L’uomo, raffigurato dal Cavaliere, dovrà affrontare una sorta di viaggio agli Inferi perraggiungere la Poesia, protagonista femminile del dipinto. La strada verso il sublime è tortuosa ecolma di tentazioni pericolose ma il Cavaliere ne esce vittorioso e arriva finalmente il momentodella liberazione rappresentato dal raggiungimento dell’estasi amorosa. L’abbraccio finale tra ilCavaliere, spogliato delle sue armi, e la Poesia simboleggia il raggiungimento del regno ideale.

Gustav Klimt, Il bacio, 1907, olio su tela,Vienna, Osterreichische Galerie.

Gustav Klimt, l’abbraccio, 1905-09, acquarello e tempera su cartaincollata su tavola,Osterreichisches Museum furAngewandle Kunst.

Gustav Klimt, Giuditta I,1901, Olio e vernice doratasu tela, cm 84 x 42.Österreichische GalerieBelvedere, Vienna.

Gustav Klimt, le treetà della donna, 1905,olio su tela, GalleriaNazionale d'ArteModerna, Roma.