il manuale typo
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IL MANUALE TYPOLETTERING,TIPOGRAFIA& I M PA G I N A Z I O N E
IL MANUALE TYPOFondamenti di tipografia
4Il Manuale Typo
LA STRUTTURA DEL LETTERING
Il nostro alfabeto ha delle forme universalmente conosciute per ogni lettera.Tuttavia alcune caratteristiche
possono variare leggermente e in modo uniforme per tutte le lettere, tra un carattere e laltro. Tutte le classificazioni stilistiche si basano su questi fattori di variabilit per poter determinare in quale categoria un qualsiasi carattere deve essere collocato.
5Il Manuale Typo
A. corpo B. altezza maiuscolaC. altezza minuscolaD. ascendenteE. discendenteF. linea di base1. goccia2. grazia3. pancia4. asta curva5. asticina6. terminale7. barra8. bianco interno9. asta verticale10. raccordo11. asse del carattere
6Il Manuale Typo
uno degli aspetti del linguaggio visivo, insieme alla forma e al colore. Le variazioni nella forma delle lettere provocano un mutamento emotivo. Basandoci solo sulla forma delle lettere formuliamo giudizi durante la lettura.
LA FORMA DELLA LETTERA
7Il Manuale Typo
Alcune ricerche hanno dimostrato la tendenza di alcuni caratteri a rendere felici oppure tristi.
ModernoAvanguardia
Retr
Divertente
Chc
Helvetica 24 pt
ITC Blair Medium 21 pt
Bodoni STD 25 pt
Badaboom BD 25 pt
ITC Edwardian 37 pt
8Il Manuale Typo
LA CLASSIFICAZIONE DEI CARATTERIdi Aldo Novarese
Per tutto il novecento molti disegna-tori hanno tentato di individuare una schematizzazione il pi possibile effi-cace per la classificazione dei carat-teri tipografici. Si possono ricordare Franois Thibaudeau nel 1924, Maxi-milien Vox nel 1954, o ancora Erman Zapf e Willy Wengen che nel 1964 riprendono e migliorano la classifica-zione Atypi del 1962, definendo cos la normativa Din 16518. Tuttavia ad oggi non esiste ancora una classifica-zione univocamente accettata.
Nel 1956 anche Aldo Novarese pro-pose una classificazione che Daniele Baroni ritiene ancor oggi la classifi-cazione pi convincente, soprattutto da un punto di vista didattico (Ba-roni 1999, p. 28). La classificazione di Novarese suddivide i caratteri in dieci distinte famiglie, suddivise se-condo la caratterizzazione storica, estetica e del disegno (soprattutto del piede del carattere).
9Il Manuale Typo
1. Lapidari2. Scritti3. Medievali4. Ornati5. Venezinani6. Egiziani7. Transizionali8. Lineari9. Bodoniani
10. Fantasia
1 3 5
7 9
2 4
6 8 10
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Il Manuale Typo
Lapidari, Medievali, Veneziani, Transizionali, Bodoniani, Scritti, Ornati, Egiziani
Lineari, FantasiaSERIF SANS SERIF
Questi caratteri apparvero in Inghil-terra allinizio del diciannovesimose-colo e una volta erano denominati bastoni, grotteschi, o sans-serif (senza grazie). Sono sprovvisti di gra-zie e funzionali, liberati da ogni ele-mento inutile. Alcune volte sono disegnati con riga e compasso (Futura) e comprendono numerose varianti come lHelvetica e lUnivers. I lineari sono i caratteri pi usati e richiesti di questi tempi per-ch siadatta molto bene alla tipogra-fia contemporanea.
I caratteri con grazie sono general-mente considerati pi facili da legge-re in lunghi passaggi che quelli senza. Gli studi al riguardo sono ambigui e suggeriscono che la maggior parte delleffetto sia dovuta solo ad una maggiore familiarit ai caratteri con grazie. Come regola generale, i lavori stampati come libri e giornali usano quasi sempre caratteri graziati, alme-no per il corpo del testo.
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Il Manuale Typo
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Il Manuale Typo
UNULTERIORECLASSIFICAZIONE
VECCHIO STILE
GRAZIE MARCATE
MODERNI
SENZA GRAZIE
IRREGOLARI
CALLIGRAFICI
DECORATIVI
Garamond, Palatino, Goudy
Rockwell, Century
Onyx, Bodoni, Didot
Futura, Frutiger, HelveticaAristotele PunkLucida Handwriting
Curlz MT
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GLI STILI
TONDO SOTTOLINEATO
GRASSETTO BORDATO
CORSIVO BARRATO
GRASSETTOCORSIVO
OMBRA
REGULAR BOLD
ITALIC
BAUHAUS 93 Helvetica Neue
Bodoni Bold
Desdemona
ENGRAVIER INITIALS
Abadi MT Condensed LightSneaker Script
Futura Extra Bold
Helvetica Bold Italic
Gill Sans
Lucida Sans Italic
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CRENATURA
Per crenatura si intende lincremento o la riduzione dello spazio tra speci-fiche coppie di caratteri. Per avvici-namento si intende lampliamento o la riduzione della spaziatura tra i ca-ratteri nel testo selezionato o in un blocco intero di testo. Alcuni font hanno delle specifiche molto precise per le coppie di crenatura. Tuttavia, se un font offre dati minimi di crena-tura incorporata o addirittura nessun dato di crenatura, o se usate due tipi di caratteri e dimensioni diversi in una o pi parole in una stessa riga, potete scegliere di usare la crenatura ottica. Questa consente di regolare la spaziatura tra caratteri adiacenti in base alla loro forma.
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Il Manuale Typo
Walk in the wildWalk in the wildWalk in the wildWalk in the wildEsempi di crenatura metrica:
A - Crenatura(0)B - Crenatura(-20)C - Crenatura(-40)D - Crenatura(-60)
A
B
C
D
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INTERLINEA
chiamato interlinea lo spazio che viene interposto tra una linea di testo e quella successiva in senso orizzon-tale. Soprattutto in casi di giustezze lunghe, la mancanza dinterlinea pu creare difficolt di lettura nel passag-gio ad una linea successiva.Nel sistema tipografico essa viene calcolata in base allocchio del carat-tere prescelto ed espressa in punti tipografici. Gli psicologi invece consi-gliano di utilizzare come misura la x minuscola del carattere utilizzato.Questa misura va aumentata per i li-bri per bambini e ragazzi e modifica-ta quando si hanno dei caratteri con tratti ascendenti e discendenti molto pronunciati. Sembrerebbe anche qui quindi che una maggiore interlinea
possa facilitare la lettura ma non cos perch ci costringerebbe loc-chio ad aumentare il numero di sbal-zi e delle fissazioni da una linea alla successiva. Uninterlinea maggiore consigliata solo nel caso in cui si vo-gliano creare effetti speciali come ad esempio una lettura pi lenta. Pos-siamo comunque comporre un testo senza interlinea, detto a spalla, ma ci sconsigliato nel caso di caratteri con lunghi tratti ascendenti e discen-denti che senza unadeguata interline-atura risulterebbero sovrapposti.
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Il Manuale Typo
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CORPO 12/12 CORPO 12/14 CORPO 12/16
La leggibilit di un testo data dal rapporto tra corpo del carattere ed interlinea
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Il Manuale Typo
GIUSTEZZA
La giustezza la lunghezza della linea di testo e si misura in righe tipogra-fiche o in centimetri. La giustezza stabilisce la lunghezza massima delle righe tipografiche.Ci non vuol dire che la riga di testo debba essere lunga quanto la giustezza (questo si verifica solo nella composizione a blocchet-to). Infatti essa deve avere una misura variabile in base allallineamento del testo in caso contrario si avrebbe una difficolt di lettura da parte del lettore poich locchio del lettore si posa su un gruppo di parole.Questo fenomeno stato definito fissa-mento.Tra un fissamento e un altro locchio riposerebbe per un quinto di secondo. La fatica ottica il seguire una linea di stampa dallinizio alla fine,
passando poi alla linea sottostante. Il numero di fissamenti dunque dato dalla lunghezza della linea stampata (giustezza), quindi da questo concet-to si potrebbe dedurre che pi cor-ta la giustezza della linea di testo, pi facile ne risulta la lettura. Ma non cos infatti la giustezza va sempre rapportata al corpo del carattere,per evitare fastidiosi a capo di parola.
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Il Manuale Typo
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