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IL DISTURBO NARCISISTICO DI PERSONALITÀ. Caratteristiche cliniche e relazionali Dott.ssa Annalisa Barbier, PhD Psicologo – Dottore di Ricerca in Neuropsicologia

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IL DISTURBO NARCISISTICO DI PERSONALITÀ.

Caratteristiche cliniche e relazionali

Dott.ssa Annalisa Barbier, PhDPsicologo – Dottore di Ricerca in Neuropsicologia

«IL NARCISISMO DENOTA UN

INVESTIMENTO NELL'IMMAGINE

INVECE CHE NEL SÉ. I narcisisti

amano la propria immagine non il loro

sé reale. Hanno un senso di sé debole,

e non è in base ad esso che orientano

le loro emozioni. Ciò che fanno è

piuttosto diretto ad incrementare

l'immagine, spesso a discapito del

sé».

Alexander Lowen, 1984

«Il "perverso narcisista" può esistere al di fuori di noi, ma anche al nostro interno, quando cerchiamo di curare nell’altro i nostri propri bisogni. Quando ci accingiamo a farci del bene attraverso l’altro e finiamo in realtà per farci del male.»

Dacia Maraini

Dott.ssa Annalisa Barbier, PhD

Il termine “narcisismo” è stato mutuatodalla sfera della mitologia, per indicareun concetto molto importante: L’AMORE DI SÉ. Questo amore di Sé, cherappresenta un aspetto sano e fondamentale nello sviluppodell’individuo, può tuttvia raggiungereun’intensità così forte e assoluta daRENDERE IMPOSSIBILE ALLA PERSONA VEDERE L’ALTRO AL DI FUORI DI SÉNarciso muore nel tentativo di unirsi allapropria immagine perfetta, dopo aver negato ad Eco di offrirgli il suo amore. In questo mito vediamo come l’altro – per il narcisista – È PURA ILLUSIONE, IMMAGINE, MERA RAPPRESENTAZIONE, riconoscibileesclusivamente nella misura in cui è capace di restituirgli quell'immagine di perfezione, potere, distacco e superioritàtanto necessaria al suo fragile Sé.

I PRIMI ANNI

Negli anni, molti importanti autori hanno elaborato diverse teorie in merito al narcisismo come manifestazione sana o patologica dell’amore di Sé e delle relazioni con l’altro.

A partire da Freud, il termine “narcisismo” ha via via assunto diversi significati: Freud (1914 - 1922) definì il “narcisismo primario” come un investimento libidico originario dell’Io ad uno stadio intermedio tra autoerotismo ed investimento oggettuale; successivamente definì il “narcisismo secondario” come un ripiegamento della libido sull’io dopo essere stata sottratta ad altri investimenti oggettuali (relazione con l’altro).

Ferenczi nel 1913 lo considera una forma di onnipotenza incondizionata; Reich ne sottolinea l’aspetto difensivo di corazza caratteriale (1922).

HANS KOHUT E OTTO KERNBERG

Molto più tardi, Kohut (1971-1977) indica l’aspetto fisiologico e sano delnarcisismo, inteso come amore e stima di Sé, distinguendo tra bisogninarcisistici (di rispecchiamento e idealizzazione) e patologia narcisistica,caratterizzata quest’ultima da una fissazione al Sé grandioso edesibizionista e ai suoi bisogni.

Kernberg (1975) considera un narcisismo “normale” indicativo diinvestimento libidico su un Sé integrato, ed un narcisismo “maligno” opatologico come investimento su una struttura patologica del Sé (formatadalla fusione di Sé ideale, immagine ideale dell’altro e immagine reale diSé), che si sviluppa in seguito alla CARENZA DI CURE DA PARTE DIGENITORI ANAFFETTIVI O PASSIVO-AGGRESSIVI E MANIPOLATORI,INDUCENDO I FIGLI A SVILUPPARE PER DIFESA DAL DOLORE, UNAPERCEZIONE GRANDIOSA DI SÉ.

IL NARCISISMO DI KERNBERG

Kernberg distingue fra TRE DIFFERENTI TIPI DI NARCISISMO (Kernberg, O. 1987 e 1975):

1. Il NARCISISMO SANO, che tutti condividiamo, in cui l’investimento libidico su un sé integrato porta a essere ambiziosi, ad avere delle relazioni interpersonali e a essere in accordo con i propri valori morali.

2. Il NARCISISMO INFANTILE, basato sulla gratificazione/soddisfazione di bisogni, incluso il bisogno di entrare in connessione con l’altro. Il soggetto, come un bambino, è insaziabilmente richiedente, incessantemente esigente e gli altri esistono solo in funzione di soddisfare i suoi bisogni.

3. Il NARCISISMO PATOLOGICO, che si configura come uno specifico disturbo di personalità. Iperinvestimento della libido su un Sé non integrato, che mantiene scisse le rappresentazioni idealizzate del sé e degli altri, dando così origine ad un SÉ GRANDIOSO e alla necessità di CONTINUE RASSICURAZIONI DALL’ALTRO. Così il narcisista si muove in una realtà pericolosa in cui l’immagine grandiosa di sé può venire continuamente invalidata. Per difendersi da questo rischio il narcisista deve tenere lontani gli altri (dai quali pure dipende) che diventano automaticamente OGGETTO DI RABBIA E SVALUTAZIONE.

ROSENFELD

Rosenfeld (1987) ha distinto due forme di patologia narcisistica:

1. NARCISISTI ‘A PELLE SPESSA’: sono arroganti, aggressivi, tendono a distruggere l’oggetto e sopravvivono grazie all’investimento in un sé idealizzato

2. NARCISISTI ‘A PELLE SOTTILE’: sono vulnerabili, provano vergogna e senso d’inferiorità, cercano approvazione e sono ipersensibili a qualsiasi critica.

GLENN GABBARD

Gabbard (1989) distingue tra due forme di narcisismo: l’ipervigile el’inconsapevole.

1. IPERVIGILE (hypervigilant): indica un soggetto estremamentesensibile alle critiche e alla disapprovazione, che prova facilmentevergogna ed umiliazione ed è costantemente attento a nonincappare nella disapprovazione, nella critica o nel rifiuto. Questosoggetto si sente costantemente inadeguato, appare attento, schivo etimido. Vive sentimenti di rancore

2. INCONSAPEVOLE (oblivious): pur essendo guidato dal medesimobisogno di approvazione e ammirazione resta inconsapevole di ciòche suscita negli altri, ed appare superiore, distaccato e freddo.

THEODORE MILLON

Theodore Millon (1996, 1998) descrive cinque tipologie di narcisisti, tra cui tornano due delle solite categorie finora incontrate:

1. NARCISISTA ELITARIO (elitist narcissist): convinto del proprio essere superiore e speciale, anche dinnanzi agli scarsi risultati concreti.

2. NARCISISTA COMPENSATORIO (compensatory narcissist): comprende in sé caratteristiche del disturbo narcisistico e aspetti del disturbo evitante, ed è consapevole di un profondo senso di vuoto interiore, che cerca di compensare attraverso un’illusione di superiorità; tuttavia tale costruzione è fragile, e di conseguenza si ritrova sempre esposto ad emozioni di colpa, vergogna e ansia sociale.

JAMES MASTERSON

Nel 1993 MASTERSON distingue tra due tipologie di narcisisti:

1. INFLATED/EXHIBITIONISTIC: un narcisismo “gonfiato/esibizionistico”, caratterizzato dalla rappresentazione grandiosa di sé e dalla susseguente denigrazione dell’altro che non riconosce tale grandezza;

2.CLOSET: un narcisismo “celato” caratterizzato dalla evidentebassa considerazione di sé, insufficiente auto-percezione eautostima, profondo senso di vuoto interiore e dalla presenza dicronici sentimenti di vergogna, rifiuto ed umiliazione. Vive di luceriflessa.

ELSA RONNINGSTAM

L’autrice differenzia molteplici forme di narcisismo (2005) accomunate dalla presenza di una evidente disregolazione dell’autostima, gestita tuttavia in maniera diversa. Tra queste l’autrice elenca:

1.IL NARCISISTA ARROGANTE (arrogant narcissist): cerca di fare fronte alla scarsaautostima costruendo un senso esagerato di superiorità ed unicità, e lasciandosiassorbire da fantasie grandiose. Caratterizzato dall’assunto che tutto gli sia dovutoe da un atteggiamento di sfruttamento, mancanza di empatia ed intensa invidianelle relazioni interpersonali;

2.IL NARCISISTA TIMIDO (shy narcissist): anche il narcisista timido gestisce ladisregolazione dell’autostima costruendo fantasie grandiose, tuttavia provaun’intensa vergogna per le proprie ambizioni, e tende ad evitare le relazionisociali a causa dell’ipersensibilità al rifiuto ed alle critiche.

WINK E IL NARCISISMO OVERT/COVERT

WINK individua due categorie di narcisisti:

1.IL NARCISISTA OVERT: mostra una autostima “gonfiata” da senso digrandeur associata a bassa tolleranza alle critiche, atteggiamento sicuro diSé e svalutante dell’altro, bassa ansia sociale, tendenza a dominare,comandare e sopraffare, distacco nelle interazioni sociali, anaffettività edevitamento delle relazioni intime – che denigra e deride in quanto pericolose(l’intimità ed il contatto con l’altro possono seriamente minare la sua grandiosaimmagine di Sé).

2.IL NARCISISTA COVERT: ipersensibilità a critiche e rifiuto e pauradell’abbandono, che danno luogo ad una elevata e costante ANSIASOCIALE. Nelle relazioni prevalgono la componente preoccupata/ansiosa edil timore dell’abbandono. Svalutazione di Sé e idealizzazione dell’altro, hatendenza ad essere ipercritico ed introverso e può presentare aspettidepressivi.

LA PROSPETTIVA COGNITIVA DI BECK Sono presenti PENSIERI DISTORTI

TIPICI DELLA PERSONALITÀ NARCISISTA, strutturatisi in seguito ai messaggi diretti ed indiretti che le figure genitoriali hanno mandato al bambino attraverso:

aspettative estremamente elevate

critiche feroci se sbagliava

mancato riconoscimento delle sue emozioni e del suo valore intrinseco

LA PROSPETTIVA COGNITIVA1) Le figure di riferimento trattano il bambino in maniera tale da far radicare il lui alcune convinzioni distorte quali quella di essere eccezionale e del tutto migliore degli altri (eccessiva indulgenza, favoritismo). A tali convinzioni si affiancano, nell’individuo in crescita, irrealistiche aspettative di ammirazione, rispetto ed obbedienza da parte degli altri, ed irrazionali fantasie di grandiosità e successo. Non si sviluppa la capacità empatica ed il rispetto per l’altro, poiché tutto è dovuto e nulla deve darsi in cambio.

COMPORTAMENTI AGGRESIVI, ECCESSIVA AUTO-INDULGENZA (tutto è lecito a chi èeccezionale…), DEFICIT DELLA COOPERAZIONE E DELL’INTERAZIONE AFFETTIVA,RICHIESTE ECCESSIVE, INTOLLERANZA ED ECCESSIVA CONCENTRAZIONE SU DI SÉ.

2) NARCISISMO “COMPENSATORIO”: quella forma di narcisismo che nasce comeCOMPENSAZIONE E RICOSTRUZIONE DI UN VALORE PERSONALE COSTANTEMENTEDISCONOSCIUTO E MESSO A REPENTAGLIO DALLE FIGURE DI RIFERIMENTO. Si verificaquando l’individuo ha sperimentato deficit, limitazioni, esclusione o rifiuto da parte dellefigure di riferimento e/o dell’ambiente sociale (casi di abuso in famiglia). In tal caso, iSENTIMENTI DI INFERIORITÀ, NON ACCETTAZIONE E DIVERSITÀ negativa possonoportare alla compensativa e patologica costruzione di un sé vissuto come meraviglioso e“speciale”.

LA PROSPETTIVA COGNITIVANella prospettiva cognitiva, rifacendosi alla teoria della “TRIADE COGNITIVA” di Beck (Beck, Rush, Shaw ed Emery, 1979), il DNP deriva dalla COMBINAZIONE DI SCHEMI DISFUNZIONALI RELATIVI A SE STESSI, AL MONDO E AL FUTURO.

Il primo elemento che partecipa alla costruzione di questi schemi disfunzionali è costituito dai GENITORI E DALLE ALTRE FIGURE SIGNIFICATIVE, che modellano esperienze di DIVERSITÀ O IMPORTANZA PERSONALE IRREALISTICHE sul bambino attraverso:

SUPERVALUTAZIONE delle sue capacità e comportamenti

SVALUTAZIONE esclusione e rifiuto

L’elemento comune ad entrambe le tipologie (quella che dà origine al senso di Sé superiore e quella che dà origine al senso di Sé inferiore e svalutato) sembra essere la PERCEZIONE DI SÉ COME “DIVERSO” DAGLI ALTRI (SPECIALI O INFERIORI), alla quale si associano reazioni emotive esasperate per cui tale diversità viene vissuta come meravigliosa o insostenibilmente brutta, dando vita a comportamenti caratterizzati da senso di superiorità e specialità irrealistico oppure senso di inadeguatezza, inferiorità e svalutazione rispetto agli altri.

PENSIERI TIPICI DEL DNP Sono una persona davvero speciale

Dato che sono speciale ho diritto a trattamenti di favore

Non devo essere vincolato alle regole cui sottostanno le persone comuni

E’ fondamentale che io riceva ammirazione e riconoscimento

Chi non rispetta la mia superiorità sociale deve essere punito

Gli altri dovrebbero soddisfare i miei bisogni

Gli altri dovrebbero riconoscere che sono una persona speciale(Beck A.T., Freeman A., 1998)

• E’ inammissibile che non mi venga

riconosciuto il dovuto rispetto e che non

ottenga ciò cui ho pieno diritto

• Gli altri non meritano l’ammirazione ed il

successo che hanno

• La gente no ha il diritto di criticarmi

• Le necessita degli altri non devono

interferire con le mie

• Poiché ho un talento speciale, gli altri

dovrebbero farsi da parte e lasciarmi

emergere

• Solo le persone brillanti e speciali come

me possono capirmi

• Ho tutte le ragioni per aspettarmi grandi

cose

OUTCOMES CLINICI

Miller et al. (2010) ipotizzano che le due tipologie di narcisismo si differenzino per gli outcomes clinici. Nello specifico, gli autori riportano dati che ostrano come il narcisismo in cui prevale l’aspetto di vulnerabilità sia associato in misura maggiore a disturbi di Asse I, sofferenza psicologica, affettività negativa, atti autolesivi e tentativi di suicidio. Esistono relazioni tra Disturbo Evitante e Disturbo Narcisistico di Personalità (Miller & Campbell, 2008; Miller et al., 2007; Miller, Pincus et al., 2009).

Infine, Pincus et al. (2009) rilevano anche una differenza nell’uso della psicoterapia, in quanto i narcisisti in cui prevale l’aspetto grandioso più difficilmente chiedono aiuto e si rivolgono ai servizi psichiatrici (Pincus et al., 2009).

persone agite da costanti fantasie di INVIDIA, GRANDEZZA E RISCATTO

grande BISOGNO DI CONFERME ED AMMIRAZIONE dall’altro dale quali DIPENDONO

TEMONO IL GIUDIZIO NEGATIVO, il confronto e il rifiuto

hanno la necessità di SENTIRSI I MIGLIORI per sentire di avere senso e valore

nutrono l’aspettativa che TUTTO SIA LORO DOVUTO

ricorrono a manipolazione, sfruttamento, reificazione e svalutazionedell’altro, atteggiamenti arroganti, sopraffazione e controllo

IRRITABILITÀ E DIFFICOLTÀ A CONTROLLARE GLI IMPULSI, la rabbiae la frustrazione se contraddetti o delusi

OSSERVANDO BENE…

CONCLUSIONI

Concludendo appare chiaro come, attraverso l’analisi trasversale della letteratura sul narcisismo, sia possibile identificare due aspetti principali del disturbo narcisistico che sono rispettivamente (Cain, Pincus e Ansell, 2008):

1. LA VULNERABILITÀ

2. LA GRANDIOSITÀ

Questi due elementi sono indicativi della presenza di una disregolazione dell’autostima, profondo senso di vuoto interiore ed un eccessivo timore del giudizio negativo, grandeur votata a difendere un’immagine di sé scarsamente rappresentata, fragile e svalutante.

LE ORIGINI1) NARCISISMO GRANDIOSO

Le figure di riferimento educano e trattano il bambino in maniera tale da far radicare il lui alcune convinzioni distorte quali quella di ESSERE ECCEZIONALE E DEL TUTTO MIGLIORE DEGLI ALTRI (eccessiva indulgenza e favoritismo). A tali convinzioni si affiancano irrealistiche aspettative di ammirazione, rispetto ed obbedienza da parte degli altri, ed irrazionali fantasie di grandiosità e successo. Parallelamente, sul versante relazionale non si sviluppa invece la capacità empatica ed il rispetto per l’altro, nella convinzione che tutto sia dovuto e che nulla debba darsi in cambio. Avremo quindi un quadro di personalità caratterizzato da comportamenti aggressivi, eccessiva auto-indulgenza (tutto è lecito a chi è eccezionale), deficit della cooperazione e dell’interazione affettiva, richieste eccessive, intolleranza ed eccessiva concentrazione su di sé.

2) NARCISISMO COMPENSATORIO

Si verifica quando l’individuo ha sperimentato deficit di riconoscimento e accudimento, esclusione o rifiuto da parte delle figure di riferimento e/o dell’ambiente sociale (non sono infrequenti i casi di abuso in famiglia). In tal caso, i sentimenti di inferiorità, non accettazione e diversità negativa possono portare alla compensativa costruzione di un sé vissuto come meraviglioso e “speciale”. Una forma di narcisismo che nasce come compensazione e ricostruzione di un valore personale che è stato costantemente disconosciuto e messo a repentaglio dalle figure di riferimento.

RUOLO DEI GENITORI

Carenza di «cure» da parte di genitori anaffettivi o manipolatori, induce i figli a sviluppare come

DIFESA DAL DOLORE

AMORE CONDIZIONATO Aspettative elevate Elogi eccessivi Senso di «superiorità» Assenza di regole Critiche feroci Svalutazione Mancato riconoscimento

delle sue emozioni e del suo valore intrinseco

PERCEZIONE

GRANDIOSA DI SÉ

DISTACCO EMOTIVO

LE ORIGINII GENITORI CREDONO NELLA SUPERIORITÀ DEL FUTURO NARCISISTA:per cui considerano solo le qualità che possono sostenere un’immagine grandiosa di sé e attribuiscono grande importanza al successo.

I GENITORI SONO INCAPACI di fornire al bambino le necessarie attenzioni e cure, di riconoscere adeguatamente, nominare e regolare le sue emozioni, nonché di sostenere la sua autostima o i suoi desideri.

FAMIGLIE STRANE E ISOLATE SOCIALMENTE: il bambino cresce "diverso”, diventando oggetto di offese e umiliazioni da parte dei coetanei e risolverebbe la continua minaccia all’autostima sviluppando un senso di superiorità.

IL BAMBINO VIZIATOMIGLIORE DEGLI ALTRI

DIRITTI E PRIVILEGI

POCHE REGOLE E PUNIZIONI

POCHI LIMITI

POCHI «NO»

IL BAMBINO DIPENDENTETROPPE ATTENZONI

SOSTITUITI AL BAMBINO

EVITARGLI OGNI DIFFICOLTA’ E DOLORE

IL BAMBINO DEPRIVATOAMORE CONDIZIONATO

DEVE ESSERE PERFETTO

SODDISFARE ASPETTATIVE DEI GENITORI

MAI ABBASTANZA BRAVO

SOSTITUIRE UN GENITORE

• HO IL DIRITTO DI

OTTENERE CIO’ CHE

VOGLIO

• SONO SPECIALE

• SONO IL MIGLIORE

• HANNO IL DOVERE DI

AIUTARMI

• DEVONO PRENDERSI

CURA DI ME

• NON DEVO CHIEDERE

A NESSUNO

• VI FAR0’ VEDERE IO…

• DEVO CAVARMELA DA

SOLO

NARCISISMO PATOLOGICO

Ha il terrore di contattare

emozioni di DEPRIVAZIONE,

VERGOGNA, INADEGUATEZZA

e BISOGNO DI RELAZIONE

STRATEGIE DI

IPERCOMPENSAZIONE

• Si nasconde dietro l’armatura

dell’indipendenza emotiva

• Paura di contattare il bambino

interno quindi indossa

MASCHERE (prepotente, vanitoso,

pretenzioso, autoconsolatore)

• Assenza di INTIMITA’ EMOTIVA

ed EMPATIA

• DISTACCO dall’altro

• SUPERIORITA’

• SVALUTAZIONE dell’altro

LE TRE CATEGORIE DI W.T. BEHARY

1 - IL BAMBINO VIZIATOE’ cresciuto in una famiglia che lo CONSIDERAVASEMPRE IL MIGLIORE e lo trattava come se avesseaver diritto a particolari e speciali riguardi. Lafamiglia non ha mai posto limiti e non ha mai presoprovvedimenti quando si infrangevano le regole.

Il bambino non è stato capace di sviluppare latolleranza alle frustrazioni perché è statoassecondato in tutto, e una volta cresciuto diventa unadulto che mette in atto i tipici comportamentiappresi nell’infanzia, perché sente che tutto gli èdovuto ed immagina di essere una persona speciale.

LE TRE CATEGORIE DI W.T. BEHARY

2 - IL BAMBINO DIPENDENTEUno o entrambi i genitori hanno dedicato troppa attenzione a PROTEGGERE IL BAMBINO DAL DOLORE che fa parte del percorso di vita.

Invece di incoraggiarlo e sostenerlo a sviluppare competenze sociali in linea con l’età, i GENITORI SI SONO O SOSTITUITI A LUI O SONO INTERVENUTI TROPPO SPESSO AL SUO POSTO per facilitare le sue relazioni, pur di non vederlo soffrire.

IL BAMBINO NON HA SVILUPPATO UNA CORRETTA COMPETENZA PERSONALE, SENTENDOSI DEBOLE E DIPENDENTE. Da adulto h sviluppa l’aspettativa che gli altri si prenderanno cura di lui in modo da evitargli la frustrazione e il dolore legati allo sbagliare.

LE TRE CATEGORIE DI W.T. BEHARY

3 - IL BAMBINO DEPRIVATO E SOLO

E’ la più comune teoria. I genitori orgogliosi solo attraverso i successi del figlio, il quale ha portato sulle spalle la RESPONSABILITÀ DI NON DOVERLI MAI DELUDERE. Questi bambini quando hanno sbagliato sono stati FORTEMENTE CRITICATI e hanno sperimentato un violento senso di umiliazione.

COMPIACERE I GENITORI MA NON ERA MAI ABBASTANZA

SODDISFARE LE RICHIESTE DEI GENITORI per ricevere considerazione e riconoscimento

il bambino non è stato MAI AMATO PER QUELLO CHE ERA, NON SI È MAI SENTITO AL SICURO

VERRO’ AMATO SOLO SE SARO’ PERFETTO ,COME MI VOGLIONO LORO

IL BAMBINO DEPRIVATO E SOLO Come reazione a questa condizione di deprivazione emotiva e di controllo, il bambino ha maturato un approccio alla vita secondo cui NON AVRÀ MAI BISOGNO DI ALTRI E SI PRENDERÀ SOLO CURA DI SE’

In alcune famiglie i futuri narcisisti sono diventati il SURROGATO DEL CONIUGE ALL’INTERNO DI UNA RELAZIONE TRA MOGLIE E MARITO ALTAMENTE DISFUNZIONALE, sentendosi indispensabili e unici perché hanno preso il posto del coniuge spodestato.

IL BAMBINO NON E’ STATO MAI AMATO PER QUELLO CHE ERA E NON E’ MAI STATO VERAMENTE ASCOLTATO

INTERAZIONI PERSONALI VUOTE E CARENTI DI EMPATIA

ACCETTATO SOLO SE SI ADEGUAVA ALLE RICHIESTE ESPLICITE O IMPLICITE DEI GENITORI questo non gli ha mai permesso di conoscere i propri bisogni ed esprimerli. Esprimere il BISOGNO DI CONFORTO E DI CONTATTO È SEMPRE STATO RIFIUTATO per cui ha sviluppato qualunque strategia PUR DI NON SENTIRE PIÙ IL DOLORE DI NON ESSER STATO MAI AMATO E CONSIDERATO PER COME ERA. O si adeguava alle richieste dei genitori o si chiudeva ed isolava interrompendo ogni contatto emotivo, strategie che ha portato con se’ nella vita adulta e che non gli permettono di stabilire relazioni autentiche.

COME SI MANIFESTA?• EGOCENTRICO poiché’ si comporta come se ogni cosa lo riguardasse

• Stabilisce le regole della relazione e NON RISPETTA quelle date

• SVALUTA chi gli sta vicino

• Richiede e non dà

• DIFFIDENTE quando qualcuno è gentile con lui/lei ma non lo compiace

• PERFEZIONISTA: o si fa come dice lui/lei o nulla

• Crede di essere il MIGLIORE di tutti

• Ricerca continuamente APPROVAZIONE

• NON EMPATICO, non interessato ad ascoltare e comprendere le emozioni altrui

• Incapace di provare RIMORSO, non sa scusarsi

• Si comporta in modo COMPULSIVO

• NON CAMBIA ABITUDINI, difficilmente si adatta al contesto

• Si tiene distante dalle emozioni

Può avere difficoltà a CONTROLLARE GLI IMPULSI in almeno un’area

• INTOLLERANTE verso i suoi

BISOGNI DI AMORE e

RELAZIONE insoddisfatti

• PAURA che tali bisogni non

verranno mai soddisfatti

IPERCOMPENSAZIONE

• Freddezza e distacco

• Indipendenza emotiva

• Svalutazione dei sentimenti

RELAZIONE CON L’ALTRO

SENTIMENTI DI VUOTO

VERGOGNA

SOLITUDINE

SFIDUCIA

DEPRIVAZIONE

NARCISISMO

PATOLOGICO

SI PONE SEMPRE IN UN’OTTICA DI PARAGONE CON L’ALTRO:

ALTRO MIGLIORE DI ME

ALTRO PEGGIORE DI ME

ABITUATO INCONSAPEVOLMENTE A DEFINIRE IL PROPRIO

VALORE SOLAMENTE ATTRAVERSO IL PARAGONE CON

L’ALTRO E LA NECESSITA’ DI ESSERE SEMPRE IL

MIGLIORE.

SINDROME DEL “PRIMO DELLA CLASSE”

SCHEMI DISFUNZIONALI

SCHEMI DISFUNZIONALI

Sono stati appresi per soddisfare i bisogni insoddisfatti.

sfiducia / abuso: idea di essere usato dagli altri per soddisfare i loro bisogni; il paziente pensa che il Terapeuta lo aiuti solo per soldi o per ricerca, il che causa frustrazione nel Terapeuta

deprivazione emotiva (tipico in generale dei disturbi di personalità): senso di non sentirsi mai compresi, mancanza di empatia; in Terapia molti pazienti affermano: “Lei non mi può veramente capire”, “Io son speciale”

inadeguatezza / vergogna: il paziente si dice speciale ed è difficile vedere dietro di lui un bambino fragile, che non si è mai sentito adeguato; ad es. i genitori hanno fornito messaggi ambigui: un genitore è stato molto critico e l’altro ha sostenuto il bambino per far lo sentire molto speciale e il bambino ha accondisceso uno dei genitori per farlo sentire speciale

isolamento sociale: il bambino non ha appreso le modalità comuni di interazione

(sottomissione): quando il pz cresce con un genitore molto controllante, es . Il pz evita di fare tutto quello che il pz voleva, ma in modo controproducente x sé

ricerca di approvazione: il narcisista si vanta per ottenere approvazione da persone da lui considerate speciali, ma questi comportamenti allontanano gli altri

standard severi, elevati: il paziente cerca sempre la perfezione, perché se non è sopra tutti gli altri entra nello schema di mancanza, inadeguatezza, si vergogna e si sente di esesre un bambino non voluto dagli altri

pretese / grandiosità: richiesta di minuti ulteriori oltre alla fine della seduta, il paziente si aspetta che il Terapeuta sia impressionato da loro e pensa di essere al di sopra delle regole: la famiglia può aver insegnato al bambino a sentirsi speciale perché la famiglia può sentirsi speciale o esserlo all’interno della comunità; sentirsi speciale può essere compensatorio rispetto a mancanza e deprivazione emotiva.

NARCISISMO: UN DISTURBO TUTTO AL MASCHILE?

Il Manuale DSM-V stima un’incidenza

percentuale del disturbo sino al 6,2% nei

campioni considerati rappresentativi della

popolazione dall’indagine statistica e

riporta un’incidenza orientativa che va dal

50% al 75% di maschi

Confermata da una recente meta analisi

dei dati disponibili (Grijalva, E. et al., 2015)

IL DISTURBO NARCISISTICO NEL DSM-Vo Ha un SENSO GRANDIOSO DI IMPORTANZA (per es., esagera risultati e talenti, si aspetta

di essere considerato/a superiore senza un’adeguata motivazione).

o È assorbito/a da FANTASIE DI SUCCESSO, POTERE, FASCINO, BELLEZZA ILLIMITATI, o di

amore ideale.

o CREDE DI ESSERE “SPECIALE” e unico/a e di poter essere capito/a solo da, o di dover

frequentare, altre persone (o istituzioni) speciali o di classe sociale elevata.

o Richiede ECCESSIVA AMMIRAZIONE.

o Ha un SENSO DI DIRITTO O «ENTITLEMENT» (cioè l’irragionevole aspettativa di speciali

trattamenti di favore o di soddisfazione immediata delle proprie aspettative).

o SFRUTTA I RAPPORTI INTERPERSONALI (cioè approfitta delle altre persone per i propri

scopi).

o MANCA DI EMPATIA: è incapace di riconoscere o di identificarsi con i sentimenti e le

necessità degli altri.

o È spesso INVIDIOSO/A DEGLI ALTRI, crede che gli altri lo/a invidino.

o Mostra comportamenti o ATTEGGIAMENTI ARROGANTI E PRESUNTOSI.

Emergono dal DSM-V alcuni tratti distintivi che ne caratterizzano la diagnosi

e che ruotano intorno a 3 temi fondamentali:

1) IDEA GRANDIOSA DI SÉ

2) COSTANTE BISOGNO DI AMMIRAZIONE

3) MANCANZA DI EMPATIA E SENSO DI COLPA

4) SE’ RINNEGATO

I narcisisti tendono a considerarsi migliori degli altri, esagerando le proprie

capacità ed i propri successi. Appaiono presuntuosi, si sentono speciali e

sono convinti di meritare trattamenti speciali. Hanno la COSTANTE

NECESSITA’ DI ESSERE AMMIRATI DAGLI ALTRI, che vengono idealizzati

o svalutati a seconda che riconoscano o meno il loro status di persone

uniche e speciali.

TEMI FONDAMENTALI

o PATTERN PERVASIVO DI GRANDIOSITA’ che fa da contraltare al senso di INADEGUATEZZA,VUOTO INTERIORE, ALL’INCAPACITÀ SOCIALE E AFFETTIVA della persona, che vive spesso sospesa tra istanti di auto-esaltazione e periodi di solitudine profonda associata a senso di perdita di identità.

o ULTERIORE ELEMENTO DIAGNOSTICO È L’ABUSO DI SOSTANZE: tabacco, alcol e cocaina, in particolare, possono costituire nel DNP una forma di auto-terapia finalizzato ad alleviare l’inquietudine, il senso di vuoto e l’insoddisfazione costante, caratteristiche della patologia.

Nella realtà, il clinico si confronta con NUMEROSE SFUMATURE E VERE E PROPRIE VARIANTI DEL NARCISISMO, che non sempre risultano indicate tra i criteri diagnostici e sono riconducibili a uno SPETTRO NARCISISTICO AMPIO, molto più articolato e complesso di quanto emerga dalla scarna definizione del Manuale.

TEMI FONDAMENTALI

IL NARCISISMO SANO

Una forma di narcisismo sano che accompagna lo

sviluppo dell’individuo e si sviluppa attraverso i diversi

stadi della crescita psicofisica.

Kohut, nella sua psicologia del Sé, sottolinea come il

narcisismo sia un ELEMENTO FONDAMENTALE PER LA

COSTITUZIONE DI UN INTEGRO E SANO SENSO DEL

SÉ; ribaltando le precedenti concezioni del narcisismo,

l’autore ne sottolinea infatti la funzione di PRIMORDIALE

COLLANTE PSICHICO E LA FUNZIONE INTEGRATIVA E

PROTETTIVA. Successivamente, altri autori hanno

evidenziato le funzioni positive creative e costruttive del

narcisismo nella sua manifestazione sana (Goldberg C.,

1980; Stone M.H., 2000).

EMPATICO: in sintonia con il mondo degli altri

COINVOLGE NELLE INIZIATIVE, è carismatico e amichevole con gli altri

VERO LEADER: abile a trasmettere uno scopo o un’idea e a dare una direzione

PADRONE DI SE’: sicuro e impegnato, ma generoso e autentico

RICERCA IL RICONOSCIMENTO: gratificato dai giudizi positivi gli piace

eccellere

DETERMINATO

DISPOSTO A CONFRONTARSI: sezza svalutare l’altro né distruggerlo

SAGGIO NELLE RICHIESTE

POTENTE MOTORE CHE SPINGE ALL’IDEAZIONE E ALLA REALIZZAZIONE DI AMBIZIONI E

PROGETTI SIA PERSONALI CHE DI PORTATA SOCIALE PIÙ AMPIA. Craig Malkin (“Che c’è di male nel

sentirsi speciali?”)

IL NARCISISMO SANO

Questo narcisismo “SANO” implica le funzioni di

preservazione, regolazione, stima ed

assertività del Sé (Stone M.H., 2000).

Capacità di LEADERSHIP

comportamento COMPETITIVO NON

DISTRUTTIVO

senso DELL’UMORISMO E

COLLABORATIVITÀ

desiderio di fare gli ALTRI PARTECIPI dei propri

ambiziosi progetti

sognare ad occhi aperti e REALIZZARE tali

sogni

NON RICORRE alla strumentalizzazione

dell’altro e alla sua distruzione.

LA TERAPIA COGNITIVO COMPORTAMENTALE (TCC)

prevede interventi volti ad IDENTIFICARE MODALITÀ DI PENSIERO DISFUNZIONALI E A SOSTITUIRLE con altre più adattive e realistiche.

Nello specifico si utilizzano tecniche per la correzione di distorsioni del pensiero tipiche del DNP, una delle quali è il "pensiero tutto o nulla” che consiste nella tendenza dei narcisisti a considerarsi o meravigliosamente superiori o completamente senza valore. La ristrutturazione di questa forma di pensiero può aiutare i pazienti a limitare l’importanza esagerata che si autoattribuiscono e sostituirla con convinzioni alternative come per esempio: "Uno può essere umano, come chiunque altro, ed essere ancora unico”; "Posso essere contento di essere come gli altri, piuttosto che dover essere sempre l’eccezione”; "Le cose comuni possono essere molto piacevoli”.

INTERVENTO TERAPEUTICO: LA TCC

INTERVENTO TERAPEUTICO: LA TMI

Il (DNP) è mantenuto nel DSM V e per la prima volta la descrizione includerà le caratteristiche del tipo conosciuto come narcisismo vulnerabile o covert. La diagnosi includerà elementi COME SCARSA CAPACITÀ DI AUTO-DIREZIONE, DIPENDENZA DAGLI ALTRI PER DEFINIRE LA PROPRIA IDENTITÀ E REGOLARE L’AUTOSTIMA.

LA TERAPIA METACOGNITIVA INTEPERSONALE (TMI) è uno degli interventi psicologici maggiormente formalizzati per affrontare il DNP. Alcuni punti chiave sono:

MIGLIORARE L’ACCESSO AGLI STATI INTERNI, in particolare capire il nesso tra emozioni e eventi relazionali attivanti

Promuovere l’accesso a DESIDERI NON FINALIZZATI AL PERSEGUIMENTO DELLA grandiosità

Promuovere una vita guidata da un senso di attività e vitalità personale, RIDUCENDO IL BISOGNO DI AMMIRAZIONE E LA DIPENDENZA DALL’ATTENZIONE DEGLI ALTRI

REGOLARE LA RELAZIONE TERAPEUTICA, prestando attenzione a non favorire i cicli interpersonali competitivi e favorendo un’alleanza di lavoro in un clima di sintonia. Particolare attenzione viene prestata ad aiutare il terapeuta a riconoscere e modulare le reazioni negative verso il paziente

REGOLARE L’AUTOSTIMA riducendo la tendenza a passare, in conseguenza delle risposte dall’esterno, a momenti di disprezzo di sé.

LA TRIADE OSCURA (DARK TRIAD)

La triade oscura delle personalità è un gruppo costituito da tre tratti comportamentali:

NARCISISMO, MACHIAVELLISMO, E PSICOPATIA.

1. Narcisismo: ricerca di attenzione e ammirazione, grandiosa ma bassa autostima, vanità, arroganza, esibizionismo, fascino, manipolazione altrui, sentimenti di superiorità;

2. Machiavellismo: pensiero immorale, pragmatico e cinico, atteggiamento distaccato e freddo, manipolazione finalizzata, brama di soldi, successo e potere;

3. Psicopatia: comportamento antisociale, mancanza di empatia, ricerca del brivido, manipolazione e impulsività (non sempre questa ultime è presente, perché a volte sono ottimi calcolatori).

Nonostante la loro indesiderabilità socialmente condivisa, QUESTI TRATTI SEMBRANO IMPLICARE UN MAGGIORE SUCCESSO IN DIVERSI DOMINI, TRA CUI APPUNTO QUELLO DEGLI INCONTRI.

IL NARCISISMO PERVERSOIl NARCISISTA PERVERSO o NARCISISTA MALIGNO associa, alle caratteristiche di personalità del disturbo narcisistico, un comportamento che comprende nelle sue manifestazioni anche TRATTI BORDERLINE, PSICOTICI E PARANOIDI.

Manipolatore, crede di essere superiore e meritare un trattamento speciale, è estremamente egoista, superficiale, non empatico. Ma soprattutto desidera

INDURRE L’ALTRO A COMPIERE AZIONI CHE TORNANO A PROPRIO SOLO ED UNICO VANTAGGIO, UTUILIZZANDO IN MANIERA STRUMENTALE IL LEGAME EMOTIVO COSTRUITO

USA LE PERSONE CON LE QUALI PRIMA STABILISCE UN LEGAME EMOTIVO, AL FINE DI RAGGIUNGERE ESCLUSIVAMENTE I PROPRI FINI: CONTROLLO, POTERE, SOPRAFFAZIONE, IMPOSIZIONE/CONFERMA DI SE’.

SENZAPROVARE ALCUN SENSO DI COLPA NE’ ALCUNA FORMA DI EMPATIA O EMOZIONE