il colloquio clinico. il colloquio è una conversazione guidata durante la quale due o più persone...

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  • Il colloquio clinico
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  • Il colloquio una conversazione guidata durante la quale due o pi persone si scambiano idee, sentimenti, informazioni e opinioni per raggiungere obiettivi. Cambiamento nel modo di pensare, sentire, agire
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  • Un intervento che sia di aiuto agli utenti deve fare il salto dal parlare al fare, tradurre le intenzioni in azioni. Loperatore far in modo che alla fine dellintervento la persona possa scegliere o non scegliere di vivere in modo costruttivo.
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  • Lo scopo della consulenza non di risolvere i problemi ma di imparare a fronteggiarli e a gestirli. Lo strumento principale delloperatore lintuizione clinica. Lutente impara ad aiutare se stesso e loperatore solo il facilitatore del processo. Egli non controlla i risultati ma ne facilita il raggiungimento
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  • Conoscenze Minime delle Leggi che regolano la Comunicazione Non si pu non comunicare Ogni comportamento comunicazione Esiste una comunicazione Verbale ed una comunicazione Non Verbale (Analogica) Esistono diverse organizzazioni della Relazione (Es: Complementare o Simmetrica) Esistono diversi stili di comunicazione Conferma Rifiuto Disconferma ( tu non esisti ) Squalifica ( qualit della persona ) La comunicazione contesto-dipendente Ambiente fisicoSituazione socio-culturale
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  • In ogni colloquio labilit principale creare un contatto con un altro essere umano. Il contatto si realizza attraverso: lascolto, il discorso, i segnali non verbali RICORDARSI DELLE 3 V +B CONTATTO VISIVO TONO DELLA VOCE ADERENZA VERBALE LINGAGGIO DEL CORPO
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  • NON PRESTARE ATTENZIONE A volte necessario non manifestare attenzione per ci che dice laltra persona; Una persona depressa potrebbe descrive dettagliatamente come non funziona il mondo e sottolineare pi volte gli elementi negativi Colloquio con persone affette da autismo e schizofrenia Colloquio con persone affette da ansia e fobia
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  • UTILIT DEL SILENZIO Il silenzio fondamentale permette lascolto. Non deve spaventare Rendersi conto di quanto si parla Chi parla di pi lei o la persona che ha bisogno?
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  • LE DOMANDE Domande aperte formulate con: Cosa? (per sollecitare il racconto di fatti ed informazioni) Cosa? (per sollecitare il racconto di fatti ed informazioni) Come? (per il racconto di emozioni, processi) Come? (per il racconto di emozioni, processi) Quando e dove? (per il racconto di tempi e luoghi) Quando e dove? (per il racconto di tempi e luoghi) Chi? (per il racconto di informazioni sulle persone) Chi? (per il racconto di informazioni sulle persone) Perch? (per il racconto delle cause, pertanto va usata con accortezza) Perch? (per il racconto delle cause, pertanto va usata con accortezza) Domande chiuse focalizzano un aspetto cominciano con: ,sono (verbo)
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  • IN CHE MODO LE DOMANDE POSSONO AIUTARE LEI E LALTRO? Incoraggiano o scoraggiano la persona Saper porre le domande giuste permette: 1- rilevare dettagli che arricchiscono la storia 2- una ricognizione del problema 3- guidano la persona: le domande del cosa portano a parlare dei fatti, del come dei sentimenti e del perch delle cause
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  • Cosaltro . c Le persone non sempre danno le informazioni importanti a volte pu essere importante chiedere: Cosaltro sta succedendo nella sua vita? Abbiamo tralasciato qualcosa?
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  • 1-Le domande aperte aiutano ad iniziare il colloquio Di cosa le piacerebbe parlare Come sono andate le cose dallultima volta che ci siamo visti 2- La domanda aperta aiuta a ripartire Come si sente quando questo capita
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  • 3- Le domande che aiutano a rilevare aspetti concreti Potrebbe farmi un esempio specifico Riccardo mi fa cosi arrabbiare - Potrebbe fare un esempio di cosa fa Riccardo? - Cosa intende dire con Mi fa arrabbiare?
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  • 4. Le domande sono importanti per la valutazione Chi la persona che ho davanti Qual il suo problema Quando si presenta, quando iniziato Dove accade (ambiente, situazione) Perch accade Cosaltro..
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  • 5. Le domande a volte presentano dei problemi Bombardamento /interrogatorio Un numero eccessivo domande tende a mettere i clienti sulla difensiva Domande multiple Domande come affermazioni Non pensa che potrebbe essere pi utile se lei studiasse di pi
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  • Con i bambini. Prima potrebbe essere importante condividere con loro qualcosa di divertente per esempio i giochi sono utili nel contesto Solitamente ai bambini piace manipolare mentre parlano ad esempio farli disegnare
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  • Domande chiuse limitano il cliente a una risposta specifica Domande indirette sono quelle domande da cui si ricavano informazioni importanti senza che il cliente ne sia consapevole Domande proiettive tendono ad aggirare le difese del cliente portano a parlare di parti di s senza accorgersene, utile con i bambini es. cosa preoccupa la tua bambola? Alcune domande sono da evitare per es. domande suggestive che suggeriscono una risposta, doppie che pongono al cliente una scelta OO Perch? Riconduce ad una causa e il cliente avverte una responsabilit, lavverte come invasione ed esclude le emozioni Successive generano confusione e non consentono al cliente di rispondere
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  • COSE DA EVITARE Non rispondere; Fare domande; Uso dei clich (tutti hanno qualche difficolt in questambito) Interpretazioni; Dare consigli; Fingere di capire; are il pappagallo;compiacenza ed intesa;
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  • I Processi dellAscolto MESSAGGIO DEL CLIENTE (manifesto) RECEZIONE(latente) ELABORAZIONE ELABORAZIONE(latente) RISPOSTA DELLOPERATORE (manifesto)
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  • LASCOLTO E UNOPPORTUNITA PER CONOSCERE E CONOSCERSI E PER FAR EVOLVERE E ARRICCHIRE LA PROPRIA SOGGETTIVITA ATTIVITA CORRELATA A VISSUTI ALTERNANTI CHE FAVORISCONO O BLOCCANO LATTIVITA STESSA SOSPETTO FIDUCIA Timore di perdita del proprio punto di vista, della propria originalit. Genera PREGIUDIZI basati sulla certezza di sapere gi cosa laltro dir e quindi una sordit che blocca ogni possibilit di scambio Consapevolezza dei propri limiti e della capacit di percepire gli altri come risorsa utile per il loro superamento. Alimenta curiosit verso le relazioni, costruisce lidea di Far Parte
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  • LASCOLTATORE 1.Attraverso i 5 sensi entra spontaneamente in contatto con una fonte comunicativa 2.Deve essere consapevole che la percezione del messaggio pu essere soggettiva 3.Si deve impegnare a comprendere lemittente e i suoi messaggi dal suo punto di vista
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  • LASCOLTATORE 1.POSIZIONE PARITARIA (non valutare) 2.CONOSCERE LE EMOZIONI (non identificarsi) 3.CONOSCERE GLI SCHEMI, LE ESPERIENZE, LE INTENZIONI DELLEMITTENTE (non interpretare)
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  • Ostacoli allascolto: Inadeguato(distrarsi) Valutativo: in termini di buono cattivo Addomesticato:la nostra esperienza diventa un filtro del nostro ascolto Filtrato:la persona resta come sfondo e si ascoltano le teorie piuttosto che persone Fatti piuttosto che persone: Prove generali:su ci che si deve dire piuttosto che a quello che ci dice Compassionevole rischio diventare complici con lutente
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  • LASCOLTO EMPATICO Camminare con le scarpe dellaltro vedendo il mondo dal suo punto di vista emotivo e percettivo. Essere dentro per capire e perch laltro si senta capito e nello stesso tempo rimanere fuori per cogliere il significato delle esperienze dellemittente, senza esserne sommerso.
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  • Ascolto attivo Forme di supporto verbale non direttive Chiarificazione Verbalizzazione Parafrasi Sommario
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  • Chiarificazione Si usa quando non si sufficientemente sicuri del significato contenuto nel messaggio Obiettivi Rendere esplicito il messaggio approfondendolo nelle sue parti ambigue o mancanti Confermare laccuratezza della percezione del consulente circa il messaggio espresso dal cliente
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  • Verbalizzazione Si riferisce prevalentemente agli aspetti emozionali contenuti nel messaggio del cliente Obiettivi Facilitare il processo di autoesplorazione del cliente perch possa prendere contatto con le proprie emozioni Aiutare il cliente a gestire i propri sentimenti Aiutare il cliente a discriminare le varie emozioni Aiutare il cliente ad esprimere direttamente i propri sentimenti
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  • Parafrasi il consulente riformula il contenuto della comunicazione del cliente usando parole proprie Obiettivi Approfondisce ed esplora il contenuto della comunicazione del cliente, facilitando la comprensione cognitiva delle proprie situazioni e dei propri problemi Verifica di una ricezione corretta e Disponibilit allascolto da parte del consulente
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  • Sommario E unestensione delle risposte di parafrasi e di una verbalizzazione che connette insieme e riformula due o pi parti del messaggio o messaggi multipli Obiettivi Connettere elementi multipli del messaggio del cliente Identificare un tema ricorrente in messaggi successivi o in incontri successivi Interrompere un cliente che divaga troppo per riportarlo al focus del discorso Moderare il passo di un incontro che procede troppo rapidamente Registrare i progressi che sono stati fatti durante uno o pi
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  • Le sette regole dell'arte di ascoltare: 1. Non avere fretta di arrivare a delle conclusioni. Le conclusioni sono la parte pi effimera della ricerca. 2. Quel che vedi dipende dal tuo punto di vista. Per riuscire a vedere il tuo punto di vista, devi cambiare punto di vista. 3. Se vuoi comprendere quel che un altro sta dicendo, devi assumere che ha ragione e chiedergli di aiutarti a vedere le cose e gli eventi dalla sua prospettiva. 4. Le emozioni sono degli strumenti conoscitivi fondamentali, se sai comprendere il loro linguaggio. Non ti informano su cosa vedi, ma su come guardi. Il loro codice relazionale e analogico. 5. Un buon ascoltatore un esploratore di mondi possibili. I segnali pi importanti per lui sono quelli che si presentano alla coscienza come al tempo stesso trascurabili e fastidiosi, marginali e irritanti, perch incongruenti con le proprie certezze. 6. Un buon ascoltatore accoglie volentieri i paradossi del pensiero e della comunicazione. Affronta i dissensi come occasioni per esercitarsi in un campo che lo appassiona: la gestione creativa dei conflitti. 7. Per divenire esperto nell'arte di ascoltare devi adottare una metodologia umoristica. Ma quando hai imparato ad ascoltare, l'umorismo viene da s. (Marianella Scalvi)