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Destinazione >> ....

I BLOG AZIENDALI

UTILIZZARE I SITI-DIARIO

COME STRUMENTI DI MARKETING

di Maria Carife

In collaborazione con

Pagina 2 di 20

Tavola dei contenuti

Premessa......................................................................................................................... 3

1. Blog, tracce in Rete ................................................................................................... 3

Origine e diffusione dei blog ................................................................................3

Come si presenta un blog....................................................................................4

2. Blog business ............................................................................................................ 5

Il Blog come leva del Web marketing mix............................................................6

Uso dei blog da parte delle aziende ....................................................................8

Esempi di blog aziendali ......................................................................................9

3. Come realizzare un blog ......................................................................................... 12

Le componenti di un blog...................................................................................12

Il blog è adatto alla mia azienda? ......................................................................13

Step per realizzare un blog................................................................................14

Fornitori per creare un blog ...............................................................................15

Conclusioni..................................................................................................................... 16

Glossario ........................................................................................................................ 18

Indice delle figure

Figura 1 – Profilo degli utilizzatori di blog ........................................................ 9

Figura 2 – BB Blog - homepage..................................................................... 10

Figura 3 – Miss Y - homepage....................................................................... 11

Figura 4 – Scobleizer - homepage................................................................. 12

Figura 5 - Hosting .......................................................................................... 16

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Premessa

“Blog” è una delle espressioni più in voga nella terminologia del Web, e persino la

keyword più consultata online (come ha decretato il dizionario Merriam Webster’s). Nasce

dalla contrazione di “Web” e “Log” e letteralmente significa “traccia in Rete”. Nel corso

del 2004 il fenomeno del blogging si è diffuso in Italia esportato, come usualmente

accade in ambito tecnologico, dagli Stati Uniti, antesignani delle tendenze in Rete.

La portata del fenomeno ha attratto, a livello internazionale, l’attenzione degli analisti,

che hanno iniziato a ravvisare nei blog un ruolo tra gli elementi del Web marketing mix a

disposizione delle aziende.

Obiettivo di questo dossier è quello di fare il punto della situazione sull’evoluzione dei

blog, presentando, in particolare, le potenzialità e le implicazioni che questi tool possono

avere come strumenti di marketing.

1. Blog, tracce in Rete

Prima di mostrare quali possono essere gli impieghi dei blog in ambito business, si vuole

fornire una presentazione dei basic di questo argomento: cosa sono i blog, come nascono

e qual è l’ordine di grandezza del fenomeno.

Origine e diffusione dei blog

Come anticipato, il termine “blog” nasce dalla fusione delle parole “Web” e “log”: da qui

“Weblog”, espressione coniata nel 1997 da Jorn Barger. Qualche anno più tardi (nel

1999) Peter Merholz utilizzò per la prima volta la versione tronca “blog”, dando anche

origine al verbo “to blog”.

Il blog si presenta come una sorta di “diario di bordo” dove l’autore (privato, giornalista o

azienda che sia) raccoglie pensieri, storie, informazioni su argomenti di interesse più o

meno pubblico. La creazione avviene grazie ad un programma di pubblicazione che

consente di generare un pagina Web anche senza conoscere il linguaggio HTML.

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Se i blog esistono dal 1997, in Italia il fenomeno ha iniziato a prendere piede dal 2001,

anche se solo dal 2003 e in particolare dal 2004 è diventato popolare e noto alla maggior

parte dei navigatori.

Technorati, un motore di ricerca che monitora i blog, ha registrato a fine marzo oltre otto

milioni di diari online, contro i 100mila di due anni fa, mentre, secondo i risultati di un

censimento condotto da Blog Italia, il Web ospiterebbe oltre 150.000 diari italiani, con un

trend di incremento medio mensile superiore al 5%. Solo il 10% dei blog presenti in Rete

(le cosiddette star), però, si spartiscono l’80% degli accessi.

Come si presenta un blog

I blog possono essere emanazione di un privato, di un giornalista, di un’azienda. Possono

essere incentrati sulle esperienze di un individuo, sull’espressione di opinioni politiche, sul

confronto su temi ludici, sulla presentazione di prodotti aziendali. I blog, inoltre, possono

supportare diverse forme di contenuto: non solo testo, ma anche immagini e audio: è

questo il caso dei m-blog, blog utilizzati per la pubblicazione di materiale sonoro

generalmente attraverso mp31.

I blog sono siti di semplice gestione dove l’autore tiene traccia dei propri pensieri e dà ai

suoi visitatori la possibilità di lasciare post (messaggi) agli articoli pubblicati.

In un’interessante ricerca di Forrester Research2, i blog vengono presentati come tool in

grado di:

• Aggiungere contenuti in ordine cronologico. La principale componente di un

blog sono i messaggi e commenti (post) ordinati cronologicamente a partire

dall’ultimo.

• Gestire link da e per altri siti. I blog contengono spesso collegamenti ad altri blog,

siti o file, caratteristica che aumenta la velocità di diffusione delle notizie attraverso i

blog stessi. Molti software offrono anche “trackback”, strumenti che permettono di

mostrare quando altri siti sono linkati a uno specifico post. Il vantaggio di link “in” e

1 A questo proposito vale la pena citare il fenomeno del Podcasting. Si tratta di una sorta di

radio fai-da-te che viene trasmessa via Web. L’espressione nasce dalla contrazione tra le parole “iPod” (il famoso audio player di Mac) e “broadcasting” (trasmissione). Grazie al Podcasting è possibile produrre e distribuire musica via Web, assemblando le tracks secondo i propri gusti.

2 Charlene Li with Josh Bernoff and Tenley McHarg, Blogging: Bubble Or Big Deal?, November 5, 2004

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“out” dal blog permettono ai post di essere rintracciati con più facilità e di essere

mostrati con maggiore probabilità dai motori di ricerca.

• “Sindacare3” e distribuire i contenuti. I contenuti dei blog vengono segnalati

grazie alla tecnologia RSS, Really Simple Syndacation (o Rich Site Summary), che

consente la visualizzazione dei titoli dei post raccolti dagli aggregatori4, siti o

software che permettono di riunire e mostrare in un’unica interfaccia i contenuti di

più blog.

2. Blog business

L’uso dei blog da parte delle aziende può avvenire secondo diverse modalità: le aziende

possono, attraverso i loro dipendenti, accedere a blog gestiti da terzi per raccogliere (per

esempio) informazioni sul grado di gradimento dei propri prodotti, possono realizzare

blog interni per stimolare il dialogo e la collaborazione tra il personale, o infine creare

blog accessibili anche dagli esterni per migliorare la comunicazione con i consumatori.

Il blog si presenta, per utilizzare la terminologia di Marshall McLuhan5, coma un media

“freddo”, in grado di incoraggiare la partecipazione dei fruitori, e proprio per questo

particolarmente adatto alle attuali modalità comunicative delle aziende.

Secondo la già citata ricerca condotta da Forrester, nel 2004 l’uso dei blog tra i

consumatori online è cresciuto dal 2 al 5%, e la quota sarebbe destinata a crescere.

Forrester mostra molto ottimismo sulle potenzialità dei blog in area marketing.

Questo capitolo è dedicato all’impiego dei blog da parte delle aziende e ai risvolti in

termini di marketing mostrati da questi diari online anche in relazione agli altri strumenti

del Web marketing mix.

3 In inglese “syndicate” significa tra l’altro “vendere articoli attraverso un’agenzia di stampa”.

4 Per esempio: http://www.feedtagger.com/ o http://bloglines.com/

5 Lo studioso canadese divideva i media in due categorie: media caldi e media freddi. Il concetto di “temperatura” è legato al grado di partecipazione che un mezzo di comunicazione richiede a chi lo utilizza. In questo senso i media caldi sono quelli che non esigono da parte dell’utilizzatore un grado elevato di partecipazione (es. la radio), mentre i media freddi sono quelli che richiedono al fruitore maggiore coinvolgimento (es. il telefono, la televisione). Per maggiori informazioni si consiglia la scheda di approfondimento “Media caldi e media freddi” in

http://www.mediamente.rai.it/mediamentetv/learning/ed_multimediale/lezioni/06/.

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Il Blog come leva del Web marketing mix

Il Web marketing è una disciplina ormai collaudata seppure costantemente in evoluzione.

Chi si occupa di marketing, specie nelle grandi realtà aziendali, non può trascurare il

ruolo del Web e degli strumenti che mette a disposizione nella definizione del marketing

plan.

Le e-mail e le newsletter, i forum, l’indicizzazione su motori di ricerca, l’Internet

advertising, le press room online e la gestione delle relazioni pubbliche attraverso la Rete

sono tutti strumenti che, insieme ai blog, forniscono alle aziende mezzi per entrare in

contatto con i propri clienti, effettivi o potenziali che siano.

Alcuni di questi tool presentano, accanto alla possibilità di entrare in contatto con target

generalmente ben definiti, anche limiti che ne inficiano il potenziale comunicativo.

Si pensi all’e-mail. Pur tra gli strumenti che più degli altri si configura come veicolo di

strategie di marketing relazionale6, l’uso dell’e-mail deve fare i conti con i disagi causati

dalla pratica dello spamming e dell’overload di messaggi recapitati quotidianamente nelle

caselle di posta degli utenti.

I forum, simili ai blog7 perché le notizie possono ospitare dei commenti e dare vita così a

veri e propri thread di confronto, si presentano come gruppi di discussione che, in ambito

corporate, possono essere utilizzati per agevolare lo dialogo tra i dipendenti su tematiche

tecniche, stimolare la collaborazione tra i vari reparti e in generale migliorare la

comunicazione interna. Limite dei forum è il tono spesso aggressivo che finisce per

svilupparsi in queste “piazze” virtuali.

6 In una recente intervista a Simone Ranucci, Direttore Marketing Services di Buongiorno,

apparsa su Daily Net del 4 aprile 2005, si legge: “L’e-mail, tra tutti i canali di comunicazione interpersonale e di informazione al singolo utente, è quello che negli ultimi anni è cresciuto di più, sebbene sia ancora in uno stato embrionale. (…) nei prossimi anni questo canale subirà mutamenti profondi, sia in termini di opportunità per l’utilizzatore, sia in termini di piattaforma di utilizzo. Tutti i dialoghi tra l’azianda e l’utilizzatore transiteranno per l’e-mail, mentre in riferimento alla piattaforma sarà la mobilità il trend di riferimento: il cellulare o il pda catalizzeranno l’uso dell’e-mail in parallelo con il pc. (…) baso la mia analisi su dati interni forniti da Buongiono e da Eurisko per la realtà italiana, e su dati forniti dall’americana DoubleClick per il mercato statunitense”.

7 La maggiore differenza tra blog e forum risiede nella natura interconnessa che caratterizza i blog. I blog infatti contengono spesso collegamenti ad altri blog, siti o file che aumentano la velocità di diffusione delle notizie veicolate.

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L’indicizzazione sui motori di ricerca è un altro strumento fondamentale in una

strategia di Internet marketing, perché da qui passa la possibilità di essere rintracciati dal

proprio pubblico di riferimento ed emergere dall’infoglut8 della Rete. Spesso però per

uscire vincitori dalla competizione e balzare ai primi posti degli item non basta una

corretta e ragionata impostazione delle keyword: occorre pagare.

L’Internet advertising è un altro strumento in salute e destinato a crescere. Secondo le

previsioni dell’EIAA (European Interactive Advertising Association), l’organizzazione

paneuropea dei proprietari di mezzi di comunicazione interattivi, nel Vecchio Continente

l’adv online triplicherà nei prossimi quattro anni e nel 2008 il 7% della pubblicità viaggerà

su Web. Uno dei driver di questo successo è determinato dalla crescita dell’e-commerce

che, insieme alla crescita delle connessioni a banda larga, porterà i consumatori a

trascorrere sempre più tempo online9.

La press room online10 è un tool che le aziende iniziano a gestire con la dovuta

attenzione. Anche in questo caso, in relazione all’importanza che la presenza in Rete

acquista inesorabilmente, le aziende allocano crescenti quote di risorse

all’implementazione e al mantenimento di questa interfaccia.

In questo scenario il blog è lo strumento più giovane a disposizione delle aziende per la

conduzione della propria strategia di marketing in Rete. Vediamo di seguito come può

venire gestito questo mezzo.

8 Infoglut è un termine coniato per definire il "marasma" in cui spesso ci siamo trovati quando

cerchiamo informazioni rilevanti per qualche progetto o best practice o dati riguardo alla nostra attività. Il significato di Infoglut è rappresentato dagli innumerevoli risultati che una ricerca semplice o booleana su un motore internet genera in pochi secondi.

Dall’articolo Infoglut : l'incubo del Knowledge Worker di Valentina De Vita, Webegg - http://www.intranetfiles.it/articles.asp?id=26

9 In un articolo apparso su Daily Net del 24 febbraio 2005, si legge la seguente affermazione di Michael Kleindl, chiarman di Eiaa: “Dato che un’ora su cinque dedicate ai mezzi di informazione viene trascorsa online, è chiaro che la quota di spesa destinata alla pubblicità sul Web dovrà crescere rapidamente se gli inserzionisti vorranno raggiungere la propria audience nel modo più efficiente. Se le tendenze attuali consolidano (broadband, consumo dei media, penetrazione di Internet) prevediamo che l’online rappresenterà tra il 15% e il 20% del mercato europeo della pubblicità entro il 2015. Questa tendenza rispecchia quella degli USA, dove la quota di pubblicità spesa nell’online è già indicata da numeri a due cifre”.

10 Per approfondire questo argomento si rimanda al dossier La press room online. Il sito aziendale come strumento di PR disponibile sul sito Sanpaoloimprese.com

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Uso dei blog da parte delle aziende

La portata del fenomeno dei blog come strumento di business è sancita anche da

Forrester. Certo, il titolo dell’ultimo report sul tema reca un interrogativo (Blogging:

Bubble Or Big Deal?), ma prima di giungere alla fine della lettura si percepisce

nettamente che la risposta di Forrester è orientata all’ottimismo.

Secondo l’autorevole istituto di ricerca, le aziende interessate ai blog dovrebbero gestire

un “blogging plan” articolato in quattro momenti: il monitoraggio dei blog di terzi,

l’utilizzo dei blog da parte dei dipendenti, la creazione di blog interni, la creazione di blog

esterni, pubblici.

Secondo Forrester ogni azienda dovrebbe valutare gli obiettivi che intende perseguire

attraverso i blog e il livello di evoluzione (tra i quattro individuati) a cui puntare

nell’ambito del suo “blogging plan”. Vediamo nel dettaglio come si articolano gli step

individuati da Forrester:

• Monitoraggio dei blog (di terzi). Le aziende dovrebbero monitorare

periodicamente i blog alla ricerca di citazioni e opinioni sul proprio conto. Questa

verifica può essere condotta attraverso motori di ricerca specifici per blog o con

l’aiuto di provider che effettuano sui blog servizi simili al monitoraggio dei media

tradizionali come accade per la rassegna stampa.

Individuati post che le riguardano, le aziende dovrebbero non limitarsi a leggere, ma

provvedere a lasciare un messaggio a loro volta. Qualora, per esempio, si imbattano

in un problema sollevato attorno a un proprio prodotto, potrebbero cogliere

l’occasione per dare suggerimenti su come risolverlo.

• Utilizzo dei blog da parte dei dipendenti. Secondo Forrester l’azienda dovrebbe a

questo punto regolare l’utilizzo dei blog da parte dei dipendenti stabilendo una vera e

propria “blogging policy” in modo che eventuali post lasciati dai dipendenti non

diffondano informazioni riservate, non rechino danno all’immagine corporate, non

siano divulgati come punti di vista ufficiali dell’azienda.

• Creazione di blog interni. L’azienda potrebbe realizzare blog ad uso interno per

migliorare l’interazione tra i propri dipendenti in particolare nell’ambito della gestione

di progetti che necessitano di un elevato volume di scambi e collaborazione tra

persone che lavorano in sedi differenti.

• Creazione di blog pubblici. Il livello più alto di un “blogging plan” è la realizzazione

di blog aziendali accessibili dai consumatori. I blog permettono alle aziende di

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mostrare il proprio volto “umano” ma soprattutto di posizionarsi al top dei motori di

ricerca grazie alla natura interconnessa dei blog stessi.

A spingere Forrester a credere in una progressiva diffusione dei blog sono le

caratteristiche degli utilizzatori: si tratta per lo più di giovani (che quindi crescendo

potranno diffondere le loro abitudini), maschi, agiati, dotati di connessione a banda larga

e che si percepiscono come opinion leader.

Figura 1 – Profilo degli utilizzatori di blog

UTILIZZATORI DI BLOG NON-UTILIZZATORI DI BLOG

MASCHI 57% 48%

ETÀ MEDIA 37,7 44,1

ESPERIENZA MEDIA ONLINE (anni)

5,6 5,0

ACCESSO A BANDA LARGA 64% 51%

REDDITO MEDIO DELLA FAMIGLIA (USD)

57,900 55,600

Fonte: Forrester Research – Forrester’s Consumer Technographics August 2004 North American Devices, Media and Marketing Ondine Study. – Base: US online consumers

Esempi di blog aziendali

Vediamo di seguito come alcune note aziende hanno realizzato il proprio blog.

Martini e Rossi, divisione Bacardi Rum

Url Blog: www.bbblog.it

In questo caso il blog non riguarda la società nel suo complesso ma è il diario di bordo di

un personaggio immaginario, BB, la cui storia ha lo scopo di raffigurare lo stile di vita

rappresentato dal prodotto.

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Figura 2 – BB Blog - homepage

www.bbblog.it

Fiat, divisione Lancia

Url Blog: www.miss-y.it

In maniera analoga a quanto osservato per il blog BB di Bacardi Rum, anche per Lancia

Fiat si è pensato all’espediente del personaggio che incarna lo stile di vita veicolato dal

prodotto.

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Figura 3 – Miss Y - homepage

www.miss-y.it

Microsoft

Url Blog: http://scoble.weblogs.com/

Il dipendente di Microsoft Robert Scoble, per esempio, cura Scobleizer, uno dei blog su

prodotti e sviluppo Microsoft più interessanti. Scoble, che si definisce un "tecno-guru",

presenta le stesse caratteristiche di tutti i dipendenti delle grandi aziende. Esprime infatti

le proprie frustrazioni, ma difende anche il suo datore di lavoro.

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Figura 4 – Scobleizer - homepage

http://scoble.weblogs.com/

3. Come realizzare un blog

Come mostrato nel capitolo precedente, Forrester Research individua quattro diverse

tipologie di impiego dei blog. Di seguito verranno illustrate le componenti che

caratterizzano i diari online, si forniranno alcune raccomandazioni perché le aziende

possano valutare l’adeguatezza dei blog alle proprie esigenze, verranno individuati alcuni

step da seguire nella loro implementazione.

Le componenti di un blog

Tra gli elementi che compongono i blog alcuni sono indispensabili per la loro

caratterizzazione. Ecco di seguito quali:

1. Titolo del blog

2. Sottotitolo – breve descrizione del blog (opzionale)

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3. Data di redazione dei singoli articoli (o entry)

4. Titolo dell’articolo

5. Corpo dell’articolo – può contenere testi e immagini

6. Nome dell’autore – questa tag line è raccomandata nel caso di blog gestiti da più

autori

7. Campo per commenti – si tratta di un link che permette ai lettori di lasciare

messaggi di feedback ai singoli articoli

8. Permalink – ovvero “link permanente”. Si tratta di link che permettono il

collegamento tra un post e un altro del blog

9. Calendario – si tratta di un elemento opzionale dove per il mese corrente vengono

evidanziate le date in cui sono stati pubblicati degli articoli. Queste date sono

direttamente linkate agli articoli di riferimento

10. Archivio – raccoglie vecchi articoli. L’archiviazione può avvenire secondo diversi

criteri (es. per settimana o per mese) a seconda della quantità di pubblicazioni

periodiche

11. Link – raccolta di link a siti o ad altri blog

Il blog è adatto alla mia azienda?

A determinare l’adeguatezza o meno dei blog al business aziendale non è la dimensione

dell’impresa quanto le caratteristiche del suo “ecosistema” comunicativo. Prendendo

spunto da Forrester, ecco un piccolo test per le aziende interessate a implementare un

blog tra gli strumenti per comunicare all’esterno:

1. La tua azienda gestisce con frequenza periodica conversazioni con i suoi clienti?

Alcune aziende ritengono che sia sufficiente inviare messaggi ai propri clienti. La

conversazione, a differenza dei messaggi, implica uno scambio bidirezionale,

un’apertura e una maturità maggiore nella relazione col cliente. Per chi percepisce

l’importanza di una comunicazione a due direzioni, i blog possono rivelarsi uno

strumento su cui investire

2. Quanto controllo la tua azienda ha bisogno di esercitare sulle comunicazioni che

diffonde? L’uso dei blog potrebbe essere difficoltoso in ambienti molto rigidi dal

punto di vista del controllo delle comunicazioni che diramano

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3. La tua azienda ha qualcosa di importante e unico da condividere? Se l’azienda

pensasse ai blog come semplice ulteriore canale di diffusione dei suoi comunicati

stampa, forse non sarebbe il caso di ricorrere alla realizzazione di un blog, non

avrebbero successo. Invece, i blog dovrebbero veicolare informazioni

potenzialmente in grado di stabilire un contatto costruttivo con i clienti, per

esempio la condivisione di idee per la realizzazione di nuovi prodotti o la richiesta

di feedback sull’ultimo prodotto messo in commercio

4. La tua azienda è pronta ad ascoltare – e ad agire di conseguenza? Avere un blog

significa accettare di ascoltare il cliente, specie se ai blogger viene data la

possibilità di lasciare dei post.

5. Hai le risorse necessarie per gestire un blog? Se dal punto di vista economico

l’avvio e il mantenimento del progetto sono attività poco onerose (si ricorre infatti

per lo più a servizi gratuiti di hosting), dal punto di vista della abilità richieste lo

sforzo è maggiore. Il blog è infatti un media vivo, che richiede una costante

manutenzione da parte dell’autore (individuo o azienda che sia). Tra i requisiti

necessari al suo gestore, non possono mancare: capacità di utilizzare Internet in

maniera evoluta, curiosità per le ultime tendenze della Rete e familiarità con il suo

gergo; competenze comunicative; abilità nell’uso di semplici programmi di

publishing per la gestione dei contenuti.

Step per realizzare un blog

La realizzazione di un blog aziendale dovrebbe avvenire per gradi. Anche in

considerazione di quanto anticipato fin qui, le aziende, grandi o piccole, interessate a

fornirsi di questo canale alternativo per comunicare con i propri pubblici di riferimento

dovrebbero prevedere queste attività:

1. Valutazione generale delle caratteristiche dell’impianto comunicativo dell’azienda.

Prima di procedere con gli step successivi, l’azienda dovrà valutare qual è il suo

grado di apertura verso una comunicazione bidirezionale e interattiva con i suoi

target di riferimento, primi tra tutti i clienti

2. Monitoraggio di esempi di blog realizzati da altre aziende per individuare approcci

differenti al mezzo e (quando sarà ad un livello avanzato del progetto) utilizzare

eventualmente le osservazioni raccolte anche con finalità di benchmarking

3. Realizzazione di blog ad uso interno. A questo punto dovranno essere effettuate

valutazioni tecniche relative alla scelta del tool da utilizzare e dei fornitori a cui

rivolgersi. In generale si raccomanda l’impiego di strumenti user friendly e non

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destinati a blogger esperti. Tra i fornitori di hosting è possibile fare riferimento a

operatori che offrono gratis il servizio

4. Graduale coinvolgimento all’uso dei blog all’interno dell’azienda per facilitare la

comunicazione e la condivisione delle informazioni da parte di risorse coinvolte in

progetti comuni ma dislocate nello spazio

5. Apertura dei blog agli esterni

• Prima di arrivare a questo step gli specialisti di marketing e comunicazione

avranno formulato i propri progetti in merito alla strategia e alle finalità da

perseguire con questo strumento. Utilizzeranno degli espedienti come in Martini

e Rossi e Fiat dove la comunicazione del messaggio è affidata

all’intermediazione di un personaggio immaginario che rappresenta uno stile di

vita? O si ispireranno al modello utilizzato da Microsoft dove un dipendente

noto col nome di “The Scobleizer” gestisce il suo diario dove discute dei

prodotto dell’aziende con i suoi lettori? O ancora considereranno più

appropriato al proprio mercato/business/stile aziendale seguire l’esempio di

General Motors dove vari dipendenti comunicano attraverso i loro diari con

clienti o altri navigatori?

• In funzione di quanto stabilito al punto precedente viene stabilita la tassonomia

sulla base della quale suddividere gli argomenti di discussione individuati

(categorie e sottocategorie tematiche), la struttura dell’archivio, la tipologia di

link da visualizzare, la possibilità di richiedere una password per accedere al

diario

6. Diffusione dei blog grazie all’utilizzo della tecnologia RSS che consente la

visualizzazione dei post individuati dagli aggregatori

7. Aggiornamento costante delle entry. A fronte di una prolificazione incessante di

questi particolari siti, molti hanno vita breve. Si stima che ogni 6 secondi nel

mondo nasca un nuovo sito di questo tipo, ma tanti sono quelli che vengono

lasciati morire. L’aggiornamento è la linfa e l’essenza dei blog

Fornitori per creare un blog

Le aziende che aspirano a creare un blog possono avvalersi dei servizi messi a

disposizione gratuitamente da alcuni fornitori di hosting. Nella successiva tabella un

elenco dei fornitori che offrono il servizio in italiano:

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Figura 5 - Hosting

Splinder www.splinder.com

Blogsome www.blogsome.com

Tiscali http://blog.tiscali.it

Blogger www.blogger.com

Io bloggo www.iobloggo.com

Clarence http://blog.clarence.com

BlogNation www.blognation.it

Conclusioni

Quello dei blog è un fenomeno in espansione, che crea aspettative ma suscita d’altronde

anche perplessità. Un report molto interessante sul tema, più volte citato in questo

dossier, è quello di Forrester Reasearch, che nel titolo sintetizza chiaramente l’ambigua

percezione nei confronti di questa nuova modalità di comunicazione online: Blogging:

Bubble Or Big Deal?

La storia di Internet è piena di esempi di promesse mancate, e la prudenza è ormai

l’approccio più diffuso nei confronti delle novità veicolate dalla Rete, soprattutto quando

queste trovano implicazioni nel business.

Il blog e l’attività che ne deriva, il blogging, sono oggi una moda molto seguita dagli

internauti e le aziende iniziano a sperimentare le potenzialità di questo strumento di

comunicazione con finalità legate al marketing. Persino BusinessWeek del 2 maggio ha

dedicato la copertina al tema sancendone ulteriore dignità nel mondo business: “Blogs

will change your business. Your customers and rivals are figuring blogs out. Our advice:

catch up… or catch you later”. Così uno dei punti di riferimento dell’editoria economica

mondiale si è espressa sul tema.

Non esiste ancora un vero e proprio modello di business basato sui blog, si fanno

sperimentazioni. Le aziende più innovative, quelle che affrontano le novità con spirito

pionieristico, hanno iniziato a studiare il fenomeno alla ricerca di vantaggi per il proprio

business e hanno iniziato a inserire il blog tra le leve del Web marketing mix. “Il valore

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dei blog aziendali risiede nel facilitare la comunicazione con i consumatori e nell'aiutare a

ottenere visibilità attraverso i motori di ricerca11”.

Siamo solo agli inizi, ma le premesse perché la moda del blogging si diffonda anche tra i

“follower12” e si trasformi in un’abitudine diffusa ci sono e hanno ragioni ben definite. A

indurre all’ottimismo sono soprattutto considerazioni legate all’evoluzione del profilo degli

attuali blogger: giovani, che si autopercepiscono come opinion leader, dotati di accesso

Internet a banda larga, benestanti. Se il fatto che si tratti di giovani porta a pensare che

crescendo questa fetta della popolazione porterà con sé l’abitudine al blogging, le altre

caratteristiche rendono quello delineato un target già oggi appetibile per le aziende.

L’attivazione di un blog non richiede grandi risorse (salvo un impegno costante

all’aggiornamento) e il risultato in termini della creazione di una community fidelizzata

all’azienda potrebbe giustificare quanto meno il tentativo di intraprendere l’esperienza.

Ad attivare un blog hanno già provveduto grandi gruppi imprenditoriali, tra cui Microsoft.

Il colosso di Bill Gates, tra l’altro, ha puntato l’attenzione sul fenomeno non solo come

nuovo strumento di comunicazione con i suoi clienti, ma anche come occasione di

espansione del proprio business. I tool dei weblog attualmente usati, infatti, non

richiedono Windows, ma le future versioni del sistema operativo non continueranno a

rimanerne sprovviste. Longhorn, la nuova versione di Windows attesa nel 2006 avrà

funzionalità di blogging incorporate. Questo è un messaggio forte, che con altri segnali

fa pensare che l’ondata dei blog non sia destinata a un breve passaggio.

11 Lorenzo Facchinotti, ItaliaOggi - 9 febbraio 2005

12 Coloro che adottano una tecnologia solamente quando questa è diventata di uso comune.

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Glossario

Aggregatore

Sito o software che permette di riunire e mostrare in un'unica interfaccia i contenuti di più blog

Blogger

Chi possiede o scrive su un blog.

Blogroll

Lista di link contenuti generalmente nella sezione laterale di un blog.

CMS

Acronimo di Content Management System: sistema di gestione del contenuto di un blog. Viene

anche detto piattaforma di publishing.

Feed

Feed: file che permette l'interscambio dei contenuti di un blog con altri blog, siti e applicazioni

M-blog

Blog contenente fotografie aggiornato tramite telefono cellulare dotato di fotocamera. Il

termine fonde i due termini mobile e blog

Permalink

Link a un post che rimarrà valido anche quando il post entrerà a far parte dell'archivio del blog

e non sarà più visualizzato nell'homepage.

Podcasting

Da "iPod" e "broadcasting". Metodo di distribuzione di contenuti musicali, è funzionalmente

simile ai videoregistratori digitali capaci di registrare contenuti per una visione successiva,

come il TiVo

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Post

Messaggio inserito in un blog. Il termine era già utilizzato per i newsgroup e i forum.

RSS

Really Simple Syndacation (o Rich Site Summary), tecnologia che consente la visualizzazione

dei titoli dei post raccolti dagli aggregatori, sorta di accentratori di informazione

Thread

Il filo, cioè la sequenza dei messaggi con medesimo soggetto. Nasce da un singolo messaggio

originale a cui si accodano tutte le risposte allo stesso

Trackback

Sistema di commento remoto tra blog. E' utilizzato quando qualcuno legge un articolo e lo

commenta in un altro blog. Grazie all'uso dei trackback, un blog può mostrare citazioni da altri

blog.

.

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Documento reperibile, assieme ad altre monografie, nella sezione Dossier del sito

http://www.sanpaoloimprese.com/

Documento pubblicato su licenza MATE - IT RESEARCH AND CONSULTING Copyright MATE - IT RESEARCH AND CONSULTING