headliner #073

4
di Paolo Crazy Carnevale V orrei iniziare con un ricordo. Una sorta di flashback che mi gira per la testa da quan- do Reinhold mi ha proposto questo articolo sui Nachtcafè. Era il dicem- bre del 1992 e stavo tornando a casa con la mia amica Giulia dopo aver assistito ad un entusiasmante con- certo di Fabrizio De Andrè a Trento. Mentre dalla stazione camminava- mo verso casa, alle nostre spalle gi- ungevano le note in sordina di una registrazione del concerto a cui ave- vamo appena assistito: un ragazzo, ci seguiva a distanza, rapito da quel- la musica che aveva registrato e sta- va riascoltando su un piccolo regi- stratore a cassette portatile. Quel ragazzo era Gabriele Muscolino, oggi, insieme a Francesco Brazzo, una delle menti dietro al progetto musicale Nachtcafè, una delle pro- poste musicali più originali ed uni- che scaturite dalla prolifica “szene” musicale altoatesina. Da quel dicembre di molti anni fa (per darvi un’idea pensate da quan- to tempo i registratori a cassette sono andati in disuso!) ho seguito le movenze in ambito musicale di Ga- briele, dai primi gruppi d’epoca universitaria, orientati verso terre- ni a cavallo tra rock e canzone d’autore, alla passione per i Water- boys fino alla virata decisiva verso la musica folk con i Guinneverah, alla scoperta dell’immenso patri- monio musicale della tradizione anglo-scoto-irlandese. È proprio in seno a questo gruppo che la strada di Gabriele Muscolino si è incrociata con quella di France- sco Brazzo (musicista a trecento- sessanta gradi, diplomi al conser- vatorio in tromba e composizione, Fortsetzung > Freitag, 15. Jänner 2010 – Nr. 9 Redaktion Tageszeitung „Headliner“: 329/5913560 – [email protected] << HEAD LINER L’avventura dei Nachtcafè Un viaggio che va oltre le parole e la musica

Upload: redaktion-headliner

Post on 27-Mar-2016

269 views

Category:

Documents


1 download

DESCRIPTION

Headliner - Musikmagazin - Freitags in der Neuen Suedtiroler Tageszeitung

TRANSCRIPT

Page 1: Headliner #073

di Paolo Crazy Carnevale

V orrei iniziare con un ricordo.Una sorta di flashback chemi gira per la testa da quan-

do Reinhold mi ha proposto questoarticolo sui Nachtcafè. Era il dicem-bre del 1992 e stavo tornando a casacon la mia amica Giulia dopo averassistito ad un entusiasmante con-certo di Fabrizio De Andrè a Trento.Mentre dalla stazione camminava-

mo verso casa, alle nostre spalle gi-ungevano le note in sordina di unaregistrazione del concerto a cui ave-vamo appena assistito: un ragazzo,ci seguiva a distanza, rapito da quel-la musica che aveva registrato e sta-va riascoltando su un piccolo regi-stratore a cassette portatile. Quelragazzo era Gabriele Muscolino,oggi, insieme a Francesco Brazzo,una delle menti dietro al progettomusicale Nachtcafè, una delle pro-

poste musicali più originali ed uni-che scaturite dalla prolifica “szene”musicale altoatesina.Da quel dicembre di molti anni fa(per darvi un’idea pensate da quan-to tempo i registratori a cassettesono andati in disuso!) ho seguito lemovenze in ambito musicale di Ga-briele, dai primi gruppi d’epocauniversitaria, orientati verso terre-ni a cavallo tra rock e canzoned’autore, alla passione per i Water-

boys fino alla virata decisiva versola musica folk con i Guinneverah,alla scoperta dell’immenso patri-monio musicale della tradizioneanglo-scoto-irlandese.È proprio in seno a questo gruppoche la strada di Gabriele Muscolinosi è incrociata con quella di France-sco Brazzo (musicista a trecento-sessanta gradi, diplomi al conser-vatorio in tromba e composizione,

Fortsetzung >

Freitag, 15. Jänner 2010 – Nr. 9

Redaktion Tageszeitung „Headliner“: 329/5913560 – [email protected] <<

HEADL I N E R

L’avventura dei

NachtcafèUn viaggio che va oltre le parole

e la musica

Page 2: Headliner #073

Fortsetzung >

polistrumentista, insegnante di mu-sica nonché esperienze in gruppi vo-cali) dando il la al nascere eall’evolversi di altre formazioni musi-cali che sono sfociate nei Nachtcafè.Se il ricordo legato a Gabriele risalead una data precisa, quello di France-sco non ha un giorno particolare, maè molto più datato, legato addiritturaalla scuola elementare, che frequen-tavo con un suo fratello, e a cantateintorno a fuochi di bivacco.Oggi mi trovo con Gabriele e Fran-cesco, seduti a un vecchio, massiccioe stagionato tavolo in legno, per par-lare del loro progetto musicale e deldisco che i Nachtcafè hanno termi-nato di registrare e di cui stanno cu-rando il missaggio, con la prospetti-va di vederlo pubblicato entro la pri-ma metà di questo neonato 2010.Nachtcafè, questo è il nome delgruppo, o, come loro stessi preferis-cono dire, progetto che condividonocon il contrabbassista Marco Stagni,col fisarmonicista Matteo Facchin ecol batterista Georg Malfertheiner.

“Per essere un gruppo ci mancanoalcune cose” mi dicono, “tipo unasala dove trovarci a provare, e dovetrascorrere molto più tempo di quel-lo che abbiamo a disposizione, comefanno invece le band composte dagente più giovane.”E d’altronde il loro l’approccio allamusica non è quello dei ragazzini -eccezion fatta per l’entusiasmo – mapiuttosto quello dei filologi, deglistudiosi e ricercatori che vanno ascoprire o riscoprire tradizioni e in-fluenze nascoste tra le pieghe deltempo facendole proprie, senza perònegarne mai l’influenza e traghett-ando le tradizioni in ambito più mo-derno, come fanno alcuni loro ispira-tori come gli scozzesi Bachué.“Per il folk più puro abbiamo un altroprogetto musicale che si chiama TheMoray Club, con cui ci dedichiamoalla musica irlandese” dicono.Quando chiedo a Gabriele se siasbagliato definire i Nachtcafè ungruppo cantautorale mi stoppa subi-to: “Non mi piace l’etichetta cantau-

torale” replica, “non calza a quelloche facciamo: la nostra è una musicapiù suonata che cantata. Proprio dal-la musica irlandese abbiamo mutua-to l’abitudine di attaccare code stru-mentali differenti dal tema origina-rio del brano, salvo poi magari ri-prenderlo nel finale. Nelle nostrecanzoni (Gabriele è l’autore dei testimentre le musiche nascono a quattro

mani con Frances-co, con il contribu-to degli arrangia-menti degli altricomponenti, n.d.r.)le parole vengonocucite su una basemusicale, secondoun’abitudine cheavevamo già speri-mentato in altreoccasioni ma maicon i risultati chestiamo ottenendocome Nachtcafè.Per quanto i testisiano importanti eogni canzone abbiala sua storia, ris-petto al cantauto-rato classico italia-no – ma non solo –ogni brano ha

un’evoluzione, una struttura che vaoltre il clichè tipico strofa e ritornel-lo, la musica è una componente fon-damentale.”La genesi di questo gruppo i cui suo-ni sono coloratissimi e multiformisono le esperienze post-Guinnever-ah, dapprima con gli Ergobando epoi coi Soluna, autori tra l’altro di uninteressante demo di cinque brani. Ilnome Nachtcafè è arrivato nel 2006,quando Francesco, Gabriele e Mat-teo hanno registrato un brano perl’antologia/concept Dieci canzoni perdieci colori, fino ad oggi l’unica provasu disco siglata Nachtcafè. Per pocoa quanto pare, visto che i cinque mu-sicisti hanno appena terminato di re-gistrare il loro debutto discografico.“Quando abbiamo cominciato apensare al disco ci siamo posti deiquesiti” mi spiega Francesco, “ènato un dibattito riguardo al fattose dovessimo effettuare delle regi-strazioni insieme o se lavorare,come ormai fanno quasi tutti, sutracce separate, usando le tecnolo-gie digitali e le sovraincisioni.Di base siamo un gruppo che suona

una musica, per così dire,d’insieme, ma per registrare così cisarebbe voluto uno studio spaziosoe ormai tutti gli studi sono pensatiper lavorare separatamente.”“È scaturito anche un discorso eti-co e filosofico” interviene Gabriele,“sul fatto se fosse onesto o menofare un disco che poi non è lo stessoche si ripropone dal vivo. Nel sensoche lavorando molto in studio e se-paratamente nascono degli arran-giamenti particolari, si usano altrimusicisti – nel nostro caso un quar-tetto d’archi e una sezione fiati – equando sei sul palco invece hai deilimiti, nel senso che Francesco nonpuò suonare contemporaneamentepianoforte e flauti, io o uso il bou-zouki o suono la chitarra ma nontutti e due insieme.” Alla fine hanno deciso di optare perla tecnologia e i suoi vantaggi, nonultimo il fatto di poter registraresenza essere sotto stress, senza do-ver suonare varie take di un branoche portano allo sfinimento. Inoltre,dicono, il fatto di sovraincidere è sta-to stimolante per quanto riguardagli arrangiamenti in quanto ha cons-entito di usare strumenti che dalvivo sarà difficile poter usare.Nella loro dimensione live i Nacht-cafè si sono ritagliati una bella fama,sia che si esibiscano come quintettoche, per diverse esigenze tecniche edi spazio, come trio o quartetto, ma-gari con altri artisti al fianco di Fran-cesco e Gabriele. Come loro stessi citengono a precisare, la loro musica èuna miscela di colore, dinamica e re-spiro e dopo averlo dimostrato con leserate dal vivo ora la loro intenzioneè di fotografare tutto questo col dis-co, grazie all’assistenza e alla dire-zione tecnica di Marco Gardini e Gi-anluca Bertoldi che sono un po’ i re-gisti del progetto.Se la musica dei Nachtcafè è unviaggio sonoro in costante evoluzio-ne (basta ascoltare un brano comeCarne e sangue nella versione, purapprezzabile, già realizzata comeSoluna e in quella incisa per il disconuovo per capire i passi avanti chesono stati fatti) nella produzionedel gruppo hanno un’importanzaincredibile i testi. “Sono un grandeamante di De Andrè” ammetteapertamente Gabriele, “e cerco dicreare testi lavorando sulla forma,sulla rima, sulla sonorità della lin-

gua italiana. Non è scontato cheuna parola che suona bene nellaforma parlata suoni altrettantobene in quella cantata. Per questol’interpretazione che do dei testi èasciutta e piana, con attenzione amettere in luce la dizione el’intellegibilità della lingua.”Parlare con Francesco Brazzo e Ga-briele Muscolino della loro creaturamusicale va oltre il discorso musicalefine a sé stesso: si capisce subitoquanto amino quello che fanno, comeil loro approccio sia di tipo passiona-le e al tempo stesso filologico. A par-tire dal nome del gruppo che è a lorodire una dichiarazione d’intenti: sia-mo un gruppo italiano ma al tempostesso apparteniamo all’Alto Adigeche è una terra dove si parla la linguatedesca. “Gli italiani di qua” dice Ga-briele, “ sono diversi. La nostra è unaprovocazione, cantiamo in italiano eabbiamo un nome tedesco. E poi sia-mo multietnici, Georg è ladino e Mat-teo ha formato una famiglia mistilin-gue. Il Nachtcafè è un tipo di localeintimo e raccolto, tipico della culturatedesca, un tipo di locale che si adat-ta bene ad ospitare musica come lanostra, secondo una tradizione che inItalia non esiste proprio. Nel nostrorepertorio ci sono poi due brani tra-dotti da testi di Wedekind e Kästner,e il cerchio si chiude.”Ascoltando in anteprima qualcheestratto del disco si ha la precisapercezione del Nachtcafè –pensiero:l’idea concretizzata di un qualcosache va oltre il canovaccio delle loroapplaudite performance dal vivo: “Illive è un’istantanea, differente ognivolta” dice Francesco, “il disco è unasituazione diversa che si riascoltapiù volte sempre nella stessa versio-ne.” Si sentono le influenze galizianee irlandesi che sono alla base dellapassione musicale da cui tutto ènato, ma poi tutto sconfina abbracci-ando in modo assai riuscito la musi-ca balcanica tanto cara a Bregovich,quella mediterranea o addirittura iltango argentino e il jazz.Quando al termine dell’incontro micongedo dai due musicisti, ho il bloc-co pieno di annotazioni, la testa pienadi idee da mettere nero su bianco esoprattutto il piacere di aver trascor-so un paio d’ore piacevoli che mi han-no arricchito e una gran curiosità diascoltare il disco fatto e finito.Info: www.myspace.com/nachtcaf – www.nachtcafe.it

HEADL I N E RFreitag, 15. Jänner 2010 – Nr. 9

Il gruppo-progetto Nachtcafé dal vivo: Matteo Facchin (fisarmonica),Georg Malfertheiner (batteria), Gabriele Muscolino (voce, chitarra,

bouzouki), Marco Stagni (contrabbasso, basso) e Francesco Brazzo (pianoforte, flauti, voce).

In fase di missaggio: Il primo CDdei Nachtcafè di Bolzano.

Page 3: Headliner #073

HEADL I N E RFreitag, 15. Jänner 2010 – Nr. 9

Schallplatten-Unterbrechung

Sie hätten letzten Samstag imUFO im Vorprogramm des Hi-pHoppers MekMc spielen sollen,wurden dann aber kurzfristigund auf eigenem Wunsch von denHomies4Life vertreten. Grund:S.P.U. stoppen die Maschinen,weil Christian Popodi aus Ar-beitsgründen den Verpflichtun-gen der Band nicht mehr nach-kommen kann. Popodis Ausstiegwar dann auch der Anlass fürChristoph Baur, Sänger Num-mer 2 bei S.P.U., das Mikro vor-zeitig abzugeben, zumal er dieseben im UFO machen wollte.Auch bei ihm sind es Jobver-pflichtungen, die zu dieser Ent-scheidung geführt haben. Die„Schallplatten-Unterhalter“ sindnach diversen Veröffentlichun-gen (Videos, Singles und einevolle CD) also Geschichte. Vor-

erst. Was in diesem konkretenFalle natürlich schade ist, dennS.P.U. standen für eine sich inEntwicklung befindende Mi-schung aus Rap (in Dialekt, itali-enischer und deutscher Sprache),Elektronik, Funk und Pop.Die einzelnen Musiker bleiben je-doch aktiv: Popodi und Baurgehören weiterhin zur Mann-schaft ihres Hauptschiffs 4twen-ty, Gitarrist Hannes Hofer er-reicht mit seinem Projekt Neuro-tic Maze in Bälde den Zielhafenund Grooveboxer Arno Dejacound Schlagzeuger Philipp Kaserwerden sich nach neuen musika-lischen Ufern umschauen.S.P.U. machen uns aber ein Ab-schiedsgeschenk: Bis Ostern stel-len sie ihr letztes Album „Coo-king“ zum freien Download insNetz (wenn auch wegen der sehroriginellen Verpackung allen diematerielle CD ans Herz gelegtsei). Der Downloadlink findet sichbei www.airbagpromo.com (rhd)Info: www.myspace.com/spubandrap

Hannes Pasqualini

Ein Song, ein Comic„il Mucchio“ ist gerade mit der Ju-biläumsnummer 666 bei den Zeit-schriftenhändlern erhältlich. Undnatürlich stellt die Redaktion dieNummer 666 in den Mittelpunktder Ausgabe (die Zahl hat ihrenUrsprung in der Bibel, in der Of-fenbarung des Johannes wird sieals die Zahl des Tieres, die Zahl desSatans bezeichnet).Aber das ist nicht der Grund diesesTextes. Seit einigen Monaten wer-den zweiseitige Comics veröffent-licht, in denen ein vom Zeichner ge-wählter Song nacherzählt wird. In der aktuellen Ausgabe nun ist„Spiracle“ von Hannes Pasqualiniaus Bozen zu sehen. Pasqualini: „Ichhatte ursprünglich das Lied 'Kosmo-naut' der absolut unbekannten nor-wegischen Band Ugress ausge-wählt, habe mich dann aber 'Spi-racle' des Wiener Elektronik-Pro-jektes Soap&Skin entschieden. Ab-gesehen davon, dass ich Soap&Skinalias Anja Plaschg musikalisch abso-lut toll finde, vor allem wegen derKombination von Klavier und dun-klen elektronischen Klängen, passteihr Stil ziemlich gut zu meinem. Wiees sich dann in einem zweiten Mo-ment herausstellen sollte, passte

das ganze dann wiederum sehr gutzur Ausgabe des 'Mucchio', in demdas ganze veröffentlicht werdensollte: die (sehr ironische) Ju-biläumsausgabe Nr. 666.“Als zusätzliche Inspirationsquellefür sein Comic gibt Pasqualini dasVideogame „The Path“ des belgi-schen Entwickler-Duos Tale of Tales

an, das als eine interaktive Interpre-tation des klassischen Grimm-Mär-chens Rotkäppchen angelegt ist.Pasqualini zeigt in „Spiracle“ nichtnur seine Qualitäten als Erzähler,sondern auch seine starke und ori-ginelle visuelle Sprache als Zeich-ner, die hier in der Verbindung vonZeichnung und digitaler Fotocolla-ge zum Ausdruck kommt. (rhd)Info: www.papernoise.net www.soapandskin.comhttp://tale-of-tales.com

Nachzulesen in der Jänner-Ausgabe der Musikzeitschrift „il Mucchio“: „Spiracle“ von Hannes Pasqualini

Ze

ich

nu

ng

: H

an

ne

s P

asq

ua

lin

i

Die Songs von Inner und Messner-Windschnur

Der Reiz der IgloosHmmm ... man bleibt immer wiederetwas ratlos bei derartigen Veröf-fentlichungen. Im Dezember 2009sind gleich zwei davon erschienen:Am 4. Dezember fand im Pik-Clubin Sand in Taufers die offizielle Vor-stellung der Single „Go Inner Go“statt, eine Single, die vom Fanclubdes Gaisinger Skifahrers ChristofInnerhofer produziert wurde. DreiWochen später, am 30. Dezember inder „Nachtigall“ in Klausen, stellteder Liedermacher Sepp Messner-Windschnur seinen Titel „Heit gianma Schifohrn“ vor.Beide Songs sind textlich wie musi-kalisch einfach gestrickt und zielenbetont auf die Igloo- und Apres-Ski-Feten und die angeheizte Fe-tenstimmung in möglicherweiseüberfüllten Gute-Laune-Tempeln.

Im direkten Vergleich ist „Go In-ner Go“ nicht ganz so krass wieMessner-Windschnurs „Heit gianma Schifohrn“. Beide zielen natür-lich auf die Radios und darauf, dasses so etwas wie Hits werden. Obdas eintritt, wissen wir erst in eini-gen Wochen, gelungen ist es bishernoch keinem wirklich, obwohl esschon einige Südtiroler Musikerversucht haben.Während der Präsentation in Klau-sen erwähnte Präsentator KlausRamoser, dass Sepp Messner-Windschnur mitten in der Produkti-on seiner neuen CD steckt. „Tyro-lensia“ wird sie heißen und voraus-sichtlich im Frühjahr erscheinen.Die Band, die ihn im Studio beglei-tet: Markus „Dordoggising“ Dorf-mann (Bass), Norbert Rabanser

(Schlagzeug), Thomas „Giango“ De-metz (Mundharmonika, Keybo-ards), Judit Pixner (Stimme) undKlaus Ramoser (Gitarre).Ein Querschnitt an Südtiroler Mu-sikern und Bands, die sich mit„Aprés-Ski-Hits“ befasst haben istam Sonntag, 24. Jänner, 18.10 Uhrinnerhalb der Radiosendung „Süd-tiroler Poptreff“ zu hören. (rhd)Info: www.windschnur.eu und www.christof-innerhofer.com

Gut besuchte Präsentation in der „Nachtigall“ inKlausen: Auf der Bühne Sepp Messner-Windschnur,

Produzent Marco Diana und Gitarrist/Präsentator Klaus Ramoser.

Gratis zu haben bis Ostersamstag:„Cooking“, die 2008 erschienene CD von S.P.U.

Ein Geschenk vom Fanclub: Die CD-Single„Go Inner Go“ für Christof Innerhofer

Sepp Messner-Windschnur bringt sich wieder ins Gespräch: Die Single-Auskoppelung seines demnächst erscheinenden Albums „Tyrolensia“.

Nehmen die Nadel von der Platte: S.P.U. live im Stadttheater Bozen, cultur.nacht 2008

Foto

: rh

d

Page 4: Headliner #073

D ie Hölle wirdlosbrechen imJuZe Naturns.

In akustischer Hinsichtzumindest. Vier ultra-harte Bands werdenmorgen Abend die Büh-ne entern und Deathme-tal ins Publikum ballern:Die jungen NaturnserMeat Devourer (Inter-view im Anschluss), dieallseits gelobten BloodEdition (ebenfalls ausNaturns) und die Vorar-lberger Gastric Ulcer.Headliner sind diebizarren Ultrawurscht.Die Organisatoren der„Death'n Wurschtnight“haben diese Band beimletztjährigen „Kalten-bach Open Air“ gese-hen, waren begeistertund holen diese deut-

sche Band nun zuuns. Chuck, Gitar-rist von Meat De-vourer und mit Lukvom JuZe einer derOrganisatoren: „Zusagen ist, dass sieuns sofort mit ihrerverrückten Büh-nenshow und ihrengut gespielten undwitzigen Songsüberzeugt haben!“(rhd)

HEADL I N E RFreitag, 15. Jänner 2010 – Nr. 9

Headliner: Meat Devourer sindeine sehr junge Band, hat mitCannibal Corpse und Dying Fe-tus technisch äußerst anspruchs-volle als musikalische Vorbilder.Ist das überhaupt zu schaffen?Chuck: Noch sind wir von derenTechnik, Bühnenpräsenz und Po-pularität weit, weit weg. Doch wirhoffen mit den Jahren zumindesttechnischer zu spielen, da eigent-lich fast alles machbar ist mitÜbung. Noch dazu sind wir vomAlter (der Band und der Perso-nen) von Dying Fetus und Canni-bal Corpse weit entfernt und wer-den unser Bestes geben und unsanstrengen, wie gesagt zu min-

dest im technischen Bereich sogut und professionell zu werdenwie unsere Vorbilder.Ihr habt eigene Songs, amSamstag euer zweites Konzertin der aktuellen Formation undeinen Gig in Österreich imApril. Was bringt 2010 sonstnoch für Meat Devourer?Wir hoffen, dass das Jahr 2010 derBand viele erfolgreiche Momentebringt. Der Gig im April wurde unsleider abgesagt, dafür spielen wirvoraussichtlich im Februar in Grazund im März in Dornbirn. Dazubringt uns der 16. Jänner mit demGig im Juze Naturns mit denBands Blood Edition, Gastric Ul-cer und Ultrawurscht eine superEröffnung des Jahres 2010. Vor-aussichtlich wird dann von uns wieletztes Jahr im April oder Mai die„Demonic Dark Night“ organisiertund gespielt.Meat Devourer, Mae Naak,Blood Edition sind allesamt ausNaturns. Warum ist gerade Na-

turns ein derart gutes Pflasterfür extremen Metal?Ich glaube, dass wir alle großesGlück hatten die Members vonBlood Edition zu kennen und inihnen im musikalischen BereichVorbilder zu sehen. Wir hatten da-mals mit Mae Naak's einzigemMember Chris Kofler, eine Melo-dic-Metal Band. Fa, mir und Ren-zo wurde das schnell zu soft, alsobeschlossen wir einen härterenSound zu machen. Alle Membersvon Blood Edition sind uns im Al-ter weit voraus und sind daherschon länger in dieser Szene, ha-ben schon viel mehr musikalischeErfahrung gemacht und Death-

Metal ist einfach eine Richtungvon Metal, die einem gefällt odernicht, wenn sie einem gefällt dannkommt man nicht mehr so schnelldavon los und strebt natürlichschnell das Ziel an, eine eigeneDeath-Metal Band zu gründen.Chris (Mae Naak) ist dann in dieGrindcore Szene gerutscht undhat sich da einen Namen ver-schafft. Ich glaube zumindest beiMae Naak und Meat Devourerwar es so, dass sie alle in Naturnswohnen und gut befreundet wa-ren und dadurch viel voneinanderabgeschaut und gelernt haben.Doch die, die mit dem ExtremMetal begonnen haben warenBlood Edition.In eurer Bio auf MySpace steht zulesen: „Als sich die Band Dispel-led auflöste begannen ernsthafteProben mit der noch damals be-nannten Band Mortuary.“ Waswar denn da genau los?

Dispelled war eine Melodic-MetalBand und uns (Meat Devourer)wurde das schnell zu soft und wirhatten alle Lust auf einen härterenStyle, also gründeten wir die BandMortuary und spielten Death-Me-tal, hatten erste Auftritte und imSeptember 2009 fiel uns auf, dassder Bandname schon 22 Mal verge-ben war, also musste ein neuerBand namen her und da nahmenwir einen der nicht vergeben war,leicht zu merken war, zu uns passteund uns gefiel: „Meat Devourer“.Eure „Death'n Wurschtnight“(incl. die Hauptband Ultra-wurscht) legt nahe, dass Me-talheads gar nicht so todernst

durch die Weltgeschichte zie-hen, wie unterstellt wird. Wiewichtig sind für dich die Fakto-ren Humor und Ironie?Humor ist in der Metalszene mitAbstand einer der wichtigsten Fak-toren. Wenn man z.B. auf ein Festi-val, wie wir es letztes Jahr waren,geht, findet man keine traurigeSeele. Alle lachen, feiern, bangenund wollen einfach nur ihren Spaßund eine geballte Ladung Metal.Bei gewissen Sachen, wie oft imDeath-Metal die Splattertextekommt dann schon wieder eineErnsthaftigkeit zum Ausdruck. ImGroßen und Ganzen kann man sa-gen, dass Metalheads mit Abstandeine der lustigsten, freundlichstenund eigentlich meist friedlichstenGruppen sind.

INTERVIEW MIT CHUCK – GITARRIST VON MEAT DEVOURER

NEWS

2-Tages-Festival

Steineggrockt!

Reggae und Folk am heutigenFreitag, Rock und Metal am mor-gigen Samstag. Das Festival„Steinegg rockt!“ bietet dabei ins-gesamt zehn Bands, wobei einige(fast) zum ersten Mal auf derBühne stehen. Der Eintritt ko-stet 8 bzw. 10 Euro und stattfin-den wird das Ganze im Vereins-haus von Steinegg. Die Bands:The Dynamic Duo, Max von Mil-land, Don't Eat The Yellow Snow,The Irish Coffee, The Bob MarleyShow und Sisyphos (am Freitag);The 3 Murphys, Silent Mirror, Ju-les and the Dirty Gents, Rech UsEndorphine, Ferbegy? undDrunk Souls (am Samstag). Info:www.myspace.com/steineggrockt

Die Dritte

Full Metal2010

„Paten“ dieses Metal-Festivalssind die Barbianer Dread, die mitihrem übermächtigen Deathme-tal hierzulande konkurrenzlossind. Sie spielen, gentlemanlike,vor Synus aus Deutschland, demHeadliner von „Full Metal 2010“.Im Vorprogramm: Die VölserScrat Till Death und die Öster-reicher Stockholm Syndrom. Dieursprünglich vorgesehenen Oc-cultory (aus Rasen) haben ihreTeilnahme abgesagt. Für siespringen die Brixner Prehate ein,die erst kürzlich einen Vorge-schmack ihres Albums veröffent-licht haben und zeigen, wie tech-nischer, gut gespielter Deathme-tal zu klingen hat. Stattfindenwird das Festival im UFO inBruneck am Samstag, 16. Jänner.Beginn: 19 Uhr.

Programm Radio „Freier Fall“

Donnerstag, 19.40 bis 22.00 UhrRAI Sender Bozen

DAS PROGRAMM FÜR HEUTE:

The Gleeman Members: Das nächste Kapitel Serpent'sCult: Blackmetal aus SterzingKilljoy: Die Bozner Punkveteranenlive im Auditorium

Nähere Infos:http://radiofreierfall.blogspot.com

http://forum.airbagpromo.com

Death'n Wurschtnight im JuZe Naturns

Nix für Vegetarier

Ultrawurscht, Donnerwetter im mittleren Vinschgau: Die „Death'n Wurschtnight“am morgigen Samstag,16. Jänner im JuZeNaturns.

FleischfresserJunge Naturnser mit einem

Hang zum extremen Metal: MeatDevourer (v.l.n.r.: Bassist Renzo,

Gitarrist/Sänger Chuck und Schlagzeuger Fa)