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L’ASSOCIAZIONE P.ASS.I.FLORA IN COLLABORAZIONE CON L’UNIONE COMUNI DEL MARGHINE Presentano: Ut Pictura Poesis (in pittura come in poesia) Andrea Lai dipinge Fabrizio De Andrè Villa Piercy 2 Giugno - 8 Luglio 2012 Badde Salighes – Bolotana (NU) Bocca di Rosa Le Passanti Disamistade Orario Visite: Martedì e Giovedì 15:30 / 19:00 Sabato e Domenica 10:00 / 13:00 e 15:30 / 19:00

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Page 1: Grafica Mostra De Andrè copia - assopassiflora.com¨.pdf · strumento, per il cantautore, del suonatore Jones, l’unico motivo ispirato all’ antologia di Spoon River in cui il

L’ASSOCIAZIONE P.ASS.I.FLORAIN COLLABORAZIONE CON L’UNIONE COMUNI DEL MARGHINE

Presentano:

Ut Pictura Poesis(in pittura come in poesia)

Andrea Lai dipinge Fabrizio De Andrè

Villa Piercy2 Giugno - 8 Luglio 2012

Badde Salighes – Bolotana (NU)

Bocca di Rosa

Le Passanti

Disam

istade

Orario Visite:Martedì e Giovedì 15:30 / 19:00

Sabato e Domenica 10:00 / 13:00 e 15:30 / 19:00

Page 2: Grafica Mostra De Andrè copia - assopassiflora.com¨.pdf · strumento, per il cantautore, del suonatore Jones, l’unico motivo ispirato all’ antologia di Spoon River in cui il

Verrebbe da chiedersi come mai l’universo musicale di Fabrizio De Andrècontinui ad alimentare l’ispirazione di chi a�da la sua voglia di esprimersi allapittura.

Non da oggi infatti le canzoni del cantautore genovese, scomparso nel 1999,hanno vissuto di trasposizioni sulla tela al pari del suo ritratto.

E dire che i suoi versi poetici trasudano di una grande forza evocativa, sono essi stessi immagini e ra�gurazioni della sua mente che a noi spetta coglierenell’emozione della loro trasformazione in canzoni.

Forse anche per questo De Andrè è sempre stato parco nelle sue apparizioniper esempio televisive, convinto com’era , e lo aveva con�dato, che lacanzone, se è ben fatta, sia soprattutto da ascoltare e non da vedere.

Ora è Andrea Lai a cimentarsi in questo tentativo di far rivivere nella nostratesta e a far vibrare nei nostri cuori , versi e melodie di grande ra�natezza,spicchi della poesia italiana del secolo scemato una dozzina di anni fa.

Con la forza non delle note musicali ma del colore e della sensibilità di a�dare a pochi tratti del pennello e a uno stile così personale e riconoscibile ,nella sua surreale fantasia, la sua immediata percezione di un messaggio chesi cela nei versi di sei composizioni del cantautore genovese così fortemente legato alla Sardegna.

Quella Sardegna che ritorna con le sue amare tragedie in “Disamistade”,là dove odio, violenza e irrazionali follie della mente umana, vengono aimmedesimarsi in quel fucile imbracciato da una �gura dai contorni nonprecisi, priva di volto, come lo è chi spesso alimenta la faida.

L’artista però vi a�anca il manico di una chitarra che è elemento ricorrentein queste opere concepite da Andrea Lai per questa mostra.

Al punto che persino il piano armonico di questo strumento, installato su un pannello, diventa l’atipica cassa dirisonanza di fragili �gure femminili.

Sono le passanti già cantate da Brassens; la nostalgia di amori impossibili e irrealizzati, una dedica “ a ogni donna pensata come amore, in un attimo dilibertà”.

Ed è ancora una chitarra, tra macchie oniriche di colore, a fare dacornice alla ra�gurazione di “Bocca di rosa”, emblema nell’ omonimacanzone “dell’amore senza distinzione di forma, sacro e profano” come havoluto ricordare il musicologo Luigi Pestalozza.

Sullo sfondo di un pentagramma assistiamo poi allo spezzarsi di un �auto, lostrumento, per il cantautore, del suonatore Jones, l’unico motivo ispiratoall’ antologia di Spoon River in cui il personaggio è chiamato con il suo nome.

Quello strumento che �nisce in pezzi è la �ne stessa di una vita, ma ancora lachitarra e una rosa stendono coi loro colori una patina di serenità nell’evocarechi comunque ha vissuto a lungo e senza un solo rimpianto.

Ancora più sobrio e a�dato a pochi segni, il messaggio legato a altre duecelebri canzoni di De Andrè.

In un angolo di un quadro, in alto a destra, appaiono una sedia,l’immancabile chitarra e una bottiglia.

Quasi segni di un arredo che sembra idealmente riportarci allo stato d’animo e all’ ambiente in cui De Andrè si trovò a scrivere i versi della canzone daitratti autobiogra�ci, che ha sempre dichiarato essere quella alla quale sisentiva più legato.

“Amico Fragile” la scrisse in una notte, da sbronzo, in una sorta di dispensadella casa di famiglia in Gallura, a Portobello.E qui, come suggerisce l’incipit della canzone, la �gura e la chitarra sembranoevaporare.

Basta poi una scia di petali e un papavero a farci balenare, senza indugioalcuno nella mente, quell’ inno paci�sta che rappresenta anche unadelle pietre miliari del primissimo De Andrè.

Proprio quel �ore, perché non furono né la rosa né il tulipano a vegliare latomba del soldato Piero, ma mille papaveri rossi…..

GIACOMO SERRELI

La guerra di Piero

Il suonatore Jones

Amico fragile