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Georg Wilhelm Friedrich Hegel Stoccarda, 27 agosto 1770- Berlino 14 novembre 1831

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Page 1: Georg Wilhelm Friedrich Hegel - istitutosangabriele.it · (totalitarismo) La critica di Hegel alle filosofie precedenti •Hegel critica : •L’illuminismo, perché la sua ragione

Georg Wilhelm Friedrich Hegel

Stoccarda, 27 agosto 1770- Berlino 14 novembre 1831

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Georg Wilhelm Friedrich Hegel

nacque il 27 agosto 1770 a Stuttgart(Stoccarda), da famiglia protestante,"bene ordinata e agiata"; il padre eraimpiegato statale. Studiò al ginnasiodi Stoccarda i classici greci e latini.Seguì i corsi di filosofia (2 anni) eteologia (3 anni) all'Università diTubinga (1788-1793), dove si legò diamicizia con Schelling e Hölderlin.

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Le opere principali

1793-1800: scritti teleologici;

1801: "La differenza tra il Sistema Fichtiano e il Sistema

Schellinghiano";

1807: "La Fenomenologia dello Spirito";

1812-1816: "La Scienza della Logica"

1817: "L'Enciclopedia delle Scienze Filosofiche in

Compendio";

1821: "Lineamenti di Filosofia e di Diritto".

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Hegel e Napoleone

Si entusiasmò, in tali anni giovanili per la Rivoluzione eNapoleone. Gli avvenimenti della Rivoluzione francesesuscitarono infatti in lui un grande entusiasmo ed esercitaronosul suo pensiero un'influenza duratura. Con gli amici di Tubinga,piantò un albero della libertà e fu tra essi l'oratore più acceso indifesa dei princìpi rivoluzionari della libertà e dell'eguaglianza.Quando Napoleone entrò a Jena (il 13 ottobre 1806), passò sottol’abitazione di Hegel che stava scrivendo «La fenomenologiadello Spirito». Così scrisse in una lettera:

"Ho visto l'Imperatore - quest'anima del mondo- cavalcare attraverso la città per andare inricognizione: è davvero un sentimentomeraviglioso la vista di un tale individuo che,concentrato qui in un punto, seduto su di uncavallo, abbraccia il mondo e lo domina ".

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Le tesi di fondo del sistema di Hegel

Rapporto tra i particolari e la totalità:Il particolare è soltanto una manifestazione parziale della totalità, e in quanto tale non vero

Rapporto tra ragione e realtà:«ciò che è razionale è reale, ciò che è reale è razionale»

Rapporto tra filosofia e storia:«comprendere ciò che è, è il compito della filosofia, poiché ciò che è, è la ragione» la filosofia è «la storia secondo il concetto»

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Il vero è l’intero

• Il vero è l’intero• Ma «l’intero è soltanto l’essenza che si completa mediante il suo sviluppo.

Dell’Assoluto si deve che è essenzialmente Risultato, che solo alla fine è ciòche è in verità». Fenomenologia dello spirito, prefazione

La totalità è quindi processuale

Il sistema di Hegel è un panteismo idealistico e dinamico, in cui la divinità simanifesta nel mondo attraverso un processo in cui tutto ciò che esiste è unmomento del processo stesso.

I particolari della realtà stanno quindi tra di loro in rapporto di contraddizione(un particolare trova un altro particolare che lo nega, generando una sintesi chesuperando toglie l’opposizione tra i due e conserva la verità di entrambi). →dialettica.

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Ciò che è razionale è reale, ciò che è reale è razionale

Ciò che è razionale è reale:• La razionalità non è un’astrazione ma la forma di ciò che esiste; la ragione

quindi governa il mondo

Ciò che è reale è razionale:• La realtà quindi non è materia caotica, ma il dispiegarsi della ragione

• Hegel non concepisce il dover essere contrapposto all’essere, l’idealecontrapposto al reale. Ciò che è, è anche ciò che deve essere.

• La realtà è una totalità processuale necessaria

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La filosofia giustifica l’esistente

• La filosofia è come la nottola di Minerva, che inizia il suo volo sul fardel crepuscolo, quando la realtà è bell’e fatta.

• La filosofia è «la storia secondo il concetto»

• La filosofia deve mantenersi in pace con la realtà e rinunciare allapretesa di determinarla e guidarla

• Il presupposto è l’identificazione del mondo con Dio, e la conseguenteadorazione del fatto, dell’accadere, visto come necessario. La storia èun processo necessario, le cose particolari sono solo momenti dellatotalità processuale necessaria. La dialettica è al tempo stesso la leggeontologica del divenire e legge logica di comprensione della realtà.

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Il movimento dell’idea

Idea in séIdea fuori

di séIdea in sé e per sé

Dio prima della creazione

del mondoLa natura Lo spirito

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Il movimento dell’idea

Idea in sé

Logica dell’essere

Il pensiero nella sua immediatezza

I presocratici

Logica dell’essenza

Mediazione, separazione tra

soggetto e oggetto

Da Platone a Kant

Logica del concetto

Il pensiero tornato a sé come totalità

L’idealismo

ovvero : Dio prima della creazione- la

logicaIdea fuori di sé

meccanica fisica Fisica organica

Ovvero: la natura Idea in sé e per sé

Spirito soggettivo Spirito oggettivo

diritto moralità eticità

famiglia società

stato

Spirito assoluto

arte

religione

filosofia

Ovvero: lo spirito

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La Fenomenologia dello Spirito

I principali momenti dello sviluppo fenomenologico sono tre :

il primo è quello della coscienza, contraddistinto da una opposizione fra soggetto e oggetto, e dalla convinzione del soggetto che la verità sia fuori del soggetto, nella oggettività;

il secondo è quello dell'autocoscienza, caratterizzato da un forte fiducia nella soggettività a discapito dell'oggettività, dalla convinzione che il criterio della verità si trova nell'io e non nelle cose;

il terzo è quello delle diverse figure (ragione, spirito, religione e sapere assoluto), in cui avviene il superamento dell'opposizione fra soggetto e oggetto, e il riconoscimento dell'io di essere ogni realtà, posizione che si articola in gradi diversi dalla ragione fino al sapere assoluto

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La fenomenologia dello spirito

« La fenomenologia dello spirito è la storia romanzata della coscienza che via via si riconosce come spirito »

Racconta il viaggio percorso dallo spiritoattraverso la coscienza umana per giungere acomprendere se stesso quale Assoluto

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La fenomenologia dello spirito: La coscienza• Autocoscienza: l’attenzione si sposta dall’oggetto al soggetto

• L’uomo è autocoscienza solo se riesce a farsi riconoscere da un’altraautocoscienza

• Ma ciò non avviene attraverso l’amore, bensì attraverso un momento di lotta: dialettica servo-signore

• Quando due contendono, uno diventa signore, l’altro servo

• Ma attraverso il lavoro per il signore, il servo «formando e coltivando lecose, … imprime nell’essere quella forma che è dell’autocoscienza, e cosìtrova sé stesso nella propria opera»

• Il servo, lavorando, dà al padrone ciò di cui ha bisogno. Il padrone nonriesce più a fare a meno del servo. Dunque la subordinazione si rovescia. Ilpadrone diviene servo poiché è strettamente legato al lavoro del servo, e ilservo diviene padrone (con la sua attività produttiva) del padrone.

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La fenomenologia dello spirito: La coscienza infelice

Il rapporto con un Dio trascendente generaun’opposizione e produce nella coscienzauna lacerazione che genera infelicità.Attraverso la religione e filosofia l’individuoconquista la coscienza di sé come spirito.Hegel non concepisce relazione tra esseri distinti,ma solo identità.

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La storia: tutto è storia

• La ragione governa il mondo, la storia del mondo è l’unico tribunaledel mondo.

• Lo Spirito si fa storia (ciò che è razionale è reale), incarnandosi neipopoli, ognuno dei quali ha propria funzione nel processo dicivilizzazione: la storia è una successione di forme statuali chetendono a realizzare una libertà sempre maggiore:

• Nel dispotismo orientale «uno solo è libero»

• Nel mondo greco-romano «alcuni sono liberi»

• Nel mondo cristiano franco-tedesco «tutti sono liberi» (ma liberi perHegel significa realizzati nello stato-divinità)

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La storia: tutto procede per il meglio

• La storia procede verso il meglio, volgendo al bene anche il male,ricavando dagli sforzi e dalle ambizioni degli individui le grandi operedello spirito :

Astuzia della ragione

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Religione

• Dio= la ragione di tutto, che • opera attraverso la soggettività umana (spirito soggettivo)

• Si incarna nelle istituzioni (spirito oggettivo)

• Si conosce nell’arte, nella religione, nella filosofia (spirito assoluto)

• La religione è conoscenza: nei dogmi e nella dottrina cristiana (la religione più alta secondo Hegel) ci sono verità, ma espresse in modo inadeguato, cioè non concettuale, ma come rappresentazione.

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Religione: il cristianesimo

• conoscendo secondo rappresentazione, la religione non coglie ilmovimento puramente logico e atemporale del concetto

• Il dogma della creazione è metafora della verità per cui la natura èsolo un movimento dialettico della vita dell’Idea

• La nozione di provvidenza è metafora della verità per cui ciò che èrazionale è reale

• Nel cristianesimo l’Assoluto è presentato in forma storica, cioè comeevento

• La filosofia invece attinge la verità non come fatto storico(contingente e imprevedibile), ma come concetto (eterno enecessario)

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Religione: dal cristianesimo allo gnosticismo e all’immanentismo

• Il dato del cristianesimo è superato nella filosofia

• Immanentismo e gnosticismo:

• Hegel quindi crede di superare il cristianesimo riducendo a metaforela creazione e l’incarnazione, abolendo la trascendenza e la libertà diDio, negando la gratuità del suo intervento nella storia, riducendo adinsegnamento i fatti contingenti che ne costituiscono la trama, cheservono a farci comprendere come il mondo naturale sia una«caduta» e che «l’identità originaria» di Dio deve essere ricostituita.(idea in sé, fuori di sé, in sé e per sé)

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politica

• Contro il liberalismo classico ed il cristianesimo, non ci sono per Hegeldiritti naturali che vengono prima dello stato e che lo stato devericonoscere.

• La vera libertà è partecipazione alla comunità politica storicamentedeterminata in cui l’individuo si trova.

• L’individuo in sé è un’astrazione inesistente: la volontà particolare siincarna necessariamente in contesti sociali sempre più vasti: famiglia,società, stato.

• Lo stato etico, divinità in terra, è la sintesi di famiglia e società civile,ed è la verità di ogni individuo: organicismo e statalismo(totalitarismo)

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La critica di Hegel alle filosofie precedenti

• Hegel critica :• L’illuminismo, perché la sua ragione è un intelletto astratto che non coglie la totalità

e pretende di dare lezioni alla realtà e alla storia dicendo come dovrebbero essere• Kant, per la sua antitesi tra essere e dover essere, ovvero tra realtà e ragione; ma

anche per la pretesa di voler indagare la facoltà di conoscere prima di procedere aconoscere, facendo come quel tale che voleva imparare a nuotare prima diarrischiarsi in acqua.

• I romantici, per il loro voler accedere all’assoluto in modo immediato, attraverso ilsentimento, l’arte o la fede

• Fichte, per il suo dualismo tra io e non-io e per il suo cattivo infinito, che non riescea superare il finito facendolo continuamente risorgere

• Schelling, per il suo concetto di assoluto come identità indifferenziata, che è comeuna notte in cui tutte le vacche sono nere

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Contro HegelSchopenhauer

Hegel è «un ciarlatano di mente ottusa, insipido,nauseabondo, illetterato, che raggiunse il colmodell'audacia scarabocchiando e scodellando i piùpazzi e mistificati non-sensi»

Kierkegaard

«un sistema logico è possibile, ma non èpossibile un sistema dell'esistenza.«L'esistenza è sempre la realtà singola,l'astratto non esiste».

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Riformatori Hegeliani:

Palmiro Togliatti leader comunista

Antonio Gramsci fondatore del partito comunista

Marx riconosce che Hegel ha avuto ilmerito di individuare che l'uomo èautoproduzione dell'uomo e di rifiutareuna concezione della conoscenza comericettività. L'idealismo ha scopertol'attività e la soggettività. L'uomo è unproduttore, ma l'idealismo identifica taleuomo con l'«autocoscienza», ne fa quindiun puro pensiero e una pura attivitàspirituale, che torna su se stessa facendo,in ultima istanza, del mondo il... «pensierodel mondo». In questo senso l'uomodell'idealismo «cammina sulla testa», maè questo uomo che Gramsci vuolerieducare e rimettere sui piedi, nonl'uomo «ricettivo» del materialismometafisico.

Karl marx

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Riformatori Hegeliani:

Benedetto Croce, padre del liberalismo Giovanni Gentile, teorico del fascismo