g. mantovani, il mulino, bologna, 2004 -  · psicologia culturale e intercultura mantovani sostiene...

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INTERCULTURA INTERCULTURA E E possibile evitare le guerre culturali? possibile evitare le guerre culturali? G. Mantovani, il Mulino, Bologna, 2004 G. Mantovani, il Mulino, Bologna, 2004

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INTERCULTURAINTERCULTURAEE’’ possibile evitare le guerre culturali?possibile evitare le guerre culturali?

G. Mantovani, il Mulino, Bologna, 2004G. Mantovani, il Mulino, Bologna, 2004

INTRODUZIONEINTRODUZIONE

Il volume affronta il tema delle Il volume affronta il tema delle ““differenzedifferenze””evitando il dilemma fra evitando il dilemma fra etnocentrismoetnocentrismo (la (la presunzione di superioritpresunzione di superioritàà porta a cancellare sporta a cancellare sééstessi e lstessi e l’’altro) e relativismo (si accetta altro) e relativismo (si accetta qualunque rivendicazione avanzata in nome delle qualunque rivendicazione avanzata in nome delle ““differenzedifferenze””).).Tale contrapposizione ci fa dimenticare Tale contrapposizione ci fa dimenticare ll’’essenziale, cioessenziale, cioèè la persona, dando cosla persona, dando cosìì spazio ad spazio ad un un ““multiculturalismomulticulturalismo a mosaicoa mosaico””, irto di barriere , irto di barriere fra comunitfra comunitàà, caratterizzato dalla violazione dei , caratterizzato dalla violazione dei diritti delle persone e dalla mortificazione delle diritti delle persone e dalla mortificazione delle iniziative personali, invece che dallo scambio, iniziative personali, invece che dallo scambio, dalldall’’agencyagency e dalla creativite dalla creativitàà..

Scheda 1 : Scheda 1 : ““CULTURA E IDENTITCULTURA E IDENTITÀÀ””

Cultura: marcatore di identitCultura: marcatore di identitàà??

Oggi il concetto stesso di cultura Oggi il concetto stesso di cultura èè cambiato, cambiato, divenendo sinonimo di identitdivenendo sinonimo di identitàà, ovvero un , ovvero un marcatore e un differenziatore di identitmarcatore e un differenziatore di identitàà..Il fatto nuovo Il fatto nuovo èè che esso spinge i gruppi a che esso spinge i gruppi a rivendicazioni pubbliche per chiedere allo Stato e rivendicazioni pubbliche per chiedere allo Stato e al suo apparato riconoscimento legale ed al suo apparato riconoscimento legale ed assegnazione di risorse, per preservare e assegnazione di risorse, per preservare e proteggere le loro specificitproteggere le loro specificitàà culturali (Benhabib, culturali (Benhabib, 2002). In questo modo, si intende promuovere 2002). In questo modo, si intende promuovere ““politiche dellpolitiche dell’’identitidentità”à”, che, a lungo andare, , che, a lungo andare, trascinano gli stati in trascinano gli stati in ““guerre culturaliguerre culturali””..

Scheda 1.1: Scheda 1.1: ““CULTURA E IDENTITCULTURA E IDENTITÀÀ””

Due obiettiviDue obiettivi

1. Valorizzare le differenze fra le culture, per contrastare 1. Valorizzare le differenze fra le culture, per contrastare ll’’invasione del invasione del ““WestWest”” nei confronti del nei confronti del ““RestRest””..

Infatti Infatti

Le differenze fra le culture sono da concepire quali Le differenze fra le culture sono da concepire quali ““forme forme di vitadi vita””, sistemi di risorse che le persone hanno a , sistemi di risorse che le persone hanno a disposizione per dare senso alle proprie esperienze.disposizione per dare senso alle proprie esperienze.

2. Studiare i movimenti dalla 2. Studiare i movimenti dalla ““periferiaperiferia”” al al ““centrocentro””, che causano , che causano problemi connessi al riconoscimento delle identitproblemi connessi al riconoscimento delle identitàà specifiche deispecifiche deigruppi, delle tradizioni e delle culture altre. gruppi, delle tradizioni e delle culture altre.

OccorreOccorre

essere consapevoli dei limiti rivelati dalle politiche pubbessere consapevoli dei limiti rivelati dalle politiche pubbliche approntate fino ad oggi, liche approntate fino ad oggi, quali il quali il ““multiculturalismomulticulturalismo a mosaicoa mosaico”” (GB, Olanda) o il riconoscimento dei diritti alle (GB, Olanda) o il riconoscimento dei diritti alle persone, ma non ai gruppi (Germania, Francia).persone, ma non ai gruppi (Germania, Francia).

Scheda 1.2: Scheda 1.2: ““CULTURA E IDENTITCULTURA E IDENTITÀÀ””Ogni atto culturale vive essenzialmente sulla frontieraOgni atto culturale vive essenzialmente sulla frontiera””((BachtinBachtin,1981),1981)

Le culture non sono compartimenti a tenuta stagna, poichLe culture non sono compartimenti a tenuta stagna, poichéé non non sono nsono néé proprietproprietàà di un gruppo, ndi un gruppo, néé marcatori di identitmarcatori di identitàà. Infatti, . Infatti, tali visioni tali visioni fondamentalistefondamentaliste e e reificatereificate della cultura non della cultura non consentono di conciliare uguaglianza delle persone e diversitconsentono di conciliare uguaglianza delle persone e diversitààdelle culture.delle culture.

EE’’ necessarianecessaria

una concezione narrativa della cultura, come un orizzonte chuna concezione narrativa della cultura, come un orizzonte che si e si allontana quanto piallontana quanto piùù ci avviciniamo (ci avviciniamo (BenhabibBenhabib, 2002). , 2002). La metafora dellLa metafora dell’’orizzonte ci aiuta a considerare le culture come orizzonte ci aiuta a considerare le culture come prodotto di unprodotto di un’’attivitattivitàà costruttiva da parte di alcuni gruppi, costruttiva da parte di alcuni gruppi, secondo una concezione dinamica, situata e sociale che coglie i secondo una concezione dinamica, situata e sociale che coglie i processi di negoziazione e i sistemi di interessi che modellano processi di negoziazione e i sistemi di interessi che modellano le le culture.culture.

Scheda 1.3: Scheda 1.3: ““CULTURA E IDENTITCULTURA E IDENTITÀÀ””

Centro Centro e periferiae periferia

Non esistono solamente scambi fra il centro e la periferia,Non esistono solamente scambi fra il centro e la periferia, coscosìì come vorrebbe propugnare una come vorrebbe propugnare una visione visione etnocentricaetnocentrica, ma ci sono importanti connessioni fra le periferie, senza pass, ma ci sono importanti connessioni fra le periferie, senza passare dal centro, o are dal centro, o scambi che fluiscono da molti centri verso molte periferie e vicscambi che fluiscono da molti centri verso molte periferie e viceversa (eversa (AppaduraiAppadurai e e BreckebridgeBreckebridge, , 1988).1988).

LL’’intercultura intercultura èè riconoscere le culture, le appartenenze e le identitriconoscere le culture, le appartenenze e le identitàà, consapevoli che, consapevoli che

eesse sonosse sono

spazi di scambiospazi di scambiorisorse per lrisorse per l’’azioneazionenarrazioni condivise e contestatenarrazioni condivise e contestate

ee

appena cerchiamo di definirle, mostrano tutto il loro caratappena cerchiamo di definirle, mostrano tutto il loro carattere molteplice e complesso. tere molteplice e complesso.

CosCosìì

superiamo quel superiamo quel ““riduzionismo etnicoriduzionismo etnico””, che , che ‘‘riduceriduce’’ la cultura delle persone alla loro identitla cultura delle persone alla loro identitàà etnica, etnica, erigendo steccati fra le culture, cioerigendo steccati fra le culture, cioèè ostacoli per il riconoscimento delle persone e spinte per la lostacoli per il riconoscimento delle persone e spinte per la loro oro stigmatizzazionestigmatizzazione..

Scheda 2: Scheda 2: ““CULTURA E DIFFERENZECULTURA E DIFFERENZE””

Alcune definizioniAlcune definizioni

Vivere significa attraversare le cultureVivere significa attraversare le culture (G. Baumann, 1996)(G. Baumann, 1996)

In etIn etàà romantica, romantica, GottliebGottlieb vonvon HerderHerder con la parola con la parola kulturkulturaveva indicato gli aspetti interiori, collettivi ed originali deaveva indicato gli aspetti interiori, collettivi ed originali della lla vita sociale, in opposizione a vita sociale, in opposizione a ZivilizationZivilization che ne designava che ne designava gli aspetti esteriori, individuali e ripetitivi.gli aspetti esteriori, individuali e ripetitivi.Negli anni Trenta del Novecento (Germania e Stati Uniti) Negli anni Trenta del Novecento (Germania e Stati Uniti) iniziò a diffondersi la iniziò a diffondersi la ““cultura di massacultura di massa””: la cultura cominciò : la cultura cominciò ad assumere alcune delle caratteristiche tipiche della ad assumere alcune delle caratteristiche tipiche della ZivilizationZivilization, quali la superficialit, quali la superficialitàà, l, l’’omogeneitomogeneitàà e la e la riproducibilitriproducibilitàà..La letteratura antropologica sociale definisce la cultura La letteratura antropologica sociale definisce la cultura quale quale ““insieme di pratiche di costruzione di significato in insieme di pratiche di costruzione di significato in vigore allvigore all’’interno di un determinato sistema socialeinterno di un determinato sistema sociale””(p(p.30.30).).

Scheda 2.1: Scheda 2.1: ““CULTURA E DIFFERENZECULTURA E DIFFERENZE””

CC’è’è un posto migliore degli altri?un posto migliore degli altri?

La La MeadMead, nell, nell’’episodio riportato nelle pagine 30episodio riportato nelle pagine 30--31, avanza nel suo discorso una 31, avanza nel suo discorso una posizione posizione ““etnocentricaetnocentrica”” (frutto dei nostri automatismi), perch(frutto dei nostri automatismi), perchéé secondo lei secondo lei èè il il mondo occidentale (nello specifico americano) quello che esprimemondo occidentale (nello specifico americano) quello che esprime i valori migliori in i valori migliori in generale per educare i giovani.generale per educare i giovani.

MAMA

““Un posto davvero buono Un posto davvero buono èè qualsiasi posto in cui impari che non cqualsiasi posto in cui impari che non c’è’è un posto migliore un posto migliore degli altri per crescere [degli altri per crescere [……] chiamiamo questo posto umanesimo moderno, o anche ] chiamiamo questo posto umanesimo moderno, o anche vedere le cose da molti punti di vistavedere le cose da molti punti di vista””. (. (SchwederSchweder, 2003). , 2003).

Possiamo sostenere chePossiamo sostenere che

Gli scambi fra le culture sono sempre stati la regola, poichGli scambi fra le culture sono sempre stati la regola, poichéé caratteri distintivi di ogni caratteri distintivi di ogni cultura vitale sono la cultura vitale sono la relazionalitrelazionalitàà e la diversite la diversitàà, cos, cosìì come la storia ci insegna. come la storia ci insegna. Invece, la ricerca crossInvece, la ricerca cross--culturale continua a proporre dicotomie fra un Occidente culturale continua a proporre dicotomie fra un Occidente monolitico ed omogeneo ed un Oriente altrettanto monolitico ed omogeneo ed un Oriente altrettanto ipostatizzatoipostatizzato, secondo una , secondo una concezione di stampo coloniale e una visione concezione di stampo coloniale e una visione isolazionisticaisolazionistica delle culture.delle culture.

Scheda 2.2: Scheda 2.2: ““CULTURA E DIFFERENZECULTURA E DIFFERENZE””

Capire o condividere?Capire o condividere?

Per poterci muovere allPer poterci muovere all’’interno di un mondo variointerno di un mondo vario

il il ““gigantesco collagegigantesco collage”” di di GeertzGeertz

èèimportante importante

““essere capaci di riconoscere gli ingredienti del collageessere capaci di riconoscere gli ingredienti del collage””

e e

““comprendere ciò che non si può accettarecomprendere ciò che non si può accettare””

ciocioèè

capire senza necessariamente condividere capire senza necessariamente condividere

Scheda 2.3: Scheda 2.3: ““CULTURA E DIFFERENZECULTURA E DIFFERENZE””

Come combattere lCome combattere l’’etnocentrismoetnocentrismo??

Oggi il nostro mondo sta vivendo il fenomeno della Oggi il nostro mondo sta vivendo il fenomeno della glocalizzazioneglocalizzazione ((RobertsonRobertson, 1995), , 1995), ciocioèè la compenetrazione di globale e locale, che genera polifonia (la compenetrazione di globale e locale, che genera polifonia (HannerzHannerz, 1992), e , 1992), e non reificazione della cultura, poichnon reificazione della cultura, poichéé essa non essa non èè semplicemente un feticcio sottratto semplicemente un feticcio sottratto allall’’analisi critica (analisi critica (TurnerTurner, 1993)., 1993).

LL’’ etnocentrismoetnocentrismo

èè strettamente connesso ad una concezione evoluzionistica di cultstrettamente connesso ad una concezione evoluzionistica di cultura, la quale si ura, la quale si svilupperebbe progressivamente secondo diversi stadi, di cui lsvilupperebbe progressivamente secondo diversi stadi, di cui l’’Occidente rappresenta Occidente rappresenta quello piquello piùù avanzato. In particolare, una visione del genere ha giustificatavanzato. In particolare, una visione del genere ha giustificato le politiche o le politiche coloniali e lcoloniali e l’’opera di civilizzazione di cui gli Europei sarebbero portatori.opera di civilizzazione di cui gli Europei sarebbero portatori.

Per combattere Per combattere

Occorre una Occorre una solida formazionesolida formazione, che ci aiuti a comprendere le specificit, che ci aiuti a comprendere le specificitàà e le diversite le diversitààpresenti nella nostra identitpresenti nella nostra identitàà, per essere in grado di dialogare serenamente con gli , per essere in grado di dialogare serenamente con gli altri da saltri da séé, grazie anche allo sviluppo di una certa apertura mentale., grazie anche allo sviluppo di una certa apertura mentale.

Scheda 2.4: Scheda 2.4: ““CULTURA E DIFFERENZECULTURA E DIFFERENZE””

Perdita dellPerdita dell’’innocenzainnocenza

Ogni cultura produce un proprio mondo morale, valoriale, eccOgni cultura produce un proprio mondo morale, valoriale, ecc., perciò bisogna essere consapevoli del ., perciò bisogna essere consapevoli del fatto che le differenze tra culture sono solo qualitative. Inoltfatto che le differenze tra culture sono solo qualitative. Inoltre, i cambiamenti che hanno luogo nel re, i cambiamenti che hanno luogo nel mondo mondo globalizzatoglobalizzato vanno in profonditvanno in profonditàà, perch, perchéé provengono dallo sviluppo di pratiche interculturali provengono dallo sviluppo di pratiche interculturali di confronto, conflitto e negoziazione.di confronto, conflitto e negoziazione.

QuandoQuando

veniamo a contatto con mondi culturali diversi ed agiamo laveniamo a contatto con mondi culturali diversi ed agiamo la ““comprensione senza accettazionecomprensione senza accettazione””, , allora prendiamo coscienza reciprocamente di essere portatori diallora prendiamo coscienza reciprocamente di essere portatori di fragilitfragilitàà e di essere membri di e di essere membri di ““societsocietàà difettosedifettose””. Tutto ciò contribuisce alla . Tutto ciò contribuisce alla ““perdita dellperdita dell’’innocenzainnocenza””, cio, cioèè alla rinuncia a posizioni alla rinuncia a posizioni di superioritdi superioritàà morale, per rispettare le morale, per rispettare le ““altrealtre”” forme di vita (v. forme di vita (v. ““I cacciatori di testeI cacciatori di teste””, di cui parla , di cui parla RosaldoRosaldo, nelle pagg. 56, nelle pagg. 56--57). 57).

Il rispeIl rispetto tto

nei suoi aspetti cognitivi,nei suoi aspetti cognitivi, politici ed eticipolitici ed etici

èè

la la conditioconditio sinesine quaqua non dellnon dell’’interculturaintercultura

ma ma èè fondamentale riflettere criticamente sulle pagine meno gloriosefondamentale riflettere criticamente sulle pagine meno gloriose della propria storia, perchdella propria storia, perchééuna conoscenza storica seria una conoscenza storica seria èè la base per il confronto con gli altri e per costruire pratichela base per il confronto con gli altri e per costruire pratiche efficaci.efficaci.

Scheda 2.5: Scheda 2.5: ““CULTURA E DIFFERENZECULTURA E DIFFERENZE””

Lo spazio dialogicoLo spazio dialogico

Il rispetto parte dal riconoscimento dellIl rispetto parte dal riconoscimento dell’’altro come persona, portatore di altro come persona, portatore di unun’’immagine di veritimmagine di veritàà, bellezza e bene diversi dalla nostra, ma non per , bellezza e bene diversi dalla nostra, ma non per questo non valida. Infatti, vere negoziazioni interculturali si questo non valida. Infatti, vere negoziazioni interculturali si costruiscono a costruiscono a partire non dalla semplice tolleranza (partire non dalla semplice tolleranza (““buonismobuonismo””), ma dal dialogo, ), ma dal dialogo, guidato da una profonda tensione morale verso gli altri, dallguidato da una profonda tensione morale verso gli altri, dall’’attenzione e attenzione e dalla flessibilitdalla flessibilitàà mentale. Tali caratteristiche permettono di condurre un mentale. Tali caratteristiche permettono di condurre un dialogo non aggressivo, poichdialogo non aggressivo, poichéé non volto a giudicare lnon volto a giudicare l’’altro per altro per condannarlo, e nemmeno per far prevalere le proprie ragioni, comcondannarlo, e nemmeno per far prevalere le proprie ragioni, come invece e invece accade nellaccade nell’’episodio citato nelle pagine 61, 62, 63 e 64.episodio citato nelle pagine 61, 62, 63 e 64.

Invece Invece

oggi si può notare un ritorno alloggi si può notare un ritorno all’’etnocentrismoetnocentrismo, tendente ad imporre , tendente ad imporre modelli occidentali, nello specifico americani, favorito anche dmodelli occidentali, nello specifico americani, favorito anche da quelle a quelle barriere di simboli che si sono create attorno alle culture comebarriere di simboli che si sono create attorno alle culture come isole.isole.

Scheda 3: Scheda 3: ““CULTURA E PSICOLOGIACULTURA E PSICOLOGIA””

La psicologia culturaleLa psicologia culturale

La psicologia culturale si interessa delle La psicologia culturale si interessa delle persone nel loro contesto sociale, persone nel loro contesto sociale, utilizzando il concetto di utilizzando il concetto di agencyagency, cio, cioèèll’’adattamento e il cambiamento reciproco adattamento e il cambiamento reciproco che avviene tra uomo e ambiente, poichche avviene tra uomo e ambiente, poichééogni persona ogni persona èè agente di cambiamento e agente di cambiamento e coco--protagonistaprotagonista nella costruzione della nella costruzione della cultura, non picultura, non piùù vista come un monolite vista come un monolite compatto.compatto.

Scheda 3.1: Scheda 3.1: ““CULTURA E PSICOLOGIACULTURA E PSICOLOGIA””

Psicologia culturale e intercultura Psicologia culturale e intercultura

Mantovani sostiene che la psicologia culturale, nata con la Mantovani sostiene che la psicologia culturale, nata con la WWöölkerpsychologielkerpsychologie di di WundtWundt, sia uno strumento essenziale per trattare il , sia uno strumento essenziale per trattare il tema delltema dell’’intercultura, ma intercultura, ma èè necessario che si colleghi con altre discipline, necessario che si colleghi con altre discipline, e che allarghi il suo discorso anche ai risvolti etici e a quelle che allarghi il suo discorso anche ai risvolti etici e a quelli politici. i politici.

Vengono ripresi alcuni strumenti teorici (Vengono ripresi alcuni strumenti teorici (““mediazione tramite artefattimediazione tramite artefatti””, , azione situata e conoscenza distribuita) e alcune metodologie diazione situata e conoscenza distribuita) e alcune metodologie di ricerca ricerca qualitativa (analisi del discorso, analisi delle narrazioni, anaqualitativa (analisi del discorso, analisi delle narrazioni, analisi dei gesti, lisi dei gesti, dei segni e delle immagini) tipici della psicologia culturale. Edei segni e delle immagini) tipici della psicologia culturale. Essi consentono ssi consentono di cogliere le operazioni di costruzione di senso, che quotidiandi cogliere le operazioni di costruzione di senso, che quotidianamente amente mettiamo in campo. mettiamo in campo.

In particolareIn particolare

si presta molta attenzione allsi presta molta attenzione all’’interazione uomointerazione uomo--uomo, uomouomo, uomo--ambiente ed ambiente ed uomouomo--artefatti culturali, per cui la crescita della mente umana artefatti culturali, per cui la crescita della mente umana èè frutto di frutto di una una coevoluzionecoevoluzione di attivitdi attivitàà umane ed artefatti.umane ed artefatti.

Scheda 3.2: Scheda 3.2: ““CULTURA E PSICOLOGIACULTURA E PSICOLOGIA””

““LL’’esperienza esperienza èè mediata dalla culturamediata dalla cultura””

Tutte le nostre esperienze sono mediate dal nostro Tutte le nostre esperienze sono mediate dal nostro ambiente sociale e fisico (v. apologo di ambiente sociale e fisico (v. apologo di BatesonBateson sul cieco e sul cieco e il suo bastone, pp. 73il suo bastone, pp. 73--74). Infatti, interpretiamo la realt74). Infatti, interpretiamo la realtàà a a partire dalle nostre partire dalle nostre ““griglie cognitive ed emozionaligriglie cognitive ed emozionali”” e dalle e dalle tracce che queste griglie hanno lasciato negli oggetti, per tracce che queste griglie hanno lasciato negli oggetti, per cui cui èè importante far riferimento alle risorse cognitive ed importante far riferimento alle risorse cognitive ed emozionali a nostra disposizione.emozionali a nostra disposizione.

Ogni artefatto, sia esso uno strumento o un simbolo, Ogni artefatto, sia esso uno strumento o un simbolo, contiene in scontiene in séé un aspetto fisico (tangibile) e uno ideale un aspetto fisico (tangibile) e uno ideale (sistemi di idee, di emozioni, ecc., generati dalle (sistemi di idee, di emozioni, ecc., generati dalle interazioni).interazioni).

Scheda 3.3: Scheda 3.3: ““CULTURA E PSICOLOGIACULTURA E PSICOLOGIA””

A quali funzioni assolve la cA quali funzioni assolve la cultura?ultura?

CCognitivaognitiva, che consiste nel dare un ordine e una coerenza alla realt, che consiste nel dare un ordine e una coerenza alla realtàà, grazie , grazie allall’’utilizzo di una serie di artefatti, come il linguaggio, la utilizzo di una serie di artefatti, come il linguaggio, la categorizzazionecategorizzazione e la e la metafora (che crea lo spazio del metafora (che crea lo spazio del problemproblem solvingsolving). ).

CCostruzione di mappe della realtostruzione di mappe della realtàà, dato che le strutture concettuali e linguistiche di , dato che le strutture concettuali e linguistiche di una cultura delimitano lo spazio di realtuna cultura delimitano lo spazio di realtàà a cui esse sono in grado di conferire senso a cui esse sono in grado di conferire senso (v. rapporto fra (v. rapporto fra conquistadoresconquistadores ed ed aztechiaztechi, da pag. 93)., da pag. 93).

Produzione diProduzione di modelli moralimodelli morali, come categorie pre, come categorie pre--esistenti in cui inquadrare esistenti in cui inquadrare fenomeni nuovi, ma questo provoca spesso come conseguenza problefenomeni nuovi, ma questo provoca spesso come conseguenza problemi e mi e conflitti.conflitti.

LL’’interculturaintercultura

riguarda anche noi stessi, perchriguarda anche noi stessi, perchéé incontrando lincontrando l’’altro vediamo laltro vediamo l’’alteritalteritààpresente in noi stessi; ciò ci consente di metterci in discpresente in noi stessi; ciò ci consente di metterci in discussione e di considerare la ussione e di considerare la nostra cultura non come un dato di fatto, ma come una costruzionostra cultura non come un dato di fatto, ma come una costruzione di cui noi siamo ne di cui noi siamo responsabili.responsabili.

Scheda 3.4: Scheda 3.4: ““CULTURA E PSICOLOGIACULTURA E PSICOLOGIA””

Esperienza e culturaEsperienza e cultura

Le differenze culturali marcano sia i mondi cognitivi sia leLe differenze culturali marcano sia i mondi cognitivi sia le emozioni, poichemozioni, poichééciascuno di noi vive in un contesto che lo costruisce fisicamentciascuno di noi vive in un contesto che lo costruisce fisicamente, e, cognitivamente, emozionalmente e moralmente (persona come interocognitivamente, emozionalmente e moralmente (persona come intero).).

TobieTobie NathanNathan ((etnopsicologiaetnopsicologia clinica) clinica)

ha applicato alla sua disciplina quanto detto sinora sulla psicoha applicato alla sua disciplina quanto detto sinora sulla psicologia logia culturaleculturale

ha cercha cercato di valorizzare lato di valorizzare l’’esperienza delle persone immigrate che si esperienza delle persone immigrate che si rivolgono a lui, prendendo sul serio gli attaccamenti/legami di rivolgono a lui, prendendo sul serio gli attaccamenti/legami di cui sono cui sono portatrici, in quanto frutto di una loro decisione e in quanto portatrici, in quanto frutto di una loro decisione e in quanto ““reti di sensoreti di senso””

haha riconosciuto i saperi pratici degli specialisti indigeni a cui riconosciuto i saperi pratici degli specialisti indigeni a cui i suoi i suoi pazienti fanno riferimento, e questi ultimi vengono stimolati adpazienti fanno riferimento, e questi ultimi vengono stimolati ad essere essere agenti efficaci, in grado di esercitare la propria libera sceltaagenti efficaci, in grado di esercitare la propria libera scelta dd’’indirizzo indirizzo della terapia.della terapia.

Scheda 4: Scheda 4: ““INTERCULTURA E POLITICAINTERCULTURA E POLITICA””

La La ““politica delle differenzepolitica delle differenze””

Produce conflitto, poichProduce conflitto, poichéé esalta ciò che divide le persone; in particolare, premia i esalta ciò che divide le persone; in particolare, premia i gruppi pigruppi piùù capaci di mobilitazione per richiedere un riconoscimento pubblicapaci di mobilitazione per richiedere un riconoscimento pubblico, cioco, cioèèpremia i cosiddetti premia i cosiddetti ““imprenditori politici imprenditori politici etnoculturalietnoculturali””. . Recentemente, anche in Europa, abbiamo assistito al riemergRecentemente, anche in Europa, abbiamo assistito al riemergere di nazionalismi ere di nazionalismi esasperati, autoaffermazioni etniche, ecc., anche in seguito allesasperati, autoaffermazioni etniche, ecc., anche in seguito all’’aumento delle aumento delle disparitdisparitàà sul piano economico ed al collasso del sul piano economico ed al collasso del welfarewelfare statestate..

MAMA

Ciascuna persona non appartiene in maniera esclusiva ad unaCiascuna persona non appartiene in maniera esclusiva ad una sola comunitsola comunitàà, ma fa , ma fa uso di sistemi mobili di identificazione, che le consentono di puso di sistemi mobili di identificazione, che le consentono di passare dallassare dall’’uno alluno all’’altro altro dei propri gruppi di appartenenza a seconda delle necessitdei propri gruppi di appartenenza a seconda delle necessitàà del momento. Si può del momento. Si può concludere che comunitconcludere che comunitàà, gruppi, culture sono scenari di attivit, gruppi, culture sono scenari di attivitàà situata delle situata delle persone, cospersone, cosìì come affermato da G. come affermato da G. BaumannBaumann..

TUTTAVIATUTTAVIA

ci sono circostanze in cui ci rinchiudiamo in identitci sono circostanze in cui ci rinchiudiamo in identitàà pipiùù rigide, perchrigide, perchéé riteniamo di riteniamo di averne bisogno, ad esempio per fini politici.averne bisogno, ad esempio per fini politici.

Scheda 4.1: Scheda 4.1: ““INTERCULTURA E POLITICAINTERCULTURA E POLITICA””

Due concezioni di culturaDue concezioni di cultura

1. 1. Concezione processualeConcezione processuale: incentrata sulla scelta individuale, : incentrata sulla scelta individuale, sul contesto e sullsul contesto e sull’’agency. Sostieneagency. Sostiene i processi di i processi di identificazioneidentificazione

2. 2. Concezione Concezione reificatareificata: parla di identit: parla di identitàà (stabile, coerente) (stabile, coerente) come appartenenza ad una comunitcome appartenenza ad una comunitàà, anche al fine di , anche al fine di ottenere vantaggi economici, politici, e per gestire le ottenere vantaggi economici, politici, e per gestire le memorie collettive. Una concezione reificata di cultura memorie collettive. Una concezione reificata di cultura èèperciò sottesa alle rivendicazioni identitarie propugnate perciò sottesa alle rivendicazioni identitarie propugnate dalldall’’etnopolitica.etnopolitica.

Scheda 4.2: Scheda 4.2: ““INTERCULTURA E POLITICAINTERCULTURA E POLITICA

Il Il ““discorso dominantediscorso dominante””

Considera le minoranze etniche quali comunitConsidera le minoranze etniche quali comunitààomogenee, separate ed isolate tra loro, secondo omogenee, separate ed isolate tra loro, secondo un un ““multiculturalismomulticulturalismo a mosaicoa mosaico””, che asseconda , che asseconda le iniziative dei le iniziative dei comunitaristicomunitaristi. . Vi sono anche situazioni in cui viene fatto un uso Vi sono anche situazioni in cui viene fatto un uso repressivo della cultura, dellrepressivo della cultura, dell’’identitidentitàà e della e della comunitcomunitàà, dove viene meno il ruolo dell, dove viene meno il ruolo dell’’agencyagency, , del cambiamento e della responsabilitdel cambiamento e della responsabilitàà delle delle persone, contribuendo su questa strada a persone, contribuendo su questa strada a formare quel substrato cognitivo ed emozionale formare quel substrato cognitivo ed emozionale sotteso al sotteso al fondamentalismofondamentalismo..

Scheda 4.3: Scheda 4.3: ““INTERCULTURA E POLITICAINTERCULTURA E POLITICA””

Rischi del discorso dominante sullRischi del discorso dominante sull’’identitidentitàà

Nel Nel ““discorso dominantediscorso dominante”” sullsull’’identitidentitàà, sulla purezza e sulla comunit, sulla purezza e sulla comunitàà la dimensione la dimensione psicologica e quella politica si incontrano (v. ampio uso di stepsicologica e quella politica si incontrano (v. ampio uso di stereotipi e di pregiudizi), reotipi e di pregiudizi), favorendo il rischio che culture che avanzano richieste di riconfavorendo il rischio che culture che avanzano richieste di riconoscimento pubblico di oscimento pubblico di diritti speciali non riconoscono al proprio interno i diritti esdiritti speciali non riconoscono al proprio interno i diritti essenziali della persona senziali della persona umana. Per rendersi conto di questo, umana. Per rendersi conto di questo, èè importante effettuare una valutazione situata.importante effettuare una valutazione situata.

Riconoscimento/democrazia/eguagliRiconoscimento/democrazia/eguaglianzaanza

Le richieste di riconoscimento delle diversitLe richieste di riconoscimento delle diversitàà sarebbero compatibili con i principi sarebbero compatibili con i principi democratici ed egualitari (Benhabib, 2002), ma occorrono:democratici ed egualitari (Benhabib, 2002), ma occorrono:

reciprocitreciprocitàà egualitariaegualitariaadesione volontariaadesione volontarialibertlibertàà di uscire dal gruppodi uscire dal gruppo, altrimenti si crea conflitto fra i diritti dei gruppi e i diri, altrimenti si crea conflitto fra i diritti dei gruppi e i diritti tti

delle persone.delle persone.

Le rivendicazioni Le rivendicazioni identitarieidentitarie e le esaltazioni delle differenze devono essere sempre e le esaltazioni delle differenze devono essere sempre compensate dallcompensate dall’’attenzione ai diritti delle persone e dal riconoscimento della lattenzione ai diritti delle persone e dal riconoscimento della libertibertààpersonale.personale.

Scheda 4.4: Scheda 4.4: ““INTERCULTURA E POLITICAINTERCULTURA E POLITICA””

Il dilemma fra intercultura e dirittIl dilemma fra intercultura e diritti delle donnei delle donne

riguarda soprattutto il contrasto fra i principi di uguagliariguarda soprattutto il contrasto fra i principi di uguaglianza e le richieste di nza e le richieste di determinate comunitdeterminate comunitàà etniche o religiose di mantenere le proprie tradizioni, non etniche o religiose di mantenere le proprie tradizioni, non concedendo alle donne pari diritti come agli uomini. Questo a diconcedendo alle donne pari diritti come agli uomini. Questo a dimostrazione di come mostrazione di come spesso il multiculturalismo non vada dspesso il multiculturalismo non vada d’’accordo con le convinzioni liberali, in accordo con le convinzioni liberali, in particolare il riconoscimento dellparticolare il riconoscimento dell’’uguaglianza di genere.uguaglianza di genere.

Okin Okin

sottolinea come esista uno scontro frontale fra multicultursottolinea come esista uno scontro frontale fra multiculturalismo e femminismo, alismo e femminismo, perchperchéé pur incentrandosi entrambi sulle problematiche di genere, sostepur incentrandosi entrambi sulle problematiche di genere, sostengono però ngono però delle posizioni antitetiche. delle posizioni antitetiche.

KymlickaKymlicka

èè convinta che convinta che multiculturalismomulticulturalismo e femminismo possano agire da possibili alleati in e femminismo possano agire da possibili alleati in una sfida che ha come obiettivo quello di creare una concezione una sfida che ha come obiettivo quello di creare una concezione di giustizia pidi giustizia piùùampia. ampia.

Altre studiose femministe respingono lAltre studiose femministe respingono l’’opposizione fra opposizione fra multiculturalismomulticulturalismo e e femminismo, perchfemminismo, perchéé parte da una concezione parte da una concezione reificatareificata di cultura e da un forte di cultura e da un forte pregiudizio nei confronti delle culture non occidentali.pregiudizio nei confronti delle culture non occidentali.

Scheda 4.5: Scheda 4.5: ““INTERCULTURA E POLITICAINTERCULTURA E POLITICA””

Le Le m.g.fm.g.f

AlAl--HabriHabri sostiene che sostiene che èè possibile conciliare possibile conciliare multiculturalismomulticulturalismo e diritti delle e diritti delle donne grazie alldonne grazie all’’azione delle persone che a quelle culture appartengono, azione delle persone che a quelle culture appartengono, mettendo in luce il ruolo dellmettendo in luce il ruolo dell’’agencyagency nel trasformare dallnel trasformare dall’’interno le culture.interno le culture.

Circa le mutilazioni genitali femminili praticate allCirca le mutilazioni genitali femminili praticate all’’interno di determinate interno di determinate culture tradizionali, cculture tradizionali, c’è’è chi le ritiene delle pratiche coercitive barbare, che chi le ritiene delle pratiche coercitive barbare, che calpestano i diritti delle donne, mentre altri le considerano frcalpestano i diritti delle donne, mentre altri le considerano frutto di scelte utto di scelte volontarie, e semplici modificazioni del corpo (circoncisioni). volontarie, e semplici modificazioni del corpo (circoncisioni). In In questquest’’ultimo caso, le m.g.f. vengono inscritte allultimo caso, le m.g.f. vengono inscritte all’’interno di una cornice interno di una cornice moralmente meno problematica. Il nodo dellmoralmente meno problematica. Il nodo dell’’intero problema sta ancora intero problema sta ancora una volta nelluna volta nell’’incontro/scontro fra culture, che se non accompagnato da incontro/scontro fra culture, che se non accompagnato da una revisione critica della concezione reificata di cultura, conuna revisione critica della concezione reificata di cultura, conduce a nuove duce a nuove e pie piùù sottili forme di razzismo. La possibile via di uscita a tutto csottili forme di razzismo. La possibile via di uscita a tutto ciò iò èèll’’impegno etico e politico nel combattere contro tutte quelle impegno etico e politico nel combattere contro tutte quelle ““tradizionitradizioni””che non rispettano la persona umana.che non rispettano la persona umana.

Scheda 4.6: Scheda 4.6: ““INTERCULTURA E POLITICAINTERCULTURA E POLITICA””

Il velo islamico Il velo islamico

EE’’ un artefatto culturale, un simbolo di identitun artefatto culturale, un simbolo di identitàà, o una , o una ““bandierabandiera”” di di battaglia politica? Recenti interventi pubblici su questo argomebattaglia politica? Recenti interventi pubblici su questo argomento hanno nto hanno pipiùù volte paventato la terza ipotesi. Infatti il velo rappresenta uvolte paventato la terza ipotesi. Infatti il velo rappresenta una na questione che mette in gioco pubblico e privato, politica e pudoquestione che mette in gioco pubblico e privato, politica e pudore, re, controllo del territorio e controllo del corpo, simboli di apparcontrollo del territorio e controllo del corpo, simboli di appartenenza e tenenza e gestione del sgestione del séé. Se però esso diviene fonte di . Se però esso diviene fonte di radicalizzazioneradicalizzazione, si rischier, si rischierààdi andare incontro ad una di andare incontro ad una ““guerra di simboliguerra di simboli””. Secondo Mantovani, il velo . Secondo Mantovani, il velo dovrebbe essere considerato come tema da lasciar gestire alla cadovrebbe essere considerato come tema da lasciar gestire alla capacitpacitàà di di mediazione della societmediazione della societàà civile.civile.

Il velo a scuola Il velo a scuola

EE’’ un simbolo che sfida la laicitun simbolo che sfida la laicitàà dello Stato o dello Stato o èè uno strumento per uno strumento per adempiere ad un obbligo religioso? Stati adempiere ad un obbligo religioso? Stati ““laicilaici”” come la Francia e la come la Francia e la Turchia sostengono la prima posizione, gli stati piTurchia sostengono la prima posizione, gli stati piùù ““tradizionalistitradizionalisti”” la la seconda. Va poi ricordato come nel caso della Francia e della Tuseconda. Va poi ricordato come nel caso della Francia e della Turchia il rchia il conflitto si conflitto si èè aperto fra Stato ed organizzazioni islamiche, mentre in Egitto aperto fra Stato ed organizzazioni islamiche, mentre in Egitto vede contrapposti gruppi diversi allvede contrapposti gruppi diversi all’’interno della societinterno della societàà civile.civile.

Scheda 4.7: Scheda 4.7: ““INTERCULTURA E POLITICAINTERCULTURA E POLITICA””

Come affrontare adeguatamente le politiche intercuCome affrontare adeguatamente le politiche interculturali?lturali?

Occorre recuperare quanto detto a proposito della psicologia culOccorre recuperare quanto detto a proposito della psicologia culturale, e turale, e quindi di come i contesti delle azioni e i loro significati variquindi di come i contesti delle azioni e i loro significati varino. no.

EE’’ fondamentale imparare a non confondere sfera pubblica e sfera fondamentale imparare a non confondere sfera pubblica e sfera privata, poichprivata, poichéé il conflitto sul velo nasce dal fatto che tale questione il conflitto sul velo nasce dal fatto che tale questione èèdivenuta oggetto di battaglia politica. divenuta oggetto di battaglia politica.

Il dialogo rappresenta lo strumento principe di ogni pratica Il dialogo rappresenta lo strumento principe di ogni pratica interculturale, perchinterculturale, perchéé rappresenta lo spazio in cui avviene continuamente rappresenta lo spazio in cui avviene continuamente la costruzione sociale di senso, e anche lla costruzione sociale di senso, e anche l’’elaborazione, la comprensione e elaborazione, la comprensione e il possibile superamento del conflitto. il possibile superamento del conflitto.

Anche la narrazione Anche la narrazione èè utilissima al fine della riflessione sulla realtutilissima al fine della riflessione sulla realtàà, che , che essendo complessa e multiforme, richiede un lavoro personale e sessendo complessa e multiforme, richiede un lavoro personale e sociale di ociale di continua ricontinua ri--costruzione e costruzione e coco--costruzionecostruzione e costruzione verso il senso dei e costruzione verso il senso dei sensi, il senso globale (allsensi, il senso globale (all.1.1).).

Scheda 4.8: Scheda 4.8: ““INTERCULTURA E POLITICAINTERCULTURA E POLITICA””

PerchPerchéé i contesti interculturali appaiono cosi contesti interculturali appaiono cosìì irti di dilemmi? irti di dilemmi?

Per due motiviPer due motivi

1. La nostra concezione morale intesa come insieme di princi1. La nostra concezione morale intesa come insieme di principi pi validi universalmentevalidi universalmente

2. Un atteggiamento giudicante, che 2. Un atteggiamento giudicante, che èè tipico di una posizione tipico di una posizione etnocentrica. etnocentrica.

Lungo questa strada, non vengono prese in considerazione nLungo questa strada, non vengono prese in considerazione nééll’’immaginazione sociale, nimmaginazione sociale, néé il carattere metaforico della nostra il carattere metaforico della nostra comprensione morale. comprensione morale.

Scheda 4.8.1: Scheda 4.8.1: ““INTERCULTURA E INTERCULTURA E POLITICAPOLITICA””InveceInvece

bisogna sviluppare una morale profonda e sensibile alle bisogna sviluppare una morale profonda e sensibile alle situazioni, nonchsituazioni, nonchéé far tesoro di tutte quelle esperienze far tesoro di tutte quelle esperienze educative e narrative, che ci facciano capire che cosa si educative e narrative, che ci facciano capire che cosa si possa fare oggi, da subito, nel presente, poichpossa fare oggi, da subito, nel presente, poichéé la la costruzione di senso avviene nella realtcostruzione di senso avviene nella realtàà quotidiana.quotidiana.

In conclusioneIn conclusione

èè importante ribadire che dovremmo essere ispirati da importante ribadire che dovremmo essere ispirati da forme di forme di ““realismo culturalmente mediatorealismo culturalmente mediato””, che ricerca , che ricerca incessantemente la incessantemente la ““veritverità”à” e le cause giuste da difendere, e le cause giuste da difendere, pur riconoscendo che noi accediamo alla realtpur riconoscendo che noi accediamo alla realtàà con con strumenti, griglie, categorie e pratiche diverse.strumenti, griglie, categorie e pratiche diverse.

Scheda 5 Scheda 5

““COME COSTRUIRE UN MONDO INTERCULTURALE?COME COSTRUIRE UN MONDO INTERCULTURALE?””

Occorre un grande sforzo etico e conoscitivo, per Occorre un grande sforzo etico e conoscitivo, per costruire, in modo responsabile, un mondo costruire, in modo responsabile, un mondo interculturale, nei termini di:interculturale, nei termini di:educarsi ed educare al rispetto;educarsi ed educare al rispetto;imparare a conoscersi meglio;imparare a conoscersi meglio;inventare pratiche efficaci per collaborare nella inventare pratiche efficaci per collaborare nella vita quotidiana, facendo tesoro di esperienze vita quotidiana, facendo tesoro di esperienze positive di cooperazione interculturale.positive di cooperazione interculturale.

Scheda 6 Scheda 6

““LE PROPOSTE DI GIUSEPPE MANTOVANILE PROPOSTE DI GIUSEPPE MANTOVANI””

La cultura va intesa come uno La cultura va intesa come uno ““spazio di spazio di scambioscambio””, cio, cioèè vedere vedere ““noi in mezzo a loro e loro noi in mezzo a loro e loro in mezzo a noiin mezzo a noi”” ((GeertzGeertz, 1994)., 1994).La cultura La cultura èè una una ““costruzione narrativa condivisa, costruzione narrativa condivisa, contestata e negoziatacontestata e negoziata”” ((BenhabibBenhabib, 2002)., 2002).La cultura La cultura èè, secondo una concezione , secondo una concezione processuale, un sistema di mediazione, un processuale, un sistema di mediazione, un corpuscorpusdi artefatti, un insieme di risorse disponibili per di artefatti, un insieme di risorse disponibili per ll’’azione, cosazione, cosìì come sostenuto dalla psicologia come sostenuto dalla psicologia culturale, considerata da Mantovani un culturale, considerata da Mantovani un interessante strumento per cominteressante strumento per com--prendere lprendere l’’interinter--cultura.cultura.

Scheda 6.1 Scheda 6.1

““LE PROPOSTE DI GIUSEPPE MANTOVANILE PROPOSTE DI GIUSEPPE MANTOVANI””

Occorre valorizzare lOccorre valorizzare l’’accesso alle strutture accesso alle strutture di di sensesense--makingmaking che vengono offerte dal che vengono offerte dal dialogo e dalla narrazione.dialogo e dalla narrazione.Per affrontare le dinamiche interculturali Per affrontare le dinamiche interculturali con un approccio complesso, con un approccio complesso, èè importante importante legare psicologia, etica e politica.legare psicologia, etica e politica.LL’’intercultura funziona in positivo nella intercultura funziona in positivo nella pratica quotidiana; bisogna saper fare pratica quotidiana; bisogna saper fare tesoro di queste esperienze.tesoro di queste esperienze.